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DjRudy

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  1. La Case IH ha presentato la nuova serie 88 che andrà a sostituire la vecchia serie 2088 X-Clusive. I modelli saranno 3 anzichè due come in passato: -5088 con motore Cummins da 8,3L e 265cv (max 290cv) (per il momento non importata in Italia). -6088 con motore Cummins da 8,3L e 305cv (max 335cv). -7088 modello aggiunto con motore iveco cursor da 9000 cc e 325cv (max 366 cv). Caratteristiche tecniche serie 88 Nuova nomenclatura per la serie (AFX7010, 8010 e 9010) che ora si chiamerà serie 20: -7120 con motore iveco cursor da 9000 cc e 360cv (max 415cv). -8120 con motore iveco cursor da 10300 cc e 420cv (max 462cv). -9120 con motore iveco cursor da 13000 cc e 500cv (max 532cv). http://www.caseih.com/files/tbl_s46IVDGalleryItems/SmallImage307/1874/AF_7120-9120_2_H6RX084_9120_c.jpg Caratteristiche tecniche serie 20
  2. Puo essere utile talvolta ridurre l’accrescimento delle piante per raggiungere determinati obbiettivi ed a questo proposito esiste un gruppo di fitoregolatori variamente indicati come ritardanti di crescita, nanizzanti o brachizzanti. Trovano impiego in vari settori dell’agricoltura tra i quali possiamo citare la frutticoltura, e la cerealicoltura, senza dimenticare le colture protette (particolarmente in floricoltura) dove se ne fa l’uso maggiore e soprattutto nel settore delle piane ornamentali da fiore. Il drastico effetto sulla crescita che talune di queste sostanze esercitano su certe specie ha fatto pensare che il loro modo d’azione sia da mettere in relazione con il metabolismo ormonale. Ed in effetti, sebbene il meccanismo di azione di queste sostanze sia in gran parte sconosciuto, è ormai dimostrato che molte delle sostanze appartenenti a questa categoria interferiscono con la biosintesi delle gibberelline bloccandola in passaggi diversi a seconda del principio attivo. Si potrebbe dedurre che essendo le gibberelline gli ormoni che presiedono all’allungamento degli organi, una loro riduzione da parte dei brachizzanti determinerebbe il caratteristico contenimento della taglia. Sostanze a struttura più diversa che entrano a far parte i questo gruppo; tra i più noti vi sono il CCC, il daminozide, l’ancimidolo, l’idrazide maleica ed il sodio dikegulac. Il CCC: cloruro di (2-cloroetil) trimetil-ammonio, detto anche clormerquat, ha un campo di azione vasto e condizioni di impiego molto varie. I nanizzanti venivano usati fino a qualche anno fa nelle varietà che avevano un'elevata altezza per ridurre il problema dell'allettamento oggi con le varietà a taglia bassa è sufficiente regolare la dose di azoto per ottenere ottime produzioni senza grossi problemi di allettamento.
  3. Ha senso nelle lavorazioni pesanti esempio rippatura: Con la leva imposti 8 km/h, il cambio in automatico trova il miglior compromesso tra giri e marcia per lo sforzo che sta facendo la macchina in base alla profondità e al tipo di terreno, esempio: nona marcia a 1900 giri, poi puoi trovare una vena di terreno più tenace, oppure una salita, quindi maggior sforzo il nuovo sistema di gestione scala una marcia (ottava) e fa salire magari 200 giri per mantenere sempre 8 km/h impostati, se ritorna il terreno meno duro o finisce la salita il trattore riaumenta una marcia, e cala giri, se poi magari arriva una discesa può ad esempio incrementare un'ulteriore marcia mettere quindi la decima e scendere a 1700 giri. Se si vuol risparmiare gasolio e non sfruttare tutto il motore si può impostare il regime massimo con il cruise control (esempio 1800 o 2000 giri) e la gestione dei cambi marcia tiene conto del limite impostato. Il cruise è molto utile anche per i lavori alla pdp infatti permette di programmare 2 regimi: uno per le manovre a fine campo (es. 1300 giri) e uno durante il lavoro (es. 2000 giri) il tutto con l'azionamento di un semplice bottone in modo da non stare sempre a impostare l'acceleratore a mano (se non sbaglio una cosa del genere era già presente sui TITAN di 15 anni fa). Chiaramente non ha certo la comodità di un vario, ma certamente è l'ultima evoluzione delle trasmissioni full PS. Appena ho tempo descriverò anche il sistema automatico di cambio marcia montato sulle serie T6000, T7000 e Puma che ha un funzionamento diverso ma a mio parere altrettanto utile.
  4. Puma 225 CVX presentato anche sul sito CASE-IH americano. Oltre alle caratteristiche già descritte nel precedente post, leggendo la news dal sito vi è la presenza anche della PTO 1000 Economica che permette di avere i 1000 giri a regime ridotto (1700 giri/min). NEWS CASE IH
  5. Il precedente sistema di cambio automatico disponeva di due modalità: Field Mode e Road Mode una per i lavori in campo dalla prima alla tredicesima marcia, e l'altro da utilizzare per strada dalla settima alla diciottesima o diciannovesima marcia. Una volta attivato il tasto del cambio automatico si metteva la leva del gas a manetta e il trattore in automatico trovava la marcia giusta in base al carico del trattore, volendo si poteva impostare anche la massima marcia oltre la quale non si voleva andare per esigenze di lavoro (es. affinamento del terreno). Oggi CNH presenta l'ultima evoluzione del cambio Ultra Command 18x4 o 19x4 (con marcia economy) montato sulle gamme Magnum e T8000, ed anche sul 16x2 di Steiger e T9000. Sui Case chiamato AMP (Auto Productivity Management). Sui New Holland chiamato CGS (Constant Ground Speed). Il nuovo sistema di gestione automatica del power shift trasforma la leva del gas a mano in un regolatore di velocità di avanzamento. Attivando la modalità cambio automatico in campo (Field Mode) disponibile dalla prima alla quattordicesima marcia, con la leva del gas si imposta la velocità voluta, e il trattore in automatico sceglie il miglior accoppiamento marcia/numero di giri per andare a quella velocità in modo da risparmiare gasolio. Stessa cosa in modalità cambio automatico in strada (Road Mode).
  6. Per il mercato statunitense tornano i piccoli Magnum: Ecco i principali modelli: Magnum 180 Magnum 190 Magnum 210 Ma non con il mitico Cummins 8300 cc, ma bensì con il NEF montato sui Puma quindi il 6700 cc 6 cilindri 24 valvole common rail con ERG e power boost di 25 cv per i lavori alla PTO e trasporto. Dotati di cambio POWER SHIFT 18 o 19 marce dotato del nuovo sistema AMP (Auto Productivity Management). Presentazione sul sito americano CASE IH
  7. FIATAGRI SERIE G FORD SERIE 70 Il 1993 è un anno che rimarrà nella storia della meccanizzazione agricola in quanto, dall'unione di Fiatagri e Ford Agricolture, nasce la New Holland e con essa la prima serie di trattori rappresentata dai Fiatagri serie G e Ford serie 70. I trattori sono identici, tranne nel colore (la New Holland per i primi anni di commercializzazione ha preferito lasciare i colori diversificati). Questa serie va a scontrarsi con i JD 8000 e i Case Magnum, ma che comunque risponde alle esigenze di maggiore potenza dell'agricoltura europea e americana degli anni novanta. Le due peculiarità principali che differiscono questa serie dalla concorrenza sono: - Motore a sbalzo sul telaio, direttamente attaccato al cambio in modo da ridurre al minimo le perdite di potenza. - Assale anteriore supersteer. La gamma era composta da 4 modelli prodotti dal 1993 al 1997 (potenze massime DIN): Fiatagri G 170 - Ford 8670 (180 cv) Fiatagri G 190 - Ford 8770 (191 cv) Fiatagri G 210 - Ford 8870 (223 cv) Fiatagri G 240 - Ford 8970 (247 cv) Fiatagri G 240 Ford 8870 Motore Su tutta la gamma viene montato il glorioso Ford Genesis 7500 cc Power costant che poi verrà utilizzato per motorizzare tutta la serie M e anche i successivi TM, senza dimenticare le mietitrebbie TX, CS ecc. Alesaggio per corsa (111,8x127), pompa in linea Bosch, turbo per i modelli 170 e 190 e turbo intercooler per i due modelli maggiori. Motori caratterizzati da un'elevata riserva di coppia (oltre 40 %) e potenza costante da 1600 a 2200 giri, con potenza massima a soli 1900 giri. Serbatoio carburante da 416 litri. Cambio La trasmissione è di costruzione FUNK, un full power shift 18x9 il primo ad avere gli automatismi di cambio automatico per i trasporti, infatti una volta giunti in decima, sulla console c'è il tasto del cambio automaticoautomatico, premuto quello la trasmissione cambia le marce automaticamente (sia in salita che in scalata) in base al carico del motore e ai giri dalla decima alla diciottesima, e migliorando così il confort di marcia. Assali Grandissima novità è l'assale anteriore brevettato supersteer che, grazie ai suoi 65° di angolo di sterzata, permette alla serie G/70 di avere una manovrabilità senza pari nella gamma degli over 200 (diametro di sterzata inferiore ai 10 metri, che aiuta molto soprattutto nei piccoli appezzamenti tipici dell'agricoltura italiana), oltre ad incrementare il passo ad oltre 3 metri. La zavorratura viene direttamente montata sull'assale (normalmente erano 22 valigette da 40 kg, ma vi erano alcuni allestimenti con zavorratura fino a 16 q.li, e sollevatore anteriore optional) con il singolare movimento delle zavorre quando si gira lo sterzo. Tale assale sarà poi disponibile come optional sulla gamma TM ma avrà grande successo nei nuovi frutteti TNF e nei campo aperto TNS. L'unica pecca è rappresentata dal fatto che l'assale anteriore non ha il bloccaggio al 100% ma una frizione con funzione di limitatore di slittamento. In Italia venne commercializzata venne commercializzata solamente la versione Super Steer, ma negli altri paesi erano disponibili anche i modelli con assale anteriore tradizionale. Ecco un G240 dotato di sollevatore anteriore ma con assale non Super Steer Assale posteriore con bar axle di serie. Sollevatore, impianto idraulico e PTO Impianto idraulico a centro chiuso con pompa da 117 litri/min e 210 bar di pressione, capacità di sollevamento di 7089 kg per il G 170 e 8670, e 8870 kg per gli altri modelli. PTO disponibili 540/1000 per i G 170 e 8670, solo 1000 giri/min per gli altri modelli. Cabina e comandi Nuova cabina a 6 montanti, ammortizzata su silent block, con aria condizionata e sedile a sospensione pneumatica di serie. Console di destra dove sono raggruppati tutti i comandi: cloche di controllo del cambio, distributori idraulici, sollevatore, radar, ecc. Singolare peculiarità di questa console è la sua capacità di adattarsi meglio alle esigenze del guidatore, in quanto è dotata di un piccolo motorino elettrico che le permette di spostarsi avanti e indietro. Molto ergonomica la leva del cambio (con movimento a croce) che in un'unica leva raggruppa l'inversore e il cambio marcia. La leva ha 3 posizioni: avanti, folle, indietro. Per cambiare senso di marcia la leva va spostata in avanti o indietro, premendo contemporaneamente il tasto di consenso posto dietro la leva stessa; per incrementare le marce basta spostare la leva verso destra, per scalare verso sinistra. Sulla console accanto al tasto alza/abbassa del sollevatore, c'è anche il tasto programmabile per il cambio marcia in testata. In poche parole con l'indice si preme il tasto per alzare il sollevatore, con il medio l'altro tasto che permette di scalare fino a 3 marce (programmabili); effettuata la manovra, si ripreme il tasto di abbassamento insieme al tasto per le marce programmabili: il trattore in automatico riaumenterà le marce sempre fino a un massimo di 3. Presenti i tasti per il cambio automatico, gestione DT e differenziali, PTO, potenziomentro sforzo controllato, radar, oltre alle manopole per regolare il limite massimo di altezza del sollevatore e la velocità di abbassamento. Il cruscotto raggruppa tutte le informazioni principali: velocità, marcia inserita, giri motore, temperatura acqua, pressione olio, temperatura dei fumi, slittamento, superfice lavorata ecc. Nel 1997 la gamma viene aggiornata, si ha un cambio delle decalcomanie, le scritte Ford e Fiatagri rimangono ma sono molto più piccole, infatti (fino al 2000) prevarrà la grande scritta New Holland con le due diverse colorazioni; solo le potenze rimangono invariate. Dal 1998 cessa l'importazione in Italia dei G 170-8670 (modello decisamente sotto motorizzato che ha avuto scarso successo di vendite), restano in produzione solamente i 3 modelli maggiori che subiscono tutti un leggero incremento della potenza. Sul motore del G 190/8770 viene montato l'intercooler. Ecco la nuova gamma (potenze massime ISO): G 190 - 8770 (210 cv) G 210 - 8870 (234 cv) G 240 - 8970 (260 cv) G 240 con nuove decalcomanie: Uno dei pochi 8670 con le nuove decalcomanie: Bellissimo articolo tratto da Terra e Vita (1994) che presenta la Serie G. Articolo Terra e Vita Fiatagri_serieG.pdf Video Presentazione serie G:
  8. E' ufficiale all'Eima di novembre (12-16) verrà presentata la nuova serie 8600 che va a sostituire la serie 8400. Ecco la gamma (potenza massima ISO) 8650 270 cv 8660 295 cv 8670 320 cv 8680 350 cv 8690 370 cv Per tutti cambio Dyna VT e Nuovo motore SISU Citius 8400 cc dotato di Selective Catalytic Reduction (SCR) technology, e AdBlue urea solution per ridurre le emissioni di NOx e particolato. Ecco una foto del motore: Per altre informazioni sul motore ecco il sito ufficiale SISU: http://www.sisudiesel.com/products/?x1595978=1595981 Ecco una foto: Sezione dedicata nel sito ufficiale MF
