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beppepal

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  1. come procedono il lavori?.....
  2. dal mio ultimo viaggio in Cina........ altro che meccanizzazione della raccolta del riso
  3. ciao no non li conosco ma presumo che siano prodotti con la tecnologia italiana degli anni 70-80 che ora vanno molto nei paesi del'est.
  4. ciao ti avevo scritto alcuni mesi fà.... parli di desilatore, non converrebbe valutare un carro desilatore miscelatore, in questo modo carichi l'insilato ci aggiungi il fieno e gli altri elementi che compongono la razione alimentare e distribuisci direttamente in mangiatoria.
  5. continuo ad intervenire anche se non è il mio settore.....da alcuni allevatori della zona con vacche da latte le loro razioni alimentari 1° La razione alimentare utilizzata per le vacche da latte comprende: 6 Kg fieno prato stabile; 17 Kg insilato di mais; 1 Kg cotone; 7 Kg mais fioccato; 2 Kg soia; 2 Kg farina di estrazione di soia; 1 Kg integratori. 2° razione alimentare leggermente diversa: 2 Kg fieno 3°-4° taglio; 20 Kg insilato di mais; 3,5 Kg mangime 16% proteine; 4 Kg nucleo; 2,5 Kg mais fioccato; 1 Kg di farina di estrazione di soia; 1 Kg integratori. 3° razione alimentare 4,2 Kg di nucleo; 1,1 Kg di mangime; 1,3 Kg di cotone; 0,8 Kg di farina di estrazione di soia; 5,4 Kg di erba medica; 5,5 Kg di pastone di mais; 23 Kg di insilato di mais. In questo tre casi le razioni possono subire delle variazioni che possono riguardare: la quantità di silo mais in rapporto all' età delle bovine; la quantità di mangime in rapporto alla produttività.
  6. mi permetto di intervenire: data l'alta presenza nella zona di paglia di riso si potrebbe pensare di utilizzarla non solo per la lettiera, ma anche come integratore alimentare alla razione giornaliera dopo averla opportunamente trattata. ci sono in bibliografia tantissimi studi sul trattamento della paglia con ammoniaca per rendere più disponibile ed assimilabile dal rumine gli elementi nutritivi della paglia. in questo sito ma anche in altri posti puoi trovare del materiale http://alimenti.vet.unibo.it/ auguri e buon lavoro ti riporto quì sotto uno stralcio Sottoprodotti, paglie Paglie Straw La paglia di cereali è uno dei sottoprodotti agricoli più rappresentativi in Italia sia dal punto di vista quantitativo che da quello della diffuzione sul territorio nazionale. La quota di gran lunga più elevata di produzione spetta alla paglia di frumento seguita a distanza da quella di riso, orzo, avena e segale. Circa la metà della produzione nazionale rimane sul campo, dove viene interrato o bruciata per migliorare la fertilità del terreno, il 6% viene assorbito dall'industria cartiera per la produzione di carta paglia e cellulosa. Il 35% viene utilizzato per fini zootecnici, come lettiera o come componenete di diete alimentari, altre destinazioni sono: la pacciamatura e l'industria micologica. La paglia, in considerazione dello scarso valore nutritivo, viene utilizzata come alimento di ripiego per le categorie meno esigenti o come semplice apportatrice di fibra nella razione. Per aumentare l'ingestione da parte degli animali ed il valore nutritivo, si sono individuate alcune vie. Una di queste è stata quella dei trattamenti meccanici quali la trinciatura e la sfibratura con le quali si soddisfa la prima esigenza, specialmente se il sottoprodotto viene miscelato in una razione più appetibile comprendente ad esempio insilato di mais od erba verde. La macinatura non si è dimostrata un trattamento valido per l'elevato costo energetico e perché non favorisce l'aumento della digeribilità. Per raggiungere questo intento alla trinciatura ed eventualmente alla pellettatura, che ha il compito importante di ridurre il volume può venire associato un trattamento chimico a base di idrato sodico od ammoniaca. Trattamento con idrato sodico La paglia, dopo essere stata rinciata, generalmente viene trattata in un impianto a punto fisso. Dopo il trattamento alcolino non si hanno modifiche di rilievo nel contenuto in principi nutritivi tradizionali, tranne che in un aumento delle ceneri. Al contrario la digeribilità della sostanza organica aumenta di circa il 35%; il miglioramento più sensibile è per la fibra grezza; ne deriva un discreto incremento del valore nutritivo. Trattamento con l'ammoniaca La modalità più semplice di distribuzione dell'ammoniaca consiste nell'immettere il prodotto gassoso entro una catasta di balle rivestita da un telo di plastica. L'unica modifica di rilievo della composizione chimica è nell'aumento delle sostanze azotate. Significativo l'incremento della digeribilità della sostanza organica e del valore nutritivo. Quando l'impiego della paglia è dettato dall'esigenza di correggere deficenze della razione in ordine al contenuto di sostanza secca e di fibra lunga nessuna manipolazione, né meccanica né chimica è giustificata. Se al contrario la paglia viene considerata come un alimento possono essere presi in considerazione trattamenti atti ad esaltarne il valore nutritivo. La scelta, come agente chimico, dell'idrato di sodio o dell'ammoniaca va eseguita tenendo conto dei diversi fattori (tecnici ed economici) che giocano a favore dell'una o dell'altra soluzione. Frumento tenero Frumento tenero, trinciata Paglia di frumento tenero, trattata con NH3 al 5% della ss Paglia di frumento tenero, trattata con NH3 gassosa al 2,5% della ss Paglia di frumento tenero, trinciata e trattata con NaOH al 5% Paglia di frumento tenero, trinciata +NaOH al 5% della ss Paglia di frumento tenero, trinciata e trattata con NaOH al 4% del tq Paglia di frumento tenero, trinciata e trattata con NH3 al 2,5% + NaOH al 2,5% Paglia di frumento tenero, trattata con urea Paglia di frumento tenero, trinciata e trattata con NH3 4% + NaOH all'1% della ss Orzo, trinciata Paglia di riso Paglia di riso, trinciata, formellata integrata con urea + melasso Paglia di riso, trinciata e integrata con urea e melasso Paglia di riso, trinciata e trattata con NaOH 4% sul tq
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