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Cristian

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  1. purtroppo se hai bisogno di misurarti il bosco in economia l'unica soluzione (economica, precisa e di facile attuazione) è una bella e robusta rotella metrica accompagnata da un volenteroso amico/parente (magari conoscitore della zona) che ti aiuti. parti da un punto fisso e piano piano ti ricostruisci i mappali catastali fino ad arrivare al tuo. attenzione la ricostruzione la devi fare su almeno due lati dell'appezzamento (possibilmente ortogonali) altrimenti ti trasli il planimetrico e sconfini. Eh già si sconfina facile in bosco e per esperienza ti dico che se vuoi trovare i confini nessuno sa niente ma se sconfini di due o tre alberi tutti ti vengono a cercare per il risarcimento. I vecchi punti fiduciali si trovano difficilemente in bosco, alberi di riferimento non sono cartografati e spesso sono di difficile individuazione se non li conosci già da prima. Allora ti puoi aiutare partendo dall'ultimo taglio fatto in zona (sperando che abbia rispettato i confini) oppure dalla differenza del piano di campagna (tipico dei coltivi abbandonati rinaturalizzati a bosco) oppure tramite le linee elettriche.... Insomma c'è un po' da ingegnarsi col buon senso altrimenti c'è il professionista Per esperienza ti dico che i programmini GPS sono belli, d'impatto e quanto mai utili ma basati su principi cartografici ben diversi dalle misurazioni agrimensorie e topografiche in uso.
  2. basta che le specifiche SAE e gli additivi/detergenti sono gli stessi e si può fare.
  3. [ATTACH]1623[/ATTACH] che vi dispiace se aggiungo il sempre vivo trattore da zavorrare con l'aratro dell'Enama, che rende sempre l'idea di come un trattore sia una leva?!?!?!
  4. tutte foto bellissime e anche se dichiaratamente antisame devo sportivamente riconoscere la bellezza della foto (TUTTA) e poi parafrasando uno spot pubblicitario: "dove c'è pendenza c'è casa" Cmq scherzi a parte la foto è bella veramente. Mex per l'autore: la prossima volta ci deve stare pure l'operatore.............. sai che spettacolo!!! saluti
  5. mannaccia per l' L85 bella la foto e poi son proprio poche le immagini amatoriali/forum di quella macchina........ sarà per la prossima nevicata! Complimenti a tutti i partecipanti e pure ai vincitori va'!
  6. sicuramente notevole........ senti una curiosità: il caricatore e nello specifico il telaio è stato modificato o meglio adattato al carro del tns? mi viene la curiosità per sapere se c'è una versione dedicata ai SS o se si applica il telaio standard per tn o se si adatta artiganalmente uno standard sul tn. C'è bisogno di rafforzare il sistema SS quali cuscinetti, cilindri, perni rondelle e quant'altro? Sai la foto fa un bell'effetto proprio perché questo trattore, da molti definito un giocattolino, affronta una situazione critica al limite, però ovviamente tra l'allestimento, il carico e il sistema SS si incorre a pensieri e perplessità. Personalmente se posso esprimere un'opinione, anche se l'uso è limitatissimo nel tempo e solo per lo stretto necessario, la gommatura larga proprio non ce la so' vedere la' sotto; per me induce forze e momenti troppo elevati per il tn75s ciò avvalorato dal fatto che il motore va un pò di più. Quindi a conti fatti la gommatura fa una bella inerzia e un bel momento, il motore dal canto suo non cede e nel mezzo a "soffrire" c'è il pacco cambio/differenziale che fra tutti i sovradimensionamenti vari è rimasto piccolo tra i grandi.
  7. ora mi tocca leggere di maurizio..... non ci siamo mai presentati fisicamente ma in passato abbiamo postato belle cose insieme. Da come lo ricordano tutti da come si è fatto conoscere sul forum il mio rammarico più grande è il non aver potuto stringergli la mano e dire "...piacere..." Perchè un piacere lo è stato veramente. Ciao Maurizio
  8. ciao guarda vedi di allegare la foto con la procedura di cui al link di inizio concorso perché DEVE essere votata, sono rarissimi questi mezzi e ancor di più le foto di vita reale........ O0O0O0O0O0O0O0
  9. ragazzi sto mese siete stati fortissimi tutti!!! il voto diventa veramente un problema!!!!
