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per RULLO63 Cosa intendi per ...... in questo momento sto tentando di fare un programma per 2011............di vendita ................ mamma mia! Sei un rappresentante ?
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Mi permetto di continuare e di controbattere su alcune cose, oltre che confermarne altre. Nessuno, sottolineo nessuno è in grado di modificare/condurre le quotazioni dei prezzi... potrei farti mille esempi, ma te ne faccio uno su tutti. Il gruppo CNH, tanto per stare in tema.... Cos'è il secondo gruppo al mondo ? primo ? terzo ? non importa, enorme comunque, pensi che possa influenzare il prezzo di qualcosa ? del ferro magari ? Beh la Vale o la Rio Tinto che sono veri colossi che forniscono il ferro a tutto il mondo, se ne fregano del potere contrattuale della CNH, ion quanto rappresentsa si e no il 1,2/1,4% del loro fatturato..... Nemmeno la vale o la Rio Tinto sono in grado di manipolare il prezzo delle hard commodities. Continuo... Andiamo sul pertolio.... pensi che attualmente le grandi compagnie petrolifere siano in grado di manipolare il prezzo del future del petrolio ? (certo , il prezzo della benziana alla pompa è manipolato di certo), ma quello della benzina è un problema di mercato ristretto (singoli stati), ma il prezzo del petrolio nessuno è in grado di manipolarlo (eventi geopolitici a parte), e allora come fanno le grandi industrie a tutelarsi dalla volatilità dei prezzi????? (petrolio, ferro, rame ecc...) Fanno dei contratti, che altro non sono i futures, che GUARDA CASO sono nati proprio in agricoltura !!!!! Non c'è bisogno di potere contrattuale per fare un contratto "future" che altro non è che l'impegno sottoscritto oggi a consegnare un certo quantitativo di prodotto ad una certa data e ad un certo prezzo. Io ho un'azienda da 35 ha , e non credo di avere un elevato potere contrattuale..... Eppure creo molti contratti, e come ho detto sopra, siccome non tutto è definibile, lascio un 20% di aleatorietà, (20% che non è un numero casuale, ma dato da quei costi dove non mi è possibile creare la smorzatura della volatilità mediante i contratti. (antiparassitari in primis e tutte le spese spot)
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- glicine max
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QUANDO CONVIENE VENDERE..... "dimmi il tuo futuro e ti renderò ricco...." La tua è la domandona che tutti si pongono , alla quale nessuno può rispondere. In nessun mercato (sia che si parli di soft commodities, che di commodities), o ancora peggio di prodotti diversi dove entrano in gioco ulteriori variabili, nessuno (e sottolineo nessuno) è in grado di individuare il momento migliore per vendere. Posso dirti come (a mio parere) dovresti fare, e (forse) dovrebbero fare tutti gli agricoltori... copiare dall'industria. Come fanno gli industriali ? (il concetto è difficile e complesso da spiegare in poche righe, ma proverò ad adattarlo alla "velocità" di un forum). La industrie, così come noi agricoltori, non possiamo permetterci di essere in balia dei prezzi di mercato, soprattutto perchè i tempi di produzione, i momenti di acquisto dei beni per la produzione e di vendita del prodotto sono diversi, e rischiano di avere prezzi discordanti fuori dal controllo e dalla programmazione. L'unico modo per "difendersi" e rendere l'azienda produttiva e redditizia, è cercare di "isolare" la componente" volatile" (prezzi), dalla componente "valore aggiunto" (propria capacità imprenditoriale). Come ? Qui è il difficile. Le industrie utilizzano dei derivati finanziari per mantenere inalterato il prezzo di acquisto delle materie prime per un dato periodo, e , quando riescono, creano contratti di vendita on fissazione del prezzo, aggiungendo dove necessario un contratto derivato per la copertura del cambio valutario. Cosa impossibile per un agricoltore, ma come dicevo si può "scopiazzare qualcosa" Devo cercare di "collegare" in qualche modo il prezzo di acquisto dei beni per la produzione (sementi, concimi, gasolio, antiparassitari, terzisti) (questi sono i principali), con i prezzi di vendita dei prodotti. Poichè l'aumento del prezzo dei cereali di questi ultimi mesi (probabilmente) lo "pagheremo caro" nella prossima annata (come successo nel 2007/2008), devo tutelare i costi di produzione. Come ? Devo creare contratti di acquisto e di vendita in modo da ottenere STABILITA'. Se oggi vendo il mais verde a 16€, devo già aver fissato da alcune settimane il prezzo del prossimo anno almeno per il concime , terzista e le sementi, (se ci riesco anche per il gasolio) per la futura produzione, altrimenti rischio di trovarmi come nel 2008 ad avere dei costi di produzione con prezzi elevati e prezzi di vendita ribassati... Io per esempio ho già il contratto sui concimi , sul terzista (trebbiatura) e sulle sementi, (sto contrattando il gasolio), ed ho i contratti di vendita al 60% con media di periodo, e 20% spot in campagna, e 20% differito a mio piacimento entro aprile dell'anno successivo. In questo modo, non avrò mai la "botta di fortuna" ad acquistare a prezzi bassissimi, e vendere a prezzi alti, ma nemmeno mi troverò con annate in perdita. In questo modo vado a "smorzare" in modo evidente la volatilità dei prezzi lavorando di conseguenza su uno spread fisso. Quindi (clima permettendo), l'unica variabile che influirà sul reddito sarà la propria capacità imprenditoriale. A disposizione per ulteriori chiarimenti CiaoO0
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si, manda alcune foto, che pure io avevo un problema simile e vediamo se è lo stesso ...
