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si hai ragione riguardo alle CER, però mi sembrava giusto segnalarlo, ora correggo il post (anzi non posso più perchè è passato troppo tempo) volevo aggiungere il link dell'altro 3d: https://www.tractorum.it/forum/topic/27825-cer-comunità-energetiche-rinnovabili-ed-affini-cosa-sono-e-come-funzionano/ Però la parte precedente del discorso mi sembra filare, e cmq non so quanti imprenditori agricoli sono così puntigliosi quando fanno un investimento...
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in realtà quello che dici non è esatto al 100%, permettimi di aggiungere un paio di cose: gli 0,4 o 0,44 €/kw li davano quando si era agli inizi, gli impianti costavano circa 5/6.000 €/kwp e si era dei pionieri che non sapevi nenche quanto ...il rientro era in circa 10/12 anni, e in più c'era il problema che tutto dipendeva dall'incentivo, e non da prezzi di mercato...quindi a rischio sempre e cmq (spiace dirlo ma il ns. stato non gode di buona reputazione) ora gli impianti costano 1/10 (600 / 700 / 800 €/kwp) , ti danno dal 40 all'80 % di fondo perduto, e vuoi anche che ti incentivino la corrente?! ci sono le CER! da 100 €/mw a salire ...ma da dividere...per 20 anni!
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Esattamente, sia per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici installati sia per quanto riguarda lo scetticismo degli agricoltori nei confronti del fotovoltaico. Dalla tabella si vede la netta differenza riguardo alle installazioni del 2023 e 2024, rallentamento degli impianti sotto ai 12kw, pareggio per quelli da 12 a 20kw, aumentati di 2,5 volte quelli da 20 a 200 kw e il doppio per quelli da 200 a 1000 kw... direi che gli impianti agricoli e industriali si vanno a insediare principalmente in queste 2 classifiche... mentre gli impianti più grandi sono praticamente tutti impianti a terra che come dici tu sono riservati a grandi e grandissimi gruppi. Ora bisogna capire se e in che modo manterranno la spinta le installazioni a tetto
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Fotovoltaico, nel primo bimestre in Italia 1,2 GW di nuove installazioni Leonardo Berlen 8 Aprile 2024 CATEGORIE: Fotovoltaico Rispetto ai primi due mesi del 2023 l'incremento è dell'81%, soprattutto per l'entrata in esercizio di più impianti del segmento C&I e utility scale. A fine febbraio nel nostro Paese 31,5 GW di potenza FV totale. Dopo due mesi del 2024 risultano installati e connessi alla rete in Italia impianti fotovoltaici per una potenza di 1.218 MW, con un incremento dell’81% rispetto ai primi due mesi del 2023. Un dato incoraggiante, nonostante sia esattamente la metà di quanto è stato fatto in Germania nello stesso lasso di tempo. Leggermente in calo (-2%), invece, il numero degli impianti di nuova realizzazione: 1.341 in meno. Nella tabella, elaborata da QualEnergia.it su fonte Gaudì (Gestione Anagrafica Unica degli Impianti e Unità di Produzione) di Terna, possiamo notare la potenza e il numero di impianti connessi a gennaio e febbraio 2024 rispetto allo stesso periodo 2023. Crescono gli impianti C&I e utility scale Come si può notare dalla tabella successiva, il maggiore incremento di potenza (+573 MW) dei primi due mesi dell’anno è dipeso dall’entrata in esercizio di più impianti C&I e utility scale; ad esempio, nessun nuovo impianto FV sopra i 10 MW risultava in esercizio lo scorso anno dopo due mesi. Il leggero calo in termini di numerosità è da collegarsi invece al sensibile rallentamento degli impianti residenziali (fino a 12 kWp), per l’esaurimento delle iniziative rientranti nel Superbonus: sono 3.148 impianti in meno rispetto al primo bimestre 2023. Nel periodo gennaio-febbraio la percentuale del numero di nuovi impianti di piccola taglia (fino a 12 kW) resta elevata: 91%. Costituiscono il 5% quelli della taglia superiore (12-20 kWp) e il 3% quelli tra 20 e 200 kW. Se passiamo a individuare la quota dei nuovi impianti in termini di potenza installata, abbiamo una rappresentazione più equilibrata, con ancora in testa la capacità per la taglia 1-12 kWp (27%), come si può notare dal grafico a torta qui sotto. Le installazioni di gennaio e febbraio A gennaio 2024 ha avuto seguito il trend positivo delle installazioni di dicembre, con nuovi 656 MW (per 31.380 impianti), dopo i 724 MW del mese precedente (+121% su gennaio 2023). A febbraio la nuova potenza FV installata è risultata, un po’ inferiore a gennaio: 562 MW (32.737 impianti), pari