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Elo

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  1. @Frio87, @Tumbena: ma non potete scrivervi queste cose in MPO0? Non credo possano interessare molto agli altri utenti, a parte il fatto di essere completamente OT:n2mu:.
  2. E' vero! Infatti nel DL 23/2011 art.8 c.8 dice: 8. Sono esenti dall'imposta municipale propria gli immobili posseduti dallo Stato, nonche' gli immobili posseduti, nel proprio territorio, dalle regioni, dalle province, dai comuni, dalle comunita' montane, dai consorzi fra detti enti, ove non soppressi, dagli enti del servizio sanitario nazionale, destinati esclusivamente ai compiti istituzionali. Si applicano, inoltre, le esenzioni previste dall'articolo 7, comma 1, lettere b), c), d), e), f), h), ed i) del citato decreto legislativo n. 504 del 1992. e al DL 504 del 1992 la lettera h) è: Sono esenti dall'imposta:...... ...... h) i terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina delimitate ai sensi dell'articolo 15 della legge 27 dicembre 1977, n. 984; Quindi mettendo insieme il tutto: se il terreno (ma non i fabbricati?) ricade nelle zone delimitate come scritto sopra (art.15 L 15/77) non è soggetto all'IMU. Mi scuso per aver sostenuto diversamente ma se fate una ricerca sul web scoprite che i giornali e illustri commentatori dicevano proprio che l'IMU si applicava anche in collina, montagna, zone svantaggiate ecc.. Rimane in ogni caso il discorso zone svantaggiate: se ne esistono fuori da collina e montagna, sono tassate
  3. La comunità montana è un ente pubblico fondato dai comuni che vi aderiscono e che trasferiscono a questa una serie di funzioni prima di loro competenza. Nulla di più. Quindi non può far differenza sull'IMU. In più ci sono comunità montane in cui non vi sono aree svantaggiate e viceversa Per quel che riguarda le zone svantaggiate, mi sa che Monti si è scordato anche di questo..... Non mi pare faccia distinzioni ulteriori, le regole sono quelle di cui si è parlato, seznza ma e senza se. So che tutte le associazioni di categoria e molte regioni stanno sostenendo l'assurdità dell'IMU nel settore agricolo: speriamo che vengano ascoltate.
  4. Non vorrei insistere, ma sicuramente non basta che non ci piova sopra ( e ci mancherebbe anche lasciarlo allo scoperto!:AAAAH:). Il saccone che mi è esploso era perfettamente coperto sotto una tettoia dove spesso tengo anche altri concimi senza problemi: non ha passato l'inverno:leggi:. Forse per qualche anno è plausibile al chiuso..... ma in sicilia. Io dopo l'asperienza fatta non avanzo nulla e basta.
  5. zona sud Milano, il picco di freddo si è fermato a -16°
  6. No, sempre usato calce viva e proprio dell'Unicalce. Però un paio d'anni fa l'ho distribuita in primavera e dove ne era caduta molta mi è capitato di vedere qualche granulo bianco al raccolto. Ho dedotto da questo (e dal fatto che mi hanno sempre detto di distribuirla possibilmente in inverno) che impiegasse molto tempo e per sciogliersi. E' possibile che fosse con alto contenuto di magnesio quell'anno: magari per questo?
  7. In sacconi da 5,5 q.li si aggira sui 10-10,50 Euro + IVA al q.le (CaO oltre 90%) prendendone almeno 2-300 qli in modo da fare consegne dirette stabilimento-cascina. Se si vuole risparmiare si può anche comprare sciolta. Il prezzo può variare un poco per la composizione (es con molto magnesio). No proprio un sacco intero, però sono in nylon intrecciato e c'è un solo strato.
  8. Il problema è che il grosso grano rimane tale per circa un anno, poi però si sgretola in particelle finissime. Se quindi vuoi un effetto immediato non è l'ideale, ma se puoi attendere il lavoro diventa molto meno oneroso. Magari il primo anno fai doppia passata usando entrambe le pezzature e dall'anno successivo puoi continuare con lo spandiconcime. Io, distribuendola quasi tutti gli anni, uso proprio quella in scaglie/granuli. A proposito, se la prendete in Big-Bag non pensate di conservarne qualcuno per l'anno successivo: quando si disgrega si gonfia rompendo il sacco e assicurando graaande divertimento:frusta:. Esperienza fatta, fortunatamente con un solo saccone.
  9. Ma nessuno sa darmi qualche suggerimento per il problema che segnalavo qualche post fa? Cosa mi consigliate? Correggo la dotazione di calcio alzando il PH o continuo con dosi contenute per soddisfare il fabbisogno? Esperienze?
