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MicroIrrigo

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  1. No Martinaz, l'idrociclone deve perdere pressione. Se dimensioni l'idrociclone in perdita di carico allora aumenti la velocità dell'acqua e questa velocità sostenuta serve per separare la sabbia. La portata non c'entra. Se osservi questo comportamento allora significa che di sabbia ne hai poca, bene! Ho visto idrocicloni cavare 8/10 kg di sabbia in una giornata.....moltiplica per 50 giornate di irrigazione ed ecco 500 kg di ottima sabbia. Ciao
  2. Estate, caldo, molto caldo....le piante vanno in stand-by e si fermano! E' proprio così...accendono la lucina rossa e buonanotte a tutti. E' un meccanismo di difesa che permette alla pianta di portare al minimo le funzioni, il metabolismo e, letteralmente, vegetare. Ci sono studi che hanno dimostrato che la perdita di produzione, a causa di temperature elevate, può tranquillamente superare il 20%. La pianta, in condizioni estreme, non si vota al sacrificio bensì attua una serie di operazioni che le permettono di conservare una minima attività per la pura e semplice sopravvivenza. In serra le condizioni limite vengono raggiunte con una certa facilità per cui i sistemi di controllo climatico assumono un'importanza fondamentale. Tra le differenti possibilità voglio portare alla tua attenzione il sistema "Fogger (Fogger System) a bassa pressione e sola acqua". Con questa semplice definizione intendo sgombrare il campo da tutte le soluzioni che prevedono: Pressione elevata (fino 70 bar) Miscela aria/acqua Un Sistema Fogger a bassa pressione (4-5 bar) e sola acqua è costituito da erogatori con particolari caratteristiche: Costruito interamente in materiale plastico Portate da 7 lt/h a 14-30 lt/h Valvola antidrenaggio o LPD (Leak Prevention Device) Altre particolarità: Pressione di esercizio 4,0-5,0 bar Dimensione delle gocce: 80% Filtrazione richiesta 150-200 mesh Diametro delle tubazioni: 16-20 mm Un sistema Fogger viene azionato ad impulsi molto brevi ed intervalli altrettanto piccoli. Ad esempio: 2-4 secondi di impulso 10 secondi di intervallo Lo scopo è di ottenere l'umidificazione dell'aria in seguito all'evaporazione delle gocce di acqua ed un rapido e continuo ricambio di aria. L'evaporazione dell'acqua innesca una reazione endotermica ( sottrazione di 590 calorie/gr di acqua evaporata) che provoca l'abbassamento della temperatura ambiente e l'innalzamento dell'Umidità relativa. Il ricambio di aria, operato da estrattori, mantiene l'ambiente a bassa umidità ed in grado di garantire la continua evaporazione e la sottrazione di calorie.
  3. Ciao Alfieri, quando filtri con i graniglia il "segreto" è la velocità dell'acqua nel filtro. A differenza dell'idrociclone il graniglia va molto sovradimensionato per abbassare la velocità e permettere al limo di rimanere imbrigliato nella "sabbia". Alcuni consigli: - usa graniglia 0,8-1,2 mm - ad inizio stagione guarda che abbia ancora gli spigoli vivi, altrimenti cambiala - stai molto sovradimensionato per abbassare la velocità Ho scritto un messaggio riguardo il dimensionamento dei filtri a graniglia, lì trovi buone dritte. Ciao
  4. Ciao Mapomac, l'idrociclone nelle acque di canale ha senso solo a due condizioni: - grandi quantità di limo e terra - possibilità di perdere molta pressione In caso di grandi quantità di limo e terra l'idrociclone può effettivamente svolgere il compito di alleggerire il lavoro dei filtri a graniglia in quanto questi elementi decantano (sono più pesanti dell'acqua). Causa la loro leggerezza però dobbiamo far sì che l'acqua giri molto velocemente nell'idrociclone altrimenti limo e terra passeranno, come se niente fosse, nel graniglia. Quanta velocità? Ricordo in un appezzamento di kiwi, vicino a Sandrà (VR), che ho tenuto un idrociclone da 2" (prima dei filtri a graniglia) su una bocchetta da 10 lt/sec. In condizioni normali ci sarebbe voluto un 3". Pressione ne avevamo da vendere (5 atmosfere in bocchetta e a noi ne servivano 2,5 per i microirrigatori). L'idrociclone faceva perdere 1,7 atmosfere abbondanti ma scaricava sabbia finissima e limo alla grande ed i lavaggi dei graniglia erano passati da 1 ogni ora a 1 ogni 1 ora e 3/4 (filtro automatico e acqua da "panico"). Ciao
  5. Fine Aprile...è tempo di irrigare e di fare sul serio! Ho stilato un checkup completo per il tuo impianto antibrina ed ora è giunto il momento per mettere nero su bianco la procedura di collaudo della tua batteria filtrante automatica. I tuoi filtri hanno già parecchie centinaia di ore sul groppone? Lo scorso anno hai dovuto correre a causa di mille piccoli problemi ai filtri? Vogliamo cominciare bene la stagione? OK, è ora di fare un bel checkup alla tua batteria filtrante automatica! I filtri utilizzati in irrigazione sono normalmente molto affidabili e, soprattutto se di ottima qualità, non necessitano di particolare manutenzione. Attenzione però.....se hai deciso di impiegare il tuo prezioso tempo in affari ben piu' seri che non lavare e controlavare ogni due ore e ti sei affidato all'Automazione allora le cose cambiano decisamente. Una batteria filtrante automatica ha diversi elementi soggetti ad usura ed altri che devono essere regolarmente rimpiazzati. Un po' come la macchina....cambio olio, filtri, iniettori, battistrada etc etc Vediamo dunque i 20 controlli che ti faranno passare un'estate tranquilla clicca QUI per Scaricare clicca QUI per Visualizzare