a +49% su febbraio 2023. Nel grafico l’andamento dei nuovi impianti connessi nei primi bimestri 2023 e 2024. Potenza FV cumulativa A fine febbraio 2024 la potenza fotovoltaica totale in Italia aveva raggiunto 31.500 MW, per un totale di 1.659.091 impianti. Pertanto, nel nostro paese negli ultimi dodici mesi la potenza FV è aumentata di 5.780 MW, grazie all’entrata in esercizio di nuovi 372.588 impianti. Ricordiamo che nel 2023 il parco fotovoltaico italiano è cresciuto di 5.234 MW (con 373.929 nuovi impianti), il secondo dato più elevato della storia nazionale della tecnologia, dopo il record del 2011 di 9,3 GW. L’incremento di potenza installata sul 2022 era stato del 111% (I numeri del fotovoltaico italiano del 2023. Superati i 30 GW, ma la strada è lunga). Per quanto riguarda la potenza fotovoltaica il divario con gli obiettivi 2030 indicati dal nuovo Pniec, che deve ancora essere approvato, è notevole, considerando che dovremmo avere operativi a quella data almeno 79-80 GW fotovoltaici. In linea generale sarà necessario un incremento medio per i prossimi anni di circa 8 GW/anno. Le altre rinnovabili Un accenno alle installazioni in Italia delle altre fonti rinnovabili. Poca la nuova potenza eolica nei primi due mesi del 2024: 117 MW. Per questa tecnologia la strada verso i target 2030 è ancora più in salita, visto che dovremo avere in esercizio a fine decennio circa 28 GW. Oggi siamo a 12,4 GW, con una media dell’installato negli ultimi tre anni di appena 472 MW, mentre dovrebbero essere in media 2.200-2.400 all’anno fino al 2030. Pressoché al palo, rispetto a fine 2023, idroelettrico e bioenergie, rispettivamente ferme a 21.729 MW e 4.131 MW (per i dati 2023, vedi Infodata Energia). LINK: https://www.qualenergia.it/articoli/fotovoltaico-primo-bimestre-installati-1218-mw/ davvero ottimi numeri, anche perchè fatti senza la spinta del Superbonus, e figli dell'evidente aumento di installazioni di un certo livello (sopra i 20 ma anche e per fortuna dai 200KW) ora vediamo se regge o se sono impianti decisi e firmati quando il prezzo dell'energia era alto e adesso si è fermato tutto....
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CER: Comunità Energetiche Rinnovabili ed affini. Cosa sono e come funzionano.
bu$ine$$ ha risposto a Primo nella discussione Bioenergie
non si è, praticamente, ancora partiti e già saltano fuori le beghe e le interpretazioni... ora posto l'articolo della "famosa CER della turbina eolica" in cui c'è il rischio che non venga loro riconosciuta....no comment... https://www.enostra.it/news-eventi/prosegue-la-saga-del-progetto-cer-al-castiglione/ -
non sono un esperto quindi riporto ciò che sente, ma ti confermo che un conoscente di un amico per un 600 kwp ha firmato un mesetto fa a 650€/kwh, installato su pannelli sandwich....non conosco altre info se non quelle riportate (potenza o marca moduli e/o inverter) io penso che per un annetto (occhio e croce), salvo sconvolgimenti ulteriori, i prezzi non subiranno variazioni esagerate...in quanto i magazzini in europa sono strapieni di pannelli (ed è il motivo della discesa) e cmq è già da qualche mese che si parlava di questi valori insostenibili per i produttori di moduli... @Cri78 ma tu hai fatto il bando agrisolare 2 giusto? quindi entro quando devi installare?
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pessima news.... se confermata ci sarà da aspettarsi un aumento forte dei prezzi... La cinese Longi taglierà quasi un terzo del personale, riferisce Bloomberg News 18 marzo 2024 alle 11:23 Condividi La cinese Longi Green Technology Energy, il più grande produttore di energia solare al mondo, sta tagliando quasi un terzo del suo personale come misura di risparmio, ha riferito lunedì Bloomberg News, citando persone che hanno familiarità con la questione. Il rapporto afferma che l'anno scorso il personale di Longi ammontava a circa 80.000 persone. Il sito web di Longi afferma che l'azienda aveva 60.601 dipendenti ad aprile 2023. Un funzionario dell'ufficio relazioni con gli investitori di Longi ha rifiutato di commentare con Reuters. La sovraccapacità globale e il crollo dei prezzi delle celle solari hanno costretto i produttori a vendere a costi inferiori o uguali a quelli di produzione. I funzionari intervenuti a un incontro della China Photovoltaic Industry Association (CPIA) il mese scorso hanno detto che il calo dei prezzi ha portato le aziende a cancellare o a sospendere gli investimenti previsti e a licenziare i lavoratori.
