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Giancarlo60

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  1. https://durodisicilia.wordpress.com/2021/09/04/quanto-dura/
  2. si,sono riferiti a zone varie numero zona /nome zona /prezzo cwad/differenza col precedente prezzo considerate la tendenza generale nel tempo, ci sta che non sempre sia verde…
  3. Il prezzo del duro italiano dipende da quello del canadese, fate conto che non bastano 6€/q in più per trasportarlo in italia. Prima che cali Amc Altamura, principale riferimento del prezzo del duro italiano, calerà il prezzo del canadese , che possiamo vedere quì: https://www.pdqinfo.ca/ https://www.620ckrm.com/2021/09/02/opening-grain-prices-thursday-sept-2/ cliccando su regional prices compaiono i prezzi del cwad: quello 1 è il migliore, il 3 è quello che viene più importato in Italia perché costa meno , il 5 é quello che mangiano in canada i maiali; importiamo in Italia anche quello , vedi nave Sumatra…
  4. Paese che vai regole che trovi…ed anche fuori regole! io lo ho fatto (grano da seme) per decenni, con quelle condizioni; poi ho optato per la filiera. Quello che faceva schifo era che negli ultimi anni molti sementieri zona Fg ti davano il seme di prima riproduzione al costo della seconda e tu gli consegnavi il seme che ti veniva pagato un’euro in più. Optai per la filiera perché garantiva un prezzo minimo di 25 mentre vendetti l’anno prima a maggio a 19, costretto dallo stoccatore che “doveva liberare i silos per il nuovo raccolto” in filiera ci sono stati anni in cui sono andato bene, i primi, in cui la differenza di prezzo era anche più di 7€, ma complessivamente in 5 anni d’esperienza a conti fatti ben poco è il grano che è passato a filiera, risultato cioè proteico. Sinceramente oggi non la trovo più conveniente, se rimangono invariate le condizioni.
  5. Quanto al grano da seme, è vero che vada chiuso entro settembre quindi se uno ancora non l’ha venduto dovrebbe prendere 3€ in più della quotazione di quando si vuole vendere. Se i sementieri han già chiuso molte partite potranno applicare prezzi di vendita del seme minori di quelli di chi ancora non lo ha comprato; oggi volendo ad es potrei procurarmi il seme a 60€/q, c’è già chi me lo venderebbe… Il prezzo del seme conciato e cartellinato dovrebbe secondo me non superare di 15/20€ quello del grano comune, se comprano a 39+ 3 a luglio, 60 è un prezzo onesto. Chiedere 80 o 100 euro/quintale per il seme invoglia solo a seminare altro, non far sapere i prezzi del seme fino a novembre pure. Direi quindi il seme chi può stoccarlo veda di procurarselo e fissare il prezzo quanto prima, per non pagarlo troppo.
  6. No, mica tanto campato in aria quel che dico! Io ad es: ho fatto filiera con granoro e coop agricola apricena che stocca lei il grano e se il molino De Vita non lo dovesse pagare lo venderebbero sul mercato libero;non ha nessun limite max di prezzo, nè vincolo di vendita (devi scegliere solo in che mese vendere, quanto vuoi venderne, e si fa la media delle 4 quotazioni cciaa fg più premio proteine), ha limite 14% cioè più basso, posso ridurre le superfici a filiera quando e come voglio, ciò non toglie che la ritenga sconveniente per l’anno prossimo perché seminerò varietà più produttive che non fanno proteine ma anche 15q/ha in più, visto che ora la domanda è forte e lo rimarrà fino al prossimo raccolto canadese. A chi si lamenta che le filiere oggi non vogliono pagarlo più di 35-38 dico che han accettato loro firmando contratti improponibili tipo de cecco o barilla. Fare contratto di filiera non dice nulla, vi è contratto e contratto, e non è detto che possa essere rivisto biparte anziché meramente accettato
