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Dopo tanti anni Tractorum torna in campo per una sfida a suon di cavalli e lo fa in collaborazione con @Agri957 il quale si è occupato di tutta la parte video in modo da avere una maggiore qualità degli stessi e noi del forum maggiormente concentrati nella rilevazione dei dati. Ma veniamo alla prova i concorrenti in gara erano: Fendt 942 Magnum 400 AFS PowerShift John Deere 8410R E23 Oltre ai 3 gommati abbiamo aggiunto anche il T8.435 SmartTrax Ultracommand per vedere il vantaggio di questa soluzione rispetto ai gommati in condizione di scarsa aderenza. Zona: Alessandria, Terreno: rosso ricco di scheletro, molto bagnato, coltura precedente grano, concimato con digestato solido a ottobre, interrato con erpice a dischi. Attrezzatura: - Ripuntatore trainato Maschio Diablo 5 metri con doppia dischiera posteriore, peso: 8900 kg, profondità di lavoro 25 cm. - Coltivatore trainato combinato CMA 6 metri peso: 8500 kg, profondità di lavoro 15 cm in ripasso su terreno precedentemente ripuntato. Rilevamenti: Fatto primi giri di prova con Magnum 400 e Diablo, ma andando nel verso della ripuntatura se il ripper lavorava a cavallo del colmetto lasciato dal disco, la dischiera posteriore si intasava, quindi abbiamo dovuto fare le passate di traverso. Misurata la passata lunga 300 mt, piantate le paline, @Paguro e @Toso che si spostavano in modo che la distanza fosse sempre la stessa, e ho cronometrato 3 passate con Diablo e 2 passate con CMA e fatta la media, per avere appunto la velocità media di ogni trattore sui 300 mt. Il rilevamento veniva presto con trattore già a regime e attrezzo abbassato prima del riferimento, in modo che i 300 mt siano stati sempre lavorati tutti in piena e con attrezzo già abbassato. MACCHINE Purtroppo non siamo riusciti a trovare in zona un 942 gommato 900 e che avesse le ciambelle dietro, per cui abbiamo fatto con quello che abbiamo trovato ovvero un 942 gommato 750 e aggiunto la zavorra da 18 q.li sul sollevatore posteriore, che però con il coltivatore cma non abbiamo potuto usare essendo un semiportato al sollevatore, invece il diablo è un trainato. Perfetto invece il confronto tra i 2 americani i quali hanno stessa tipologia di trasmissione e stessa identica gommatura compresa la marca! Magnum 400 AFS PowerDrive 21 marce ps Pieno di gasolio, zavorra da 1200 kg anteriore, e 454 kg per ruota posteriore interna. Peso totale: 165 q.li Anteriore: 87 q.li (52.7 %) Posteriore: 78 q.li (47.3 %) Gommatura: 900/60 r 42 e 650/60 r 34 Michelin AxioBib 2 gonfiate a 1.6 bar Fendt 942 Pieno di gasolio, zavorra da 2500 kg anteriore, e 1800 kg sul sollevatore posteriore Peso totale: 166 q.li Anteriore: 83 q.li (50 %) Posteriore: 83 q.li (50 %) Per prova con coltivatore semiportato CMA Pieno di gasolio, zavorra da 2500 kg anteriore Peso totale: 148q.li Anteriore: 93 q.li (63 %) Posteriore: 55 q.li (37 %) Gommatura: 750/75 r 44 e 650/60 r 38 Trelleborg TM 1000 Gonfiate a 1.6 bar John Deere 8410R E23 Pieno di gasolio, zavorra da 1800 kg anteriore, e 625 kg per ruota posteriore interna. Peso totale: 170 q.li Anteriore: 104 q.li (61 %) Posteriore: 66 q.li (39 %) Gommatura: 900/60 r 42 e 650/60 r 34 Michelin AxioBib2 gonfiate a 1.6 bar T8.435 Smartrax Ultracommand 21 marce ps Pieno di gasolio, zavorra da 1800 kg anteriore, Peso totale: 202 q.li 650/60 r 34 Michelin AxioBib2 gonfiate a 1.6 bar IL TEST Diablo-Magnum Slittamento medio 11-12 %, motore c'è e tira bene, marcia nona però motore sta troppo su di giri, se si mette la decima cala troppo e perde velocità purtroppo la velocità di avanzamento era a cavallo di 2 marce, dove con la nona non si riusciva a sfruttare tutto il motore mentre la decima era troppo lunga. La velocità media dopo le 3 tirate cronometrate è stata di 8.85 km/h. Diablo-8r Anche in questo caso slittamento medio di 11-12 %, motore anche qui non manca riesce a tenere bene l'undicesima sfruttando totalmente il motore. La velocità media dopo le 3 tirate cronometrate è stata di 9.2 km/h. Diablo-942 Purtroppo il 942 ha il tiro troppo alto, ovvero con D3 tutto basso stava a 64 cm, contro i 57 cm come avevamo regolato i 2 americani, alzando il tiro del ripper diminuiva molto la profondità della prima fila di ancore, e quindi il trattore correva decisamente di più, per cui con il 942 non è stato possibile completare la prova. Diablo-T8 Smartrax Anche in questo caso slittamento medio di 4-5 %, grazie al minore slittamento, e una rapportatura leggermente diversa riesce a tenere la decima sfruttando totalmente il motore riuscendo ovviamente a battere entrambi gli altri gommati grazie soprattutto al minore slittamento e quindi minore potenza dissipata inutilmente. La velocità media dopo le 3 tirate cronometrate è stata di 9.55 km/h. Test con Coltivatore CMA in ripasso su terreno ripuntato: in questo caso ho fatto la media di 2 giri per motivi di tempo. CMA-Magnum Slittamento medio 9-10 %, in questo caso la marcia (undicesima) era giusta per sfruttare a pieno il motore (che lavorava in potenza massima a 1800 giri). La velocità media dopo le 2 tirate cronometrate è stata di 10.95 km/h. CMA-8R Slittamento medio 9-10 %, in questo dodicesima marcia non sempre riusciva a tenerla diciamo quasi sempre, però qualche volta ha dovuto scalare in undicesima perdendo qualcosina in termini di velocità. La velocità media dopo le 2 tirate cronometrate è stata di 10.80 km/h. CMA-942 Slittamento medio 11-12 %, TMS Off, calo giri motore impostato al 2%, l'assenza della zavorra posteriore ha comportato uno slittamento leggermente superiore rispetto agli americani, si è comunque difeso molto bene il Fendt considerando che ha anche 20-25 cv in meno degli altri e la variazione continua che mangia qualche cavallo in più. La velocità media dopo le 2 tirate cronometrate è stata di 10.06 km/h. Non è stata fatta la prova con il T8 smartrax con CMA tanto avevamo già visto con il Diablo i vantaggi in termini percentuali sullo slittamento. Metto di seguito la tabella riassuntiva con tutti i dati più importanti. RINGRAZIAMENTI In primis a chi ha messo a disposizione il terreno, gli attrezzi, il Magnum 400 e si è sbattuto per tutta l'organizzazione: Azienda Agricola Carega. Azienda Agricola Sardo che ha messo a disposizione: T8 e 942 Azienda Agricola Guglielmero che ha messo a disposizione l'8410R @Agri957 e il suo Team per il supporto e i video Tutti i vari collaboratori e amici di Tractorum presenti! Ringraziamento anche ad Ale76 (ex utente del forum) che si è anche lui prodigato per l'organizzazione. Visto che nonostante tutto la prova è venuta bene e in molti si sono divertiti, prossimo anno replicheremo, cercando di migliorare imparando dagli errori fatti, utilizzando anche macchine più "umane". Il video ufficiale arriverà entro una settimana, intanto godetevi qualche foto e i risultati. A voi i commenti!37 punti
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Dopo 2 anni torniamo a fare una comparativa. Questa volta abbiamo scelto una categoria di macchine a mio parere molto interessante e anche molto venduta in Italia, ovvero trattori che hanno potenza tra 250 e 300 cv e peso tra 95 e 100 q.li a vuoto, purtroppo non siamo riusciti ad avere un 728 perché in zona Alessandria per ora non ce ne sono. Per cui abbiamo confrontato: Valtra Q305 New Holland T7.300 Autocommand John Deere 6250R Fendt 828 Ma prima di parlare della prova voglio subito fare i doverosi ringraziamenti: - Az. Agricola Carega: che ogni volta ci ospita e mette a disposizione di tutto: attrezzi, gasolio per i rabbocchi, officina, operatori, terreni, ecc per un giorno si ferma e ci permette di scorrazzare come vogliamo nella sua azienda! Non finirò mai di ringraziare Mattia e Massimo per questa opportunità. - F.lli Sardo: basta una chiamata e portano subito i trattori che hanno a disposizione adatti alla prova! Persone anche loro squisite che non si tirano mai indietro quando c’è da divertirsi tutti insieme! - Gruppo Gavio: sappiamo tutti chi è questo gruppo, era l’unico 250r vicino disponibile, abbiamo chiamato e ce l’hanno portato con tanto di operatore tutto il giorno! Davvero grazie!!! - Otama: concessionario Valtra di zona: Mattia Carega l’ha chiamato e ha detto ci serve un Q: e non ha avuto esitazioni Q305 nuovo di pacca a disposizione per tutte le prove che volevamo fare! TOP - Agri957: ormai lo conosciamo da tanti anni, professionista ad alto livello su video e prove, un amico che non fa solo i video quando facciamo le prove (con il suo team), ma partecipa attivamente all’organizzazione delle prove stesse, con i rilevamenti ecc. Un grande! Veniamo alla prova intanto ecco le caratteristiche delle macchine e i pesi: Valtra Q305 Gommatura: Trelleborg TM 900 600/70 r 28 e 710/70 r 42 Peso con pieno e zavorra anteriore da 14 q.li: Totale: 112 q.li Ant: 64 q.li (58 %) Post: 48 q.li (42 %) Motore Sisu 7400 Potenza massima: 305 cv (macchina non ha boost essendo il top di gamma della serie Q) Coppia massima: 1280 Nm@1500 giri/min Consumo massimo istantaneo: 55 lt/ora New Holland T7.300 Gommatura: Michelin AxioBib2: 600/70 r 30 e 800/70 r 38 Peso con pieno e zavorra anteriore da 8 q.li: Totale: 112 q.li Ant: 55 q.li (49 %) Post: 57 q.li (51 %) Motore NEF 6700 Potenza nominale al traino: 260 cv Potenza massima al traino: 280 cv Potenza massima con EPM attivo in trasporto e PTO: 300 cv Coppia massima con EPM attivo: 1249 Nm@1500 giri/min Consumo massimo istantaneo traino: 48 lt/ora Consumo massimo istantaneo trasporto e pto: 52 lt/ora FENDT 828 Gommatura: Trelleborg TM 900 600/70 r 30 e 710/70 r 42 Peso con pieno e zavorra anteriore da 18 q.li: Totale: 114 q.li Ant: 65 q.li (57 %) Post: 49 q.li (43 %) Motore Deutz 6057 cc Potenza massima: 287 cv Coppia massima: 1217 Nm @ 1450 giri/min Consumo massimo istantaneo traino: 53.5 lt/ora John Deere 6250R Gommatura: Michelin Mach X Bib: 600/70 r 28 e 710/70 r 42 Peso con pieno, zavorra anteriore da 9 q.li e 400 kg per ruota posteriore Totale: 111 q.li Ant: 55 q.li (44 %) Post: 62 q.li (56 %) Motore JD 6800 cc Potenza nominale al traino: 250 cv Potenza massima al traino: 275 cv Potenza massima con EPM attivo in trasporto e PTO: 300 cv Coppia massima con EPM attivo: 1212 Nm@1600 giri/min Consumo massimo istantaneo traino: 50.5 lt/ora Consumo massimo istantaneo trasporto e pto: 54.5 lt/ora Con le zavorre che avevamo abbiamo cercato di avere dei pesi totali quanto più possibile uniformi, il 250 aveva le zavorre posteriori e non le abbiamo levate ovviamente anzi ha fatto anche troppo Gavio ad avercelo prestato, per cui abbiamo messo una zavorra più leggera davanti. Gomme di tutti i trattori tutte gonfiate a 1.5 bar. PROVA SU STRADA Quest’anno abbiamo provato a fare la prova su strada, è la prima volta, e come sempre si sconta il noviziato su queste cose… ma veniamo alla prova. Dumper Crosetto 3 anni, con 220 q.li netti di ghiaia e 70 q.li di Tara. Percorso da fare 2 volte, totale poco meno di 10 km, nel percorso presenti anche 2 cavalcavia. - Trattori pieni a tappo prima di partire e poi di nuovo riempiti per vedere i consumi. - Rilevamento cronometrico del tempo - Velocità massima in cima al cavalcavia sia con partenza da fermo che lanciato - Rilevamento cronometrico del tempo di percorrenza con partenza da fermo del cavalcavia fino in cima alla salita. Vi dico già che le prime due prove sono state un flop ma era anche prevedibile: 1) Piede dell’operatore incide troppo, e non potevamo usare il solito operatore per tutti per ovvi motivi assicurativi ecc. 2) Nonostante avessimo messo 2 persone sugli stop più importanti a fermare le macchine per non fermare i trattori, ma poi capitava comunque che durante il percorso arrivasse 1 o 2 macchine in senso contrario che comportava quindi rallentamento ecc di un trattore e di un altro no. Per cui non sono venuti