Vai al contenuto

Mapomac

Moderatore
  • Numero contenuti

    3022
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di Mapomac

  1. Mapomac

    Rimorchi agricoli

    In merito al Genius, avrei alcune domande: - quanto pesa ? - qual'è la capacità in m3 ? - ipotizzando di caricarlo di granella (frumento, mais etc,) qual'è il tempo totale per scaricarlo interamente ? - è possibile avere immagini della "tenuta" tra cassone e "pistone" ? (qual'è il termine corretto ?)
  2. Innanzitutto sinceri complimenti a Dj Rudy per questi sempre esclusivi scoop, davvero inarrivabile in tutto il web. Ora che ho esaurito la marchetta, affinché mi inviti a provarlo, dico: - mi ricorda tanto il Case Magnum, - quando sarà presentato al pubblico ? Eima 2010 ? - non sarebbe più coerente lanciare una macchina "finita" di cambio vario, invece di lanciare nell'immediato una "mezza" nuova gamma ? - che motore monta ?
  3. Mapomac

    Zafferano

    Grazie Matluc per le informazioni. Per quanto riguarda l'Eima, tieni d'occhio la sezione "manifestazioni agricole", troverai senz'altro più avanti indicazioni sulla giornata.
  4. Posso chiederti perché hai rimosso i rulli motorizzati ? Nel nuovo modello riscontro un braccio di scarico anche troppo lungo, tanto che se prima bastava "aprire" 4 file per iniziare i lavori, ora ne occorrerebbero 5. Nel nuovo modello è stato inoltre "ridotto" il piantone di sterzo, sopperendo ai problemi che hai citato te. Senz'altro i nuovi modelli hanno incrementato il peso totale della macchina, ma l'idraulica è stata potenziata; tanto che in occasioni di piantate, le ruote continuano a girare, ma essendo la macchina "appoggiata" sugli assali, inevitabilmente si ferma. Questo ed altri punti non fanno che incrementare in me, come in certi areali sia necessario rivalutare l'effettiva convenienza della coltivazione del pomodoro da industria...infatti su terreni non argillosi come quelli in cui mi trovo ad operare, pesi operativi e pulizia degli organi lavoranti, non diventano elementi critici in altre situazioni.
  5. In giro s'è vista. Effettivamente è abbastanza diversa da quella precedente. Guida molto più centrale. Chissà, magari all'Eima si vedrà; oppure Mirco Guaresi potrebbe dirci qualcosa. Il discorso cabina rientra nella questione telaio che ho esposto poco sopra. Con la macchina attuale, a mio avviso, la cabina che è possibile installare è davvero troppo piccola e poco funzionale. Senz'altro con il nuovo prototipo a 1,5 m sarà possibile installare una cabina degna del nome e pari a quello che offre oggi la concorrenza. Va precisato comunque come generalmente, su quasi tutte le macchine, a prescindere dal costruttore, le cabine installate siano di gran lunga inferiori come standard e qualità a quelle viste su altre macchine semoventi, come trebbie ed irroratrici.
  6. Vado ad inserire alcune immagini e considerazioni di una Guaresi G89/93 impiegata quest'anno, macchina alla prima campagna. Macchina mono-cernita, nello specifico Odemberg a 40 canali, coclea pickup, rulli motorizzati pick-up. Confrontandola con modelli precedenti, la macchina ha subito, ovviamente, notevoli miglioramenti; tanto da poter affermare vista la campagna problematica appena trascorsa (causa piogge), come con la vecchia macchina ci si sarebbe dovuti arrendere in più occasioni. Produttività importante, campi e sistemazioni permettendo, consente velocità di lavoro di 4-5 Km/h effettuando comunque un ottimo raccolta e cernita del prodotto. Rulli motorizzati essenziali sulle file della ruotata dei trattamenti, e senz'altro d'aiuto in ogni condizione di raccolta. Sostanzialmente la macchina ha lavorato bene e senza praticamente alcuna rottura; la valutazione finale è senz'altro positiva. Permangono però alcuni problemi, i quali visti e sui modelli precedenti che quelli attuali, mi fanno pensare ad una sorta di "cronicità" di certe scelte costruttive. Nello specifico, a mio avviso, un grosso limite è dovuto alla ormai inadeguatezza" del telaio, essendo lo stesso praticamente lo stesso da troppi anni. La macchina si è si evoluta, ma ci si è limitato a costruire ed aggiungere pezzi sempre sulle stesse fondamenta. Questo si traduce ad esempio in : - braccio di scarico, raddoppiato dai primi modelli, imperniato su sopporti troppo