
Rico
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Oggi ho finito il gasolio agricolo assegnatomi per il 2015. Io ho la pompa con conta litri che aspira dall'alto e prima di scaricare avevo svuotato tutto il possbile, per cui i litri conteggiati in uscita dovevano +o- corrispondere a quelli immessi. Se che ci sono delle tolleranze nelle misurazioni, il volume cambia con la temperatura, ma il gasolio l'avevo preso a marzo (quindi non faceva caldo) l'ho usato in tutto l'anno (anche quest'estate che era più voluminoso) e poi quest'autunno con temperature maggiori di quando l'ho preso. Il gran caldo di quest'estate può averne fatto evaporare un po', ma secondo voi una differenza del 6,5% è possbile? Su 2000 litri ne mancano 130... a me pare troppo... ma prima di accusare... chiedo la vostra opinione. Sicuro nel 2016 cambio fornitore, poi appena mi porteranno il gasolio controllo la precisione del mio conta litri... Quello che mi fa incazzare poi è che da quando hanno tagliato le assegnazioni di gasolio faccio fatica a stare ne consumi... quindi il danno non è solo pagere il 6.5% in più, ma è che rischio di dover comprare del gasolio al distributore pagandolo il doppio...
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sotto i 10 ha di seminativo sei greening free, non devi ne fare la diversificazione (puoi seminare una sola coltura) ne rispettare le EFA, in ogni caso hai l'obbligo di rispettare la condizionalità. Il fascicolo lo deve comunque validare un CAA, la pac la puoi fare da solo.
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Alcune cose le possono fare solo certi tipi di utenti (CAA e altre pubblica amministrazione), quindi non puoi aggiungere o togliere terreni da solo, ma lo deve fare il CAA o la P.A. che hanno anche il compito di verificare che tu abbia il diritto di dichiare di ocndurre quei terreni. Quello che puoi fare è generare la domanda PAC partendo dall'ultima validazione del fascicolo, quindi devi comunque passare da un CAA. Il problema di spiegare tutti i passaggi è che ci sono manuali da centinai di pagine... non puoi spiegara in due minuti come fare certe procedure, procedure che poi cambiano in continuo... Il sistema informatico è in continua evoluzione perchè deve stare dietro a circolari dell'agea che di settimana in settimana cambiano l'interpretazione dei regolamenti... Dall'esterno sembra che devi solo scrivere che coltura è seminata... in realtà per capire quale coltura dichiarare tra le colture che sono state seminati in quell'anno (nel caso di erbai e/o doppie colture) devi leggerti 4 circolari... Ma farsi la PAC da soli senza stare aggiornati sulle regole non serve a nulla... perchè farai poi delle cose sbagliate. Ad esepio per il 2015 l'erba medica rientra nella foraggere con tutte le regole del geening che ne conseguono, dal 2016 invece fara parte dei seminativi e quindi cambieranno tutte le regole del greening a cui fare riferimento... Quindi a cosa serve risparmiare sull'inserimento dei dati quando poi non hai nessuno che ti dice cosa puoi seminare e in che percentuali? O se devi interrompere una foreggera prima che diventi prato permanente...
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Non è proprio così semplice... E' vero che devi dimostrare un titolo di conduzione valido al 15 maggio (ma se la pac la presenti in ritardo deve essere valido alla data di presentazione), ma questa regola servo solo a semplificare i controlli amministrati sui titoli di conduzione e non riguarda condizionalità, greening e tutoli accoppiati. Quindi per rispettare queste cose il terreno lo devi lavorare tutto l'anno e nei ocntrolli hanno diritto di verficare cosa c'è in qualsiasi momento e le regole le devi rispettare per tutta la campangna agraria. Anche gli erbai sono normati come data, nella PAC ci sono regole precise per stabilire quale coltura devi dichiarare in PAC in base al periodo di copertura del terreno ecc. ecc. I margini di manovra in realtà sono strettissimi.
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Devi però considerare anche la tenuta del prezzo dell'usato. Anche se saranno eccezionali da usati per un bel po' di tempo varranno sempre meno degli altri... Chi andrà a cercare un usato avra sempre il bubbio che chi lo ha venduto lo abbia fatto per disperazione - vista l'origine cinese - poi magari saranno meglio degli europei ma la maggior perdita di valore è da tenere in considerazione. Quando abbiamo preso la Panda sono andato a frami fare il prezzo anche da Hyundai e Kia ecc., la differenza di prezzo alla fine è poca (sulle auto, diverso è sui fuoristrada) poi guardando i listini dell'usato ho visto che la tenuta del prezzo delle Panda è di molto superiore e facendo i conti è risultata più conveniente la panda.
