Articoli

oneeeeeeee_640x480

In questo articolo analizzeremo trattori da 100 cv John Deere (6300, 6310 e 6320) prodotti dal 1992 al 2006, grazie alle recensioni scritte dai proprietari emergeranno pregi, difetti, e problemi riscontrati in migliaia di ore di utilizzo.

 

 


JOHN DEERE 6300

 


INTRODUZIONE

Presentata nel 1992, la serie 6000 subentra alla serie '50 europea (fino a 117 hp). In quell'anno vengono presentati 4 modelli a 4 cilindri:

6100 da 75 cv 
6200 da 84 cv 
6300 da 90 cv
6400 da 100 cv

l'anno successivo alla presentazione dei primi 6000 4 cilindri, nel 1993, la gamma si arricchisce di altri 3 modelli a 6 cilindri:

6600 da 110 cv 
6800 da 120 cv
6900 da 130 cv

Viene prodotta negli stabilimenti di Manheim (D) dove viene completamente dismessa la linea di produzione della serie '50, in quest'occasione viene inaugurata la più moderna e produttiva linea di montaggio di trattori d'Europa. 

DESCRIZIONE

Il trattore che descrivero’era stato aquistato nuovo nel 1995, si tratta di un John Deere 6300, all’epoca fu pagato circa 60 milioni di lire ivato, veniva impiegato per lavorazioni di fienagione e lavorazioni occasionali in campo aperto, trasporti con carellone, carico e movimentazione di rotoballe.

1 3

La macchina in questione era equipaggiata con caricatore frontale OMA 3800 HLS (con livellamento idraulico).

2

Con la serie 6000 vengono introdotte motorizzazioni completamente nuove. 

I 4 cilindri da 3,9 litri, in uso fin dalla serie '30 (106,5 x110), passano a 4,5 litri (106,5 x 127) eccezion fatta per il 6200, che ancora usa il 3,9 turbo compreso, mentre il 6100, il 6300 ed il 6400 che montano il nuovo, in versione aspirata per il più piccolo ed in versione turbo i 2 modelli più potenti, quindi il 6300 montava montava un motore 4 cilindri turbo da 4,5 litri con una potenza di circa 90 CV@2300 giri, e 350 Nm@1500 giri.


Gommatura: ant: 16.9 R 24, post: 18,4 R 34
Il trattore era dotato di cambio POWER QUAD 24x16, con 4 rapporti sotto carico,e 6 gamme,contradistinte con le classiche lettere (A,B,C,D,E,F).

Disponeva di impianto idraulico a centro chiuso con pompa da 96 lit/min (optional) 2 distributori a controllo meccanico, e impianto di frenatura idraulica SAFIM (optional).

La cabina disponeva di condizionatore d’aria, (opt.) e sedile pneumatico.

All’epoca non era previsto nessun sistema di assale sospeso, e nemmeno la cabina  aveva nessun dispositivo di molleggio attivo.

La macchina in oggetto, ha lavorato in azienda per circa 12 anni, raggiungendo circa 5500 ore di lavoro, ed è stata sostituita con un  John Deere 6820, nel 2007, ora è in disponibilità del nuovo proprietario, che la usa con soddisfazione tuttora passando le 7000 ore di lavoro.

4

Le principali qualità della macchina erano l’ottima manovrabilità, il telaio integrale a longheroni,ideale per impiego con caricatore frontale, il peso elevato, e la conseguente stabilità, e una struttura decisamente robusta,

Ottimi i comandi, con un plauso al comando dell’inversore idraulico, che si trovava sulla consolle a destra dell’operatore, e singolare il comando delle 4 marce sotto carico, che si effettuava con una leva, molto comoda, con 4 posizioni sequenziali,dal funzionamento preciso e fluido.

5

Il sollevatore, non era dotato della classica mezzaluna JD (che arriverà successivamente), ma comunque il comando rotondo è molto comodo nell’uso, come da tradizione non era molto sensibile, ma tutto sommato efficace e adeguato al tipo di macchina, il controllo era elettronico, e prevedeva i classici comandi di sforzo controllato, posizione, misto, più la regolazione delle velocità di discesa, e altezza di sollevamento, anti dumping con atrezzi portati, insomma tutto quello che serviva.