  6. L'immagine a fianco è la sola che mi rende perfettamente l'idea di....riposo! La stagione irrigua appena iniziata non riserverà molti momenti come questi e sarai preso da mille urgenze e mille imprevisti. Imprevisti ed urgenze a parte, perchè non attrezzarsi per rendere autonome alcune operazioni che ci costringono a investire tempo ed energie in modo non esattamente produttivo? Per esempio, perchè non rendere automatica la batteria filtrante a graniglia? Non dico che riposerai sotto palme di cocco dondolato dalla brezza marina ma sicuramente non sarai costretto a continue corse per controlavare manualmente i filtri. Come fare è presto detto, ecco i prodotti che servono per automatizzare: Idrovalvole a tre vie Centralina di comando per lavaggio filtri Differenziale di pressione idraulico o elettroidraulico Idrovalvola Sostegno Pressione elettricamente gestita dalla Centralina Idrovalvole a tre vie Le Idrovalvole a tre vie sono appositamente studiate per questa applicazione tant'è vero che sono definite anche Idrovalvole di Controlavaggio Filtri. Il fatto che siano a "Tre Vie" significa che a seconda della posizione possono alimentare il filtro (Filtrazione) oppure scaricare l'acqua proveniente dal filtro stesso durante il lavaggio (Controlavaggio). Normalmente questa seconda funzione sarebbe ottenuta con una seconda idrovalvola applicata sullo scarico. Le Idrovalvole a tre vie hanno dunque un ingresso per l'acqua che alimenta il filtro, un'uscita al filtro, un uscita per lo scarico dell'acqua di lavaggio. In quanto automatiche sono accessoriate con Sagiv per apertura manuale e Solenoide N.C. (Normalmente Chiuso) che, quando attivato dalla Centralina, riempie la Camera dell'idrovalvola e la "manda in scarico". Sono generalmente realizzate in ghisa (pn16) ma esistono anche in plastica (pn10). Sono definite "in linea" o "ad angolo" a seconda del tragitto che compie l'acqua per alimentare il filtro (nella foto vediamo idrovalvola in linea (il raccordo nero indica lo scarico). I diametri più utilizzati sono 2" (2"x2"x2") per portate fino a 20-25 mc/h e 3" (3"x2"x3") per portate fino a 60 mc/h. Definizione per ordine: Idrovalvola 3 vie per controlavaggio con Sagiv e Solenoide NC (24v ac o 9-12cc) Centralina di Lavaggio Filtri Sono cenntraline appositamente realizzate per la gestione dei lavaggi dei filtri e presentano caratteristiche e peculiarità che le differenziano dalle normali centraline di irrigazione: Gestione di programmi ciclici Programma di lavaggio ad intervalli fissi (gestione a Tempo) Programma di lavaggio Manuale Programma di lavaggio azionato da Differenziale di Pressione Programma di lavaggio Combinato (Tempo + Differenziale) Gestione di Idrovalvola di Sostegno Pressione Regolazione lunghezza degli Intervalli Regolazione lunghezza della Durata del lavaggio Regolazione dell'intervento del Differenziale di Pressione Regolazione dell'intervallo tra le stazioni Eventualmente: Conteggio dei lavaggi ed altro A seconda che l'energia elettrica sia o no disponibile sono acquistabili modelli in Corrente Alternata o modelli in Corrente Continua (a batteria) ed anche le Idrovalvole, di conseguenza, saranno accessoriate di Solenoidi adatti. La Batteria filtrante classica a due elementi necessita di una centralina a 2 stazioni (se presente la Valvola Sostegno Pressione elettrica è bene controllare le caratteristiche della centralina). Una regolazione di base prevede: Tempo di lavaggio non inferiore a 90 secondi (120-180 sec per filtri di grandi dimensioni) Intervallo tra i lavaggi 60 minuti (dipende molto dalla qualità dell'acqua) Soglia di intervento del Differenziale di Pressione 0,8-1,0 bar Intervallo tra le stazioni 15-20 sec Anticipo dell'idrovalvola Sostegno Pressione 20-30 sec (dipende dalla dimensione della valvola) Definizione per ordine: Centralina di Lavaggio filtri a "n° stazioni" (il n° di filtri da gestire) in Corrente Alternata o Corrente Continua (dipende dalla disponibilità in loco di energia elettrica) Differenziale di Pressione In commercio esistono fondamentalmente 2 modelli: elettroidraulico e digitale. La funzione di un Differenziale (DP Switch in inglese) è quella di rilevare la pressione in due differenti punti ed evidenziare tramite una lancetta o dei numeri la differenza tra le due rilevazioni. Il DP lancerà un segnale alla Centralina ogni qualvolta la differenza di pressione raggiunge un valore che corrisponde, o supera, la soglia di intervento