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PSA75

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  1. diciamo che dal continente americano stanno arrivando ulteriori notizie che potrebbero avere ripercussioni forti su tutto il comparto dei prezzi agricoli, come per esempio lo studio pubblicato in dicembre sull'aumento al 30% del CCD delle api.... Molti infatti stanno ponendo sempre più attenzione al problema CCD in base alla famosa frase attribuita ad Einstein ....Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero quattro anni di vita” .... ...ma.... Il nesso effettivo (a livello di mercati) tra il CCD, la produzioni future, i prezzi ecc.... è tutto da dimostrare.
  2. quoto in pieno. e aggiungo che 30 q.li non bastano in un terreno argilloso... poi dipende da che % di argilla abbiamo, in quanto dire terreno argilloso è dire tutto e dire niente. (sostanza organica a parte, ma li non mi sembra ce ne sia a volontà)
  3. per JD Fan Puoi postare altre info? 1) che tessitura hanno quei terreni 2) che precessione colturale 3) quale situazione c'e' "sotto la neve", terreno semilavorato, lavorato, sodo, stocchi trinciati, da trinciare ecc... grazie mille ciao
  4. PSA75

    soia

    Quoto in pieno e confermo che la soia è per certi aspetti più delicata del mais, soprattutto alla raccolta, ma maturando prima del mais e con un terreno ben drenato il problema viene spesso risolto. Cosa diversa sulla semina , pur risentendo entrambe, se la semina non è perfetta, la soia riesce a recuperare di più rispetto al mais.
  5. Caro albe 86..... l'aspetto che tu dici sulla mentalità, è fondamentale.... anzi forse il più importante. Ma non pensi che la mentalità possa essere cambiata ? Ma non pensi che proprio il parlarne, sia il primo passo per avviare il cambiamento ? ….direi accelerarlo, perchè dalle mie impressioni il processo è già ben avviato. ...ma se non riusciamo a dimostrare la sostenibilità economica di un'idea, come possiamo pretendere di diffonderla ? … “convincere” qualcuno non vuol dire “inculcargli” un pensiero, ma significa renderlo partecipe di un'idea, fare in modo che quel pensiero sia suo, … oserei dire , in questo caso.... “vincere insieme” …. …. …. alcuni post fa mi hai parlato di costi, prova a postare un elenco di quelli che ritieni siano “abbattibili” e di quelli che non lo siano.
  6. assolutamente d'accordo, ed aggiungo che pure l'Argo ha "utilizzato", (diciamolo chiaramente), quello che in gergo i pubblicitari chiamano "la presa del testosterone"... quasi umiliante... Se penso che un direttore di marketing mi vede (o ci vede) come dei "......." che "sbavano" e guardano la "scheda tecnica" delle ragazze piuttosto che quella del mezzo agricolo.... ... mi sento male. Personalmente credo che una fiera di queste dimensioni va vista in 10 giorni non in uno... Seppure qualcuno la definisce "piccola" in confronto ad altre "grandi". L'EIMA la vedo un pò come il Louvre, dove se ti soffermi per solo 10 secondi ad ogni opera ci vogliono 147 giorni (da 8 ore) per vederlo tutto... .....
  7. il mio amico albe86 non ha ancora replicato.... ..... nel post precedente ho descritto in modo sintetico solo un aspetto della riduzione costi, anche se, forse il più importante e di immediata visibilità. Ma non c'è solo quello... ...proviamo a fare una cosa.... Pensiamo noi tutti, per un attimo, ai costi (fissi), che abbiamo in azienda, cosa ci viene in mente ? 1) La contabilità ? 2) Il costo della tessera associativa ? 3) le dichiarazioni iva, unico ecc...? 4) le spese fisse per accedere al PSR? 5) i costi delle fidejussioni ? (per il PSR) 6) i costi per le relazioni tecniche (per il PSR) 7) le spese del c/c bancario o postale ? 8) la quota riservata al CAF nel pagamento inps ? 9) il "valore tempo" perso nella gestione burocratica ?(visto che il tempo è denaro, anzi io dico che il tempo è vita, quindi vale molto di più) perchè non contare anche il costo della burocrazia? 10) il costo "benzina" dei km fatti per gestire la burocrazia 11) il costo per il libretto gasolio ? 12) il costo per la denuncia seminativi ? 13) il costo per i corsi formativi ? 14) il costo per lo smaltimento rifiuti ? (bottiglie antiparassitari vuote) 15) il costo per le assicurazioni 16) il costo della partita iva 17) il costo di eventuali consulenze 18) 19) 20) ... bene... ora provate ad inserire su ognuna delle voci sopra il costo relativo alla vostra azienda (magari inserendo anche altri costi fissi....) e... ... postateli !
