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Mapomac

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Tutti i contenuti di Mapomac

  1. Auguri plenari a tutti !
  2. Mapomac

    La Capra

    Ecco i neo arrivati, proprio nelle ultime notti gelide. Appena grandini, se qualcuno li vuole sono in regalo...
  3. Mapomac

    Il Fotovoltaico

    Bah, di mistero mi sa c'è ben poco. Se poi vogliamo nasconderci dietro un dito, basta dirlo; credo siano ben noti i motivi per cui non si spostano a latitudini inferiori, ovviamente non solo questo impianto. Inoltre chi ha in progetto il sito di Rovigo, non penso sia così sprovveduto da fondare diversi milioni di € in una valle di nebbia; avranno senz'altro i loro buoni motivi. Per di più, questi sotto non sono certo valori sahariani, ma nemmeno artici: Se proprio vogliamo stupirci di qualcosa, valuterei il fatto che denaro straniero venga ad investire in Italia e pertanto buona parte del relativo guadagno varcherà confine nuovamente...
  4. Mapomac

    Il Fotovoltaico

    A quanto pare, sorgerà a Rovigo l'impianto fotovoltaico più grande d'Europa. L'impianto fotovoltaico più grande d'Europa sorgerà a Rovigo - Il Sole 24 ORE Consiglio invece, seppure abbracci anche altri argomenti, la visone dell'ultima puntata di Presa Diretta: Video Rai.TV - Presa diretta - Sole Vento Alberi
  5. La tua osservazione è legittima. Bisogna però innanzi tutto ricordare come l'Italia abbia per la maggior parte delle colture, rese ettariali praticamente più alte di tutta la media mondiale; se non le più alte. L'elevata tecnologia applicata, le rende mediamente facilmente ottenibili; di converso sono incontrovertibilmente necessarie, per far fronte alla scarsità di superficie e quindi garantire una remuneratività sostenibile. In un ottica attuale però, globale, vista anche la recente sensibilizzazione in merito alla questione ambientale, non è più possibile ragionare senza tener conto degli imput legati ad ogni produzione, sia essa agricola, che non. (includendo negli imput, energia, fitofarmaci, acqua, concimi, manodopera, capitale, ecc) Infatti, ragionando per numeri puramente indicativi, è possibile indicare il seguente rapporto: - per ottenere 5 di resa, impiego come imput 10 - per ottenere una resa di 8 non posso ragionare in proporzionalità diretta, ovvero per ottenere 8 non mi basterà un 16 ( 5:10 = 8:X, X = 16). Pertanto l'ipotetico fattore "2 imput per unità di resa" non è costante e si alza all'aumentare della resa. Di fatto il costo per unità prodotta sarà potenzialmente più alto, all'aumentare della produzione che si vuole ottenere. Non è un caso infatti se nelle sconfinate agricolture estensive di USA e Paesi dell'Est le rese sono si basse, ma globalmente sopperite dalle enormi distese investite. C'è pertanto da chiedersi se un così elevata pressione culturale nelle nostre zone, sia sostenibile (basti pensare all'energia totale che viene riversata sui campi) ancor prima che sensata. Di fronte ad una situazione di non redditività di molti cereali, forse andrebbe valutato il fatto di tagliare gli ettari investiti a queste colture e convertirli ad altre destinazioni; cercando, se possibile, di trovare un compromesso tra imput e resa, adatto ai nostri areali.
  6. Domenica 7, concessionario Reni Macchine: vedendo ora le foto delle altre tappe, riconosco praticamente tutta la flotta, la medesima. In più erano presenti macchine proprie del concessionario. Diversamente dalla tappa di Bestia, anche con sole presente, non sarebbe stato in nessun modo possibile qualche prova in campo, si sono limitati a qualche dimostrazione nel piazzale. Nulla di nuovo, comunque ben al di sopra delle aspettative. Chi per vari motivi è mancato a fiere ed eventi precedenti, avrebbe avuto una buona occasione per vedere praticamente tutta la gamma. Inoltre, complice il tempo, abbondante flusso di persone. Insomma: se qualche tappa l'avete vicino a casa, non mancate !
