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luigite

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  1. luigite

    Grano Saraceno

    Problema trebbiatura per possibile troppa umidità alla raccolta? In pianura con un corretto investimento che non da fallanze con maturazioni scalari, l'unico problema sono possibili infestanti ancora verdi e umide con la coltura da trebbiare.
  2. importante che è ripartito lo sviluppo della coltura dopo il diserbo. Distanza tra le file? Se sono piccole e multicolore forse derivano dagli ecotipi umbri.
  3. luigite

    Grano Saraceno

    se il terreno è irriguo si può fare anche come secondo raccolto.
  4. Ancora non sono in fioritura? Per essere state seminate a fine gennaio ancora non chiudono la fila a meta aprile dipende sicuramente dalla varietà.
  5. Collina asciutta pedemontana in Abruzzo, simile cone terreno e clima a quella marchigiana. Sul non concimato le rese sono in quel range dai 15 ai 20-25q/ha. Le colture prima del grano sono in genere o medicaio, o leguminose (pisello, favino), ristoppio o riposo del terreno (di 1 anno). La variazione tra una varietà o l'altra e poca, qualche quintale in più o meno. Invece con la concimazione le rese sono differenti però dipendono molta dai quantitativi apportati, quindi sono costi aggiuntivi che devono avere poi un effettivo riscontro alla vendita(euro/q), esempio con una spesa di 100-150 euro ad ettaro alcune varietà, in annate buone, riescono a produrre anche 35 q/ha. Altri utenti del forum riportano rese maggiori con concimazioni più abbondanti, inoltre al Nord per il tenero anche con costi di concimazioni non elevatissimi si raggiungono facilmente i 50-60qli/ha. Il prezzo al quintale varia molto dipende dalla tipo di filiera e se ci sono degli obiettivi qualitativi da raggiungere. Per la mia esperienza al non concimato su terreni collinari un'alternativa molto valida sono i grani antichi a taglia alta che producono come i "moderni" non concimati ma hanno un prezzo al quintale di gran lunga superiore. Molte volte bisogna stare attenti alle lavorazioni e all'epoca di semina per non farli allettare come il farro tradizionale, anche su ristoppio dopo medicaio al secondo anno di cereale.
  6. grano in biologico, anni passati, già fatto in precedenza? Come rese (grosso modo)?
  7. purtroppo è cosi, però bisogna dire che con le orticole da seme in generale e con le biologiche ancor di più si riescono a fare PLV ad ettaro che con altre colture in collina sono impensabili. E' chiaro che sono colture impegnative sia come costi che lavoro e soprattutto non sono da "improvvisati", perciò si fanno in zone vocate e con aziende "preparate" tecnicamente, in grado di poterle gestire.
  8. si è sempre la stessa problematica che si ha con le colture da seme anche convenzionali, le ditte che ritirano il prodotto se va oltre quello che serve a loro, trovano sempre mille motivazioni per aumentare lo scarto e pagare di meno l'agricoltore! Dal punto di vista agronomico invece l'alternare colture a semina autunnale con colture a semina primaverile, dove possibile, aiuta molto a limitare le infestanti.
  9. si anche orticole ma non da seme, è quando è disponibile il seme certificato biologico, prodotto in Italia e soprattutto in regione limitrofe preferisco quello, perciò chiedevo della cima di rapa se nelle Marche si moltiplicano anche altre varietà oltre la sessantina. Quindi sia la rucola da seme che la cima di rapa da seme si fanno a semina primaverile, semina diretta di precisione a febbraio-primi di marzo? C'è molto tempo per pulire il letto di semina in maniera ottimale dopo un cereale in definitiva, invece come infestanti a ciclo primaverile su queste colture non sia hanno grossi problemi es. infestanti che possono determinare scarti sul prodotto trebbiato ?
  10. Portasemi sono tutte a semina autunnale o fai anche qualcuna a semina fine inverno-primaverile? Se fai tutte colture a semina autunnale compresi i cereali è abbastanza impegnativo come lavorazioni e gestioni varie, mettere in rotazione un prato avvicendato come la medica a semina primaverile e che ha bisogno di sfalci ripetuti nel corso dell'anno aiuta molto a non ritrovarsi in situazioni difficili da gestire.
  11. per rompere il medicaio stesse lavorazioni delle stoppie quindi erpice a dischi e ripuntatore leggero? Prato di medica quanti anni lo hai fatto durare? con coltivatori con ancore a zampe d'oca o attrezzi combinati si riescono a fare meno passaggi, d'altro canto passaggi ripetuti aiutano a fare diverse false semine consecutive. In generale dipende dalla finestra temporale che si ha a disposizione e del periodo dell'anno in cui si eseguono. Invece in assenza di problemi di infestazioni da perenni o dopo prati, in biologico, più si tiene il terreno coperto da colture e/o da intercalari meglio è, apporto continuo di sostanza organica e limitazione emergenze infestanti che nascono da seme.
  12. farro dopo trifoglio? trifoglio alessandrino? Da seme o affienato? adesso no, a 180kg/ha dopo medicaio con l'accestimento che fa il farro non ricaccia niente. Gestione residui colturali: nella rotazione che hai sempre fatto (=trifoglio-farro-portaseme) come hai gestito quelli del farro? e soprattutto se non asportati si sono decomposti con tempistiche accettabili? (Da non trascurare l'apporto di sostanza organica stabile)- come disponibilità in biologico c'è solo la sessantina, come se in Italia le ditte (o meglio una sola credo) fa fare solo quella a chi fa seme bio, confermi?