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eh certo,i in alcune zone del friuli se non irrigano è dura produrre.... pure la tua zona soffre la siccità??
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Ho capito, e la concimazione la fai localizzata come nel mais o a spaglio ? L'irrigazione la fai col getto, col pivot , a scorrimento o la subirrigazione ? Visto che hai terreno argilloso, che tipo di lavorazione del terreno applichi ? (dalla coltura precedente fino alla semina)
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Beh complimenti, noi siamo stati forse tra i primi a mettere soia , ed in fatto di trovarsi bene come precessione al frumento è verissimo. Abbiamo anche noi provato con l'urea in fioritura, ma il beneficio, non ha mai compensato la spesa. Sarchiature ? rompicrosta ? fatto qualcosa ? Gli ettari li consideri netti o lordi dalle tare ? (fossi, strade ecc...)
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caspita 55 q.li /ha, ottimo , complimenti in quale zona hai i terreni ? puoi dirci qualcosa sulla tua tecnica colturale, varietà di sementi, tipo di terreno ecc... grazie ciaoO0
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sbaglio o la mitsubishi ha ceduto il ramo d'azienda alla m&m ? (mahindra indiana) ???
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Challenger MT700 vs John deere 8030t
PSA75 ha risposto a MT765B nella discussione Trattori da campo aperto
BEH... miniaturizzato.... se proprio dobbiamo dirla, a parte alcune zone, le nostre estensioni sono forse più simili alle giapponesi che non alle francesi o tedesche. credoc eh se mitsubishi avesse una rete capillare di assistenza, di quei track medi ne venderebbe un bel po, e non solo in collina.... -
Challenger MT700 vs John deere 8030t
PSA75 ha risposto a MT765B nella discussione Trattori da campo aperto
peccato veramente... a me farebbe molto comodo un track, ma la dimensione giusta per me sul prezzo (ipotetico), peso e cv sarebbe di circa 160/170cv -
Challenger MT700 vs John deere 8030t
PSA75 ha risposto a MT765B nella discussione Trattori da campo aperto
volevo fare una domanda banale, qualcuno sa dirmi come mai non ci sono track gommati nella fascia 100 - 200 cv ? -
Eh si e le altre famiglie disponibili sono per il sovescio estivo (e questo non mi interessa) Giustamente va trovato l'equilibrio anche perchè la colza condivide con la soia molte patologie ...
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Tractorum in campo: Impressioni sulle attrezzature
PSA75 ha risposto a puntoluce nella discussione Attrezzature da campo aperto
e' un artigianale da 28 dischi a V trainato da 29 q.li e 3,3 di larghezza lavoro netta -
Tractorum in campo: Impressioni sulle attrezzature
PSA75 ha risposto a puntoluce nella discussione Attrezzature da campo aperto
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ok, grazie per i consigli e le info, vi terrò aggiornati. per quanto riguarda gli attrezzi home made, nulla di particolare, ho un ripuntatore pieghevole che passa da 7 a 9 ancore, e che utilizzo come ripuntatore a 40 cm (7 ancore) o come grubber (9 ancore) spostando le alette che ho costruito partendo dai denti delle frese, modifico l'altezza delle alette, a seconda del tipo di lavoro che devo fare (40, 30, 20 o 15 cm). tornando alla cover crop, oltre alle graminacee, leguminose e brassicae, conoscete qualche altra coltura da sovesci autunno vernino che non appartenga alle 3 famiglie nominate ? (proprio per il problema dei parassiti fungini ?