  7. Il pomodoro da industria come detto precedentemente viene prodotto previo contratto, il quale determina, tra le altre cose, una quantità che l'industria s'impegna a ritirare. Ipotizzando quindi un agricoltore che intenda investire 50 Ha a pomodoro, potrà indicativamente contrattare per 42.500 q (50 Ha x 850 q/Ha = 42.500 q): questo è il totale che l'industria, salvo problemi di qualità ecc, deve ritirare seguendo le modalità stabilite in contratto. Negli anni scorsi, per diversi motivi l'offerta interna era sempre inferiore a quanto le industrie necessitassero: minori superfici, minor import, pressione dei paesi concorrenti inferiore. Pertanto, qualora un'agricoltore avesse un surplus produttivo, dovuto a produzione abbondante o per superfici eccedenti a quelle fissate in contratto, poteva cederlo alle industrie bisognose con prezzi quasi sempre superiori a quelli mediamente liquidati per il prodotto sotto contratto. Vi era infatti alle volte, specie in annate scarse, una vera e propria caccia, dove i produttori, ovviamente, consegnavano a chi dava loro le migliori condizioni. Questo sistema ha favorito i grossi agricoltori, o per lo meno chi, pur accollandosi il rischio di svendere o nella peggiore delle ipotesi non raccogliere, investiva parecchia superficie a pomodoro. Per diversi anni questa pratica ha portato significativi guadagni, ponendo nell'agricoltore la figura con il coltello dalla parte del manico. Negli anni questa condizione difficilmente si è riproposta e se non altro si è ridimensionata. Aumento delle superfici investite, maggior import, concorrenza dei paesi competitori, hanno ridotto se non eliminato la possibilità di sfruttare la produzione extra-quota; la quale è ormai diventata un peso, un rischio. Accade infatti di consegnare questa frazione a prezzi spesso ignoti al momento della raccolta, i quali si paleseranno poi quasi sempre molto inferiori al prezzo standard (anche E' quindi il caso forse, di ponderare due scelte: - forte imput al fine di massimizzare le produzioni ad ettaro, ma contenere le superfici. - minor imput, puntando a produzioni ettariali inferiori, ma con superfici investite maggiori. In ogni caso l'elemento in comune dev'essere il rispetto delle quote prefissate, o per lo meno non sforare così tanto come un tempo. Diversamente, perseverare con le modalità passate potrebbe in qualche caso riproporre guadagni facili, ma tutto indica come questo sia estremamente difficile e di minor entità. Se a qualcuno piace giocare d'azzardo, il divertimento è assicurato...
  8. Quotando gli ottimi interventi di Puntoluce e JD Fan, vorrei fare una piccola aggiunta. Innanzi tutto trovo un po' di incoerenza in quanto si va affermando, la stessa che è possibile leggere o ascoltare altrove: da una parte abbiamo chi lamenta gli effimeri rinnovi di gamme/modelli, accusando i costruttori di cambiare solo qualche dettaglio o il cofano; dall'altra chi è "stanco" della monotonia di certa componentistica/soluzioni costruttive. Personalmente trovo la così breve vita commerciale delle attuali serie, un potente strumento di marketing, il quale fa leva sull'emotività del cliente ottimamente descritta da JD Fan. Cito un'altro esempio: qualcuno lamenta, legittimamente volendo, la mancata immissione sul mercato di trasmissioni vario da parte di alcuni costruttori. Mettendo da parte il comunque rilevante discorso di numeri ed economie fatto da Puntoluce, mi sembra di trovare nuovamente incoerenza in quanto leggo. Qualora un costruttore dovesse azzardare il lancio di una trasmissione, la quale malauguratamente dovesse poi si rivelarsi un flop, subirebbe certamente una dura condanna da parte degli utilizzatori, i quali non esiterebbero a rivalutare la loro credibilità e fidelizzazione nei confronti del marchio. Al contempo se questa tarda ad arrivare, le lamentele invece non perdono tempo. Le varie visite agli stabilimenti produttivi, ed in particolare quello al Centro Sperimentale CNH di Modena, avrebbero dovuto insegnare o per lo meno sensibilizzare su tutto l'imponente