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Biogas, Decreto Pratiche Ecologiche alla Corte dei Conti Dopo la firma del ministro Pichetto il provvedimento è nella mani dei giudici amministrativi per gli ultimi controlli. Tra le misure supportate: efficientamento degli impianti biogas agricoli e promozione dei trattori a biometano 18 Marzo 2024 Di Foto: Martina Nolte, Lizenz: Creative Commons by-sa-3.0 de, CC BY-SA 3.0 de, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19456092 Stanziati 193 milioni di euro dal PNRR (Rinnovabili.it) – È stato ribattezzato Decreto Pratiche Ecologiche perché il suo obiettivo principale è la diffusione di pratiche ecologiche nella produzione del biogas e in agricoltura. Ma il nuovo DM d’attuazione del Piano nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) è molto di più. Il provvedimento è stato firmato la scorsa settimana dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto e ora è nelle mani della Corte dei Conti per gli ultimi controlli economici. Sul piatto ci sono infatti 193 milioni di euro, parte delle più ampie risorse stanziate dal PNRR per incrementare la quota di energia rinnovabile in Italia. Pichetto aveva annunciato la firma nel corso di Biogas Italy 2024 per poi tornare sulla questione a pochi giorni di distanza. “Questo decreto caratterizza ancor di più il settore agricolo come alleato verso i nostri obiettivi energetici e climatici”, ha commentato il ministro. “Lo sviluppo del biogas e del biometano, assieme alle migliori pratiche agricole ci devono aiutare a vincere la sfida energetica, incidendo in maniera trasversale e positiva sulla salvaguardia di aria, acqua e suolo”. leggi anche Biometano PNRR, solo 51 progetti finanziati Decreto Pratiche Agricole, cosa prevede il testo? Il nuovo Decreto Pratiche Agricole disciplina diverse misure così come definite dalla linea di intervento 1.4 della Missione M2C2 del Piano di Ripresa. L’obiettivo è: efficientare gli impianti esistenti per la produzione di biogas agricolo e dove possibile riconvertirli alla produzione totale o parziale di biometano; promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas per ridurre l’uso di fertilizzanti sintetici, creando poli consortili per il trattamento centralizzato di digestati ed effluenti; promuovere la sostituzione di veicoli meccanici obsoleti e a bassa efficienza con veicoli alimentati a biometano. Lo strumento di sostegno? Un contributo in conto capitale, pari a un massimo del 65% delle spese di investimento ed entro il limite di seicento mila euro. La misura è rivolta a imprese e progetti con un occhio di riguardo a quelli del Mezzogiorno, a cui è destinato il 40% delle risorse, (77,2 milioni di euro). A livello di intervento il budget risulta così suddiviso: 124 milioni di euro sosterranno l’efficientamento degli impianti a biogas esistenti e non convertibili a biometano. 54 milioni andranno all’acquisto di macchinari per la distribuzione efficiente del concime organico e la creazione di poli consortili di trattamento centralizzato per lo sfruttamento del digestato. Altri 15 milioni invece sosterranno la sostituzione di vecchi trattori con modelli più efficienti, dotati di strumenti per l’agricoltura di precisione e alimentati esclusivamente a biometano. “Uno specifico target PNRR – sottolinea il MASE in una nota stampa – individua a giugno 2026 la messa in circolazione di almeno 300 trattori” con le caratteristiche appena enunciate. Il ruolo del biogas e del biometano in Italia Le misure convergono verso un solo obiettivo: potenziare l’economia circolare basata sul riutilizzo per raggiungere i target di decarbonizzazione europei. D’altra parte con il solo investimento del PNRR il Governo si aspetta di incrementare la potenza di biometano da riconversione da destinare alla rete gas di circa 2,3-2,5 miliardi di metri cubi. In questo contesto il biogas agricolo ha un ruolo fondamentale. Secondo i dati presentati nel corso di Biogas Italy 2024, attualmente risultano attivi circa 1.803 gli impianti di biogas agricolo in Italia con una produzione di 2 miliardi e mezzo di m3 destinato soprattutto alla produzione elettrica e termica. Una quota minoritaria, pari a circa 600 milioni di Smc, viene però già immessa in consumo come biometano nel settore dei trasporti. “Siamo in una fase cruciale per lo sviluppo del settore biogas e biometano, in Italia e in Europa”, ha commentato durante l’evento Piero Gattoni, Presidente del CIB-Consorzio Italiano Biogas. “Quest’anno entreremo nel vivo nella realizzazione delle misure del PNRR con l’avvio dei primi cantieri e degli investimenti. La notizia della firma del decreto sulle misure agroecologiche è un passo significativo verso sistemi agricoli sostenibili, rispettosi degli ecosistemi e a impatto climatico zero. Al contempo, però, è necessario intervenire per definire urgentemente il valore dei prezzi minimi garantiti per gli impianti biogas. Non possiamo più attendere: il ritardo di ARERA sta rischiando di bloccare la filiera, creando ancora più incertezza, minando la stabilità delle nostre imprese. A partire da questo quadro, occorrerà lavorare nel corso dell’anno per predisporre da subito le regole che consentiranno lo sviluppo del settore ‘post PNRR’ e le traiettorie dei prossimi 5 anni”.