impostata (ad es. 1,0 bar). Come reazione a quel segnale la Centralina avvierà il programma di lavaggio. NB:In caso di programma Combinato (Tempo + DP) il segnale proveniente dal DP ha sempre la precedenza. Esempio: La centralina ha effettuato da pochi minuti il ciclo di lavaggio e dovrà ripetere l'operazione tra 60 minuti. Nel frattempo il pescante della pompa è sceso oppure a monte stanno sfalciando le sponde del canale ed entra all'improvviso una quantità notevole di limo o fili d'erba. Il DP segnala alla Centralina il raggiungimento della soglia di intervento e immediatamente parte il ciclo di lavaggio dei filtri. Definizione per ordine: Differenziale di Pressione elettroidraulico o Digitale per collegamento a Centralina Lavaggio Filtri ElettroIdrovalvola di Sostegno Pressione Filtri Con questo termine ci si riferisce ad un'idrovalvola che, durante il lavaggio, mantiene a monte (nei filtri) una pressione idonea al lavaggio. Può succedere che in fase di lavaggio la pressione, a causa dell'apertura dello scarico di una delle idrovalvole, tenda a scendere al di sotto di un determinato valore che viene ritenuto idoneo per il lavaggio (2,0 bar o anche 2,5-3,0 bar in caso sia richiesto un lavaggio "più energico"). L'Elettroidrovalvola di Sostegno Pressione Filtri, completamente aperta in fase di Filtrazione, comincerà a "stringere" (a chiudere) per far sì che nei filtri si crei/mantenga la pressione desiderata in fase di Lavaggio. Al termine del ciclo di Lavaggio ritornerà nella posizione iniziale. Il mantenimento della pressione ideale in fase di lavaggio è uno degli aspetti basilari per l'ottenimento di una perfetta rigenerazione dei filtri. Definizione per l'ordine: Idrovalvola Sostegno Pressione con Solenoide NC (in C.A. o C.C. a seconda del tipo di Centralina scelto) installato sulla posizione AUTO del comando manuale Sagiv
  7. Un intero esercito, una moltitudine, un'interminabile colonna di soldati tutti perfettamente eguali. Non una differenza, una seppur minima variazione....niente. Ecco cosa intendi quando parli di raccolto perfettamente uniforme! Un calibro costante, se quello giusto naturalmente, è sinonimo di alta redditività (soprattutto se abbinato ad un'ottima produttività). A volte, invece, la disformità la fa da padrona ed ecco che fioccano penalizzazioni e prezzi differenziati fino alla classificazione di....scarto. L'Uniformità, con tutte le mille sfaccettature del termine, è un elemento di assoluta importanza per i prodotti industriali come per quelli alimentari. Le patate devono avere un certo calibro, così anche il kiwi e la carota etc etc. Il melone deve avere una certa concentrazione zuccherina, il pomodoro un determinato brix etc etc. Gocciolatori, microirrigatori, minisprinklers, ali gocciolanti sono tutti prodotti che hanno subito modifiche tese al raggiungimento di un'eccellente uniformità di erogazione. Ottenere Uniformità in tutte le condizioni, anche le più estreme, è esattamente il motivo agronomico per il quale è stato studiato e perfezionato il meccanismo di compensazione della portata. Provo ad elencare alcune possibili situazioni nelle quali l'erogazione viene alterata rispetto al valore di riferimento: terreno in salita terreno in discesa eccesso di pressione mancanza di pressione filari molto lunghi etc Sostanzialmente ogni qualvolta la pressione aumenta o diminuisce provoca una variazione di portata e, quindi, una disformità nell'erogazione. La variazione della portata può essere accettabile entro certi limiti (di solito il 10%) ed oltre genera problematiche notevoli in produzione. Se tieni conto che la Microirrigazione è generalmente associata alla Fertirrigazione (distribuzione tramite acqua di elementi nutritivi) ecco che oltrepassare la soglia del 10%, soprattutto in assenza di fenomeni "tampone" quali piogge e temporali, porta ad effetti negativi evidenti. Qual'è il sistema adottato per la regolazione della portata? Il meccanismo di autocompensazione consiste in una membrana, di dimensione-spessore-elasticità, progettata per reagire agli sbalzi di pressione allargando o restringendo il passaggio dell'acqua in uscita ad un gocciolatore od in alimentazione ad un micro/mini sprinkler. I materiali utilizzati per la realizzazione delle membrane devono garantire la resistenza a sostanze disciolte in acqua (sali minerali, acidi, metalli) ed a temperature le più svariate (inferiori a 0°C in antibrina e superiori a 25-30 °C in irrigazione estiva con acque di canale). Inoltre le membrane devono mantenere le proprie caratteristiche di elasticità nel tempo al fine di risultare efficaci anche dopo anni ed anni di lavoro. Cosa garantisce il meccanismo di compensazione della pressione? Alcuni esempi: laterali molto lunghe a parità di diametro/passo tra i gocciolatori/portata rispetto a prodotti standard (ala diam. 20 passo 50 gocciolatore 2 lt: 180 m ala classica - 300 m ala autocompensante) portata costante, entro un certo range di pressioni, sia in situazioni di dislivelli che salite (0,5 - 3,5/4,0 bar per le ali ac, 1,5 - 4,0 bar per i microirrigatori, 2,5 - 5,0 bar per i minisprinklers) un diametro dell'ugello maggiore a parità di portata nei microirrigatori (es: 47 lt/h con diam. ugello 1,25 mm mentre 1,00 mm per 50 lt/h su modello standard) e quindi una minor sensibilità all'occlusione ed alla nebulizzazione una distribuzione davvero uniforme di acqua e elementi nutritivi