fuori dati comparabili e significativi ne come tempi ne come consumi di conseguenza nemmeno li pubblico. Per fare una prova del genere ci vuole: Pista chiusa al traffico, solito operatore per tutti i trattori e stop. Prova in salita questa invece è fattibile e ha molto senso, ovviamente dobbiamo migliorare anche questa per i prossimi anni, intanto i dati di velocità massima che ho rilevato da sopra il trattore: Valtra Q305 - Velocità massima partenza da fermo: 22 km/h - Velocità massima con lancio di circa 200 mt: 28 km/h New Holland T7.300 - Velocità massima partenza da fermo: 25 km/h - Velocità massima con lancio di circa 200 mt: 31.5 km/h Fendt 828 - Velocità massima partenza da fermo: 23.5 km/h - Velocità massima con lancio di circa 200 mt: 29.5 km/h John Deere 6250R - Velocità massima partenza da fermo 25 km/h - Velocità massima con lancio di circa 200 mt: 32 km/h Agri957 ha rilevato il tempo di percorrenza cronometrando dal punto di partenza da fermo in cima alla salita, con l’aiuto di un suo collega, e i tempi (che poi metterà lui) rispecchiano la classifica delle velocità. N.B. il Valtra in questa prova aveva le impostazioni del cambio non messe in tiro massimo, perché infatti andava a 53 lt/ora e non a 55 come invece andava nel campo quando abbiamo cambiato le impostazioni, quindi con le impostazioni più aggressive probabilmente avrebbe fatto una prestazione migliore. Il rilevamento cronometrico va fatto con le fotocellule, perché il tempo di percorrenza è limitato (circa 30 secondi) e i riflessi umani per quanto buoni hanno tempi di ritardo troppo elevati per poter fare un rilevamento corretto. Agri 957 ora analizzerà le riprese con il drone per confrontare i tempi che ha rilevato al contro metro per avere un migliore riscontro sulla veridicità dei tempi. Comunque questa se ben fatta con fotocellule ecc, è una prova che è veramente veritiera per capire il la resa su strada delcomparto motore/cambio, perché non ci sono variabili: chi tira di più vince fine del discorso. PROVA IN CAMPO Attrezzo utilizzato: Coltivatore Vogel Noot da 6 metri trainato. Macchina sovradimensionata per i trattori in prova, per cui fatta lavorare a 11 cm di profondità reale. Macchina però adatta alla prova avendo ruote di profondità anteriore e rullo posteriore, ed essendo attaccata alle parallele inferiori del sollevatore, permette di fare un confronto equo, metttendo il sollevatore tutto giù e spegnendo tutti i vari sforzi controllati e controlli del sollevatore vari. Terreno rosso ghiaioso tipico della zona di Alessandria coltura precedente pomodoro, mais insilato e mais insilato con passaggio leggero di dischiera, 13 mm di pioggia mercoledì quindi umido ma lavorabile al limite con abbastanza slittamento. Sul pomodoro abbiamo provato ma la prova non veniva bene, perché terreno troppo pestato, non uniforme, presenza delle strade ecc quindi dopo 2 giri abbiamo dovuto abbandonare. Siamo passati al campo di mais che però non era grande e quindi permetteva solo un passaggio cronometrato per trattore nel mais e nel mais discato. Risultati: Valtra Q305 Tempo di percorrenza su mais trinciato: 1.50.20 Tempo di percorrenza su mais trinciato discato: 1.39.20 Slittamento 20 % e delle volte anche oltre New Holland T7.300 Tempo di percorrenza su mais trinciato: 1.44.31 Tempo di percorrenza su mais trinciato discato: 1.37.26 Slittamento 15 % Fendt 828 Tempo di percorrenza su mais trinciato: 1.44.70 Tempo di percorrenza su mais trinciato discato: 1.36.90 Slittamento 15 % John Deere 6250R Tempo di percorrenza su mais trinciato: 1.44.42 Tempo di percorrenza su mais trinciato discato: 1.37.39 Slittamento 15 % Come potete vedere i tempi di JD, NH e Fendt sono tutti comparabili con differenze non significative, mentre il Valtra Q causa maggiore slittamento ha fatto molto peggio degli altri, il valtra Q essendo l’ultimo e avevo ancora a disposizione della terra ho fatto anche altre prove ma non ha mai migliorato (ho messo i tempi migliori) per cui non ci riusciamo a spiegare perché ma il trattore aveva meno trazione degli altri, inoltre c’è un altro problema ovvero il vogel noot ha 4 ruote di profondità anteriore due centrali e due esterne, quelle centrali lavorano sulle carreggiate del trattore, per cui più slitta il trattore più la carreggiata del trattore è fonda e maggiore sarà quindi la profondità di lavoro del coltivatore, anche se di poco ma aumenta, per cui si instaura un circolo virtuoso che più trattore slitta e maggiore è la profondità quindi slitta di più ecc ecc, per cui per la prossima volta vanno usate solo le ruote esterne per determinare la profondità di lavoro in quanto non insistono sulla carreggiata. Forse il valtra avendo 305 cv al traino quindi 30-35 cv più dei concorrenti, aveva troppa potenza per il peso che ha e quindi slittava troppo, boh la butto li, ma non so proprio che spiegazione dare a questa grande differenza di tempo. Qualche parola sul comfort Visto che sono stato tutto il giorno sopra i trattori sul posto del passeggero per fare i rilevamenti posso dare un mio giudizio sul comfort: - Sospensione cabina: vince a mani basse il Valtra, davvero molto morbida e comoda sia su strada che in campo. NH e Fendt a pari merito ma sotto il Valtra, ultimo JD che come sappiamo con il suo sistema di sospensione idraulica non è mai stato il massimo, quello provato era un 6250R, ora con il 6R250 hanno migliorato un po’ ma comunque non arriva a livelli di NH e Fendt. - Silenziosità: qui la fa da padrone NH, la nuova cabina è migliorata tantissimo, la più silenziosa del lotto, nessun rumore idraulico, motore si sente appena, davvero nulla da dire. Valtra e JD li metterei sul solito piano, mentre Fendt ultima mi è sembrato il più rumoroso è anche vero che è un progetto che ormai ha 15 anni e fuori produzione, se ci fosse stato il 728 probabilmente non sarebbe stato il più rumoroso. Per i video dovremo aspettare Agri957 quando li pubblicherà, comunque i dati interessanti usciti dalla prova sono questi che ho pubblicato. COSE DA MIGLIORARARE PER IL FUTURO. - Andare su terreno di Golena e non su ghiaia perchè molto più uniforme. - Fotocellule per rilevamento cronometrico per prova su strada e se possibile anche in campo, in modo da ridurre a zero l'errore umano nel rilevamento dei tempi. - Per quanto possibile fare prove libere il giorno prima per capire meglio come impostare attrezzo ecc. Grazie ancora a tutti gli intervenuti, e a tutti quelli che perdendo una giornata intera hanno reso possibile una bella manifestazione in compagnia!33 punti
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Ecco la mia recensione, poi nei prossimi giorni arriveranno anche tutti i vari video descrittivi e le prove in campo. MOTORE Monta FPT F36, 3600 cc 4 cilindri 16 valvole emissionato Tier 5, con sistema DOC / DPF / SCR, tutto integrato, 114 cv, 460 nm e riserva di coppia del 28 %. Rispetto al vecchio 3400 questo motore è molto più pieno in basso, infatti ha coppia massima a 1300 giri, ma già sopra il minimo si sente che ha “schiena” sotto il piede dell’acceleratore cosa che invece con il vecchio 3400 non si aveva, e spesso capitava di spegnere il trattore se con le marce lunghe non si partiva con motore “allegro”. Consumo massimo circa 23 lt/ora, ad-blue sotto il 5 % del gasolio consumato. Il fatto di essere pieno in basso ha permesso agli ingegneri ARGO di tenere un regime davvero economico ad esempio della PTO 540ECO, la quale permette di raggiungere i 540 giri/minuto a soli 1350 giri, il tutto a vantaggio dei consumi e del comfort acustico dell’operatore. Sia con il coltivatore Rossetto, sia con l’Erpice rotante, il motore ha dimostrato tutto il suo potenziale, gran tiro in basso e mantiene bene il tiro fino ai regimi più alti, arrivando al massimo consumo (e quindi cv) tra 1900 e 2200 giri. Sotto cofano direi in ordine, considerando tutti i vari ammennicoli che ormai ci sono nei motori moderni a causa degli emissionamenti. In questo caso abbiamo tutto integrato sotto il cofano, che fa si che sia un po' voluminoso (ma niente che pregiudica la visibilità), che rimane ottima anche a destra dove invece altri hanno il silenziatore della marmitta molto voluminoso che incide negativamente sulla visuale. Radiatori ampi e ben posizionati, anche per la pulizia. TRASMISSIONE La serie X5 propone ben 8 configurazioni di trasmissioni: 1. Speed Four: 12 AV + 12 RM, con inversore meccanico. 2. Speed Four: Super Riduttore 16 AV + 16 RM, con inversore meccanico. 3. Hi-Lo idraulico Power Four: 24 AV + 24 RM, con inversore meccanico. 4. Hi-Lo idraulico Power Four: Super Riduttore 32 AV + 32 RM, con inversore meccanico. 5. Hi-Lo idraulico Power Four: 24 AV + 24 RM, con inversore idraulico. 6. Hi-Lo idraulico Power Four: Super Riduttore 32 AV + 32 RM, con inversore idraulico. 7. H-M-L T-Tronic: 36 AV + 12 RM, con inversore idraulico. 8. H-M-L T-Tronic: Super Riduttore 48 AV + 16 RM, con inversore idraulico, questa è la trasmissione presente nell’esemplare in prova. La trasmissione T-Tronic 48x16 HML è dotata di super riduttore, 3 gamme da lavoro + super riduttore, 4 marce, e 3 marce sotto carico. Prima marcia con super riduttore, in L: 0,3 km/h con motore a 2200 giri Prima marcia con gamma lenta, in L: 1.5 km/h con motore a 2200 giri Prima marcia con gamma media, in L: 4 km/h con motore a 2200 giri Prima marcia con gamma veloce, in L: 10 km/h con motore a 2200 giri Considerate poi che le altre due marce sotto carico (M e H) aumentano la velocità di circa il 20 % ciascuna. Quindi il cambio è perfettamente rapportato e ben scalato, anche la gamma veloce con una velocità minima di 10 km/h a regime nominale permette di partire con rimorchi carichi senza alcun problema. In retromarcia le marce sotto carico non funzionano, e utilizza sempre in automatico la mezza marcia centrale ovvero la M. Un difetto del cambio è che se si è in marcia avanti con la H, ovviamente in retromarcia va in M, ma quando si rimette la marcia avanti non rimette in automatico la H ma va in M anche in avanti, quindi bisogna ridare la marcia a mano, cosa che invece non succede se in avanti stiamo andando in L, in retromarcia va in M, ma quando rimettiamo la marcia avanti va in L. Inversore molto buono, con possibilità di regolare l’aggressività dell’inversore con 9 impostazioni diverse grazie al potenziometro. Impostato a metà va molto bene con tutte le marce fino a 10-12 km/h, se si vuole invertire spesso sopra questa velocità meglio metterlo verso i ¾ per avere una pronta inversione, comunque molto apprezzabile questo pomello dove ognuno può regolarsi come vuole l’aggressività e il tempo di risposta dell’inversore. Leve delle marce ad innesto un po' gommoso, a causa della presenza del comando a corda, ma è solo questione di abitudine, comodo il tasto decluch sulla leva che permette soprattutto per strada di cambiare la marcia senza usare la frizione. Leva delle gamme invece ad innesti molto più secchi, entrano bene tutte le gamme compreso il super riduttore senza alcun sforzo per l’operatore. Leva del parking posta a sinistra vicino al freno a meno, anche quella di facile azionamento. Innesto delle marce sotto carico ottimo sia in scalata che in aumento, nessun fischio particolare della trasmissione durante i trasferimenti stradali. Velocità massima circa 42 km/h con motore leggermente sotto i 2000 giri. Come difetto principale direi l’assenza dello start e stop, che sarebbe molto utile nei lavori con caricatore frontale. SOLLEVATORE Per rispondere a esigenze di lavoro differenti, sono disponibili tre tipologie di sollevatori: > Meccanico > Meccanico con sistema ELS: velocizza le manovre a fine campo. > Elettronico (presente nella macchina in prova) Il sollevatore a controllo elettronico, con sensori dello sforzo nelle parallele inferiori, è dotato di tutte le varie