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CultivarSé

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  1. Il crodo ha una capacita di resistenza del seme che dura 10-12 anni e non marcisce neppure nelle arature medio profonde 40-50cm, pare che ci sia solo in risaia ma molto spesso resiste anche nei mais e nei frumenti non trattati in post-emergenza con graminicidi. Percui il seme ha una durata tale da garantire una popolazione anche nelle rotazioni vista anche la notevole scalarità delle nascite che durano fino ad ottobre inoltrato, poi molti crodi, essendo risi inselvatichiti, si incrociano e si ibridano con i risi domestici, quindi hanno un notevole campionario di resistenze e di precocità, ci sono crodi che maturando scalarmente fanno seme fertile fino a fine novembre.
  2. Il bentazone nel riso e nelle leguminose è tornato ma non si può basarsi solo sui post-emergenza. Gli Scirpus o lisca o cipollini sono ormai ubiquitari, come equiseto sono usciti dalle classiche zone umide, sono favoriti dai diserbanti totali e dalla mancanza di rotazione nonchè dalla pulizia dei fossi e dalla sottovalutazione della replicazione tramite seme e quindi aumentando la diversità genetica e la Fitness.
  3. Su riso e mais in effetti la situazione è alquanto grave, il bello delle resistenze delle infestanti è che non sono omogenee e spessola colonizzazione parte dai bordi e dalle rive degli appezzamenti. Il vero problema è la rotazione, il passato sed-aside che ha aumentato la seed bank e la biodiversità genetica delle infestanti, l'abbandono dei terreni e delle aree incolte con degrado delle lavorazioni e della pulizia sempre più sommaria (Ambrosia e le autostrade), la 414/03 troppo restrittiva e spostata sui post-emergenza (il Facet che era abbastanza buono e sfuggiva alle resistenze per meccanismo alternativo, è stato tolto), le alterne vicende e le leggende sul molinate e molti pre-emergenza su riso e non ultimo il mancato controllo sulla genetica e il mappaggio delle resistenze con l'arrivo di nuove infestanti e di nuovi genotipi da altri continenti (l'Amaranto resistente al glyphosate dagli stati Uniti e il problema tutto italiano della Portulaca). Purtroppol'agricoltura è sempre più interconnessa ad un territorio urbanizzato, degradato perchè mal manutenuto, boschi dove c0è dentro di tutto, il problema delle aree incolte dove c'è di tutto, canali, ferrovie, scali, autostrade che non sono più ne puliti ne tosati costantemente e puntualmente...ogni fonte di nuovi semi è fonte di nuova biodiversità non proprio positiva per noi. L'eccesso di lavorazioni su sodo ripropone anche in Italia tutti i problemi statunitensi e il rafforzarsi di malattie oltre che di infestanti ormai da decenni ridotte. Magari retrocedono le ruderali ma si rafforzano tutte le perennanti.
  4. Non ho mai avuto problemi con i funghi del mal del piede, ma i fusari sono sempre stati il top, soprattutto nel dopo mais. Con la rotazione mai trattato per malattie specifiche ma solo per i big della distruzione tipo fusari, afidi-virus e meno su septoria e ruggini che se presenti erano a fine ciclo. Quest'anno su septoria e forse su oidio al Nord c'è forte pericolo. Credeteci che dopo Parma verso nord non ho visto nè orzi nè frumenti neppure in botticella, da noi sono talmente indietro che sono suscettibili...appena appena in viraggio...se mai si può apprezzare una tinta unita che non sia una bella pennellata di giallone o di bianco o di brullo bruciato dall'acqua che ristaga...e rende malsana la capezzagna. Altro che benedizione. Peccato che non si possano regalare le nuvole e i temporali, a chi nel sud e in zone del centro anela alla pioggia, al regalo di Giove Pluvio.
  5. CultivarSé