  8. 12:31 PM | Pubblicato da Alberto Quattrini | Modifica post Quando si parla di "distribuzione" in impianto irriguo ci si riferisce all'insieme di tubazioni e valvole (Idrovalvole ma anche Sfiati Aria e Contatori) che convogliano l'acqua ai settori e ne definiscono il percorso. Le Valvole possono essere definite "elementi attivi" del sistema perchè, a differenza delle tubazioni, non si limitano a contenere il fluido ma svolgono funzioni complesse quali: Apertura e Chiusura Regolazioni (di pressione, di portata etc) Controlli (della portata, della presenza di aria etc) Comunicazione dati a Centraline e Computer Risulta evidente quanto importanti siano le valvole nel loro complesso e quanto delicate le funzioni che svolgono. In questo post facciamo la conoscenza con uno degli elementi principali della "Distribuzione" ovvero la Valvola, o meglio, l'Idrovalvola o Valvola Idraulica. L'idrovalvola è costituita da tre parti principali: Corpo Coperchio Membrana Il materiale che costituisce Corpo e Coperchio può essere: Ghisa Ghisa sferoidale Ottone Plastica (nylon rinforzato fibra) Normalmente le Idrovalvole utilizzate in irrigazione hanno un valore di PN (pressione nominale) pari a 10 bar per i modelli in plastica e 16-25 bar per i modelli in ghisa e ottone. Corpo e Coperchio sono generalmente rivestiti e protetti da vernici epossidiche e, per alcuni modelli, vernici al Rilsan (ricavato dall'olio di ricino). Corpo Costituisce la Base dell'Idrovalvola e racchiude in sè gli "attacchi" (filettati, flangiati o victaulic) ed i fori per il fissaggio del coperchio. Il corpo ha una forma particolare che permette un perfetto accoppiamento con la membrana (è anche sede di battuta). Possiamo distinguere due regioni importanti: Monte valvola Valle valvola Le due regioni si distinguono a seconda della direzione dell'acqua, o meglio, del senso del flusso. Monte e valle valvola sono caratterizzate dalla presenza di un foro per il collegamento di tubicini idraulici per rilievo pressione, presa di un segnale idraulico, alimentazione solenoidi etc. Coperchio Il coperchio ha funzione di fissaggio al Corpo della Membrana e con essa costituisce una terza regione, perfettamente sigillata, denominata: Camera Valvola. La Camera Valvola, attraverso un foro posto esattamente al centro del coperchio, viene riempita e svuotata dall'acqua provocando così l'abbassamento e l'innalzamento della Membrana. Membrana Costituisce il "pavimento" della camera Valvola e dalla sua azione e posizione dipendono tutte le funzioni dell'Idrovalvola. La Membrana è costituita in Gomma. Flessibilità, resistenza a migliaia e migliaia di cicli, sopportazione di temperature molto basse o elevate (da sotto zero a + 60°C) sono doti fondamentali di una buona Membrana. La Membrana spesso è coadiuvata nel proprio lavoro da una Molla in acciaio Inox che tende a mantenerla in posizione bassa. Nel filmato la Molla non è presente in quanto sostituita da nervature ed ispessimenti della parete interna della Membrana aventi esattamente la stessa funzione. Funzionamento Semplificando al massimo potremmo dire che l'Idrovalvola viene aperta/chiusa per effetto della pressione dell'acqua (generalmente superiore a 0,5 bar) e della possibilità, o meno, della Camera valvola di sfogare all'esterno l'acqua in essa contenuta. Nell'immagine a sx possiamo vedere il classico collegamento idraulico di un'Idrovalvola ad apertura manuale. Data la freccia di direzione del flusso possiamo individuare immediatamente le tre regioni principali: Monte - Valle - Camera Il rubinetto che vediamo installato sul coperchio viene chiamato Sagiv o Rubinetto Tre Vie e serve per convogliare l'acqua dalla presa a Monte valvola in Camera valvola o dalla Camera Valvola all'esterno. Il Sagiv ha tre posizioni: Open (collegamento Camera valvola - Esterno) Close (collegamento Monte valvola - Camera valvola) Auto (collegamento Camera valvola - Solenoide, Pilota etc) Valvola Chiusa Sagiv su Close: l'acqua arriva da Monte valvola, riempie la Camera valvola e manda la Membrana in battuta Valvola Aperta Sagiv su Open: il collegamento Monte-Camera è chiuso mentre è aperto quello Camera-Esterno. La Camera valvola, sotto la spinta della pressione di linea,si svuota scaricando all'esterno l'acqua contenuta e la Membrana si alza. Mediante accessori particolari possiamo Aprire e chiudere una valvola in modo automatico, ovvero, senza agire direttamente sul Sagiv. Più avanti approfondiremo l'argomento Idrovalvole a Comando Elettrico e Idraulico.