  7. Per essere valido il contratto di filiera va ricontrattato: •esso cone punto di partenza deve presupporre l’esistenza di una cooperativa di agricoltori vera, che stocchi lei il grano, di modo che se il molino legato alla filiera non ti paga il prezzo stabilito non gli conferisci più grano ma lo vendi sul mercato libero. •dovrebbe prevedere un prezzo minimo che garantisca di riprendere le spese, quindi molto superiore a quelli attuali, dipendente dalla produzione media delle varie aree( al sud, meno produttivo, non dovrebbe scendere ad es: sotto i 30€/q). •tale contratto deve includere il grano fino, ovvero 12% proteine, 78 di ps, con premi via via crescenti in caso di proteine superiori, ad esempio 2€/q per ogni punto percentuale di proteine superiore. •nel caso il mercato libero superi il prezzo minimo, si deve fare riferimento alle quotazioni massime della cciaa prescelta mantenendo i premi stabiliti in caso di proteine superiori, lasciando massima libertà di vendere la settimana prescelta dall’agricoltore, non vi devono cioè essere vincoli di vendite differite nell’arco dell’anno nè deve prevedere un prezzo massimo. •vi deve essere libertà di aumentare o diminuire ogni anno gli ettari a contratto a piacimento dell’agricoltore. •non vi devono essere vincoli di scelta varietale, cosicché stá all’agricoltore decidere se seminare varietà più produttive ma meno proteiche o viceversa •nel caso il grano conferito sia di qualità inferiore al fino deve essere lasciato libero l’agricoltore di conferirlo fuori filiera al miglior offerente •va aggiunta l’iva imho
  8. Per essere valido il contratto di filiera va ricontrattato: •esso cone punto di partenza deve presupporre l’esistenza di una cooperativa di agricoltori vera, che stocchi lei il grano, di modo che se il molino legato alla filiera non ti paga il prezzo stabilito non gli conferisci più grano ma lo vendi sul mercato libero. •dovrebbe prevedere un prezzo minimo che garantisca di riprendere le spese, quindi molto superiore a quelli attuali, dipendente dalla produzione media delle varie aree( al sud, meno produttivo, non dovrebbe scendere ad es: sotto i 30€/q). •tale contratto deve includere il grano fino, ovvero 12% proteine, 78 di ps, con premi via via crescenti in caso di proteine superiori, ad esempio 2€/q per ogni punto percentuale di proteine superiore. •nel caso il mercato libero superi il prezzo minimo, si deve fare riferimento alle quotazioni massime della cciaa prescelta mantenendo i premi stabiliti in caso di proteine superiori, lasciando massima libertà di vendere la settimana prescelta dall’agricoltore, non vi devono cioè essere vincoli di vendite differite nell’arco dell’anno nè deve prevedere un prezzo massimo. •vi deve essere libertà di aumentare o diminuire ogni anno gli ettari a contratto a piacimento dell’agricoltore. •non vi devono essere vincoli di scelta varietale, cosicché stá all’agricoltore decidere se seminare varietà più produttive ma meno proteiche o viceversa •nel caso il grano conferito sia di qualità inferiore al fino deve essere lasciato libero l’agricoltore di conferirlo fuori filiera al miglior offerente imho
  9. In campagna si dice: il maiale un anno campa. Basta contratti di filiera, a conti fatti son sempre una fregatura
  10. Oggi Bologna + 2,7€/q ci vorrà tempo ma supereremo i 50q/ha; già ora il canadese va a 41 e altri 6 per portarlo in Italia; probabilmente li supererà abbondantemente, penso fino a dicembre sarà un continuo aumentare, non oso pensare che succederà se il raccolto australiano dovesse andar male...
  11. È il momento di avanzare pretese migliori, ma l’assurdo è che uno stesso pastificio faccia contratti diversi come condizioni con cooperative diverse. Assurdo. Se poi consideriamo quante siano le false cooperative...
  12. Nessuno vuol rinunciare a seminare grano duro, ma ora il momento è buono per trattare, mentre se vi fosse abbondanza d’offerta semplicemente acquisterebbero altrove come da sempre fanno. Solo ora che sono in difficoltà per scarsità d’offerta sarebbero disposti a cedere ad un accordo biparte
  13. Forse il guaio è che ne seminiamo troppo di #granoduro, meglio affamarla un’agroindustria che preferisce un grano #glifosato pur di non pagare il giusto prezzo il grano nazionale! Per assurdo oggi in regioni come la Sardegna e la Sicilia i prezzi sono fermi per il cartello dei pochi compratori! È uno schifo che il prezzo del grano duro italiano, che è sano, debba dipendere da quello del canadese,che è glifosato, rimanendo sempre indietro!