processo che precede il lancio di una nuova macchina. Non dimenticando certe "pazzie" costruttive di cui tutti siamo a conoscenza, mi pare sarebbe comunque il caso di ricordare tutto il lavoro che c'è dietro ogni scelta; sia essa meccanica che commerciale. Concludendo quindi, nel contesto delle trasmissioni vario molto probabilmente i costruttori non hanno ancora raggiunto standard qualitativi e d'affidabilità tali da renderne sicuro il lancio sul mercato. Parallelamente e tornando su ambiti generali, credo sia ragionevole pensare come un'altro motivo di eventuali mancanze di novità o promesse disattese, sia da ricercare nell'attuale situazione economica. E' difficile credere come un costruttore in un momento di incertezza di mercato e sostanziale calo di numeri e fatturati, metta in pasto ai lupi l'asso nella manica o l'innovazione frutto di anni e milioni di investimento.
  9. Ma dai per favore... 1 link: oltre a provenire da un sito di carattere biodinamico (Dio ce ne scampi), ecco come sono andate veramente le cose per il povero (mica tanto visto che fa tour pure in Italia) Percy Schmeiser: Blog | Scienza in cucina Blog Archive OGM: il ritorno di Schmeiser 2 link: se così è stato, giusta la pena. Microsoft condannata dal Tribunale UE - Hardware Upgrade Quindi ? Chiudiamo la Microsoft e torniamo ad usare l'abaco. 3 link: il collegamento allo studio vero e proprio dov'è ? Gilles-Eric Seralini è stato ampiamente smentito e ha perso moltissima credibilità a causa di grossolani errori statistici nei suoi elaborati. Biotecnologie: Basta Bugie!: Seralini colpisce ancora (e si fa molto male) 4 link: posizione legittima, ma non aggiunge nulla sull'effettiva pericolosità deglio ogm. Emblematica questa vignetta: Sembra che tu stia benone ! Ma facciamo qualche altro test, sono sicuro troveremo qualcosa che non va...
  10. Motivo per cui è necessario ed auspicabile che venga promossa la ricerca pubblica; sia per avere dati imparziali che per accaparrarsi brevetti e futuri guadagni. Con questo clima di caccia alle streghe, la cosa non avviene, ma puoi puoi star certo che le multinazionali non se ne stanno con le mani in mano: la ricerca, qualora la ritengano conveniente continueranno a farla; un domani che gli ogm prenderanno piede in maniera diffusa, allora si ci troveremo completamente in balia delle stesse. Mi sembra che l'esempio del nucleare renda bene l'idea, o la storia non insegna proprio nulla ? Del resto mi trovi d'accordo nella tua prima affermazione. Quando però ti "taccio" di demagogia, lo faccio leggendo la tua seconda frase. Posso condividere il tuo pensiero e dirti che hai ragione, ma se non si propongono soluzioni reali, pratiche ed attuabili nell'immediato, il tutto che senso ha ? Una persona faziosa potrebbe pensare: il lamento è gratis, facile e spesso divertente. Già gli antichi erano soliti attribuire a ciò che non potevano controllare (natura, meteo, ecc), le colpe per i propri problemi...non voglio essere fazioso. Rispondo a ritroso: - Chiedo scusa io in anticipo, qualora i miei modi dovessero sembrare irrispettosi. Non è davvero mia intenzione. Se mi ostino a riportare dati e link, lo faccio semplicemente per apportare contributi concreti alla discussione e non per smentire categoricamente il prossimo o minare l'altrui credibilità. Quando "pretendo" prove certe, è semplicemente per scremare l'enorme mole di sciocchezze presenti online e non. La discussione è accesa e va benissimo, basta solo argomentare propriamente quanto si va ad affermare. - Motivo per cui ritengo scorretta la domanda "OGM si, OGM no" è sostanzialmente l'inconsistenza di quanto si chiede. Come ho detto altrove sotto al termine ogm c'è un'infinità di varianti molto differenti tra loro, non è possibile non tenere conto delle differenze. Ad esempio da anni l'ingegneria genetica produce strumenti all'industria farmaceutica. La stessa penicillina è prodotta così massicciamente ed ad un prezzo relativamente basso, grazie ad una modifica effettuata sul fungo produttore appunto della penicillina. Dov'è il