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Giancarlo60

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  1. Grazie per il vostro sostegno, chi è di Foggia come te può partecipare attivamente quanto meno per conoscerci meglio! Siamo ogni mercoledì in camera di commercio a Foggia per seguire la quotazione e controllare le fatture emesse! Ciao giancarlo
  2. Sono socio fondatore di GranoSalus e ringrazio chi ci sostiene, sappiate comunque che in pochi abbiamo sostenuto cause contro Aidepi, Italmopa e Granoro con coraggio ed incoscienza in parte ( rischiando TUTTO ) ma la abbiamo spuntata, al punto di essere riusciti a portare a conoscenza i consumatori dell’esistenza dei contaminanti nella pasta cosa prima ignorata e che continuiamo eroicamente a batterci contro colossi industriali, contro le sindacali colluse e contro la politica corrotta convinti che solo la giusta informazione al consumatore possa di fatto porre fine allo strapotere delle lobby industriali e contro i vari cartelli tuttora esistenti a nostro discapito. Vi invito a darci man forte associandovi anche solo come consumatori perché da soli è dura, solo uniti si ottengono risultati, e quando parlo di risultati non mi riferisco ad altro che dare un prezzo dignitoso al grano per chi come noi meridionali non riesce per motivi legati alla piovosità ad ottenere produzioni come quelle del centro e nord Italia ma si deve accontentare spesso della metà della metà! soffro al pensiero che miei colleghi possano ritenerci interessati a scopi diversi, ma rispetto comunque tutti.
  3. #Contrattodifiliera grano duro Veramente conviene? I retroscena del famoso premio/ha: “Ogni agricoltore potrà ricevere il premio solo per un ammontare complessivo pari a 15.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari secondo le regole del Regime De Minimis (a tale scopo saranno calcolati anche gli importi ricevuti nella precedente campagna). “ Questo vuol dire che, mantenendo nei tre anni una uguale superficie a contratto di filiera, si possono avere non più di 5000€/anno/azienda che equivalgono a soli ha 25 e non 50 ( ha 25 x 200 €/ha = 5000 €/anno ). Ma qual’é l’importo erogato per la scorsa campagna 2016/2017 ? Non si riescono ad avere dati concreti , non vengono resi noti per favorire la sottoscrizione di nuovi contratti, si sa solo che : ”le domande presentate sono state superiori ai 100.000 ettari.” Già, perché se ricordate bene c’era la clausola: “sempre che il numero delle domande non superi il budget così da determinare un taglio all’aiuto per accontentare tutti.” Per l’anno 2017/2018 si è raddoppiato l’ammontare complessivo portandolo a 20 milioni di euro ma rimane invariato il limite a pagamento previsto per soli 100.000 ha. Vogliamo sottolineare che il contributo massimo per ettaro è 200 euro, ma i 20 milioni stanziati andranno ripartiti tra tutti gli ettari che faranno domanda. Pertanto il premio effettivo alla fine potrebbe risultare irrisorio. La superficie a grano duro in Italia è stata nel 2016 di ha 1.432.828 ha la superficie massima ammessa a premio è 100.000 ha. Se solo il 7% della superficie seminata andasse a filiera già non si avrebbe il premio di 200€/ha. Se a filiera andasse il 50% della superficie seminata il premio si ridurrebbe a meno di 28 €/ha. Inoltre per contratto viene pagato a prezzo di filiera SOLO il grano che ha proteine, cosa molto difficile da ottenere; quello che non le raggiunge viene pagato come convenzionale ( e spessissimo rappresenta la maggior parte ) ma comunque rimane l’obbligo del suo conferimento.