regolazioni: - Interramento rapido - Smorzamento delle oscillazioni per il trasporto - Controllo posizione - Controllo sforzo controllato - Altezza massima - Velocità di abbassamento - AUTO PTO (con possibilità di regolare l’altezza di inserimento e disinserimento automatico della PTO). Rotellina della posizione molto comoda e precisa. Sforzo controllato sembra funzionare bene anche se con la dischiera davanti alle ancore che “porta” l’attrezzo l’azione dello sforzo controllato viene in parte vanificata. Argo dichiara 4400 kg di alzata, con i martinetti supplementari, ho fatto il mio solito “stress test” che faccio ai trattori da 100 cv che mi portano in prova, ovvero “provare” ad alzare l’Amazone Ad 3000. Il T5070 che abbiamo in azienda con 400 kg di zavorre sul porta zavorre, riesce ad alzarla molto al limite ma la alza, il T4.105 super steer che provai anni fa, non riusciva a staccarla da terra perché la pompa idraulica andava in scarico, questo invece riesce a staccarla da terra, anche se poi si è impennato e il sollevatore comunque è andato in crisi, detto questo comunque denota una maggiore capacità di sollevamento rispetto al T4.105 Super Steer. Sistema antidumping funziona bene una volta attivato si sente per strada la pompa lavorare e il sollevatore muoversi per ridurre i contraccolpi delle asperità stradali. Apprezzabile la presenza sul parafango sia del pulsante del sollevatore, che quello del terzo punto idraulico che quello della PTO, il tutto per facilitare l’attacco dell’attrezzatura. COMFORT Fatti circa 20 km per strada con il disco-chisel attaccato dietro, assale sospeso impostato in durezza media, pressione gommatura anteriore 1.3 bar, pressione gommatura posteriore 1.5 bar, il comfort su strada è paragonabile a trattori di categoria decisamente superiore, non si sente praticamente nulla anche nelle buche più profonde o brutte, così come nei leggeri dossi ecc, l’unione di assale sospeso, cabina sospesa e antidumping permette di avere un ottimo assorbimento delle asperità stradali. CABINA Un po' deludente il sedile, il quale è si pneumatico, ma non ha l’ammortizzazione ne longitudinale ne trasversale, questo permetterebbe di incrementare ulteriormente il comfort in campo, cosa segnalata agli ispettori di Argo Tractor, visto che è un allestimento premium, anche il sedile lo dovrebbe essere. Rumore in cabina rimane accettabile fino a 1800-1900 giri, sopra questa soglia il rumore del motore aumenta abbastanza senza però essere troppo fastidioso, Argo dichiara 76-78 db, magari qualche miglioramento si ha se non si prende il vetro apribile anteriore, ricordiamo comunque che si tratta sempre di un utility e anche la concorrenza non è che faccia meglio a livello di rumorosità. L’efficienza dell’aria condizionata visto il periodo non l’ho potuta accertare, ma ho chiamato alcuni che hanno questa stessa cabina e mi hanno detto che d’estate anche con 35-40 gradi, con ventola alla prima velocità e il freddo al massimo si sta bene, indice di una buona efficienza dell’impianto, e aggiungo che alla prima velocità la ventola è quasi inudibile, grazie anche al generoso numero di bocchette presenti sul tetto della cabina sia tonde che rettangolari che permettono di dirigere dove si vuole l’aria. Facilmente raggiungibili per la pulizia i filtri dell'aria posti sui montati posteriori della cabina. Presente la radio con vivavoce blutooth. Leva delle marce alla giusta distanza, leva dell’inversore buona, ma purtroppo non collegata al piantone dello sterzo telescopico, quindi se si allunga il telescopico dello sterzo la leva rimane ferma e si distanzia troppo, altro piccolo difetto da migliorare. Ottimo il posizionamento dei distributori idraulici, così come è comodo il comando del sollevatore che raggruppa l’interramento rapido e la rotella della posizione controllata, vicino a questo quadro di controllo ci sarebbero voluti: il tasto (non presente) della ripetizione delle marce sotto carico e il tasto di richiamo dei regimi memorizzabili (presente ma in posizione scomoda vicino al primo distributore che obbliga a spostare sempre la mano per richiamare il regime), piccole accortezze che migliorerebbero il già ottimo comfort per l’operatore. Il trattore è provvisto di Twin Lock, il bloccaggio integrale simultaneo dei differenziali anteriore e posteriore. Il sistema inserisce e disinserisce in automatico il blocco dei differenziali e la doppia trazione, facilitando e rendendo più efficiente il lavoro dell’operatore. VISIBILITA’ Ottima sia davanti che lateralmente, grazie alla cabina a 4 montanti e il sistema di post trattamento totalmente sotto il cofano. Un po’ troppo ingombrante e largo il montante orizzontale che divide il vetro principale posteriore da quello basso, questo montante da fastidio per la visibilità durante l’attacco degli attrezzi o per la visione dell’occhione per l’aggancio dei rimorchi, mentre non da particolari fastidi per vedere come lavorano gli attrezzi in campo. Ottima anche la botola trasparente sul tetto per eventuali lavori con caricatore. IDRAULICA Sistema idraulico costituito da una tripla pompa, di cui una da 32 lt/minuto per lo sterzo, e doppia pompa a centro aperto per il sollevatore e distributori idraulici con portata di 82 lt/minuto. Sistema idraulico direi adatto alla tipologia del trattore, non ho sentito nessun rumore strano ne all’accensione ne nell’utilizzo dei distributori. Apprezzabile la presenza dei 3 distributori meccanici, e doppio distributore con devio elettrico per controllare terzo punto e braccetto laterale idraulici. Si possono aggiungere 2 distributori meccanici ventrali comandati da joystick per il caricatore oppure per sollevatore anteriore. Un paio di appunti: attacchi idraulici meccanici old style con i tappi colorati, e il deviatore senza attacchi rapidi, che se si vuole levare il terzo punto idraulico per qualche motivo obbliga all’utilizzo di chiavi e aggiungere poi un tappo, oppure aggiungere successivamente l’attacco rapido anche li, piccole cose ma sapete sono pignolo [emoji1] PREZZO La macchina così allestita ha un listino di circa 110.000 € + iva, per lo sconto sentite il vostro concessionario di zona. La versione 110 si risparmiano 2800 € + iva, la versione 100 si risparmiano ulteriore 3400 € + iva. Interessante anche il nuovo X6 (introdotto da pochi mesi sul mercato) che ha il solito motore e cambio, ma però rispetto a X5 ha: + 800 kg di peso + 7 cm di passo Pompa a centro chiuso a Pistoni da 110 lt/min Gommatura 540 65 r 38 Sollevatore posteriore da 6000 kg Quindi una macchina un po’ più strutturata per chi ne ha bisogno, a pari allestimento dell’X5.120 in prova, l’X6.125 viene circa 6000 € + iva in più. Mentre per chi vuole spendere molto meno, c’è l’X5.085 che ha però il 3400 tarato a 75 cv, possibilità di avere trasmissione 3 marce sotto carico, ma niente assale sospeso, niente cabina sospesa, passo più corto di 3 cm, sollevatore da 3900 kg ecc, ma in questo caso si sta sotto i 50 mila € + iva scontati. CONCLUSIONI MCC serie X5 rappresenta un utility unico nel suo genere, con 4100 kg di peso operativo, assale sospeso, cabina sospesa, ottima manovrabilità ecc, ottima visibilità, complessivamente direi un buon prodotto, ovviamente qualche difetto c’è ma è una cosa normale la macchina perfetta non esiste, ma sicuramente un trattore da prendere in considerazione se si vuole un utility aziendale senza rinunciare al comfort. Prezzo in linea con le macchine della concorrenza (Explorer, T5 utility, JD 5m, MF 5M) a pari allestimento, ovviamente se si aggiunge cabina sospesa e assale sospeso il prezzo è superiore alla concorrenza ma si hanno cose che altri non hanno. Gamma completa che ha una grandissima possibilità di personalizzazione (e di conseguenza grande range di prezzo) da macchina totalmente fissa e cambio meccanico, a macchina totalmente sospesa e cambio con 3 marce sotto carico, quindi ognuno in base alle proprie esigenze può cucirsi la macchina come vuole. Ringrazio a nome di tutto lo staff di Tractorum ARGO Tractors e il concessionario Mugnaini Agricoltura SRL per aver messo a disposizione il trattore e la grande disponibilità dimostrata. Per qualsiasi altra domanda o chiarimento chiedete pure. Link: https://www.landini.it/prodotto-it/serie-5-stage-v/#:~:text=Il nuovo Serie 5 è,Stage V %2F Tier 4 Final. https://www.mccormick.it/prodotto-it/x5-stage-v/30 punti
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Ringrazio tutti a nome della famiglia per la vostra vicinanza in questo momento difficile. Papà è stato un grande imprenditore, un grande agronomo, e un padre immenso, io e mio fratello continueremo a lottare per portare avanti tutto quello che lui aveva creato. Ciao Nunzio...29 punti
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Mi sento in assoluto dovere intanto di associarmi ai ringraziamenti per tutti coloro che hanno reso possibile la giornata in campo e si sono messi a disposizione con le proprie macchine per noi, poi voglio ringraziare tutti i ragazzi di Tractorum con cui mi ha fatto davvero piacere stare in campo e fare i complimenti al mitico @DjRudy per aver provato in tutti modi a fare una prova comparativa degna di rientrare tra i più bei test mai realizzati in Italia!!! A breve il video, all'interno del quale ho fatto la "telecronaca" delle prestazioni e dei fatti accaduti durante la prova, ci ho messo il massimo impegno in campo e spero sarà all'altezza di questo test! Complimenti, grazie a tutti24 punti
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Purtroppo nella nottata di ieri è mancato il Papà di un caro amico DJ Rudy fondatore e colonna del forum. Voglio esprimere la vicinanza degli amici con cui abbiamo fondato il forum, dei collaboratori e immagino di tutti gli utenti che ti conoscono e stimano per la preparazione e la competenza. Il papà era un DJ più riflessivo ma altrettanto molto preparato e tecnico, ma specialmente, una persona piacevolissima per le volte in cui ci siamo trovati e passato qualche momento assieme. Io mi sento particolarmente vicino a te e a tutta la tua famiglia in un momento così difficile.22 punti