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la cilindrata mi sembra troppo piccola per 134 cv, sicuramente da nuovo andrà bene ma dopo tante ore, un motore così spinto, che affidabilità può garantire? Quanto si parla di Fendt tutti a criticare i motorini dei serie 900, ma qui se guardiamo il rapporto cv/cilindrata non siamo messi tanto meglio.
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Se l'errore è del consulente paga il consulete (professionista o associazione che sia). I CAA sono obbligati per legge ad avere un'assicurazione professionale e quando l'errore è loro devono pagare loro. Vi assicuro che è una cosa normale e da me i danni - se è effettivamente colpa dell'associazione - li paga l'associazione. Ho già sentito associati coldiretti che si lamentano che non gli hanno pagato i danni (che secondo loro derivati da errori del tecnico, ma è da verifcare se è così), in Confagricoltura se l'errore è dell'associazione è l'associazione che paga o tramite l'assicurazione o tramite lo sconto sui servizi. Li sta dalla serietà della tua associazione o del professinista, non sempre riparmiare 100€ sui servizi è conveniente... Quelli seri devono far pagare di più anche per pagare le assicurazioni professionali e risarcire in caso di danno... Ma la maggior parte degli agricocltori vede solo il risparmio spicciolo e immediato... senza valutare tutto.
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La nocciola patisce i ristagni idrici e il terreno pesante. Nell'argilla devi fare uno scasso profondo e un buon drenaggio, poi io farei un'insebimento controllato (diserbi con il glifosate solo a partire da luglio per avere il terreno pulito per la raccolta), inerbendo il terreno sta più soffice. Nell'argilla devi fare le lavorazioni solo quando il terreno non è ne troppo secco ne troppo umido. Dalla mie parti ci sono terre bianche, ma penso che se la tua è argillosa ma non è terra da mattoni vengano. @t101 Io pianterei 6x4 per passare con i mezzi anche quando sono grandi senza dover potare troppo le nocciole.
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Quando si comincia con i trattamenti ??
Rico ha risposto a frack71 nella discussione Viticoltura - Enologia
Clorpirifos e clorpirifos etile sono esattamente la stessa molecola, i due termini sono sinonimi. Il nome della molecola è chlorpyrifos, in Francia la chiamano chlorpyrifos éthyl ed ora si è diffusa anche da noi questa denominazione. A volte i disciplinari sono scritti male, nel senso che basterebbe mettere tra parentesi il sinonimo più utilizzato. Stessa cosa vale per il Fosetyl Al e l'etil fosfito di allumino, sui disciplinari trovi solo la seconda denominazione, sui prodotti solo la prima... ma sono sinonimi. -
Per poer passare in mezzo con i trattori. Anche mia nonna aveva le nocciole piantate strettissime, ma doveva fare tutto a mano copresa la raccolta perchè non si riusciva a passare. Chi le ha messe con interfile di 5 metri si sta pentendo perchè quando sono grandi non riesce a passare con il trattore. Acnhe quelli che le hanno messo con interfile 6 metri si lamentano che devono tagliare in continuo i rami se non passano più, questo perchè da grandi le nocciole a 6 metri arrivano toccarsi fra le file con i rami. Ultimante tanti le mettono a 7 metri di interfila per evitare questo problema. Se non prevedi di passare di traverso puoi metterle più fitte nell'interfila, ma non sotto i 4 metri. Una buona soluzione può essere 7x5 . Più sono fitte e prima entrano in produzione, e raccogli di più nei primi anni (poca produzione ma per più piante), quando sono vecchie invece quelle più larghe producono di più e quindi raccoglierai di più e dura di più l'impianto. E'una scelta, raccolgiere subito di più ma poi tribolare a passare con i mezzi oppure raccogliere di più dopo e passare meglio ocn i mezzi.