problema ? Qualora si parli di un'evento (è chiamato evento una varietà ottenuta mediante manipolazione genetica) dov'è stato semplicemente inserito un gene codificante per una specifica caratteristiche e qualora il gene stesso appartenesse alla stessa specie, NON è avvenuto altro di quanto non accada con la normale selezione genetica classica; sia in ambito animale che vegetale. Solamente si accorciano estremamente i tempi e si può intervenire solo dove necessario; l'evento ottenuto con tutta probabilità potrebbe essere creato in maniera tradizionale, oppure addirittura risultato di una selezione/mutazione naturale. In merito a questo tipo di ogm, ogni rimostranza in merito, penso abbia ben poca ragione d'esistere. Qualora invece si parli di un'evento dove viene inserito un gene appartenente a specie, se non ordine, diverso, allora la cautela è condivisibile. Ribadendo come solo favorendo la ricerca in merito e non ostacolandola a prescinde, sia l'unica strada per avere risposte concrete, mi sembra possibile affermare come si voglia tutto d'un tratto abusare di principio di precauzione. Principio molto utile, ma che non ha visto e non vede medesima applicazione in altri settori. Ovvero: siamo circondati da innumerevoli prodotti potenzialmente pericolosi, sui quali non c'è stata ricerca ai fini di provare la pericolosità per l'uomo, eppure nessuno apre bocca. L'enorme inquinamento elettromagnetico ne è solo un esempio, eppure penso sia improponibile abolire cellulari, radio, televisione, radar, ecc. - Quando si afferma di andare a stravolgere l'ecosistema, nuovamente cadiamo nel punto di cui sopra. Sorvolando sul fatto che fecondazioni interspecifiche o propagazione di materiale ogm fuori controllo non possono avvenire così facilmente, se tutta questa salvaguardia dell'ambiente fosse stata fatta secoli fa, ad oggi non avremmo patate, pomodoro, mais, ecc. Il primo responsabile dell'alterazione dell'ecosistema sono i trasporti, con i tanti esempi di parassiti e malattie giunte attraverso derrate alimentari o materiale vivaistico. Nuovamente due pesi e due misure: gli ogm sono un rischio ? Allora quarantena per tutti i prodotti in entrata e microscopio puntato su qualsiasi cosa giunga da oltre mare. - Tu voi essere tutelato dalla coltivazioni ogm ? Giusto ! Ma perché tutte queste mani avanti ? Non è ancora chiaro quali (e quando) eventi saranno coltivabili in Italia e con quali misure e già si parte così prevenuti. Aggiungo: ammesso e non concesso non s'imponga nessun limite metrico alle coltivazioni ogm, che danno arrecherebbero alle tue colture, gli eventuali campi ogm adiacenti ai tuoi ? Non è più ragionevole preoccuparsi della filiera di stoccaggio incapace di tenere separati i due prodotti ? Sorvolando sul fatto che quote prossime ai 2/3 del mais e della soia importati in Italia sono GIA' ogm... Infatti non ho mai parlato di autosufficienza, anzi l'ho sempre ritenuta utopistica. Come però già ampiamente dibattuto da Albe, non si tratta di voler raddoppiare le produzioni, impossibile ed inutile, quanto contenere i costi. Non può essere questo, parte della soluzione che auspichi ? In merito invece al discorso paesi di sviluppo, è stato provato come non sia proficuo pensare di esportare le eccedenze in qualità di aiuti. In primo luogo perché le eccedenze spesso sono di prodotto fresco e deteriorabile (non vi sono infatti eccedenze di cereali) e pertanto non adatto per essere trasportato, in secondo luogo non si può non tener conto delle abitudini alimentari di tanti paesi africani, i quali mal concilierebbero, che ci si creda o no, la propria dieta a massicce dosi di carboidrati derivanti da frumento e similari. Quello di cui, credo, abbiano bisogno è cultura e tecnologie per produrre il loco i loro prodotti e metterli in condizione di poter vendere e guadagnare. Con i soldi in mano, non ci sono problemi di fame, ovunque ci si trovi nel mondo. 1) Ha già risposto Albe in merito. Si è già dipendenti. Chi non vuole esserlo si accomodi, vediamo che risultati ottiene. 2) Link ? Grazie.
