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Enologo82

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  1. Da noi i terzisti fanno spendere 450/500 €/ha mentre con il noleggio ne spendevo 300 ad ettaro. Poi con la macchina posso lavorare più uva al giorno visto che faccio partire la pressa già alle 8,30 del mattino e non devo aspettare mezzogiorno come quando raccoglievo a mano. In questo modo posso fare 3 cicli di pressatura al giorno invece dei due con la raccolta manuale e la sera alle 9.00 sto a casa che ho finito il lavoro!
  2. In breve vi dico la mia esperienza. La mia azienda ha circa 10 ha di vigneto e trasformo le uve nella nostra cantina aziendale. La raccolta manuale era diventata insostenibile visti i costi davvero esorbitanti (l'ultimo anno che abbiamo chiamato gli operai spendemmo 3000 euro per 5 ha di vigna). Per alcuni siamo andati avanti noleggiando una macchina da un concessionario. All'inizio non lo sapeva quasi nessuno e la macchina era disponibile, ma lo scorso anno non si riusciva più a trovare la macchina nei tempi giusti. Inoltre aggiungiamo che la capacità di lavorazione che ha la mia cantina non mi consente di chiamare un terzista e per finire ci si è messo in mezzo il meteo che dall'anno scorso non fa altro che piovere. Lo scorso anno nella mia zona fece 10 giorni di pioggia ininterrotti ed avevo ancora fuori 500 q.li di uva. Li era necessario raccogliere con la massima tempestività pena di perdere totalmente il raccolto come successo a qualche collega. Alla fine abbiamo acquistato una braud tb15 usata a 15000€. In pratica era il valore dell'uva che avrei perso... Per fare la revisione ne ho spesi altri 1000 e quest'anno dopo aver raccolto 10 ha devo solo controllare una valvola, che male che vada costerà 90 €. Fin'ora la mia esperienza è positiva perchè con il meteo di quest'anno i problemi sarebbero stati ancora peggiori.
  3. L'Italia secondo me non deve adottare gli ogm delle multinazionali ma deve farsi quelli che gli sono più confacenti. Parliamo della vite. Siamo costretti a trattare i nostri vigneti anche 10 volte l'anno. Non sarebbe auspicabile avere le nostre varietà che resistono a perospora e oidio? E per la vite è veramente semplice perchè il gene della resistenza non lo devi andare a cercare lontano ma basta isolarlo dalle viti americane che naturalmente lo hanno. questo sarebbe un modo di usare l'innovazione per difendere il nostro patrimonio viticolo e il made in Italy. Dico questo perchè fra pochi anni saranno registrati e quindi ammessi alla coltivazione nuovi ceppi di vite resistenti alle malattie. Questi però derivando da un incrocio sono diversi dai loro genitori e la nostra ricchezza varietale, che rappresenta la nostra storia verrà messa a rischio. Io preferirei avere le mie varietà autoctone ogm, che non una nuova varietà che non so nemmeno come si adatterà al mio microclima. Potremo continuare a produrre le nostre Doc, ma saremo in grado di portarli sul mercato con zero residui di fitofarmaci. Questo si che sarebbe uno schiaffo alle multinazionali, che almeno non venderebbero più i loro prodotti a noi vignaioli.
  4. Ancora sto Report. Manco fosse la scienza infusa. La puntata l'ho vista ma a me sembra che hanno detto moltissime cose giuste insieme a cavolate colossali. Sugli ogm conosco e collaboro con persone che seminavano soia in un'azienda di loro proprietà in Romania. Prima che quest'ultima entrasse in Europa erano consentiti gli ogm. Allora fin li zero problemi e reddito maggiore rispetto alla convenzionale (che comunque seminavano in alcune parcelle). Quando gli fu vietato di seminarla i bilanci iniziarono ad impoverirsi per via dei maggiori costi produttivi dei mezzi tecnici. Ma attenzione, i problemi non erano legati ad una riconversione al convenzionale bensì gli stessi nostri (Moltiplica qualche decina di € per 600 ha e fai i conti). Morale: hanno ricevuto una buona proposta economica ed hanno venduto l'azienda. Anche questi, a quanto pare, sono dati oggettivi. Inoltre, gli effetti del trattamento sulla semente che citavi sui microrganismi, sul terreno e sul prodotto finale, chi lo ha studiato?Se non sbaglio chi produce il trattamento stesso, che guarda caso sono sempre gli stessi lupi cattivi! Senza ricerca ed innovazione ancora seminavamo il Senatore Cappelli...
