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Tiziano1

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  1. .... fossero stati anche 4.... Complimentoni!!
  2. Tecnicamente i cv alla barra (o al gancio) determinano la stessa capacità operativa nel tempo, indipendentemente dalla tipologia del trattore, in quanto il "Cavallo vapore" sta ad indicare un lavoro svolto in una determinata unità di tempo, ed è costituita da due valori: la forza espressa dal moto (momento torcente per i motori o kg al dinamometro al gancio) e la velocità. 1 CV = 75kg x 1 metro/secondo; per avere 2 cavalli possiamo fare 150kg x 1 metro/secondo, oppure 75kgx 2 metri/secondo; o un valore intermedio ma che dia lo stesso risultato. Cercando di sintetizzare al massimo possiamo fare un esempio: con un 50 cv cingolato, sfruttando la sua capacità di traino possiamo arare con un bivomere a 4 km/h, mentre con un ruotato da 50 cv ci possiamo permettere solo un monovomere, ma possiamo correre al doppio della velocità, 8 km/h, perciò alla fine di un tempo cronometrato avremo arato la stessa quantità di terreno. Ora non ho possibilità di pubblicare, ma se osserviamo gli specchietti delle prestazioni al gancio dei vari trattori, osserveremo che il massimo dello sforzo al gancio, con un cingolato lo si ottiene solo nella prima marcia (intendo i cingolati come quello in oggetto e similari), mentre un ruotato riesce ad esprimere uno sforzo al gancio sostanzialmente uguale nelle prime 3-4 marce, in quanto in quelle basse riesce a far slittare le ruote oltre il 15% utile. Ritornando, però, alla domanda originale di questo argomento, ovvero: <<a che trattore a ruote equivale un trattore a cingoli nei lavori da tiro?>> , in questo caso, escludendo la velocità di esecuzione del lavoro, ma solo la capacità di traino pura, il cingolato è assai prestazionale, in quanto essendo più pesante "costituzionalmente" ha pure il vantaggio di una aderenza totale e persino di aumentarla a motivo delle costole di aggrappamento che affondano nel terreno.
  3. Tiziano1

    Lombardini LDA450

    L'hai appena preso? Se sembra a posto, direi che non serve altro se non olio nuovo, pulizia "scrupolosa" filtro aria e sostituzione filtro gasolio. Il filtro olio dovrebbe essere espletato dalle cavità contenute nell'albero motore e funzionanti per centrifuga, andrebbero pulito solo in caso di smontaggio motore. Per scrupolo, dopo qualche ora di lavoro serio, cui l'olio si sia scaldato per bene, farei un cambio olio, così a portare fuori eventuali residui nascosti.
  4. Grazie!😊, Nella willis mi pare avesse l'assale anteriore DANA 25, ma non so se avesse gli rzeppa; ad ogni modo, nelle auto a trazione anteriore arrivarono a metà anni 60, perchè molto costosi, e le trazioni anteriori erano utilitarie, perciò la cosa "cozzava" dal punto di vista dei costi (e per quello esistevano tante trazioni posteriori) Infatti la R4 aveva i doppi cardani, che però inducevano vibrazioni alla guida in certe particolari situazioni. L'elevata industrializzazione ha poi fatto il resto.