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Per esperienza la mia idea è esattamente opposta. Le colture che rendono veramente e danno sicurezze economiche sono quelle in cui diestro c'è l'industria. Può non piacere ma è così. Quando da noi si potevano mettere le barbabietole l'agricoltura funzionava. Non si diventava milionari, ma avevi una stabilità di redditto e le quote erano ricercatissime. Tutti quelli che le mettevano se potessero tornerebbero a farlo. Lo stesso vale per il pomodoro da industria (io parlo della realtà del Piemonte, al sud non so). I pochi che lo mettono se possono non lo mollano. Anche in questo caso non diventi ricco, ma è tutto un'altro lavoroare, puoi programmare gli investimenti e contare su acquirenti solidi... Non i privati o gli esercizi commerciali che pagano le prime due volte e la terza salti... Da noi il vino che rende di più è il Moscato, il motivo è semplice è un'uva in tutto e per tutto industriale. Dietro ci sono le grandi industrie, si concorda la resa e il prezzo è il vigneto diventa un assegno circolare... La qualità conta in modo molto relativo... tanto a livello industriale creano il vino che più piace al mercato di destinazione. Anche in questo caso con un vigneto di Moscato sai che tutti gli anni guadagnerai X, bella o brutta la vendemmia. Con gli altri vini, anche più pregiati, hai l'incognita della qualità, che se vendi a privati deve esserci, ma hai l'incogni più grande che è se ti pagheranno e quando... I ristoranti non pagno mai e perdi vino e soldi... I privati fanno sempre più fatica a pagare... E poi il peggio è checdevi gestire una miriade di clienti a dodici bottiglie alla volta... SE conti il tempo che passi a servire i clienti e raccontargliela... fai presto a capire che con l'uva Moscato venduta ad un unico cliente - l'industria - lavori molto ma molto meno e guadagni di più... E questo vale tutte le volte che confronti la vendita diretta e la vendita all'industria. Chi promuove la trasformazione e la vendita diretta non mette mai in conto il tempo perso a "vendere al privato" e mantenre i buoni rapporti ocn una miriade di piccoli clienti... Per le nocciole, anch'io ne sto piantando, come varieta sto mettendo quella tipica della zona - la tonda gentile trilobata - sia perchè si adatta meglio sia perchè eventualmmente potro avere l'IGP. Ma quello della nocciola è un mercato industirale e spero che lo rimanga. Cone già detto per esperienza anche se sembra di guadagnare meno in realtà è molto più facile lavorare e programmare (e quindi crescere) e non perdi un'infinità di tempo con mille clienti (anche il tempo è denaro). Poi ben venga chi ha voglia di trasformarsi le nocciole e vendere le torte... E' sicuremente una nicchia che può sfamare un po' di produttori, che avranno poco tempo per produrre perchè devono fare tutto il resto. Ma è appunto una nicchia per pochi che hanno voglia e pazienza di fare un lavoro che non l'agricoltore... e hanno la pazienza di sopportare tanti piccoli clienti privati... Ma il mercato ed i numeri e la massa degli agricoltori non sono questi pochi che fanno le nicchie, ma la produzione industriale.
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Alcune timide, umili, personali, sintetiche considerazioni sul mercato dei cereali
Rico ha risposto a Mapomac nella discussione Coltivazioni erbacee
Il Consorzio Agrario del Nord Ovest che copre le provincie di Asti, Cuneo e Alessandria (Piemonte) fa i contratti per il grano tenero così: Prezzo della borsa di Torino alla voce "frumento tenero nazionale panificabile" meno 1 € a quintale, vendita obbligata entro il 30/04/2016. L'euro è giustificato per le spese di magazzinaggio e movimentazione. Consegni subito mentre trebbi, quindi non hai costi per silos o magazzini, poi sei libero di vendere quando vuoi (entro il 30/04/16) al prezzo di mercato meni 1 €. Quello che c'è da dire è che mediamente la borsa di Torino quota da 0.5 a 1 € in meno rispetto a quella di Milano (l'unica altra borsa cereali confrontabile per distanze). Anche se è capitato che il grano valesse di più Torino, ma sono eccezioni.- 308 risposte
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- cerali
- chigago board of trade
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250 - 280 metri slm, nelle colline dell'astigiano alle porte della pianura padana. Chi lo semina dopo grano lo fa senza arare, ripper più erpice oppure solo erpice... più smuovi la terra più asciuga, quindi non conviene. Si punta più a risparmiare sui costi essendo una seconda coltura.
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- buckwheat
- fagopyrum esculentum
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Lo so benissimo che è una pena sproporzionata, il ricorso di Confagricoltura oltre a basarsi sul fatto che il contratto per legge continua (per cui saresti apposto) si appella anche alla proporzionalità della pena. Però il problema è che nel regolamento della PAC questo tipo di infrazione ricade nella "frode intenzionale" e in questo caso per i regolmanti europei la pena è la decadenza dell'intera domanda. Completamente assurdo in casi come questo, ma è così... Ma se riesci a far dichiarare ad uno degli eredi che effettivamente lo lavoravi tu si risolve tutto...
