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CultivarSé

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  1. Credo che sul 80% dell'Italia sia un tempo da rane, semineremo con l'arca neanche con gli overcrafh perchè ormai siamo all'inondazione, come si fa a concimare con il suolo che è come il pongo, non si riesce neppure ad entrare con le ruote strette da riso, si affonda con ogni sistema di trazione anche dove drena. Le sabbie sono mobili. A dir poco un'inondazione. Il vero problema è il freddo più che il vento, con queste temperature non si può seminare le colture primaverili senza il rischio reale di marcescenze, mosca grigia, crosta e non ultimo l'effetto malevolo dei pre-emergenza, il pendimentalin come i suoi cugini, non sono affidabili in queste condizioni, specialmente sui suoli leggeri sabbioso-limosi. Per il coriandolo ho provato pure quello a scopo ortense, non riuscivo a produrre seme per scopi erboristici o alimentari (olii di frittura), mi sembra troppo presto la semina che va bene in aprile perchè il seme alla raccolta deve essere ben asciutto e duro. Su terreni fertili se freddi rischia di marcire per batteri -Erwiria, specie se è in rotazione con ortive, cipolla o protoleaginose. Se fugge il seme diventa una buona infestante profumata, rognosa al pari dell'Ammi majus...un prezzemolo esotico. Ottima come alternativa in un anno dove non si sa cosa e quando coltivare, anche grazie all'UE. Qualche anno fa era molto richiesto come olii essenziali da distillazione espremitura. Ottimo è il miele, o meglio il fiore e il nettare che da questa piantina dal colore bellissimo, ottima per portarci le arnie. Per il resto ha tutti i difetti delle apiacee, sicuramente più rapide ad andare a seme. Evitate di entrare e di schiacciare le piante, lasciate le varghassen o le carreggiare anche perchè è coltura delicata, che rischia l'allettamento, per alcune accessioni e poi l'odore della painta e delle foglie verdi non è buono come il seme...è vomitevole perchè ricorda le cimici, non sò chi riesca a mangiare le foglie. Annata da social drama!
  2. CultivarSé

    Favino

    Fino a poco tempo fa nessuno dava tanto peso al miglioramento del favino, nonostante i vari progetti di potenziamento per le piante a produzione proteica. Questi favini riescono a superare la resistenza al freddo dei vecchi e storici favini? Soprattutto si possono usare per l'alimentazione umana. Ho provato il Polo che è mostruoso per la resistenza al freddo, avrei voluto provare il Divine perchè è anche ad uso umano perchè dovrebbero superare i difetti della fava ed andare bene per le semine autunnali all'epoca dei frumenti. Proverò a vedere questa ditta che citate perchè in questo ambito sono poche e su favino al nord c'è poco solo SIS e APSOV lo distribuiscono con qualche garanzia. E' evidnete che le temperature incidono moltissimo sullo sviluppo e purtroppo con le temperature attuali le colture primaverili al nord sono estremamente in ritardo, sono strabiliato a vedere i vostri favini al mese di marzo. Mi correggo la CGS la conoscevo o meglio conoscevo le mediche spagnole( tra l'altro ho visto seminare seminato in terreni al limite) e il trifoglio pratense ma non sapevo avessero altro. Grazie.
  3. Le seminatrici della Gaspardo hanno sicuramente più flessibilità e possibilità nella semina di leguminose visto che si adattano bene a fave, ceci, arachidi persino cotone senza modifiche o parti particolarmente specializzate. Cosa che non fa la Benati monosem. Solitamente è prova comprovata che le meccaniche o le universali pneumatiche e non, siano ottime per ceci, piselli e soia o altre leguminose dai semi non particolarmente regolari, soprattutto per l'interramento se hanno il sisco doppio funzionano e coprono il seme anche su terreno bagnato e pestato, certamente con un pò di seme in più ma maggior flessibilità di distanze e di dimensione della passata. Con suoli bagnati la velocità è il peso contano. Certamente bisogna sorvolare sul fosforo in fila con le universali. Noto sicuramente che con il freddo vanno a benedire tutti i concetti di semina anticipata e di programmazione delle semine. I legumi autunno-primaverili quest'anno sono estremamente rallentati rispetto agli altri anni. Io mi affido per il mio alla clemenza del tempo, che in queste settimane non è dei più primaverili e stabili.
