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Io potrei dire la stessa cosa pe l'AXIS Abbiamo venduto un 30.1W con più di 3.000 Ton di concime distribuiti ed ancora lavora e si è mantenuto perfettamente; macchina venduta subito a privato. Abbiamo acquistato poi un AXIS 40.2 M-EMC-M VsPro e ci troviamo molto bene.. per il prezzo siamo su quei livelli. quindi possiamo concludere che "ogni scarrafò è bello a mamma sua". Se vi interessa, da concessionario AgriUbaldi hanno ritirato usati (poco usati, molto belli) sia un Kuhn AXIS 40.2 M-EMC-W ed un Amazone ZA-TS Profis Tronic... probabilmente si risparmia qualcosa rispetto al nuovo.
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PNRR - Fondo innovazione meccanizzazione
Primo ha risposto a Primo nella discussione Normative agricole
35.000 è l'imponibile senza iva, quindi la percentuale di contributo va calcolata su quell'importo massimo. -
Fondo per l'Innovazione in Agricoltura
Primo ha risposto a valeriol25 nella discussione Normative agricole
Qualcuno del forum ha vinto questo Terno al Lotto? -
Infatti anche io mi sto documentando perchè siamo dentro lo stesso bando, quindi ora il business sta nel trovare chi consumerà l'energia che produrremo. Anche se il Decreto CER ancora non è stato pubblicato, mi è parso di capire che se un'impianto viene realizzato, come nell'esempio, con un finanziamento in conto capitale al 40% (come ultimo Parco Agrisolare), il futuro contributo in conto energia sarà ridotto di pari percentuale; pertanto da un ipotetico contributo per le CER pari a 0,11 €/kWh, si passerà a 0,066 €/kWh che andrà poi ripartito tra produttore e consumatore. Per quanto riguarda la mappa delle cabine primarie sul sitodi e-distribuzione, questa è indicativa, ma la verifica va poi fatta sulla base dei POD perchè, come nel ns. caso, aziende in due aree di mappa differenti sono sotto la stessa cabina.
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E' un po' come dire "a che prezzo ti viene pagato il grano"? C'è chi lo vende a mercato libero, chi fa la media delle medie, chi ha la filiera con un Utilizzatore ed infine chi ha un contratto a prezzo predefinito. Mi pare che con l'energia è uguale: se uno rientra nel meccanismo del Ritiro Dedicato (RD), può scegliere di andare a libero mercato oppure optare per il prezzo minimo garantito... se l'impianto è grande, si va a mercato libero con il prezzo orario, la cui media è il PUN. Almeno io l'ho capita così
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intendi rispetto al mercato tutelato?
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Dipende come dimensioni impianto di produzione e CER... oggi con i condizionatori è facile far coincidere il periodo di massima produzione del FV con il periodo di massimo consumo di energia elettrica. Se sotto la stessa cabina hai un paio di realtà industriali o, meglio, un centro commerciale, ecco risolto con chi costituire la CER... non prenderai il contributo sui 100.000 kWh/anno prodotti, ma se sei bravo arrivi a 85/90.000... anche dovessi dividere al 50% il contributo CER con il consumatore, son sempre 4.500 euro di fatturato/anno. Il PUN non dovrebbe essere altro che la media tra tutti i Prezzi Orari (PO) zonali d'Italia. Questa è la suddivisione in zone d'Italia: E questo è il grafico dell'andamento del Prezzo Orario zonale, per la zona Centro Nord, per la giornata di ieri 08/01/2024 Questa è la tabella del PUN dal 2004: Questo per dire che comunque, il PUN, è un'indice molto attendibile di riferimento per i pagamenti del GSE, ma trattandosi di una media, ci possono essere variazioni tra zone ed orari.