La cabina era molto spaziosa, comoda e ben insonorizzata,la visibilità buona, con qualche piccola lacuna nel caso si dovesse agganciare un rimorchio,il condizionatore svolgeva molto bene il suo compito,anzi spesso era necessario aprire leggermente un finestrino, poiche’ anche se regolato al minimo,e con tempereture esterne alte, la temperatura in cabina era troppo bassa.

Ottimo l’impianto idraulico,ben calibrato per l’uso con il caricatore, i 96 lit/min di portata della pompa,permettevano una velocità di lavoro molto elevata, buono anche il controllo dei distributori che disponevano anche di regolatore di portata e flottazione.

6

Buona la manovrabilità grazie allo sterzo con un ampio angolo di sterzata e al passo piuttosto corto.

ROTTURE RIPORTATE

Come tutte le macchine da lavoro,anche questo trattore ha avuto degli inconvenienti che ora elencherò.

Nelle prime ore di funzionamento, (30 h.circa..) si è verificata la rottura del paraolio della turbina,con conseguente ingresso dell’olio in camera di combustione, e scenografica fumata azzurra.

La riparazione è stata effettuata in garanzia con la sostituzione integrale della turbina, che in origine era di marca SWITZER, con una GARRETT, devo dire che da quel momento il motore e’ cambiato completamente, con un aumento evidente della brillantezza e vivacità.

A circa 2000 ore, sono stati sostituiti i dischi dei freni, poiche’ a causa dei frequenti lavaggi, era entrata acqua, da uno sfiato dei vapori sulla cassa cambio gonfiando il materiale di attrito e impedendo il funzionamento dei freni; devo dire che questo inconveniente è un po’ anche causa mia, visto che la casa costruttrice, aveva inviato per posta uno sfiato modificato, appunto per risolvere questo problema, che si montava in circa 2 minuti, senza difficoltà, solamente che credendo che il plico contenesse materiale pubblicitario, è stato accantonato, dopo l’intervento di riparazione, su suggerimento del concessionario, ho ritrovato il plico in oggetto, e tratto le considerazioni sulla mia stupidità.

Anche il tenditore della cinghia alternatore mi ha dato qualche problema, perciò è stato sostituito con un kit della casa,che prevedeva una modifica che ha risolto definitivamente il problema.

Ho saputo dal nuovo proprietario che il trattore a circa 6000 ore ha subito la bruciatura della guarnizione della testata, guasto che si è verificato su più  di un esemplare di questo tipo, e che si può considerare un difetto “genetico” su quella serie di motori.

CONCLUSIONI

Concludendo ,posso dire che il trattore in oggetto ai suoi tempi era una macchina affidabile e di sostanza, che mi ha dato soddisfazioni, e che ricordo con nostalgia,e che con il suo buon comportamento generale mi ha fatto scegliere ancora prodotti John Deere.

Articolo a cura dell'utente: STEN


JOHN DEERE 6310

INTRODUZIONE

Nel 1997 John Deere presenta la nuova serie 6010, erede della precedente 6000 molto apprezzata dagli utilizzatori.

01

La serie era composta da:

 

 

per la categoria dei 4 cilindri e da:

 

 

per i 6 cilindri, a cui si aggiunge poi nel 2000 il 6910S il primo con gestione elettronica del motore che permetteva di arrivare fino a 152 cv di potenza massima.

02

Questa serie era essenzialmente una revisione della serie 6000 con poche novità sostanziali, ma sarà la serie che subirà il maggior numero di innovazioni durante tutta la durata della sua produzione.

Questa serie venne prodotta per circa 5 anni, dal 1997 al 2002. Nel 2002 infatti venne presentata la nuova serie 6020.

Il modello che analizzeremo è il 6310, il 4 cilindri da 100 cv.