  9. Dopo la fortunata serie G/70 e la sua evoluzione denominata 70A, la New Holland grazie all’acquisizione della CASE IH fatta nel 2000, sfrutta il Know how della nuova controllata per lo sviluppo della sua nuova serie BIG. Infatti la nuova serie TG sfrutta gran parte della componentistica della nuova serie Magnum presentata nel 2000 e in particolare: cabina, cambio, motore e sollevatore, ma mentre per il nuovo Magnum si è preferito inserire un distanziale da 60 cm tra cambio e motore per abbassare e allungare il muso in modo che avesse una forma più simile alla serie 8000 JD, invece per i nuovi big New Holland si è puntato sulla tradizione ed esperienza fatta con la serie G/70 e cioè motore a sbalzo sul telaio, direttamente attaccato al cambio in modo da ridurre al minimo le perdite di potenza. Grande novità per quanto riguarda lo styling: per la prima volta in campo trattoristico vengono introdotti i fari anteriori a sviluppo verticale che contribuiscono a migliorare la già bella linea caratterizzata dal cofano corto, questo nuovo elemento sarà poi introdotto anche su tutte le nuove serie NewHolland, dal TSA fino ai nuovi T7000. Nuovi assali assali anteriori tutti prodotti dalla DANA: Fisso, Super-Steer e ammortizzato TerraGlide, mentre per il cambio viene adottato un Full Power Shift denominato UltraCommand di costruzione CASE IH 18x4. La presentazione ufficiale in Italia è avvenuta a all’Eima 2002 e la commercializzazione è iniziata a Gennaio 2003. La gamma era composta dai seguenti modelli (potenza massima ECE R24) TG 230 (246 cv) TG 255 (282 cv) TG 285 (311 cv) Negli Stati uniti era disponibile anche il modello TG 210 con 225 cv di potenza massima, ma non è mai stato importato in Europa. Motore Il motori montati sono emissionati TIER II Cummins (alesaggio per corsa: 114x135) 8268 cc, 6 cilindri, i modelli 210 e 230 dotati di pompa iniezione meccanica Bosch P3000 e 2 valvole per cilindro, mentre i modelli 255 e 285 dotati di 4 valvole per cilindro e di un controllo di iniezione del carburante CAPS completamente elettronico ad alta pressione (1100 bar), tutti i motori sovralimentati tramite turbo con waste-gate e intercooler aria-aria. Tutti i motori dotati di una riserva di coppia di oltre il 50 % (54 % sul TG 285) e potenza extra di oltre 10 % rispetto alla potenza a regime nominale. Serbatoio combustibile: 605 litri. Cambio E' disponibile un'unica trasmissione ULTRA COMMAND Power Shift integrale 18x4, e optional disponibile il super riduttore 6x2, tutte dotate dell’esclusiva frizione centrale Master Clutch, 9 dischi da 30 cm. Il tutto viene controllato tramite una leva posta sul bracciolo che consente di incrementare e diminuire le marce e controllare la direzione di marcia. Nel bracciolo è presente anche l’acceleratore, le levette dei distributori idraulici, interruttore PTO, controllo della posizione, dello sforzo, cambio automatico, e Terralock. Di serie sono presenti gli automatismi del cambio automatico Auto Shift: • Auto Field • Auto Road AUTOROAD: L’operatore seleziona una qualsiasi marcia dalla prima alla dodicesima in funzione dell’applicazione svolta. Una volta impostata la posizione dell’acceleratore, per inserire l’automatismo è sufficiente premere il pulsante del cambio automatico Auto Shift. A questo punto, la trasmissione effettuerà il cambio di marcia automatico in funzione dell’impostazione dell’acceleratore, del numero di giri del motore e del carico del motore. AUTOFIELD: La trasmissione effettua automaticamente il passaggio a una marcia compresa tra la tredicesima e la diciottesima senza che l’operatore debba disinnestare la frizione o si debba preoccupare di innestare la marcia più idonea dopo la sosta a un incrocio. Per inserire l’automatismo è sufficiente premere il pulsante Auto Shift. Nell’automatismo Auto Trasport è infatti incorporata la funzione dell’adeguamento automatico del regime del motore alla velocità della macchina. Sollevatore La serie TG è dotata di sollevatore a controllo elettronico (EDC) con controllo di posizione e sforzo, misto, flottante, riduzione delle oscillazioni in trasferimenti stradali regolabile, e radar antislittamento. Capacità di sollevamento 9126 kg per i modelli TG 230 e 255, mentre sul top gamma la capacità di sollevamento arriva a 10203 kg. Anteriore, a richiesta, doppio effetto con capacità di sollevamento di 4290 kg per tutti i modelli e PTO a 1000 giri, mentre per l'assale supersteer è disponibile il sollevatore anteriore con capacità di 4255 kg. La serie TG monta il controllo dinamico DRC che permette di attutire i movimenti degli attrezzi montati sul sollevatore posteriore durante il trasferimento su strada, migliorando la sicurezza del trasporto e il comfort dell’operatore. Assali, freni e differenziali Assale posteriore con bloccaggio del differenziale ad innesto elettroidraulico, freni a disco autoregolanti e autoregistranti in bagno d'olio con comando idrostatico, è presente di serie l'assale posteriore con Bar Axle. Gli assali anteriori tutti costruiti dalla ditta DANA con bloccaggio differenziale 100 %. Inserimento automatico della trazione anteriore in frenata, doppia trazione coassiale ad innesto elettroidraulico, idroguida con 2 cilindri di sterzo a doppio effetto e pompa indipendente. Disponibili 3 tipi di assali: - Assale fisso: con angolo di sterzata di 55° (raggio di sterzata 5,57 metri) - Assale ammortizzato TerraGlide: con angolo di sterzata di 55°, con escursione di 112 mm, e disinseribile direttamente dalla cabina (raggio di sterzata 5,57 metri). - SuperSteer: Per chi desidera invece una maggiore manovrabilità è disponibile anche l'esclusivo assale anteriore super-steer (65° di angolo di sterzata) che riduce il raggio di sterzata da 5570 mm a 4510 mm oltre ad incrementare il passo di oltre 15 cm (raggiungere un passo di 3280 mm il più lungo della categoria) e un incremento di peso di circa 300 kg. Circuito idraulico e PTO Circuito idraulico composto da pompa a circuito chiuso con sensore di carico e portata variabile di 146 litri minuto, pressione di 202 bar; optional la pompa Mega Flow da 257 litri/minuto. L’inserimento della PTO è comandato da un’apposita frizione multidisco in bagno d’olio. Il sistema automatico. Le velocità di PTO disponibili sono: 540/1000 per il TG 230, solo 1000 giri per i due modelli maggiori. Disponibili da 3 a 5 distributori ausiliari a controllo elettrico e regolazione della mandata dell’olio idraulico e temporizzatore. Cabina La cabina è la stessa montata sul CASE IH Magum a 5 montanti, livello fonometrico di 74 db, montata su silent block riscaldata e ventilata con climatizzatore automatico, sedile a sospensione pneumatica Auto Comfort dotato di un sensore che automaticamente rileva e regola il livello di ammortizzazione richiesto. A seconda del tipo di terreno, lo smorzatore viene regolato automaticamente attraverso l’utilizzo di un fluido magnetico speciale. La viscosità del fluido può essere modificata nel giro di qualche millisecondo, modificando così anche il livello di ammortizzazione. Strumentazione digitale disposta sul montate anteriore destro della cabina, comprende tutte le informazioni più importanti: livello carburante, temperatura liquido raffreddamento, pressione olio, velocità, marcia innestata, giri motore. Oltre ad avere il computer di bordo dove vengono riportate molte informazioni importanti: consumo istantaneo, slittamento, potenza erogata, area lavorata ecc. Il sistema di controllo automatico della DT e dei differenziali (TerraLock) che permette di disattivarli in funzione di diversi paramentri: velocità (superiore ai 16 km/h), e posizione sollevatore, e freni. Pneumatici disponibili dalla fabbrica: 540/65R34 / 650/85R38 600/65R28 / 710/70R38 600/70R30 / 710/70R42 600/70R30 / 800/70R38 600/65R28 / 900/50R42 Immagini: Decalcomanie dal 2003 al 2004 Decalcomanie 2005: Alla fine del 2005 ad Hannover la New Holland presenta l’evoluzione della serie TG, con la nuova denominazione T8000 che poi verrà ampliata a tutta la gamma TSA->T6000, TLA->T5000 ecc, la quale approfitta della presentazione della nuova gamma per inserire i nuovi motori che rispettano le emissioni TIER IIIA. L’inizio commercializzazione in Italia è avvenuta a gennaio 2006. La nuova gamma è composta dai seguenti modelli (potenza massima ISO): T8020 (281 cv) T8030 (303 cv) T8040 (337 cv) Negli Stati Uniti è disponibile anche il modello T8010 con 240 cv di potenza massima, ma non è importato in Europa. Oltre a tutte le caratteristiche già in precedenza descritte sulla serie TG, ecco le principali novità presenti sulla gamma T8000: Nuovi comandi all’interno della cabina: Nuovo cruscotto: Funzione di presa di forza automatica (AUTO PTO): che permette di disinserire la PTO in base alla posizione del sollevatore. Nuovo comando di profondità sollevatore. Nuovi parafanghi larghi con prolunghe opzionali. Stabilizzatori automatici. Nuovo interruttore sul parafango esterno del distributore 1, oltre al comando PTO non presente sulla serie TG. Monitor IntelliView II opzionale: Alternatore standard da 150 amp, e opzionale da 175 amp. Nuovi motori TIER IIIA: Il nuovi motori montati sono emissionati TIER IIIA Cummins (alesaggio per corsa: 114x135) 8268 cc, 6 cilindri, 4 valvole per cilindro, tutti dotati di pompa a due pistoni per alimentare il Common Rail Bosch che eroga carburante ad alta pressione agli elettroiniettori per garantire un’iniezione elettronica e il dosaggio. Questo sistema di iniezione controlla il flusso di iniezione pressione e indipendentemente dalla velocità. Ciò consente l'iniezione di carburante ad alta pressione anche a basse velocità e di regolare la fasatura di iniezione in base a tempertura, velocità, ecc, corrispondente con controllo di iniezione del carburante completamente elettronico. Tutti i motori sono sovralimentati tramite turbo con waste-gate e intercooler aria-aria, dotati di una riserva di coppia di oltre il 45 % e potenza extra di oltre 10 % rispetto alla potenza a regime nominale. La capacità del serbatoio combustibile passa da 605 a 682 litri per tutti i modelli. Il gruppo di raffreddamento fa parte delle migliorie apportate alla gamma T8000 rispetto al TG. La cabina e il cofano sono stati alzati di 10 cm per contenere il nuovo sistema di aspirazione e il nuovo gruppo di raffreddamento. Con l’introduzione del nuovo Top di gamma T8040 vi è stato un aggiornamento nella trasmissione per migliorare il cambio gamma. Inoltre ora la sovra moltiplicazione si trova ora sul lato di ingresso della trasmissione consentendo l’opzione dei 50 km/h (in Italia 40 km/h a regime ridotto). Con la nuova trasmissione dotata di superiduttore non c’è più bisogno di eseguire la preselezione, le gamme ridotte sono integrate nella normale gamma. L’ammiraglia T8040 utilizza un nuovo gruppo di ingranaggi conici per applicazioni pesanti, la larghezza degli ingranaggi è stata aumentata di 6 mm sulla corona dentata e sul pignone per aumentare la distribuzione del carico sulla catena cinematica. Inoltre, sono state apportate delle modifiche ai cuscinetti per aumentare la regolarità del contatto. Le trasmissioni disponibili sulla serie T8000 sono le seguenti: 18 x 4, 23 x 6 con superiduttore, Tabella velocità trasmissione 23 x 6: 19 x 4 con marcia economica per i 40 km/h a regime ridotto. Nella serie T8000 è stata incrementata anche la potenza dell’impianto idraulico grazie all’adozione di una pompa a centro chiuso con sensore di carico (CCLS), che è di serie su tutti i modelli e ha una portata di 166 litri al minuto. A richiesta è disponibile anche l'impianto idraulico MegaFlow, che offre una portata di 282 litri/min ai vertici della categoria. Alla fine del 2007 la gamma T8000 viene ampliata verso l’alto con l’introduzione del nuovo TOP gamma: T8050 (358 cv di potenza massima ISO), il motore in questo caso non è più il Cummins 8300 cc, ma il 9000 cc che deriva direttamente dal 8300 cc ma con corsa maggiorata da 135 a 146 mm, sempre 4 valvole per cilindro, common rail, turbo intercooler. Con l'introduzione del T8050 vengono inserite anche le seguenti caratteristiche su tutta la gamma T8000: - Nuovi alternatori: Tutti i trattori T8000 avranno di base un alternatore da 160 amp (che sostituisce quello da 150). - Nuove Opzioni PTO: 540 / 1000 g/min @ 1800 gpm Alberini disponibili: - 13/4 20 scanalature (1000 rpm) fino alla max potenza - 13/8 21 scanalature (1000 rpm) fino a 119 kW (160 cv) - 13/8 6 scanalature (540 rpm) fino a 63 kW (85 cv) Assali: Assale posteriore maggiorato nel T8050 rispetto ai modelli minori da 115 mm anzichè 102 mm. L'assale anteriore ammortizzato Terraglide è stato migliorato aggiungendo altri due accumulatori di azoto oltre a montare un sistema simile a quello del T7000, cioè un sensore (accelerometro) il quale in tempo reale misura l'accelerazione e la flessione dell'assale anteriore, questo permette la regolazione automatica dello smorzamento sia in estensione sia in compressione del pistone, in questo modo migliora il comfort di guida e la stabilità in campo. Sistema di raffreddamento: Il nuovo Top Gamma ha di serie il Reversing Fan per la pulizia del radiatore grazie all'inversione della direzione della ventola di raffreddamento (optional nei modelli minori). La ventola reversibile si attiva all’accensione per 15 secondi per verificare il buon funzionamento del sistema, anche se il comando è disattivato. Tramite un comando sul cruscotto si può impostare il ciclo di lavoro della ventola in modalità reversibile (15 sec) che si ripeta automaticamente con un intervallo variabile da 6 a 60 minuti. Sollevatore: Il nuovo T8050 monta di serie gli attacchi di quarta categoria disponibili optional sugli altri modelli. Cabina e comandi: La cabina Luxury è stata migliorata (ora può montare come optional il sedile in pelle come il Magnum e l'STX): Ora può essere dotata di Sistema Intellisteer installato in fabbrica (optional) con il nuovo monitor IntelliviewII-plus a gestione touch-screen. Al fine di migliorare la condizione di lavoro degli operatori in cabina è ora disponibile un filtro a carboni attivi per il sistema di filtrazione dell’aria in cabina. Questo filtro (sostituibile con quello standard) riduce notevolmente la presenza di polvere e di cattivi odori all’interno della cabina. Un nuovo software renderà il sistema HTS (Haedland Turn Sequencing) più semplice da utilizzare. Per effettuare la registrazione della sequenza non è più necessario premere e tener premuto l’interruttore di registrazione; ora basta premere l’interruttore una volta ed il sistema è pronto per effettuare la registrazione. La registrazione ha inizio nel momento in cui viene espletata la prima funzione. Solo una funzione può essere registrata. La possibilità di registrarne una seconda è stata rimossa. Durante la riproduzione di una sequenza i singoli passaggi che la costituiscono sono riprodotti sul pannello degli strumenti. Le nuove radio installate avranno una presa USB per MP3 sulla parte anteriore. I trattori T8000 hanno ora due opzioni di innesto della PdP: Auto e Heavy. L’opzione Heavy è nuova. Se un operatore aziona la PdP ad un carico che la macchina considera essere “troppo pesante”, apparirà sul pannello degli strumenti un segnale di allarme che riporterà ”Carico alla PdP pesante” chiedendo all’operatore di scegliere tra due modalità di azionamento, “AUTO” e “HEAVY” (con HEAVY evidenziato). Se l’operatore conferma la selezione “HEAVY”, il trattore azionerà la PdP in maniera più aggressiva. Questa modalità rimarrà attiva fino allo spegnimento della macchina; al successivo accendimento la modalità di azionamento della PdP tornerà in AUTO fino a quando la macchina non avvertirà un altro carico pesante alla PdP. Novità anche per quanto riguarda gli automatismi della trasmissione Ultra Command, ora di serie su tutti i modelli è presente il dispositivo chiamato CGS (Constant Ground Speed): Spiegazione funzionamento CGS. Su tutta la gamma ora è disponibile a richiesta il sistema di guida automatica IntelliSteer installabile in fabbrica per i clienti che intendano utilizzarlo nell'ambito dei sistemi Precision Land Management (PLM) di New Holland per il precision farming. Il sistema IntelliSteer è collegato al servosterzo idraulico del trattore e può utilizzare sia un segnale GPS differenziale (DGPS) che una correzione Real Time Kinematic (RTK), per controllare la sterzata, permettendo alla macchina di seguire la traiettoria ideale senza ulteriori interventi da parte dell'operatore, sia che si lavori in rettilineo, in curva, in tornante o su dislivelli. Grazie ad una precisione di passata di 1-2 cm (utilizzando una correzione RTK), questo sistema limita al minimo il numero di passate, riducendo i costi del carburante e ottimizzando le prestazioni in campo, sia di giorno che di notte e in qualsiasi condizione climatica. Immagini:
  10. DjRudy