    Mais

    Su limo e suoli organici anche se aspetti una settimana e semini, bagnato come lo è, anche sopra il solco di semina fa crosta ma di quella che stritola tipo ghiacci atlantici, poi magari col caldo, non essendo argilla, si spacca ma le piante patiscono e il germoglio si piega o si storta. Dopodichè parte la nottua e se si va oltre da me, anche la diabrotica. Elateridi e bibionidi(zanzaroni) partono meno su suoli a pH alto e non troppo letamati, peggio è i prati, le grandi letamazioni o liquami non digeriti e tutti i suoli a sovescio e piante carnose, tranne le brassiche. Sulle minime lavorazioni e sui sodi di certo ci sono ma per il momento sono sotto asfisia e non attaccano, verso maggio-giugno quando dovrebbe stazionare la situazione e migliorare l'aerazione del terreno possono tornare gli elateridi e le tipule.
  6. CultivarSé

    Mais

    Ad Ovest in pratica qualunque terreno è più che bibulo. Alla faccia, la sabbietta è la peggiore, sono nelle zone delle marcite e non solo, sopra è asciutta, ma sotto è come ganasce. Nella mia zona, si sta tornando o ad usare le ruote strette di ferro da riso anche gemellate, o le ruote a gabbia anche gemellate con le gomme, addirittura i sovrapattini e ...neppure le ruote gemellate triple o quadruple reggono troppo. Una campagna che seppur senza volerlo è una risaia senza acqua dai fossi, una risaia monsonica stile asiatico, manca di usare le bufale per arare. La festa dei carribotte affondati. Senza parlare di come erpicare, guai ad usare gli erpici rotanti neppure sulle ortive o sui prati pena una crosta spessa 5cm anche dove c'è pitrisco e sostanza organica, trasformeremo le seminatrici da mais con le modifiche da pomodoro per non far la crosta...che a questo punto è ubiquitaria anche se il terreno si scaldasse. Ormai seminare a maggio che senso avrebbe per aver un mais molto, molto a rischio, venendo già da una passata stagione prodiga di micotossine!!!!!!!
  7. bè, Sì E A VOLTE ANCHE TANTO!! Se l'Altorex+pendimentalin non lo ferma. Il problema è che molti ormonici, vedi bentazone, non sempre sono autorizzati...il problema delle colture minori e secondarie, il problema di tutta l'orticoltura e delle coltivazioni tipiche italiane, nessuno fa studi e ricerche spendendo su queste specie, lo dovrebbero fare stati e regioni...e dare deroghe di utilizzo...il che è tutto dire.
  8. E' un'alterazione fisiologica di praticamente tutte le brassicacee, es. nei broccoli è abbastarza tipica, non sono patogeni. Si può benissimo alleviare, non azzerare con una concimazione fogliare, una o due, con boro, tipo BOROFAST della Cifo dato a fine rosetta-poco prima dei concimi azotati e magari dopo, al momento dei trattamenti anti-phoma o anti-insetti, che siano punteruoli o meligeti poco importa, la colza assorbe, ma ormai in fioritura avanzata è tardi. Lo stelo della colza è esile per sopportare il carico che porta e comunque un boro fatto su colza e anche su girasole ha un grandissimo effetto fisiologico generale. Dicimolo pure, lo spacco è dato anche, come aggravante, dalla troppa acqua e del peso perchè lo stelo cresce disarmonico con temperature che anche per la colza sono comunque fredde in fioritura...anche al centro-sud. L'anno scorso, prima della corrida rovente di maggio 2012, cereali a paglia e colza erano molto avanti rispetto ad oggi nel centro-nord, chiaramente quest'anno sono ancora più evidenti i microclimi e i versanti. Persino gli orientamenti di semina est-ovest, nord-sud, caldine, prode e persino la semina in vicinanza di creste e cordoli o rive...con perdita secca delle capezzagne. La colza risente più subdolamente del girasole l'effetto del boro e del calcio nel terreno, il boro è molto più problematico e limitante in quesi tutte le brassicacee perchè da effetti che alla fine incidono sulla globalità della produzione quindi anche della tenuta in pianta, fragilità , necrosi e rotture, pseudomarcescenze con rotture meccaniche, sterilità e fecondità del granulo pollinico. Da quando lo faccio di routine su cavolfiori e broccoli ne vedo un immediato beneficio persino nell'orto di casa, su sedano ho avuto un aumento della resisteza al freddo e alla rottura dello stelo, su colza anche, un aumento persino alla resistenza alla Phoma lingam...prima che uscissero le colze resistenti e tolleranti...cosa che mi piacerebbe vedere fatta anche su cavolfiore e chi è marchigiano lo può comprendere anche meglio di uno che come me è solo un abitante cerealicolo della pianura.
  9. CultivarSé