esili. Durante le semplici manovre in campo, con braccio aperto è visibile una significativa oscillazione longitudinale dello tesso. - il posto guida non ha più posto per nulla. Già il nuovo cruscotto laterale è letteralmente attaccata ai bracciolo di comando del sedile, tanto che quello sinistro sfrega irrimediabilmente sulla lamiera del cruscotto appunto. Dettaglio a mio avviso intollerabile a fronte di una macchia dal costo ben superiore ai 100.000 €. Alla casistica sopra citata, vorrei aggiungerne altre, le quali però capisco possano legittimamente rientrare tra le scelte costruttive di un Costruttore, il quale valutati costi e benefici, propende per queste soluzioni. - in condizioni di raccolta bagnata, ci sono alcuni punti critici della macchina i quali necessitano di costante pulizia; spesso sono elementi protetti da carter. Prevedere al posto della classica vite e dado, un vite con galletto per un rapido intervento, sarebbe apprezzabile, nonché di nullo costo. - il pickup soffre ancora di parecchi problemi. Denti saldati e non a vite (lento e laboriosa la sostituzione), punte laterali da rivedere. - persiste il "difetto" per il quale cercando di alzare il braccio di scarico ed allo stesso tempo il pickup, qualcosa nell'impianto idraulico non consente di effettuare l'operazione contemporaneamente e a velocità normali. Agli esempi fatti fin ora, potrei aggiungere l'eventualità di prevedere una trincia posteriore per una immediata trinciatura delle piante (cosa offerta da altri Costruttori). Queste oltre a diventare particolarmente ostiche una volta secche, possono dare problemi anche nell'immediato momento della raccolta. Queste infatti in caso di terreno bagnato possono ammucchiarsi davanti alle ruote dei rimorchi e creare veri e propri mucchi capaci di fermare le ruote stesse del rimorchio. Dopo un po' il mucchio diventa talmente grande da impedirne il traino. Capisco come le specifiche appena richieste non coinvolgano la totalità dei produttori di pomodoro, anzi possiamo tranquillamente affermare come siano la minoranza. E' pertanto condivisibile la scelta di chi produce la macchina, di non oberarsi di complicazioni che ben poco riscontro avrebbero nella totalità del loro mercato. Il discorso è molto simile alla situazione attuale dei cingolati medio-pesanti. Ecco qualche immagine, scusate la indegna qualità. Questa invece un'altra macchina dotata di sterratore. In pratica il prodotto che cade tra il "salto" tra nastro pickup e nastro battitore, viene convogliato esternamente su una cernita elettronica. Il prodotto così epurato da terra e sassi, percorre il nastro longitudinale esterno per essere convogliato nel nastro trasversale posteriore entrando così nel flusso normale del prodotto. Immagini anche di un pickup alternativo.
  7. Bene o male avete già detto tutto voi. Esteticamente senz'altro bello, l'impressione iniziale è sicuramente interessante. La macchina lavora bene: stabilità e slittamenti portati a 0. Come già detto da altri però, analizzando pesi, costi e compromessi necessari (vedi modifica scalette e serbatoio ad esempio), il tutto mi fa rivalutare la bontà del progetto. Personalmente salvo qualche operazione particolare, eccezioni anche non agricole, davvero non riesco a collocare questa soluzione. In caso di vaste superfici da dominare, così come la necessità di operare su terreni a bassa portanza, possono a mio avviso essere impiegati gli altri "comuni" track veri, come Challenger e John Deere. Soluzioni nate ad hoc e sicuramente più versatili. A livello di peso infatti, parametro necessario per ripassi o lavorazioni su terreno bagnato, poco ci si discosta dai modelli entry level delle sopraccitate gamme; così come stento a credere che la soluzione proposta da Tidue (e chi per lei) possa competere in fatto di lavorazioni pesanti, specie su terreno secco. Soluzione intermedia potrebbe essere il montare i cingoli solo posteriormente; durante le prove si è infatti provato a staccare la doppia trazione, notando quasi nulla differenza nelle prestazioni. Doppia trazione che deve necessariamente essere attaccata durante l'uso con i 4 cingoli, specie su terreno mosso e sconnesso; diversamente il rischio di impuntare e "ribaltare" i cingoli del ponte anteriore è reale.
  8. Mapomac