MOTORE

Il motore era l’innovativo Powertech da 106,5 x 127 mm turbo compresso di 4500 cc che eroga 100 cv con un regime nominale di 2300 giri/minuto. Questi motori disponevano di una maggiore riserva di coppia, di potenza extra ed erano molto efficienti anche nell’utilizzo del combustibile. John Deere progettò i motori Powertech già conformi alle normative sulle emissioni dei gas di scarico che entreranno in vigore dal 2000.

La coppia del motore in questione era di 402,6 Nm

Non molto pratico l’apertura del cofano che è possibile sollevare solo nella parte superiore, mentre le fiancate sono divise in 3 parti, una delle quali è avvitata con delle viti.

TRASMISSIONE

Il 6310 poteva montare 3 diversi tipi di trasmissioni:

 

 

PowrQuad

La trasmissione PowrQuad era dotata di quattro o sei gamme sincronizzate ed ognuna di queste aveva a disposizione quattro marce sotto carico, poste tutte due sulla console di destra dell’operatore. Le marce potevano così essere 16 + 16 oppure 24 + 16. Per cambiare marcia all’interno di una gamma, bastava agire sulla leva di cambio marcia. Per cambiare gamma si doveva agire sulla frizione ed azionare la leva per il cambio gamma. La leva dell’inversore era anch’essa posta sulla destra e consentiva di invertire il senso di marcia senza usare la frizione.

PowrQuad Plus

La trasmissione PowrQuad Plus era composta da sei gamme ( identificate con le lettere dell’alfabeto ) con quattro marce sotto carico ( identificate con 1-2-3-4 ) così da avere 24 + 16 marce totali. era costituita da una sola leva posizionata sulla console di destra dell’operatore. Per cambiare le gamme si doveva sempre usare la frizione e agire sulla leva, mentre per cambiare marcia si doveva semplicemente premere uno dei due pulsanti per aumentare o scalare marcia. Per evitare sbalzi improvvisi era presente un sistema di adeguamento della velocità che provvede a selezionare automaticamente la marcia adatta in seguito al cambio di gamma. Ad esempio se si passa dalla gamma C alla gamma D in quarta marcia, la trasmissione selezionerà la seconda marcia della gamma D.

AutoQuad II

Con l’AutoQuad II si avevano le stesse caratteristiche della trasmissione PowrQuad Plus, con in più il cambio automatico e il cruise control. All’interno di ogni gamma, l’unità elettronica di comando della trasmissione aumentava o diminuiva di marcia tra i quattro rapporti disponibili, in base al regime motore e al carico. Bastava premere l’acceleratore e la trasmissione cambiava automaticamente.

Questo automatismo era possibile utilizzarlo anche durante le lavorazioni ad esempio in aratura, così che quando si arrivava in un punto dove il terreno era più tenace diminuiva automaticamente la marcia senza bisogno di nessun intervento da parte dell’operatore.

ASSALE ANTERIORE E FRENI

L’assale anteriore era possibile averlo anche con il sistema TLS che compare per la prima volta su questi trattori. Permetteva un maggior confort in presenta di terreno sconnesso e anche un aumento della trazione nel campo rispetto ai trattori senza sospensione anteriore.

L’angolo di sterzata arrivava fino a 52°, con un raggio di sterzata di 4,41m.

L’innesto della DT era elettroidraulico ed era così possibile innestarla anche con il trattore in movimento.

La frenata avveniva su tutte e quattro le ruote grazie al sistema di inserimento della trazione anteriore. Erano dotati di servofreni che permettevano una maggiore potenza nella frenata con poco sforzo sul pedale.

CABINA E COMANDI

La cabina era la famosa TechCenter, già presente sulla serie precedente e che venne ulteriormente migliorata. Era costituita da 6 montanti e aveva una visibilità di 310 gradi. Era sospesa su 4 silent block in grado di assorgire molto bene le sollecitazioni ricevute. Come optional poteva essere installato il condizionatore con una ventola a quattro velocità. La rumorosità si aggirava intorno ai 75 decibel.