  4. CultivarSé

    soia

    Aggiungo e confermo che da marzo di seme di soia seminabile e certificato a norme ENSE non ce n'è più. Mi sembra strano che ci sia seme sotto il prezzo dei 90 Euro al quintale. Con l'ettarato che è previsto l'Italia sarebbe già in infrazione perchè è previsto lo sforamento delle superfici ammesse. L'impennata della soia è il frutto della crisi del Riso. Il mais rischia il mancato approvvigionamento di seme causa delle recenti siccità mondiali. Non saprei cosa consigliarvi se non il sorgo o la canapa da fibre o chi potesse nelle zone collinari un tentativo con il girasole, tra le grandi colture non saprei cos'altro perchè per lino o peggio bietola è tardi, forse a chi può patate e cipolle sicuramente sono meglio visti i mercati e le incombenze comunitarie su nitrati e superfici. Se potete cambiate e mettete in ballo la rotazione. Purtroppo nei terreni argillosi visto l'andazzo è improponibile il pomodoro, se non gli ortaggi è difficile pensare ad una grande coltura primaverile che possa rendere e produrre tra prezzo e rotture climatiche. Annata veramente difficoltosa già dai preludi. Si protrebbe valutare bene le orticole industriali o le colture alternative ad uso industriale sia food che non-food. Per soia e mais (il riso è secco in partenza) l'esordio delle semine è terrificante. Sono le uniche premesse e consigli che posso farvi in attesa anche di vedere come evolveranno i cereali a paglia e le leguminose autunnali.
  5. Avete mai provato a seminarlo in inverno? Seminando i tipi Grossi tipo arietinum a grano bianco, quanto impiega all'emergenza e alla maturazione, è possibile raccoglierlo entro inizio luglio? Ho seminato con macchina da grano meccanica sia a 30cm che a 40 come la soia, sia a doppio disco (Giolla e Kunh) che a falcione, pessina sui suoli umidi, non ho diserbato ancora perchè penso che il limite sia la stellaria e la veronica, voi cone fate?
  6. Più che le pioggie, a dire il vero pesanti è il caldo, le temperature dell'aria e del terreno che limitano. Le mie fave stanno partendo adesso, stanno emergendo, ma il resto dei legumi ceci e piselli dolci non sono in emergenza. Come è possibile tale diversità di emergenza a pari condizioni e soprattutto dopo 50-60gg afranno risentito della vernalizzazione e quindi è possibile che accorcino il ciclo fiorendo e maturando prima di Luglio? Poi vi dirò con che produzioni ma non mi è mai capitato di aspettare così per la sola emergenza, premetto che non ho fatto nessun diserbante pre-emergenza non potendo e trare dovendo finire tutte le semine, lavoro posticipato e unificato con quello del mais...sperando di seminare al più presto. Avete avuto esperienze con la fava quest'anno? Ho visto il favino, nella mia zona è inchiodato ancora sui 10cm, ma coltivandolo per fieno, a scopo foraggero, non posso fare un confronto produttivo per granella e non sò neppure se questi favini siano utilizzabili per il consumo umano del seme. Grazie ancora. Vedrò eventualmente di riconvertirmi al favino.
  7. Per quanto ne so, il cece sicuramente è più alto ma alletta meno del pisello proteico ed è meno problematico sotto i temporali, certo quasi tutte le leguminose vogliono campagne come biliardi e rullati, certamente la migliore testata è quella specifica per la soia tagliano bassissimo e svuotando i parasassi della barra.
  8. Il riso purtroppo per quest'anno è la coltivazione che più butta male, è certo di seme e varietà ce ne tantissimo...il prezzo no. Sono interessato per alcuni miei amici che come me hanno voluto abiurare il pisello proteico e la soia ma hanno problemi di germinazione perchè seminati a gennaio e adesso sono sotto continua pioggia e freddo, quest'anno non germinano neppure i piselli se seminati in primaverile. Un anno molto strano, non sò se vi è capitato che si possano aspettare 70gg per germinare fave e ceci.