    Locomobili

    Salve Stefano, benvenuto su Tractorum. Innanzi tutto complimenti per le due macchine, da grande appassionato del vapore in agricoltura, non posso che invidiarti. Io al posto tuo, mai le venderei; sia per il valore storico ed emotivo che dovrebbero rappresentare, sia, qualora la si voglia vedere solo dal lato economico, per una sicura maggior valutazione futura. In ogni modo la tua è una richiesta legittima, e come tale senz'altro qualcuno su queste pagine potrà aiutarti. Posso chiederti come e da chi le avete fatte ristrutturare ? A quando risale l'ultima accensione ? Posteresti delle foto ? Grazie
  9. Mapomac

    Zafferano

    C'è un motivo particolare per cui si sceglie di piantare i bulbi su doppia fila ? Riusciresti a postare un po' di foto della coltura e delle lavorazioni ? Grazie.
  10. Damigiane che immagino debbano essere piene, giusto ? La pastiglia antifioretta, può sopperire a contenitori non completamente pieni o nulla può ?
  11. In alcune zone d'Italia, in Emilia per la precisione, in passato si faceva qualcosa di simile a quanto citi: il cosiddetto "puntalone". Tratto il mosto dalle vinacce, rimanevano appunto queste nel tino. Si ponevano quindi alcune assi sulle stesse, a mo' di pressa; quindi si applicava un palo tra il soffitto e le assi in modo da creare pressione sufficiente. Si aggiungeva allora, qualche secchio d'acqua al giorno, acqua che filtrando per le vinacce fresche palesava senza pretese, il gusto di vino. Prodotto comunque di pronta beva e non destinato a fermentazione. Oggi immagino si rabbrividisca, ma tempi e cultura del bere sono assai cambiati.
  12. La campagna 2010 volge al termine, senz'altro per molte zone non è un'annata da ricordare. Le abbondanti precipitazioni che hanno caratterizzato quasi tutto il periodo estivo, hanno dapprima compromesso la riuscita e la programmazione scalare dei trapianti, in ultimo ostacolato in maniera pesante le operazioni di raccolta, a volte davvero al limite. Spesso si è assistito, anche se non fortunatamente ovunque, ad un gioco sleale delle industrie trasformatrici, le quali forti di grossi quantitativi di prodotto semilavorato proveniente dalla Cina, hanno spesso intralciato il buon svolgimento della campagna. Sia "interpretando" le tabelle per la determinazione del prezzo, sia, più subdolamente, ritardando o parzializzando i volumi di consegna. Si parlava appunto di grossi import cinesi, senz'altro segno di una grossa espansione della coltura in terra cinese, come d'altronde in Italia; di certo ne gioiranno i costruttori di macchine per la raccolta (quasi tutti italiani). Peccato come dal 2011 il disaccoppiamento sul pomodoro diverrà totale e già in molti si chiedono se convenga o meno proseguire la coltivazione di pomodoro da industria. I più accorti valuteranno la remuneratività della coltura; questa a fronte di costi di coltivazione pari a circa 6.000 €/ha (affitto escluso), pone come quasi unica variabile ai fini di giustificarne l'investimento, il prezzo del prodotto. Prezzo che allo stato attuale, lascia ben poco spazio all'interpretazione...
  13. Auguri al "bovaro" Angelillo !