    Mais

    Beato chi è fuori dall'acquitrino Padano, sono andato a dar man forte ad un mio amico e non ci crederete che siamo rimasti infangati persino con le ruote di ferro da riso ( trattori immobilizzati fino al sottopancia ealle zavorre), a Milano e Pavia ci sono scene prossime all'isteria collettiva, il mais lo si sta seminando solo su terreni dreanti ma impantanati. Chi semina riso ha omesso la concimazione di fondo perchè slotta, livella e intasa le risaie direttamente dopo l'aratura perchè non c'è più ne tempo ne forza per erpicara i terreni intasati. Il problema sono i carribotte e gli spandiletame, non si riesce e non si può più neppure spargere nei prati. Siamo al limite dell'applicabilità delle direttive nitrati. Molti si riconvertiranno ancora a riso perchè sono ormai terreni bibuli, intasati e sommersi ormai nella norma, pronti solo per lo spianone (asse).
  10. CultivarSé

    Mais

    Non sò voi che cartine del Nord-Ovest italiano abbiate ma sappiate che fin'oltre la pianura alessandrina, soprattutto Milano, Pavia, Novara e le provincie emiliane, non troverete nessuno, o pochi illustri pionieri che hanno osato le semine nella palta e nel fango. Soprattutto con terreni a 10C° con un massimo termico di 7,9 C° certamente non l'ideale per il mais...figuriamoci per il riso, forse giusti per la bietola. Il solo entrare in un campo dalla pianura torinese fino a Padova, senza ruote partinolari è a di poco epico, quasi impossibile seminare senza prima aver smaltito liquami e letami. Per l'azoto quello è ormai ben che dilavato o poco ci manca, insieme a buona parte del potassio se si fa conto anche di questo autunno. Vedo una campagna di semina lunga e varia, la fortina è che col freddo i cereali a paglia e i prati sono molto rallentati.
  11. Se si escludono i ristagni, al sud possono essere due cose: se circolari o a strisce sono le virosi del nanismo dell'orzo, se giallo secco sono da afidi, se grigiastre da funghi (funghi+virus). Se si riesce a vedere può essere anche lo zabro gobbo che mangia sotto e sopra. Se si vedono bene le afidi è meglio trattare e comunque è bene non ripetere i cereali su questi appezzamenti indipendentemente dalle afidi o dai virus, se si riuscisse a sapere la varietà si potrebbe risalire alle resistenze o alle suscettibilità, ma sicuramente le virosi centrano, soprattutto se i campi sono verde smorto e sono stati concimati poco e con l'urea...perchè è molto lento ad agire e favorisce un certo tipo di funghi.
  12. Sul pisello proteico, grazie al miglioramento genetico per le resistenze è difficilissimo imbattersi in problemi...cosa che in quello da industria è invece molto probabile (oidio e peronospora del pisello, botrite). Solitamente il proteico regge tantissimo anche al freddo, alla crosta, alle peronospore, ai fusarium... Più rischioso è il caldo-umido! Io non li ho fatti a volte sbagliando sul pisello da industria, sul proteico mai soprattutto se seminato abbastanza tardi tra fine novembre e febbraio. Su quelli seminati presto forse c'è un pò di rabbia, ma per questa non ci sono troppi prodotti affidabili e ben testati. Per le infestanti direi di no, se si riuscisse mai ad entrare un diserbino sarebbe il caso, da quel che ho visto ce ne sono un sacco pieni di graminacee, poco male sul pisello, il freddo fa desistere il chenopodium e l'amaranto, i più pericolosi alla mietitura per chi si trova in pianura.
  13. CultivarSé