  8. ... si, puoi usare anche quello, ma il più immediato è questo Euronext - Prices > Market summary dopo essersi registrati ovviamente ciao
  9. Bene: Direi di procedere con quello che sta più a cuore ad albe86... La riduzione dei costi (teniamo in mente anche gli altri aspetti, e affrontiamoli in modo approfondito uno alla volta, per ora affrontiamo questo.) A mio modesto parere, anche se mi rendo conto che nulla è facile, anzi .... la riduzione dei costi in un tipo di aggregazione che ho proposto nei post precedenti è forse uno dei pilastri principali, ed ogni amministratore che si rispetti affronterà questo tema per primo. Propongo un ragionamento, L'acquisto dei concimi , le sementi, gli antiparassitari ecc... Quando li compriamo dal commerciante, questo... quante aziende serve ? o meglio ancora, quanta superficie serve ? Mettiamo 200 aziende per circa 5000 ha ? (ci sono anche commercianti molto più piccoli)... Bene, quale margine ha questo commerciante ? Può essere che su un fatturato di circa 3mln di € abbia un margine lordo di 500 mila € ? (al quale ovviamente vanno tolti tutti i costi gi gestione, dipendenti, tasse ecc.... ) ma questo aspetto non ci interessa. Mettiamo allora che la nostra srl "controlli" tra: terreno dei soci, terreni in gestione e conto terzi circa 2000 ha ? Bene... non ti risulta possibile "inserire" un ramo d'azienda (per qualcuno dei 20 soci fondatori) che si occupa di commercio prodotti ? Sfruttando magari le sinergie della compresenza di più attività su un'unica struttura ? (struttura... sia del personale che organizzativa che logistica ?). E magari visto che ci vogliono esperienza e contatti, far entrare nella srl (meglio se qualche anno più tardi) proprio uno dei piccoli commercianti che nel tempo farebbe fatica a resistere alla concorrenza ?.... Vero, pure il commerciante deve essere d'accordo... ma a mio parere uno sano di mente non si metterebbe mai a fare la guerra ad una struttura di questo tipo che si va creando, anche (se non vuole lui), o ne prendi un'altro o assumi un dipendente di qualche commerciante ed ecco che esperienza e contatti vengono "assimilati" in modo facile ed indolore. Quindi pure il commerciante vedrebbe di buon grado (sempre a mio parere) il venir meno della sua completa titolarità su una struttura piccola (con forse poco futuro) per entrare in una struttura più grande dove è vero, ricopre una posizione più piccola , ma di una cosa grande ... Non vogliamo questa strada ? O non troviamo un commerciante disponibile ? Oppure vogliamo SOLO analizzare la situazione e/o le scelte della srl appena nata ? (ricordo che sopra ho indicato che il commerciante dovrebbe essere inserito dopo qualche anno, ma questo rientra negli aspetti organizzativi/gestionali e strategici) Bene , allora ci presentiamo dai commercianti concorrenti con un preventivo di fornitura.... e magari andando noi direttamente a prenderla in magazzino. Così possiamo non solo ottenere dei prezzi vantaggiosi, ma avviare il "programma" di gestione del sistema dei contratti (a modello industriale) dove si fissano i prezzi anche e soprattutto dei fattori di produzione (ma qui mi fermo perchè andiamo nel tema contratti che analizzeremo più avanti) Non risparmio abbastanza ?.... Credo che non sia nemmeno impossibile trattare direttamente con l'importatore ed andare a prendere il materiale in porto. Quanto risparmiamo ? Dipende da molti casi, da molte variabili, dalla zona, dalla capacità dell'amministratore o del direttore, dalle distanze, dalle quantità, dai beni oggetto di compravendita ecc.... ma.... "This is capitalism baby" Ce ne sono molti altri di punti di risparmio costi, ma per ora fermiamoci a questa.