  13. Alla perfezione, perche? Per gestire diverse problematiche: 1) rinascite: meglio avere rinascite di grano nel farro o rinascite di farro nel grano? Sono più problematiche rinascite di farro nel grano, il grano non va decorticato a differenza del farro e quindi ci si ritrova con della granella vestita in mezzo al grano. E più un problema di chi lo ritira ma anche lo andrà a pagare. 2) stoppie/paglia: il farro produce una quantità più che doppia di paglia rispetto ad un grano comune. Tritandola si ottiene una bella massa, non arandola sotto ma o lasciandola in superfice o interrandola superficialmente sicuramente ci sono meno problemi di sottrazione dell'azoto al terreno rispetto all'aratura. La differenza lo fa il terreno se è la sostanza organica è importante, se è un medio impasto, se viene da anni di medica e c'è comunque riscrescita di medica c'è la può fare a "digerire" tutta quella paglia. Il grano in successione prevedi di non concimarlo, di vedere come viene senza apporti? 3) ricacci medica su grano: apporteranno pure azoto ma alla trebbiatura non sono il top sul grano, della massa verde e umida. Mentre il farro è a taglia alta, si può trebbiare alto eventualmente, per il grano se ci ritrova con la medica verde in fase di trebbiatura? cipolla da seme?
  14. Il discorso cambia perchè non arando per rompere il medicaio, ma rompendolo in minima lavorazione in fine estate sicuramente cede molto ma molto meno azoto alla coltura successiva in questo caso il farro. Ad Ancona c'è un azienda biologica che ha fatto prove di semina su sodo del farro su medicaio. Il farro usato mi sembra di capire che è il tradizionale a taglia alta, quindi molto accestimento e competitivo con le infestanti. A livello di tecnica, in biologico, rompere un medicaio in minima lavorazione non è semplice, solo organi discissori si "sarchia" solo la medica quindi attrezzi combinati che devono tagliare la radice ad una certa profondità. Nel caso però di cereali a taglia alta come il farro tradizionale o i grani antichi avere ricrescita di medica può essere anche un non problema, invece nel caso di un grano tenero o duro il problema c'è. Rese da aspettarsi. Per il farro se è il tradizionale medio-basse, tanta paglia poca granella. Per il grano dopo farro dipende se poi si va a concimare o meno, e il grado di infestazione che si avrà che limiterà più o meno la resa del grano. Per il discorso farro e poi grano è chiaro, operando sempre in minima, vanno gestite alla perfezione i le stoppie e i residui colturali per vari discorsi. Portasemi? Portasemi solo di foraggere o anche ortive?
  15. questo dipende da come è stato rotto li medicaio (tecnica, con quale lavorazione del terreno), periodo (estate, autunno, etc) e tipologia di terreno (argilloso, medio impasto, sciolto, etc.) non è tanto la resa a ettaro del farro dopo il medicaio ma lo "spreco di azoto", tanto azoto sprecato per una coltura che se ne accontenta di poco (rispetto ad esempio a grano tenero e duro). Il rischio con il farro dopo medicaio è avere una resa bassa non per difetto di azoto ma per eccesso, quindi troppa fittezza, troppo accestimento e quindi vistosi allettamenti. Altre valutazioni da fare: farro, quale farro? dicocco, varietà? Kg/ha di seme vestito? Dopo medicaio sono state fatte concimazioni? farro come orzo e avena sono adatti come cereale a paglia dopo grano
  16. oltre la dormienza minore che anticipa la ripresa vegetativa in primavera e accorcia il riposo invernale. c'è anche da valutare il ritmo di utilizzazione esempio con tagli intensivi fatti a minor distanza tra di loro, fatti in fasi anticipate, la vita del medicaio sarà minore.
  17. agricoltore poi nel tempo libero cerco di confrontarmi ed approfondire sulla base delle conoscenze "scolastiche"
  18. Calcare totale e calcare attivo (grosso modo)? Restando sulle mediche della Semia (Cgs), può sembrare strano, ma a livello produttivo in molti areali (anche a Pisa) ha dato maggiori risultati la Casalina (selezione ecotipo umbro) e la Picena GR rispetto a Letizia. Garisenda della SiS. Pomposa e Riviera queen. Poi ci sono quelle derivate dagli ecotipi toscani dell'Università di Pisa, la cv. Messe è quella proprio del Piano di Pisa le altre sono commercializzate da Semetica es. Etrusca(maremmana), Mirabile, etc. A livello produttivo tra le "toscane" quella che da migliori risultati produttivi è la Maraviglia.
  19. appunto per seminare a Settembre devi partire molto pulito. Quindi devi mettere in conto una buona finestra estiva di terreno libero per fare diverse lavorazioni del terreno tra cui l'aratura il più presto possibile.
  20. in presenza di molte infestanti graminacee, in biologico, meglio semina in primavera che in autunno almeno sono molto meno competitive con la medica a primi stadi di sviluppo. Fino ad un certo punto la consociazione medica-infestanti graminacee può avere dei benefici ma se diventano preponderanti... Oltre la medica e gli erbai ci sono anche altre leguminose poliennali di minore durata rispetto alla medica, ma da vedere se sono adatte a quell'areale e il costo delle semente. Gli erbai in genere sono quelli che hanno costi d'impianto e sementi minori e, durando meno di un anno, liberano subito il terreno per le altre colture
  21. si purtroppo in alcuni areali già a partire dal quarto anno si assiste ad un calo. Almeno a livello produttivo nel secondo e terzo anno da risultati soddisfacenti? Sono terreni di pianura medio impasto tendenti all'argilloso?
  22. luigite