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Grazie Dj Rudi Sia per la tua mail che la risposta sul forum Purtroppo la semina sul sodo è per ora un miraggio per la mancanza di attrezzature quindi devo fare con quello che ho. Per passare al sodo credo che prima devo imparare bene la minima lavorazione, (anche se escludendo l'aratura delle stoppie di mais, che tra l'altro ne faccio pochissimo), già sono abbastanza orientato in quella direzione. Ho letto il materiale che gentilmente mi hai fornito, interessante, accurato e preciso, come tutte le ricerche tecnico scientifiche soffrono però del difetto “dell'ampliamento d'orizzonte”, o per dirla all'inglese “too info – no info”. Tutti sappiamo che gli areali italiani sono molto diversificati ed è impossibile individuare una via comune per tutti , ne tantomeno dei “gruppi” di applicabilità. Non voglio nemmeno toccare l'estremo punto in cui ogni azienda deve effettuare la “propria” sperimentazione con i materiali e i metodi di una Università o Centro ricerche. Credo invece nella “via di mezzo” dove si uniscono le conoscenze ottenute dai Centri di Ricerca e la sperimentazione in campo che ogni agricoltore deve fare. Questa “via ideale” si scontra però con i tempi, gli errori, ma soprattutto da difficoltà a creare veri confronti. E' per questo motivo che apprezzo il forum di Tractorum, e stimo le persone che lo hanno fondato e tutti quelli che partecipano più o meno attivamente. Credo anche nella naturale evoluzione del forum, dove lo scambio di idee ed esperienze sarà sempre più corroborato dalla condivisione delle sperimentazioni (nel senso più completo del termine). Per condivisione intendo anche scambio di dati, numeri, prove, risultati, errori e conclusioni, di modo che ognuno di noi possa incrementare il proprio bagaglio di conoscenze, oltre a ricevere analisi sul lavoro svolto prive di conflitto di interessi. Quindi rivolgo a tutti l'invito a fare come Dj Rudi e gli altri “attivisti”, a continuare nel provare sulla propria azienda e condividere tutte le informazioni possibili. Perciò tornando al concetto della cover crop ed al fatto che tu non ne hai esperienza diretta, ben venga, quindi possiamo fare una piccola sperimentazione “in diretta” sul forum di modo che tutti possano inserire consigli e analizzare i risultati. Quesito n.1: Nel piano di rotazione indicato al post 13, dopo qualche ulteriore ragionamento, mi sembra eccessiva la presenza di frumento sia come coltura principale che come cover crop, in un ottica di riduzione dell'inoculo di fusarium pensavo di sostituire in modo alternato la cover crop di frumento/orzo con la colza che ne dite? Inoltre per questioni di praticità dopo il mais evitare il frumento ed inserire di nuovo soja, quindi “fumento-soia-mais-soia-frumento...” Quesito n.2 la semente di colza trebbiata a giugno/luglio, può essere utilizzata per la semina della cover crop ? (l'aspetto è il costo visto che on 100kg di colza ci semino 10 ettari ad un costo di 3 o 4 € a ettaro.)
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trebbiato soja giovedì scorso ...45 q./ha quest'anno è andata male...
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Coltivatori combinati per minima lavorazione e ripasso
PSA75 ha risposto a DjRudy nella discussione Attrezzature da campo aperto
Beh ma non è che qualche combinato se avesse qualche cm di larghezza in meno e qualche kg di peso in più (su terreni non sabbiosi) lavorerebbe meglio ??? Per esempio, il ma/ag cultirapid new generation, è secondo me una ottima ed intelligente combinazione di soluzioni, punte michel+ dischiera + dischi ondulati + rullo spuntoni (quasi un packer leggero)... ma secondo il mio parere, gli "assi portanti" sono ben 5 file (due dichiere + due dischiere ondulate + 1 rullo), quindi l'attrezzo non si " alleggerisce" troppo ???? Non sarebbe meglio farlo leggermente più stretto ed un pò più pesante ???- 831 risposte
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Grazie DJ RUDY, proprio del tuo parere avevo bisogno visto che guardando in giro sei tra i precursori ed i più esperti... Ma a parte l'aspetto teorico, 1) avete conoscenze dirette di funzionamento di questa tecnica e successione? 2) avete consigli da darmi? 3) su terreni argillosi ed in zone piovose con facile calpestramento non è sconsigliabile la semina su sodo ? 4) l'interramento nei primi strati della s.o. non offre miglioramenti agronomici superiori rispetto al mantenerli in superficie ?