  14. Questo punto non l'ho visto citato tra quelli elencati. A mio avviso le scelte agronomiche possono in alcuni casi influenzare significativamente l'esito della raccolta. A fronte infatti di una coltura portata a termine con problemi, non è possibile chiedere miracoli sia alle macchine che agli operatori. Qualcuno ha già ricordato il caso della piralide. Quest'anno, almeno nella nostra zona, caratterizzata da vasti areali dove nessuno tratta, non è difficile trovare campi con un 70-80 % di piante colpite. Il caldo anomalo di luglio ha accorciato i cicli del lepidottero, presentando una III generazione particolarmente aggressiva. La fortuna, è da valutare se è stata realmente tale o vi è un preciso motivo, è stato il fatto che quasi tutte le piante sono state colpite sopra la spiga. Pertanto le piante danneggiate presentano solamente la punta rotta, mentre la spiga si trova ancora alla sua altezza normale. Al contrario, qualora la piralide avesse colpito sotto la spiga, davvero sarebbe un problema; in casi come questi è pretenzioso chiedere alle macchine di risolvere un problema per le quali non sono progettate, né possono risolvere problemi a monte della raccolta. Altra caso può essere quello della presenza di culmi secondari di frumento, ancora verdi o parzialmente maturi alla raccolta; le note "punte verdi" che inevitabilmente vanno nel cassone, potendo ben poco la regolazione della trebbia limitare questo problema. Semine troppo profonde, densità di semina sbagliate così come le concimazioni, possono esasperare l'accestimento e se non altro ritardarlo. Tutti presupposti per ritrovarsi nella casistica sopra descritta.
  15. ...che in alcuni casi era tutt'altro che trascurabile. Ben superiore al gasolio residuo.
  16. Vorrei le tue considerazioni/esperienze sui metodi di raccolta e stoccaggio. Inoltre, parliamo di sorgo da biomassa per biogas o centrale termica ?
  17. Entrambe le varietà di orzo citate sono prodotte dalla Apsov Sementi, senz'altro nei consorzi agrari delle città che hai indicato, non dovrebbero esserci problemi a reperirne. Apsovsementi
  18. Lascia stare le riviste e comincia leggerti il forum. Troverai più di quanto pensi, all'occorrenza chiedi.
  19. "Pigramente" attendo sempre un po' prima di intervenire circa eventi e manifestazioni; aspetto sempre lo scritto dei bravi di turno per accodarmi e fare miei anche i loro ringraziamenti. Lo ammetto, sono colpevole. D'altronde di certo non eccello in simpatia, se qualcuno dovesse tacciarmi di esser poco affabile nei vari incontri, specie con chi non mi conosce, di certo non potrei dargli torto. Pertanto, rifacendomi a quanto scritto poco sopra da Filippo quoto per intero ringraziamenti e complimenti; voglio però aggiungere qualcosa. Ringraziare ognuno nello specifico rischierebbe di fare inevitabili torti, un sentito GRAZIE, va pertanto a TUTTI quelli che direttamente o indirettamente hanno partecipato alla riuscita della giornata, a maggior ragiona anche a quelli rimasti ai più sconosciuti, operando "nell'ombra". Siano essi stati driver o quant'altro, sia al pubblico affluito, elemento principale della giornata. Ed appunto nessuno si senta offeso se mi permetto di esprimere un pubblico grazie ad alcune persone (ignorate l'ordine cortesemente): - Toni: senza il suo apporto molto probabilmente nulla sarebbe stato possibile (stima ottimistica) - Filippo: parlare è facile, scrivere forse ancor di più, ma quando si tratta di prendersi oneri e responsabilità, la questione si complica. Checché ne dica, ha contribuito in