  10. Per albe86 Attenzione io non vorrei essere frainteso nel mio esempio... nemmeno Dio ha creato il mondo in un giorno, quindi.... qualsiasi società, prima parte in sordina, e poi dopo adeguata sperimentazione fa gli acquisti e gli affidamenti in base alla necessità... nessuno parte in bomba... Confermo quanto detto in tema di affidamenti , in particolare la difficoltà attuale di alcune banche, e la necessità (per gli istituti) di affidare chi in futuro gli restituirà i quattrini... , ed in questo senso la componente garanzie rientra a pieno titolo... ma sono sicuro che l'aspetto di analisi e sviluppo di un progetto sia comunque predominante. Ma non andiamo fuori tema con l'aspetto mutui... Vogliamo analizzare i costi del mais ?.... se voi lo facciamo, ma secondo me è riduttivo..., e c'entra poco con la mia proposta di base (associazionismo+sistema dei contratti) che ho voluto significare mediante una proposta pratica. Analizziamo invece in modo costruttivo (forse è li che volevi arrivare) le potenzialità date dalla creazione di massa critica nella riduzione dei costi. E perchè no magari provando anche a ipotizzare dei valori monetari. Analizziamo Inoltre , sempre in modo costruttivo, le problematiche di tipo umano, (nel senso della gestione delle risorse umane), oppure gli aspetti organizzativi con le difficoltà , gli ostacoli e le possibili soluzioni. E perchè no ... analizziamo pure l'impatto agronomico di una gestione che fa perno sulla "velocità", magari chiedendo l'intervento di chi ha un elevato numero di ettari in proprietà o in affitto ed utilizza tecniche innovative di gestione. Oppure ragioniamo su come si possono gestire in modo profittevole le "regole ferree" (sia di tipo qualitativo che di gestione economico/organizzativa) data da un uso strutturale del sistema dei contratti. Analizziamo magari (se vogliamo spingerci ancora più in fondo) e .... sempre se la nostra idea viene giudicata applicabile... di come proporla sia ai "colleghi" che agli esponenti politici e sindacali. Spingiamoci oltre se qualcuno vuole, su aspetti legati al sistema dei controlli e dei poteri conferiti alla direzione e quelli dell'assemblea dei soci , cda ed eventualmente del comitato esecutivo.
  11. Ah dimenticavo, gli affidamenti... Concordo che il momento non sia dei migliori, Concordo anche con il fatto che alcune banche abbiano difficoltà ad affidare per problemi con il patrimonio di vigilanza e l'indice tier 1 e 2 posso dirti però che una banca concede affidamenti in base alla redditività di una azienda... se la banca è seria e intelligente non concede un mutuo a chi sa che non lo ripagherà, nemmeno se le garanzie sono più che sufficienti, per il semplice fatto che le banche non vogliono rogne , e quando hanno dubbi non concedono... Invece, se una srl che ha un suo discreto patrimonio, è costituita da un elevato numero di soci impegnati nell'obiettivo sociale, e.... dimostra capacità reddituale sia prima che dopo l'investimento a debito.... gli affidamenti arrivano, stanne certo. Quindi tutto dipende dalla società e dalla capacità dei soci e dei suoi amministratori... Come sempre del resto...