  4. Glyphosate e sua presenza nel grano e nella pasta Video trasmissione rai 3 tgr leonardo del 25/10/2017 servizio fatto con la collaborazione di GranoSalus
  5. ma è un articolo del 2008 http://www.ilpuntocoldiretti.it/attualita/Pagine/RinviatoilCetavittoriadiColdiretticonComuni,RegionieConsorzi.aspx GranoSalus non è politicamente con nessun partito, appoggia i politici che difendono le questioni per cui si batte ovvero la tutela della salute dei consumatori e la valorizzazione del grano ( nazionale e non solo purché sano ) attraverso una etichettatura zero contaminanti. I nuovi vespri aiuteranno a pagare le future analisi, non facciamo campagne elettorali ma collaborazione, voi semmai perché non ci aiutate nella lotta associandovi? come consumatori bastano 5 € ! Solo crescendo si potrà combattere politici e sindacati collusi e spingere l’agroindustria verso una alimentazione più sana e quindi una giusta valorizzazione del nostro granosalus !
  6. Le alternative seguono a ruota il destino del grano duro: se si semina troppo orzo o avena o favino i prezzi crollano per eccesso della offerta! Sono terreni asciutti con estati torride che rendono incoltivabile ogni coltura non invernale! Ad ogni modo diciamo sia deformazione professionale quella nostra di voler eliminare le maleerbe! L'industria lavorerebbe tranquillamente anche solo con prodotto di importazione, come in un campo se non combatti le maleerbe prendono il sopravvento, ma poi anziché pasta buona tocca mangiare un minestrone! il guaio è che è contaminato da sostanze ritenute cancerogene.
  7. Faccio un copia incolla dalla whatsapp GranoSalus sul tema contratti: Giuseppe si chiedeva a chi vanno i soldi della filiera!questo il mio parere: i soldi della filiera? per lo più agli stoccatori; a noi il grano di filiera non raggiunge le proteine, ma loro raggiungono proteine e quintali programmati; il pastificio fattura allo stoccatore, non al produttore, per cui allo stoccatore va la differenza di prezzo fra i 28 e passa della filiera e il prezzo convenzionale che prende il produttore che non ha raggiunto le proteine! questo di sicuro succede in annate come quest'ultima in cui anche il convenzionale ha superato il 14% di proteine e loro lo pagano al produttore a 23 ma lo vendono a 28 spacciandolo da filiera, tanto al pastificio interessa solo ottenere i quintali di grano proteico programmati. Noi a scervellarci su come mai non tutto il nostro grano da filiera ha dato proteine sufficienti a prendere il premio e loro fanno cassa! Ed amen ad aumenti di prezzo del grano se riescono con i contratti ad accaparrarsi tutto il grano che vogliono! 28€/q se produci pochi q/ha ( scordiamoci annate record come quella del 2016 soprattutto al meridione ) equivalgono a lavorare gratis per loro
  8. conferito all'Agricola Apricena contratto Granoro La produzione cambia da areale ad areale, io sono a Foggia e qui piove mediamente non più di 600 mm /anno! Lo svevo e l'aureo nella mia zona rendono la metà rispetto a varietà tradizionali come saragolla ed iride, é ampiamente dimostrato dai precedenti tentativi di filiera fatti in passato ad es con Caione, son fuggiti tutti ed ancora si leccano le ferite! Non è assolutamente facile fare quelle proteine. alla fine i costi aumentano ed il grano te lo pagano come convenzionale!