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Abbiamo avuto il piacere di avere in prova un 6250R, macchina ben accessoriata: Sollevatore anteriore + zavorra da 1500 kg, gommatura 800/70 r 38 e 600/70 r 30 Mach X Bib, sterzo attivo, 5 distributori, Command Center 4600 con guida automatica SF1, Command Pro, tetto alta visibilità, sedile ultimate ecc ecc. Eravamo curiosi di capire come se la cavava nei lavori pesanti e se era in grado di sostituire il TG 285, in particolare come se la cavava ad usare il quadrivomere nardi fuorisolco NX 45 da 29 q.li. E' stato provato proprio con il nardi in aratura su terreno tosto, 25-27 cm fuorisolco e se l'è cavata molto bene, ottimo bilanciamento e trazione, anche il cambio risponde bene alle variazioni di carico improvvise senza grossi rallentamenti ma piuttosto fa "impiccare" il motore prima di rallentare. Per essere perfetto fuorisolco mancano 300 kg per ruota al posteriore e poi fa tranquillamente quello che fa il TG. Ovviamente come usiamo noi i trattori per lavoro pesante ovvero max al 70-80 % della potenza, non sempre a tutta canna. E' stato provato anche con grubber da 4 mt, e carrier da 4.5 metri, lavori molto più tranquilli rispetto all'aratura, e ha dimostrato anche li ottimo comfort e tiro. Molto comodo lo sterzo attivo, che con 1 giro di sterzo fai le manovre e fa davvero la differenza sulla velocità di svolta a fine campo, un accessorio da prendere assolutamente dato il costo limitato (circa 300 €). Motore: il 6800 biturbo ha una bella mappatura, e schiena, vero che con la trasmissione CVT le "mancanze" del motore vengono mascherate dalla trasmissione che "aspetta" il motore prima di variare il rapporto, ma guardando i consumi massimi anche ai bassi regimi il motore è bello pieno anche in basso, infatti raramente si lavora sopra i 1600 1650 giri anche con consumi di 45 48 lt/ora ovvero oltre l'80 % della potenza, se poi si chiede il massimo ovviamente lavora a 1750-1800 giri. Non l'abbiamo ancora provato alla PTO, ma chi ce l'ha dice che ha ottime prestazioni anche alla PTO visto che interviene il boost migliorando ancora la performance. Accessibilità ai radiatori per pulizia ecc buona, così come per i controlli giornalieri di olio e soffiaggio filtro aria. Cambio: lo ZF Eccom 2.9 si comporta molto bene, cambi gamma praticamente impercettibili, solo stando molto attenti si riesce a capire quando cambia gamma ma all'atto pratico non si sente nessun colpo o rallentamento della macchina, ottima fattura quindi sia del cambio che del software. Anche inversore molto progressivo e immediato, nulla da dire. Il Command pro ha tante funzioni (anticipo del carico, calo giri motore, limitazione giri utilizzo ecc), anche di gestione del cambio, ma vedo che usato in completamente automatico lavora bene e non ha bisogno di altre modifiche, unica cosa che delle volte ho impostato è regime massimo di lavoro a 1600 giri per farlo stare un po più basso di regime sfruttando la maggior coppia a quei giri rispetto a girare più in alto. Cabina: molto confortevole, sedile ottimo, anche se non capisco come mai non mettano il sedile attivo come nei 7r e 8r, i grammer di fascia alta sono ottimi ma non sono mai come un active seat dei JD USA. Rumore in cabina basso, soprattutto fino a 1650 1700 giri, sopra un po di rombosità del motore penetra in cabina, ma niente di fastidioso. Problema semmai rimane sospensione cabina, che dalla serie 20 questa cavolo di sospensione idraulica non mi è mai piaciuta, funziona meglio quella con le molle del 195M, spero che con la nuova serie 6R venga eliminata e messa o pneumatica o meccanica con molle, perchè questa idraulica anche messa con settaggio morbido da command center è comunque troppo rigida e lenta nell'assorbire i colpi delle buche. Command Pro cloche decisamente fatta bene, che unisce i pregi delle cloche Fendt e NH, in un unico comando molto comodo da usare con tutto alla portata di dito, e soprattutto riprogrammabile a piacimento. Un bel passo avanti rispetto alla rotellina di JD Style. Guida automatica nulla da dire forse la migliore in commercio. Alla fine la macchina ci è piaciuta, e avendo un PSR approvato il trattore è rimasto da noi e il TG se ne è andato, l'unica cosa che abbiamo aggiunto sono le zavorre posteriori che arriveranno per la prossima campagna estiva, e che verranno poi levate per i ripassi o la semina con combinata da 5 mt. Intanto ho scritto queste impressioni, se avete domande o mi viene in mente altro scriverò ancora.22 punti
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Cercando nel forum non ho trovato una discussione su questi mezzi "leggendari" pertanto ho pensato di crearla e parlarne un po'. Comincio io descrivendo la storia dell'azienda, sperando di fare cosa gradita. Le origini La nascita dei trattori articolati 4wd Negli Stati Uniti, già all’inizio degli anni 50, c’era l’esigenza di avere dei mezzi potenti per poter lavorare in meno tempo estensioni di terra molto vaste. I trattori convenzionali all’epoca avevano in media una potenza di 30/40 cv ed erano tutti a trazione semplice. Per ovviare al problema diversi “farmer” cominciarono ad accoppiare due trattori tramite uno snodo centrale, con tutte le complicazioni del caso ossia avere tutto doppio (motore e organi meccanici ma soprattutto comandi). Prendendo spunto da queste realizzazioni “fatte in casa” nel 1953 i fratelli Wagner, di Portland (Oregon), progettarono e realizzarono il TR-6, un rivoluzionario trattore a quattro ruote motrici articolato che aveva una potenza di 105 cv (più del doppio dei trattori a due ruote motrici diffusi all’epoca). La Wagner divenne quindi la prima fabbrica di trattori articolati 4wd, alla quale seguirono altri nomi importanti come Steiger e Versatile. Nel 1967 la Wagner, dopo aver dato vita a vari modelli, venne acquisita da John Deere che era decisa ad entrare nel segmento degli articolati nonostante il fallimento dei modelli John Deere 8010 e 8020. Big Bud Nel 1968 Wilbur Hensler era il più grosso rivenditore di trattori Wagner del Montana; dopo l’acquisizione di quest’ultima da parte di John Deere la sua azienda, la Northern Manufacturing Company di Havre, rimase quindi senza il prodotto di vendita principale. Hensler incaricò quindi il suo capo officina, Bud Nelson, di progettare e costruire un trattore articolato di grande potenza (per l’epoca) da offrire sul mercato. Dopo quasi un anno di prove, nel 1969, il trattore fu pronto. Venne chiamato Big Bud (in onore del suo creatore) HN 250, dove le lettere H e N indicavano Hensler e Nelson e 250 erano i cavalli del motore cummins. Nelson, lavorando in officina, conosceva bene le difficoltà di manutenzione di questi mezzi così grossi pertanto progettò l’HN 250 in modo tale da rendere gli interventi di manutenzione più facili e veloci possibile, anche per gli agricoltori stessi. A differenza di tutti gli altri articolati presenti sul mercato il Big Bud usciva di fabbrica con la cabina ribaltabile e il cofano sollevabile (cosa non scontata all’epoca) per rendere più accessibili motore e trasmissione. Sempre per rendere più facili i lavori di officina il motore non era montato direttamente al telaio del trattore ma era fissato ad una “slitta” che a sua volta veniva montata sul telaio principale. Questa innovazione permetteva, in caso di necessità, di poter estrarre il gruppo motore/frizione dal trattore in meno di due ore. Foto dimostrativa del gruppo motore/frizione dei Big Bud. Serie 1 (1969-1975) Dopo la presentazione agli agricoltori, avvenuta nel 1969, cominciarono ad arrivare i primi ordini. La prima serie di trattori Big Bud si componeva di due modelli: HN 250 HN 320 Entrambi erano equipaggiati con motori cummins e avevano trasmissioni meccaniche. Nel 1973 avvenne un evento importante per la Big Bud: Wilbur Hensler vendette la sua azienda, la Northern Manufacturing Company, al ventiseienne Ron Harmon. Foto della Northern Manufacturing Company vista dall'alto. Foto di gruppo dei dipendenti dell'azienda. Dopo il cambio di proprietà la gamma venne leggermente rimodernata e vennero aggiunti altri due nuovi modelli: HN 350 HN 360 Grazie allo spirito imprenditoriale di Harmon l’azienda crebbe di dimensioni e cominciarono le prime esportazioni oltreoceano; in particolare Australia e Sudafrica oltre a una commessa ricevuta per alcuni trattori da esportare in Iran (che vennero verniciati di un particolare colore giallo oro). Foto di un Big Bud alla fiera Ag Quip, in Australia. Due foto storiche dei Big Bud destinati all'esportazione in Iran. Serie 2 (1976-1978) Dopo tre anni dal passaggio di proprietà la gamma di trattori Big Bud venne rinnovata sotto diversi punti di vista. In campo motoristico oltre al “tradizionale” Cummins vennero offerti anche modelli con motori a V diesel 2 tempi prodotti dalla Detroit Diesel. Come trasmissioni, oltre alle classiche trasmissioni meccaniche Fuller, vennero offerte per la prima volta anche trasmissioni powershift prodotte dalla Twin Disc. Venne presentata la nuova cabina Cruiser Cab, più spaziosa e con maggiore visibilità, e venne introdotto il telaio Terra Torque che permetteva una maggiore articolazione per assecondare le asperità del terreno. I nuovi modelli presentati erano: KT 450 (con motore Cummins e trasmissione Fuller) KT 525 (con motore Cummins e trasmissione Fuller) 8V 400 (con motore Detroit e trasmissione Twin Disc) 8V 450 (con motore Detroit e trasmissione Twin Disc) Big Bud kt 525. Big Bud 8v 400 nella fabbrica di Havre. Pur essendo quella che durò meno anni nella storia dell’azienda la serie 2 ebbe una grande importanza. In questo periodo infatti la Big Bud crebbe di dimensioni, consolidò la sua presenza in tutti i principali stati agricoli degli USA (grazie anche a una rete di concessionari) e aumentò le esportazioni, in particolare verso l’Australia. Inoltre di questa serie fa parte anche il celeberrimo Big Bud 16V-747. Big Bud 16V-747 A questo punto della storia è doveroso aprire una parentesi sulla storia di questo modello: Costruito nel 1977 il 16v-747 fu realizzato su richiesta dei fratelli Elmer e Melvin Rossi (figli di due emigranti italiani) che possedevano una azienda agricola a Bakersfield (California) nella quale coltivavano principalmente cotone. I fratelli Rossi chiesero a Ron Harmon di realizzare un trattore che fosse in grado di sostituire due cingolati Caterpillar D6 nel lavoro di dissodatura del terreno con grossi ripper. Dopo quasi un anno Ron Harmon e la sua squadra costruirono quello che tuttora è il trattore più grande al mondo. Big Bud 16v 747 in costruzione. (sopra) il Big Bud 16v 747 appena ultimato con tutti i dipendenti che parteciparono alla sua costruzione. I dati tecnici di questa macchina sono impressionanti: -Motore Detroit Diesel 16 cilindri a V tarato a 760 cv -Trasmissione powershift Twin Disc a 6 rapporti avanti e 1 retromarcia -Impianto idraulico da 246 litri/min -Capacità serbatoio carburante: 568 litri -Lunghezza: 8,5 m. Larghezza: 6,35 m. Altezza: 4,3 m. (sopra) Foto storica del trattore al lavoro con il ripper nei campi dell'azienda dei fratelli Rossi, in California. I fratelli Rossi utilizzarono il loro trattore per 11 anni, fino al 1989; in quell’anno il 16v venne venduto alla “Willowbrook farm” di Indlantic (Florida). In questa azienda, di proprietà di Jim Satori (nome che ricomparirà più avanti), venivano coltivate principalmente verdure e il Big Bud venne utilizzato anche qui con un grosso ripper fino a metà anni novanta. Big Bud 16v 747 al lavoro in Florida. Il trattore smontato e pronto per il trasporto nel 1997. Nel 1997 i fratelli Robert e Randy Willliams di Big Sandy (Montana) comprarono il Big Bud e lo “riportarono a casa”, a meno di un’ora da dove era stato costruito; qui, nella loro azienda, il trattore venne restaurato, portato alla potenza di 900 cv e utilizzato con un coltivatore chisel da 24 metri di larghezza fino al 2009. (sopra) Il Big Bud appena restaurato dai fratelli Williams, presenti nella foto. In quell’anno il Big Bud venne messo “in pensione” a causa dell’avvento della semina su sodo, che rendeva inutile il passaggio col coltivatore chisel, e dall’impossibilità di cambiare le gomme, costruite su misura, arrivate ormai a fine vita. Dal 2009 al 2021 il trattore restò in un museo dell’Iowa dove ne venne nuovamente restaurato il motore e portato ad una potenza di 1100 cv. Nel 2021 i fratelli Williams hanno finalmente sostituito le gomme del Big Bud e lo hanno riportato nella loro azienda per alcune prove dimostrative con il loro coltivatore. Serie 3 (1979-1986) Ritornando alla storia della Big Bud, nel 1979 venne presentata e messa in produzione la serie 3. Questa serie fu la più longeva della storia dell’azienda di Havre e coincise con il suo periodo più florido. In questa serie i modelli andarono a formare una vera e propria gamma che partiva da trattori di potenza relativamente contenuta ed arrivava ai modelli di alta potenza nei quali la Big Bud era specializzata. Le macchine di questa serie avevano motorizzazioni Cummins e Detroit Diesel e venivano fornite di trasmissioni meccaniche Fuller e powershift Twin Disc (che divennero sempre più richieste). I modelli prodotti erano: 320/10 360/10 360/30 400/20 400/30 450/20 450/50 525/20 525/50 (modello più venduto in assoluto) 525/84 600/50 650/50 655 (sopra) Tre Big Bud 400/30 in una foto degli anni 80. Due Big Bud 525/50. Big Bud 525/50. Foto storica di un Big Bud 525/50. Big Bud 600/50. Big Bud 360/30 verniciato su richiesta