  12. Allora.... Tante domande in un unico post. Proviamo... (innanzitutto chiedo scusa agli economisti.... ma per la scorrevolezza del forum mi perdoneranno certe "pesanti leggerezze" :-) Innanzitutto ti dico che se i costi di coltivazione sono quelli, le aziende avrebbero chiuso da moltissimi anni... in quanto il mais verde a 18 € come quest'anno non c'è sempre.... quindi se fai pari quest'anno allora cosa facevi negli anni passati ? e.... quindi ,,,, ancora più necessaria la costituzione di economie di scala per la riduzione dei costi. Inoltre, non a caso insisto moltissimo sul sistema dei contratti, (sia nell'acquisto dei fattori produttivi, che nella vendita dei prodotti) in modo da poter organizzare in maniera equilibrata ed adeguata i sistemi e gli input colturali. Prima di continuare il ragionamento, inviterei (a chi non ce l'ha e non può permettersi l'acquisto), a costruire magari in modo semplice ed economico attraverso excel, un piccolo "programma gestionale" dove inserire tutti i fattori produttivi. Nello specifico, ritengo indispensabile indicare in modo preciso e meticoloso tutti, ma dico tutti i dati , non solo le fatture, ma anche i litri di gasolio consumati per ogni operazione colturale, le varie tecniche colturali, le prove ecc...effettuate per ogni "gruppo di terreni" o appezzamenti singoli proprio per effettuare un monitoraggio completo della produzione, dei sistemi, e delle varietà, ed ottenere quindi giudizi effettivi delle convenienze e redditività. Quindi, il valore di 1.000€ è riferito ad una situazione (specifica a me nota) dove il proprietario esegue tutti i lavori su terreno di proprietà e con macchinari di proprietà. Ovviamente sono considerati anche gli ammortamenti, ( qui calcolarlo è più difficile, perchè dipende dal prezzo di acquisto (nuovo o usato), dalle ore di utilizzo, dagli anni in cui viene mantenuto operativo, del prezzo di vendita ecc....) Sono ovviamente incluse le spese per assicurazione, spese fisse tipo CAF, manutenzioni , officina e tagliandi , inps ecc... .... Ovviamente la manodopera non viene contata, essendo una ditta individuale, e quindi come tutte le ditte individuali, è l'utile aziendale il reddito dell'imprenditore. In più il miglioramento fondiario ottenuto da un agricoltore che lavora "con testa" a casa propria è sicuramente migliore dell'intervento di un seppur bravo terzista, (senza nulla togliere ai terzisti, ma per l'agricoltore il problema tempo e velocità è meno pressante). .... Se come dici tu ci vogliono 150€ per la trebbiatura del mais, (a meno che non si tratti di appezzamenti da 3.000 metri quadri), ma se parli di blocchi da 10/20 ha, dimmi dove sei che vengo a trebbiare li da te. (anche per 140€). Non sono proprio d'accordo su molti dei costi che hai indicato, ma non conoscendo la tua realtà, non posso discutere; la mia è comunque molto diversa. ... ... Discorso a parte lo merita l'aspetto della remunerazione del capitale investito (terra nello specifico). Qui per capire meglio ti farò un paragone / confronto. Poichè la proprietà della terra è un investimento di tipo immobiliare, per capirne il funzionamento dobbiamo analizzare l'immobiliare puro (da appartamenti). Se tu invece di comprare 50 ha di terreno ti compri 10 appartamenti a Rimini... Che reddito ottieni ? Possiamo dire (se te li affitti tu e ti fai le manutenzioni, pulizie ecc...) circa 60.000€ all'anno ? Possiamo dire che lavori circa lo stesso tempo ? (se ti fai tutti tu , si) Ma tu mi dirai.... :- si ma gli appartamenti accrescono di più il loro valore rispetto al terreno:- Vero, ma hanno bisogno di ristrutturazioni importanti ogni tot anni,,, quindi il reddito annuo viene mangiato dalle spese di ristrutturazione che la terra non ha, e l'utile finale viene dato dal delta acquisto/vendita. Quindi ? perchè questo discorso ?? Per spiegare che ANCHE il fattore incremento di prezzo del terreno va valutato nella capacità di creare reddito dell'azienda (ovviamente questo non è compreso nei 1.000€ /ha), perciò, anche se una azienda produce un reddito inferiore 1.000€ /ha, ma attraverso una sapiente gestione agronomica, può incrementare il valore della propria azienda. Ovviamente parliamo di valori contenuti, ma comunque nel tempo non trascurabili se uniti alla caratteristica del terreno di "mantenere il valore del denaro" o di "antidoto" alla svalutazione. (altro aspetto da considerare in una redditività totale dell'azienda). Molti mi diranno...:- ma la mia azienda io non la vendo....