Erano disponibili due tipi di sedili, a sospensione meccanica e a sospensione pneumatica che aveva anche il cuscino riscaldato, l’inclinazione dello schienale, la regolazione lombare e la prolunga telescopica del medesimo.

SOLLEVATORE E IMPIANTO IDRAULICO

La pompa aveva una portata di 60 litri/min e come optional era possibile installarne una da 96 litri/min.

Il sollevatore idraulico di seconda categoria aveva una portata massima di 5362 kg; i comandi a distanza del erano presenti su entrambi i parafanghi. La famosa mezza luna che john deere montava dalla serie 6000 e che monterà anche sulle future serie presentava una parte dove era possibile regolare la velocità di discesa e l’altezza massima di alzata. Se la leva della mezza luna veniva tirata tutta indietro e alzata su una specie di gancio il sollevatore ammortizzava i colpi che subiva l’attrezzo collegato al posteriore, permettendo così maggiore stabilità su strada e meno sollecitazioni al trattore.

Poteva anche essere installato un sollevatore anteriore con l’attacco per la pdf.

IMPRESSIONI DURANTE L’UTILIZZO

Il trattore in questione è stato acquistato nel 2000 in sostituzione di un fiat 80-90. Attualmente ha circa 5600 ore di lavoro, la maggior parte delle quali fatte con il caricatore frontale. È stato utilizzato quasi in tutte le lavorazioni svolte nella mia azienda.

06

In aratura mantiene una velocità di circa 7-8 km/h con aratro quadrivomere.

Prima dell’acquisto del 6520 veniva sempre usato per la semina del mais con una combinata composta da un erpice rotante da 3 metri e una seminatrice gaspardo da 4 file, più sistema per il diserbante e il concime sulla fila.

07

È una macchina con il posteriore parecchio pesante e quindi è meno bilanciata rispetto ad altri modelli. Questo è dovuto anche al tipo di trasmissione che monta. Per strada, durante i trasporti, se non si ha sull’anteriore un paio di quintali oppure il caricatore montato, tende a saltare quando si raggiunge la velocità massima, diventando fastidioso e più pericoloso. Questo difetto risulta però un vantaggio con il caricatore frontale in quanto è possibile caricare l’anteriore evitando che le ruote posteriori si alzino, rendendo il mezzo più stabile in questi lavori, molto meglio di un 5720 ad esempio.

Il motore Powertech durante le prime ore di utilizzo era risultato un po’ fiacco, perdeva facilmente giri e li riprendeva con difficoltà. Dopo le prime 500 ore però il motore ha cominciato a svegliarsi e ora siamo soddisfatto del suo rendimento, tanto da essere in grado di sostituire in quasi tutti i lavori i mezzi più potenti della mia azienda quando questi sono impegnati o quando ci sono delle rotture e si ha bisogno comunque di finire i lavori. I consumi sono nella norma, anche se, quando è utilizzato per fare lavorazioni che non sono molto adatte a lui, tende a consumare un po’ sopra la media, ma questo è dovuto al fatto che il motore è sempre sotto sforzo. Unica nota negativa è l’avviamento quando le temperature sono troppo basse: nonostante il sistema per scaldare il motore, se sbagli e non parte al primo avviamento che fai hai grandi problemi nel farlo partire.

Il cambio del mio 6310 è il PowerQuad Plus che permette di avere 24 rapporti avanti e 16 in retromarcia.

Il cambio delle marce sotto carico è sempre stato piuttosto dolce, senza provocare colpi al cambio, mentre la leva delle gamme tende ad impuntarsi quando si devono inserire le gamme A e B.

08

Grazie alla quattro marce sotto carico, cosa presente su pochi mezzi della stessa potenza all’epoca, permette di svolgere diverse lavorazioni, infatti se il motore inizia a cedere è possibile scalare marcia. È risultato ottimo anche durante i trasporti, come anche il sistema di adeguamento della marcia, ha permesso di trainare un rimorchio da 140 q.li senza particolari problemi. Unico difetto è dato dall’elevata distanza della leva, quando viene inserita nella gamma E, dal posto di guida che risulta scomoda per gli utilizzatori di statura non molto elevata.