  9. | Modifica post A volte siamo costretti a ridurre la pressione di esercizio per rimanere all'interno di valori ideali all'utilizzo di prodotti specifici o semplicemente per stabilizzare la pressione a valle indipendentemente da quella di monte e dai relativi sbalzi. E' il caso, ad esempio, dell'utilizzo di Tape ed Ali gocciolanti leggere ovvero prodotti con parete molto sottile (da 0,15-0,20 mm ed anche meno) che necessitano di pressioni di esercizio inferiori a 10 mca. La differenza di spessore di parete è immediatamente percepibile osservando l'immagine a fianco dove sono ripresi, da sx, un tubo in polietilene ed un Tape 8 mil (0,20 mm). Per prodotti a parete così sottile l'ingresso di acqua a pressioni superiori ad 1 atmosfera è deleterio e può portare a deformazione e scoppio. Risulta quindi di basilare importanza procedere ad un'opportuna riduzione della pressione di esercizio fino a valori di 0,7-1,0 bar. Per ottenere valori così bassi e stabili (indipendenti dai valori di pressione a monte) si possono utilizzare due sistemi fondamentalmente: Riduttore di pressione ad azione diretta Idrovalvola con funzione di regolazione della pressione di valle In foto a sx possiamo vedere modelli diversi di Riduttori di pressione ad azione diretta in materiale plastico/ottone. Le molle inserite all'interno sono colorate e, a seconda del codice colore, pretarate (0,6-0,9-1,1...3,5-4,0 bar) in modo da stabilizzare la pressione ad un determinato livello senza effettuare alcuna regolazione. Bisogna, però, fare estrema attenzione alla portata che attraversa il Riduttore! Infatti questi accessori non "lavorano" sulla pressione bensì sulla portata ed effettivamente per ottenere l'effetto riduzione, ai livelli indicati dalla molla, dobbiamo rientrare all'interno di un range di portata (pena un livello di pressione assolutamente differente). A seconda del numero di molle presenti possiamo risalire alla portata massima che il Riduttore può sopportare. Generalmente la portata, per singola molla, è intorno ai 4 mc/h (riduttore 2 molle = 8-9 mc/h di portata massima). I riduttori ad azione diretta vengono utilizzati per la loro semplicità di utilizzo anche se risultano costosi (soprattutto a portate elevate) e limitanti a causa dell'impossibilità di fare la seppur minima regolazione. Un'Idrovalvola di regolazione pressione è più sofisticata ma molto più flessibile in utilizzo data la possibilità di infinite regolazioni. La funzione di regolazione è permessa da un "Pilota" (accessorio in ottone o plastica) che, connesso idraulicamente a Valle valvola e Monte valvola, è in grado di decidere autonomamente la quantità di acqua da convogliare in Camera valvola e quindi determinare la posizione della membrana (più bassa = più riduzione / più alta = meno riduzione). Anche il Pilota è dotato di molla che permette la taratura all'interno di un range, comunque vasto, di pressioni; generalmente si utilizzano due-tre differenti molle per coprire una gamma di regolazioni che vanno da 0,5 a 8 bar. Il Pilota, agendo su una vite, permette di ricercare il livello di pressione che fa al caso nostro ed anche di fare minime regolazioni per affinare la taratura. La precisione è davvero notevole e l'idrovalvola si presta perfettamente all'impiego con ali gocciolanti, tape, microirrigatori etc. E' possibile anche automatizzare l'Idrovalvola tramite solenoidi o comandi idraulici al fine di ottenere l'apertura della valvola, e regolazione della pressione, ad orari prestabiliti secondo un programma eseguito da una centralina elettronica. Le Idrovalvole di regolazione pressione trovano impiego in svariate situazioni: riduzione pressione per Tape-Ali leggere ed Ali gocciolanti inserra e pieno campo riduzione pressione per microirrigatori in serra e pieno campo riduzione pressione in uscita da gruppi motopompa e pompe elettriche
  10. | Modifica post L'impianto di irrigazione può essere automatizzato purchè si applichi alle Idrovalvole un "attuatore" ovvero un accessorio che, ricevendo un comando dalla centralina, agisce sulla valvola facendole compiere una determinata azione (in questo caso APRI/CHIUDI). L'Attuatore può essere Elettrico o Idraulico e viene chiamato in modi differenti pur eseguendo lo stesso tipo di servizio: Solenoide (piccola elettrovalvola alimentata a corrente alternata a.c.- corrente continua c.c. - corrente continua bistabile Latch) Relè idraulico o interruttore alimentato idraulicamente (Shastomit, Galit) Solenoide: Di solenoidi ne esistono di modelli e marchi differenti ma tutti sono assimilabili per funzione e funzionamento. I modelli che vengono utilizzati sulle idrovalvole vengono definiti a 3 vie ovvero possiedono un ingresso, un uscita alla valvola, uno scarico Sono avvolgimenti elettrici che, quando azionati, sviluppano un campo magnetico in grado di attrarre/respingere un pistoncino in metallo (otturatore) aprendo o chiudendo dei passaggi nei quali scorre l'acqua. Nella figura a dx è possibile vedere le parti appena descritte. Il Solenoide viene definito N.O Normalmente Aperto - N.C Normalmente Chiuso a seconda che, in fase di riposo, permetta o no il passaggio dell'acqua in Camera Valvola N.O. : l'acqua entrando da NO IN scorre lungo il cilindro nel quale risiede il pistoncino, esce da OUT ed entra in Camera Valvola provocando l'abbassamento della membrana. L'Idrovalvola è chiusa N.C. : l'acqua entra da NC IN ma non esce da OUT in quanto il pistoncino ne blocca il passaggio. La Camera Valvola è vuota e l'Idrovalvola è Aperta Lo schema a sx si riferisce ad un'Idrovalvola con Solenoide N.O.. E' il caso classico di: Idrovalvola di settore Idrovalvola applicata ad una bocchetta in pressione Lo schema a dx si riferisce ad un'Idrovalvola con Solenoide N.C. E' il caso classico di: Idrovalvola di chiusura mandata dopo filtri Idrovalvola di ingresso ai filtri Relè Idraulico: Per azionare automaticamente un'Idrovalvola e determinarne l'apertura/chiusura possiamo utilizzare anche un semplice segnale di pressione ed eliminare per sempre fili elettrici in campo. Le Idrovalvole vengono così definite a Comando Idraulico Remoto. In realtà è sempre un Solenoide elettrico a dare origine all'impulso di pressione ma la trasmissione del comando, anche a distanze molto elevate, viene affidata a tubicini in PE di sezione 4,00-6,00 mm. Come risultato avremo che tutta la parte elettrica, centralina e solenoidi, sarà concentrata in un unico luogo al coperto e la parte idraulica, Idrovalvole incluse, sarà distribuita all'esterno. Il Solenoide trasmette l'impulso di pressione ad un Relè Idraulico N.O. (Galit o Shastomit) che, sotto la spinta dell'acqua, viene azionato e permette alla Camera Valvola di svuotarsi provocando l'apertura dell'Idrovalvola.