  10. a marmittoni: auguri di buone feste a tutti!!!!
  11. Personalmente vedo l'introduzione (ormai datata) della turbina a geometria variabile jd come un innovazione pari al common rail se non ai cambi a variazione continua, quindi ben venga. In merito alle considerazioni sulla sovralimentazione dei motori agricoli con turbo compressore fisso / variabile io nutro qualche perplessità, infatti la mia discutibilissima linea di pensiero riconduce al pompaggio dell'aria nei cilindri mediante l'uso del compressore. I t.c. fissi rispondono oltre un certo limite con iniezioni di potenza rilevanti vantando un surplus di cv e una gestione costi parsimoniosa poiché sotto un certo limite (es. 1400 giri) l'apparato turbo non è in pressione e l'incremento di consumo di carburante è adeguato mentre oltre tal limite si ha l'esplosione di potenza che l'operatore si aspetta e richiede (altrimenti non darebbe gas). I t.c. variabili ventilando in modo "forzato" i propulsori già ai bassi regimi migliorano la combustione, fanno bere leggermente di più e annullano il gap che serve alle ventole per far raggiungere all'aria la pressione cui consegue anche l'aumento di potenza, portando il bilancio costi benefici a paro. Premesso ciò il pensiero del sottoscritto è legato al compressore ossia il sistema solidamente collegato all'albero motore che gira in modo omologo col motore stesso, avendo dall'accensione l'aria in aspirazione immediatamente in pressione e con una progressione adeguata. i vantaggi (per me): -sistema direttamente collegato al motore e quindi di risposta immediata, -evita i contaccolpi alla chiusura del gas (anche se ormai risolto quasi da tutti) perché è un sistema comandato o non a ruota libera come i t.c. ove la velocità di rotazione può diventare esponenziale e inoltre rende necessaria la valvola di sicurezza, -permette una migliore gestione della lubrificazione degli alberini, -è (per me) il dispositivo più adatto ai motori diesel che girano a basse velocità (rispetto ai veicoli stradali). i difetti: -è attuato meccanicamente perciò assorbe cv (ma sicuramente meno di un clima e meno di quelli che mancano nel buco di potenza a bassi regimi dei t.c. fissi), -necessita di un sistema di variazione della velocità e di folle (tipo a frizione e massette inerziali come i variatori degli scooter ma al contrario) da attuate elettronicamente e parametrato con rotazioni motore e acceleratore per smorzare il momento torcente allo spegnimento e per ridurre leggermente i giri in punta massima al fine di non danneggiare valvole, condotti, ventola, alberino. Insomma da come ben si evince il vgt mi convince meno del t.c. tradizionale soprattutto perché ritengo il sistema di compressione estremamente delicato e più appropriato ad un propulsore che va in rotazione fino a 5000 giri/min piuttosto che 2400. Inoltre ho un'idea fissa in testa (chiaramente e ampiamente opinabile) che ritengo io, personalmente, la più idonea.
  12. mi scuso con tutti per l'imperdonabile defezione considerando che per la prima volta mi ero dato per disponibile e aderente da subito. Cmq sono contento che la giornata è andata bene e ringrazio tutti per il poensiero dedicatomi. salutoni
  13. mi inserisco per dar nota della serie MX Fiatagri/Laverda, mietitrebbia a battitore convenzionale ma a posizionamento non convenzionale ossia fuori dal corpo macchina (sul canale elevatore) immediatamente dietro la testata di raccolta di cui inserisco il link della pagina web più completa che ho trovato sull'argomento: http://www.konedata.net/laverdaMX240.htm macchina degli anni '80 in due versioni mx 240 e mx 300 magico motore iveco vecchio stampo da circa 14.000 cc e 6 cilindri. Insomma una bella macchinetta che non ha avuto fortuna poco commercializzata (anche per il discorso federconsorzi / CAP) ma che secondo me, nell'ambito del post, deve essere inserita nelle MT a battitore tangenziale fuori corpo.