La presenza delle marce sotto carico è utile anche durante la raccolta delle rotoballe in campo, infatti quando queste si trovano ad una certa distanza da dove si è sganciato il rimorchio è possibile raggiungerle velocemente senza dover usare la frizione per cambiare.

La cabina è a 6 montanti, con la possibilità di accesso su entrambi i lati grazie a due porte di buone dimensioni. Sul mezzo è presente l’aria condizionata, che tiene fresca la cabina nei periodi estivi più caldi, ma a mio parere la sua efficienza potrebbe essere migliore.

04


Sul mio trattore il vetro anteriore è apribile, non è quasi mai stato usato e ultimamente, a causa dell’età credo, la guarnizione non ha più la tenuta di come quando era nuovo e di conseguenza si sente maggior rumore, parzialmente limitato con un aggiunta di una specie di guarnizione aggiuntiva applicata alla cabina. Al suo interno comunque si sta davvero bene, il sedile è davvero ottimo: attutisce veramente bene i colpi salvaguardando così la salute dell’operatore. Il mio modello monta il sedile passeggero e, anche in due, all’interno della cabina si sta comodi

05

Il sollevatore del mio 6310 presenta alcune caratteristiche che si trovano solo sui modelli più potenti:

Ha una pompa di portata maggiore, i bracci del sollevamento sono più robusti e montano i ganci di terza categoria. Di conseguenza la capacità di sollevamento è maggiore. Questa modifica è stata richiesta da noi all’acquisto, in previsione dell’utilizzo con il caricatore frontale e con la combinata in semina.

Il controllo però non è dei migliori. Nonostante numerose registrazioni da parte del meccanico, dopo un po’ di tempo torna tutto come prima. È davvero una parte che lo penalizza.

ROTTURE RIPORTATE

Durante la vita del mio trattore le rotture sono state davvero pochissime e di poco conto, come l’alternatore e la sostituzione di due tubi che portano olio al cambio. L’unica rottura possiamo dire importante sono stati gli ingranaggi della trazione anteriore, dovuta anche ad un utilizzo continuato sull’asfalto con trazione inserita e con il caricatore frontale. È stata una spesa di circa 2000 euro. Per il resto credo che sia il trattore migliore dell’azienda, in grado di svolgere praticamente tutti i lavori necessari, con una comodità che pochi trattore offrivano all’epoca e ancora molto apprezzata oggi.

CONCLUSIONI

In sintesi è un mezzo che ha dato e continua a dare il massimo, sfruttato in lavori davvero pesanti e in condizioni pessime. Sono state sostituite la ruote anteriori, consumatesi piuttosto velocemente a causa del caricatore frontale.

Come già detto il motore sviluppa una buona potenza, penalizzato in piccola parte dal peso del trattore che monta alcune parti dei 6 cilindri di maggiore potenza. È un mezzo che ai suoi tempi aveva molte caratteristiche che poche case costruttrici potevano offrire su mezzi di pari potenza e con un prezzo non molto elevato al suo acquisto rispetto ad altri marchi.

È un mezzo che può essere usato per molte lavorazioni e ideale per quelle aziende di piccole dimensioni in cui è conveniente avere un mezzo solo in grado di fare tutti i lavori.

Ringrazio anche il concessionario Castellina per la disponibilità e cordialità in occasione dell’acquisto di questo trattore come di tutti gli altri John Deere presenti in azienda e anche nella grande preparazione e velocità nell’assistenza, nelle riparazioni e nei ricambi, cosa a mio parere molto importante e da considerare molto all’acquisto di un nuovo trattore, soprattutto quando le rotture avvengono nel periodo in cui si ha molta necessità di tutti i mezzi e le riparazioni devo essere il più veloci possibile.