    New Holland T7000

    SERIE T7000 Trattore a 6 cilindri ad alta potenza che va a sostituire la serie TM Large (TM 175 e 190). Tutta la gamma (prodotta nello stabilimento inglese di Basildon) è dotata di motore common rail e dispositivo power boost EPM (Engine Power Managment) che permette di incrementare la potenza nei lavori alla PTO e trasporto, con maggiore elettronica e comfort (garantito dalla cabina e assale anteriore ammortizzati disponibili di serie a seconda degli allestimenti), oltre ad avere la possibilità di montare gli esclusivi sistemi super-steer e Fast-Steer per incrementare ulteriormente la manovrabilità e la polivalenza della macchina. Gamma pluripremiata nel 2008: IL MIGLIOR TRATTORE Trattore dell’anno 2008 IL MIGLIOR DESIGN Trattore d'oro per il design 2008 NOVITÀ TECNICA Sistema di sospensioni "attive" nell’assale anteriore Terraglide II La gamma è composta dai seguenti modelli (potenze nominali ISO): T7030 (167 cv al traino, 204 cv alla PTO e in trasporto) T7040 (182 cv al traino, 208 cv alla PTO e in trasporto) T7050 (197 cv al traino, 226 cv alla PTO e in trasporto). T7060 (213 cv al traino, 238 cv alla PTO e in trasporto). Motore Il motori montati sono emissionati TIER IIIA Fiat Powertrain Technologies NEF con struttura portante (alesaggio per corsa: 104x132) tutti 6728 cc, 6 cilindri, 24 valvole, dotati di pompa iniezione common rail, sovralimentati, dotati di un sistema di ricircolo dei gas di scarico ERG interno e intercooler. Serbatoio combustibile: 410 litri. Il sistema New Holland EPM (Engine Power Managment) assicura ai trattori T7000 una potenza extra sia nei lavori alla PTO sia in trasporto (ultime 4 marce o 5 nel caso vi sia il cambio 19x6). Per esempio, il modello T7030 ha una potenza nominale al traino di 167 cv, ma, con il sistema EPM, il motore è in grado di sviluppare altri 37 cv, avvantaggiando notevolmente la produttività della macchina. Supponiamo che un’applicazione impegnativa alla PTO richieda una potenza superiore ai 167 cv: via via che il carico sul motore aumenta, per mantenere lo stesso livello di produttività il T7000 erogherà la potenza extra dell’EPM. Con questo sistema la potenza supplementare viene erogata automaticamente, consentendo al trattore di mantenere una produttività ottimale. Altrettanto importante è il fatto che la potenza viene ridotta via via che il carico diminuisce. Per generare una potenza maggiore, un motore deve consumare più carburante. Ma è vero anche il contrario: nelle applicazioni leggere, per ottenere prestazioni ottimali è necessaria una potenza inferiore. Il sistema New Holland EPM tiene conto di questo, permettendo al trattore di sviluppare una potenza maggiore per far fronte alle variazioni di carico, ma solo quando è effettivamente necessario. Se consideriamo l'esempio precedente (T7030), il motore svilupperà una potenza maggiore (da 1 a 37 cv in più) rispetto alla potenza nominale al traino di 167 cv per gestire senza problemi la diversa richiesta di potenza. Cambio E' disponibile un'unica trasmissione POWER COMMAND: Full Power Shift, 18 x 6 disponibile in 2 versioni: 18x6 (velocità da 1,98 a 40 km/h) che diventano 28x12 nel caso venga montato il riduttore (velocità minima di 330 metri ora), 19x6 con marcia economica che diventano 29x12 nel caso venga montato il riduttore. Nei modelli con marcia economica i 40 km/h vengono raggiunti a 1720 giri. E’ presente il sistema Intellishift che permette all'operatore di regolare la percentuale (%) di calo del motore alla quale avrà luogo il cambio marcia. E’ possibile, per specifici requisiti applicativi, reimpostare il punto all’interno del quale avvengono i cambi marcia automatici rispetto all’impostazione predefinita di variazione del 20% del regime motore. I punti di passaggio da una marcia all’altra del cambio automatico sono correlati ad aumenti o diminuzioni del regime motore (5,10,15,20,25,30%). Con il cambio di marcia impostato al 10% si avrà un incremento/decremento automatico di marcia ogni volta che il regime motore aumenta/dimunusce del 10%. Questo sistema inoltre garantisce una gestione precisa e graduale della cambiata determinando accuratamente i tempi di inserimento della marcia e di rilascio delle frizioni: • Coppia elevata - cambiata rapida, • Coppia bassa - cambiata graduale. Tecnicamente: Uno specifico sensore sulla trasmissione misura i giri motore e la coppia sul volano mentre un software dedicato modifica la velocità di innesto delle frizioni regolando la mandata di olio per assicurare un cambio marce graduale e confortevole. Di serie sono presenti gli automatismi del cambio automatico: • Auto Field • Auto Road AUTOROAD: L’automatismo per i trasporti su strada. La marcia più bassa selezionabile è la 7a. Preimpostata è la 13a ma tramite una semplice procedura si può impostare una marcia di partenza più bassa. Per attivare l’autoroad è bisogna premere il pulsante auto una volta, se in marcia 12a o superiore, due volte se è stata modificata la preselezione e si è tra la 7a e la 12a AUTOFIELD: Per inserire l’automatismo per i lavori in campo, bisogna premere il pulsante auto quando siamo in una marcia inferiore alla 12a. Il ventaglio di marce disponibili sarà di due marce sopra e di due marce sotto alla marcia selezionata. Tale ventaglio può essere allargato o ristretto utlizzando i pulsanti di incremento/decremento marce del cambio. Ricordo che si può regolare la percentuale di calo di giri del motore alla quale avrà luogo il cambio marcia tramite il sistema Intellishift. Per maggiore comodità, la trasmissione è in grado di ricordare e quindi utilizzare automaticamente l’ultima marcia avanti e l’ultima retromarcia selezionate. Sollevatore E' dotato di serie di sollevatore a controllo elettronico (EDC) con controllo di posizione e sforzo, misto, flottante, riduzione delle oscillazioni in trasferimenti stradali regolabile, radar antislittamento opzionale. Capacità di sollevamento 8647 kg per tutti i modelli. Anteriore, a richiesta, doppio effetto con capacità di sollevamento di 3700 kg per tutti i modelli e PTO a 1000 giri, mentre per l'assale supersteer è disponibile il sollevatore anteriore con capacità di 2700 kg. Assali, freni e differenziali Assale posteriore con bloccaggio del differenziale ad innesto elettroidraulico, freni a disco autoregolanti e autoregistranti in bagno d'olio con comando idrostatico, è presente di serie su alcuni allestimenti l'assale posteriore con Bar Axle da 98". Assale anteriore fisso di quarta categoria alta resistenza tutti con bloccaggio differenziale 100 %. Inserimento automatico della trazione anteriore in frenata, doppia trazione coassiale ad innesto elettroidraulico, idroguida con 2 cilindri di sterzo a doppio effetto e pompa indipendente, optional freni idraulici anteriori e parafanghi sterzanti da 480, 540 mm o 620 mm. Per chi desidera incrementare il comfort di lavoro è disponibile l'assale anteriore ammortizzato denominato Terraglide II il primo assale anteriore ammortizzato ATTIVO che grazie a un'escursione totale di 100 mm permette di ridurre le sollecitazioni all'operatore e incrementare la stabilità della macchina. L'assare TerraGlide II, dotato di un solo pistone, ma differisce dal precedente (montato sui TM 175 e 190) per la presenza di un sensore (accelerometro) il quale in tempo reale misura l'accelerazione e la flessione dell'assale anteriore, questo permette la regolazione automatica dello smorzamento sia in estensione sia in compressione del pistone. Il tutto è collegato al sedile di guida pneumatico "attivo" Autocomfort (successivamente verrà spiegato il funzionamento di tale sedile) il quale lavorando in sincronia con l'assale anteriore riduce gli "scossoni" migliorando il comfort. Sui modelli che montano l’assale anteriore ammortizzato Terraglide™ II, il comfort di guida è ancora maggiore. Grazie alla sospensione attiva in grado di lavorare in sinergia con la sospenzione attiva del sedile, e di regolare la rigidità dell’assale in funzione della posizione del sollevatore, dell’acceleratore, e della frenata. La sospensione puo inoltre essere comodamente bloccata dalla cabina. Per chi desidera invece una maggiore manovrabilità è disponibile anche l'esclusivo assale anteriore super-steer (65° di angolo di sterzata) che riduce il raggio di sterzata da 6200mm a 5705 mm oltre ad incrementare il passo di oltre 15 cm e il peso di circa 200 kg. Per incrementare ulteriormente la velocità delle svolte a fine campo è disponibile (optional) il sistema Fast-Steer: questo sistema consente una sterzata completa con un movimento minimo del volante (sono sufficienti 8 gradi di movimento del volante per ottenere la massima sterzata). Per fare ciò è sufficiente premere l’apposito anello interno al volante. Il sistema Fast Steer, si inserisce tramite un pulsante e si disattiva automaticamente (per motivi di sicurezza) a velocità superiori a 10 km/h, permette di ridurre notevolmente i tempi di manovra del trattore e la fatica dell’operatore, incrementando la produttività. Circuito idraulico e PTO Pompa a circuito chiuso con sensore di carico e portata variabile di 120 litri minuto, pressione di 210 bar; e una pompa servizi con portata di 66,5 litri minuto. L’inserimento della PTO è comandato da un’apposita frizione multidisco in bagno d’olio. Il sistema automatico “Soft Start” modula l’innesto/disinnesto della frizione in funzione del carico, assicurando un’erogazione graduale della potenza. Le velocità di PTO disponibili sono: 750/1000, optional la PTO sincronizzata al cambio, di serie è presente anche il dispositivo AUTO PTO che permette di disattivare automaticamente la PTO in base alla posizione del sollevatore. Il dispositivo AUTO PTO è disponibile (otional) anche per il sollevatore anteriore. Disponibili o 3 o 4 distributori idraulici a controllo meccanico e fino a 5 distributori ausiliari a controllo elettroidraulico, disponibile a richiesta il Joystick per controllare 2 distributori posizionato sul bracciolo. Distributori a controllo meccanico: Distributori a controllo elettroidraulico: Joystick sul bracciolo: Cabina La cabina è l'ormai famosa Horizon a 4 montanti, livello fonometrico di 69,6 db, montata su silent block riscaldata e ventilata con aria condizionata (climatizzatore automatico disponibile come optional), tettucio trasparente fisso, sedile a sospensione pneumatica, con assale terraglide II presente il sedile attivo denominato Autocomfort: questo sedile dispone di un sensore di posizione montato all’interno del sedile monitora costantemente il movimento del trattore. A seconda del tipo di terreno, lo smorzatore viene regolato automaticamente attraverso l’utilizzo di un fluido magnetico speciale. La viscosità del fluido può essere modificata nel giro di qualche millisecondo, modificando così anche il livello di ammortizzazione. Strumentazione analogica/digitale, presa da 40Amp, volante regolabile in inclinazione. Disponibile come optional la cabina ammortizzata denominata Comfort Ride, inoltre è possibile avere anche il sistema di svolte a fine campo denominato HTS (con possibilità di memorizzare fino a 28 operazioni). Sulla gamma T7000 Power Command è montato di serie il sistema elettronico ESP (Engine Speed Management), che consente all’operatore di impostare uno o due diversi regimi del motore (esempio 1 regime da utilizzare nelle svolte a fine campo e uno durante il lavoro). Una volta attivata, la funzione di gestione regime motore, l'ESM monitorizza costantemente le variazioni nei parametri di carico e regime motore. Questo sistema di controllo elettronico del motore provvede automaticamente a mantenere costanti i regimi impostati, adeguando l’erogazione del carburante in funzione delle variazioni di carico, con evidenti vantaggi soprattutto durante la pressatura e i trattamenti. In pratica permette di mantenere costante la velocità di avanzamento alla PDF. Molto utile nel caso di attrezzature sensibili alla variazione di carico carico. L'operatore può inoltre controllare con l’acceleratore acceleratore il trattore senza disabilitare il sistema aggiungendo pertanto ulteriore controllo al trattore. Senza dimenticare il sistema di controllo automatico della DT e dei differenziali (TerraLock) che permette di disattivarli in funzione di diversi paramentri: Velocità (superiore ai 15 km/h), posizione sollevatore, freni, e angolo di sterzo (sopra i 30° disattiva automaticamente il differenziale). Tabella riassuntiva funzionamento terralock: Nell'allestimento con distributori a comando elettroidraulico, sono disponibili anche i monitori Intelliwiew con cuoi poter monitorare ulteriormente le prestazioni del trattore ed avere molte opzioni in più compresa la compatibilità con il sistema di guida automatica Intellisteer. Caratteristiche tecniche: Connettività ISOBUS (11783) Gestione dati attrezzo posteriore Opzione 1: gestione dati attrezzoattrezzo posteriore & anteriore DIA (tecu tecu): full full-ISOBUS gestione dati dal trattoreall all’attrezzo (via CAN) per attrezzature complesse. Gestione dati trattore Memorizzazione parametri del sollevatore Gestione manovre fine campo Gestione della PDF (innesto/disinnesto) Gestione dei distributori Gestione dei parametri di performance Trasferimento dei dati tramite USB Possibilità di stampa dei dati Software per la gestione dei dati in Italiano Precision farming: Supporto per INTELLISTEER Memorizzazione dati per PRECISION FARMING Pneumatici disponibili dalla fabbrica 16.9 R28 / 20.8 R38 16.9 R30 / 20.8 R42 420/70R28 / 520/70R38 420/70R30 / 520/70R42 540/65R28 / 650/65R38 600/65R28 / 650/65R42 600/65R28 / 650/75R38 600/65R28 / 710/70R38 600/60R30 / 710/60R42 solo MICHELIN XEO BIB 600/65R28 / 900/50R42 Immagini:
  11. DjRudy