  9. CultivarSé

    Mais

    Chi l'ha scampata nel 2012 è perchè ha seminato presto in pratica tutto entro il 5-10 aprile e già a giugno si irrigava da pazzi, volendo una o due passare trattando piralide e diabrotica con un poco di concime foglire ma senza grandissimo dispendio economico se non l'irrigazione ( è chiaro per quelli che fanno scorrimento e usano poco pompe e turbine ossia a nord del Po e poco più a sud dove ci sono risorgive e lanche) e non ha lesinato azoto e fosfato biammonico alla semina, senza l'effetto starter si riduce l'effetto della semina precoce e la radicazione. Su terreni ripuntati anche molto fondi il mais ha fatto enormi radici. La raccolta però è stata tempestiva o persino anticipata, molti trebbiavano già a 27-30 di umidità mediamente a 25% mai sotto i 23, forse i seccatoi funzionavano alla grande ma analisi alla mano ne valeva la pena a patto che la granella e quinde le mietitrebbie fossero regolate a puntino con pochissime schifezze e rotture, con battitori nei limiti e ventole al massimo limitando l'avanzamento in campo o usando le mietitrebbie a flusso assiale, quelle della New Holland su mais non sono affatto male, peggio come rotture e pulizia sono le Claas.
  10. Io sono a metà tra Milano e Novara, il pisello rpoteico e da industri l'ho sempre usato e seminato, il problema sono i piccioni e colombi in fase di emergenza e di raccolta nonchè i temporali. Da mietere è ostico peggio della soia e il diserbo è basilare, sei ancora in tempo a diserbare con un post-emergenza precoce usando i prodotti di pre-emergenza se no tra crodo e chenopodio e gramnacee non lo raccogli più, è ottima cultura per eliminare il crodo. Per l'uso è meglio schiacciare il seme e non macinarlo, soprattutto se macinato finemente, con una macchina a rulli massimo macinato grosso e con seme essiccato ad alta temperatura, ha la metà delle proteine della soia e molto amidi e zuccheri quindi servono circa 2.5 kg di pisello per sostituire 1 kg di soia con molti meno grassi e ridurre di 0.5 - 1 kg la farina di mais, dubito che produca tanto da coprire il fabbisogno di una azienda anche se piccola. Il fosforo non ti preoccupare per i primi anni meglio passare la calce una settimana prima della semina e ripuntare bene perchè odia i ristagni e il terreno duro e calpestato. C'è chi a giugno riescie a seminare risi precocissimi dopo la raccolta del pisello. Il diserbo è fondamentale se precoce, poi dovrebbe chiudere l'interfila ma il rischio che si alletti o peggio si schiacci al suolo è reale. Il pericolo maggiore da noi sono i piccioni e i colombi e i pessimi trebbiatori.
  11. Io, nelle zone del Ticino ho venduto già a 8 euro al q il trinciato e dai 17 ai 23 verde la granella non più tardi di inizi ottobre e senza micotossine. Certo se posso faccio seminare presto nel 2012 entro aprile era seminato e diserbato tutto, l'acqua irrigua quest'anno ce n'era senza rotture e razionamenti, bagnando a scorrimento perchè sono tutte zone a ex prati e marcite tra ticino e olona. L'urea si modula basta avere i reflui da allevamento il vero problema è la direttiva nitrati non uniforme e malfatta in tutta Italia, in molte zone bastano 3 q di urea/ ha basta solo frazionarlo e usare ibridi provati da almeno due anni. Non vogliatemene ma nella mia zona si superano spesso i 180-200 q/ha secchi al 12%umidità 10-12 q per pertica milanese. Solo con i precoci si fanno i 110-120 ad ettaro da vendere verdi, di trinciato non meno di 700, in asciutta 400, ma in pianura è rarissimo. Con micotossine sotto i parametri anche senza trattamenti insetticidi, con catture e monitoraggio e due trattamenti si ha ottimo mais, poi va seguito il ciclo di essiccamento e stoccaggio e qui le mietitrabbie e i seccattoi fanno tutto, devono essere pulitissimi e con ventole e pulitori a tutta forza possibilbente senza rotture nella granella il chè deve essere fatto con il mais umido mai sotto il 25% di umidità nei periodi caldi. Quest'anno ho visto ottimi mais trebbiati a 30 e 27 di umidità. Meno stress meno micotossine, più pulizia molta più sanità e conserzazione. Purtroppo non abbiamo strutture sufficienti e capitali per il raffreddamento e la conservazione con i refrigeratori, se no sarebbe veramente il top per noi che abbiamo esperienza dal 2003 e dal 1997 con bovini e suini pergiunta da latte e con la M1 controllata al mg e i formaggi DOP ( Gongonzola e formaggi Lombardi) e con il consorzio del Parmigiano Reggiano per la granella secca.