  11. 10:36 AM | Pubblicato da Alberto Quattrini | Modifica post Il possesso di un pozzo è una vera e propria comodità e permette di avere acqua disponibile in qualsiasi momento. Se pensiamo all'uso irriguo, il pozzo garantisce una serie di vantaggi non indifferenti: disponibilità di acqua in qualsiasi momento, 365 gg l'anno possibilità di costruire un punto di attingimento fisso e riparato operatività immediata (basta alzare un interruttore o connettere la pompa al trattore "et voilà") primo, importante, passo verso l'automazione del sistema irriguo Ma non ci sono solo vantaggi....qualche piccola incognita nell'utilizzo di acqua da pozzo per alimentare il nostro impianto microirriguo esiste, eccome! Voglio elencarne alcune: presenza di sabbia, a volte, molto fine presenza di carbonati, ferro, magnesio, manganese etc presenza di ferro-batteri possibili crolli delle pareti del pozzo abbassamento eccessivo del livello dinamico della falda etc etc Dunque "non è tutto oro quello che luccica"! In alcune circostanze, davvero difficili, si arriva a desiderare ardentemente una "sana" acqua da canale con limo ed alghe al seguito. In effetti l'acqua da pozzo può riservare sorprese notevoli soprattutto in relazione alle caratteristiche chimiche. Mi riferisco alla presenza, come già accennato, di carbonati - ferro - manganese etc. La presenza di questi elementi e sali può pregiudicare seriamente la funzionalità di un impianto microirriguo ed affronterò, nel futuro prossimo, l'argomento con la consulenza di alcuni esperti. Per ora voglio soffermarmi sulla definizione di una batteria filtrante per acque di pozzo e sul corretto dimensionamento. Come sempre, parlerò di una batteria filtrante efficiente e che ci faccia "dormire sonni tranquilli". La scelta del filtro Come spesso accade, parlerò della combinazione di più filtri per ottimizzare l'efficienza di separazione ed ottenere il massimo risultato. La scelta ricade sull'abbinamento di: Idrociclone Filtro a rete Autopulente a Vortice Sono entrambi filtri a circolazione che sfruttano la velocità dell'acqua per separare le particelle più pesanti dell'acqua. In effetti, quando si parla di filtrazione di acque di pozzo, ci si riferisce principalmente alla separazione di sabbia (anche finissima) e, al limite, di frazioni limose/argillose. La componente chimica alla quale facevamo riferimento in precedenza non può essere bloccata con una filtrazione "fisica". Filtri Idrocicloni ed Autopulenti a Vortice devono essere adeguatamente sottodimensionati al fine di aumentare la velocità dell'acqua ed aumentare la capacità di separazione. Devono quindi "lavorare in perdita di carico" ed è dunque obbligatoria una perdita di pressione tra ingresso ed uscita della batteria filtrante. Quanta pressione dobbiamo mettere in preventivo di perdere? Questo dipende dalla dimensione delle particelle da separare e sarà tanto maggiore quanto più fine la sabbia presente. In generale la perdita di carico da ricercare, quando si dimensiona una batteria filtrante di questo tipo, deve essere compresa tra 0,3 e 0,5 atmosfere ma si può arrivare, in casi estremi, anche a 0,7 - 1,0 bar. Faccio un esempio: Filtrazione di acque di pozzo per una portata di 42 mc/h = 700 lt/min Sabbie davvero fini in quantità elevata Osserviamo, per il dimensionamento, la tabella Portata/Perdita di carico di Idrocicloni o Separatori di sabbia. Prendendo come riferimento la portata di 42 mc/h (tra 40 e 45 mc) abbiamo 2 possibilità entrambe valide: Idrociclone 4"x3" con perdita di carico di 0,4 bar Idrociclone 3" con perdita di carico di 0,7 bar Ripeto, entrambi i modelli sono idonei ma considerando il fatto che l'acqua da filtrare contiene sabbie fini in elevata quantità opto per il 3" con perdita di carico di 0,7 bar e, quindi, maggior velocità (a patto che si possa perdere tanta pressione). Osserviamo, per il dimensionamento, la tabella Portata/Perdita di carico di Filtri Autopulenti a Vortice. Prendendo come riferimento la portata di 42 mc/h (tra 40 e 45 mc) abbiamo 2 possibilità entrambe valide: Autopulente a Vortice 4" con 3 fori aperti su 4 e perdita di carico di 0,35 bar Autopulente a Vortice 3" con 4 fori aperti e perdita di carico di 0,5 bar "Fori aperti"? Certo, ogni Filtro Autopulente a Vortice possiede una piastra forata per imprimere un moto centrifugo all'acqua in ingresso ed anche per regolarne la velocità a seconda della portata; chiudere parte dei fori permette di aumentare la perdita di carico senza per questo cambiare il modello di filtro. Come per l'Idrociclone anche in questo caso entrambe le soluzioni sono valide ma per lo stesso motivo opto per il modello 3", tutti i fori aperti, con perdita di carico 0,5 bar. La batteria filtrante giusta per 42 mc/h di acque da pozzo Combinazione di 2 filtri a circolazione, ovvero: Idrociclone 3" abbinato a Filtro a rete Autopulente a Vortice 3" Ora manca soltanto un'adeguata automazione che ci permetta di drenare la sabbia dai serbatoi di Idrociclone e Filtro a rete. Possiamo realizzarla con una centralina di Lavaggio Filtri a 2 stazioni e due valvole di scarico. Programmeremo il controller per uno scarico di 40-60 secondi ogni 2-3 ore.