  11. Finalmente la risposta che aspettavo. Appurato ciò, credo sia necessario fare un'opportuna distinzione nel merito del confronto: ho letto infatti portare esempi con rimorchi per uva (60-100 q ?) con rimorchi da granella (> 200 q). Penso siano 2 categorie ben diverse, con esigenze e "reazioni" diverse in strada ed in campo. Se sulle piccole portate posso dar credito a chi preferisce i dumper, ad esempio per le indubbie doti di manovrabilità, sulle alte portate personalmente trovo il rallato superiore. In particolare gli ex industriali da camion tre assi convertiti ad agricoli, presentano struttura, componentistica, soluzioni costruttive ed affidabilità di gran lunga superiore a molti dumper e pure molti rallati di nuova costruzione. Non ultimo un costo d'acquisto inferiore. Giustamente Albe ha fatto notare l'importanza di non sforare i limiti di peso, aggravati oggi dai controllo su singolo asse ancor prima che sulla portata massima, ma sfido a verificare il comportamento stradale di un un dumper ed un rallato industriale caricati colmi (il quale arriva agevolmente ai 250 q netti) e vedere il comportamento in strada. Posso aggiungere, ma è una nota circoscritta ad un'uso caratteristico, come ad esempio nell'ambito della raccolta pomodoro da industria, qualsiasi rimorchio nuovo (rallato o dumper indifferentemente) avrebbe vita assai breve. Sfido nuovamente a sollecitare le costruzioni attuali, con le condizioni in cui si troverebbero ad operare. Non è infrequente trovarsi con il rimorchio piantato fin sopra il profilo dell'intero pneumatico: in un caso del genere, salvo praticare con un'escavatore (non sempre disponibile) un vera e propria voragine, non rimane che un traino di prepotenza. Con gli agricoli moderni, io, mi allontanerei di parecchi metri...