  12. Solitamente a febbraio o marzo si traseminava nei frumenti il trifoglio pratense e l'oietto italico o wesvodicum basta che fosse alternativo e tardivo evitando di arare, trovandosi poi ad Agosto con le stoppie fiorite utili per fieno o trinciate, una copertura per settembre ottobre evitavano l'erosione e facevano ottimo sovescio. Si aggiungeva in molte zone la sulla o la Medicago lupolina, insomma quelle foraggere rapide e biennali ma coprenti e erette che si adattavano a rimanere sotto copertura. Ma anche la sulla è piuttosto biennale ed utile alla trasemina ma c'è da vedere il costo. Altri tipi di consociazione sono tutti autunno primaverili poco utili per i granicoltori. Ottimi sono la senape bianca e il rafano oleifero, sono veloci e addirittura ricaccian e si possono seminare in semina diretta anche in estate e tra le stoppie però vogliono frequenti pioggie abbondani anche se gia dopo 40-60gg sono trinciabili, col la senape bruna ho poca dimestichezza. Però le crucifere reprimono tutte le Leguminose, però fanno un gran servizio biofumigante se interrate bene. La colza purtroppo è sincrona la frumento e troppo soggetta alla sclerotinie e troppo esigente in azoto e calcio.
  13. La tecnica di semina è forse conosciuta come Fluid Sowing o Flui drill sowing o Fluid seeding, semina con natro fluido o gel, utile per semi trattati, pergerminati e con priming (condizionati). In USA sta avendo successo con le carote e cipolle.
  14. Raccolgo secondo la necessità sia a mano che a macchina mietitrebbia sia con mietilega.
  15. Purtroppo è necessaria la rotazione che con la soia e il pisello non è più abbastanza, anche le speccie antiche vanno reintrodotte perchè si è sempre sotto problema di malattie e infestanti. La fava ha il grande pregio di essere sarchiabile senza problemi, cosa che soia e pisello non lo sono per motivi di raccolta.
  16. Sono in Pianura Padana Occidentale, su suoli caldi in autunno dove la fava autunnale parte subito e poi va incontro al freddo. La semina precoce quando il terreno non è bagnato da tradizione la si fà dopo l'inizio dell'anno max entro febbraio - carnevale, oltre si è troppo soggettti all'Aphi favae o afide nero e relativi virus, inquanto è zona di viburni, robinie e vecche, serbatoi dell'afide vere praterie dove l'afide c'è tutto l'anno. Anche la semina in novembre sarebbe attaccata precocemente e andrebbe verso il freddo dell'inverno, gli ultimi anni sono stati molto freddi e umidi o meglio con sbalzi estremi. Le precipitazioni all'inizio dell'inverno, gennaio-febbraio sono basse e miste circa 80mm, l'autunno è spesso superiore ai 250mm in due mesi (recenti alluvioni sono tipiche nell'ovest). Il pisello ha problemi di colombi e di raccolta, il Favino è l'unico con la varietà Polo che resiste a gelo e neve fino ai -12C° ma la fava è troppo discontinua per l'appunto se seminata in epoca tradizionale già a dicembre si sviluppa molto specie sui suoli con sostanza organica dove trova abbastanza azoto, difatti sui nostri terreni ha pochi e piccoli tubercoli. Chiedo se qualcuno ha esperienza di condizioni fredde e umide o in altitudine, valido sia per fava che per cece. Zone interne della Sicilia verso le Madonie o l'appennino o zone interne di pianura perchè la fava è da millenni coltivata ovunque ma molte varietà si sono perse e in molte zone non è più stata coltivata neppure come pianta ortense pur essendo sempre coltivata. A differenza del favino, la fava non ha avuto un grande miglioramento per la resistenza e la produzione anche perchè tantissime varietà locali e antiche utili, si sono perse, si è erosa tantissima biodiversità, utile da mantenere e da migliorare. Eventualmente chiedo se qualcuno ha varietà più resistenti alla semina Autunno-vernina che non siano le solitè varietà e selezioni spagnole o derivate.