  12. Non è mica facile dimensionare correttamente una batteria filtrante! Se qualcuno dice il contrario sta barando oppure dimostra un po' di incoscienza. Il dimensionamento di una batteria filtrante è quanto di piu' delicato possa capitare! Prova a pensare alla responsabilità che grava sulla filtrazione....prova a pensare a ciò che hai speso per l'acquisto dell'ala gocciolante....adesso pensa al valore delle colture che stai irrigando....allora? La Filtrazione è talmente importante, e delicata di conseguenza, da risultare irrisorio il paragone con quanto potresti perdere in termini di valore se la batteria filtrante utilizzata si dimostrasse inefficiente e sottodimensionata! Capire la logica che regola la scelta ed il dimensionamento di una batteria filtrante è molto importante ed ora ti dirò come farei io. Poniamo il caso di dover progettare il sistema di filtrazione ideale per l'irrigazione di un frutteto di pero pescando acqua da un canale a cielo aperto con presenza mediamente elevata di alghe e limo (il livello è basso e non supera 1 metro di profondità) ed una portata di settore irriguo pari a 40 mc/h (equivalenti a 3,0 ha circa) Scelta dei filtri o, meglio, della combinazione di filtri Essendo acqua di superficie con cariche elevate di alghe ed anche di limo e sabbia/terra (peschiamo quasi sul fondo, in un canale profondo non piu' di 100 cm) opterei per una combinazione di filtri a graniglia e idrociclone ed un filtro a rete di sicurezza in uscita alla batteria filtrante. Scelta dell'Idrociclone Il filtro Idrociclone è un filtro che può efficacemente alleggerire il carico di limo/sabbia/terra che affluisce ai filtri a graniglia purchè sia adeguatamente "sottodimensionato". Infatti tanto piu' veloce girerà l'acqua all'interno del filtro tanto piu' la capacità di separazione sarà elevata. Guardando attentamente i grafici Portata/Perdita di carico degli Idrocicloni vedo che un modello 3" (dn80) alla portata di 40 mc/h perde circa 0,7 atmosfere e ritengo che sia adeguato per la separazione di parte del limo presente. Scelta del filtro a graniglia Sarebbe meglio dire "scelta dei filtri a graniglia" in quanto opterò per una batteria costituita da due filtri in modo che, durante il lavaggio, l'irrigazione non venga interrotta e la capacità di filtrazione cada del 50% e non del 100% (l'ideale sarebbe tre filtri in modo che la caduta di capacità filtrante sia limitata al 33%). I graniglia, detti anche filtri a sabbia, devono essere sovradimensionati in modo deciso affinchè l'acqua attraversi il letto filtrante a bassa velocità in modo che alghe ed altre impurità possano essere bloccate. Il grafico a dx riporta tre diversi livelli di portate per lo stesso filtro: Minima - Media - Massima Ad esempio per un filtro diametro 600 mm abbiamo: 14 mc/h - 20 mc/h - 28 mc/h Portata Minima - Media - Massima rappresentano valori consigliati, per quel modello, in base a tre differenti livelli di impurità contenuti nell'acqua da filtrare e sono ricavati secondo una formula semplice quanto efficace: Portata Minima per Acqua con tenore in impurità Molto Elevato = 50-60 mc/h per mq di superficie filtrante Portata Media per Acqua con tenore di impurità Medio/Elevato = 75-80 mc/h per mq di superficie filtrante Portata Massima per Acqua con tenore di impurità Basso = Da non considerare Visto che il filtro in questione ha una superficie pari a 282 cmq allora la portata sarà eguale a 14 mc/h con acque molto sporche e 21 mc/h per acque mediamente sporche. Dal momento che il tenore di impurità dell'acqua nel nostro esempio è Medio allora utilizzerò due filtri graniglia diam. 600 (nel caso in cui optassi per una batteria a 3 elementi allora la scelta ricadrebbe su tre filtri diam. 500). E' chiaro che se l'acqua avesse un tenore di impurità Molto Elevato allora dovrei optare per due filtri diam. 750 (21 mc/h di portata minima x 2 = 42 mc). Scelta del filtro di sicurezza La scelta del filtro di sicurezza va fatta tenendo conto della funzione che tale filtro andrà a svolgere ovvero "La Sicurezza". Questo elemento filtrante viene applicato prevalentemente per evitare che, in caso di rottura di uno o piu' "funghetti" diffusori del filtro a sabbia, la graniglia non finisca in impianto provocando rotture, intasamenti etc. Ne deriva che la funzione di Filtrazione passa in secondo piano. Per questo motivo si adottano spesso elementi filtranti con 50-80 mesh e quindi inferiori ai 120-150 mesh (graniglia 1,2-1,8mm o 0,8-1,2 mm rispettivamente) dei filtri principali. Importante sarà verificare ogni quanto il filtro di sicurezza si intaserà; se questo dovesse accadere spesso allorà si dovrà procedere ad abbassare la velocità dell'acqua il che significa diminuire la portata del settore oppure ad aumentare la superficie filtrante.