modo fondamentale all'organizzazione del tutto, specie una volta in campo, ovviamente riuscendoci. - Johndin: PR, e ho detto tutto. - Puntoluce: pragmatico e competente. - Dj Rudy: passione ispiratrice a profusione. - Conte: riflessi felini e lacrime a volontà. - Massimo G: validissimo appoggio "sul posto". - L'intera macchina Punto Verde Bio: disponibilità al limite dell'umano. - I costruttori tutti: per la fiducia riposta ed il dispiego di uomini e risorse. Sabato sera l'evolversi delle condizioni meteo, davvero non avrebbero mai fatto immaginare, come il tempo sarebbe stato l'indomani; obiettivamente era legittimo scoraggiarsi. Quasi a voler rimediare al torto fatto, e perché no pure a chi "gufava" sulla riuscita della giornata, la domenica mattina, sembrava tutt'altra stagione; e chi è venuto ha potuto constatare con mano. Se fino ad ora davvero non si può fare a meno di congratularsi, e perché non vantarsi del lavoro fatto, in ultimo non posso ribadire quanto triste sia stato il comportamento di non 1, non 10, ma ben quasi 100 persone. Ahimè non mi stupisco più di tanto, da tempo e senza pietà vado ad indicare la scarsa serietà delle persone, che estesa su vasta scala, spiega in buonissima parte la condizione in cui versa l'Italia, agricola e non solo. Comportamento inaccettabile privo di qualsivoglia giustificazione, a meno che qualcuno voglia provare a spiegare perché ci si permetta di nuocere così palesemente all'impegno, immagino largamente sottovalutato ai più, che qualcuno s'impegna a fornire senza chiedere nulla in cambio. Detto questo, un sentito grazie ed un saluto a tutti.
  20. Aggiornamento : presentazioni iniziate. Tutto regolare. Agli indecisi non rimane che venire !!!
  21. Ottimo e per nulla scontato l'appunto su flash ed html5. Da aggiungere come spesso il mala progettazione dei siti internet, prevedeva una introduzione flash, per poi passare al sito vero e proprio, con classici template. La crescente fruizione di contenuti web in mobilità, di tutto riguardo, ovvero spesso su dispositivi non supportati da flash player (leggasi iphone, ipad, tablet e palmari vari) è un altro ottimo motivo per evitare contenuti flash.
  22. Più che altro, al di la della maggior/minor affidabilità, resistenza, comodità ecc degli industriali rispetto ai rimorchi agricoli tradizionali, nessuno si chiede come mai i prezzi medi di un rimorchio agricolo da 20 t, siano spesso superiori ad un rimorchio nuovo da camion ? Con cifre prossime ai 25-30.000 € si porta a casa un ottimo rimorchio industriale in lega leggera, sospensioni ad aria con correttore di frenata ed abs. Con la stessa cifra, rivolgendosi al mercato agricolo, porterai a casa un rimorchio di bassa-media fattura, per nulla paragonabile per qualità e componentistica al concorrente industriale; il soggetto sopra in foto ne è un ottimo esempio (senza offesa s'intende). A questo punto, non potendo l'agricoltore accorto rivolgersi al mercato industriale, "ripiega" omologando ad agricoli, ove possibile, i vecchi 2/3 assi. Come dargli torto... Aggiungo come molti mi sembrino valutare le 2 categorie, solamente in funzione della casistica del trinciato, dove posso riconoscere come i dumper siano sicuramente più comodi. Allargando le vedute, cosa necessaria, il mondo del trasporto non si limita di certo solo a questo.
×
×
  • Crea Nuovo...