  14. doverosamente ringrazio il sempre puntuale informatore anonimo dei pranzi/cene/manifestazioni, a seguito del C.d.A. di casa mia mi auto-aggiungo per il pranzo di domenica 13 dicembre 2009 zona Orte pertanto aggiorno la lista: Il Marronaro + 3...................................(4) Maurizio trattorista Capo + 3 ................(4) puntoluce + la Padrona.........................(2) Franco 67............................................(1) SAN64+3........................................... ..(4) Toso.............................................. .....(1) MCT +3...............................................( 4) Tl90.............................................. ......(1) Tigre a.c. +1........................................(2) pinolo............................................ ......(1) Cristian.................................................(1) TOTALE...............................................(25) A presto:)
  15. Ammazza che foto questo mese...... sempre peggio la votazione: a chi lo metto il pallino!?!?!?! So' tutti bei pezzi de ferro!!!!!!:clapclap:
  16. eh vedo che è pure full optional infatti c'ha oltre al ferro rosso di serie anche l'adesivo "Ambra" Spettacolo
  17. io, ma preciso che non mi sono sbagliato!!!!!!!!!!!!!!!!
  18. PROSPETTO RIASSUNTIVO DEGLI INTERVENTI FORESTALI AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE n. 39/2002 - REGOLAMENTO REGIONALE n. 7/2005 I - COMUNICAZIONE DI INIZIO ATTIVITà Tutte le comunicazioni di inizio attività devono essere presentate all’ente competente, per posta mediante raccomandata a.r. oppure direttamente presso gli uffici preposti che rilasciano apposita attestazione di ricevimento, almeno 60 giorni prima dell’avvio dei lavori e devono essere corredate da: a) una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa dall’interessato attestante il fatto di essere proprietario e comunque di avere in disponibilità il fondo sul quale si richiede l’intervento; b) in relazione al tipo di intervento, uno dei seguenti documenti: 1) dichiarazione di taglio (art. 12 del regolamento); 2) progetto di miglioramento e ricostituzione boschiva (art. 10 del regolamento); 3) progetto di utilizzazione forestale (art. 11 del regolamento). Gli interventi assoggettati a comunicazione devono concludersi entro 18 mesi dal decorso del termine fissato per l’inizio attività, fatta salva la possibilità di proroga, su motivata richiesta dell’interessato, per un periodo non superiore a 12 mesi. La proroga si intende assentita se, entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta, l’ente competente non si pronunci. I.1 - COMUNICAZIONE DI INIZIO ATTIVITà CORREDATA DA DICHIARAZIONE DI TAGLIO La comunicazione di inizio attività corredata da dichiarazione di taglio può presentarsi per: a) le utilizzazioni di fine turno - oppure la conversione da cedui semplici in cedui matricinati, composti o a sterzo - di boschi di proprietà pubblica e privata per superficie al taglio non superiore a 3 ettari; per lo stesso bosco la proprietà non può presentare più di una dichiarazione di taglio l’anno; b) gli interventi intercalari di fustaie e cedui di proprietà pubblica e privata, allorché l’intervento preveda: 1) per i boschi cedui: il rilascio di almeno 3 polloni per ceppaia e comunque il rilascio di tutte le piante di età multipla del turno; 2) per le fustaie coetanee: interventi esclusivamente sanitari, per asportazione di piante danneggiate e deperienti; interventi che comportino l’asportazione di non oltre il 30% delle piante presenti e nel contempo le chiome delle piante superstiti restino tra loro distanziate di non oltre 2 m per le specie a temperamento sciafilo e di non oltre 3,5 m per le altre specie. L’ente competente a cui deve essere indirizzata la comunicazione di cui al punto a) è il comune. L’ente competente a cui deve essere indirizzata la comunicazione di cui al punto b) è il comune per superfici inferiori a 3 ettari e la