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CER: Comunità Energetiche Rinnovabili ed affini. Cosa sono e come funzionano.
bu$ine$$ ha risposto a Primo nella discussione Bioenergie
Modestissimo parere, io penso sia ottima, solo ci vorrà del tempo e un cambio di mentalità, non tanto per quanto riguarda il consumo dell'energia elettrica ma in un'ottica di visione futura. Pensiamo solo alle auto elettriche (anche elettriche plug-in), all'uso delle pompe di calore, dei fornelli a induzione, l'energia elettrica non potrà che crescere ma al momento (e anche nel futuro prossimo) le reti non sono in grado di gestire. Nell'ambito di un ragionamento local, così come l'acquisto di prodotti a km 0, in questo caso dovremo organizzarci per produrre e consumare energia "tra vicini" e quando c'è. -
CER: Comunità Energetiche Rinnovabili ed affini. Cosa sono e come funzionano.
bu$ine$$ ha risposto a Primo nella discussione Bioenergie
https://www.mase.gov.it/sites/default/files/ALLEGATO 1 Regole operative CACER def.pdf Queste sono le regole applicative, in teoria dal 10 aprile sul sito del GSE ci sarà una pagina dedicata, di seguito un mio copia/incolla: Inoltre, ai fini dell’accesso agli incentivi previsti dal Decreto CACER, gli impianti/UP inseriti nelle configurazioni di CER, Gruppo di autoconsumatori o autoconsumatore a distanza devono rispettare i requisiti che seguono: a. essere stati realizzati tramite intervento di nuova costruzione o di potenziamento di impianti esistenti; b. avere potenza massima di 1 MW (per la definizione di potenza di un impianto di produzione/UP si rimanda anche alle precisazioni di cui al paragrafo 1.2.1.5 Parte II); c. essere entrati in esercizio a partire dal giorno successivo alla data di entrata in vigore del D.Lgs. 199/2021 (ovvero entrati in esercizio dal 16 dicembre 2021); d. non essere finalizzati alla realizzazione di progetti relativi all'idrogeno che comportino emissioni di gas a effetto serra superiori a 3 tonnellate di CO2 equivalente per tonnellata di H2; e. rispettare i requisiti previsti dal principio DNSH, come meglio specificati nell’Appendice C; f. nel caso di impianti alimentati a biogas o biomassa rispettare i criteri definiti nell’Appendice D; g. essere realizzati esclusivamente con componenti di nuova costruzione, se fotovoltaici. Per gli impianti diversi dai fotovoltaici è previsto l’uso anche di componenti rigenerati, come definiti dalle “Procedure Operative - Gestione esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici ammessi agli incentivi” (nel seguito anche Procedure Operative GEI), pubblicate dal GSE in attuazione ai criteri previsti dall’art. 30 del decreto 23 giugno 2016 del Ministro dello Sviluppo Economico. Sulla base delle suddette Procedure Operative GEI: • la rigenerazione è un’attività finalizzata a riportare il componente nelle condizioni funzionali e prestazionali nominali dal punto di vista tecnico e della sicurezza, eseguita da un’officina specializzata; • un’officina si intende specializzata se, tra le attività elencate nella visura camerale della stessa, rientrano l’attività di rigenerazione e/o costruzione e/o riparazione e/o revisione e/o manutenzione del componente in questione. pag. 10...sottolineatura e grassetto li ho messi io, attenzione che c'è (sempre a pag. 11 e 12) un apertura anche per gli impianti costruiti in data antecedente: Nel caso di configurazioni di CER, in aggiunta ai requisiti sopra descritti, ai fini dell’acceso agli incentivi gli impianti/UP non devono essere entrati in esercizio prima della regolare costituzione della CER ovvero prima che lo statuto/atto costitutivo della CER rispetti tutte le indicazioni contenute al paragrafo 1.2.2.2 Parte II. Per gli impianti/UP entrati/e in esercizio prima dell’entrata in vigore del Decreto CACER (ovvero prima del 24/01/2024) dovrà essere prodotta idonea documentazione da cui si ricavi che l’impianto/UP sia stato/a realizzato/a ai fini del suo inserimento in una configurazione di CER. In tal caso il requisito dovrà essere dimostrato dalla produzione di documenti sottoscritti in data anteriore a quella di entrata in esercizio dell’impianto (con tracciabilità certificata della firma) e la richiesta di accesso alla tariffa incentivante dovrà essere presentata entro 120 giorni dalla data di apertura del Portale del GSE. -