    Pac 2023-2028

    Su alcune produzione vegetali (es.grano duro, pomodoro da trasformazione, colza e girasole su contratto) e su alcune produzioni animali, rispettando determinate condizioni, si ha diritto a ricevere questi contributi "aggiuntivi".
  23. luigite

    Mais

    In asciutta con semina anticipata con terreno buono e annata "nella norma" che produzioni ci si può aspettare?
  24. Interessante è vedere il comportamento di Itaca in alta collina. Varietà usata in precedenza, era Giulia, che giudizio complessivo come produzione e persistenza negli anni? Petro 33 Bio come concimazione di fondo che quantitativi consigliati penso almeno 4qli/ha?
  25. dalle foto purtroppo si vede che la maggior parte delle infestanti sono graminacee e sono già molto sviluppate (più del frumento). Quindi dovendo strigliare pesante si rischia di cavare le piante di frumento e "sarchiare" le infestanti graminacee (loietto, etc). Invece strigliando leggero, alle graminacee infestanti ormai non si può fare più nulla, il frumento non viene rovinato eventualmente se ci sono delle dicotiledoni appena nate quelle si riescono a scalzare e con tempo asciutto a fare morire per essicazione. Quindi è da valutare lo stato di infestazione soprattutto confermare, come sembra dalle foto di qualche settimana fa, che le infestanti graminacee sono molto più sviluppate (e con apparato radicale più"ancorato") rispetto al frumento e vedere se sono emerse infestanti a foglia larga. Allora in questo ultimo caso può avere senso una strigliatura leggera.
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