per Bob Bafus, agricoltore dell'Oregon. I modelli /10 e /20 erano quelli dotati di trasmissione Fuller mentre i modelli /30 e /50 erano quelli offerti con trasmissione powershift Twin Disc. I trattori 525/84 e 655 erano dei modelli industriali. Tutti i trattori avevano motori Cummins ad eccezione del 650/50 e del 655 che erano alimentati da un motore 12 cilindri a V Detroit Diesel. Big Bud 650/50 con cabina Cruiser Cab. Big Bud 650/50 con cabina ROPS. (sopra) Big Bud 650/50 al lavoro nel Colorado con una seminatrice da sodo Yielder. Nel 1983 venne ritirata la cabina Cruiser Cab a causa della mancanza di un telaio di protezione in caso di ribaltamento e venne introdotta una nuova cabina, detta appunto ROPS, che poco differiva dalla precedente se non per il vetro posteriore dritto e appunto la presenza del telaio di protezione interno ai montanti. Serie 4 (1986-1991) Nel 1986, dopo quasi sette anni di produzione, la serie 3 andò definitivamente in pensione per essere sostituita dalla serie 4. Con questa serie venne ridotto il numero di modelli sulla base dei più richiesti nella serie 3 e venne abbandonata definitivamente l’opzione delle trasmissioni meccaniche Fuller rendendo disponibili solamente trasmissioni powershift (quasi tutte Twin Disc, anche se su alcuni modelli vennero montate trasmissioni Fuji Tech). Venne ampliata l’offerta di motorizzazioni disponibili offrendo motori Cummins, Komatsu, Caterpillar e Deutz. Con la serie 4 venne rinnovato, più esteticamente che sostanzialmente, anche il telaio Terra Torque. I modelli che costituirono la serie 4 sono: 370 400 440 450 500 Foto storica di un Big Bud 440 in Ohio. Big Bud 500 al lavoro nel Montana. Big Bud 500. (sopra) Big Bud 370 anche questo verniciato su richiesta per Bob Bafus. Inoltre venne prodotto un modello di grandi dimensioni: 740 Il modello 740 è il secondo trattore più grande al mondo. E’ dotato di un motore komatsu da 740 cv e di una trasmissione powershift Twin Disc a 12 rapporti. Questo trattore venne presentato da Big Bud più per continuare la tradizione degli articolati di grande potenza "tipici" dell’azienda che per vere necessità di mercato, in quanto la domanda di questi modelli con così tanti cavalli si era notevolmente ridotta. Di Big Bud 740 infatti ne vennero prodotti solamente due: Il primo, prodotto nel 1986, venne acquistato da Jim Satori, proprietario della “Willowbrook farm” di Indlantic, Florida (la stessa che nel 1989 avrebbe comprato anche il Big Bud 16v-747, che lavorò per alcuni anni insieme al 740). Questo 740 venne allestito con ruote doppie e un particolare impianto idraulico con ben otto distributori che serviva per le operazioni con livella e scraper doppi o addirittura tripli. Questo modello venne inoltre dotato di un particolare impianto di filtraggio dell’aria a causa delle condizioni di lavoro molto polverose della Florida. Foto storica del Big Bud 740 al lavoro nei campi della Willowbrook Farm. (sopra) Il Big Bud 740 nel piazzale dell'azienda insieme a una trebbia John Deere Titan 7700 e al Big Bud 16v 747, visibile sullo sfondo a sinistra. Altra foto storica del Big Bud 740 insieme al 16v 747. Cabina del primo 740. Da notare le leve per gli 8 distributori. Il secondo 740, prodotto nel 1989, venne ordinato da una colonia utterita dello stato di Washington (la “Warden Hutterian Bretheren”, che esiste tuttora). Le colonie utterite sono delle comunità di anabattisti che si dedicano principalmente all’agricoltura. A differenza delle comunità Amish gli utteriti accettano la “tecnologia” e coltivano la terra con mezzi moderni. Il Big Bud 740 comprato da questa colonia venne allestito con ruote triple e un impianto idraulico più classico del primo e venne usato dai coloni per la coltivazione delle grandi estensioni dello stato di Washington con erpici chisel e dischiere. Big Bud 740 al lavoro nei terreni della colonia. (sopra) Il Big Bud 740 nell'officina della colonia. Oggi entrambi i Big Bud 740 sono stati comprati da Don Collins che possiede una grossa azienda agricola a Bakersfield (California), vicino ai terreni che furono dei fratelli Rossi. Il primo 740 viene ancora utilizzato saltuariamente per lavori con una grossa livella mentre il secondo 740 è usato con un grosso erpice a dischi. (sopra) Foto dei due Big Bud 740 nell'azienda agricola di Don Collins, in Florida. Nel 1991 la Northern Manufacturing Company smise di produrre i trattori Big Bud. L’azienda vive tuttoggi sotto il nome di Big Equipment ed è ancora guidata da Ron Harmon. Negli anni è diventata un concessionario di trattori Versatile; inoltre si occupa di fornire assistenza e ricambi per tutti i Big Bud che ancora lavorano e fa anche lavori di restauro e ammodernamento dei Big Bud. Purtroppo, nella notte della vigilia di natale del 2017 la sede della Big Equipment venne distrutta da un incendio. Nel fuoco vennero distrutti, oltre a sei trattori di cui tre Big Bud, un archivio di progetti, disegni e foto storiche della Big Bud; la figura di Ron Harmon rimane pertanto la memoria vivente di quell’azienda che è diventata leggendaria con i suoi colossi bianchi. Una riflessione Dal 1969 al 1991 vennero prodotti circa 550 trattori Big Bud; un numero elevato si, ma che non aveva niente a che vedere con i numeri fatti da aziende come Steiger o Versatile. Come riuscì quindi la Big Bud a competere con questi marchi? La sua arma vincente fu sicuramente la personalizzazione. A differenza dei trattori della concorrenza, che erano prodotti in grande serie, i Big Bud erano realizzati con una cura dei dettagli inavvicinabile per aziende di grandi dimensioni e offrivano la possibilità di “customizzare” il proprio trattore in molte parti di esso. Questo permetteva di realizzare macchine cucite su misura per le esigenze del cliente che preferiva quindi il marchio di Havre. La Big Bud inoltre fu protagonista della “corsa all’alta potenza” insieme a Steiger e Versatile. A differenza di quest’ultime, che presentarono prototipi realizzati più per stupire che per essere usati realmente nei campi (Steiger Big Jack e Versatile Big Roy), Big Bud realizzò un trattore articolato “normale” che venne usato concretamente per molti anni (il 16v-747). Pur essendo specialista nel personalizzare le proprie macchine, la Big Bud rimase sempre ancorata al suo concetto originario di trattore 4wd: una macchina di alta potenza (a volte altissima), di grandi dimensioni, molto pesante e concepita per il traino puro, quindi senza sollevatore né presa di forza. Probabilmente proprio questa caratteristica, unita al fatto di essere una “piccola” azienda quindi poco appetibile per eventuali acquisizioni da parte di grandi multinazionali dell’agricoltura, contribuì, complice la crisi agricola di fine anni ottanta e primi anni novanta, ad isolarla e a far si che non riuscisse a tenere il passo con le innovazioni proposte dalle grandi case costruttrici. Ringrazio Tiziano che mi ha spiegato come inserire le immagini nel forum. Se trovate delle imprecisioni correggetemi pure e se serve una "bibliografia" di dove ho preso le informazioni la faccio senza nessun problema.21 punti
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Dici bene in effetti. Xo questo apre una bella base di riflessione: ha senso stanziare fiumi di soldi per una 4.0 che va a foraggiare praticamente solo le tasche dei costruttori, lasciando agli agricoltori il bel trattorone nuovo in capezzagna a guardare il raccolto che si secca per mancanza d'acqua? Su quel mais magari qualcuno ci ha investito una montagna di contributi (pubblici quindi di tutti) tramite rateo variabile, guide satellitari, sensori di tutti i generi, e poi manca una piccola cosa chiamata acqua e sfuma tutto. Mah. E anche quest'anno, raccogliamo il prossimo. L'importante è aver sotto il capannone il trattorone nuovo, e relativa cambiale.... Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk21 punti
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complimenti Rudy,bellissimo post!!!! Io ancora mi devo riprendere,sono ancora emozionato,una giornata bellissima ma soprattutto piena di contenuti,i miei 1100 km in 24 h ne sono valsi la pena,dopo tanti anni cera bisogna di riprenderci quello che ci appartiene,ovvero la prova fatta su dati tecnici e non sul sentito dire o su chiacchiere da bar TRACTORUM non perdona....grazie veramente di cuore a Carega (gli ho fatto i complimenti di persona perche lo conosco) e grazie a Guglielmero e Sardo ( che purtroppo non conoscendoli non so nemmeno che faccia hanno) per aver sprecato tempo e gasolio.19 punti
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bhè che dire....questa è pura passione....questo significa cosa le persone sono disposte a fare per il forum....se ne potevano benissimo stare a casa con la famiglia oppure andare a far sbinboccia con gli amici....invece eccoli ancora una volta qua a lottare per far capire e dimostrare con i fatti e non con le CHIACCHIERE cosa c'è dietro ad ogni trattore che troviamo sul mercato che sia bianco , rosso , verde....dimostrazioni pratiche e senza bisogno di essere di parte....piu di così non si può e quindi un grande abbraccio a colui che ormai da moltissimi anni lotta per darci sempre qualcosa di nuovo che tutti i giorni ci fà essere connessi a Tractorum Grazie Andrea SEI e SARAI sempre il numero UNO18 punti
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semplicemente chi ha i terreni vocati per le cover lo farà, come è giusto che sia... chi invece per territorio o struttura aziendale non vuole aderire non aderirà. Non è una misura che si presta a tutti, bisogna essere sinceri perché si fa presto a parlare da uno dei territori italiani più vocati per fare agricoltura (e si lo so che c'è l'argilla anche a Ravenna). Però l'Italia non è tutta pianura, e non tutti hanno acqua per irrigare. Mi piacerebbe vedere un girasole a 200/300 slm dopo una bella cover di senape o Favino seminato ad aprile in un terreno al 40% di argilla e 40% di limo cosa combina... su sodo o sul discato che sia, perché tanto o viene un porcaio porcaio perché bagnata o come quest'anno la cover si è bevuta tutta l'acqua disponibile lasciando il girasole già senza riserva idrica prima di partire. Sinceramente poi tutto questo sfruttare non lo percepisco e anzi non lo percepisco nemmeno al passato, parlando con chi faceva agricoltura negli anni 90. Anzi dirò di più, una volta tante pratiche agronomiche erano gestite meglio: diserbi, concimazioni. Non si può cucire un vestito per tutti e aggiungo... perché in questa società così evoluta basata sul consumismo come elettrodomestici non più riparabili, vestiario usa e getta etc etc i maggiori inquinatori/distruttori sono gli agricoltori?! Sono un agronomo a cui piace guidare i trattori e sporcarsi le mani, quindi ho il difetto a differenza di certi colleghi (che si divertono a scrivere articoli su internet sovvenzionati dai produttori di macchine) di trovare anche il limite di applicabilità alla teoria e non essere solo filosofo. Il primo obbiettivo di un impresa è fare guadagno, se gli agricoltori devono svolgere anche un ruolo di salvaguardia ambientale e giusto pagare quella mansione con soldi veri, non un contentino specchietto per le allodole, perché certe pratiche sono più complicate e rischiose di altre.18 punti
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Allora, non abbiamo ancora capito che Putin "ci sta disgnalando" (buttando giù dal nido) poichè si sta presentando con temi enormemente seri: -energia (gas petrolio) -approvigionamento alimentare (grano olio), -metalli preziosi (nikel oro ecc) che noi (cioè la nostra classe dirigente -non solo i politici-)ci siamo dimenticati di quanto sia indispensabile per una sana economia di un paese; e invece siamo qui a farci masturbazioni mentalii con la transizione ecologica e le varie Greta di turno. E poi andiamo a fargli le sanzioni, noi con il debito/ pil del 150% mentre la Russia lo ha al 18 %. Qui si va a sbattere, siamo come quelli sul Titanic, che mentre affondava sistemavano i tovaglioli ai tavoli. Altrochè agricoltura smart..18 punti
