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Mapomac

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  1. Mi permetto di espandere l'accenno fatto da mct sulla potenzialità della raccolta meccanica su colture diverse dall'olivo. Ad oggi le varie sperimentazioni hanno portato ad una fattibilità quasi totale per l'intero panorama frutticolo. Non mancano infatti prototipi per la raccolta di mele, pesche, susine e ciliegie. Allo stato attuale le problematiche che frenano ancora questo settore sono: - fragilità della pianta. Ecco spiegato come mai sull'ulivo la raccolta meccanica sia ormai affermata, mentre su drupacee e pomacee, dove la selezione varietale e le esigenze tecniche hanno portato ad "vigoria negativa" delle piante, non si è ancora trovata la tecnica giusta. - diverse prove su pesco e susino hanno dimostrato come il distacco mediante pinza vibrante alla base del tronco porti ad una incidenza di rotture del callo d'innesto troppo elevata. - diverse prove, soprattutto su pesco, dove si cercava di creare una forma di allevamento a spirale, onde evitare che i frutti cadendo, impattino su rami e branche, non hanno risolto la questione. Discorso diverso per quanto riguarda le ciliegie, dove ad esempio in Spagna (la realtà più vicina a noi, in quanto in Usa è più diffusa), la raccolta meccanica è una pratica quasi collaudata. Vi chiederete: perchè in Spagna si e in Italia no ? Semplice: i frutti raccolti a "macchina" mancano del picciolo. Il consumatore italiano VUOLE il picciolo. (senza aggiungere il fatto che il frutto privato del picciolo, ha una vita molto inferiore) Ecco alcuni link ed immagini: Fruit Tree Borers in Cherries Mechanical Cherry Harvester articles: Stemfree Sweet Cherry Study Makes Progress Research News & Features - WSU Scientists Perfecting Mechanical Harvest of Sweet Cherries
  2. Carissimo eroe dei 2 mondi, avrai mica cannato discussione ?
  3. Su su diciamolo...tutto questo non è altro che un regalo per Gian
  4. I signori qualora volessero fermarsi a Bologna, potranno fare riferimento a me per distrarsi dopo l'ora di chiusura della fiera...
  5. Ma infatti ! E così finalmente "amo" può venire con me...io so che lui vuole...e lo sai pure tu padrona...:perfido:
  6. Bene, e dopo il ctrl-c ctrl-v di dj (classica dispensa universitaria :asd:), queste sono alcune foto scattate in Finlandia di una serra di pomodoro da mensa. Vorrei aggiungere un paio di cose che fino ad ora non sono state dette: - Importanza dell'eventuale concimazione carbonica. Nei paesi del nord, in primis Olanda è ormai un'affermata realtà da lungo tempo. In breve come ben saprete le piante durante il processo di fotosintesi assorbono CO2 per la sintesi dei carboidrati. Dal momento che tutto l'ambiente in cui le piante crescono (vedi substrato, soluzione nutritiva, luce ecc) è artificiale e controllabile, si sfruttano i gas di scarico delle caldaie di climatizzazione della serra, per arricchire di CO2 l'atmosfera all'interno di essa. Se da un lato abbiamo un'incremento dell'attività fotosintetica, dall'atro abbiamo una forte riduzione dell'inquinamento emesso. - Non occorre farsi prendere troppo dall'entusiasmo. Non sempre il fuori suolo è adatto. Spesso se ne "abusa". Infatti occore ricordare dove è nato (Olanda = terra strappata al mare). In molti contesti mediterranei il gioco potrebbe non valere la candela. Posso riportare come esempio il caso delle produzioni floricole. Conviene attrezzare in Italia una serra (parliamo ovviamente di serre moderne *) per produrre fiori, con tutti i costi e i risultati non sempre ottimali, quando possiamo spostarci in Kenya (ogni anno 250 ha di rose in più), dove il trasporto con catena del freddo/acqua costa via aereo, circa 2-2,5 €/Kg ? * utile sarebbe affrontare l'argomento, ovvero cosa distingue una serra moderna da una vecchia ? E cosa cambia ai fini produttivi...
  7. Diametro molto variabile. Ma in linea di massima direi poco oltre i 50-60 cm (praticamente solo per gli abbattimenti), molto 20-40 cm. Direi per un quantitativo annuo di 5oo qli, destinati ad accrescere. Frequenza d'uso: sporadica (anche se il concetto è relativo...)
  8. Mapomac

    Mais

    In riferimento alla mia zona (emilia) e ad un recente resoconto dell'annata delle principali strutture di conferimento, per quanto riguarda l'annata 2008 le perdite dovute a piralide sono state davvero limitate. Sarà forse stata l'annata siccitosa (o forse si è gridato al disastro piralide troppo presto...), ma l'unica differenza tangibile tra un campo trattato ed uno no, la si poteva vedere solo in prossimità della raccolta. Ovvero nelle situazioni trattate, difficilmente si riscontravano piante troncate o a terra. Considerando un'ipotetico prezzo di 15 €/q, siamo sicuri che il trattamento sia sempre necessario ?
  9. Io sarei in procinto di acquistare una Jonsored 2150 o in alternativa una Husqvarna 350, chi può aiutarmi nell'ardua scelta ?
  10. Come rifiutare un'invito così spontaneo Ciao a tutti ! Vedo con piacere molti nick conosciuti, altri invece per fortuna mancano...:perfido:
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