  5. Francamente non capisco come si possano risolvere i problemi di piralide o di diabrotica con le buone pratiche agricole... Chi lo afferma non conosce minimamente il problema. Sostenere inoltre di vietare i trattamenti con i problemi che abbiamo è come dire ad uno di noi di andare a curare i malati di ebola senza protezioni e senza medicine. Morirebbero sia pazienti che infermieri. Sono d'accordo su un'etichettatura trasparente affinché tutti possano sapere cosa mangiano, sono d'accordo che con gli ogm non risolveremo tutti i problemi dell'agricoltura e nemmeno risolveremo la fame nel mondo, ma dire che gli ogm sono stati inventati solo per i bilanci delle multinazionali dimostra solo la totale contrarietà per motivi politici e la poca lungimiranza di alcune persone. Per Casemx: allungare le rotazioni è buona cosa e non è che se usi gli ogm non lo devi fare più, anzi, vanno alternate anche sementi ogm a quelle normali e questo è già previsto negli Usa. Devo però ricordarti che il rapporto qualità/prezzo lo fa chi acquista e non chi vende. Chi acquista da noi preferisce pagare 15 €/tonellata in più per un ogm. Allora cosa vacilla? A dir la verità l'unica cosa a vacillare sono i bilanci delle aziende che saranno costrette a vendere il loro mais a 6 €/quintale.
  6. Con questa risposta a quale quotazione ti riferivi se non ai 6 euro del messaggio che avevi quotato? Tralasciando il prezzo vorrei farti notare una cosa. Pur rispettando la tua opinione noto che continui a ignorare un problema serio. Il 50% del nostro mais quest'anno fa schifo. è contaminato da tossine e non utilizzabile ai fini zootecnici. Noi non dobbiamo seminare ogm per far concorrenza agli altri, hai ragione, ma lo dovremo fare per difenderci dagli altri. Ad esempio non capisco perchè io, che potrei avere la possibilità di autoprodurmi il mais necessario al mio allevamento, devo vedermi costretto a venderlo a 6 € ai tipi del biogas per poi ricomprare quello ogm a 17€. Cosa c'è in questa operazione di buono e di credibile per il made in Italy? e poi vorrei anche sapere da te, come penseresti di risolvere il problema del mais senza ogm? una risposta su quest'ultimo quesito credo di meritarmela...
  7. 166 arrivo. Vuol dire che difficilmente ne prenderai più di 130 o 140. E comunque in America con le estensioni che hanno guadagnano più loro che noi...
  8. I prezzi all'origine in America sono pubblicati sul sito della borsa di Chicago (se non sbaglio il sito è cmegroup.come). Devi solo fare qualche conto perché la loro quotazione è espressa in maniera diversa dalla nostra . Ma stai tranquillo che è ben più alto dei 6 euro che dicevi. Il trasporto incide molto poco sul prezzo.
  9. Ma come mai, se come dici te, che si guadagna di meno o uguale, gli agricoltori extra europei continuano a seminare ogm? Saranno tutti scemi? Hanno perso la capacità di fare i conti nelle loro tasche? Se poi come dici già dopo 2-3 anni ci sono problemi, come fanno a continuare a fare agricoltura e ogm dopo 20 anni e più? La dimostrazione chiara invece è quella contraria. cosa te ne fai del nostro mais contaminato da tossine? lo puoi mettere solo nei digestori del biogas e te lo pagheranno 2 soldi! Anche sul discorso di infestanti resistenti vorrei dire qualcosa. Ma il glifosate lo si usa solo negli ogm o lo usi anche tu? In Italia ne consumiamo un botto e non ho mai visto in questi anni infestanti che sviluppino resistenza. Ci sono essenze non sensibili (vedi equiseto) ma non sono mica diventate resistenti negli anni. Le resistenze possono costituire un problema ma il loro insorgere dipende essenzialmente da come si usano i vari principi attivi e posso garantirti che nell'agricoltura convenzionale è ben più sentito soprattutto quando si usano prodotti con un meccanismo d'azione monosito. Prima di dar retta a certe propagande è meglio ragionare. Come mai in europa produciamo il 10% del fabbisogno di soia? Non è che ci saranno delle altre multinazionali specializzate nel trading di cereali che impongono i loro prodotti a noi e influenzano la nostra legislazione affinchè tutto rimanga com'è?Se ci pensi bene è l'unica spiegazione che si può dare al fatto che consentiamo la commercializzazione e il consumo di questi prodotti da te chiamati "poco salubri" ma ne vietiamo la coltivazione.