  17. Rotazione è la chiave, la metà del mais va ai digestori del biogas perchè la granella non ha più sfoghi zootecnici mentre la soia va a derivati proteici multiuso -umano e animale, olii, biodisel e combustione, lecitine persino inchiostri e indipendenza per le fonti proteiche è basilare. Troppa sorghetta e graminacee e troppe infestanti resistenti specialmente nelle zone risicole, il vero problema non sono le micotossine quanto al riso che non vende...e quindi viene sostituito da soia e mais. La soia ha già l'incognita dell'approvvigionamento del seme da semina, il mais della qualità del seme, perchè sui mercati quello che c'è non è bello vista la siccità mondiale. La soia andrebbe molta in Giappone (Post-terremoto) e in Cina vista l'impennata della zootecnia.
  18. Vi assicuro che non esiste altitudine per le micotossine, ogni condizione sviluppa un fungo o anche batteri non sempre piacevoli. Freddo e altitudine non bloccano i Fusarium anzi si sviluppa di più il DON, che per le farine da uso umano o per i suini non è il massimo. Vigilanza e rotazioni lunghe con dicotiledoni e prati o erbai polifiti, pochi liquami e letami (le paglie sono fonte di infezione).
  19. Un saluto, avrei un quesito da porre a uomini di buona volontà e disponibilità. Ai primi di gennaio ho colto l'occasione per seminare un pò di fave , quattro comuni varietà recuperate velocemente, giusto per fare un pò di rotazione pac evitando di seminare la soia, che è lunga e difficile per il diserbo e compete direttamente col mais, evitando anche il pisello proteico che per quanto ci si sforzi in zootecnia non è mai sufficiente come produzione e proteine.Ho voluto seminare una leguminosa ad triplice attitudine. Anche per avere un pò più di biodiversità e non abbandonare la coltura che ha comunque buoni pregi. Il problema è che dopo 50gg non ho un'apprezzabile segno di emergenza, e come me molti miei amici che hanno optato per la semina dei ceci o del pisello ortense accomunati dai medesimi problemi. Voglio chiederVi dalle vostre e sperienze se dopo 50gg il seme è in grado di emergere dopo che ha avuto una vernalizzazione come seme germinato o se è morto sotto e quindi è da riseminare oppure se basta aspettare i 10-15C° stabili per avere lìemergenza di piante già e comunque vernalizzate ed in grado di arrivare a fine ciclo precocemente entro fine giugno, senza bisogno di irrigazione. Sotuazione con temperature invernali classiche non oltre i -5-6C° in pianura a NordOvest. ringrazio chi ha la compiacenza di fare un pò di luce e chi ha esperienza in merito in arie fresche come l'interno delle zone favicole tipiche del sud. purtroppo ho esperienza come coltura da orto e con il favino soprattutto la varietà Polo che è molto resitente al freddo ed è seminata da me come fieno, insilato o sovescio già da fine novembre-dicenbre in rotazione a mais, orzo, frumento.