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Vediamo di fare chiarezza una volta per tutte sulle trasmissioni dei T7: T7 Swb Range command: Trasmissione derivata dal range command del M160, SEMI PS, molto affidabile, che di solito non da noie fino a 8-9000 ore se ben usata passa anche le 10000, se si fa molta aratura e sforzi elevati potrebbe essere necessaria una revisione verso le 8000. T7 Swb Power Command: Trasmissione derivata dal Power Command del TM 165, FULL PS trasmissione che non ha mai brillato per affidabilità infatti conosco almeno 5-6 casi di T7.210 Power Command utilizzati per lavori pesanti che hanno avuto problemi di affidabilità già sulle 3000 ore, con conto molto salato per la riparazione (minimo 10-12 mila €). Inoltre il power command ha sempre avuto il difetto di dover per forza partire per strada in dodicesima, ma tra dodicesima e tredicesima c'è il cambio gamma con cambio contemporaneo di 3 frizioni (come dalla sesta alla settima) e conseguente bella botta che si sente ogni volta che si cambia dalla dodicesima alla tredicesima. Mentre nel Range command questo non succede perchè da fermo si mette la gamma C, e si parte in C1 per strada senza sentire MAI nessuna botta fino alla C6. T7 Swb Autocommand: Trasmissione a variazione continua con 2 gamme, prima gamma corta (arriva a 12,4 km/h) seconda gamma che arriva a 50 km/h, trasmissione che non va per niente male nell'utilizzo anche se ha varie pecche. Ottima resa fino a 8-9 km/h dove ha un traino del tutto paragonabile a un PS, mentre più ci si avvicina alla fine della prima gamma più cala la resa, inoltre se si vuole utilizzare il trattore tipo per passare un vibro o seminare a velocità superiori a 12.4 km/h non lo si può fare perchè sopra questa velocità entra in gioco la seconda gamma, che però essendo molto lunga il motore non riesce a "tenerla" e quindi ripassa in prima gamma perdendo velocità ecc, in poche parole macchina che si può usare in campo da 0 a 12.4 km/h se si fanno lavori di tiro, sopra i 12.4 km/h si può usare solo a sfalciare o fare lavori molto leggeri alla PTO. Questa trasmissione non ha problemi ai sincronizzatori, ma molto spesso cede il cuscinetto dell'albero primario del cambio, con conseguenti arrosti vari (questa cosa è successa al nostro T7.225, e almeno ad altri 4 in zona, più ad altri che conosco quindi è un difetto conosciuto e che con la nuova gamma T7 Swb che uscirà è stato risolto: cuscinetto molto più grande e 3 gamme, per risolvere il problema di buco di utilizzo tra prima e seconda gamma). T7 Lwb Power Command: Trasmissione derivata dal TM 190, caratteristiche molto simili al Power Command del T7 Swb, quindi solito problema di dover partire in dodicesima e ogni volta fare il cambio gamma con relativa botta, affidabilità scarsa sopratutto nei modelli più grandi (260) usati a fare lavori pesanti. T7 Lwb Autocommand: Trasmissione a variazione continua con 4 gamme, la presenza delle 4 gamme elimina il problema della bassa resa e impossibilità di utilizzo sopra i 12.4 kmh, permette velocità anche di 60 e oltre kmh se sbloccato, una gran trasmissione dal punto di vista della resa e dell'utilizzo, ma ha un tallone di achille ovvero i sincronizzatori delle gamme, che soprattutto se utilizzato molto per fare trasporti potrebbero cedere a 4-5000 ore, che comunque comportano una spesa per sistemarli non molto elevata (massimo 5000 €), ci sono però trasmissioni Lwb Autocommand che usate sempre per lavori pesanti e poco per strada hanno fatto anche 10000 ore senza mai metterci mano. Quindi prima di dire che gli autocommand sono cessi (soprattutto gli Lwb) andateci piano... perchè anche se uno in 10 mila ore di trasporti rifà due volte i sincronizzatori e spende 10 mila €, sono sempre spiccioli rispetto a un cambio ZF di un 6R JD che se si rompe sono oltre 40 mila € da spendere per cambiare la trasmissione in Toto dato che ZF non permette ai meccanici JD di metterci le mani, ma devi cambiarla in blocco. Oppure per un cambio Fendt reman spendere sui 17-20 mila € Spero di aver fatto chiarezza una volta per tutte, avendo avuto in casa un 6080 power command che fortunatamente non ha dato problemi di affidabilità ma è anche vero che faceva solo lavori di ripasso, o semina, però ho sempre odiato l'utilizzo e tutte le botte che dava, per cui se posso consiglio Autocommand tutta la vita, se uno valuta Swb e vuole risparmiare certamente molto meglio il Range Command del Power Command.17 punti
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Il registro telematico dei cereali non si può avere... non possiamo sapere con certezza quanto grano duro italiano si produce in Italia anno per anno, Italmopa l'ha bloccato e se per sbaglio ripartirà sarà in una forma che non servirà comunque a nulla dato che stanno riscrivendo il testo ad uso e consumo degli industriali. Però giustamente dobbiamo dotarci del registro dei trattamenti, non sia mai che si usi qualche millesimo di diserbo in più, anche se poi a nessuno frega un cazzo se nella pasta ci finisce il grano al glifosate o se le lenticchie che mangiamo sono al glifosate, se il concentrato di pomodoro è cinese, ecc. Sta diventando tutto una barzelletta.17 punti
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io penso che(a meno di una necessità impellente di mezzi nuovi) si debba "non fare un cazzo". ci sventolano davanti al muso la carota del 30%-40%-50% e tutti abbocchiamo. in realtà, visti gli aumenti speculativi figli della 4.0, i mezzi li si strapaga. tutto il resto, serve solo a far guadagnare tanti soggetti che orbitano costantemente attorno all'agricoltore. mi sbaglierò ma chi progetta ste robe, conosce bene la mentalità dell'agricolo medio: "c'è il fondo perduto e allora si compra....." io ho imparato a prendere cose solo quando mi servono veramente, sbattendome altamente delle offerte speciali. credo che alla fine si risparmi molto di più del ricevere l'elemosina dalla nostra cara Europa.... Volete ingrassare un pochino i contadini? pagategli il giusto quel che producono invece di dargli 4 soldi (che alla fine ti fanno spendere con tanto di interessi) e che vanno a nutrire tutte le zecche che ci sono attorno....17 punti
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Fabian si aggiunge alla grande famiglia di tractorum, grazie ragazzi!!! [emoji64][emoji64][emoji64][emoji480][emoji480][emoji480] Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk17 punti
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Ben detto .. ci stanno imponendo di fare fotovoltaici, anzi agrifotovoltaici e colture miellifere. Il grano lo faranno gli ucraini, la soia i brasiliani e il mais negli USA. Smettiamo di comprare attrezzature da centinaia di migliaia di euro, concimi,diserbi.. noi agricoltori il cibo che ci serve c'è lo possiamo fare in casa tra orto e pollaio. Gli altri che si arrangino a discount e farina di grilli16 punti
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A "capo" del CRA c'è Danilo Calvani che era anche "capo" dei Forconi, quindi non proprio un bel biglietto da visita visti i precedenti deludenti. Dicono che la mobilitazione sia fissata per il 22 gennaio, ancora non è dato sapere dove e come. Concordo che sia un manifesto che sembra scritto da qualche ragazzo di Democrazia Proletaria, ed è ovvio che è meglio di nulla, ma si poteva, anzi si DOVEVA fare di meglio. Io avrei fatto qualcosa di diverso: - PAC con Ecoschemi più adatti all'agricoltura italiana e soprattutto applicabili e con molti meno vincoli inutili, evitiamo ulteriori inutili complicazioni per l'agricoltore. - Non considerare il gasolio agricolo una SAD (Sussidi Ambientali Dannosi) visto che l'agricoltura è l'unica attività che coltivando cattura CO2 per emettere Ossigeno, oppure vogliamo persino mettere in dubbio la chimica della Fotosintesi? (Per ora dicono che il gasolio verde rimane fino al 2026 ma dopo non abbiamo nessuna garanzia in tal proposito). - IRPEF Terreni agricoli: Non è bastato il taglio del 40 % della PAC? - Ove possibile una chiara etichettatura dei prodotti Italiani con maggiore salvaguardia e tutela delle produzioni nazionali. A quest'ora di notte mi sono venuti in mente questi 4 semplici punti, ma ovviamente ad altri possono venire altri e anche meglio dei miei, ma comunque pochi punti e chiari, non serve fare propagande o discorsi contro il sistema.16 punti
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Anche il glifosate, la chimica, gli OGM a che servono.... Restiamo nel medioevo. Sono queste le battaglie da vincere, per garantire il reddito e il giusto prezzo dei prodotti alle aziende agricole. Io dissento da quella associazione. Sono senza una coerenza. (Un po' come quelli che ora li proteggono). E a cosa serve fare il Made in Italy per tutto il Mondo, quando manca la materia prima da trasformare? Agli agricoltori produrre più pasta, conserve, insaccati, alcuni formaggi da esportare non fa bene; fa solo aumentare l'importazione di materia prima agricola da paesi diversi dall'Italia. Così ci rimettono gli agricoltori, che dite di tutelare, e i consumatori italiani, che non trovano più la certezza di prodotti trasformati da materie prime italiane a prezzi accessibili. Dall'altro lato, ci guadagnano tutti gli altri: le aziende agricole non italiane, gli agroindustriali, i grossi fondi di capitale. E che ricetta danno agli agricoltori italiani? La filiera corta, la campagna amica, la guerra alle opinioni di progresso scientifico, l'oscurantismo del medioevo, la benedizione dei preti.... Ma chi gli da' ancora retta? Ah già! Hanno vinto perché hanno proibito la carne coltivata (che non si può vendere). Intanto ritorna l'IRPEF sui terreni agricoli. La prossima sarà l'IMU...16 punti
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Ieri mattina arrivato X5.120 nuovo di pacca direttamente da Fabbrico! Macchina ben accessoriata: Cabina sospesa Assale sospeso 3 distributori + 2 devio per braccetto laterale e terzo punto idraulico Sedile Pneumatico Cambio 48 + 16, con inversore elettroidraulico, 3 marce sotto carico, e super riduttore Parking 10 zavorre da 36 kg sul portazavorre Gommatura 440/65 r 24 e 540/65 r 34 Michelin Multibib Radio Con bluetooth La macchina con 50 % di gasolio (circa 65 lt), pieno di ad blue pesa e 360 kg di zavorre: 4450 kg Anteriore: La prova seria la faremo lunedì quando verranno i responsabili ARGO, e il concessionario Mugnaini che porterà la targa prova per poterlo spostare per strada. Ieri sera l'ho usato un po' con un trincia Berti a Z TA200, per trinciare l'erba attorno al capannone, e le prime impressioni sono molto positive. Per ora non scrivo altro, tanto poi a fine prova farò la recensione completa dove scriverò pregi e difetti come sempre. Intanto la cosa più importante è la conferma del peso di 41 q.li a vuoto senza zavorre, che potranno diventare 43 se uno mette il sollevatore anteriore, ma si conferma l'unico utility sul mercato dotato di gomme r 34, assale sospeso e cabina sospesa con questo peso! Complimenti ancora al gruppo ARGO Tractor! Ecco un paio di foto dell'assale sospeso16 punti