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Per i conttratti di affitto falsi non esiste nessun problema, basta che registri un contratto cumulativo con i proprietari che magari neppure conosci e dichiarando che hai un contratto verbale, paghi 67€ all'agenzia delle entrate ed hai il contratto registrato... Adesso si chiama tutto agenzia delle entrate, ma in realtà è l'ex "ufficio del registro" che non è altro che un esattoria e non ha alcun compito di verifica, per cui non ti chiederanno mai controprove e non faranno mai alcun controllo se non quello della congruità del canone. Per legge esistono i contratti di affitto verbali, perchè per tradizione in campagna i contratti si fanno a voce. Entro il 28 febbraio vai all'agenzia delle entrate dichiari di avere il contratto verbale con tizio e caio... paghi 67 € ed hai un contratto registrato. Vai al CAA con questo contratto timbrato dall'agenzia delle entrate e non possono rifiutarti di inserire le particelle in PAC... I nomi dei proprietari dei terreni sono facilissimi da trovare, ti basta prendere una mappa e scegliere le particelle, poi fai la visura al catasto e hai nomi e date di nascita... Normalmente tutti gli agricoltori, anche quelli onesti, hanno dei terreni che non possono segnare perchè il proprietario li segna per prendersi il gasolio agricolo. Quindi è normale che tutti arrivano dall'associazione e chiedano se quelle certe particelle sono dichiarate da qualcuno. Il tecnico, che sa della questione gasolio ecc, verifica per il proprio associato e se sono libere te lo dice. A questo punto l'agricoltore ti dice che le lavora lui e di segnarle e di fare il contratto verbale. Essendo la norma i contratti verbali e le particelle segnate dai proprietari l'associazione non può che fare questa verifica e i contratti verbali. Se noi decidessimo di negare la legittimità dei contratti verbali perderemmo i 3/4 degli associati. Tutti agricoltori onesti e che lavorano davvero i terreni, ma affittano da anziani che non firmerebbero neanche morti un contratto di affitto o qualsiasi altro documento. Gli anziani sono diffidenti a firmare qualsiasi cosa, in più con le varie riforme agrarie c'è gente che si è trovata con terreni affittati ad agricoltori e l'impossibilità di toglierli prima di 30 anni... (dal 1982 non è più cosi). Allora capirete perchè gli anziani che hanno vissuto quei tempi non vogliono firmare nulla... E allora il contratto verbale è indispensabile...
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Nella mia zona ci sono temporali a luglio per cui il terreno negli ultimi anni è sempre stato abbastanza umidio è non è stato necessario irrrigare, è pochi anni lo mettono ma non hanno mai irrigato. Certo che se fa un estate come quella del 2003 non so se nascerebbe.
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- buckwheat
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La formazione delle resistenze è un processo molto lungo ed incerto. Per come funziona i mais ogm su piralibe e diabrotica è quasi impossibile che si creino e affermino resistenze, se mai succederà queste popolazioni dovrebbero anche diffondersi ovunque per dare problemi generalizzati.. parliano di decine e decini di anni per avere le resistenze che poi saranno solo locali... Nel momento in cui in una certa zona riscontri la resistenza agli ogm ti basta usare un'insetticida e stermini le popolazioni resistenti e dopo alcuni anni di insettici puoi addirittura ricominciare a usare il mais BT su questi stessi campi... Il glifosate è utilizzato da più di 40 anni in tutto il mondo su decine milioni di ettari e in decine di milioni di litri. Lo stiamo ancora utilizzando tutti senza particolari problemi, questo dimostra che il pericolo resistenze non è da sottovalutare ma non è dietro l'angolo... Se uso gli strumenti in modo adeguato non ho il problema. Quando si forma una resistenza poi è a livello locale, se ho delle infestanti reistenti al glifosate vado a trattare con altri principi attivi e le uccido, il risultato è che non si diffondono in tutto il mondo... E il glifosate gli altri continuano ad uasarlo tranquillamente... Altro esempio di resistenze sanate: fungicidi su vite tipo Metalaxil: ad inizio anni novanta in alcune zone del nord italia sembrava che non funzionasse più... forse alcuni ceppi di peronospora resistente. E' stato abbandinato dagli agricoltori di queste zone in favore di altre molecole e la peronosposra l'hanno contenuta lo stesso. Sempre in queste zone ultimamente è tornato di moda il metalaxil che ora contiene di nuovo la peronospora... i presunti ceppi resistenti di peronospora si sono estinti... e la molecola la utilizzano ancora.