  5. Dunque, la questione è spinosa perchè sono tanti i fattori che entrerebbero in campo per definire similari due trattrori nelle prestazioni che possono esprimere, tantopiù se hanno sistemi di trazione estremamente differenti come un ruotato e un cingolato di ferro. Poi non bisognerebbe cedere alle sensazioni "a pelle" ma affidarsi a prove strumentali e suoli standard in modo da poter stabilire condizioni paritarie e univoche. Ultimo, ma non secondario, la capacità del trattorista di capire bene la macchina e metterla in grado di dare il meglio di se (quanti non sanno usare lo sforzo controllato?....). Detto ciò, il cingolato di ferro, al gancio, riesce a sviluppare una forza pari al suo peso (in certe condizioni, anche di più), mentre un ruotato, anche dt, non potrà mai avvicinarsi a tali valori, ma solo parzialmente; peggio ancora il semplice trazione. Stando ai dati di omologazione, OCSE/OECD , pubblicazione CNR "prove di omologazione di trattrici agricole e di altre macchine agricole" biennio 1971-1972 - Fiat 455 CI/1, peso con conducente 2610 kg (senza soprasuole), su pista in terra: sforzo max di trazione alla barra 2822 kg - Fiat 480/6 2 rm, peso con conducente 1850 kg (senza zavorre), su pista in cemento: sforzo max di trazione alla barra 1435 kg - Fiat 640/8 2 rm, peso con conducente 2210 kg (senza zavorre), su pista di cemento: sforzo max di trazione alla barra 1710 kg - Fiat 1000 2rm, peso con conducente 3500 kg (senza zavorre), su pista di cemento sforzo max di trazione alla barra 3050 kg - Fiat 1000 dt, peso con conducente 4070 kg (senza zavorre), su pista di cemento sforzo max di trazione alla barra 3498 kg - Same 480 Ariete dt, peso con conducente 3420 (senza zavorre), su pista di cemento sforzo max di trazione 2870 kg Ho messo i valori dei trattori abbastanza diffusi e "capibili" dalla maggior parte di noi per dare una proporzione sui valori sviluppati e poterne trarre valori di confronto realistici. Questi dati sono stati determinati in sede di omologazione ed erano disponibili e utilizzabili in tutto il mondo occidentale per poter vendere il mezzo su questi mercati. le relazioni, poi, prevedevano la potenza al volano del motore, i consumi specifici al traino, alla pdp, alla puleggia, e altri valori relativi. I valori di traino (dinamometro) erano anche valutati con le zavorre, nei doppia trazione anche con la dt disinserita; nonchè con le varie altezze possibili al gancio quando era registrabile in altezza (fino a quando il trattore "non alzava il muso" effetto bauncing).
  6. In efetti non riesco capire la situazione; magari se ci dici di che tipologia di macchine e relativo organo stai accennando. Comunque un giunto, omocinetico o cardanico, ha il compito di rendere solidale (e di trasmettere una coppia positiva o negativa) due alberi ruotanti e di permettere una angolazione tra di loro. Poi una precisazione: il giunto omocinetico, sarebbe quello che, indipendentmente dall'angolazione assunta, riesce a mantenere la rotazione angolare identica all'albero che dà il moto; l'esempio più classico sono quelli a sfera tipo "RZEPPA" montati sulle autovetture a trazione anteriore. I giunti cardanici (tipo quelli degli alberi di trasmissione del moto trattore-attrezzo, oppure montati sulle dt dei trattori) hanno il difetto, nella rotazione con angolo accentuato, di "restituire" il moto con continue accellerazioni e rallentamenti in funzione della posizione della crocera, infatti chi usa l'erpice rotante, se alza molto l'attrezzo facendolo funzionare - e di conseguenza col cardano molto angolato- prende a sbatacchiare rumorosamente proprio per la diseguaglianza di moto indotto dal cardano.
  7. Tiziano1