  9. io cerco di non svendere il grano duro sotto i 25 € e di contenere le spese ad es non seminando grano cartellinato ma riseminando il mio seme ed evitando di seminare ringrani inoltre faccio scorta di concime quando il prezzo è basso ecc Bisogna mettere in difficoltà i commercianti che speculano sui prezzi e favorire le coop di produttori. meglio seminare solo maggesi se il prezzo è basso. non vi vincolate con contratti che sono la morte del mercato ed a conti fatti per esperienza personale non convengono nemmeno se si semina antalis
  10. io ho fatto l'anno scorso il contratto con Antalis e non ha raggiunto sempre i 14 proteine necessari, solo in metà dei campi inoltre è risultato poco produttivo insomma a conti fatti il contratto non è convenuto. se poi considerate varietà tipo svevo od aureo, quelle producono la metà delle varietà classiche. fare 14 min proteine non è facile, non ci contare troppo, alla fine se non si fanno te lo pagano come il convenzionale ed il premio ad ettaro promesso è una farsa, ripeto io ho provato e non conviene
  11. Perdi i titoli se non li copri il secondo anno cioè non li perdi solo se fitti per un anno solo e poi li torni a condurre tu
  12. Io sono uno dei sostenitori di GranoSalus e vi posso garantire che in pochi ci stiamo svenando per pagarci le analisi della pasta, sostenere le cause in tribunale che abbiamo avuto da granoro e dall'associazione pastai, tutte finora vinte da noi in tribunale, e che non vi è nessun secondo fine tipo politico o d'altro! stiamo solo difendendo il nostro grano duro e tutelando la salute dei consumatori. Vi esorto a darci una mano associandovi a GranoSalus perché non vedo altra strada se si vuole continuare a coltivare grano duro in Italia
  13. no purtroppo la garanzia è scaduta. Per accorgermene mentre guidavo avrei dovuto guardare in alto e comunque è bastato un nulla per fonderlo perché girando la marmitta veniva quasi a contatto col tettuccio. inoltre fuori c'erano più di 30gradi. le vibrazioni facevano girare continuamente la marmitta e quando me ne sono accorto del tetto fuso la marmitta era di nuovo in avanti. ho pensato ad un corto circuito interno e dato che smontato il tettuccio i cavi elettrici erano a posto sono impazzito per capire la causa. inoltre non si vede quasi per niente da dentro la parte terminale della marmitta perché oltre ad essere alta è molto nascosta dallo specchietto retrovisore interno. Stento a credere che non si sia verificato ad altri. per me la marmitta è stata progettata in maniera sbagliata
  14. voglio segnalare un probabile difetto di fabbricazione della marmitta di questo trattore. in seguito a dissaldatura interna della marmitta per le normali vibrazioni essa ha causato la rotazione del tubo dell'uscita dei gas di scarico verso la cabina, cosa che ha causato la fusione del tetto della cabina. verificate se avete lo stesso trattore che la marmitta non ruoti su se stessa. se è già successo a qualcuno, volevo sapere se la new holland ha risarcito il danno. giancarlo 3387347926 grazie [ATTACH]32611[/ATTACH]
  15. Riassumendo la giornata di oggi al porto di Bari e i colloqui intercorsi con le autorità portuali è emerso il seguente raccapricciante quadro: 1) i controlli del grano duro avvengono normalmente solo su base documentale 2) qualora facciano dei controlli su campioni di grano lo fanno solo per verificare la corrispondenza tra ciò che è riportato nella documentazione di trasporto e la merce realmente trasportata es grano, concime o altro 3)qualora si facciano dei controlli volti a verificare la qualità sanitaria del grano duro i contaminanti Don e Glifosate non rientrano o vi rientrano raramente tra quelli da ricercare 3) qualora vengano svolte indagini più approfondite da parte delle autorità preposte e tali indagini diano risultati positivi in ordine alla presenza di contaminanti, la nave continua ad essere scaricata nonostante il sequestro della stessa o di parte di essa col risultato che tale grano finisce inevitabilmente sulle tavole degli italiani. fonte roberto GranoSalus
  16. http://www.granosalus.com/2017/06/19/sit-in-granosalus-portare-grano-in-puglia-si-puo-purche-i-controlli-siano-efficaci-e-i-sequestri-tempestivi/#more-1427
  17. ho portato prima col carriaggio del grano ad un altra parte per confrontare i risultati con quello caricato sul camion ad un altro a cui pure conferivo.