  13. La possibilità di gelate tardive è sempre da tenere presente in questo periodo, soprattutto perchè la natura si è svegliata definitivamente sotto la spinta di temperature diurne di 20 °C (Emilia Romagna). Kiwi, Pesco, Ciliegio, Albicocco ma anche Melo e Pero sono in fase di fioritura o post-fioritura per cui il rischio è davvero forte e l'apprensione, in questi frangenti, rischia di prendere il posto dell'obiettività. Come già annunciato nel precedente post, ARPA ha lanciato un allarme Gelata Tardiva a partire da Domenioca 11 ed in particolare per le giornate di Lunedì 12 e Martedì 13. E' chiaro che, a questo punto, non c'è tempo per installare "al volo" un impianto ma possiamo dedicare efficacemente il tempo rimanente per controllare la perfetta efficienza del nostro sistema Antibrina. A tal proposito ho preparato questo CheckList che elenca i controlli da effettuare prima della venuta del freddo. Check List Antibrina - Controlli da non tralasciare mai! Erogatori: Verificare che gli ugelli siano liberi e non occlusi Verificare che i rotori dei microirrigatori dinamici possano muoversi liberamente e non siano bloccati o frenati da incrostazioni, ragnatele o altro Tubazioni: Verificare che le tubazioni in Polietilene fuori terra siano integre e senza rotture o buchi Verificare che i raccordi a compressione siano ben saldi sulla tubazione in Polietilene Verificare che le saracinesche/valvole di ciascun filare, se presenti, siano in posizione APERTA Saracinesche manuali e Idrovalvole manuali o automatiche: Verificare che tutte le saracinesche manuali di settore siano in posizione APERTA Verificare che tutte le idrovalvole manuali siano in posizione OPEN Verificare che i solenoidi delle idrovalvole automatiche siano perfettamente funzionanti Verificare che tutti i rubinetti a 3 vie, in caso di idrovalvole automatiche, siano in posizione AUTO Verificare che tutte le idrovalvole aprano e chiudano correttamente e che non presentino lacerazioni o deformazioni alle membrane Sistemi di filtrazione: Pulire accuratamente gli elementi filtranti dei filtri a rete o dischi Verificare che non siano presenti rotture nelle reti o deformazioni nei dischi Pulire accuratamente la graniglia dei filtri a sabbia con ripetuti lavaggi, sostituirla se necessario, ripristinare la corretta quantità se necessario Verificare il corretto funzionamento dei solenoidi in caso di sistemi automatici Verificare che tutti i rubinetti a 3 vie, in caso di idrovalvole automatiche, siano in posizione AUTO Verificare che tutte le idrovalvole aprano e chiudano correttamente e che non presentino lacerazioni o deformazioni alle membrane Verificare il livello di carica delle batterie delle centraline di controlavaggio Verificare la funzionalità del trasformatore della centralina di controlavaggio se presente Verificare la funzionalità del pilota idraulico che gestisce il lavaggio se presente Verificare tutti i collegamenti idraulici ed elettrici del differenziale di pressione se presente Verificare il corretto funzionamento della centralina di controlavaggio Sensori automatici e termometri: Verificare la funzionalità dei sensori Verificare la funzionalità dei termometri Ripristinare il liquido, se necessario, del termometro a bulbo umido Posizionare termometri e sensori nelle posizioni appropriate Centraline di comando Irrigazione: Verificare il corretto funzionamento della centralina Verificare la comunicazione con il sensore Verificare la comunicazione con la pompa elettrica Pompa elettrica o Gruppo motopompa: Verificare tubo di pesca, succhieruola e valvola di fondo Verificare corretto funzionamento del motore Verificare corretto funzionamento del quadro di comando elettrico Verificare la presenza di corrente/carburante
  14. E' giunta or ora, dalla sala operativa agrometerologica di Arpa, un importante aggiornamento sulla probabilità di gelate tardive in Emilia Romagna.Riporto testualmente: "Alla luce delle attuali previsioni, la regione sarà interessata, dalle prime ore di Domenica 11, dall'arrivo di aria più fredda da nord-est. Nella mattina di domenica 11 è possibile sia ancora presenteresidua nuvolosità ed è prevista presenza di vento che contrasterà la stratificazione dell'aria, le temperature dovrebbero mantenersi superiori allo zero anche al suolo. Le condizioni meteo delle due mattine successive Lunedì 12 e Martedì 13 sembrerebbero invece favorevoli a diminuzioni termiche radiative, con temperature che, in aperta campagna, potrebbero scendere al di sotto dello zero Per aggiornamenti consultare il Servizio IdroMeteoClima di Arpa." Consiglio a tutti gli agricoltori emiliani e romagnoli di verificare con sollecitudine la piena funzionalità dei propri impianti antibrina.
  15. Diciamo che i microirrigatori a striscia esistenti sul mercato, un esempio quello in foto, sono stati progettati per scopi differenti ed in particolare per la difesa antibrina soprachioma. Microirrigatori sottochioma a striscia esistono ma sono progetti datati e non rispecchiano le esigenze odierne ovvero: striscia regolare, autocompensazione, portata da 35 a 70 lt/h. Indubbiamente erogatori di questo tipo sarebbero davvero interessanti ed aprirebbero scenari di applicazione davvero nuovi L'effetto lente non si verifica perchè l'intervento irriguo di raffrescamento dura pochi minuti e si ripete a scadenze di 40-60 minuti. La foglia si asciuga molto rapidamente grazie al sole e ad un minimo di brezza. E' un sistema che sulle ortive a foglia larga in pieno campo si comincia a fare con una certa frequenza. Nessun problema di effetto lente dunque
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