    Chiarimento olio cambio

    Nel libretto uso e manutenzione del 1880 (che dovrebbe condividere le soluzioni meccaniche) viene indicato: - cambio di velocità litri 18,3 - trasmissione posteriore (coppia conica-riduttori laterali-freni) e sollevatore litri 58,9 (dt) lubrificante indicato Oliofiat TUTELA MULTI F Perciò si deduce che ci siano due entità separate; infatti le due astine, i due scarichi e i due ingressi di rifornimento stanno ad avvalorare ciò.
  8. pubblicazione non identificata, Belarus
  9. novembre 1983, Informatore agrario, Carraro
  10. marzo 1976, Informatore agrario, Massey Ferguson 595
  11. Vai a questo link, operazione n°19 http://tracteurs.someca.free.fr/docs/300_fiat_plan.pdf
  12. Tiziano1

    Fiat 352 C

    Domanda giusta, altrochè; il problema sta nel fatto che i libretti uso e manutenzione Fiat disponevavo della parte più importante delle operazioni di manutenzione, capacità e qualità dei rifornimenti, in una tavola pieghevole allegata in una tasca triangolare nella parte posteriore del libretto stesso, che essendo libera, poteva essere tolta ed appesa nel locale dove veniva effettuata la manutenzione del trattore. Cosa comoda, ma disdicevole, in quanto poi tale allegato veniva poi regolarmente perso se non buttato via; per cui spesso si trovano dei libretti uso e manutenzione "monchi" e con la loro tasca vuota. Ecco il perchè non trovi le capacità dei vari rifornimenti e le ore cui vanno affettuate; nonchè le registrazioni varie. Del 312c e simili, lo trovi al link qui sotto; comunque il motore tiene poco più di 5 litri http://tracteurs.someca.free.fr/docs/312c_332c_352c_it2.pdf
  13. Io le ho, pazienta un po' e le pubblico.
  14. ottobre 1970, Informatore agrario, Castor
  15. dicembre 1978, rivista "Il solco" organo ufficiale John Deere
  16. settembre 1978, Informatore agrario, Trattori Ferrari
  17. Per come la vedo io, se alla ruspina verde del primo video si aggancia un trattore serio, rovesci indietro il tutto, perchè se ci sono fondi compatti, le ancòre faranno difficoltà ad fittonare ma quando entreranno faranno notevole resistenza (altra cosa nel terreno smosso); quella del video del link, più che ruspa o scraper sembra un cassoncino distributore e, oggettivamente, non ne ho mai visti in azione. Poi dipende anche da che tipo di lavoro devi fare, se distribuire tanta ghiaia o semplicemente recperarla dai lati della carreggiata (dove in genere va a depositarsi); in genere una ruspina con le bandine laterali che trattengono il materiale, si può fare un lavoro discreto.
  18. Anche per curiosità mia, ho sfogliato alcuni libri abbastanza datati e solo in uno ho trovato uno schema del sollevatore a scatto, ma non mi ha convinto poichè ne illustra solo il principio ma, all'atto pratico non spiega niente, e non combacia con il reale funzionamento. Io ho ancora un attrezzo che sfrutta simile principio, che all'atto pratico si tratta di una disco che viene trascinato in rotazione assieme alla ruota, e, attraverso un perno eccentrico e relativa biella, va a spostare assialmente un albero portante il carrello e lo fa sollevare (nel mio caso anche una terza ruota posteriore, attraverso un rimando longitudinale e un bilancere di inversione di moto). E fin qui è la parte visibile del sistema, ma il vero principio, sta all'interno di un tamburo posto accanto alla ruota interessata (perciò non visibile nel funzionamento) e che dovrebbe assmigliare ad un arpionismo che va a porre in moto il disco che porta il perno eccentrico; una volta fatto il mezzo giro (ovvero l'eccentrico passa dal punto morto "A" alll'opposto punto morto "B") esso si sgancia dalla ruota e torna ad essere folle; il consenso a tutto questo ambaradan, avviene azionando una leva dotata di molla di ritorno e che va ad agganciarsi su una specie di glifo che a sua volta da il consenso all'arpionismo interno. Una volta alzato l'attrezzo, per abbassarlo, bisogna azionare la leva allo stesso modo (generalmente tirando una corda stando sul trattore), il quale sganciando il disco con l'eccentrico, fa scendere al suolo l'attrezzo. Alcuni attrezzi hanno un dispositivo ammortizzatore per evitare lo "sbadabam" dell'attrezzo che letteralmente "precipita al suolo" tutto in una volta. Se vuoi provo mettere delle foto del dispositivo del mio attrezzo.
  19. Il mio pensiero è che il kit è specifico, conviene prenderlo e montarlo; poichè se devi comprarti i vari componenti, provare e riprovare autonomemente il posizionamento delle varie parti, alla fine divente gravoso e col rischio che non sia ben equilibrato/integrato, amenochè tu non abbia una sufficente esperienza. Certo che alla fine verrà costare di più, ma si tratta di non avere grattacapi per l'adattamento.
  20. Non sono pratico, ma: il kit che citi è specifico per la 250, oppure è uno generico da adattare?, perchè la 250, come le sue "sorelle" ha un sistema di sterzo inconsueto, poichè ha un piantone che va fino alla scatola ed è molto lungo, inoltre non ha un rivio longitudinale, ma la scatola ha una bielle che aziona direttamente i due braccetti/rinvii che vanno alle ruote. Perciò se il kit è specifico, allora ci saranno i componenti su misura o accessori per adattare, mentre se è un kit composto dai vari componenti "standard", allora prevedo difficoltà. Anni fa comprai il kit servosterzo per il nostro OM513r, mi dissero che era tutto su misura e bastava solo mettere assieme i componenti, in realtà era per il 615, che pur essendo "uguale al 513" nella mente dei venditori, in realtà mi toccò di trafficare per alloggiare la pompa, che andava flangiata sulla puleggia anteriore e dovetti rifare il supporto radiatore per creare la nicchia per la pompa, nonchè allungare i tubi per alloggiare il serbatotio davanti al radiatore per non posizionarlo in zone inprobabili; per cui alla fine ci sono arrivato ma con qualche difficoltà e lavori supplementari. Senza voler ostacolare il tuo proposito, ma lo sterzo della 250 è così pesante da richiedere il servo?
  21. Si tratta di un depliant a 4 facciate, purtroppo non è datato, ma dovrebbe essere un fine anni 60, inizio '70; non elenca modello per modello, ma da una indicazione della qualità delle macchine ed una spaziatura delle caratteristiche sommarie. Ad ogni modo, se interessa, lo pubblico. Ps, qualcuno dei lettori di questi post, ha avuto modo di possedere e/o condurre una Arbos 780?
  22. novembre 1984, Informatore agrario, Guaresi
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