    New Holland T5000

    SERIE T5000 La gamma T5000 (prodotta nello stabilimento italiano di Jesi) rappresenta il trattore 4 cilindri utility per eccellenza di New Holland, va a sostituire la gamma TLA nata nel 2004. Trattore con poca elettronica, senza tanti fronzoli, adatto a chi bada al sodo, vuole una macchina semplice da usare più economica, magari da usare come tuttofare in aziende di medie dimensioni, o in azienda zootecnica, (caricatore frontale, carro miscelatore, fienagione ecc.). Disponibile sia nella versione cabinata sia nella versione telaiata (il modello T5030 non è disponibile in versione telaiata), oltre alle versioni 4RM, sono disponibili anche le versioni 2 RM (30 km/h). La gamma è composta da 4 modelli (pontenza nominale a 2500 giri/min ISO): T5030 (76 cv), T5040 (86 cv), T5050 (97 cv), T5060 (106 cv). Per alcuni mercati è disponibile anche il T5070 (116 cv) ma almeno per il momento non è disponibile per l'Italia. Motore Il motori montati sono emissionati TIER IIIA Fiat Powertrain Technologies NEF con struttura portante (alesaggio per corsa: 104x132) 4485 cc, 4 cilindri, 8 valvole, e dotati di pompa iniezione rotativa Bosch VE. Tutti sovralimentati, con turbo intercooler e valvola Waste-Gate dotati di un sistema di ricircolo dei gas di scarico ERG interno. Serbatoio combustibile: 120 litri. Trasmissioni Sono disponibili 3 tipi di trasmissione (a seconda degli allestimenti): Cambio Shuttle Command 12+12, (4 marce e 3 gamme), inversore sincronizzato meccanico con leva posizionata a sinistra. Velocità versione 30 km/h: 1,4-30 km/h, velocità versione 40 km/h: 1,5-40 km/h. Cambio Shuttle Command 20+12, (4 marce e 3 gamme più super riduttore), inversore sincronizzato meccanico con leva posizionata a sinistra. velocità versione 30 km/h: 1,4-30 km/h, velocità versione 40 km/h: 0,2-40 km/h. Cambio Dual Command 24+24, (4 marce e 3 gamme più Hi-Lo elettroidraulico), inversore sincronizzato elettroidraulico al volante. Velocità versione 30 km/h: 1,4-30 km/h, velocità versione 40 km/h: 1,5-40 km/h. Per il cambio Dual Command è disponibile optional il tasto frizione (Power Clutch) che permette il disinserimento della frizione elettroattuato, in modo da avere 8 marce selezionabili senza pedale frizione. Con il cambio Dual Command non è disponibile il super riduttore. Le trasmissiono Shuttle Command sono dotate di frizione a secco da 12" (305 mm), mentre la trasmissione Dual Command monta una multidisco in bagno d'olio. Frizione presa di forza totalmente indipendente da 12"(305 mm) cerametallic o multidisco in bagno d'olio su Cambio Elettro-Idraulico. Dispositivo inserimento PDF con comando meccanico oppure elettroidraulico con Soft Start, smorzatore torsionale e pulsanti di ripetizione su parafanghi posteriori. Lubrificazione forzata trasmissione (Scambiatore di calore con Cambio Elettro-Idraulico). Sollevatore A seconda degli allestimenti è disponibile sia a controllo meccanico (MDC) con dispositivo di alzata velocizzata (lift-o-matic) sia a controllo elettronico (EDC). Posteriore elettronico con controllo di posizione e sforzo, misto, flottante, riduzione delle oscillazioni in trasferimenti stradali regolabile, radar antislittamento opzionale. Capacità di sollevamento 4550 kg per tutti i modelli T5030 e T5040, e 5060 kg per i due modelli maggiori. Anteriore, a richiesta, doppio effetto con capacità di sollevamento di 3000 kg per tutti i modelli e PTO a 1000 giri. Nuovo comando a mezzaluna del sollevatore elettronico: Assali, freni e differenziali Assale posteriore con bloccaggio del differenziale ad innesto elettroidraulico, freni a disco autoregolanti e autoregistranti in bagno d'olio con comando idrostatico. Assale anteriore fisso con angolo di sterzo a 60° e bloccaggio differenziale 100 %, non è disponibile l'assale ammortizzato. Inserimento automatico della trazione anteriore in frenata, doppia trazione coassiale ad innesto elettroidraulico, idroguida con 2 cilindri di sterzo a doppio effetto e pompa indipendente, optional freni idraulici anteriori e parafanghi sterzanti da 400, o 480 mm Circuito idraulico e PTO Circuito a centro aperto con pompa da 61 litri minuto (con predisposizione caricatore pompa da 80 litri/minuto) con una pressione di 190 bar; e una pompa servizi con portata di 30 litri minuto. Le velocità di PTO disponibili sono: 540/750/1000, optional la PTO sincronizzata al cambio. Cabina La cabina a 6 montanti con livello fonometrico di 74 db nei 4 cilindri montata su silent block (non è disponibile la versione ammortizzata) riscaldata e ventilata (in alcuni allestimenti l'aria condizionata è di serie in altri va aggiunta come optional), tetto con tettucio trasparente fisso, sedile a sospensione meccanica con cinture di sicurezza, optional con sospensione pneumatica. Strumentazione analogica/digitale, presa da 40Amp, volante regolabile in inclinazione. Pneumatici disponibili dalla fabbrica T5030 e T5040: 2RM: 7.50-16 / 16.9 R34 7.50-16 / 13.6 R38 10.00-16 / 540/65 R34 4RM: 11.2 R24 / 16.9 R30 11.2 R28 / 13.6 R38 12.4 R24 / 13.6 R36 13.6 R24 / 16.9 R34 320/70 R24 / 480/70 R30 380/70 R24 / 480/70 R34 440/65 R24 / 540/65 R34 T5050 e T5060: 2RM: 7.50-16 / 16.9 R34 7.50-16 / 13.6 R38 9.00-16 / 18.4 R34 10.00-16 / 540/65 R34 4RM: 13.6 R24 / 16.9 R34 14.9 R24 / 18.4 R34 380/70 R24 / 480/70 R34 420/70 R24 / 520/70 R34 440/65 R24 / 540/65 R34 480/65 R24 / 600/65 R34 Immagini: AGGIORNAMENTI DELLA GAMMA T5000 ANNO 2010 La gamma T5000 viene aggiornata con l'introduzione del nuovo TOP Gamma il T5070, nuove trasmissioni, nuovi caricatori, nuovo sollevatore anteriore ecc. T5070 Il T5070 monterà sempre motore NEF TIER IIIA Fiat Powertrain Technologies NEF con struttura portante (alesaggio per corsa: 104x132) 4485 cc, 4 cilindri, 8 valvole, e dotato di pompa iniezione rotativa Bosch VE, sovralimentato, con turbo intercooler e valvola Waste-Gate dotato di un sistema di ricircolo dei gas di scarico ERG interno. Potenza Nominale (ISO): 113 cv a 2300 giri/min Coppia massima: 455 Nm a 1300 giri/min Riserva di coppia: 35 %. Il nuovo modello monterà una tramissione rinforzata e peserà circa 1 q.le in più del T5060, e di conseguenza viene incrementato anche il carico massimo ammissibile che arriva a 7400 Kg. TRASMISSIONI Per quanto riguarda le trasmissioni c'è una nuova offerta: Oltre alle trasmissioni classiche (totalmente meccaniche e con frizione a secco): Shuttle Command 12+12[/b], (4 marce e 3 gamme), inversore sincronizzato meccanico con leva posizionata a sinistra. Velocità versione 30 km/h: 1,4-30 km/h, velocità versione 40 km/h: 1,7-40 km/h. Shuttle Command + Super riduttore 20+12, (4 marce e 3 gamme più super riduttore), inversore sincronizzato meccanico con leva posizionata a sinistra. velocità versione 30 km/h: 1,4-30 km/h, velocità versione 40 km/h: 0,2-40 km/h. Per quanto riguarda invece le trasmissioni dotate di frizione multidisco a bagno di olio oltre al noto cambio: Power Shuttle + Hi-Low elettroidraulico 24+24, (4 marce e 3 gamme più Hi-Lo elettroidraulico), inversore elettroidraulico al volante. Velocità versione 30 km/h: 1,4-30 km/h, velocità versione 40 km/h: 1,7-40 km/h. Ricordo che per il cambio Power Shuttle + Hi-Low è disponibile optional il tasto frizione (Power Clutch) che permette il disinserimento della frizione elettroattuato, in modo da avere 8 marce selezionabili senza pedale frizione. Con il cambio Power Shuttle con HI-LOW non è disponibile il super riduttore. Su questa trasmissione su tutti i modelli della serie T5000 è stata introdotta una nuova logica per gestire al meglio i cambi di direzione, mediante un menu specifico da cui si accede dal cruscotto. MOULATORE CAMBIO DI DIREZIONE Tre logiche: SOFT = Inversione lenta MID = Inversione normale FAST = Inversione veloce Oltre al Power Shuttle con HI-LOW, sempre con inversore elettroidraulico e frizione a bagno di olio ora sono disponibili altre 2 trasmissioni: Power Shuttle 12x12 (4 marce e 3 gamme), inversore elettroidraulico al volante. Velocità versione 40 km/h: 1,7-40 km/h. Power Shuttle + super riduttore 20x20 (4 marce e 3 gamme più super riduttore), inversore elettroidraulico al volante. Velocità versione 40 km/h: 0,2-40 km/h. Il modello T5070 è disponibile solo con le trasmissioni Power Shuttle (nelle varie versioni con o senza HI-LOW ecc) quindi solo con inversore elettroidraulico, e non con le trasmissioni Shuttle Command con frizione a secco. NUOVI CARICATORI SERIE 700TL Escono di produzione i caricatori della serie FL e viene introdotta la nuova gamma di caricatori 700TL. Nuovo braccio MS con Cinematica a Z Il cinematismo è all‘interno del braccio: questo è brevettato (forma a Z) e migliora sensibilmente la visibilità dell‘operatore: Rispetto alla vecchia serie FL questi nuovi caricatori offrono: Miglior visibilità Migliori performance Nuove funzioni disponibili Tubi idraulici situati all'interno del braccio Nuovo design Più efficienza Maggiore altezza di carico Direttamente dalla fabbrica è disponibile una nuova radio con: Lettore MP3 Porta USB (per iPod) Ingersso AUX Bluetooth per telefono E la possibilità di installare il sistema di guida satellitare EZ guide 250 e EZ guide 500 sempre direttamente dalla fabbrica. Sono inoltre disponibili come DIA: Nuovo sollevatore anteriore con capacità massima di sollevamento alle rotule di 3070 Kg e PDP anteriore da 540-540E-1000: Zavorra monolitica in cemento da 400 kg: La gamma aggiornata sarà ordinabile dal 1° Dicembre 2009, e la potremo vedere alla Fieragricola di Verona dal 4 al 7 febbraio 2010.
  12. DjRudy