  10. Vorrei fare una domanda a tutti voi. Gli ogm sono saltati fuori solo per riempire le tasche delle multinazionali oppure perché esistevano o esistono problemi da risolvere?
  11. Se uno vuol credere a tutto quello che viene detto allora non dobbiamo nemmeno muoverci. Il link che hai proposto secondo me e secondo la mia esperienza universitaria dice delle mezze verità. In natura tutto non va proprio dappertutto... L'esempio pratico siamo noi esseri umani. Non è che mangiando carne bovina assumiamo geni bovini e nel lungo termine diventiamo come loro! Le mutazioni genetiche che avvengono sia naturalmente che artificialmente e sono provocate da diversi fenomeni (mutazioni spontanee, esposizione a radiazioni, incroci tra specie affini, inserimento in laboratorio... ) ma non dall'alimentazione con un ogm. Chi dice queste cose sta parlando di fantascienza. In base all'alimentazione un individuo può avere problemi di salute ma non mutazioni genetiche. Questo rischio a dir la verità lo si corre in maniera enorme con tutte le radiazioni oggi presenti nel nostro ambiente. Pensate a quale inquinamento elettromagnetico viviamo oggi. Ci sono antenne di ogni genere posizionate in ogni angolo del pianeta e addirittura anche in orbita con i satelliti. L'esposizione a raggi X o a raggi gamma è il metodo di sterilizzazione di apparecchiature medicali. Quindi l'interferenza vita-radiazione è ampiamente documentata. Allora ora vorrei sapere quanti studi ci sono sulle interferenze su tutti gli organismi viventi delle radiazioni... A quanto pare nessuno perché avere i cellulari, lo stesso internet, l'elettricità in casa e via discorrendo fa comodo a tutti e nessuno ci rinuncerebbe mai. Per gli ogm, invece, si fa il processo prima di formulare l'accusa. Io ho già scritto in precedenza di essere contro le multinazionali, ma non si può assolutamente ignorare questo settore scientifico perché non si sanno le conseguenze. è come se nello studiare un nuovo farmaco blocchi la ricerca perché non conosci le controindicazioni. Se si fosse sempre operato in questa maniera ancora si morirebbe di influenza o di qualche altra banalità. Le nostre università invece di finanziare ridicoli studi sulla contaminazione trasversale degli ogm (che non vengono coltivati nel nostro suolo), dovrebbero studiare su come valorizzare il nostro prodotto. Sai, quest'anno gli Usa non faranno entrare nel loro territorio nemmeno un litro del nostro olio di oliva perché hanno saputo degli attacchi della mosca e dei casini che ha combinato. Chiaramente ci hanno detto che non vogliono né l'olio marcio fatto con olive malate, né l'olio sano contaminato dai residui dei fitofarmaci. Le nostre università dovrebbero risolvere questi problemi. Non mi importa se con ogm o meno sta a loro stabilirlo, ma sono sicuro che del nostro bel made in Italy ne faremo ben poco se non risolviamo questi problemi nei prossimi decenni.