    Favino

    I prodotti credo siano noti sono tutti neonicotinoidi, adesso sarebbe meglio usarli in miscela già pronta evintando il più possibile le resistenze, anche perchè quando si vedono le afidi...è già tardi per i virus. Molti afidi tra l'altro odiano le superfici scivolose e non immettono lo stiletto nello stelo, quindi per prevenire si aggiunge una bella mano di olio bianco, sia paraffinico che classico. C'è Imidacloprid+cifutrin, una miscela eventualmente con un fosforganico perchè nelle zone da fava c'è sempre qualche altro insetto coleottero come alginus o la sitonia, certo in un'ottica integrata...ci si dimentica spesso di virosi e micoplasmi. Visto che ormai fave e favini sono sfioriti ai più o meglio si sono fecondati già non c'è pericolo per gli impollinatori anche se la fava è meglio trattarla prima della completa fioritura che essendo semi-autogama non necessita troppo del loro intervente, però è giusto rendersene conto che in fioritura i problemi aumentano. Olio bianco adesso problemi non ne dà sempre che sia 1,5 max 2 Litri ad ettaro, non siamo nell'ottica delle arboree ma però la massa da trattare è comunque tanta. Gli afidi interessati sono tantini perchè da sud verso nord si muovono prima e molte specie non svernano, anzi molte specie afidiche sono di passaggio e non nutrendosi però portano i virus col semplice fatto di fare assaggi di prova...non tutti sono specie-specifici. Certamente il master è Aphis fabae, ma foglie e fusto sono anche solo semplicemente assaggiate da altri, comprese cicaline (ma è un pò prestino), che le vedonono così svettanti e appetitose. Non crediate che altre virosi non si vedano nella fava in annate fresche o quasi rispetto gli anni passati c'è francamente da aspettarsi virus e funghi anche non propriamente specifici o legati alla fava (serbatoio). Ridurre le popolazioni o controllarle è già buona cosa perchè sappiamo tutti le afidi come esplodono. Con gli olii eventualmente si disturbano anche molti coleotteri come il tonchio se c'è già in campo. L'anno scorso in tutta Italia si era già parlato di temperature oltre i 28C° da nord a sud...ironia della sorte più che un meteo sono montagne russe.
  14. I sorghi sono difficili per le fienagione, il Panico se falciato tardi è anche peggio soprattutto per le Lattifere-vacche e capre. Un pò meglio è il miglio sia perlato che il Pennisetum. In linea di massima nelle zone siccitose è meglio seminare ad aprile i soghi da fienagione ma del tipo Trudan ossia tipo Sudanese e ibrido con sudanese, quelli chiamati senza testa sono meglio da seccare perchè si condizionano e perdono umidità meglio, gli altri sorghi no, perchè appunto sono come canne, lo stelo è grosso e acquoso e ci vuole tempo per seccare...perdendo zuccheri, foglia e sost.sec.. Per i sorghi zuccherini o il sorgo sorgo-Sorghum vulgaris è mglio, se utilizzati da foraggio, trinciarli ed insilarli quando incominciano ad indurire le cariossidi a metà del panicolo o della pannocchia. Come fienegione non ho buoni ricordi con il Panico e per le produzioni con il Trudan 8, per il Miglio la situazione foraggera secca, che mi ricordo io, va un pò meglio anche se scappa un pò come maturazione, anche le vacche hanno il gusto e preferiscono foraggi dolci e non troppo pagliosi. Non crediate che le manze o le altre rimonte siano meglio in termini di gusto, il panico se vecchio o in via di spigatura, tendono anche le manze ad accantonarlo, a maggior ragione come ho visto, se infestato da Cencio molle (Abuthylon teophlastis) o da Atemisie- San Carlin. Sembra un'inezia o un costo ma spesso l'irrigazione e 2q/Ha di Urea in coltivazione migliorano molto quantità, crescita e di conseguenza anche il tenore di lignina e quindi l'appetibilità soprattutto del Panico. Nel sorgo alla semina andrebbe sempre bene 2 quintali di fosfato biammonico e in levata almeno 2 quintali di urea ad ettaro.
  15. La Neghina non saprei che infestante è e comunque con il solo 2,4D è difficile andare liscio, meglio un Arian o una miscela perchè così soprattutto nel sud si abbatte lo stoppione-Cyrsium e i Cardi-Cardo mariano per primo e molte altre composite come il crisantemo delle messi o le artemisie. Se si mescola il Fluoroxipir si batte anche il Gallium e si limitano le infestanti resistenti lle solfoniluree. Io ho sempre usato Arian+Starane e-o il Mondak nelle annate molto unide per controllare l'equiseto, il luppolo selvatico e il convolvolo+poligonacee in una passata. Non ho terreni soggetti a graminacee se non il Loglio che da me è vista come una foraggera non tanto come invasiva perchè rimane sotto e va bene come fienagione delle stoppie (stoppie fiorite). Eviterei di mescolare gli ormonici con i funghicidi e gli insetticidi, eviterei persino di miscelarli ai concimi fogliari, fatta eccezione per il solo Mondak. Vi consiglio di aggiungere un Bagnante e un poco di olii bianchi o paraffinici nell'ordine dei 0.8-2 litri ad ettaro. Se potete fare i graminicidi a parte e per primi, evitate le miscele(anche se consigliate) tra anti-dicotiledoni e graminicidi soprattutto ormonici e alcune solfoniluree, la cosa bella è che con i graminicidi si possono aggiungere fungicidi, insetticidi e concimi fogliari senza troppi epatemi, in questo caso peò...con i fogliari non aggiungete gli olii.
  16. CultivarSé