- Certo, oggi, e domani ? Pure io sono innamorato della mia azienda e della mia terra, e la coccolo più della moglie, ma come diceva un mio professore, :- i matrimoni d'amore falliscono, i matrimoni di interesse durano tutta la vita ...:- Quindi (anche se mi rendo conto che è molto difficile) .... se sono un imprenditore VERO, farò periodicamente queste valutazioni, (se tenere , incrementare o vendere andando su un altro settore), altrimenti sarò un imprenditore "innamorato" della propria azienda, e magari non mi renderò mai conto (come non lo capiscono gli innamorati) che la propria fidanzata (in questo caso l'azienda), non è efficace e (il rapporto) non può resistere se non a prezzo di molti sacrifici. Quindi ecco perchè considero la costituzione di economie di scala di FONDAMENTALE importanza per la sopravvivenza di agricoltori che ... è vero non saranno più imprenditori proprietari e basta, ma una via di mezzo tra l'imprenditore e l'operaio, ossia "dipendenteinproprio" ....
  13. PSA75

    Barbabietola da zucchero

    Pur essendo in linea di principio d'accordo con te, per quanto riguarda l'aspetto agronomico della bietola, sottolineo comunque che TUTTO il tracciato produttivo dello zucchero era pieno di inefficienze, non solo la produzione in campo, ma la logistica, le strutture di trasformazione, le dimensioni industriali e.... (tipico italiano) la poca trasparenza in alcuni punti.... (e mi fermo qui). Non sono molto d'accordo con te sui ragionamenti che fai a livello di confronto economico tra euro e lira, la svalutazione della lira e l'attuale presenza dell'euro. Ritengo invece che le svalutazioni competitive, la politica monetaria e fiscale, il potere economico di una nazione ed il riflesso sulla valutazione della propria moneta sono argomenti quantomai complessi e pieni di collegamenti ed equilibri portanti e importanti che a mio parere mal si prestano alla spiegazione o a deduzioni semplicistiche sulla fine della bieticoltura italiana.
  14. Cheddire..... Sai quanto mi piacerebbe che ci sbagliassimo???? Sai quanto mi piacerebbe dire : - nooo 40/50 ha per una famiglia bastano....- MI piacerebbe tantissimo, ma l'unica alternativa che vedo all'associazionismo che tanto sostengo, è l'uscita dalla sola cerealicoltura, mediante introduzione di “alternative” più o meno radicali e più o meno veloci (nel tempo e nella metamorfosi) nell'azienda, tipo la presenza di agriturismo (se il luogo lo permette), frutticoltura (se il luogo lo permette), viticultura (sempre se il luogo lo permette), orticoltura (se il luogo lo permette), vendita diretta o farm market, (sempre se il luogo lo permette)..... anche se in molti di questi casi il singolo uomo poco può fare se non c'è un forte apparato familiare o.... (e torniamo sempre li) di associazionismo più o meno sviluppato. Mi piacerebbe avere alternative.... Ma la mancanza della pac (400€ /ha) sono la differenza tra la vita e la morte di un'azienda piccola, pensa a quella da 50 ha.... (sono 20.000€).... lo stipendio di una persona... Purtroppo in futuro assisteremo ad una riduzione del numero di addetti in agricoltura, anche se in molte zone della pianura padana (mia compresa) questa evoluzione è già arrivata a fine corsa. L'accentramento dei terreni nelle mani di pochi industriali e la presenza di pochissimi agricoltori e terzisti di medie dimensioni è oramai una realtà dalla quale non si torna più indietro. In queste zone è avvenuto in fretta, ed il tessuto sociale/agricolo è ormai solo un fantasma. Ma in altre zone secondo me gli agricoltori possono ancora salvarsi.