  18. praticamente si, devo dire che l'antalis dove ha prodotto più di 45 q/ha ha dato meno proteine e non è passato a prezzo di filiera mentre ho spacciato per grano di filiera del l'iride che le aveva date, in definitiva ritengo più vantaggioso l'iride che produce 10q/ha più dell'antalis
  19. Ho raccolto ed in parte già venduto il grano per cui posso fare i conti: Sono in zona Manfredonia Ho fatto con iride proteine 11,5% produzione57q/ha e ricavato 21€x57=1197€/ha mentre con antalis in filiera proteine 15,5% produzione 45 q/ha e ricavato 28€x45=1260€/ha Considerando che l'iride era seme mio svecchiato in azienda ho sostenuto 60€/ha in più per il seme antalis perciò alla fine il risultato economico é stato identico
  20. Ho inserito un post sui contratti di filiera, mi piacerebbe invitare gli agricoltori amici su Facebook a rispondere. Mi autorizzate a condividerlo?
  21. Piano cerealicolo -Contratti di filiera- Premesso che non possano essere applicati coercitivamente in quanto un contratto prevede un accordo fra due parti, quali i motivi per cui io, da agricoltore, sono contrario? -comportano l'assunzione di vincoli che si traducono in spese colturali maggiori, da quelle per la semente che obbligatoriamente deve essere certificata ( + 50 €/ha ) alle maggiori concimazioni e alla necessità di trattamenti anticrittogamici ( + 80 €/ha ) -per la limitata scelta di varietà iper proteiche quindi poco produttive ( - 300 €/ha ) -prevedono un valore minimo di proteine del 14,5% difficilmente raggiungibile -il conferimento del prodotto comporta spesso maggiori problemi logistici e maggiori spese di trasporto -la durata è poliennale -il prezzo fissato contrattualmente è basso, copre solo le spese -il compenso di 100 €/ha è solo ipotetico ed in realtá una farsa perché se vi aderissero tutti sarebbe di pochi euro/ha, max 10 -falsa è pure l'affermazione che tali contratti permetterebbero di ottenere una qualità migliore della pasta se non da un punto di vista solo industriale, pastificatorio e non certo organolettico in quanto paste molto proteiche sono meno digeribili e causano intolleranza al glutine. Più proteine vuol dire meno qualità per il consumatore. -violano le leggi sulla concorrenza, legate alla domanda ed alla offerta, distruggendo così il mercato del grano, comparto in cui non sono prevedibili i costi, da quelli delle materie prime a quelli energetici ecc. né i ricavi soprattutto in considerazione che il clima mediterraneo è fortemente instabile ed imprevedibile. -Ma soprattutto temo che, con l'abbattimento dei dazi doganali (ceta e ttip) e con un grano nazionale iper proteico, il nostro grano possa venire utilizzato per tagliare partite di grano di importazione sempre maggiori perchè meno costose in quanto più scadenti qualitativamente e sempre più piene di contaminanti nocivi alla salute umana quali le micotossine, il glifosate, i metalli pesanti ecc. decretando così la fine della cerealicoltura meridionale. Il contratto di filiera gioverebbe solo agli interessi economici degli industriali della trasformazione ( molini e pastifici ) non porterebbe ad una reale valorizzazione del Made in Italy né risolverebbe la crisi della nostra agricoltura meridionale che chiede solo il riconoscimento di un prezzo più dignitoso e giusto del grano duro e di porre fine a queste indegne speculazioni e soprattutto non tutelerebbe la salute di noi consumatori. Che ne pensate? Secondo voi in molti lo hanno sottoscritto?
  22. Ogni mercoledì mattina alle ore 11 presso la camera di commercio di Foggia i cerealicoltori si riuniscono per manifestare contro il crollo del prezzo del grano,aiutateci a sostenere la battaglia del grano partecipando numerosi
  23. Si è calcolato che sarebbe non più di 3€/ha se aderissero tutti ai contratti di filiera, in realtà però finora nella loro trappola non ci è cascato nessuno. Inoltre a breve raddoppieranno i prezzi del grano nazionale e ci sará da ridere.
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