    Aratro Talpa

    Chiamato in vari modi: aratro talpa, drenatore, fognatore ecc. utilizzato per molte lavorazioni. Una o più ancore con elevata luce da terra e minima inclinazione, dotate di "palla drenante" posta dietro l'ancora che permette di formare delle "gallerie" sotterranee (da qui il nome talpa) per incrementare lo sgrondo delle acque in eccesso. Principalmente viene utilizzato: Nuovi impianti di frutteti e vigneti in alternativa allo scasso: Ripuntatura a 90-100 cm, letamazione, aratura a 40 cm per interrare il letame, preparazione del letto di trapianto. In mezzo ai filari dei vigneti soprattutto in terreni argillosi e asfittici spesso viene utilizzato a una profondità di circa 50-60 cm per facilitare il drenaggio dell'acqua. In azienda quando coltivavamo le barbabietole veniva utilizzato per la lavorazione a 2 strati: Riputantatura a 80 cm e aratura a 35-40 cm anzichè l'aratura tradizione a 50 e più cm. Oggi che non seminaniamo più le barbabietole causa chiusura zuccherificio, lo utilizziamo ogni 3 anni nei terreni dreanati, per arieggiare il terreno in profondità nelle vicinanze dei dreni (dreni a profondità di 95 cm) rippatura a circa 75 cm, in questo modo elimianiamo anche la suola di lavorazione che si forma con le ripetutute arature. In azienda abbiamo un Riputatore monoancora con sistema di sicurezza idraulico Rossetto, il sistema idraulico ha una valvola di sicurezza che se a profondità elevate l'ancora trova sassi o qualiasi altro "intoppo" il pistone si allunga e non si hanno problemi di rotture, o dover cambiare buloni di sicurezza. L'ancora ha 3 posizioni di profondità e può arrivare a 120 cm di profondità massima. Per quanto riguarda la potenza assorbita diciamo che varia molto in base al tipo di terreno e alla profondità. Su terreno sabbioso e fino a 70-80 cm un monoancora si può tirare anche con meno di 100 cv, ma se si va su terreno argilloso e si vuole andare oltre al metro beh allora possono diventare pochi anche 200 cv. In commercio vi sono da 1, 2, 3 fino a 5 ancore per gli over 400 cv. Ecco il 2 ancore Ermo dotato anche di ruote di profondità:
  13. DjRudy

    Rimorchi agricoli

    Felice possessore di: Dumper 2 assi 140 q.li SILVER CAR: http://www.rimorchisilvercar.com Carrellone 2 assi 140 q.li Bernabei: http://www.bernabeisilvio.com
  14. Vista l'importanza di queste serie apro un 3d dedicato. Dopo tanti anni di attesa arrivano i nuovi trattori con cambio a Variazione continua in casa CNH. Dopo la prima fugace presentazione a fine 2007 della versione quasi definitiva dello Steyr 6225 CVT, da pochi giorni sul sito web ufficiale dell’omonima casa è stato dato l’annuncio dell’imminente presentazione. Questi trattori sono basati su meccanica Puma/T7000, infatti il motore è sempre il NEF 6 cilindri 6700 cc 24 valvole turbo intercooler Tier 3, l’assale anteriore è il terraglide 2 attivo dotato di accelerometro, anche la parte posteriore (assali, sollevatore ecc) rimangono gli stessi, la grande novità è il cambio, che non è l’S-matic di derivazione ZF montato sui modelli precedenti, ma bensì un cambio tutto nuovo di progettazione CNH. Per adesso sappiamo che inizialmente saranno 3 modelli con potenza nominale al traino di 195, 210 e 225 cv e tutti dotati di power boost di altri 25 cv per i lavori alla PTO e in trasporto. In casa Steyr denominati 6200 CVT, 6210 CVT, 6225 CVT, mentre in casa Case saranno denominati Puma 195 CVX, Puma 210 CVX, e Puma 225 CVX. Tutti prodotti nello stabilimento di St. Valentin in Austria, e tra Steyr e Case praticamente cambieranno solo le cofanature. Solo successivamente arriveranno i Blu New Holland T7000 Autocommand i quali saranno caratterizzati da comandi e cloche di controllo diversa dai cugini Bianchi e rossi, così come il cruscotto. Steyr: Interni cabina che sono uguali sia per Case che per Steyr: Puma 225 CVX durante alcuni test nella zona di Parma.
  15. DjRudy

    Rulli

    Visto il nostro ultimo acquisto (Rullo idraulico snodato Orlandi Liscio da 5,80 m) stasera posto le foto, apro questo 3d per parlare di queste tipologie di attrezzature, differenze costruttive, rulli lisci, parker, cambridge ecc. Le tipologie di rulli sono principalmente 2: I classici rulli lisci, e i cambridge. I rulli lisci sono più semplici e meno costosi, per incremetare il peso possono essere riempiti d'acqua, ma hanno lo svantaggio che se utilizzati dopo la semina creano più facilmente la crosta superficiale. I rulli cambridge hanno un peso per metro maggiore, (ma che comunque un rullo liscio pieno d'acqua si avvicina molto), e se passati in post semina riducono il pericolo di formazione di crosta superficiale perchè lasciano una maggiore rugosità del terreno. Esempio di rullo liscio ecco il nostro Orlandi R 580: Apertura idraulica azionabile dal posto di guida; Doppio snodo per autolivellamento; Possibilità di riempimento rullo; Telaio in acciaio C45; Diametro rullo mm 610 Peso a vuoto 1560 kg Peso a pieno 3000 kg Larghezza di lavoro 5,80 metri. Ecco la procedura per l'apertura: 1) levare il portafanali posteriore che ha la funzione di blocco per i trasporti stradali 2) allungare il pistone idraulico per un paio di cm 3) andare a in retromarcia per far aprire le sezioni laterali 4) allungare tutto il pistone per andare in posizione di lavoro. Perchè abbiamo preso un rullo liscio e non un cambridge? Lo useremo per passare il terreno prima della semina della colza e dell'erba medica, l'operazione verrà fatta sempre prima della semina, per uniformare e ridurre la sofficità del terreno in modo che la seminatrice sia più precisa nella profondità di semina. La gran parte dei terreni che lavoriamo ha un'elevata percentuale di limo quindi tende facilemente a creare crosta superficiale per questo comunque in post semina non lo usiamo mai, quindi abbiamo preferito risparmiare qualcosa, prenderlo liscio e più largo. Esempio di rullo cambridge (By Terratech): Ed ecco altre marche con dispositivi di chiusura diversi: Per i rulli fino a 3 metri di larghezza il sistema di chiusura utilizzato è il seguente:
  16. Ecco presentazione ufficiale sul sito Claas: http://app.claas.com/news2009/axos/intro-de.php
  17. DjRudy

    Aratri

    Apro questo 3d per parlare degli aratri, portati, semiportati, trainati, semplici, voltaorecchio, tipologie di versoi, marche, accessori ecc. Link dei produttori (a freddo mi sono venuti in mente questi, mandatemi mp con quelli che vi vengono in mente così aggiorno la lista): ER.MO S.p.A. - Produzione aratri e ripuntatori per l'agricoltura Moro Pietro Meccanica S.r.l.- Landmaschinen MORO ARATRI LEMKEN.com PÖTTINGER Tecnologia per l´agricoltura - Home Redirecting page http://www.grupponardi.it SO.GE.M.A. - I Gioielli di Famiglia Aratri ORSI Aratri Bordin Ettore & F. S.n.c. - Prodotti per l'agricoltura - Aratri portati reversibili idraulici Aratri de Franceschi, Padova, aratri, produzione aratri, mezzi agricoli, agricoltura, vendita aratri, vomeri O.M.A.G. Officine Meccaniche Agricole Grattoni s.n.c. Raciti - Macchine Agricole Benvenuto in MIPE VIVIANI KUHN.it - Lavorazione del terreno-Semina-Fertilizzazione-Fienagione-Allevamento SIDER.MAN http://www.aratriemmegiemme.it
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    Olio vegetale