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A quello che dice Gallo88 eistono però due eccezioni: - scambio di lavori fra coltivatori diretti: io ti aro un campo e tu mi semini il mais... , ma in questo caso non esiste fattura perchè non c' è transazione economica tra le aziende ed ognuno usa il proprio gasolio. - lavoro in conto terzi occasionale: se l'attività è occasionale e di modesta entità rispetto al fatturato dell'azienda agricola qualsiasi agricoltore può fare piccolo lavori in conto terzi e rilascia regolare fattura. Per questi lavoro conto terzi non può però chiedere il gasolio agevolato e non può usare il gasolio agevolato destinato ai propri terreni. Fino a quando le assegnazioni di gasolio erano alte nessuno si è mai posto il problema del gasolio. Quindi prima che ti sequestrino il trattore, se sei un po' sveglio, ne passa... un po' è occasionale, un po' è scambio di favori... Certo che se hai 3 ettari coltivati e poi fa lavori in conto terzi su su 1000 ettari... se invece è il contrario è una prestazione occasionale...
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Nel regolamento della PAC c'è scirtto in modo chiaro e senza giri di parole che sei obbligato a registrare il contratto di affitto entro il 28 febbraio dell'anno successivo. Non dobbiamo confondere la validatà a livello giuridico del contratto con il regolamento per l'accesso ai contributi PAC. A livello giuridico esistono i "diritti reali" tra cui il "possesso" che ti autorizza a lavorare un terreno anche senza documenti o consonso dei proprietari, ma quando vuoi prendere un contributo pubblico devi attenerti al regolamento di quel contributo. Nel regolamento PAC sono riconosciuti solo alcuni titoli di conduzioni e non altri... e quindi anche il più fine giurista deve adeguarsi a quanto scritto nel regolmento... Confagricoltura ha fatto un ricorso al TAR su queste basi, non c'è ancora la sentenza visto che non è così semlice la questione ed il regolamento della PAC purtroppo è chiaro e non è a favore degli agricoltori che coltivano senza titoli di ocnduzione riconosciti.
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Se fa il comodato d'uso gratuito lo devi indicare con il codice del comodato d'uso, ma devi presentare l'autocertificazione firmata dal proprietario del terreno che dichiara che è in comodato. Se lo dichiari come affitto ha un altro codice e devi registrare il contratto di affitto. In caso di controllo il proprietari deve comunque sempre confermare che il contratto di affitto verbale esiste. Se è scritto va firmato davanti alle associazioni e quindi non necessita di conferma. Se è un comodato però non puoi registrarlo come un affitto, crei un errore formale, anche se solo formale esiste l'errore e quindi la penalità. Non l'applicano mai ma potrebbero toglierti il contributo di quella particella. Anche il comodato è usato con troppa disinvoltura... come i contratti cumulativi... Per ora va bene così... cone andavano bene i contratti cumulativi con i deceduti... quando la regola dice che dovevi formalizzarlo con tutti gli eredi (nel caso non sia fatta la successione)... Fino a ieri andava bene... ora c'è gente che rischia di perdere tutta la PAC... e quando va bene che gli eredi confermano perde solo quella particella... ma perdi dei soldi... Come dicevo prima l'errore sta nel lassismo dei caa, delle associazioni e quindi degli agricoltori che si sentono dire che basta il comodato... il cumlatico... Ma se leggete i regolamenti della PAC vi accorgete che dicono ben altro... e sono molto più ferrei dell'agenzia delle entrate o della finanza... Poi fino a poco tempo fa non li facevano rispettare e chiudevano un occhio... ma poi quando la finanza si è messa a controllare sono uscite tutte le magagne... Quando muore il proprietario l'affituario ha il diritto di portare avanti il contratto ma deve formalizzare il rapporto con gli eredi. Questi non possono recedere dal contratto, ma perchè sia valido l'affittuario deve continuare a pagare l'affitto... l'erede che riceve l'affitto quindi non dovrebbe aver alcun problema a dichiarare la verità... Ma se non pago più l'affitto a nessuno il contratto decade... e sono in torto io. Se lo pago è l'erede si rifiuta di dichiarare che il terreno lo affitto io e pago regolarmente, posso fare causa all'erede e chiedergli i danni... Ma non posso lavorare un terreno è metterlo in PAC senza avere il consenso esplicito dei proprietari e se dichiarato affito pagargli l'affitto. Se è comodato d'uso comunque il proprietario deve confermarlo...