Articolo a cura dell'utente: RICO91


JOHN DEERE 6320

INTRODUZIONE

 

Nel 2002 la John Deere, a 10 anni dal lancio della serie 6000, rinnova in modo incisivo l'intera gamma, presentando la serie 6020 con i seguenti modelli:

4 cilindri:
6120 da 80cv (88 max)
6220 da 90cv (99 max)
6320 da 100cv (112 max) 
6420 da 110cv (123 max)
6420S da 120cv (129 max)

6 cilindri:
6520 da 110cv (116 max) 
6620 da 125cv (131 max) 
6820 da 135cv (142 max) 
6920 da 150cv (158 max)
6920S da 160cv (166 max)

- 1° serie Dal 2002 al 2003 i motori utilizzati sulla serie 6020 sono i consueti "powertech" a 2 valvole per cilindro ad iniezione meccanica da 4,5 litri i 4 cilindri e da 6,8 litri i 6 cilindri, quasi del tutto simili a quelli della serie 6010.
-2° serie Alla fine del 2003 su tutta la gamma i motori della serie 6020 (ad eccezione del 6120 e del 6220) sia a 4 che a 6 cilindri adottano un avanzato sistema di iniezione "common rail" a gestione elettronica, unitamente ad una nuova testata a 4 valvole per cilindro, entrambe i sistemi per la prima volta utilizzati in campo trattoristico. Tutti i modelli che montano questa nuova motorizzazione subiscono un leggero incremento di potenza, ad esempio il 6920S passa da 166 a 172 cv di potenza max. La nuova soluzione consente ai motori di rientrare nei parametri di emissione TIER II.

DESCRIZIONE

La macchina che descriveremo, è stata aquistata nel 2002, tuttora è in disponibilità all’azienda che conduco, e che si occupa di produzione e commercializzazione di foraggi e paglia, attualmente ha circa 4200 ore di lavoro. 

011 015

Il trattore in questione,e’ equipaggiato con caricatore frontale OMA 3900 master,e forca per balloni,visto che il suo uso principale e’ la produzione e movimentazione di balloni di fieno e paglia.

Monta inoltre l’assale sospeso (TLS) che era una opzione a pagamento.

021

Dispone di impianto di frenatura idraulica (Safim),optional.

012

E’ gommato 480/70 R 38 posteriori, e 440/65 R28 anteriori

Il cambio è il powerquad plus 24 + 24, con 6 gamme e 4 rapporti sotto carico.

Il motore è il noto powertech 4045 tl 073 quattro cilindri di 4525 cm cubici con potenza ece di 102 cv (cW 75), turbo e scambiatore di calore aria-acqua, 2 valvole per cilindro non Common-Rail.

020

Il gancio di traino e di categoria D2.

Dispone di cabina con condizionatore e botola apribile + tettuccio trasparente.

Recentemente e’ stato installato un sollevatore frontale+ pdf della ZUIDBERG con portata di 28 q.li.

009 010 008

L’impianto idraulico dispone di una pompa da 96 lt/min e 3 distributori idraulici.

Il trattore non dispone di nessun tipo di zavorre, e il suo peso con caricatore montato è di 61 q.li.

Come detto in precedenza, la macchina viene impiegata nelle operazioni di fienagione, cioè sfalcio, spandimento, ranghinatura, imballaggio, carico, traino rimorchi e occasionalmente lavorazioni del terreno leggere.

Con il caricatore si apprezza, il peso notevole, e la presenza di un telaio a longheroni che avvolge motore e trasmissione ,supportando molto efficacemente gli ancoraggi del caricatore, l’assale sospeso, è molto efficace per il comfort, e per la stabilità nei trasporti a velocità elevate e in presenza di asperità sul fondo stradale.

Non sono in grado di dire se la sospensione permetta di scaricare più potenza nelle lavorazioni gravose, ma il notevole beneficio in fatto di comfort, è gia sufficiente a compensare il maggior costo al momento dell’aquisto, tanto da renderlo un acessorio irrinunciabile nel caso di aquisizione di nuovi trattori in azienda.