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bu$ine$$ ha risposto a Primo nella discussione Bioenergie
Primo però vorrei discutere meglio questo passaggio dove scrivi: Permettimi ma mi viene difficile pensare a una CER senza impianti creati appositamente, in quanto la normativa impone agli impianti già installati e allacciati (ma dopo dicembre 2021) che all'interno della CER questi ultimi "non possono superare il 30% del totale impianti presenti" ; quindi per gli impianti allacciati prima del 2022 direi che è quasi impossibile entrare. A questo punto sarà basilare costruire impianti, che permettano alla CER inizialmente di partire, e poi pian piano di svilupparsi facendo permettendo ad altri (con impianto già installato, ma dopo il 2022) di entrare e quindi permettere al "volano" di prendere il giro... il primo passo deve assolutamente essere fatto... Se poi questi impianti partono grazie ad agricoltori e/o aziende che bonificano amianto bene, ma probabilmente bisognerà capire come far partire il movimento, ad esempio con della finanza etica: tanti piccoli aderenti alla CER raccolgono del capitale, viene richiesto un finanziamento e si costruisce un impianto fotovoltaico sul tetto della scuola o dell'oratorio ecc ecc. Nel link che hai messo riguardo alla comunità energetica di Gubbio che ha installato una pala eolica ho sognato che davvero in alcuni casi si potrebbe ambire a diventare più indipendenti, ad esempio nel mio comune ci sono 3 centrali idroelettriche ad acqua fluente, se allarghiamo alla cabina primaria siamo a 7/8 o forse più...se la CER dovesse riuscire a stringere un accordo (non dico comprarle) sarebbe un sogno! -
CER: Comunità Energetiche Rinnovabili ed affini. Cosa sono e come funzionano.
bu$ine$$ ha risposto a Primo nella discussione Bioenergie
Buongiorno a tutti, e grazie a @Primo che ha aperto il nuovo 3d mettendo subito in apertura un bel messaggio completo. La settimana scorsa si è tenuto nel mio piccolo comune (ma siamo 5300 abitanti per cui niente 40% ☹️) la prima riunione per spiegare ai presenti come funziona una CER e mi è spiaciuto constatare che è mancato sia l'interesse (con solo una 30ina di presenti e 10/12 collegati da casa) sia le conoscenze di base su come funzioni una CER. Un'altra cosa che mi ha infastidito è il pressapochismo e la mancanza di spirito di squadra (forse dettato da questo periodo di campagna elettorale) che c'è sia tra i cittadini sia tra istituzioni locali, nel nostro caso la cabina primaria comprende ben 3 comuni "pieni" e un paio parzialmente, ma nessuno si è degnato di organizzarla cumulativa questa CER con tutti....le CER devono unire non dividere ciò che viene creato per agevolare le unioni....BASTA CAMPANILISMO! a proposito di vorrei lasciarvi un link di una conferenza che a mio modo di vedere analizza bene il tema CER: -
Hai ragione, anche per quanto riguarda l'aggiunta di altre fonti di produzione quali ad esempio biogas, biomasse o idroelettrico...l'eolico lo vedo già più difficoltoso... Vuoi aprirlo tu riportando il messaggio che avevi scritto un paio di pagine indietro sulle CER così abbiamo già una base di partenza?
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Buongiorno, io vorrei approfondire sul forum il discorso CER, e lo farei qui essendo strettamente legato al fotovoltaico (principalmente) così non disperdiamo le informazioni in tanti 3d, lo ritenete opportuno?