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Fotovoltaico nel 2024 Mi permetto di scrivere alcune righe in quanto ultimamente, dopo la 4.0 ed i vari bandi ISMEA e non, per l'azienda cui lavoro sto approfondendo il discorso FOTOVOLTAICO; nel nostro caso si tratta di fotovoltaico sui tetti, ma le considerazioni che andrò a scrivere di seguito valgono anche per gli impianti a terra (laddove possibile, es. "solar belt") e per i tanto discussi agrivoltaici. Secondo voi c'è convenienza oggi a costruire un impianto fotovoltaico? Sicuramente la convenienza c'è quando è previsto qualche finanziamento pubblico, ma ci potrebbe essere anche senza, e cercherò di spiegarvi il perchè. Se noi oggi realizzassimo un impianto FV e andassimo a valorizzare l'energia al PUN (prezzo Unico Nazionale), avremmo che la media è di circa 0,08 €/kWh, quindi per rientrare dell'investimento occorreranno circa 10 anni (anno più, anno meno in base all'incidenza dei costi fissi sul totale, quindi al dimensionamento dell'impianto). Se avessimo un contributo al 40%, ovvio che al posto che in 10 anni rientreremmo in 6 anni (molto bene). Ma se potessimo valorizzare in modo maggiore l'energia, rispetto ai 0,08 €/kWh cui il GSE mediamente liquida l'energia in eccesso immessa in rete? Dai miei approfondimenti (preciso che sono un contadino agronomo, non un ingegnere elettronico), ci sono almeno un paio di strade da percorrere per aumentare la redditività dell'impianto fotovoltaico e sono le seguenti: CER e PPA. Dette così, credo vi dicano ben poco, ma andiamo a vederle brevemente una per una CER sta per Comunità Energetica Rinnovabile: un'impresa agricola realizza un'impianto fotovoltaico ed immette in rete l'eccesso di energia la quale viene valorizzata dal GSE sulla base del PUN... e fin qui niente di nuovo. Se però l'azienda costituisse una Comunità Energetica con delle imprese (o famiglie) che si trovano sotto la stessa cabina primaria di distribuzione, di avrebbe che al PUN si potrebbe aggiungere il contributo previsto per le CER, pari a circa 0,11 €/kWh ( tale valore dipende dalla dimensione dell'impianto, dalla sua localizzazione e dal PUN). Ma come funziona? Quando ne ricorrono le condizioni l'impianto FV produce energia e l'eccedenza la immette in rete; dall'altra parte ci sono consumatori che contemporaneamente dalla rete prelevano energia per le proprie utenze... fin qui nulla di nuovo ma, se queste due figure si costituissero in una CER, sull'energia contemporaneamente immessa in rete dal produttore ed utilizzata dal consumatore, verrebbe liquidato il contributo di 0,11 €/kWh da ripartire tra produttore e consumatore ad una percentuale stabilita dal contratto di CER (prendiamo ad esempio 60% produttore e 40% consumatore). Esempio: ho un'impianto di 90 kWp che produce circa (in Centro Italia) 100.000 kWh/anno; tale quantitativo di energia viene interamente immesso in rete e genera un ricavo di € 8.000,00 €/anno valorizzando l'energia al PUN. Ipotizzando la CER di cui sopra, al produttore spetterebbe anche il 60% del contributo CER pari ad 0,11 €/kWh, quindi ulteriori 0,066 €/kWh che corrispondono al altri 6.600,00 €/anno. Non vi dovrete preoccupare del fatto di riscuotere il corrispettivo, in quanto questo verrà liquidato dal GSE (o chi per lui) alla Comunità Energetica che poi lo ripartirà tra i componenti alle percentuali stabilite. Il produttore continuerà a vendere energia al GSE al prezzo del PUN. Il Consumatore continuerà a pagare l'energia consumata ad Enel o altri. Tutto resta invariato, di differenza c'è solo che viene liquidato il contributo in percentuale sull'energia contemporaneamente condivisa tra i componenti delle Comunità. PPA sta invece per Power Purchase Agreement, tradotto contratto di acquisto di energia. In questo caso ci sono un produttore ed uno (o più) consumatori: il produttore vende energia al GSE e riscuote il PUN di 0,08, mentre invece il consumatore consuma energia elettrica e la paga al fornitore (es. 0,45 €/kWh). Con il PPA è possibile fare un contratto a lungo termine tra produttore e consumatore, fissando un prezzo fisso per entrambi: il produttore vende a 0,08 ed il consumatore acquista a 0,45 €/kWh.... consideriamo un prezzo concordato di 0,21 €/kWh. Anche qui vale il discorso della contemporaneità di produzione e consumo. Ma per il produttore si passa dal prezzo PUN di 0,08 a più del doppio, cioè 0,21 €/kWh (+262,5%), mentre per il consumatore si passa dagli attuali 0,45 a 0,21 €/kWh (-63%).. il vantaggio è importante e reciproco. Oltretutto, questo meccanismo permette di stabilizzare il prezzo sia per il produttore il quale potrà redigere un business plan