  12. Condivido in pieno ciò che dici e volevo solo spiegare il passaggio sulle multinazionali. In questo momento non stanno schiavizzando nessuno ma detenere la "proprietà" di una specie o coltura che sia non lo approvo. Oltre ai geni a noi positivi potrebbero inserirne altri che potrebbero far lievitare i loro bilanci (ad esempio trattamenti per sbloccare la coltura che altrimenti non va a seme o chissà quale altra cosa). Su questo aspetto mi sento più sicuro nelle mani delle università statali (te lo dice uno che sostiene da sempre il privato). Ciò che hanno scoperto nessuno può loro toglierlo ma se lo stato si svegliasse un po' potrebbe sviluppare degli altri ogm anche per altre colture a questo punto non di proprietà di qualcuno ma di tutti. Spero di essere stato più chiaro nell'esporre la mia idea e nel far capire ciò che penso.
  13. La mia idea l'ho già scritta in post precedenti, ma vorrei far notare una cosa. L'Italia è fortissima nella trasformazione più che nella produzione. Quello è il vero valore aggiunto italiano. Per spiegare meglio faccio alcuni esempi: il caffè italiano (l'espresso) come noi non lo fa nessuno ma in Italia non si produce un chicco di caffè. La pasta italiana apprezzatissima viene prodotta usando una miscela di grani italiani (qualitativamente più scadenti e meno costosi) con grani esteri (che di solito costano di più non perché vengono da lontano, ma perché hanno caratteristiche merceologiche superiori). Finché diciamo che noi abbiamo il meglio al mondo senza rendersi conto che forse i nostri prodotti non sono poi così buoni non arriveremo da nessuna parte. Inoltre il discorso qualitativo non è legato soltanto al discorso ogm. Nei prossimi anni tutto si sposterà nel discorso dei residui di fitofarmaci nelle derrate alimentari. Per quello che riguarda il mio settore, il vino, il problema si è già presentato. Certi prodotti , se vuoi affrontare mercati come quello statunitense non puoi usarli, ma se gli porti vino fatto da una vite ogm lo fanno entrare senza problemi. A me ciò che non mi va giù degli ogm è che siano stati messi nelle mani delle sole multinazionali. Una cosa cosi grande doveva essere gestita dalle amministrazioni statali e la ricerca affidata alle università che non lo avrebbero fatto per scopo di lucro ma per il benessere comune. L'Italia scegliendo il no secco e non finanziando la ricerca chiude la porta in faccia al futuro.
  14. Le aste lacruz le ho acquistate quest'anno per la mia TB15 e posso dirti che c'è un ottimo risparmio. Costano meno della metà delle originali però sulla durata del materiale non so dirti nulla. Ci avrò fatto 5 ha e sono pochi per dare un giudizio.
  15. Ciao. Con la pellenc ci ho lavorato per qualche anno ma non era mia la macchina... Posso dirti che ogni regolazione è autonoma ovvero puoi cambiare i singoli parametri senza dover necessariamente cambiare gli altri. Per ciò che riguarda la larghezza dei battitori è normale che tu con il metro non legga la misura del display in quanto le aste dei battitori sono soggette a deformazioni. A mio avviso però li tieni troppo larghi. Quando ci lavoravo io con i pali 8x8 la tenevamo a 3 cm. La larghezza tra i battitori è legata allo spessore della parete (quantità di vegetazione) e non alla larghezza del palo. Più la macchina è stretta e meno fa danni e questo vale finché non inizia a trascinare la vegetazione. L'oscillazione di solito era 60 o 70 e se l'uva era più o meno tenace si modificavano le battute. Attualmente ho di mia proprietà una braud tb15 e ho montato le staffe a 10 cm e sto lavorando bene. Tra i vitigni che abbiamo il più duro è il merlot che comunque è venuto giù bene a 470 colpi. I tuoi 9 cm credo vadano bene comunque. Se vedi che vai troppo su di battute devi stringerli altrimenti li puoi anche allargare un po' e magari risparmi un paio di aste.
  16. Enologo82

    Girasoli

    Toso, da me i girasoli ancora scoppiano di salute. Almeno ci vorranno altre 2/3 settimane prima della trebbiatura. In zona quasi nessuno è riuscito a seminarli prima del 20 maggio con il risultato che sono ancora belli verdi...
  17. In collina la pendenza è molto variabile. Per pendenze non eccezionali lungo il filare di problemi non dovresti averne. Il problema potrebbe esserci nelle svolte in fondo al filare nel caso non sia pianeggiante. Tutto ciò è valido con terreno asciutto. In presenza di acqua parcheggia il gommato e prendi il cingolato...