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Fotovoltaico, in Ue possibile aggiungere 560 GW solo sui tetti Giulio Meneghello 15 Febbraio 2024 Dal JRC una stima del potenziale FV su edifici, bacini idro e barriere stradali: 1,12 TW, teoricamente, cui si aggiungono 944 GW dall'agrivoltaico usando solo l'1% della superficie agricola. Nell’Ue potremmo installare oltre 1 TW di nuova potenza da fotovoltaico solo su tetti, bacini idroelettrici e barriere stradali. Senza considerare i costi, ovviamente ben superiori rispetto a quelli del FV convenzionale a terra, potremmo dunque aggiungere su coperture, strade e invasi delle dighe un volume che supera il target 2030 fissato dalla Solar Strategy europea, pari a circa 720 GW. Questa la conclusione cui è arrivato uno studio del Joint Research Center della Commissione europea, che si presenta come “un utile punto di partenza per la definizione delle politiche a livello nazionale e regionale, nonché per la ricerca e l’analisi dettagliata di soluzioni specifiche per località”. Il lavoro del JRC (link in basso) si pone nella cornice della Strategia solare varata dalla Commissione nel 2022, che tra le altre cose evidenza la necessità di un uso multiplo dello spazio per far crescere il fotovoltaico. La conclusione è che con le tre soluzioni proposte, cioè FV su edifici, galleggiante su bacini idro e nelle barriere stradali, si potrebbero aggiungere in teoria 1.120 GW, di cui 560 GW dal fotovoltaico su tetto, 403 GW dal FV bifacciale verticale lungo strade e ferrovie e 157 GW da impianti galleggianti sui bacini idroelettrici. Da sottolineare che questo studio non considera una soluzione molto interessante per aggiungere FV con uso multiplo dello spazio, quella del fotovoltaico sulle pensiline nei parcheggi, mentre all’altra grande strada, quella dell’agrovoltaico, il JRC ha dedicato un altro lavoro, pubblicato a ottobre 2023, in cui si stima che facendo impianti solo sull’1% della superficie agricola utilizzata dell’Ue potremmo installare circa 944 GW. La ricerca fa anche una stima di quanto il FV su tetti, barriere e bacini potrebbe produrre (ipotizzando moduli con efficienza al 22%): teoricamente 1.208 TWh/anno, circa il 48% del consumo totale di elettricità in Ue nel 2022 (2.495 TWh/anno). Tra i cinque paesi con il più alto potenziale di generazione da queste installazioni ci sono Francia, Germania, Italia, Spagna e Svezia, che potrebbero contribuire con 716 TWh/anno, grazie soprattutto al fotovoltaico sui tetti, seguito da quello lungo strade e ferrovie. L’Italia, si legge, potrebbe teoricamente rimpiazzare fino al 47% della produzione elettrica attuale con il FV su tetti, barriere stradali e bacini idro. In Finlandia e Svezia, invece, il potenziale maggiore è nel fotovoltaico galleggiante, per le notevoli estensioni di bacini idro di questi due paesi. Le stime del JRC sono state fatte con le più moderne tecniche di analisi geospazionale, considerando fattori come la geografia, le aree protette, i vincoli ambientali e le limitazioni all’uso del territorio. Per i tetti, escludendo il 74% delle aree delle coperture con orientamento e/o inclinazione sfavorevole, altri usi, ombreggiatura etc, lo studio stima che ci siano 7.150 km2, pari allo 0,17 % della superficie totale dell’Ue su cui si potrebbero installare impianti fotovoltaici. Quanto al fotovoltaico galleggiante, lo studio esamina il potenziale su 337 bacini idroelettrici esistenti nell’Unione, ipotizzando una copertura della superficie del 10% (“valore di compromesso ottimale tra impatto ambientale, riduzione dell’evaporazione, costi di investimento e fattibilità” , si spiega), ed escludendo le dighe sotto ai 5 MW e i bacini nelle aree protette Natura 2000: ne esce un’area potenziale di 1.608 km quadrati. Quanto alle barriere lungo strade e ferrovie, si è ipotizzato di usare strutture verticali di 4 m di altezza (poiché una tipica barriera antirumore sulle autostrade ha un’altezza di 4,2 m), senza moduli nel primo metro da terra e considerando solo i tratti rettilinei con orientamenti favorevoli, esclusi quelli nei centri abitati. Insomma c’è tanto spazio per fare FV senza occupare suolo, anche se va sottolineato nuovamente che lo studio non considera i costi: se vogliamo aggiungere potenza solare velocemente e con il miglior rapporto costi-benefici, leggasi senza incentivi, queste strade devono essere complanari e non alternative a quella dei grandi impianti a terra. https://www.qualenergia.it/articoli/fotovoltaico-ue-possibile-aggiungere-560-gw-solo-tetti/
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si si lo sapevo, però mi sarei aspettato molti + trasformatori in quanto hanno: - alti consumi di energia elettrica che destabilizzano i bilanci - facilità di accesso ai finanziamenti bancari - più mentalità imprenditoriale (senza offesa per nessuno) Mi sono permesso di fare questo commento sulla poca mentalità imprenditoriale in quanto rimango sempre basito dalle risposte che ricevo dai tanti amici (o conoscenti) agricoli , alcuni addirittura con tetto in eternit che cmq andrebbe rifatto! ...son tutte fregature..pensi che a questo mondo qualcuno regali qualcosa?... è stato li 40 anni, e ho ancora delle lastre di scorta... e poi i pannelli chi li smaltisce?... ma la più forte è stata....NON FACCIO IL BANDO MICA CHE TRA QUALCHE ANNO CON LA SCUSA DEL FOTOVOLTAICO CI OBBLIGANO A USARE IL TRATTORE ELETTRICO!