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perchè la soja a secondo racc, andrei a raccoglierla oltre il mais in pieno periodo delle piogge, ci ho già provato, e 1 volta su 2 devo lasciare la coltura in campo, oltre a pestare il terreno per pochi quintali
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Salve a tutti, volevo chiedere un vostro parere e sapere che risultati ha dato nella vostra azienda questo tipo di coltivazione. Premesso: ho una azienda di 35 ha situata nella pianura padana con indirizzo cerealicolo e successione colturale secondo questo schema ripetuto, soja, frumento (con asportazione paglia), mais (con interramento stocchi). Nell'azienda lavoro solo io. I terreni sono argillosi (45% argilla, 30% sabbia, 25% limo) La tecnica colturale finora utilizzata è di tipo semi-tradizionale, con aratura a 35cm (solo dopo il mais), erpice a dischi (più volte durante l'inverno e primavera), erpice fisso per affinamento in presemina, mentre dopo il frumento e la soia, l'aratura è sostituita dalla ripuntatura a 40/45 cm di profondità. Non c'è apporto di letame in quanto troppo costoso Volevo cominciare a modificare la tecnica di coltivazione (inizialmente su un solo lotto per fare esperienza), Le modifiche sono rivolte al ridurre la lavorazione 15/20 cm di profondità e inserimento di cover crop da sovesciare sempre sulla profondità di 15/20 cm. L'obiettivo è l'aumento della sostanza organica (con conseguente riduzione delle concimazioni chimiche) e la riduzione degli interventi meccanici sia nella profondità, che nel numero in quanto la sostanza organica dovrebbe migliorare l'affinabilità del terreno argilloso. La procedura che avevo pensato è la seguente: (tralascio le concimazioni) OTTOBRE 2010: semina FRUMENTO / ORZO FEBBRAIO 2011 : trasemina di trifoglio incarnato (35 € di spesa) LUGLIO 2011: raccolta frumento con paglia lasciata in campo SETTEMBRE 2011: a) trinciatura di paglia e trifoglio (che nel frattempo è cresciuto) b) lavorazione superficiale attraverso un combinato (grubber+dischi) c) semina di cover crop (orzo autoprodotto + 30 kg veccia) (65/70 € spesa) META' APRILE 2012 : a) trinciatura dell'orzo e della veccia b) lavorazione superficiale attraverso un combinato (grubber+dischi) MAGGIO 2012: a) lavorazione superficiale attraverso un combinato (grubber+dischi) b) erpice + semina SOJA c) diserbo pre emergenza + disseccante per i ricacci della cover crop SETTEMBRE 2012: a) trebbiatura SOJA b) lavorazione superficiale attraverso un combinato (grubber+dischi) eventualmente ripuntatore se c'è stato calpestamento con trebbiatura c) semina di cover crop (orzo autoprodotto + 30 kg veccia) INIZIO APRILE 2013 : a) trinciatura dell'orzo e della veccia b) lavorazione superficiale attraverso un combinato (grubber+dischi) FINE APRILE 2013: a) lavorazione superficiale attraverso un combinato (grubber+dischi) b) erpice + semina MAIS c) diserbo pre emergenza + disseccante per i ricacci della cover crop OTTOBRE 2012: a) trebbiatura MAIS b) lavorazione superficiale attraverso un combinato (grubber+dischi) eventualmente ripuntatore se c'è stato calpestamento con trebbiatura c) semina FRUMENTO / ORZO Questa procedura comporta sicuramente un aumento dei costi a livello di interventi per la semina delle cover crop, nonché alla spesa per l'acquisto delle sementi di veccia (in quanto l'orzo viene autoprodotto) Credo però che la spesa per le sementi di cover crop da sovesciare sia compensata con il ridotto utilizzo di concimi chimici, il maggior numero di interventi (per le semine delle cover crop e relative preparazioni del terreno e trinciature) possano compensare la riduzione dei costi per una lavorazione non profonda e meno faticosa per la maggiore affinabilità del terreno argilloso. Di conseguenza però un aumento della fertilità e della capacità idrica , un miglioramento della struttura, possano nel medio periodo aumentare la produttività, che ne pensate ?
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