  12. ___________________ Premessa essenziale: abuserò di citazioni e link direttamente dal Blog di Dario Bressanini. Non mi si tacci di monotoni o di riportare solo una campana per convenienza. Uso tale risorsa essendo la stessa ben ricca di contraddittorio, link e collegamenti a fonti sicure a suffragio di quanto è scritto. Differenza abissale con la stragrande maggioranza di materiale in rete e non, dove si formulano sentenze senza riportare le prove ___________________ L'andamento dei prezzi dove lo mettiamo ? L'incremento a due cifre del costo dei mezzi tecnici ? E' verosimile affermare come 30 anni fa, l'agricoltore medio NON fosse più "povero" del 25 %. Mi sembra però di trovare un po' di contraddizione in quanto affermi. Se nel breve-medio periodo ci sarà un'ulteriore flessione delle quotazioni agricole, non vedo perché gli ogm dovranno esserne i responsabili. Come discusso altrove il prezzo di molte materie prime subisce un'adeguamento di prezzo che è la risultante di una dinamica globale; pertanto se altrove, vuoi per ogm, vuoi per altre mille ragioni, i prezzi alla produzione si ridurranno, non capisco perché ogni strumento atto a mantenere (o meglio riportare ?) sostenibile l'agricoltura italiana, non debba essere preso in considerazione. Inoltre, non vorrei uscire dal seminato, siamo sicuri che l'effettivo sentimento di maggior remuneratività dei decenni passati, sia solamente legato ad un "fu alto" prezzo dei prodotti ? Sicuri di non poter/dover chiamare in causa anche altri fattori economici e perché no sociali, legati al mondo agricolo di mezzo secolo fa ? Il giorno in cui l'opinione pubblica sarà epurata da queste leggende metropolitane, sarà allora chiara la storia degli ogm. Il mostro pesce-pomodoro NON è mai esistito. O meglio: sono stati svolti esperimenti atti ad inserire nel genoma della pianta geni codificanti proteine anticongelanti, derivanti appunto da pesci artici. Il risultato fu pessimo ed il progetto abbandonato. Il collega pesce-fragola invece non ha mai varcato la soglia di un laboratorio e si colloca in un'ottima posizione nelle classifica delle leggende metropolitane. Qualcuno poi mi deve spiegare perché condividendo al 90 % il DNA dei topi e non essendo ragionevolmente paragonabili agli stessi, un gene di merluzzo inserito in una fragola (e ripeto mai è avvenuto) dovrebbe conferire al frutto rosso il gusto di pesce ! In merito invece al discorso "fiori" e tralasciando come non sia assolutamente un mercato secondario (fa eccezione l'Italia, ma specie in nord Europa vi è molto più mercato), nuovamente non vedo perché non si debba fornire al mercato strumenti in grado di soddisfare il cliente. Se le persone vogliono fiori neri, è forse meglio aspettare che qualcuno ne venda di verniciati e smaltati ? Perché l'Italia è autosufficiente ? Dici di voler rapportare il tutto ad un contesto italiano e globale: o uno o l'altro ! Le eccedenze da smaltire possono/devono essere una misura eccezionale. Non può essere obiettivamente valido un sistema basato sull'eliminazione di prodotto commerciabile; non ultimo per uno spreco non trascurabile di risorse e di costo ambientale. I principali eventi ogm, non esplicano direttamente un'aumento di resa; quest'ultima è indirettamente maggiore a causa di minori perdite per malattie ed insetti. Il che non si si traduce in produrre meno, ma apportare meno imput nel settore agricolo, sostanzialmente energia. Provate ad esempio a pensare quanta energia è necessaria per sintetizzare antiparassitari e concimi. In merito invece all'ultima tua frase, mi trovi perfettamente d'accordo. Come detto altrove, affermare il contrario sarebbe lottare contro i mulini a vento. Attendo con ansia smentite. I prodotti ogm-free dovrebbero costare di più ? Perché ? Per legge ? Come spiegato in un'altro caso precedentemente postato, in quella specifica situazione è stato lo stesso mercato a tagliare