  18. Secondo me il telaio saldato non ha solo difetti. Quando lo mandi tutto sotto la terra scivola via meglio rispetto ai bullonati e per la resistenza ci sono comunque i bulloni di sicurezza. Io ho preso lo scorso anno un angeloni md5 le cui foto sono a pagina 75 di questa discussione e mi trovo molto bene. Prima avevo preso in prestito un alpego di uguali dimensioni ma senza esplosori e con rulli a spuntoni e devo dire che la qualità del lavoro non era nemmeno paragonabile. è ovvio che le due macchine hanno un diverso allestimento, ma secondo me il rapporto qualità prezzo di Angeloni è buono.
  19. Sui volumi di acqua dico la mia. Trattare con 1000 litri ad ettaro secondo me serve ad aumentare la deriva e a far gocciolare il prodotto sulla pianta. Quest'ultimo fenomeno secondo me è da evitare perché comporta una cattiva distribuzione del prodotto con accumulo in alcune zone e dilavamento in altre. Comunque io ho un Caffini con ventola da 900 e su vigneto la ventola lavora in I. Uso 3 getti per lato in modo da spruzzare solo dove c'è il bersaglio. La pressione di lavoro di solito la bilancio con la velocità d'avanzamento, ma salvo casi particolari vado sui 10 Km/h e pressione 10 bar. Sono arrivato addirittura a 180 litri ad ettaro diminuendo la pressione fino a 6 bar, ma problemi di malattie non ne ho mai avuti. Inoltre devi considerare che essendo in biologico uso solo rame e zolfo e se la distribuzione non fosse ottimale non potrei contare sull'effetto redistributivo che ha un sistemico. L'importante è dare il prodotto, l'acqua di per se non cura niente.
  20. Il portato ce l'abbiamo in tanti ma spesso il problema è portare a casa il mezzo e la pelle. Visto che citavi i volumi di acqua ad ettaro voi su che quantitativi vi regolate? Io tratto a volumi di 200/250 litri ad ettaro. Qui in zona molti trattano ancora a 600-800 litri ad ettaro ma puntualmente ogni anno sono quelli che si ritrovano con più peronospora e oidio.
  21. In pianura i problemi si amplificano, ma sono 2 anni che i problemi li abbiamo anche in collina. Con il biologico poi sta diventando veramente dura. Quest'anno con 6 giorni di pioggia ininterrotta (120 mm) il rame non ha retto su tutte le varietà e rientrare con il solo rame ad infezione avvenuta serve solo a contenere i danni già prodotti. Comunque quando le condizioni meteo lo permettono e se il vigneto è pulito allungo di solito anche io gli intervalli, ma quest'anno da noi non ci si riesce proprio. La collina purtroppo ha altri problemi: la percorribilità dei filari e i tempi di rientro nel vigneto dopo le piogge. Quest'anno si sono visti vigneti abbandonati perché non percorribili per l'intero mese di maggio...
  22. Penso proprio che per vedere i soldi dei miei punti di quest'anno dovranno correre molto...
  23. Ma a voi quanto li mettono quest'anno? comunque sono andato a rileggere qualche post fa i prezzi e durante l'invernata verrò a trovarti così i punti li vengo a prendere da te San... qui da me c'è solo quello che mi ha venduto la macchina e fa il bello e il cattivo tempo.
  24. A me una scatola di originali pellenc la mettevano 392+iva l'anno scorso. I bio la cruz li ho pagati 366+iva e se non sbaglio sono tutte e due da 18000 punti. L'anno scorso avevo preso i bio direttamente da la cruz e il prezzo era di 351+iva.
  25. Zolfo ramato l'abbiamo usato in passato. Ultimamente non si usa più da me per 2 motivi: innalza il quantitativo di rame metallo ad ettaro e non ci è consentito sforare i 6 Kg/anno e ultimamente costava troppo. Non l'ho mai usato in pre-chiusura però e non so dirti l'efficacia in questa fase. Da me è da venerdì pomeriggio che piove e probabilmente ne avremo per altri 2 giorni ancora. Ultimo trattamento con rame e zolfo venerdì mattina. Speriamo regga...
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