    Favino

    Sì, ne sono sicuro anche perchè nel sud e nelle isole le temperature sono un poco più alte, se non emerge con chiarezza i segni dei virus le afidi sono in partenza. Mentre è presto per gli altri ausiliari(coccinelle e crisope) nelle fave ci sono molti imenotteri parassitoidi ma partono verso la fine della coltivazione e con popolazioni afidiche grosse. Se uno deve entrare con un fungicida...e forse è il caso, è meglio che unisca anche un aficida, lo stesso vale per l'orzo. Da me si vedono segni di mosaico dell'orzo, per la fava è ancora troppo presto in pianura.
  17. La morale è che nonostante la semina precoce, nonstante la rotazione e il freddo, le uniche sopravvissute sono le fave, tutto il resto è marcio o talmente rado da riseminare, cosa poco probabile visto che siamo ad aprile. Può darsi che l'anno rpossimo mi convertirò al favino con la varietà Divine che va bene ad usi umani.
  18. CultivarSé

    Mais

    Non mi è mai capitato di veder arare con le ruote di ferro, quelle strette da riso, su suoli talmente bagnati da spruzzare acqua una vaolta rivoltati...non è arare una risaia è arere un campo di mais tra Pavia e Milano. Purtroppo la storia ricorre, nel 51 eravamo in emergenza Polesine e non è che altrove fosse andata meglio con le esondazioni anche del Ticino.
  19. CultivarSé

    Favino

    Per la ruggine è presto. Con l'esperienza sulla fava dico che è sicuramente Antracnosi o rabbia della fava e Cercospora della fava per l'enorme umidità che c'è, tra un pò col caldo compare sicuramente la Botrytis favae con le classiche macchie arancioni insieme alla sua sorella maggiore la Botrite classica Botrytis cinerea, solitamente il favino tollera la prima, la seconda è tipica di tutte le piante. E' presto ma credo che in molte zone al fiorire dei Viburni e delle robinie arriverà anche l'afide della fava. Fungicidi!! Quest'anno ne vale la pena sia su leguminose che su cereali invernali, sulla fava funziona benissimo il Mancozeb (se non ancora ritirato) e quasi tutti i fungicidi da frumento es. Tebuconazolo e molti altri che hanno effetti su botrite e antracnosi. Sicuramente funzionano anche sulla cercosporella e sono sistemici o abbastanza duraturi come il mancozeb. E' preferibile, già che si riesce ad entrare con qualche aficida duraturo anche perchè con il freddo ci si trova dentro molti virus trasmessi da afide. A chi riesce ad entrare è preferibile le ruote strette di ferro da risaia, ho dovuto metterle gemellate. In questa annata bestiale mi è rimasta la fava, crederete che è sopravvissuta a queste pioggie monsonioche. Ceci e piselli che ho seminato no. Altri coltivatori non in monosuccessione mi raccontano di difficolta nell'emergenza di aglio e cipolle, per quelli che hanno seminato subito a febbraio. Sulle spoglie di ceci e piselli andrà immancabilente mais e forse sorgo.
  20. Quest'anno si può vedere anche qualche virosi, sicuramente di funghi ce ne saranno, magari la cercosporella su orzo già c'è. Uno FISSO su i Fusarium sp. visto la catastrofica annata maidicola appena passata. Buttate se le vostre finanze lo permettono anche gli antagonisti fungini, non ve ne pentirete. Li trovo utili anche sulle paglie e non solo sulla granella, persino sulla lettera sentirete e vedrete la differenza, soprattutto non respirerete spore.
  21. CultivarSé