  15. PSA75

    Mais

    Non siamo distanti sai ? Ma il sistema dei contratti è un qualcosa su cui devi spingere tu... E far capire alla controparte che è anche un suo interesse... E la volatilità di questi ultimi anni è un buon argomento per cui partire. Torniamo al mais, che tipo di tecnica colturale usi ?
  16. Qualcuno ha esperienza con la coltivazione in successione tra soia e colza e la relativa gestione dei patogeni che le accomunano ? Grazie Ciao
  17. devi rivolgerti all'Agenzia del Demanio del veneto... che per inciso si trova a mestre in Borgo Pezana... Attento però che le cose sono bloccate per la discussione in corso e la riorganizzazione per il federalismo fiscale
  18. PSA75

    Mais

    Si, è vero, ma è il mio sistema di lavorare... Faccio largo uso di contratti... difficilmente becco il prezzo massimo, ma non ho nemmeno mai quello minimo, anzi nella media pluriennale riesco sempre a portare a casa un prezzo superiore alle medie dei prezzi "sotto trebbia" o delle settimane prima e dopo la trebbiatura.
  19. PSA75

    Mais

    io ho trebbiato venerdì scorso la resa del mais è stata di 140 q/ha, a 23% di umidità con prezzo prefissato da contratto a 13,00€ verde a 25% di umidità.
  20. ... concordo forse sulla necessità di creare una discussione a parte .... i gestori del forum decideranno ... la dimensione di 20 persone è un esempio... ogni luogo o gruppo può trovare la dimensione più congeniale...3, 10, 50, 500 non importa, mi interessava spiegare l'esempio certo, è vero, un conto è fare l'operaio e un conto è fare il titolare, ma quello che fai tu adesso è hobby... sappi che in una srl i soci hanno il potere di eleggere gli organi decisionali che la legge prescrive o delle formule ad hoc che a loro più interessano, quindi .... sono piccoli proprietari di una cosa più grande. altra cosa, gli aspetti vanno visti nella loro evoluzione naturale e futura... cosa sarà quella società fra 20 anni ?? e i soci fondatori ? e i figli dei soci ??? le ipotesi sono varie.... io posso anche conferire alla società, prendere l'affitto, essere SOLO socio della società, ma allo stesso tempo non esserne dipendente e andare a lavorare in fabbrica.... Oppure decido di tenermi 1 ettaro e fare orto (per ora) oppure decido (come dici tu) di restare "titolare" e provare a risparmiare con gruppi di acquisto ecc... avvincente certo... ma non è detto che sia anche redditizio e funzionale. la società tra tre persone, può rientrare nella mia ipotesi , (dipende dalle dimensioni), ma credimi , per esperienza su molti campi.... il capo deve essere sempre e solo uno, e meno le mani in pasta ha meglio è. Oppure una sorta di divisione dei poteri per settore (i campi di proprietà a uno), le macchine contoterzi ad un altro ed i terreni in affitto da terzi all'altro... o altri tipi di settorializzazioni, ma in questi casi, il feeling e la fiducia tra i soci deve essere molto più profondo rispetto all'organizzazione che ho fatto in esempio. Ognuno la pensa a modo suo nella vita, e non è detto che la mia o la tua sia la migliore, ma per far meglio capire a tutti la differenza provo con una metafora.... Preferisci attraversare l'oceano da capitano di un catamarano da spiaggia, o essere un passeggero di un una nave dove pure tu hai una piccola proprietà? Io preferisco la seconda, poi.... è vero ... tu mi dirai....ma se la nave è il titanic ed il capitano chiappa l'iceberg andate tutti a fondo.... verissimo!!! , ma il terreno rimane sempre di mia proprietà, perchè è ben separato dalla società che lo gestisce ! e la società è una srl, e la responsabilità totale è in capo all'amministratore o al cda. Chi vuol comandare se ne assume anche le responsabilità civili e penali. Ecco un altro motivo per cui ci vuole un capo esterno non coinvolto, ma sotto il diretto controllo dei soci. redditività: Guarda che 40 o 50 ha da solo, se ti fai tutti i lavori, (trebbiatura esclusa) e fai le manutenzioni alle macchine, ti aggiorni, segui la contabilità ecc. ecc.. di tempo te ne vuole. ...prega dio di non ammalarti.... perchè se non son dolori.