fuori il prodotto ogm. Blog | Scienza in cucina Blog Archive OGM: più che lo Slow poté il Fast Food Qualora il mercato lanciasse segnali d'interesse verso i prodotti ogm-free, chi/come sarebbe in grado di poter fornire veramente partite "pulite" ? O sarebbe l'ennesima speculazione vendendo fumo ? Non a caso recentemente è stata alzata la soglia di contenuto ogm, pure nel biologico, perché ? Questo mi sembra avvenga per la quasi totalità delle specie animale e vegetali utilizzate dall'uomo. O crediamo che in natura ma carota e gli asparagi sono così grandi e i pomodori così prolifici ? Posso essere impopolare ? NO. L'opinione pubblica, specie quella italiana, ti sembra preparata per esprimere giudizi in materia ? Trovo personalmente ridicolo indire referendum su argomenti dove il 90% delle persone NON sa nemmeno di cosa si stia parlando, figuriamoci se possono avere voce in capitolo. Non mi pare le cose stiano esattamente così. Nei paesi in via di sviluppo è stato dimostrato in più casi come l'adozione di coltivazioni ogm, abbia compartecipato allo sviluppo del paese. Inoltre non capisco perché si debba sempre generalizzare tutto. I lieviti possono essere quelli responsabili della lievitazione del pane, così come estremamente dannosi se ingeriti. Quindi tutti lieviti sono cattivi o buoni ? Avrei un'attimo di titubanza di fronte alla ricerca di una cipolla "anti pianto" Giappone: sviluppata una cipolla che non fa piangere , ma è ostracismo ad oltranza negare i vantaggi dell'unico ogm a diffusione globale: il cotone bt. Blog | Scienza in cucina Blog Archive Un OGM buono, pulito e giusto Il grafico sottostante evidenzia come dove vi è stato un'approccio ponderato agli ogm, unitamente ad iniziative di potenziamento infrastrutturale e sociale da parte dei rispettivi governi, si è avuto una riduzione della povertà e congiuntamente un'aumento delle produzioni. Cosa quest'ultima avvenuta in Asia a differenza del continente Africano. Fonte: http://siteresources.worldbank.org/INTWDR2008/Resources/WDR_00_book.pdf Click for full size - Uploaded with plasq's Skitch Te l'ho già detto vero ? Te l'ho già detto che leggo sempre troppa demagogia e ben poco pragmatismo nei tuoi post vero ? Si credo di si, non me ne volere. Perché non tieni i soldi sotto al materasso ? Perché non si perde occasione per fare terrorismo psicologico, sempre e comunque facendo leva su false credenze e disinformazione dilagante ?
  13. Domanda per i trinciatori: un dumper 3 assi indicativamente quanti q carica ? (So bene come la portata massima sia 20 t, pertanto basterebbe togliere la tara; ma so altrettanto bene come pochi rispettino tale limite, quindi siate realisti)
  14. BRUXELLES - Via libera della Commissione Ue alla coltura in Europa, da parte del gruppo tedesco Basf, della patata transgenica Amflora, per uso industriale nonché l'utilizzo dei prodotti dell'amido della stessa come mangime. Una decisione che pone fine alla moratoria in vigore dal 1998. Sì alla patata modificata Bruxelles apre agli Ogm - Repubblica.it E prima di stracciarsi le vesti... Blog | Scienza in cucina Blog Archive Amflora, la patata per la carta Blog | Scienza in cucina Blog Archive OGM: più che lo Slow poté il Fast Food
  15. Complimenti Dodo ! Posto qualche immagine del sistema in questione, poi eventualmente puoi integrare te. Sinceramente dalle sole immagini, se non fosse per la descrizione, non mi è molto chiaro come/dove il blocco motore possa traslare per far avvenire il cambio di rapporto. Tornando al discorso differenziale, cercando ulteriormente, compaiono molti dispositivi installati come indicato nelle foto precedenti di Junker. In merito alla frase quotata, Dodo, ti chiedo: in ogni caso dove siano presenti ambo le ruote motrici, è sempre presenta il differenziale ? Oppure a seconda di modelli, costruttori, usi ecc, è possibile avere comunque locomobili sprovviste di tale dispositivo ?