  10. Un metodo per la raccolta dei campioni lo puoi trovare qui: Analisi del suolo Aggiungerei che il campionamento va fatto il più possibile lontano dalle concimazioni e con terreno non troppo umido evitando di prelevare campioni in zone anomale rispetto al resto del campo (macchie, ristagni ecc...). Il costo varia a seconda di quali parametri vuoi fare analizzare oltre che dal prezziario del singolo laboratorio. Nella mia zona si va da 70-80€ a 120-140€ + IVA per singolo campione per una analisi completa dei principali parametri ed elementi utili ai fini agronomici.
  11. Si. Anche a me sembrava strano, ma negli ultimi 2 anni ho fatto parecchie analisi e il risultato varia poco da appezzamento ad appezzamento.
  12. Nel medio periodo le coltivazioni si incentreranno su riso e mais con una piccola parte di frumento o orzo (magari anche soia). Dalla tabella postatta da Dj direi che col mais non ho problemi ad alzare il PH, mentre col riso sono già al limite della condizione di PH ottimale. Questo mi fa pensare che sul mais posso osare col CaO e correggere questa deficenza del terreno, mentre sulle risaie sarebbe meglio un apporto annuale ridotto per soddisfare i fabbisogni. Ma qui nascono i grandi dubbi: con Ca così basso ho ovviamente un CSC basso (8 circa) che significa perdita di S.O. Ho faticato molto per portare la S.O. da 1,4% a 2,4% in 10 anni (impressionante vero? ma non chiedetemi come perchè non lo so ancora giustificare analiticamente) su tutta la SAU e adesso non vorrei vedere una inversione di tendenza. Vorrei quindi capire come sia possibile, in risaia, alzare la dotazione di Ca e il CSC senza innalzare il PH oltre 6,8 (valore che interpreto come limite della zona ottimale secondo la tabella postata da Dj). L'apporto costante e limitato di calcio per soddisfare i fabbisogni può essere una soluzione, ma a me, da profano, è sempre sembrato come un pagliativo: limito gli effetti ma non risolvo il problema alla radice. Siamo sicuri che sia una scelata vincente anche nel medio e lungo periodo? negli ultimi anni ho distribuito 5-6 q/ha di CaO ma la conseguenza è stata solo l'innalzamento del PH (di 1 punto) senza effetti sulla dotazione di Ca e con diminuzione progressiva del CSC (da 12-14 a 8) Se a questo aggiungiamo che ho grosse riderve di magnesio (sempre oltre 200 ppm) e potassio spesso abbondante, la cosa si complica non poco. Dovrei consumare Mg e K aggiungendo nel contempo Ca per ottenere un equilibrio migliore. Certo che il terreno è veramente complesso!!!!! magari non ho capito nulla di come funziona la chimica del terreno e per questo ogni buon consiglio ed esperienza è bene accetta.
  13. Io invece ho il seguente problema: Terrreno franco-sabbioso con Ph 6,6 ma calcio molto scarso (400 ppm di Ca). Dovrei dare grandi quantità di calce (almeno 15-20 q/ha per un paio d'anni) per arrivare a livelli accettabili, ma così rischio di alzare troppo il PH e passare al basico. Mi chiedevo quindi: cosa è peggio? Basico o carenza di calcio? Fare una via di mezzo? aggiungere anche un correttore acido tipo, se non ho capito male, zolfo? quest'ultima cosa mi sembra quasi assurda ma nel caso in che dosi?
  14. Qualche mese fa avevo mandato una mail all'Agrisem per chiedere informazioni e oggi mi hanno chiamato dalla Fiaccadori dicendomi che stanno per iniziare la distribuzione in Italia e che l'Agrisem gli aveva girato la mia mail. Mi dicono ci vorranno un paio di settimane prima di iniziare ad avere quotazioni.
  15. Anch'io penso che quella combinazione sia più adatta a terreni sciolti ma forse a breve potremo toglierci il dubbio: pare infatti che da quest'anno queste attrezzature saranno distribuite anche in Italia........ era ora.
  16. In fiera a Verona ho visto che la EmmeEmme aveva l'espositore con le brochure di questo decompattatore Biobrent: non so se per rivenderli o come distributori. Non mi dispiace il sistema di regolazione del rullo, però dai filmati non sembra fare grandi profondità.
  17. Elo

    Siepi campestri

    L'argomento è interessante. In particolare è un po' di tempo che penso a delle siepi sia per avere legna da ardere che per un problema con un canale, molto profondo, che a causa di una pessima gestione (non è mio) e di una eccessiva profondità mi dà un gran da fare per il ripristino di argini crollati. piante ad alto fusto fanno tutte la stessa fine: appena diventano alte vengono abbattute dal vento portandosi dietro buona parte della riva. Quindi la mia domanda è: dovendo costituire una siepe non troppo alta ma con radici fitte e resistenti cosa mi consigliate? Il platano sembra interessante: quanta legna si ricava in media a taglio? con che distanza viene piantato? Le radici sono profonde e resistono all'acqua o sulle rive di canali rimangono superficiali? Quanto cresce in 4-5 anni la fustaia?