provincia o la comunità montana per superfici superiori a 3 ettari. La comunicazione di cui ai punti a) e b) non può presentarsi qualora i boschi ricadano in SIC/ZPS. I.2 - COMUNICAZIONE DI INIZIO ATTIVITà CORREDATA DA PROGETTO DI MIGLIORAMENTO E RICOSTITUZIONE BOSCHIVA La comunicazione di inizio attività corredata da progetto di miglioramento e ricostituzione boschiva può presentarsi per: a) conversione dei cedui in fustaia. L’ente competente a cui deve essere indirizzata la comunicazione di cui al punto a) è la provincia o la comunità montana. I.3 - COMUNICAZIONE DI INIZIO ATTIVITà CORREDATA DA PROGETTO DI UTILIZZAZIONE FORESTALE La comunicazione di inizio attività corredata da progetto di utilizzazione forestale può presentarsi per: a) le utilizzazioni di fine turno - oppure la conversione da cedui semplici in cedui matricinati, composti o a sterzo - di cedui (di proprietà pubblica e privata) per superficie al taglio pari o superiore a 3 ettari e inferiore a 20 ettari per i cedui di castagno; b) le utilizzazioni di fine turno - oppure la conversione da cedui semplici in cedui matricinati, composti o a sterzo - di cedui (di proprietà pubblica e privata) per superficie al taglio pari o superiore a 3 ettari e inferiore a 10 ettari per i cedui di tutte le altre specie; c) le utilizzazioni di fustaie coetanee a tagli successivi (di proprietà pubblica e privata), con riferimento al taglio di sementazione, per superficie al taglio pari o superiore a 3 ettari e inferiore a 5 ettari e nel contempo la provvigione legnosa dopo il taglio non risulti inferiore a 200 m3 per i boschi di faggio, a 140 m3 per i boschi di specie quercine ed a 150 m3 per i boschi di conifere; d) le utilizzazioni di fustaie coetanee a tagli successivi (di proprietà pubblica e privata), con riferimento ai tagli secondari e di sgombero; e) le utilizzazioni di fustaie disetanee a taglio saltuario o a scelta (di proprietà pubblica o privata), con riferimento al taglio di curazione, che comportino l’asportazione di non oltre il 25% della massa presente e nel contempo la provvigione legnosa dopo il taglio non risulti inferiore a 250 m3 per i boschi di faggio ed a 170 m3 per i boschi di specie quercine; f) conversione dei cedui in fustaia. L’ente competente a cui deve essere indirizzata la comunicazione di cui ai punti a), b) e c) è la provincia o la comunità montana. L’ente competente a cui deve essere indirizzata la comunicazione di cui ai punti d), e) e f) è il comune per superfici inferiori a 3 ettari e la provincia o la comunità montana per superfici superiori a 3 ettari. II – RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE Tutte le richieste di autorizzazione devono essere presentate all’ente competente, per posta mediante raccomandata a.r. oppure direttamente presso gli uffici preposti che rilasciano apposita attestazione di ricevimento. Detto ente ha a disposizione 90 giorni per la conclusione del procedimento amministrativo. Le richieste devono essere corredate da: a) una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa dall’interessato attestante il fatto di essere proprietario e comunque di avere in disponibilità il fondo sul quale si richiede l’intervento; b) in relazione al tipo di intervento, uno dei seguenti documenti: 1) progetto di miglioramento e ricostituzione boschiva (art. 10 del regolamento); 2) progetto di utilizzazione forestale (art. 11 del regolamento). Le autorizzazioni hanno durata massima di 24 mesi dalla data di rilascio del provvedimento, fatta salva la possibilità di proroga, su motivata richiesta dell’interessato, per un periodo non superiore a 12 mesi. La proroga si intende assentita se, entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta, l’ente competente non si pronunci. II.1 – RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE CORREDATA DA PROGETTO DI MIGLIORAMENTO E RICOSTITUZIONE BOSCHIVA La richiesta di autorizzazione corredata da progetto di