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E' possibile perchè la considerano frode da parte tua. La proprietaria era morta, ma tu il terreno lo avevi in affitto e visto che l'affitto non lo andavi a pagare al cimitero i casi per la legge sono due: - o tu pagavi l'affito ad uno degli eredi e quindi questo deve confermare che tu gli paghi l'affitto; - tu lavoravi il terreno senza pagare l'affitto a nessuno e quindi eri abusivo e non avevi titolo per dichiararlo in pac. Se uno degli eredi conferma che lo lavorari finisce tutto li. Alla finanza e all'arpea in questo momento non interessa che ne tu ne gli eredi vi siete preoccupati di formalizzare presso l'agenzia delle entrate il continuare del contratto di affitto dopo il decesso. Il contratto di affito è vero che continua però deve essere formalizzato con gli eredi e dovevate pagare la tasse di registro e gli eredi pagare le imposto per il terreno affittato. In Italia fanno tutti così... muore il proprietario e tanto l'affitto continua... ma le imposte non le paga più nessuno... Nel caso nessuno degli eredi conferma che tu lavorari il terreno sono cazzi amari. In questo caso tu formalmente lavorari il terreno senza averne titolo e sopprattuto non avevi l'autorizzazione degli eredi a prendere i contributi pac su quel terreno. Non avendo questa autorizzazione, per la legge, hai fatto un frode. Se nessuno degli eredi conferma che lo lavorari e a loro strava bene che prendessi dei contributi sul loro terreno, Finanza ed arpea non possono che considerarla frode. Il regolamento europeo sulla PAC in questo caso è molto chiaro, in caso di atti fraudolenti decade tutta la domanda di premio. Non è sicuramente il tuo caso, ma ti posso dire che c'è gente che questo tipo di forde l'ha fatta davvero... si è segnata nella PAC particelle di gente che neppure conosce... e si è presa i contributi che non gli aspettavano... Ma finanza ed arpea non possono stare alla tua parola... hanno bisogno che i legittimi proprietari confermino... Il vero problema è il lassismo con cui i vari caa ed i vari Agricoltori hanno sempre gestito i contratti di affitto... Tutti facevano i contratti cumulativi mettendo dentro di tutto e di più... fino a quanto è scoppiata la bomba... ed in mezzo ci sono finiti anche quelli che la terra la lavorano davvero...
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Anche in provincia di Asti hanno provato a seminarlo su iniziativa del consorzio agrario che ha un accordo con la Barilla. Lo seminano dopo aver trebbiato il grano (a luglio) e lo raccolgono a fine ottobre con una mietitrebbia con barra e crivelli da grano. Mi pare producano sui 15 q/ha, il prezzo il primo anno di prova sui 70 euro/quintale poi ho sentito dire che era calato, mi hanno detto 50 €/q ma la fonte non è affidabile. Il problema principale è che non esistono diserbanti registrati, per cui non puoi diserbare... Appena riesco provo ad informarmi se hanno continuato la sperimentazione.
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Quando si comincia con i trattamenti ??
Rico ha risposto a frack71 nella discussione Viticoltura - Enologia
Se il tecnico è molto preparato saprà che si sono fatti molti studi (a partire dagli anni '80) per mettere in relazione la quantità di principio attivo con lo sviluppo della vegetazione. E con poca vegetazione si può ridurre il dosaggio senza problemi di attività biologica e neppure di resistenze. Questi studi sono stati fatti oltre che negli stati uniti e in australia anche in Italia pochi anni fa e confermano come per i trattamenti pre fioritura si può ridurre la dose. -
assicurazione e rimorchi.. chi mi aiuta a capire ?
Rico ha risposto a ik0qdd nella discussione Normative agricole
Dipendera della compagnia o dalla zona, quando mandiamo i dati per i preventivi (parlo da operatore di un associazione in questo momento) la compagnia con cui siamo convenzionati ci chiede sempre questo dato ed in base a questo varia di qualche euro il prezzo. Fono a tre anni fa il prezzo era standar ed era 75 euro, poi hanno introdotto questa variante. -
Il diserbo pre-emergenza e il post-precoce nel frumento
Rico ha risposto a DjRudy nella discussione Coltivazioni erbacee
grazie del consiglio, il prossimo anno magari una prova la faccio