con numeri certi e non stimati, che per il consumatore che non sarà più soggetto alle fluttuazioni di mercato, ma saprà da oggi per i prossimi 5-10-15 anni quanto pagherà l'energia. Unica nota, se l'impianto di produzione è "off-site", cioè lontano dal POD del consumatore, andrà corrisposta un'indennità ad e-distribuzione per il dispacciamento dell'energia (ancora non sono riuscito a quantificarla, ma non credo sia tale da compromettere i businessplan). Così iniziano a spiegarsi le corse all'accaparramento delle terre e dei tetti da parte di gruppi di investitori: quando vengono da voi i businessplan ve li fanno vedere con il prezzo dell'energia valorizzato al PUN, ma invece dietro hanno progetti ben più redditizi quindi, cari colleghi.... o li spennate per bene per vendergli la terra (o per il diritto di superficie anche se questo d'ora in poi sarà tassato), oppure iniziate a valutare di investire in fotovoltaico guardandovi bene attorno se c'è chi potrebbe consumare l'energia da voi prodotta, per non buttarla in rete a vanvera e farci guadagnare i Traders. L'argomento è interessante, lungo e complicato, ancora alcune sfaccettature devono essere chiarite (es. il Decreto delle CER deve ancora essere pubblicato), ma è estremamente interessante ed offre un'opportunità di diversificazione d'investimento per aziende agricole che vogliono essere sempre più multifunzionali ed essere al passo coi tempi.
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per il Parco Agrisolare la prima tranche è stata pubblicata sul sito del Masaf a questo link. credo che questo sia un primo elenco, in quanto ancora stanno ultimando le istruttorie.
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Ma che discorsi state a fare? Ma io bho... comprate le macchine da 200/300 mila euro e poi non sapete scegliere l'olio adatto. Io per errore in una trasmissione idrostatica avevo messo un 80W90 al posto del 10W30 e questa, per fortuna, ha funzionato senza problemi, ma ciò non significa che su quell'impianto idrostatico ci si possa mettere l'80w90 senza problemi! Il trattore viene consegnato con il manuale uso e manutenzione (se non l'avete... fatevelo dare dal concessionario) all'interno del quale sono specificati i lubrificanti da utilizzare per ogni reparto della macchina: ogni lubrificante che non rispetti quelle caratteristiche è un lubrificante non conforme all'utilizzo. Facendo una comparazione con l'essere umano, l'olio rappresenta il sangue: presupponiamo che voi siate un "gruppo A"... che fate, se vi danno l' "AB" ve lo iniettate ugualmente "perchè tanto c'è la A"? Poi fate come volete, le macchine son le vostre e le fatture le inviano a voi.
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"AGCO Permatran 821XL" è la specifica dell'olio idraulico e trasmissione del Fendt 900MT a variazione continua... se poi va bene anche nei PowerShift non saprei
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prima compri l'olio e poi chiedi se è corretto? 🤨 noi sul 765B usiamo lo stesso che ha indicato SAN64 e ad oggi mai avuti problemi. Ma NILS che dice? tu dagli le specifiche richieste da AGCO, poi i diranno loro quale olio è adatto
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Quello che non ci piace delle scelte che stanno facendo le case costruttrici.
Primo ha risposto a DjRudy nella discussione Mondo Agricolo
Se una banca finanzia un commerciante prendendo come garanzia il valore degli usati... puzzano entrambi, ma di sicuro la banca molto di più! -
Dipende innanzitutto da quanto è grande l'impianto (kWp), dalla manutenzione effettuata e documentata (sostituzione inverter?) e dallo stato di conservazione, quindi dalla potenzialità di mantenerlo anche dopo il 2030... Per il resto è relativamente semplice valutarlo: sulla base della potenza ricavi la produzione annua (oppure te la fai documentare dal venditore) e la moltiplichi per il prezzo che in questo caso è noto (devi detrarre la quota che si trattiene il GSE dal decimo al ventesimo anno per il fine vita dei pannelli) così hai i ricavi; ci togli le spese di assicurazione, manutenzione e, se produce più di 260.000 kWh/anno anche le tasse, così hai le spese annuali; considera lo smontaggio a fine vita (solo lo smontaggio perchè per lo smaltimento dei pannelli ti dovrebbe ridare i soldi il GSE), attualizza il tutto ed avrai il valore ad oggi. Poi decidi che margine di rischio avere e vai in trattativa.... ad esempio: vale 500.000 euro attualizzato... quanto sei disposto a spendere? 350.000 per avere 550.000 tra 6 anni (rendimento prossimo al 10%)? Vuoi che il tuo investimento renda di più, oppure ti accontenti anche di meno?