  20. Le MICOTOSSINE hanno da sempre rappresentato un flagello economico sociale dell'umanità, da tempi immemori, il problema è come una palla che rotola da sempre. La storia è piena degli interventi delle micosi. La stessa caccia alle streghe era nient'altro che l'intossicazione collettiva da cocktail di micotossine, Ergotossia e i derivati ligergici ne sono on componente. La monocultura di cereali...tutte le graminacee ne sono un motivo, ma ad oggi sono ben altre le novità, sono Asperillum carbonariu su vite e vino e la Patulina su tutta la frutta, ma anche l'alternarina su molte verdure fa la sua comparsa seppur nel mazzo è la meno tossica e potente. I funghi sono forse stati i veri artefici della storia insieme a Peste e Colera, a differenza di questi ultini si sono sempre rinnovati e alternati nella storia e nei vari paesi. Pensiamo anche al Brusonone, la Pyricularia oryzae, non è tossigeno ma ha fatto miglioni di morti di fame al pari della Peronospora. Di certo è che la coppia Ruggine-Fusarium è la più distruttiva. Non è neppure che mutando le condizioni muti il problema, c'è sempre un tossigeno a tutte le latitudini, se poi si sommano i batteri, ultimamente la Lysteria monocytogenes la fa da padrona. Direi che il vecchio dott. Semmelwai aveva ragione la pulizia, l'igene e l'Agronomia (o la buona Zootecnia) sono la chiave del successo, la prevenzione è in generale più valida che la cura o i trattamenti, qualunque essi siano.
  21. La semina in banda sia larga che stretta è abbastanza tipica delle colture ortensi che abbisognano di sfoltimenti come cipolle o carote. La semina in banda di gel continua o a pillole è tecnica degli anni '70, si è ulteriormente raffinata combinando le tecniche fisiologiche di germinazione. Famosissima in Israele è il confetto gel, più o meno agatta alle seminatrici meccaniche, ma sono tutte tecniche comunque conosciute se non proprio in uso da tutti o da tanti.
  22. Sono d'accordo sulla preparazione dei letti di semina ma le tecniche di Priming sono sempre più perfezionate e supportate da robusta prova scientifica di tipo fisiologico e permette molte scielte aldilà della semplice pregerminazione permette di verificare e scartare i semi non germinati già prima della semina e soprattutto sincronizzare e accorciare di oltre la metà i tempi di emergenza e superare i limite delle temperature estreme di germinazione o le condizioni estreme (es. Lattughe e Cipolle). Basta pensare che forse è stata l'ultima svolta tecnica innovativa della bieticoltura, ben aldilà del miglioramento genetico, una furbizia agronomica per chi, come noi italiani, non è certo favorito dalle condizioni meteoclimatiche ideali per la bietola, dove l'emergenza più che l'epoca di semina è il vero inficio. In California pare sia progredita al punto tale da essere usuale persino nell'agricoltua domestica e nel giardinaggio ma paradossalmente pare essere più antica di quanto sembri, relegata a giardinieri di alto rango che forse si potevano permettere manodopera e sperimentazione lunga e casalinga. Dispiacerebbe che rimanga confinata nel mondo Anglosassone e come curiosità inquanto è forse più utile alle nostre variegate e poliedriche realta. Con più si aspetta, con più si rischia di essere superate da altre realtà come quella Indiana o Iraniana grandi paesi competitori per molti prodotti euromediterranei come le cipolle che tra l'altro sono prodotti molto richiesti in questi paesi e che l'Italia sta lasciando per produzioni più nordiche o agroenergetiche.
  23. Sono delle seminatrici che ti permettono di seminare tramite bande, un nastro di gel semi molto delicati di ortaggi o altro che necessita trattamenti particolari e distanze variabili, dove in pratica il seme confettato o in pillole non può servire. Si usano per tutte quelle colture o situazioni dove serve una fortissima sincronizzazione delle nascite o forte energia germinativa o prontezza di semina. Però queste macchine non ne ho mai viste ma so che anni fa erano di moda in molte zone a cipolla e insalata, addirittura si seminavano bietole e barbabietole da zucchero o materiali da semente. Sono macchine tipo vie di mezzo da quelle tradizionali. Mi piacerebbe molto saperne di più se non addirittura vederne all'opera qualcuna.
  24. Qualcuno ha mai avuto a che fare con seminatrici per la semina di semi condizionati (pregerminati o primizzati) di ortaggi, tipo seminatrici su banda di gel o semplicemente in banda con seme asciutto, potete indicarmi del materiale per la semina in peno campo. Per le le seminatrici su natro o banda gelatinosa si può risalire al meccanismo di funzionamento. Si accetta volentieri anche materiale dai costruttori. Per una valutazione di prossimo utilizzo.
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