  16. Era una serata uggiosa e umida, la pioggia bagnava il vetro e l'umidità oscurava i vetri della corriera. Provati da un viaggio intenso, qualcuno ebbe la brillante idea di allietare gli astanti: mise quindi in riproduzione alcuni reperti del suo prezioso archivio video; dopo un'esilarante dvd sui giganti delle campagne, ecco apparire sullo schermo l'inconfondibile profilo di una locomobile ! Si, dopo tanta opulenza meccanica, ecco entrare in scena i capostipiti della meccanizzazione, esseri strani, a tratti sinistri, appena domati. Affianco a me Puntoluce: personaggio indegno di tanta poesia, insensibile, arrogante, tronfio solo se seduto su ferro fresco. Ingenuamente mi lascio andare ad un commento, una domanda: "ma una sorta di differenziale, l'avranno mica queste locomobili ?" Rapida come una saetta fu la risposta dell'infedele, per necessaria eleganza non riporto la frase così come venne vomitata nell'aria, il concetto era comunque semplice: non lo sapeva...Ed eccolo, come un raptus diabolico, levare dalle tasche il cellulare, illuso e saccente, come se l'arnese elettronico potesse dare risposta ad ogni domanda. Sapevo chi da lì a poco sarebbe stato dall'altra parte dell'apparecchio; il che un po' mi confortava, certo di una risposta autorevole in merito. Perentoria fu la risposta: "no, non c'è nessun differenziale; in curva le ruote strisciano per terra sotto il peso della macchina." Un senso di pace interiore mi attraversò, ma durò poco. Non ero convinto... Dopo questa serie di sciocchezze :clapclap:, vedo di tornare serio. A dire il vero, dal vivo non ho mai fatto caso alla presenza o meno di una sorta di differenziale tra le due ruote posteriori. Ho però controllato su un po' di materiale ed effettivamente su alcuni cataloghi ne è ben enfatizzata la presenza, motivando la miglior capacità nelle sterzate ed il vantaggio di avere un dispositivo atto a "para strappi" sia nella partenza da fermo, che nelle inversioni di marcia. Sicuramente non ne erano dotate tutte le macchine, forse, soprattutto nelle realtà italiane, ipotizzo, non ne era sentita l'esigenza. Allego qualche pagina in merito, una non appartiene propriamente alle locomobili, ma credo possa comunque essere tecnicamente ritenuta similare. Mi scuso sin d'ora nel caso avessi preso una cantonata colossale, se sbaglio mi corriggIrete. Vado a preparare la cenere per il capo...
  17. Domenica 7 marzo, chi sarà presente ? Reni Macchine - Trattori e attrezzature agricole Google Maps
  18. Sveglia !!! "Lo sviluppo di nuovi prodotti non parte dalla domanda del mercato, ma da una visione concettuale fuori dagli schemi" http://www.dissapore.com/primo-piano/il-nuovo-mcitaly-e-un-kiwi-ministro-zaia-potrebbe-patrocinarlo-2/
  19. Domanda a cui è difficile dare una risposta. I tempi del trapianto sono ormai imminenti, non occorrerà attendere molto per saperlo. A rigor di logica, ad oggi, i produttori dovrebbero aver già stabilito quanta superficie investire su pomodoro. Il problema si ripete di anno in anno: la contrattazione del prezzo avviene sempre a stagione inoltrata quando ormai i piani preventivati devono sostanzialmente essere rispettati. Di fatto, con le alternative colturali disponibili (mais a 10-11 € ?) risulta difficile per l'agricoltore rimpiazzare un'eventuale contrazione delle superfici.
  20. Nuova pubblicazione del Creso sulla coltivazione del nocciolo: Creso - consorzio di ricerca, sperimentazione e divulgazione per l'ortofrutticola piemontese PDF scaricabile: http://www.infokeeper.it/keeperfiles/creso/attach/Nocciola%20Piemonte-CM%20Alta%20Langa.pdf
  21. E' stato fissato in via ufficiale il prezzo 2010 per il pomodoro da industria: 70 € / ton; 9,5 € in meno rispetto alla campagna precedente. La fine del pomodoro "Prezzo troppo basso" | Parma la Repubblica.it
  22. Una volta c'era l'utente IlCoNtE...che bravo era. Poi un giorno un brutto vizio lo rapì e da allora dedica il suo tempo a cose diverse; qualcuno ne ha perso le tracce, ma gli aggiornamenti non sono mai mancati :perfido: (20 mms al giorno) Auguri al CONTE !!! :AAAAH:
  23. Cucina con l'azoto e perde le mani - Kelablu Strano tu le abbia ancora tutte e due...
  24. Posso chiederti indicativamente di che zona sei ? Sai le rese finali che sono state ottenute ?
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