Meccanizzazione

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C’era grande attesa all’Agritechnica per il lancio in anteprima mondiale  del nuovo X8 di McCormick, del quale il pubblico dell’Eima aveva potuto godere di un primo assaggio grazie ad una presentazione virtuale in 3D.

“GIANTS AMONGST GIANTS”

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Le aspettative, è il caso di dirlo, non sono andate deluse e ancora una volta la holding di Fabbrico è riuscita a stupire il suo pubblico non solo per la spettacolarità di uno show che ha trasmesso con efficacia la dimensione di “gigante tecnologico” del nuovo trattore, ma anche e soprattutto per il brillante iter evolutivo che, supportato da un intenso programma di investimenti, nel giro di soli due anni ha condotto al rinnovamento dell’intera gamma di prodotto e all’ingresso dei brand Landini e McCormick in segmenti di potenza per loro inusuali.

Con il modello di punta della serie X8, i rossi di casa Argo Tractors si spingono infatti oltre i 300 cavalli di potenza.

DUE ANNI PER RINNOVARE L’INTERA GAMMA

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«È un momento strategico per il nostro Gruppo che segna il coronamento di un percorso in termini di sviluppo prodotto iniziato nel 2013 con la Convention di Parma (ndr, in quell’occasione furono presentate alla stampa internazionale le nuove serie 6 e 7 di Landini, primi capisaldi di una pianificata espansione sui mercati internazionali nella fascia di media potenza), ha dichiarato alla world premiere degli X8 Simeone Morra (nella foto sopra), Director Corporate Business di Argo Tractors.

Morra ha anche voluto evidenziare con legittimo orgoglio che si tratta di una macchina fabbricata al 100 per cento in Italia seguento la filosofia Kaizen del miglioramento continuo.

GLI INVESTIMENTI CONTINUANO

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«Nonostante il mercato dei trattori stia attraversando una fase tutt’altro che “frizzante” siamo determinati a continuare ad investire nella progettazione e realizzazione di nuovi prodotti – ha ribadito Morra – poiché riteniamo che sia la migliore risposta che possiamo dare in tempo di crisi».

«Negli ultimi tre anni – ha proseguito – abbiamo destinato circa 75 milioni di euro alla Ricerca e Sviluppo, pari al 5,5 per cento del nostro fatturato». E la volontà è quella di proseguire su questa strada a dimostrazione dell’impegno profuso dalla famiglia Morra in qualità di proprietaria e dalla società nel suo complesso nell’impresa Argo Tractors.

L’obiettivo è mettere a disposizione della clientela una gamma di trattori completa, che abbini elevate prestazioni, funzionalità ed efficienza operativa.

LA PROSSIMA SFIDA

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Dopo aver coperto la parte alta del mercato con la gamma X8, l’attenzione è ora rivolta all’estremità inferiore della scala di potenza. « La prossima sfida – ha fatto presente Morra – è quella di sviluppare una nuova gamma di trattori specializzati da frutteto che verranno commercializzati con il marchi Landini».

Ma veniamo ai nuovissimi McCormick X8, grandi protagonisti dell’ultima edizione di Agritechnica, sui quali avremo modo di ritornare prossimamente per esaminarli in maniera dettagliata.

X8: TRE MODELLI DA 264 A 310 CAVALLI

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La nuova serie è composta da tre modelli – X8.660, X8.670 e X8.680 – con potenze rispettivamente di 264, 286 e 310 cavali erogati da motori a 6 cilindri Beta Power Fuel Efficiency da 6,7 litri di cilindrata ed missionati Tier 4 Final.

Da segnalare la presenza di turbocompressori a geometria variabile eVGT pilotati eletronicamente e il sistema di iniezione common rail ad alta pressione.

Il motore offre la possibilità di viaggiare a 50 chilometri orari (nei Paesi che lo permettono) in regime Eco con un numero ridotto di giri per minuto in modo da minimizzare ulteriormente i consumi.

TRASMISSIONE VT-DRIVE FABBRICATA DA ZF

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Al nuovo range di potenza la Serie X8 abbina la trasmissione VT-Drive a variazione continua ZF a quattro stadi.

FINO A 212 LITRI DI PORTATA PER SOLLEVATORE E ATTREZZI

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L’impianto idraulico a centro chiuso ha una portata di 157 litri al minuto aumentabili, su richiesta, a 212 litri. Ai distributori posteriori, fino a 6, comandati elettroidraulicamente se ne aggiungono due anteriori, sempre a comando elettroidraulico e, su richiesta, altrettanti ventrali.

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Tre velocità per la Pto posteriore: 540E, 1.000 e 1.000E. La capacità massima del sollevatore posteriore ammonta a 12mila chili; standard anche il sollevatore anteriore da 5mila chili, a doppio effetto con due distributori elettroidraulici, mentre la presa di forza da 1.000 giri al minuto rappresenta un optional.

Ampia autonomia è garantita dai serbatoi con capacità di 550 litri per il carburante e di 80 litri per l’AdBlue.

ELEGANZA STILISTICA E COMFORT IN PRIMO PIANO

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Con la nuova serie McCormick stupisce anche nello stile del cofano e della carrozzeria nonché negli interni cabina, che ripropongono standard tipici del settore automotive: un posto di guida che si presenta silenzioso, isolato da vibrazioni e perfettamente climatizzato per creare un ambiente di guida di eccellente comfort per l’operatore (la cabina a 4 montanti è provvista di sospensione idraulica a controllo elettronico e anche il sedile di guida è sospeso, con gruppo regolabile in tutte le direzioni), ma piacevole anche sotto il profilo estetico e di ergonomia dei comandi.

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L’assale anteriore dispone di serie di sospensione a controllo elettronico e di freni multidisco a bagno d’olio.

INTERFACCIA ISOBUS CERTIFICATA

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Lo scambio di dati e informazioni tra trattore e attrezzatura abbinata, con un linguaggio universale, attraverso un’unica console di comando integrata nel trattore (si tratta per l’esattezza del DSM, monitor touch screen da 12 pollici) è garantito dalla speciale centralina Tractor ECU (TECU) messa a punto da Argo Tractors, che lo scorso settembre ha ottenuto la certificazione Isobus da parte dell’Ente AEF (Agricultural Industry Electronics Fundation), organizzazione internazionale indipendente nata con l’intento di definire le linee guida per l’implementazione di standard elettronici in maniera strutturata ed allineata, con particolare interesse per l’Isobus.

Disponibile a richiesta la predisposizione per il Precision steering management.

Fonte: Meccagri