miglioramento e ricostituzione boschiva può presentarsi per: a) sostituzione di specie; b) rimboschimento obbligatorio delle tagliate di fustaie coetanee trattate a taglio raso per le quali, a distanza di tre anni dal taglio, risulti assente o carente la rinnovazione naturale; c) gli interventi di recupero di castagneti da frutto abbandonati, allorché riguardino superfici superiori ad 1 ettaro; d) le conversioni dei cedui castanili in castagneti da frutto (+ valutazione d’incidenza se i boschi ricadono in SIC / ZPS e l’intervento è su superfici continue di estensione superiore a 1.000 m2); e) gli interventi di lotta fitosanitaria diversi da quelli indicati dalla normativa nazionale e regionale in materia (+ valutazione d’incidenza se i boschi ricadono in SIC/ZPS); f) gli interventi di ricostituzione boschiva; g) i lavori per l’impianto di nuovi boschi, in aree sottoposte a vincolo idrogeologico, quando sono realizzati su terreni con pendenza mediamente superiore al 20%, o i valori più alti siano superiori al 35%, o per estensioni superiori a 5.000 m2. L’ente competente a cui deve essere richiesta l’autorizzazione di cui ai punti a), b), c) e), f) e g) è la provincia o la comunità montana. L’ente competente a cui deve essere richiesta l’autorizzazione di cui al punto d) è la regione. II.2 – RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE CORREDATA DA PROGETTO DI UTILIZZAZIONE FORESTALE La richiesta di autorizzazione corredata da progetto di utilizzazione forestale può presentarsi per: a) le utilizzazioni di fine turno - oppure la conversione da cedui semplici in cedui matricinati, composti o a sterzo - di cedui (di proprietà pubblica e privata) per superficie al taglio superiore a 20 ettari per i cedui di castagno; b) le utilizzazioni di fine turno - oppure la conversione da cedui semplici in cedui matricinati, composti o a sterzo - di cedui (di proprietà pubblica e privata) per superficie al taglio superiore a 10 ettari per i cedui di tutte le altre specie; c) le utilizzazioni di fustaie coetanee a tagli successivi (di proprietà pubblica e privata), con riferimento al taglio di sementazione, per superficie al taglio superiore a 5 ettari oppure quando la provvigione legnosa dopo il taglio risulti inferiore a 200 m3 per i boschi di faggio, a 140 m3 per i boschi di specie quercine ed a 150 m3 per i boschi di conifere; d) le utilizzazioni di fustaie coetanee a taglio raso (di proprietà pubblica e privata), per superficie al taglio superiore a 2,5 ettari; e) le utilizzazioni di fustaie disetanee a taglio saltuario o a scelta (di proprietà pubblica o privata), con riferimento al taglio di curazione, che comportino l’asportazione di oltre il 25% della massa presente oppure quando la provvigione legnosa dopo il taglio risulti inferiore a 250 m3 per i boschi di faggio ed a 170 m3 per i boschi di specie quercine; f) le utilizzazioni di cedui a sterzo, con riferimento al taglio di curazione; g) gli interventi intercalari di fustaie e cedui di proprietà pubblica e privata, allorché l’intervento preveda: 1) per i boschi cedui: il rilascio di meno di 3 polloni per ceppaia; 2) per le fustaie coetanee: interventi che comportino l’asportazione di oltre il 30% delle piante presenti oppure quando le chiome delle piante superstiti restino tra loro distanziate di oltre 2 m per le specie a temperamento sciafilo e di oltre 3,5 m per le altre specie; h) le conversioni dei boschi di alto fusto e soprassuoli transitori provenienti dall’avviamento all’alto fusto in cedui matricinati o semplici, indipendentemente dall’estensione dell’intervento; i) le conversioni o utilizzazioni dei boschi cedui di età elevata in cedui semplici o matricinati, indipendentemente dall’estensione dell’intervento; j) le conversioni dei boschi cedui composti in cedui semplici, indipendentemente dall’estensione dell’intervento; k) sostituzioni di specie; l) gli interventi su boschi situati in terreni mobili, soggetti