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Grazie Vara, altri 500 milioni sono stati assegnati, sarei curioso di sapere quanti MW, tra l'altro scorrendo velocemente i 2 elenchi ho notato che la stragrande sono imprese agricole, chissà se qualcuno passerà sul forum.. sono contento di vedere tantissime adesioni (e quindi impianti che dovranno essere installati) ma pochi commenti sul forum...
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PROTESTA AGRICOLTORI EUROPEI!!! Tutti in STRADA!
bu$ine$$ ha risposto a thedavidesame nella discussione Mondo Agricolo
mi è venuto male... che schifo -
ti ringrazio, lo avevo letto, ma giustamente avevo saltato il preambolo... In teoria già con la fine del 2023 doveva terminare SSP, poi rimandato alla fine 2024...da più parti si dice che probabilmente verrà mantenuto e chi che verrà modificato modificato il decreto per permettere a chi è in SSP può far parte di una CER, da altre parti no....sui forum vedo confusione...o peggio, persone sicure della loro interpretazione...mentre io mi sono basato su ciò che ho letto e, per me che ho sia il 200 kwp in azienda che i piccoli impiantini domestici in SSP, un filo mi girano ecco...
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Ciao @Primo, penso che tu sia al corrente che è finalmente uscito il decreto CER con alcune variazioni, se ti va poi ne discutiamo...anche perchè non mi è ben chiaro come funziona per chi come me al momento è in SSP. Il MASE ha pubblicato il link per il decreto sulle CER https://www.mase.gov.it/sites/defaul...reto%20CER.pdf Qui le FAQ https://www.mase.gov.it/sites/defaul...%20-%20FAQ.pdf
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Ciao a tutti, uscito finalmente il decreto sulle CER, di seguito incollo il link e quello delle FAQ: Il MASE ha pubblicato il link per il decreto sulle CER https://www.mase.gov.it/sites/defaul...reto%20CER.pdf Qui le FAQ https://www.mase.gov.it/sites/defaul...%20-%20FAQ.pdf qui l'estratto (o una piccola parte) relativa al BIOGAS: ( da pag 26 in avanti) 1. Impianti a biogas 1. Per gli impianti alimentati a biogas l’accesso ai benefici è subordinato al rispetto di tutti i seguenti requisiti: I. Biogas ottenuto da digestione anaerobica della biomassa: a) le vasche del digestato degli impianti, di volume pari alla produzione di almeno trenta giorni, come specificato nell’ambito del pertinente titolo autorizzativo, sono dotate di copertura a tenuta di gas e di sistemi di recupero del gas da reimpiegare per produzione elettrica o biometano; b) l’energia termica prodotta è recuperata ed è prioritariamente autoconsumata in sito, a servizio dei processi aziendali, oppure immessa in un sistema di teleriscaldamento efficiente; c) gli impianti utilizzano in misura pari almeno all’80% sottoprodotti di cui alla Tabella 1, Parte A, allegata al presente decreto e per l’eventuale quota residua prodotti di cui alla Tabella 1, Parte B; d) prodotti e sottoprodotti utilizzati, derivano per almeno il 51% dal ciclo produttivo delle aziende agricole che realizzano l’impianto di produzione elettrica.