    Girasoli

    Riuscite a fare girasole in coltura bi o triennale? Ho provato un anno ma ho dovuto seminare oietto per rinettare i campi però concordo appieno con le semine posticipate, il girasole non risente delle semine ritardate inquanto è specie tropicale e neutrodiurna (i nostri girasoli), avendo provato anche la semina nel dopo orzo per seme. C'è chi lo usa da trinciato per biogas...si può fare un pensierino!!! Si omette di dire che i diserbanti preemergenza in semina posticipata vanno benissimo e si riesce a fare i post-graminicidi su sorgo e giavoni, megli ancora i beyon o le solfoniluree ( cosa a cui non sono ricorso perchè per me non è mai stato un problema...il girasole non è malaccio come foraggera o come sovescio improvvisato - girasole selvatico). L'unico neon sono le Nottue defogliatrici o la sesamia, in irriguo e in asciutto. Diventa un rischio la Sclerotinia sclerontorum e minor se piove a luglio con le soie in fiore o le colze fiorite...notori serbatoi di questo terribile e arcignio fungo molto peggiore del girasole selvatico. Se da voi la caccia si apre presto non dovete aver problemi di passeri colombie e pappagallini fuggiti (cosa che con la semina in epoca classica c'è), cosa che da me è il vero fattore di mancata produzione...i colombacci diventano tacchini. Sempre che e solo se Giove pluvio o Dio onnipotente decidano di dilazionare la fornitura idrica e ci lascino seminare tutto e il più possibile vista l'abbondanza di superficie non ancora seminata come bietola, patata, lino e cipolla con mediche e prati compresi.
  22. CultivarSé