Il cambio del trattore, funziona bene, è ben spaziato, il comando è “guidato” da una griglia di selezione,e risulta preciso, anche se la sensazione al tatto e piuttosto secca.

Non si sono mai verificati inconvenienti al cambio, e per ora non si e’ resa necessaria nessuna calibrazione o registrazione. per le esigenze aziendali la configurazione scelta è piu che efficace.

Il trattore è equipaggiato di sollevatore elettronico, con il comodo comando a “mezzaluna”, i vari comandi sono disposti in maniera efficace, e le regolazioni veloci e intuitive,devo dire che il sollevatore non è molto sensibile per quanto riguarda lo sforzo controllato, ma per il resto, funziona bene, in oltre 4000 ore e stata necessaria solo una calibrazione,(10 minuti in concessionaria).

017

 

Per quanto riguarda il comfort in cabina, devo dire che è soddisfacente,ottima la silenziosità, ed efficiente la climatizzazione.

014

L’ accessibiltà al motore per le normali operazioni di manutenzione è buona grazie al cofano monoscocca che si solleva verso l’alto e ai due minifianchetti apribili.

La manovrabilità  in campo è piuttosto buona, l’angolo di sterzo con la gommatura montata è ampio, e anche l’inversore elettroidraulico al volante è morbido e veloce nell’azionamento.

Il motore è pronto nel salire di giri, non consuma molto (12 lt/ora con rotopressa) e per ora non ha avuto grossi problemi, infatti ho dovuto sostituire la pompa dell’acqua di raffreddamento, a causa di un minuscolo foro dovuto a cavitazione, per altro anche sotto sforzo in piena estate,non si verificano mai surriscaldamenti, anche in presenza di intasamenti delle griglie radiatore, lo strumento sposta  di poco la lancetta dalla sua posizione abituale, segnalando la necessità di una pulizia delle griglie,ma l’innalzamento avviene in modo graduale,permettendo di posticipare la pulizia senza pericoli di picchi di temperatura che si innalza in modo improvviso, diciamo che durante le operazioni di sfalcio questa particolarita’ risulta tranquillizzante.

ROTTURE RIPORTATE

Ora veniamo alle note dolenti, cioè  le varie noie o rotture che la macchina ha subito complessivamente, durante la sua vita lavorativa.

Guasto al sensore contagiri,piuttosto pericolosa perchè mancando il segnale alla centralina cambio,il trattore va in folle, e  questo non è bello se traini un rimorchio da 14 tons. A 40 km/h magari in curva,problema risolto in garanzia, e segnalazione alla casa madre che ha modificato la logica di controllo.

Guasto al comando dell’inversore al volante a circa 300 ore, sostituito il comando in cabina, in garanzia, poi nessun problema.

Sostituzione cuffie snodi sterzo, a circa 4000 ore.

Riparazione sedile pneumatico, con sostituzione cilindretto ammortizzatore, a 4000 ore.

Sostituzione radiatore, rotto a causa delle vibrazioni, poichè era montato in origine un radiatore con massa radiante in alluminio, e testate in materiale plastico ,che evidentemente non reggeva, ora il ricambio è totalmente in alluminio, piuttosto costoso (750 euro+iva).

Un difetto che mi sembra piuttosto grave è il fatto che si ha una scarsa visibilità sul gancio di traino, e in fase di aggancio di un rimorchio, risulta molto fastidiosa la cosa.

Altro appunto, i finestrini laterali, si aprono controvento, e l’apertura è non molto ampia,

Anche il rivestimento del passaruota alla sx del sedile di guida tende a staccarsi con facilita.

CONCLUSIONI

In conclusione, la scelta della macchina si è rivelata azzeccata, a dato e sta dando soddisfazione, confermando la fama che i prodotti del cervo si sono guadagnati nel tempo, nella nostra azienda ho avuto altri JD: 6300, 6820, e anche trattori fiat ,che possiedo e uso tuttora, non mi posso lamentare dei mezzi, che ritengo validi e adattissimi per le lavorazioni svolte.

 

Articolo a cura dell'utente: STEN