    Le presse hanno una capacità che varia da 20 ad altre 200 kg/ora di semi lavorati si va da un costo di poco più di 3000 € per la sola pressa da 20 kg/ora, ad ben oltre 50 mila € per un sistema completo e automatizzato con coclea di riempimento, pressa da 200 kg/ora anche 2-3 messe parallelo, serbatoi per l'olio, raccoglitore per il pellets ecc. I motori ad olio vegetale sono commercializzati da delle ditte che modificano motori diesel, e li garantiscono per il funzionamento ad olio vegetale, (ricordo che un cogeneratore funziona circa 8000 ore all'anno quindi è importante anche la manutenzione, spesso si paga una tariffa annua che prevede un full service con eventuale pagamento da parte della ditta del fermo macchina), i costi sono circa 2000 € a kw compreso l'impianto di cogenerazione. Da 100 kg di oleaginose mediamente si estraggono circa 33 litri di olio, il resto è panello proteico. L’olio uscito da questa macchina, verrà filtrato e purificato, per eliminare le impurità che possono creare problemi al motore. La cogenerazione è la produzione simultanea di energia meccanica o elettrica e di energia termica in un unico processo. Nei motori termici solo il 30% circa dell’energia immessa nel motore con il combustibile viene convertita in energia meccanica, mentre il 60 % circa viene a trovarsi alla fine del processo sotto forma di energia termica a bassa temperatura, la quale, in forza del secondo principio di termodinamica, deve essere scartata, il restante 10 % è energia assorbita dagli ausiliari del motore e dagli attriti interni. Il recupero di una quota dell’energia termica da scartare costituisce l’essenza della cogenerazione. Ciò può essere fatto agevolmente nei motori stazionari per mezzo di scambiatori di calore che recuperano energia termica dall’olio del motore, dall’acqua di raffreddamento, dall’aria di sovralimentazione se il motore è sovralimentato e infine dai gas di scarico. L’energia termica può essere usata per il riscaldamento o all’interno di processi industriali oppure ancora come energia termica negli impianti frigoriferi ad assorbimento, oppure per essiccare ad esempio il mais aziendale. I generatori possono essere alimentati sia ad olio di girasole che di colza. La quantità necessaria per alimentare un modulo è di circa 1,8 ton/anno di olio vegetale per kWh prodotto, che possono essere prodotte con circa 5 ton di semi di Girasole e/o Colza. L’energia elettrica prodotta potrà essere autoconsumata in parte o in toto, come può essere ceduta tutta alla rete. Dal processo di estrazione si ottiene un panello proteico particolarmente adatto all’alimentazione bovina da carne. Aspetti energetici Gli oli grezzi producono più o meno energia di quella che è necessario spendere per la loro produzione? Se si conteggiano tutti i contributi di energia fossile forniti durante l’intero ciclo di vita dell’olio grezzo (energia per fertilizzanti, per le macchine agricole, per il trasporto, per la lavorazione industriale, ecc.) risulta che per produrre 1 kJ di energia da olio grezzo si sono dovuti spendere 0,2-0,4 kJ di energia di origine fossile, il rapporto quindi è pari a circa tre (Informatore Agrario 09/2007). Perciò, sostituire una unità di energia fossile con una di energia da oli grezzi comporta un risparmio del 70% circa. Inoltre, gli oli grezzi producono meno anidride carbonica rispetto al gasolio; infatti, tenendo conto dei contributi di energia fossile durante l’intero ciclo di vita entrambi i combustibili, risulta che: 1 MJ da olio vegetale produce 20-25 g di CO2. 1 MJ da gasolio produce 90-93 g di CO2. In definitiva, la sostituzione, di 1 t di gasolio con 1,17 di olio (la quantità di olio vegetale in grado di fornire la stessa energia) conduce mediamente a un risparmio di 2,8 t di CO2 (Informatore Agrario 09/2007). Da questi dati viene tutta l’importanza dei biocarburanti nella lotta alle emissioni di gas serra. Olio vegetale per autotrazione: un po’ di chiarezza L’utilizzo di olio puro come carburante nei motori ordinari è argomento assai dibattuto e viene più e più volte propinato corredato da numerose testimonianze, spesso tra loro contrastanti tanto da farlo diventare una vera e propria leggenda metropolitana. Dato l’aumento del prezzo della benzina e del gasolio, negli ultimi tempi si è sparsa la voce (soprattutto nei blog e nei forum) che nelle macchine diesel si può utilizzare direttamente l’olio vegetale senza particolari problemi, questo è vero per il biodiesel ma non certo per l’olio vegetale grezzo! Basta pensare a tutti gli accorgimenti che abbiamo visto per un motore da cogenerazione, quindi per le automobili soprattutto quelle di ultima generazione che montano sistemi di alimentazione sofisticati (common rail, o iniettore pompa) è praticamente impossibile usare l’olio vegetale puro anche adottando kit di conversione, infatti in diversi casi si sono verificati danni alla pompa o agli iniettori; tali danni sono documentati nei vari forum sull’argomento da utenti che hanno provato l’innovazione, ma sono dovuti tornare al gasolio. Infatti: una delle ragioni dei grippaggi è che gli olii vegetali contengono cere e se non vengono polverizzati a sufficienza dagli iniettori e quindi bruciati correttamente possono trafilare tra pistoni e cilindri e arrivare ad inquinare l'olio motore. I trafilamenti causano l'incrostazione delle sedi delle fasce elastiche dei pistoni, che le fa bloccare, limitandone la tenuta, e questo contribuisce ad aumentare ancor di più il flusso di olio vegetale nella coppa olio motore. L'olio vegetale, inoltre, non è adatto a sopportare le temperature dell'olio motore, poiché polimerizza e causa incrostazioni. La rivista Quattroruote (agosto 2005) ha eseguito un test distruttivo con l'olio di colza al 70% su un moderno motore common rail di una Fiat Punto 1.9 JTD, riscontrando l'incollamento delle fasce elastiche dei pistoni e l'otturazione dei condotti di lubrificazione del turbocompressore. L’auto in questione ha avuto danni al turbo dopo appena 7.300 chilometri percorsi continuativamente con olio vegetale non esterificato in miscela al 70 % con il gasolio e privo di additivi; il motore è stato sezionato e le foto mostravano l'otturazione dei condotti del turbocompressore. Questo accade nei moderni motori, ma anche i motori di 15-20 anni fa a precamera se alimentati con olio vegetale grezzo accorciano e di molto la loro durata. Una buona percentuale delle automobili moderne, e particolarmente quelle ingegnerizzate dopo il 1999, sono garantite dal costruttore per l'utilizzo di biodiesel, ma non per l'olio puro. Inoltre l’utilizzo di olio vegetale grezzo fa decadere la garanzia, quindi è abbastanza logico pensare che la casa automobilistica possa comunque far pagare al cliente anche danni non provocati dall’olio di colza o girasole. Usare olio vegetale puro come carburante in Italia è illegale. Infatti, la legge italiana prevede una sanzione amministrativa per chi evade l'accisa sui carburanti: il decreto legislativo n. 504 del 26 ottobre 1995, il Testo Unico in materia di accise, all'art. 40 prevede: "è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa dal doppio al decuplo dell'imposta evasa, non inferiore in ogni caso a euro 7.746, chiunque: ...omissis... destina ad usi soggetti ad imposta od a maggiore imposta prodotti esenti o ammessi ad aliquote agevolate". Per quanto riguarda il possibile utilizzo dell’olio grezzo sui trattori anche qui ci sono molti problemi da risolvere sempre riguardanti l’affidabilità dei motori. Un esempio molto interessante è rappresentato dal progetto Voice, finanziato dall’Ue e condotto dal Crear dell’università di Firenze, con la partecipazione di numerosi partner (Arsia, Coldiretti, Cia, Provincia di Firenze ecc.), che sta portando avanti una serie di prove per la creazione di un impianto per l’estrazione dell’olio vegetale puro dal girasole a partire dalle varietà più adatte nell’area toscana, fino all’impiego in trattrici e motori aziendali.(Informatore Agrario 40/2007). DEUTZ 80 cv alimentato a olio di colza La produzione e l’impiego dell’olio vegetale puro sono particolarmente adatti al settore agricolo, che può produrre direttamente in azienda e in consorzi e consumare in loco il combustibile. Questo permetterà agli agricoltori di massimizzare i loro benefici economici (se e quando il conto energia diventerà realtà), specie quando l’olio è valorizzato in cogeneratori e/o impiegato per l’alimentazione dei trattori, attivando in questo modo la filiera corta.
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    Olio vegetale

    Introduzione L’olio vegetale puro inteso come biocarburante è ottenuto dalla spremitura meccanica dei semi di oleaginose, girasole colza e soia sono tra le più comuni e successiva filtrazione. Si tratta quindi di un biocarburante ottenuto solo attraverso un processo fisico-meccanico, senza l’intervento di alcuna raffinazione chimica. Se l’olio ottenuto non viene transesterificato (in questo caso diventa biodiesel e ne parleremo in un altro 3d dedicato), cioè rimane allo stato grezzo, può ugualmente trovare applicazione come combustibile nelle caldaie al posto del gasolio oppure come combustibile nei motori diesel, purché si adottino gli opportuni accorgimenti. Gli oli grezzi si presentano, quindi, come combustibili più economici del biodiesel, purtroppo la loro combustione nei motori stradali è problematica (sia perché la quota di olio vegetale defiscalizzato è molto limitata, sia perché i motori automobilistici devono subire pesanti modifiche per poter funzionare ad olio vegetale puro), nei motori stazionari, invece, dove le condizioni di funzionamento sono più favorevoli, la combustione è realizzabile adottando alcune precauzioni. Questo fatto rende gli oli grezzi adatti per i motori stazionari cogenerativi, dove alla convenienza energetica propria delle cogenerazione si unisce l’utilità ambientale di un biocombustibile. Caratteristiche chimiche e fisiche Le proprietà caratteristiche come la densità e il punto di infiammabilità sono dei valori fissi, dipendenti dal tipo di seme impegnato per l’ottenimento dell’olio. Le proprietà variabili sono influenzate da alcuni fattori: condizioni di coltura e di raccolta, la qualità del seme, il processo di trasformazione e l’immagazzinamento. Le principali, caratteristiche degli oli grezzi, riassunte in tabella , evidenziano innanzitutto che essi hanno una viscosità fino a 20 volte maggiore del gasolio e un punto di infiammabilità nettamente più elevato (circa 220°C), oltre a una tendenza alla polimerizzazione, legata all’ossidazione o all’azione termica, inoltre una composizione ricca di ossigeno: se questa caratteristica è garanzia di una migliore combustione (si ricorda che la combustione è una reazione chimica che richiede la presenza dell’ossigeno), da un altro punto di vista è indice di una minore capacità di produrre energia, capacità che dipende dalla concentrazione di carbonio e di idrogeno. Infatti, la tabella mostra che il potere calorifico degli oli grezzi è più basso di quello di un gasolio. Un’altra caratteristica fisica importante è la viscosità, legata alla possibilità di iniezione del combustibile nella camera di combustione dei motori diesel. Gli oli grezzi sono molto viscosi perché composti da lunghissime molecole che ostacolano lo scorrimento delle une sulle altre; ciò comporta una cattiva nebulizzazione nella camera di combustione e quindi una cattiva combustione. Parametri Caratteristiche energetiche e fisico-chimiche dell’olio vegetale. (Fonte Informatore Agrario 09/2007). Queste caratteristiche sono la base principale della progettazione delle modifiche da effettuare ai motori. Potere calorico volumico, massico e densità: Per queste prime caratteristiche, che determinano la potenza nei motori, non sono necessarie modifiche, pertanto i motori svilupperanno circa il 10% di potenza in meno. Numero di cetano: Per questa caratteristica, che determina la facilità di accensione a freddo, bisogna dotare i motori di dispositivi atti a compensare questo limite. Punto di accensione: Per questa caratteristica che indica la temperatura minima di accensione del combustibile nella camera di scoppio, considerando che in alcune zone della stessa la temperatura media è inferiore ai 300°, sono necessari dispositivi di correzione. Viscosità: Per questa caratteristica, che indica la fluidità necessaria per una corretta polverizzazione da parte degli iniettori ed una corretta scorrevolezza all'interno della pompa ad iniezione, bisogna dotare i motori di dispositivi atti a ridurne la viscosità ad almeno la metà di quella originale. Acidità: Durante il funzionamento dei motori una piccola parte del carburante trafila tra la camera di scoppio ed il basamento, contaminando l'olio motore, questo, di carattere basico, reagisce con il carburante acido formando sali che modificano le caratteristiche dell'olio motore rendendone necessaria la sostituzione più frequentemente. Tale inconveniente viene risolto tramite additivi di origine vegetale per la correzione del pH dell’olio motore e/o dell’olio combustibile. La tecnologia Per le caratteristiche descritte nel paragrafo precedente gli oli vegetali provocano degli inconvenienti funzionali nei motori diesel, principalmente a causa della loro viscosità rispetto al gasolio: incrostazioni sugli iniettori, e nelle fasce elastiche, problemi alla pompa di iniezione, diluizione dell’olio lubrificante da parte del’olio vegetale ecc. Quindi l’uso dell’olio vegetale puro come biocombustibile presuppone specifiche modifiche al motore; inoltre non tutti i tipi di motori possono essere adattati con successo. I principali sistemi di adeguamento dei motori sono suddivise in due categorie: sistema a un serbatoio e sistema a due serbatoi: • I primi prevedono per il riscaldamento dell’olio vegetale prima della combustione (60-70 °C) per ridurre la sua viscosità. • I motori adattati con sistema a due serbatoi sono avviati e arrestati a gasolio, mentre nella fase intermedia, in condizioni ottimali, sono fatti funzionare con l’olio vegetale. Oltre ai due sistemi sopraelencati è importante effettuare le seguenti operazioni: • Controlli più frequenti delle pompe e degli iniettori. • Cambio più frequente dell’olio lubrificante. Si tratta di accorgimenti semplici e di facile realizzazione ma che purtroppo aumentano i costi di esercizio. Come detto, non tutti i motori possono essere convertiti con successo, ci sono alcune aziende specializzate che vendono motori per cogenerazione già modificati per l’utilizzo di olio vegetale, oppure si possono acquistare kit di trasformazione (1 o 2 serbatoi) che convertono motori diesel a olio vegetale. Poiché il potere calorifico degli oli grezzi è mediamente inferiore del 3-14 % rispetto al gasolio il consumo specifico (g/kwh) di olio grezzo risulterà aumentato della stessa percentuale. A parziale compensazione di questo aspetto negativo interviene l’ossigeno presente nelle molecole dell’olio, che agisce a favore di una buona combustione, in sostanza, il rendimento del motore non si abbassa passando dal gasolio all’olio, anzi in alcuni casi può avere un incremento anche di un punto percentuale. Le emissioni sono suddivise in emissioni regolamentate e non regolamentate, le prime sono soggette a restrizioni di legge, le seconde sono libere. Le emissioni variano fortemente con il tipo di motore (iniezione diretta) e con il suo stato; variano anche con il carico e il numero di giri. In condizioni ottimali di combustione (olio preriscaldato, motore in buone condizioni), le emissioni regolamentate rispetto a quelle medie del gasolio si possono così riassumere (Informatore Agrario 37/2007): • Ossido di carbonio (CO): - 50 %, 0%. • Idrocarburi incombusti (HC): - 20 %, 0 %. • Ossidi di azoto (NOX): - 15%, + 5%. • Particolato: (polveri totali emesse): - 60 %, - 10 %. Per quanto riguarda le emissioni non regolamentate (idrocarburi policiclici aromatici, benzene, aldeidi, sostanze organiche volatili, ecc., sostanze talvolta tossiche) le loro concentrazioni sono sempre più basse rispetto al gasolio tranne che per la formaldeide; si tratta in ogni caso di quantità molto modeste (Informatore Agrario 37/2007). L’olio vegetale risponde bene concetto di microfiliera locale corta. Cioè l’installazione in azienda di un microcogeneratore alimentato da olio di girasole e/o colza direttamente nell’azienda agricola, si adatta anche a piccole aziende infatti possiamo avere impianti di micro-cogenerazione alimentati ad olio vegetale da poche decine di Kweh. All’interno della microfiliera sono compresi tutti i passaggi produttivi fino al prodotto finito: l’energia: 1) La produzione dei semi di girasole e/o colza. 2) L’estrazione, presso il centro di raccolta dell’azienda dell’olio vegetale, e del relativo panello. 3) L’alimentazione del modulo di microcogenerazione, connesso alla rete elettrica MT con l’olio vegetale prodotto in azienda. 4) Il panello d’estrazione potrà essere destinato all’alimentazione animale, o venduto sul mercato. Schema riassuntivo Per la spremitura si utilizzando macchine che effettuano una frangitura per schiacciamento a freddo e non per "macinazione a martelli" separando all'inizio della lavorazione di spremitura, la pasta del prodotto in lavorazione, il quale viene poi macinato e scaricato separatamente sotto forma di pellet. Macchine Spremitrici
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    Il Fotovoltaico