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Fotovoltaico in Italia, ad un soffio dai 5 GW di nuova capacità annuale I dati Gaudì di Terna aggiornano ad oltre 4,5 GW la potenza solare installata nei primi 11 mesi del 2023. Per l’Italia si prospetta un nuovo record fotovoltaico dopo i fasti – ormai lontani – del Conto Energia 16 Gennaio 2024 I Numeri del Fotovoltaico in Italia aggiornati a Novembre 2023 (Rinnovabili.it) – Il 2023 potrebbe chiudersi con un consistente record nazionale in materia di energie rinnovabili. Nonostante sia ancora presto per ottenere i numeri finali, dagli ultimi dati pubblicati da Terna attraverso il sistema GAUDÌ (Gestione Anagrafica Unica degli Impianti e Unità di Produzione) emerge un trend più che positivo. Il settore fotovoltaico in Italia è ormai vicino a chiudere l’anno con 5 GW di nuova potenza installata. Una cifra che il Belpaese non vedeva da tempo; per la precisione dall’epoca d’oro del Conto Energia quando il generoso schema incentivante aveva scatenato la costruzione di grandi centrali solari. Allora il picco massimo si era registrato dal 2010 al 2011 con una crescita di ben 9,3 GW annui, imboccando un trend in discesa con la fine del regime, dopo il 2013. Oggi il comparto torna a brillare e ancora una volta è merito degli incentivi. Per la precisione quelli fiscali elargiti con il Superbonus 110% che hanno sostenuto il boom dei sistemi residenziali tra il 2022 e il 2023. Tuttavia quest’anno si è registrato un certo movimento anche nelle taglie commerciali e industriali. La crescita del fotovoltaico italiano 2023 Dai file pubblicati da Terna e aggiornati al 30 novembre 2023 emergono numeri chiari. In undici mesi l’Italia ha installato oltre 4,5 GW di fotovoltaico attivando sul territorio 342.381 nuovi impianti. Di questi solo 7 sono nuovi progetti sopra i 10 MW di potenza unitaria, per una capacità cumulata di 190 MW. Gran parte della crescita annuale si deve ai piccoli impianti, per intenderci quelli di taglia fino a 20 kW, in cui rientrano anche le installazioni residenziali (sotto i 12 kW). Da gennaio a novembre questo segmento ha installato 1.068 MW di nuova potenza a fronte di un aumento di numero di sistemi di 329.549 unità. La crescita mensile della nuova potenza fotovoltaica In realtà l’effetto trainante delle installazioni residenziali è venuto meno con la fine del superbonus 110% e lo slancio di inizio anno per il segmento è andato via via raffreddandosi. Nonostante ciò, la crescita mensile da ottobre a novembre mostra un trend ancora sostenuto. I sistemi solari fino a 20 kW di potenza hanno aggiunto alla rete ben 158 MW. Quelli di taglia commerciale sono cresciuti invece di 73 MW e quelli di taglia industriale di 105 MW. A completare il quadro i grandi impianti con più 158 MW in un mese, di cui 90 MW appartengono alle centrali su scala utility. Riassumendo: in un mese il fotovoltaico in Italia ha installato 494 MW di nuova potenza e se a dicembre 2023 dovesse avvicinarsi ad un risultato simile il solare italiano avrebbe chiuso l’anno con quasi 5 GW di capacità aggiunta nel 2023. Dato in linea con le previsioni di SolarPower Europe, l’associazione di settore in Europa, che il Belpaese ha stimato una crescita annuale di 4,9 GW solari. link:https://www.rinnovabili.it/energia/fotovoltaico/fotovoltaico-in-italia-5-gw-nuova-capacita-annuale/ ben felice che si installi sempre di più soprattutto senza consumo di suolo, quello bisogna preservarlo!
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lavorare in queste condizioni è veramente stressante, sia per i mezzi che per gli operatori... sicuramente molto scenico, ma al sol pensiero di fare una campagna così mi verrebbe male, anche perchè oltre al problema fango/trazione ecc ecc avranno i soliti problemi che capitano a tutti quali rotture e problemi vari...se ci devi lavorare in campo ok...ma in campo con stivali e fango ovunque...
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Ottimo post di @Primo, davvero grazie per aver esposto in modo molto preciso e completo le tue ricerche, a questo proposito mi sono permesso di riprendere un mio vecchio post dove avevo incollato il link che tutti possono consultare per vedere la suddivisione del territorio. Confermo anche che come anticipato da @vara le aziende che consumano molto sono nel libero (da più di 20 anni) e ci troviamo benissimo, essendo clienti in media tensione è decisamente più difficile cambiare operatore rispetto a un privato ma fattibilissimo. Mi permetto di dire che secondo me saranno le comunità energetiche la vera manna dal cielo per agricoli e industriali, io personalmente vorrei farla con il mio vicino agricolo che ha presentato il bando per un impianto a sostituzione dell'eternit. Confindustria ha già organizzato almeno 2 incontri su questo tema, però (che io sappia) non c'erano rappresentanti delle associazioni agricole...
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Ma nessuno dice che non è una buona idea, ma sicuramente l'impatto è notevole... non facciamo qualunquismo gratuito...ti sembra il caso di paragonare delle fonti gestibili e sicure come il fotovoltaico e l'eolica con il geotermico sperimentale che buca la camera magmatica di un vulcano in attività?!