  14. E li supera abbondantemente, ma tanto a dicembre arriva l’australiano e riporta i prezzi a scendere, dopo aver pagato il seme 90€ si venderà poi a prezzo degli anni precedenti... Io manterrei programmi di semina come gli altri anni pure perché aumenta non solo il duro ma tutto, dal tenero all’orzo, avena, favino! Comunque questi aumenti decreteranno la fine delle filiere, visto che quasi tutte prevedono un prezzo massimo e vendite programmate. Su Fg già pagano 37 il proteico fuori filiera e manca ancora un’ultima quotazione alla cciaafg, se continua come le ultime saranno altri 2€! Vedremo cosa inventeranno per cercare, inutilmente, di ingessare i prezzi a settembre. Ma già si capisce che per non bloccare la produzione di pasta si scanneranno. E molte saranno del tutto prive di grano italiano. Di fronte ad un eventuale blocco del prezzo per speculazioni molti agricoltori, vedendo aumentare tanto seme, concime e gasolio anzi opteranno secondo me per non seminare. imho
  15. Tutti in aumento! Ho ordinato il perfosfato triplo una motrice a 54 ivato zona Foggia, pagamento alla consegna.
  16. No, a 31 va il ???cwad1, il nostro fino ha il prezzo del ???cwad 3, quello che in ??va ai maiali
  17. Su Foggia il duro è partito a 30, il favino 28 e l’orzo 18,( ma su benevento 23 ) prezzi bassi,oggi ad Altamura il ??? quota 31 ed in Algeria ???? lo respingono per la puzza ed insetti
  18. l’antalis mio (Foggia) ha preso meno malattie del saragolla, questo anno penso septoria e mal del piede più che ruggini, ( non vi sono state le condizioni ne di temperatura ne di umidità ) il grano si è ammalato in levata, molto precocemente
  19. Chiedo scusa, errata valutazione di superficie... la resa è stata 56
  20. Mietuto l’orzo, usciti 81 q/ha zona Manfredonia Fg varietà Dingo. Che prezzi ci sono? Sentivo la soia ha raddoppiato il prezzo trascinando al rialzo anche quello del favino e dell’orzo. Qui si parla per l’orzo di 22 €/q, qualcuno può confermarlo? C00E90DD-2FD2-432E-B041-9FF50DE74829.MP4
  21. per il duro ci vogliono una decina di giorni trebbiato il favino 18q/ha prezzo 28 l’orzo domani trebbio, penso produzioni sui 50 e prezzi alti, sentito anche 23
  22. Non è una buffonata, il de minimis lo si è preso, anche se il primo anno a prezzo pieno, poi il terzo solo 54€/ha. Il discorso è che se si fosse fatto tutti filiera il mercato avrebbe cessato di esistere con le sue quotazioni superiori a quelle dei contratti ed in annate come l’anno scorso si sarebbe venduto il proteico di filiera a solo 27-28 €/q mentre si è verificato che l’anno scorso il proteico fuori filiera è stato acquistato cash alla pesa anche a 35€/q, pur di accaparrarselo; per cui in un mercato fortemente speculativo con acquirenti che fanno cartello e sindacati culo e camicia degli industriali ( vedi confagricoltura che si presta ad organizzare il durum day) conviene non vincolarsi e vendere subito al miglior offerente quando i prezzi a giugno partono alti. Il contratto voglio dire sarebbe pure valido ma a prezzi giusti, da desert durum, svincolati da quelli di mercato visto che in Italia gli acquirenti riescono ad imporre al grano italiano, che è tossicologicamente migliore del canadese ed oggi anche ricco di proteine col nuovo ricambio varietale, i prezzi più bassi a livello mondiale
  23. L’antalis non è decisamente una varietà fra le più resistenti al gelo, non sei il solo a lamentare danni, ma il peggio è che nemmeno piove. Le varietà precoci sono più soggette al gelo, il vicino o ha seminato dopo o ha varietà medio tardive. Diciamo che se perdura questa siccità, i chicchi rimasti si fan grandi anziché rimanere scagliette. Se e poi piove magari riempe però meglio anche l’accestimento. Se avesse piovuto sempre in maniera ottimale ed i campi fossero stati ad esempio da 50ql il gelo avrebbe avuto maggior peso come danni voglio dire. Non ridurti più così tardi a diserbare, bene non ha fatto...
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