    Anche se non si tratta specificatamente di una bioenergia intesa come derivata da trasformazione di biomasse, è sempre un'energia rinnovabile che desta molto interesse anche perchè si adatta a piccoli impianti spesso installati direttamente sul tetto della casa o in campagna sul capannone. Oggi il costo a kw di un impianto chiavi in mano varia da 3000 a 4000 €. L'incentivazione a kw è elevata, e viene calcolata tramite il conto energia. Per come funziona l'incentivo e la normativa di riferimento non scrivo niente qui, in quanto il sito del gestore unico dell'energia (GSE) è completo e ha tutte le informazioni sul fotovoltaico: http://www.grtn.it/ita/index.asp Ricordate sempre che ogni Comune ha una normativa diversa sulla possibilità e modalità di installazione dei pannelli fotovoltaici quindi prima è bene informarsi all'ufficio tecnico di competenza. Riguardo ai produttori di pannelli ce ne sono moltissimi (basta fare una breve ricerca su google e si trovano quelli più vicini a voi), ne scrivo alcuni ma possibililmente cercate un produttore o comunque un concessionario vicino a voi in modo da poter aver un punto di riferimento per eventuali problemi o bisogni di assistenza. http://www.ecorete.it/pannelli-fotovoltaici.php http://www.elettronicashop.com/solarpanel.htm http://www.enerpoint.it/ http://www.ilcontoenergia.net/impianti-fotovoltaici/guida-impianti-fotovoltaici.html http://www.tettosolare.it/
  21. La semina su sodo è una tecnica di aridocoltura, quindi conservatrice di acqua (riduce la porosità del terreno e di conseguenza anche l'evaporazione). Può rappresentare un'alternativa valida alla minima lavorazione per la semina in secondo raccolto delle colture estive, e per chi vuol passare ad un tipo di agricoltura conservativa al massimo (sodo su sodo) anche per la semina delle colture primarie. Vediamo di fare un riassunto di cosa offre oggi il mercato. Soprattutto nel nord Italia capita di vedere Soja seminata su sodo in secondo raccolto dopo un cereale autunno-vernino spesso effettuata con le normali seminatrici di precisione a dischi, per fare un esempio per tutte la Gaspardo MT Scheda tecnica A cui si possono aggiungere i seguenti accessori per ottenere migliori risultati se si semina su sodo o su parecchi residui colturarli: Stessi accessori si possono montare ad esempio sulla Kuhn Maxima, (molto simile alla MT). Scheda tecnica Kuhn MAXIMA Altra ditta produttrice di seminatrici di precisione adattabili anche alla semina su sodo è sicuramente la Kinze. Pdf 3000 Planter (File da scaricare: tasto destro -> salva con nome). Di seminatrici a dischi con cui si ottengono risultati simili alla MT e Maxima, vi sono svariate marche: Rau, Monosem, Accord, ecc. Inoltre vi sono versioni denominate dai produttori NO-Till, dotate di elementi più pesanti e già di serie gli accessori che su macchine come la MT vanno aggiunti per migliorare le prestazioni su sodo. Un esempio: la Monosem No-Till Scheda tecnica Un'altra categoria di macchine è rappresentata dalla Sfoggia HWS è basata su una seminatrice a dischi simile a MT o Maxima, ma con possibilità di seminare su sodo e su terreno molto duro, grazie alla possibilità di modificare la macchina, incrementando la zavorratura arrivando a un peso di circa 25 q.li nel caso di una seminatrice a 4 file da 75 cm. Ecco un paio di foto di una 5 file: Scheda tecnica Chiaramente in configurazione zavorrata ha bisogno di un trattore di almeno 130-150 cv, non tanto per lo sforzo di trazione ma per riuscire ad alzarla dato che piena di concime siamo ben oltre i 25 q.li, mentre quando non c'è da fare il sodo e seminare o su minima lavorazione o su terreno preparato, si possono eliminare le zavorre, e utilizzarla con un normale 80 cv, quindi a mio parere è molto versatile, perchè permette con un'unica macchina di seminare sia su terreno preparato, sia su minima lavorazione, sia su sodo anche in presenza di terreno molto duro. Infine l'ultima tipologia cioè macchine progettate in maniera specifica per la semina su sodo. Sono macchine dal peso di oltre 25 q.li (a vuoto) sempre nel caso delle 4 file (quindi peso simile alla Sfoggia HWS in configurazione sodo), ma hanno il vantaggio di essere trainate, quindi non occorre un trattore con elevata potenza per riuscire ad alzarle (con 90-100 cv si tirano senza particolari problemi), però hanno il limite che mal si adattano per seminare su terreni lavorati, proprio per l'elevato peso quasi completamente caricato sulle 2 ruote della seminatrice che se il terreno non "porta" possono esserci problemi di uniformità di semina, quindi da questo punto di vista hanno una versatilità minore, senza dimenticare il problema delle svolte a fine campo soprattutto negli appezzamenti più piccoli. Semeato SPE06 (Brasiliana): Sito Ufficiale Importatore italiano Tra l'altro la Semeato SPE06 abbiamo avuto il piacere di provarla nella nostra azienda per una prova di semina su sodo di girasoli di secondo raccolto dopo colza. Tale seminatrice sarà oggetto prossimamente di un articolo pubblicato sul portale. Bertini (Argentina): Bertini offre la possibilità di aggiungere gli elementi e trasformarla da monogerme, a semina a righe per cereali. Scheda tecnica Importatore Italiano La Gaspardo per la semina su sodo delle estive propone il modello REGINA simile a Semeato quindi trainata e specifica per il sodo. Scheda tecnica
  22. SISTEMI POWER BOOST (INCREMENTO POTENZA PER LAVORI ALLA PTO E/O TRASPORTI) Negli ultimi anni vi è stato un grande proliferare di motori con sistemi che incrementano la potenza nei lavori alla pdp (in movimento) o trasporto o entrambi, grazie soprattutto alla gestione elettronica dei motori, siano essi common rail, pompa rotativa ecc. Penso che tutti più o meno siano a favore di tali sistemi, dato che permettono di avere più potenza per lavori dove la forza di traino non è indispensabile (vedi erpice rotante, fresa o combinata), rimanendo con un trattore che ha una struttura meno pesante (quindi minor compattamento, minori consumi per l'autodislocamento del trattore ecc), senza dimenticare che anche in trasporto 20-30 cv in più fanno comodo per superare le salite soprattutto per chi deve fare trasporti in zone collinari. FUNZIONAMENTO Nel caso di inserimento durante il trasporto, il quale normalmente avviene nelle ultime marce Power Shift il sistema più usato dai costruttori è il comando incrociato da due centraline: quella del cambio e quella del motore. Quando il trattore viaggia nelle marce più alte ( ad esempion nelle ultime 4 marce nel caso del Power Management CNH o sopra una determinata velocità es. 15 km/h nel caso dell'IPM JD) la centralina cambio da il primo consenso; quella del motore legge questo consenso, leggendo questo consenso è programmata in modo che se la mandata del gasolio supera certi valori allora può attivare il power boost agendo su vari parametri: quantità di gasolio, pressione turbo, e pressione iniezione. Appena si scalano le marce o si riduce la velocità arrivando sotto quella minima per attivare il boost, viene a mancare il consenso e la centralina del motore disattiva il power boost. Nel caso invece dei lavori alla PTO vi è un rilevatore dinamometrico che legge il carico alla PTO e quando questo carico supera determinati parametri manda il consenso alla centralina del motore che attiva il power boost agendo sempre su: quantità di gasolio, pressione turbo, e pressione iniezione. Vediamo ora le varie case costruttrici cosa propongono del campo dei sistemi Power Boost tenendo conto anche del fatto che non tutti i costruttori riportano nei depliant le potenze misurate con la normativa ECE R24 che è molto simile alla vecchia DIN in quanto tiene conto degli assorbimenti di pompa, alternatore, impianto di raffreddamento ecc, ma molti riportano le potenze con le normative ISO, ECE 97/68 ecc che espimono la potenza senza valutare gli assorbimenti degli organi ausialiari del motore che normalmente sono nell'ordine tra il 3-5 %. Quindi se un trattore ha 100 cv ISO in realtà ne avrà 95-96 reali misurati con la normativa ECE R24. Tutto questo viene complicato dal fatto che nei trattori dotati di power boost vengono spesso inserite molte potenze: nominale e massima senza boost, nominale e massima con boost e spesso con più di una normativa di rilevazione potenza quindi si può ben capire che giungla di dati che sono riportati sulle brochure. Spesso le case costruttrici per evidenziare una maggior numero di cavalli in più che permette di avere il power boost confrontano la potenza nominale al traino con la potenza massima sviluppata con il boost attivo, ma ciò è sbagliato infatti per valutare il vero incremento di potenza dato dal boost bisogna confrontare o entrambe le potenze nominali, o entrambe le potenze massime con e senza boost. JOHN DEERE Il costruttore americano denomina il proprio sistema Power Boost: IPM; montato sulle seguenti serie: 6030 Premium Power Tech 4 cilindri 4500 cc 6030 premium, 7030 premium e 7030 USA Power Tech 6 cilindri 6800 cc 8030 Power Tech 6 cilindri 9000 cc 6RC, 6R, 7R e 8R Tutti motori TIER IIIA a controllo elettronico, 4 valvole per cilindro, common rail, turbo intercooler con VGT ed ERG e anche nei successivi Tier 4A e B. Il sistema boost si attiva quando vi è un carico alla PTO e velocità superiori a 0,5 km/h, e in trasporto a velocità superiori a 15 km/h. Nei depliant delle gamme sopraelencate la JD inserisce sia le potenze nominali che massime misurate con normativa ECE R24 (una delle poche case costruttrici rimaste a riportare la vera potenza), e 97/68, (ad esclusione dei 7030 USA dove le potenze sono riportate solo con la 97/68). Il depliant sempre con entrambe le normative riporta anche la potenza nominale con IPM inserito. Per quanto riguarda la coppia massima il dato riportato non viene specificato se è con o senza IPM inserito. Esempio 6930 Premium: Potenze (ECE R24): Nominale: 150 cv Massima: 161 cv Nominale con IPM inserito: 175 cv 175-150 = 25 Boost effettivo di 25 cv. CNH Il gruppo CNH Il denomina il proprio sistema Power Boost: EPM; montato sulle seguenti serie: T6000 Elite e omologhi rossi Maxxum NEF 4 cilindri 4500 cc T6000 Range e Power Command, T6, T7, e omologhi rossi: PUMA NEF 4/6 cilindri T7500 e Case CVX SISU 6 cilindri 6600 cc T8 Cursor 9 Tutti i motori sono TIER IIIA dotati di 4 valvole per cilindro, controllo elettronico common rail, turbo intercooler ed ERG, anche nei successivi Tier 4A e B con sistema SCR Il sistema boost si attiva quando vi è un carico alla PTO e velocità superiori a 0,5 km/h, e in trasporto con le ultime 4 marce in power shift o sopra i 15 km/h in caso di mezzi con trasmissione Autocommand. Tutte le potenze sono rilevate con normativa ISO 14396 (su 100 cv lo scarto rispetto alla ECE R24 è di circa 5 cv quindi su 200 cv siamo quasi a 10 cv di differenza!!), in alcuni casi vengono riportate tutte e 4 le potenze (T 6000 Elite, T 6000 Range e power command e T7000 e omologhi rossi): Nominale e massima senza boost, nominale e massima con boost, e anche la coppia massima con e senza boost inserito e relativo regime di rotazione in questo modo si possono vedere meglio le differenze di potenza. Nei depliant vengono pubblicizzati gli aumenti del boost fino a + 35 cv, ma ad esempio nella gamma T 7000, solo il T7030 ha un boost di 35 cv reali, il resto della gamma il boost va da 20 a 25 cv. LANDINI e MCC Il gruppo ARGO denomina il proprio sistema Power Boost: Dual Power; montato sulle seguenti serie: Power Max e MCC XTX NEF 6 cilindri 6700 cc Power Master e MCC TTX NEF 6 cilindri 6700 cc Tutti i motori sono NEF (denomitanti Beta Power) TIER IIIA a controllo elettronico dotati di 4 valvole per cilindro, common rail, turbo intercooler ed ERG. Il sistema boost si attiva quando vi è un carico alla PTO, non si ha boost durante il trasporto. Le potenze sono rilevate con normativa ISO 14396 quindi anche in questo caso non si ha la possibilità conoscere le vere potenze con la ECE R24. Le potenze riportate sono solo quelle massime con o senza boost, vengono riportati sia i valori di coppia sia i valori di riserva di coppia con e senza boost (senza specificare i regimi di rotazione in cui vengono erogati i picchi di coppia). MF MF denomina il proprio sistema Power Boost: Power Boost; montato sulle seguenti serie: 6400 Perkins e SISU 4 e 6 cilindri 4400 e 6600 cc 7400 Perkins e SISU 6 cilindri 6600 cc 6600, 6700, 7600 e 7700 SISU 4/6 cilindri Nei trattori fino a 160 cv il motore è Perkins nei modelli più potenti è montato il SISU entrambi common rail a controllo elettronico, 4 valvole per cilindro, turbo intercooler e ERG, anche nei successivi Tier 4A e B con sistema SCR Il sistema boost si attiva quando vi è un carico alla PTO e in trasporto a velocità superiori a 8 km/h. Tutte le potenze sono rilevate con normativa ISO 14396 quindi anche in questo caso non si ha la possibilità di avere le vere potenze con la ECE R24. Le potenze riportate sono solo quelle nominali e massime senza boost, e massima con boost, quindi non si può fare il paragone tra potenza nominale con e senza boost. Vengono riportati i valori di riserva di coppia con e senza boost (senza specificare i regimi di rotazione in cui vengono erogati i picchi di coppia). VALTRA In casa Valtra ci sono 2 tipi di Boost: il Transport Boost che fornisce potenza extra solo alle alte velocità di trasporto, che viene montato sulle gamme: T-HI TECH, e T-ADVANCE, e N (ad esclusione dell’N 91). Il boost Sigma che fornisce potenza per i lavori alla PTO viene montato soltanto sul T 191. Montano i motori SISU 4 cilindri e 6 cilindri 4400 e 6600 cc, TIER IIIA a controllo elettronico, common rail, turbo intercooler con relative mappature specifiche Valtra per avere curva di coppia piatta anche nei successivi Tier 4A e B con sistema SCR Il sistema boost Sigma si attiva quando vi è un carico alla PTO , il sistema boost Trasport in trasporto con le ultime 3 marce in power shift (H2, H3, H4). Le potenze sono rilevate con normativa ISO 14396 quindi anche in questo caso non si ha la possibilità di avere le vere potenze con la ECE R24. Le potenze riportate sono sia quelle nominali con o senza boost, sia quelle massime con o senza boost, inoltre vengono riportati i valori di coppia con e senza boost (specificando anche i regimi di rotazione in cui vengono erogati i picchi di coppia). CLAAS Claas denomina il proprio sistema Power Boost: CPM; montato sulle seguenti serie: ARION 540 e ARION 640 DPS 4 e 6 cilindri 4500 e 6800 cc AXION DPS 6 cilindri 6800 cc Montano motori John Deere denominati DPS (Deere Power System) TIER IIIA a controllo elettronico 4500 cc 4 cilindri e 6800 cc 6 cilindri, tutti 4 valvole per cilindro, common rail, turbo intercooler con VGT ed ERG. Modalità di inserimento del boost: Con cambio HEXASHIFT: • con il cambio nella gamma C oppure D (C1 = 8 km/h a 1.900 g/min) • in caso di richiesta di potenza idraulica • in caso di richiesta di potenza alla presa di forza Con cambio a variazione continua CMATIC (disponibile solo sulla gamma AXION): • ad una velocità superiore ai 15 km/h • in caso di richiesta di potenza idraulica • in caso di richiesta di potenza alla presa di forza Questa ulteriore potenza viene rilasciata dal CPM con 6 gradazioni successive in base al carico del motore; così si evita di erogare più potenza di quella necessaria. Le potenze sono rilevate con normativa ISO 14396 sia con ECE R24, sono riportate sia quelle nominali con o senza boost, sia quelle massime con o senza boost, inoltre vengono riportati i valori di coppia ma solo senza il boost attivo (specificando anche il regime di rotazione).
  23. DjRudy