a valanghe, al limite della vegetazione arborea, sulle cime e crinali apicali; m) le utilizzazioni dei boschi inclusi in aree dichiarate a rischio molto elevato (R4) oppure a rischio elevato (R3) dal piano di assetto idrogeologico (PAI), indipendentemente dal tipo di proprietà e dall’estensione dell’intervento; n) le utilizzazioni dei boschi dichiarati di rilevante interesse vegetazionale e soggetti ad indennizzo ai sensi della L.R. n. 43/1974, indipendentemente dalla tipologia di proprietà ed estensione dell’intervento; o) gli interventi di utilizzazione finale ed intercalare per i boschi composti per oltre il 25% di piante di sughera, indipendentemente dalla loro estensione; p) istallazione di gru a cavo per l’esbosco dei prodotti forestali (durata massima di 6 mesi dalla data di rilascio del provvedimento); q) tagli di manutenzione delle pertinenze con modalità diverse rispetto alle disposizioni del regolamento; L’ente competente a cui deve essere richiesta l’autorizzazione di cui ai punti a), b), c) e) è la provincia o la comunità montana. L’ente competente a cui deve essere indirizzata la comunicazione di cui ai punti d), f), g), h), i), j), k), l), m), n, o, p e q) è il comune per superfici inferiori a 3 ettari e la provincia o la comunità montana per superfici superiori a 3 ettari. Qualora i boschi ricadano in SIC/ZPS, tutti gli interventi di utilizzazione (anche per superficie al taglio non superiore a 3 ettari o interventi intercalari “ordinari”) vanno autorizzati o comunicati sulla base di un progetto di utilizzazione forestale, integrato ai sensi dell’art. 53 del regolamento. Inoltre gli interventi di utilizzazione di boschi ricadenti in SIC/ZPS sono sottoposti a valutazione d’incidenza nei casi previsti dallo stesso art. 53 comma 1.
  19. e se al posto della lama montata sull'arcone ci metto una bella piattina da oltre 3,5 metri di larghezza e ci vengo giù da una bella pendice di bosco di faggio??? e mo trovate una scusa per non votarla!!!
  20. scusate ho una domanda che mi gira per la testa: mi ricordo da piccolo un articolato JD che usciva con la sigla numerica (che non ricordo) seguita dalla scritta HiLo, ne sapete niente voi? mi ricordo male?
  21. "Quannu ru bove de malocchio mira, avoja a puncicà tanto nun ara!" Traduzione: quando il bove al giogo ti guarda pe' storto è inutile stizzicarlo tanto l'aratro non lo tira, ossia non si muove!!!
  22. i colori erano rosso per il marchiato fiatagri e blu per il marchiato ford questa fattispecie secondo me è riconducibile ad una questione di adesivi sostituiti per un oscuro motivo.
  23. In merito all'iniziativa delle magliette io gradirei che queste ultime fossero consegnate alle persone che hanno perso tutto (dei colleghi mi hanno riferito che pure i cambi di biancheria intima sono un problema e lavare i panni non è facilissimo). Io aderisco di sicuro all'iniziativa ma ribadisco gradirei che la maglietta con il logo del forum (senza il nick, perché la maglietta sarà e deve essere di chi se la mette) giungesse in quel de L'Aquila (opinione personale)
  24. mi associo al commosso dolore di tutti. Mi sembra che tra gli utenti ci sia anche Sandryx proprio della zona di Avezzano o Marsica non ricordo bene........ Per le iniziative credo sia opportuno sfruttare qualche aggancio nella Protezione Civile per trovare il giusto modo di renderci utili. Cmq in merito alla possibilità di dare aiuto io penso sia più facile aderire singolarmente con il banco alimentare, Avis etc etc piuttosto che organizzare in blocco un'iniziativa Forum che potrebbe prevedere lungaggini fastidiose e in questo momento non è il caso. Io sinceramente proporrei agli alti vertici del Forum di riproporre periodicamente aggiornamenti e situazioni d'emergenza sull'evento sismico. Insomma prevediamo di ricordarcelo (poco ma spesso) perché purtroppo la vita ci fa perdere di vista la collettività.
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