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Guardate che alla fine della fiera è sempre la stessa storia, ci hanno sempre tenuto per le palle e sempre sarà cosi. I conti li sanno fare e non faranno mai scendere i prezzi a un livello tale da non fare pagare le spese,anticipare quelle del prossimo anno e fare mangiare un pezzo di pane o di polenta anche a noi ma poi stop niente di più. La soluzione ci sarebbe : uno sciopero generale dell'agricoltura, ma siamo sinceri è utopia pura. Non vendere più nessun prodotto (dal grano al mais alla soia al latte alla carne ecc...) non seminare più non raccogliere più... ma chi lo fa? Alla fine della fiera io domani mattina mi devo alzare alle 5 a tirare le tette alle vacche, qualcuno starà irrigando stanotte, qualcuno domani starà arando o preparando per seminare e di roba da fare potrei dirne all'infinito. .. è la nosta vita e passione e proprio su questo ripeto ci hanno sempre tenuto per le palle.16 punti
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Certo che si, da tanto tempo si era inserita con la serie Diamante e Nastro Oro in gamma con Moline Minneapolis, Oliver, Cocksutt, Allis Chalmers (ricolorati e rimarchiati, con allestimenti specifici -servosterzo, PAVT ecc-) e la serie 80 con la White; poi con l'acquisizione di Hesston portò pari-pari la gamma (esclusa la 300 , quella veniva esportata in Corea del sud ) non per niente anche i 1880 erano prodotti anche semplice trazione (cosa da noi impensabile) da loro apprezzati. I canadesi Versatile erano un ampliamento di gamma verso l'alto ma non certo per la nostra agricoltura formata, allora, da moltissime piccole aziende. Mi ricordo, quando vennero proposti, alla fine anni 70, (io avevo 13-14 anni) gli adulti ne parlavano come delle astronavi irraggiungibili. Tenete presente che il listino del 1980, quotava il 1880 dt a £ 37.790.000, mentre il 44-35 veniva £ 90.650.000 (iva esclusa)!!!!. La Panda 30, allora appena uscita, costava 5 milioni e mezzo, così tanto per rendere l'idea. Poi, la Fiat si era comprata anche l' Allis Chalmers, quindi un occhio oltre oceano lo aveva.16 punti
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Secondo me ,se tutti gli utenti del forum facessero come fai tu,cioè invadere le varie discussioni con una valanga di foto simili l'una all'altra (cmq fatte bene),ci ritroveremmo sommersi da foto e non da discussioni.io capisco la buona volontà,l'energia che ci metti nello sponsorizzarti x prendere visualizzazioni, ma cerca di non essere troppo pressante.cmq bravo x l'impegno che ci metti x fare i video?16 punti
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ma vi fate tante seghe mentali per sti cornuti di americani???....ndò sta il problema?...smettono di fasre il 5R ?....peggio per loro....ce ne sono tanti altri che invece iniziano.....io non mi sono posto mai tanti problemi, anche perche compro quello che mi serve e che è giusto per ME ...e poi se il resto del mondo non compra me ne sbatto...io sono italiano, umbro e de Todi quindi...compro quello che mi serve, non quello che la maggior parte di voi lo vede come moda.....scusate lo sfogo ma molta gente qua dentro non sà manco cosa sia 1ha di terra. Stoop16 punti
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Come si dice dalle mie parti, ieri è stata un giornata da segnare sul calendario, abbiamo fatto un grande passo scegliendo e firmando per il 7724S Dyna6, ex prove con 1400 ore, allestimento Exclusive, full led, sollevatore anteriore, zavorra da 15q con porta oggetti, gommato Trelleborg TM1060. Alla fine siamo a riusciti a risolvere anche il dilemma delle possibilità di montare le 710/70R42 e 600/70R30, questa opzione non appariva da nessuna parte nemmeno sulla lista di configurazione macchina sul portale ufficiale MF, ma quando è arrivato l'allegato tecnico è apparsa la sorpresa, erano presenti!15 punti
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Il mio nuovo giocattolo di Natale, NEW HOLLAND 8870 da 270 cv + Trivomere CMA 30-45 cm 9800 ore, Hanno già revisionato il cambio, l'assale Super Steer e il sollevatore. Gomme nuove all'80%. Il proprietario ha 75 anni e chiude l'azienda. Motore asciutto. Mi va avanti molti anni penso, facendo 300-400 ore l'anno La potenza sarebbe stata 210 cv ma ho capito che anni fa sono stati messi gli iniettori più performanti e qualcosa alla pompa . Provato al banco, la PTO da 274 cv e non fuma.15 punti
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GRAZIE TOSO perchè ti sei sbattuto come non mai per l'organizzazione e non è che fai la calza a maglia tutto il giorno..... Grazie a San per l'ospitalità e la merendina...................complimenti per l'azienda e per la cantina. Grazie a Gallo per averci fatto trovare un regalino natalizio che ha fatto un gran piacere. Che dire la prenatalizia è sempre un appuntamento irrinunciabile, bisognerebbe stare seduti tutti assieme oppure fare pranzo e cena per mescolarsi, sempre troppo poco il tempo di stare assieme. Tutte le volte e come se ci fossimo visti al bar la mattina prima, siamo una grande famiglia e sarà sempre la nostra forza. Ettari lavorati una misura mai vista, litri andati altra misura notevole, puttanate incalcolabili........solito mercatino di prodotti (prima o poi dovremo lavorarci su seriamente) solito dispiacere quando parti e vorresti passare ancora del tempo tutti assieme. @ILENIAtranquilla non ti devi preoccupare per l'esuberanza, non so se si capisce ma non siamo una gang di timidoni, se qualcuno a pelle non ci piace non avremmo nessun problema a farglielo capire, siamo come l'affettatrice spaziale di San col motore della FR va sotto sforzo si siede ma non muore mai.......... Grazie a miei compari di viaggio per la compagnia e per avermi sopportato........sono uno di poche parole Alla prossima PORCHETTA chi sa sa gli altri capiranno15 punti
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Mi domando se una UE così ha senso; cioè se io, come microscopica azienda agricola, debba recepire tutte le più assurde imposizioni UE e poi a livello di stati possano generarsi macroscopiche differenze tali da poter spostare enormi capitali (quali essi siano) e favorire discriminazioni fiscali così accentuate.15 punti
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Eccomi popolo! Allora, oggi fatti 1,3 ettari di tenero quindi penso di poter scrivere le prime impressioni sulla mia creazione... Larghezza di lavoro erpice seminatrice pare perfetta (HB 2100 leggermente più largo della seminatrice 2 metri), l'ultima cosa che si osserva è la "riga" del copriseme, vedremo alla nascita. Molto soddisfatto del risultato, in particolare la seminatrice non lascia più la "colmata" centrale e le buche da parte trovando terra perfettamente spianata. Note dolenti: tempo. Per fare 1,3 ettari mi ci sono volute 2,5 ore abbondanti (anche se devo ammettere che sono partito piano perché era la prima volta, n.d.r) ergo, se si vuol fare un buon lavoro non si può correre. Da migliorare: il TL fa un po' il verso di alzarsi in manovra, quindi da aggiungere qualche zavorra. Copriseme da rivedere in quando a ) affonda anche troppo per i miei gusti e b ) scarica poco i residui indi per cui se trova un mucchietto di stocchi me lo porto fino alla fine della passata. Capienza cassone veramente ridicola (90 kg) su un ettaro ho dovuto rifornire 4 volte, da prendere subito gru per sacconi di modo che vado sotto con la valvola e non tribolo con gli odiosi sacchetti o quantomeno fare un sopralzo artigianale. Ora, credo che se siete arrivati in fondo a questo papiro quantomeno avete sorriso (dato che non parlo di un Adp 303) ma mi sono arrangiato con quello che avevo e il lavoro non mi sembra scandaloso[emoji28]. Allego qualche foto: PS: per il prossimo anno, come mi avete suggerito, vedrò se riesco a scorrere gli attacchi flottanti dell'erpice sul 1° foro in modo da rendere il tutto più compatto ma siccome i perni saranno piegati e non escono la vedo molto dura...15 punti
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Il problema non è l'urea a 40 o 45 (5 € a q.le non spostano i bilanci), il problema è il grano duro manco a 30 €, preferivo l'urea a 90 € e il duro a 50 come 3 anni fa...14 punti
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"Nuovo" acquisto aziendale: Massey Ferguson 7624 dyna6 con 990 ore (in dieci anni di vita, causa problemi personali del possessore). Abbiamo cercato a lungo una macchina del genere, inizialmente mi piaceva molto il jd 6R ma è praticamente impossibile trovarne qualcuno con ore accettabile a prezzi decenti, macchine nuove sono inavvicinabili per la mia azienda quindi abbiamo visionato altri mf, deutz ecc. Poi è arrivata questa soffiata e, appena l'ho visto ho capito che valeva la pena portarlo a casa. Peccato non abbia l'allestimento completo, manca il bracciolo e il sollevatore anteriore, poi per il resto non mi dispiace, nonostante i 2 distributori elettroidraulici+2 manuali, ponte anteriore sospeso, gomme 710 650, impianti frenatura pneumatica. Ho fatto un pacchetto e preso pure il pianale 3 assi Ongaro da 200 quintali. Speriamo bene [emoji1696][emoji1696][emoji1696][emoji123][emoji123][emoji123] Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk14 punti
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Più lungo non c'è 9,70 m di pianale per balloni SELVATICO con sponde radiocomandate Lunghezza totale 12 m, passo 5250+1220 , tara 6.600 kg , portata utile 13.400 kg Nelle curve taglia di meno del mio Zaccaria a 2 assi da 8 m, è un giocattolino anche in retromarcia. Prossime prove quando inizio il fieno14 punti
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Si può abbassare agendo sul fine corsa del pistone del timone, ma poi vai a cambiare tutta la geometria dell'attrezzo e andava rifatta la prova anche con gli altri 3. Prossimo anno per non avere questi problemi cercheremo di fare le "prove libere" il giorno prima così il giorno dei test si spera di avere meno intoppi. Tante cose da migliorare per il prossimo anno ma abbiamo lottato comunque come leoni per fare la prova al meglio!14 punti
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Dopo 100 ore di utilizzo del frutteto 115 cvt active steer non posso che essere molto soddisfatto. Con la vendemmiatrice la combinazione vario più sterzata posteriore migliora di molto le manovre in testata sia come velocità che come comfort e sicurezza. Cabina piccola ma comoda, ottimo climatizzatore ottima ergonomia dei comandi. Unico difetto riscontrato la poca escursione della sospensione anteriore che limita l'appoggio della ruota quando si va sullo sconnesso, ma succede solo in casi limite come l'attraversamento di solchi profondi creati dall'acqua o fossette di scolo. Ribadisco che per chi ha testate strette e problemi di manovra è una macchina prendere in seria considerazione14 punti
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Nessuno dice che i prezzi sian bassi, ma se il mais vale tot, io a meno del listino non venderei. È un anno favorevole per i cerealicoltori e non vedo il male di vendere a prezzi alti /giusti per migliorare un poco la media degli ultimi anni. Altra cosa: è troppo semplice guardare il mercato solo quando fa comodo; gli scorsi anni il mais valeva 2 lire e si faceva riferimento al prezzo di mercato, quest'anno invece non va bene. Stiam qui a farci mille problemi per particolari e dettagli dei macchinari, ma è molto più importante saper commercializzare bene i propri prodotti.14 punti
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C'è poco da combattere adesso. Ormai sei in balia del meteo. Io sto facendo il secondo giro di cimatrice. Lunedì finisco e probabilmente martedì ennesimo trattamento in attesa dei presunti temporali della sera. Si allevano le piccole, si farà ancora uno, max due sfalci di erba, si rispolvera la vendemmiatrice per non trovarsi all'ultimo con le rognette e amen, si aspetta che il prezzo dell'uva vada a prezzi stellari per poi quest'autunno capire come spendere le montagne di soldi accatastate. Toccherà tirare su un'altra trincea per accumularli, al Nordest piace il contante e li stocchiamo come il trinciato.. ogni tanto con il Fendt 1050 li spingi dentro e gli dai una pestata perché ce ne stia qualche milionata in più.. Le solite banalità insomma.14 punti