    New Holland T6000

    La serie T6000 si compone di 4 "sottoserie" e va a sostituire sia la gamma TSA sia la gamma TM fino al modello TM 155, tutti prodotti nello stabilimento inglese di Basildon. Le sottoserie sono: DELTA PLUS ELITE RANGE E POWER COMMAND SERIE T6000 DELTA Partiamo la descrizione delle sotto gamme dai DELTA: (potenze nominali ISO). 4 cilindri: T6010 (101 cv), T6020 (112 cv). 6 cilindri: T6030 (117 cv), T6050 (127 cv). Trattore di media potenza,che va a sostituire la gamma TSA Delta, trattore con poca elettronica, senza tanti fronzoli, adatto a chi bada al sodo, vuole una macchina semplice da usare più economica, magari da usare come tuttofare in aziende di medie dimensioni, o in azienda zootecnica, (caricatore frontale, carro miscelatore, fienagione ecc.) Motore Il motori montati sono emissionati TIER IIIA Fiat Powertrain Technologies NEF con struttura portante (alesaggio per corsa: 104x132) 4485 cc, 4 cilindri, 8 valvole, e (alesaggio per corsa: 104x132) 6728 cc, 6 cilindri, 12 valvole dotati di pompa iniezione rotativa. Tutti sovralimentati, dotati di un sistema di ricircolo dei gas di scarico ERG interno e intercooler ad eccezione del modello T6010 che non ha l'intercooler. Serbatoio combustibile: modelli 4 cilindri: 180 litri, modelli 6 cilindri: 250 litri. Cambio Sono disponibili 2 tipi di trasmissione (a seconda degli allestimenti): DUAL COMMAND: cambio dotato di inversore elettroidraulico al volante, 4 marce e 3 gamme, e ogni marcia è dotata di Hi-Lo elettroidraulico sotto carico per un totale di 24 marce avanti e 24 indietro (velocità a regime nominale da 1,64 a 40 km/h), disponibile a richiesta il super riduttore che permette di raddoppiare il numero di marce ed avere una velocità minima di soli 163 metri/ora. ELECTRO COMMAND: cambio dotato di inversore elettroidraulico al volante, 4 gamme e ogni gamma con 4 marce power shift inseribili sotto carico, per un totale di 16 marce avanti e 16 indietro (velocità a regime nominale da 2,27 a 40 km/h), disponibile a richiesta il super riduttore che permette di raddoppiare il numero di marce ed avere una velocità minima di soli 225 metri/ora. Sollevatore Sempre a seconda degli allestimenti è disponibile sia a controllo meccanico (MDC) con dispositivo di alzata velocizzata (lift-o-matic) sia a controllo elettronico (EDC). Posteriore elettronico con controllo di posizione e sforzo, misto, flottante, riduzione delle oscillazioni in trasferimenti stradali regolabile, radar antislittamento opzionale. Capacità di sollevamento 6333 kg per tutti i modelli. Anteriore, a richiesta, doppio effetto con capacità di sollevamento di 3000 kg per tutti i modelli e PTO a 1000 giri. Assali, freni e differenziali Assale posteriore con bloccaggio del differenziale ad innesto elettroidraulico, freni a disco autoregolanti e autoregistranti in bagno d'olio con comando idrostatico. Assale anteriore fisso con angolo di sterzo a 55° e bloccaggio differenziale 100 %, non è disponibile l'assale ammortizzato. Inserimento automatico della trazione anteriore in frenata, doppia trazione coassiale ad innesto elettroidraulico, idroguida con 2 cilindri di sterzo a doppio effetto e pompa indipendente, optional freni idraulici anteriori e parafanghi sterzanti da 420, 480 o 540 mm Circuito idraulico e PTO Pompa con portata fissa di 63 litri minuto con una pressione di 200 bar; e una pompa servizi con portata di 40 litri minuto. Le velocità di PTO disponibili sono: 540/750/1000, optional la PTO sincronizzata al cambio. Cabina La cabina è l'ormai famosa Horizon a 4 montanti, livello fonometrico di 70 db nei 4 cilindri e 73 db nei 6 cilindri, montata su silent block (non è disponibile la versione ammortizzata) riscaldata e ventilata (in alcuni allestimenti l'aria condizionata è di serie in altri va aggiunta come optional), tetto basso con tettucio trasparente fisso, sedile a sospensione meccanica con cinture di sicurezza, optional con sospensione pneumatica. Strumentazione analogica/digitale, presa da 40Amp, volante regolabile in inclinazione. Pneumatici disponibili dalla fabbrica 340/85R24 (disco registrabile) /420/85R34 (disco registrabile) 380/85R24 (disco registrabile) / 420/85R38 (disco registrabile) 380/85R28 (disco registrabile) / 460/85R38 (disco registrabile) 420/70R24 / 480/70R38 420/70R24 (disco registrabile) / 520/70R34 (disco registrabile) 420/70R28 / 520/70R38 420/70R28 (disco registrabile) / 520/70R38 (disco registrabile) 440/65R28 / 540/65R38 480/65R28 / 600/65R38 520/60R28 (disco registrabile) / 650/60R38 (disco registrabile) solo MICHELIN XEO BIB. Su tutta la gamma sono disponibili i caricatori della serie FL New Holland.
  24. DjRudy

    Trasmissioni a Variazione Continua

    Dal 1995 anno in cui Fendt ha presentato il primo trattore al mondo con cambio a variazione continua (926 Vario) questa tipologia di trasmissione sta prendendo sempre più piede tanto che anche JD con l'introduzione delle serie 30 offre la trasmissione a variazione continua (in casa JD denominata Autopower o IVT) su tutta la gamma da 110 a 350 cv, e anche le altre marche non stanno a guardare incrementando sempre di più l'offerta di macchine dotate di tale trasmissione. Questo 3d vuol cercare di fare un po' di chiarezza sulle tipologie di trasmissioni, e su quali trattori le adottano. Ariticolo di MAD sulle trasmissioni a variazione continua usate nei trattori (File da scaricare, tasto destro -> salva con nome) File PPT sul funzionamento del cambio Vario Fendt (File da scaricare, tasto destro -> salva con nome). Cambio costruito in varie versioni per equipaggiare le serie Fendt: 300, 400, 700, 800 e 900, anche le serie MF: 7400 e 8400-8600 denominato in questo caso Dyna VT, e anche il JCB 8250. Linea di trasmissioni prodotta da ZF Trasmissioni serie JD 6030 e 7030 Premium Cambio a variazione continua ZF Eccom. In particolare fino al 6630 montano la versione 1,5, poi il 6830 e 6930 montano la versione 1,8, e il 7430 e 7530 montano la versione 2.0. Trasmissioni serie JD 7030 e 8030 Americane Cambio a variazione continua (IVT) di fabbricazione John Deere. Trasmissione serie CNH: Steyr CVT, Case CVX e New Holland T7500 Cambio a variazione continua ZF S-Matic. Trasmissione Class serie Axion Cambio a variazione continua C-Matic, è praticamente uguale al cambio del gruppo CNH (ZF S-Matic). Trasmissione SDF Serie TTV 6XX I nuovi TTV 620, 630 e futuri omologhi rossi e grigi montano cambio a variazione continua ZF S-matic identico a quello montato sui New Holland T7500 e Class Axion. Trasmissione Class Serie Xerion Cambio a variazione continua ZF Eccom 3.5. New entry in tema di trasmissioni a variazione continua è la nuova trasmissione interamente progettata da CNH che equipaggia i nuovi Steyr serie 6200, Puma CVT e prossimamente anche i T7000 CVT come già anticipato da questa news. Entro un paio di anni questa nuova trasmissione (nelle varie versioni diversificate in base alla potenza) verrà applicata anche ai T6000 e ai T5000. Ma per ora non abbiamo informazioni su come sia l'architettura (numero di gamme, tipologia inversore ecc). -------------------------------------------------------------------------------------------------------- Trasmissione ZF CVT 2015
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