  18. C'è quindi un caso, oltre eventualmente a quello degli erbai, in cui ha senso l'utilizzo dello spandiconcime per la semina: il Riso. La semina in acqua può essere effettuata solo in questo modo (il riso interrato non nasce se sommerso) ed è ancora utilizzata quando: 1) Ci sono forti infestazioni di riso crodo e quindi si fa la falsa semina o si cerca di limitare la germogliazione dell'infestante. 2) Terreni che difficilmente tengono acqua diventano difficili da mantenere sommersi a stagione inoltrata se non vengono allagati e "pestati" in presemina. 3) Condizioni climatiche avverse a volte non permettono di lavorare il terreno in modo tradizionale. Soprattutto nelle "vecchie risaie" il terreno tende a rimanere bagnato molto a lungo. Se la stagione è piovosa (es il 2010) e la semina non può più essere rimandata si procede con la semina in acqua. Se a qualche altro coltivatore di riso viene in mente qualche altro motivo, magari aggiunga.
  19. Se posso dire la mia opinione, con cereali la differenza è notevole e conviene la seminatrice. Sugli erbai non posso esprimermi. Per quanto uno sia bravo ed esperto non si possono compensare una serie di difetti insiti nella macchina per cui alla fine fra zone con eccessiva densità e zone diradate dubito si possa perdere meno di un 8-10% della produzione rispetto alla semina in linea. Se a questo si sommano gli extra in sementi sprecate i conti diventano salati. Morale dalla favola: a nessuno, di quelli che dicono di non potersi permettere una seminatrice usata, viene il dubbio che non se la possa permettere proprio perchè usa lo spandiconcime? Non c'è nella vostra zona un terzista o un collega che ha la seminatrice a cui far fare dei campi di prova? Potrebbe essere il modo più semplice e meno impegnativo per avere un riscontro di quanto fin qui sostenuto e probabilmente scoprireste che conviene anche pagare un terzista (con buona pace dell'alibi della velocità di lavoro). Fra l'altro, coltivando anche riso, so bene cosa significa seminare con lo spandiconcime e nel caso della risaia lo spandiconcime è realmente molto più rapido perchè non c'è l'interramento del seme. Eppure anche nel riso ormai la tecnica più diffusa è la semina a file interrate: lo spaglio in acqua viene ancora usato solo quando ci sono motivazioni agronomiche, strettamente legate alla particolarità della coltivazione del riso, che sconsigliano la semina in asciutta. In genere io uso entrambi i metodi: con seminatrice dove posso e in acqua con lo spandi dove non posso seminare interrando.
  20. Grazie per la dritta alEX 335:clapclap:. Ho verificato nella mia zona e l'avviso per l'aggiornamento delle particelle catastali sembra esserci su tutti gli albi pretori dei comuni. Per cui meglio darci un'occhiata. Se vengono variate le rendite influenzeranno la futura IMU anche se non ho capito se la modifica avviene a partire dal 30-12-2011 (data di pubblicazione degli elenchi) oppure no. Se è così varia l'IMU per il 2012, altrimenti quelle future.
  21. Filippog, ci dici in che zona sei? Il clima influenza molto, per cui è utile sapere provincia e altitudine. Altro aiuto può essere sapere cosa coltivano in zona, ad es. l'azienda di 75ha di cui parli. Già partire con un terreno che viene da pascolo e poi riposo dovrebbe darti un vantaggio sulla fertilità e struttura, ma le inferstanti potrebbero essere un problema. Che erbe ci sono adesso in campo? E la scorsa primavere estate?
  22. Secondo quel che riporta il Sole 24 Ore in soldoni per i terreni è così: 1) IMU Coltivatore Diretto o IAP = rendita dominicale x 1,25 x 110 x 0,0076 2) IMU altri = rendita dominicale x 1,25 x 130 x 0,0076 da chiarire se i terreni sono di società perchè sembrerebbe che si usi il 130 anche se hanno le qualifiche di IAP Tradotto in Euro, almeno per il mio caso, ho da 100 a 200 Euro/ha di rendita dominicale quindi nel caso 1 (IAP e Coldiretti) IMU = da € 104,50/ha a 209,00/ha nel caso 2) (Altri) IMU = da 123,50 a 247,00 €/ha bella mazzata! Dubito, fra l'altro, che il tutto non si ripercuota sugli affitti dei terreni, quindi, che l'agricoltore sia proprietario o meno del terreno, alla lunga sarà lui a pagare? Le rendite le potete trovare sul sito dell'Agenzia del Treiitorio: Agenzia del Territorio - Consultazione rendite catastali
  23. magari comincia col darci i dati essenziali: ubicazione e caratteristiche del terreno (piuttosto dettagliate) possibilità irrigazione disponibilità attrezzature budget disponibile Il tuo impegno (attività principale, secondaria, tempo perso, obbistica.... quanto sei motivato?) non è semplice far tornare i conti, per cui più informazioni abbiamo e più facilmente avrai consigli sensati.
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