  21. beati voi che potete seminare, da me sono cominciate le piogge e.... con 140 mm di domenica e gli ulteriori 100/150 previsti per questo fine più inizio settimana... chissà quando seminerò ...
  22. grazie RICKY75 e grazie anche a te MANU per il vostro contributo Quello che dicono tutti sulla mentalità, le invidie ecc... è correttissimo. Proviamo a proporre idee per superarlo , insieme. Proviamo ad immaginare (senza fare psicologia spiccia).... cosa rende le persone invidiose, cosa le porti a fare dispetti, cosa gli faccia credere di essere migliore dell'altro e.... quindi... a fare di tutto per dimostrarlo - dispetti inclusi-. Beh non sono uno psicologo, ma credo che la base di partenza sia l'immaginazione (dell'agricoltore) di essere lui e la sua azienda una entità unica in competizione con il vicino (banale vero ?) (...lascerei perdere l'ignoranza, in quanto elemento superabile con i passi successivi...) Andiamo oltre.... Come mai gli operai, o i soci di un'azienda (nella maggior parte dei casi) non si fanno dispetti, non hanno invidie (almeno non così distruttive e non così frequenti) eccc.... Non mi fraintendete, lo spirito competitivo è umano, ma una cosa è quello distruttivo (mors tua vita mea), un'altra cosa è la corretta ricerca del miglioramento. Torniamo agli operai ed ai soci appunto... come mai non hanno questo spirito distruttivo? A mio modesto parere per il fatto che NON sono più loro stessi "l'entità" in competizione, o (per restare sul pratico) la loro azienda che deve vivere e sopravvivere... ma è l'impresa principale, la società o la ditta che gli da lavoro.... Come fare ? Come trasformare un proprietario individualista in un'ape collaborativa ? A mio parere come indicato in qualche msg precedente attraverso la separazione delle proprietà, delle gestioni e creazione di un'azienda dove tutti hanno lo stesso obiettivo. Mi spiego... Facciamo un caso pratico abbastanza semplice, (poi potremmo fare degli innesti di varianti che aumentino la complessità). Mettiamo che 20 agricoltori decidano di aggregarsi (20 non sono pochi, ma oltre ad essere possibile serve per fare il ragionamento) Mattiamo che ognuno abbia un'azienda che vada dai 10 ai 30 ha di media. Mettiamo inoltre che ognuno abbia il suo trattore, le sue seminatrici ecc. ecc... Bene I 20 agricoltori costituiscono una srl mediante l'apporto dei propri macchinari e di una componente in denaro (facciamo l'ipotesi che tra denaro e macchinari che verranno venduti, l'apporto sia di 40.000€ a testa). Quindi la dotazione di base sono 800.000€. (per ora tralasciamo l'aspetto legale, le valutazioni dei beni ecc.... altrimenti complichiamo, ma potremmo poi svilupparlo se volete) La srl prende in affitto i terreni dei soci (ad un prezzo giusto sia per la remunerazione della proprietà, che per la sopravvivenza della società), faccio un'ipotesi per farmi capire... nella mia zona la redditività media effettiva netta a cereali e leguminose è di circa 1.000€/ha (per l'agricoltore che esegue tutti i lavori in proprio), quindi mettiamo un affitto di € 500,00 I soci della srl diventano prestatori d'opera della società con uno stipendio fisso modesto (mettiamo per ipotesi 500€), più un compenso in percentuale degli utili della società rimodulato in base alla propria quota sociale ovviamente. La società acquista macchinari nuovi ed efficienti. Non solo, poichè i 20 "soci" sono troppi per gestire un'azienda di quelle dimensioni così contenute e con macchinari così efficienti, la società acquisirà in affitto altri terreni e/o farà