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Macchina tuttofare che ti darà di certo delle soddisfazioni. Il motore è generoso, ma occhio a non appesantirlo eccessivamente per utilizzarlo come un over 300, altrimenti poi qualche dispiacere arriva.
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- mf 7600 series
- mf 7614 dyna 6
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Primo ha risposto a Primo nella discussione Normative agricole
Per il vigneto è molto comodo, per i seminativi un po' meno -
PNRR - Fondo innovazione meccanizzazione
Primo ha risposto a Primo nella discussione Normative agricole
una 3m con tramoggia anteriore -
PNRR - Fondo innovazione meccanizzazione
Primo ha risposto a Primo nella discussione Normative agricole
Io mi sa che provo con seminatrice combinata Isobus seme-concime, oppure seme + microgranulatore... vedi mai la passassero per il "risparmio fertilizzanti". -
Fondo per l'Innovazione in Agricoltura
Primo ha risposto a valeriol25 nella discussione Normative agricole
Ormai dovrebbero iniziare ad arrivare gli esiti del bando .. -
purtroppo è un difetto conclamato... vedere uno di quei tubi di scarico non risaldati all'attaccatura è praticamente impossibile
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Fondo per l'Innovazione in Agricoltura
Primo ha risposto a valeriol25 nella discussione Normative agricole
non ci siamo, continuiamo a fare a non capirci ... un'azienda ha una quota di ammortamento delle macchine di 15.000/anno, l'altra di 200.000/anno. Se una ne deve tirare fuori 100.000, l'altra a proporzione ne deve tirare fuori 1 Mln! Se ragioniamo in termini assoluti stiamo qui fino a Natale. fine OT 👋 -
Fondo per l'Innovazione in Agricoltura
Primo ha risposto a valeriol25 nella discussione Normative agricole
Però il problema di questo meccanismo è che non si ha un costo certo a priori, ma soltanto a consuntivo. -
Fondo per l'Innovazione in Agricoltura
Primo ha risposto a valeriol25 nella discussione Normative agricole
per dovere di cronaca ho pure l'azienda a casa ed è di quelle che rientrano nel limbo tra "moglie e marito" e quelle da 200 ettari, come il 99% degli utenti del forum. -
Fondo per l'Innovazione in Agricoltura
Primo ha risposto a valeriol25 nella discussione Normative agricole
che sia cherry o potatoes picking... 0,5, 1 o 3 Mln di euro cambia poco.. è il senso del discorso che non fila. Io lavoro in una grande azienda e sinceramente mi son stufato delle piccole aziende che piagnucolano... dove il marito è dipendente statale e l'azienda a nome della moglie, che prendono i contributi PSR per comprare un trattore utile a 15 aziende come le loro messe insieme, e che poi vanno in giro a prendere la terra in conduzione (no affitto, bada bene). Chi fa agricoltura? Chi ha un fatturato da 5 Mln di euro ed un costo del personale di 1,5 Mln oppure la "moglie del marito" ? Ribadisco che, e qui chiudo altrimenti poi siamo troppo OT, che se in post addietro declamavate l'eguaglianza, questa è eguaglianza.. aziende con 15 ettari contro aziende con 2.000 e ce se la gioca: se poi un'azienda ha il portatile con la connessione 56k e l'altra un ufficio con 5 addetti al PC e la banda larga bisogna rassegnarsi. Chiaramente concordo sul fatto che il portale era inadeguato al numero di accessi previsto, però purtroppo così è andata e, temo, andrà anche in futuro. -
Fondo per l'Innovazione in Agricoltura
Primo ha risposto a valeriol25 nella discussione Normative agricole
Ho l'impressione che siate un po' fuori di senno... quindi secondo voi i contributi alle grandi aziende non dovrebbero essere concessi se hanno un fatturato sopra 1 Mln di euro ? Eppure parlavate di equità qualche post addietro 🤨 E poi se vi serve il Fendt, compratevi un MF o un CNH, così il contributo l'avete già riscosso senza dover partecipare a bandi e simili.