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https://mattarelli.com/la-quotidiana-commedia-e-gli-insegnamenti-di-dante/ Sembra che AGEA voglia togliere la possibilità ai liberi professionisti di potere eccedere al sito e svolgere le domande Pac con tutti gli annessi. Io nell'arco di circa 15 anni sono passato da Confagricoltura a Cia e mi sono sempre confrontato con personale + o - preparato ma con una efficienza sul lavoro molto bassa, tempi biblici per ottenere qualche cosa e soprattutto molto spesso mi sono trovato pratiche con errori e ritardi, e di conseguenza cause legali, sempre vinte. Nella malaugurata ipotesi che per cause agrometeorologiche dovessi cambiare i piani colturali, apriti cielo, il tecnico di turno sbraitava e si lamentava come se io lo facessi solo per fargli un dispetto. Inoltre se provavo a fare qualche azione del PSR fuori da ciò che tutti gli altri agricoli facevano la prima risposta era: non si può fare!. Da 3 anni sono seguito da uno studio di professionisti privato; efficiente, veloce e preciso. Ci sentiamo raramente e facciamo quasi tutto online. Nel frattempo ho avuto 4 controlli sulla condizionalità, sull'integrata e su alcuni ritiri ambientai e non ho mai avuto problemi con gli ispettori. In ultimo ci tengo a sottolineare che spendo molto meno, sia di Cia che di Confagricoltura. Penso di non essere l'unico ad essersi staccato dalle Organizzazioni Sindacali, e secondo me queste manovre di AGEA sono state pilotate proprio da loro, per tentare di fermare l'emorragia degli iscritti delusi e insoddisfatti. Spero vivamente che questo boicottaggio non riesca ad avere effetto, e spero che la maggior parte degli agricoltori prenda coscienza che lo Org.Sind. non sono altro che dei carrozzoni che vivono a spese del mondo agricolo, fornendo servizi assolutamente non all'altezza delle sfide che la nuova Pac richiede. E la cosa più importante è che le alternative ci sono.14 punti
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9570R gommatura: 800/70 r 38 zavorratura: 625 kg per ruota più 37 valigette da 43 kg sul portazavorre anteriore. Peso totale con pieno: 250 q.li Ant: 165 q.li Post: 85 q.li Questo trattore va a sostituire un 8530 ed è di Russo grosso contoterzista pugliese già possessore di 9570RX da 3 anni con cui ha giù fatto 2600 ore. Ogni macchina va calata nel contesto dove lavora. Russo lavora oltre 3000 ha di terreni, dampi giganteschi dove il più piccolo è 30-40 ha, e si arriva ad oltre 500 ha un unico campo....dove vengono seminati 90 % cereali autunno vernini e qualche leguminosa come cece o favino. Tutti terreni arati o ripuntati a luglio, ripassati a fine settembre primi ottobre con erpice a dischi e poi seminati con seminatrici con ancore da 5-6 mt e trattori da 150-200 cv da fine ottobre in poi. Sia 9RX che 9R lavorano 3 mesi e poi fanno festa, e in questi 3 mesi devono lavorare molto per lavorare tutti questi terreni che sono sempre secchi e spesso duri da coltivare. Infatti in 2600 ore il 9RX ha fatto fuori i cingoli, non solo consumate le tacche ma proprio rotti ovvero da cambiare. E ogni nastro costa 10 k... senza contare i ruotini, ruote di trazione ecc che stavolta non sono da cambiare ma la prossima volta probabilmente si. Quindi 9RX fa tantissimo lavoro, gran rendimento ecc ma risvolto della medaglia in quelle condizioni di lavoro con terreno molto secco è l'elevata usura dei cingoli. Per sostituire 8530 che aiutava 9RX nei lavori pesanti non voleva un altro gommato convenzionale, 8RX provato ma avrebbe avuto stessi problemi ai cingoli del 9RX, per cui la scelta è ricaduta sul 9R dato che appunto lavorerà praticamente sempre su terreno secco o al massimo in tempera e così potrà anche aiutare il 9RX nei lavori pesanti utilizzando i soliti attrezzi. Ad esempio nel ripasso con erpice a dischi 9RX aveva slittamento medio del 2 %, 9R del 5 % quindi differenza del tutto trascurabile, proprio perchè andando a 13-14 km/h la potenza si riesce a scaricare bene lo stesso, discorso diverso a basse velocità dove cingolato fa molta più aderenza e farebbe maggiormente la differenza. Gomme dureranno poco? Anche se facessero solo 2000 ore ma secondo me faranno di più, con 12 k ovvero il costo di un solo nastro si prendono tranquillamente 4 800 per rigommarlo. Questo per dire che magari nelle valli del mezzano o a mantova non avrebbe nessun senso un 9R, mentre nelle condizioni dove lavora Russo ha senso eccome ed è stata una scelta ragionata e non campata per aria, lo dimostra il fatto di cosa è riuscito a fare in 9 ore di ripasso con erpice a dischi.....vedi screen messo da miiky.14 punti
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Arrivato in conce il 6195M Purtroppo manca la frenatura idraulica che speriamo arrivi preso, e hanno sbagliato le estensioni dei parafanghi posteriori che sono quelle strette e quindi fa ridere (hanno già ordinato quelle giuste), con sto casino del corona sarei contento di portarlo a casa tra un mese. Peso con gasolio e urea in riserva: 7830 kg Macchina verrà allargata a circa 270 cm sia davanti che dietro per avere maggiore stabilità ma soprattutto una sterzata degna, dato che così (250 cm) sterza un po poco, è anche per questo che sono stati presi i cerchi registrabili in modo da avere più possibilità per scegliere la larghezza desiderata. Ah altra cosa arrivano con i tiri tedeschi (anche il 155r che era li stessa cosa) ovviamente quei tiri non sono omologati da noi e verranno cambiati.14 punti
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risolto???.....su che macchine?....allora....le cabine della serie 6 -7-9 non hanno risolto una sega.....sono le stesse cabine e ti dico subito i problemi che hanno.....montando il radiatore sotto il sedile, non hanno un volume di aria sufficente e non hanno radiatori adeguati per freddare a sufficenza.....la modifica fatta in casa che mi ha fatto il mio conce, consiste nel sostituire il radiatore del caldo con uno con le lemelle molto piu lente in modo da far passare piu aria....ti posso dire che ha migliorato abbastanza ma per il resto non puoi farci nulla perche i radiatori sono messi in un posto dove di piu grandi non ce ne vanno.....il probelma che sussiste è anche un'altro...se per caso come adesso che è inverno dove fuori sei a 4° e cè un bel sole che picchia in cabina e tu ipotesi metti 22°, tutti i climatizzatori del mondo ( compreso quello della skoda) ti mantengono la temperatura....questo invece no, perche tiene conto che furoi sono 4° e per poter star bene e non doverti spogliare tutto , devi portare la temperatura a LO ed il clima ti manda le ventole a tutta velocità che diventi tonto come un ape......è un sistema fatto male e riguardato e migliorato rispetto a prima ma non del tutto efficace......io parlo delle cabine di questa serie e sono cabine che sono nate anni fà sullo Champion...sarà ora di cambiarle?.....ad Eima 2018 ho parlato con il capo menager lup man gran farabut figl de mign cavalier....... e gli ho detto i probleimi.....lui con il classico tono da sapientino mi dice...." bisogna saper adoperare il climatizzatore"....sti cazzi, sta a vedere che a 55 anni me sò rincoglionito de botto...." bisogna chiudere tutte le bocchette aria sotto e aprire quelle sopra (davanti alla faccia a mò suo diceva) perche dovete sapere che l'aria fredda essendo pesante và dall'alto in basso!!!! "....a momenti je dò no stiaffo nto la faccia.....e stacci te co la bocchetta che ti spara aria fedda in faccia tutto il giorno che quando scendi hai minimo una paresi facciale!!!!!14 punti
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Un saluto innanzitutto a tutta l'utenza di Tractorum, attiva e non. Vi comunico che è stata attivata la monetizzazione sul sito di Tractorum e Forum, per cercare di incamerare un minimo di liquidità per poter coprire le spese di sostentamento del server e dei servizi accessori. Pertanto ci sarà un aumento degli annunci pubblicitari, sia in parte che a tutta pagina, su tutto il sito. La gestione viene fatta direttamente da Google ADS, con i suoi regolamenti e dimensioni degli annunci. Capisco che la cosa possa essere invasiva e che renda meno fluida e fruibile la navigazione, ma è un male necessario per la sussistenza del forum stesso, che si vuole continuare a portare avanti il più a lungo possibile; sempre considerando che la gestione viene fatta "a tempo perso e libero" dai fondatori, moderatori e dallo staff in generale. Ringrazio tutti anticipatamente per la comprensione. Lo staff di Tractorum13 punti
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Vedi......devi sapere che DJ è uno che le cose se le fà le fà come si deve, altrimenti nemmeno non ci pensa nemmeno.....e questo su ogni cosa....quindi per chi lo conosce bene come me, ancor prima di leggere tutto quello che dettagliatamente e professionalmente ha scritto, sapevo già che ti avrebbe trasmesso e fatto capire tutto , come se la prova anche pur leggendo solamente, l'avrei fatta io. Grazie Andry13 punti
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A mio avviso il discorso è molto articolato e difficile da esaminare in poche righe; comunque va detto che le unità di misura rilevano una determinata forza indipendentemente da chi le eroga, perciò i 50 cv di un Superlandini sono uguali ai 50 cv di un motore di motocicletta sportiva che frulla a 8000 giri, o di un motore elettrico, a vapore, turbina (turboalbero), mulino ad acqua ecc ecc. (i famosi 50 kg di ferro che pesano come 50 kg di paglia). I cavallli vapore sono, però, il risultato di un lavoro eseguito: 1 cavallo vapore = 75 kg per 1 metro al secondo e questo "lavoro" è composto dallla forza momentanea applicata - i 75 kg- moltiplicato per la velocità di spostamento -1 metro-; se si varia una di queste due forze, si ottiene un valore differente di cv; es 2 cv possono essere 150 kg per 1 metro secondo (doppio peso e stessa velocità), oppure 75 kg per 2 metri al secondo (stesso peso e doppia velocità). Esempio banale: se ho un erpice trainato di 2 metri e in una ora di lavoro riesco a erpicare 1 ettaro, il "lavoro" è l'ettaro; se voglio aumentare il "lavoro" ho due possibilità: a parità di velocità ingrandire l'erpice, oppure a parità di erpice aumentare la velocità (o entrambe le cose). I cv di un motore (o i Kw: 100 kg metrosecondo) sono la composizione di due valori: i Kgm (i vecchi kilogrammetri) o Nm, cioè la coppia motrice, moltiplicata per i numero dei giri motore. Perciò nel Superlandini avremo pochi giri ma coppia enorme (erpice larghissimo ma bassa velocità), mentre nella moto avremo coppia piccola ma tanti giri (erpice stretto ma alta velocità), e alla fine stesso terreno erpicato. Tutto ciò è valutato come potenza massima, ovvero ai massimi giri di taratura motore, ma nell'uso pratico, cioè praticamente dal minimo in su, compresa la variazione di carico a parità di giri qualsiasi essi siano, il comportamento del motore dipende sopratutto come la coppia motrice è distribuita, ovvero di come un motore reagisce al carico applicato. La differenza tra un "vecchio motore" con iniezione meccanica e un nuovo motore (ormai tutti turbocompressi) con gestione elettronica della modalità d'iniezione, sta proprio nella correzione che la centralina fa per pilotare il comportamento del motore, sia per considerare le volontà del guidatore, che dei parametri legislativi da rispettare. Alla fine della fiera, a parità di cv e Nm la differenza sta nel fatto che i vecchi motori si comportavano in modo genuino (nel bene o nel male) e mostravano il loro carattere a seconda di come erano costruiti e che tipo di pompa iniezione montavano, mentre quelli attuali sono più "filtrati" nel senso che possono correggere lacune che prima si evidenziavano.13 punti