    Mais

    Quest'anno c'è il rischio di un Puttanaio con le Virosi e molti micoplasmi...nonchè una possibile ricomparsa in grande stile della diabrotica. Sulla resistenza ai visu i migliori sono i Syngenta, anche se io ad oggi sono tentatissimo a seminare sorgo anche da insilato che sia RenK-Venturoli o Syngenta non mi importa. Sono comunque in zona irrigua e storica non rinuncio ai 700-600 perchè bisogna aspettarsi di tutto e per il sorgo è meglio un classe piena 500-400, basta cicli corti. In più anni ho fatto tanta granella e trinciato con 500 e 600 in dopo orzo senza problemi neppure di micotossine e lignina, vanno curati e irrigati al giusto momento.
  23. iN LINEA DI MASSIMA ENTRANBI I PRODOTTI NON SAREBBERO PIENAMENTE AMMESSI SULL'ORZO. Sono in assoluto i più persistenti, si usano sui frumenti e il Glean anche sul lino da olio. Come dicevo l'orzo in genere soffoca le infestanti in post emergenza tranne sui terreni molto fertili e con tantissima avena...alche forse conviene cambiare coltura e non tentare la sorte come è avvenuto ed avviene ad esempio sul riso col problema crodo...evitiamo il supercrodo, come è avvenuto in Francia con la SuperAvena resistente. In linea di principio è un pò di anni che si stà tornando indietro ai trattamenti pre-emergenza anche su frumento per bloccare le resistenze alle solfoniluree usate in Post-emergenza tipo Logan, granstar, marlox..., comunque nelle monosuccessioni è giusto cambiare tattiche e prodotti, molto più giusto è cambiare coltura ed eventualmente entrare con mezzi meccanici e dopo qualche annetto passare a prato. Certamente nelle colline e zone secche di alternative alla medica e-o sulla ce ne sono poche, in altre aree come la mia ce ne sono motissime di alternative con i prati polifiti. I sovesci vanno bene se ripetuti ogni fine coltura o ogni due anni chiaramente bisogna trovarsi muniti di irrigazione. Credo che con le ali gocciolanti si possano fare molte colture semi irrigue o pienamente irrigue, dove prima si facevano solo le colture vernine. Se uno potesse in collina o sone asciutte non è male alternare frumenti o orzi con pisello proteico, favino o ceci, lasciando magari a fine ciclo la colza...che diventa un valido sovescio naturale durante l'estate o il primo autunno...l'importante è diserbare con prodotti non residuali e sempre in post emergenza piena. Arando sempre si intuisce. Un'altro prodotto molto residuale e pericoloso per le graminacee-poacee in genere è etofumesate e la propizamide, non dimenticando il molto usato in passato ISOXABEN forse il primo della lista tra quelli più persistenti in assoluto e sui cereali a paglia...però l'unico che evita molte resistenze e la comparsa delle Viole in genere. Chiaramente dipende tantissimo dai gradi di infestazione anche se i cereali a paglia si prestano ad ogni tipo di modalità di diserbo.
  24. Il Glean 75 sull'orzo non andrebbe fatto e poi è una disgrazia perchè si decompone solo dopo due anni e non cessa l'attività diserbante, solo poche colture resistono. Il Dicuran anche...se hai la sfortuna di avere terreni leggeri tipo sabbioso o limosi è devastante specie se a dose piena di 2 litri ettaro. Il solo Glean è gia sufficiente a limitarti la rotazione, sono tutti e due diserbanti molto persistenti e comunque poco tollerati dall'orzo specie su terreni a pH estremo, asciutti, non irrigati e non arati. Solitamente l'orzo è una brutta bestia perchè riescie benissimo a soffocare le infestanti tranne l'avena e la camomilla, io non l'ho mai diserbato se non dove è alta la S.O. e i reflui e sempre in post-emergenza piena e dopo l'inverno marzo-aprile, mix ormonici e solfoniluree solo in funzione anti-dicotiledoni, camomille e composite in genere. Per fugare danni se proprio devi diserbare meglio che riduci del 30% il dicuran e il Glean a 10g-12g può andar bene insieme ma fatti almeno alla 4-5 foglia vera dell'orzo e non ripetuti anno dopo anno, su terreni pareggiati se non proprio livellati, senza ristagni, con seme ben coperto e abbastanza fondo 3-4 cm seminati (per l'orzo) abbastanza presto e possibilmente rullati alla semina. Se fa caldo non passa molto tempo dalla semina, un post-emergenza precoce in pratica. Ma sempre fatto su terreni pesantotti, medio-argillosi e non troppo organici. Idem 2 quintali di urea sull'orzo, meglio il nitrato ammonico e casomai l'urea in levata...quando non c'è pericolo di allettamento si può fare un max di ! quintale ma sempre meglio nell'orzo non superare le 100 unità di azoto. I due prodotti si decompongono meglio se riesci a irrigare bene l'orzo una o due volte al 2°nodo e in fioritura ( sempre che non sia un'annata piovosa e fredda, si intende con tempo tipico e caldo), passano meglio lo stress e rendono di più, meglio se riesci a trattarle con un'azoto fogliare come il Siapton 10L o gli azotati della cifo con 30ml di F66 della gobbi ogni 400litri ad ettaro magari insieme a funghicida o insetticida, trattamento ripigliante da fare poco prima o poco dopo la foglia a bandiera...a fine levata in genere. Dopo batoste da diserbante meglio evitare in genere l'urea in tutte le sue forme.
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