anche da contoterzista. Infatti la dotazione iniziale di 800.000,00€ (che non è sufficiente per acquistare tutti i macchinari) o viene aumentata mediante un prestito soci, o comunque permette di avere una sufficiente patrimonializzazione, quindi la possibilità di accesso al credito (a tassi di tutto rispetto) e quindi comprare i macchinari mancanti. Ultimo ma non ultimo.... Importanza strategica e fondamentale lo ricopre l'atto costitutivo (regole certe e chiare) e la presenza di un amministratore ESTERNO che non sia membro di famiglia di nessuno dei soci... Bene i 20 soci iniziali si occuperanno (anche a rotazione se preferiscono, ma qui complichiamo solo le cose) diciamo: 8/13 persone all'utilizzo dei macchinari, 2/3 persone alla manutenzione 1/2 persone all'amministrazione, ai rapporti con gli enti ecc... 1/2 ai controlli, condizionalità, di supporto alle ferie, malattie di ognuno degli altri elementi. Con la possibilità ovviamente ... di creare anche turni notturni per i lavori nei momenti di punta. Una società del genere, in cosa è vincente ? A parte che secondo me così strutturata può gestire qualche migliaio di ettari... e poi In altri mille fattori e situazioni... Immaginate solo l'aspetto contabile/gestionale, quante domande gasolio ? 1 o 20 ? quante domande pac/psr ecc ???? 1 o 20 ? quante domande iva, irap, unico ecc... ec... ec... ?????? Quale forza economica può spendere con una banca per un finanziamento ? quanti conti correnti ??? quante assicurazioni e a che prezzo ??? Quale forza economica può mettere in campo per l'acquisto dei fattori di produzione ? (concimi, gasolio, sementi ecc...) Solo per il concime credo arrivi a trattare direttamente con l'importatore ed andarlo a prendere direttamente in porto. E per i macchinari stessi... Tratti direttamente con la ditta o con l'importatore... Vai da john deere o da cnh o da agco o da argo a dire... mi servono 3 macchine da 200, 2 da 140, 4 da 100 , una da 300, e due trebbie, che prezzi mi fai ??? (direi che almeno una da 140cv salta fuori a gratis...) Devo continuare ? Continuo sull'aspetto agronomico, Un'azienda così ha negli anni a seguire sicuramente la forza di acquistare quei terreni di agricoltori che hanno mollato, o che gli eredi non gli frega o mille altri motivi, che i singoli soci non ci riuscirebbero da soli, evitando in primo luogo che intere campagne finiscano nelle mani di industriali.... (ci stiamo riavviando verso il latifondismo se non ve ne siete accorti, ma lasciamo perdere.. che andiamo fuori tema). Di questi terreni acquisiti, si possono creare drenaggi, ridurre le capezzagne, creare sistemi irrigui più efficienti e comunque non supportabili da un agricoltore solo... Devo continuare ???? o basta ?? ... Continuo... Sicurezza, io in azienda sono solo.... e quest'anno mi sono fatto male (ora per fortuna sto meglio) (per mia fortuna mio padre è ancora al mondo gli ultimi mesi ha lavorato lui... e fra qualche anno ??? ... tocchiamoci tutti.... , ma è la realtà della vita, e se facessi un incidente ? in auto o sul lavoro?? Non fatemi continuare che mi infervoro.... :-) ... Aggiungo... qualcuno potrebbe obiettarmi che 20 persone in alcuni momenti dell'anno non fanno nulla.... Esatto... Ed ecco il discorso che facevo qualche msg fa... sull'innesto di più aziende di diversi settori o se per caso le aziende sono tutte simili, allora sarà la stessa società a creare delle diversificazioni, e non solo in ambito cerealicolo, ma anche zootecnico, e turistico/vinicolo.
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