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La Calda-Fredda (arrabbiaticcio,guasto o callafredda)


giovanniv

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L'arrabbiaticcio (o popolarmente calda-fredda) è un fenomeno che può interessare il terreno dopo la pioggia, per cui questo risulta bagnato in superficie e asciutto in profondità.

Solitamente quest'alterazione si verifica in estate quando, il terreno dapprima caldo per effetto dell'irraggiamento solare, viene raffreddato bruscamente dalle precipitazioni; il contrasto tra il calore persistente in basso e il raffreddamento superficiale può dare luogo a cali della produttività del suolo per uno o più anni (causati da bassi livelli d'azoto).

Solitamente il la "spia" dell'alterazione è data dalla presenza massiccia di erbe infestanti quali ad esempio il papavero. Il rimedio più ricorrente è l'astensione dal lavorare il terreno per un periodo sufficiente a ripristinare l'equilibrio, poi si potrà proceder di nuovo col lavoro; il terreno difatti dovrebbe essere lavorato in "tempera", ossia con le giuste condizioni di umidità. Il fenomeno interessa particolarmente il frumento, che se colpito secca ancora prima di fiorire.

 

o anche:

Fenomeno causato dalle prime piogge estive, che raffredda la terra in superficie rimanendo però calda sotto e non può quindi essere lavorata, perché non sarebbe fertile: da notare come in tale situazione i cacciatori evitino di uscire con i cani, semplicemente perché convinti che si rovinerebbero l’olfatto per tutta la stagione.

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quest'anno date le notevoli piogge e il tempo non favorevole ai cereali, si notano molti campi che pur non essendo ristoppi, denotano grandi attacchi di mal del piede che fanno seccare le spighe prima della loro maturazione naturale.Notando in certi campi quando sono state effettuate le lavorazioni, si può notare che gran parte di questi sono stati lavorati sotto periodo di calda fredda.

 

da noi si dice che dopo una pioggia che un tempo faceva colare le grondaie dei tetti, si doveva aspettare almeno 10giorni prima di entrare in campo soprattutto nei terreni dove poi andavano i cereali. da notare che una volta i tetti avevano i coppi che erano porosi e quindi spesso pioggerelline stupide non facevano colare le grondaie.

 

voi rispettate il periodo di calda fredda?

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godo molto con questo argomento.

 

da me si dice che il terreno si "guasta" e se si può si cerca di evitare di lavorarlo.

si vede bene che dove si entra lo stesso e poi si semina frumento, questo tende ad ammalarsi molto di più che su terreno lavorato asciutto o in tempera.

 

poi non dappertutto stanno attenti a questo aspetto, ad esempio un grande direttorissimo ravennate, interrogato sulla questione riferisce che è come credere alle streghe...

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godo molto con questo argomento.

 

da me si dice che il terreno si "guasta" e se si può si cerca di evitare di lavorarlo.

si vede bene che dove si entra lo stesso e poi si semina frumento, questo tende ad ammalarsi molto di più che su terreno lavorato asciutto o in tempera.

 

poi non dappertutto stanno attenti a questo aspetto, ad esempio un grande direttorissimo ravennate, interrogato sulla questione riferisce che è come credere alle streghe...

 

E fa bene a non crederci.. Se stiamo a guardare tutte queste situazioni non lavoreremo più.. Certo si cerca sempre di fare e lavorare al meglio nel limite del possibile

A questo punto non potrei più bagnare il mais, perché la terra è calda e io ci metto 20mm di acqua fredda mi secca il mais?? Non è ancora successo..

Modificato da green deer
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Infatti la callafredda o arrabbiaticcio si riferisce di norma solo all'aratura, e per quello che so, anche nei testi tecnici se ne parla come di un fenomeno che pur non avendo ad oggi una plausibile spiegazione scientifica, rappresenta un problema reale, che riguarda proprio il periodo estivo quando una pioggia determina differenze termiche tra strato superficiale e terreno profondo, cosa diversa è lavorare il terreno bagnato a autunno o inverno inoltrato quando la terra si è freddata in maniera omogenea anche nello strato più basso interessato dal rivoltamento della fetta.

 

Arrabbiaticcio in ?Enciclopedia Italiana? ? Treccani

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Aspetta Green un conto é irrigare un conto é arare dopo che é piovuto 20 mm di acqua ! Già se non si mescola terra secca con terra bagnata le cose cambiano !

 

 

Ah ok avevo inteso male allora, ma comunque qui è una cosa normale arare e vedere delle venature di terreno asciutto e altre bagnate perchè qui 20mm non è niente.. Per esempio aravo nel loietto mentre pioveva e poi smetteva e poi iniziava di nuovo, alcune volte facevo polvere altre volte no eppure differenze non ne vedo.. ha ragione il direttorissimo

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L'arrabbiaticcio si ha quando d'estate su terreno molto secco piove magari 15-20 mm, e dopo un giorno si va ad arare (o ripuntare) mescolando terra fresca con terra molto secca, i cui effetti negativi si evidenziano sul grano l'anno successivo verso aprile-maggio in occasione della spigatura con una maggiore incidenza del fusarium.

 

Per esperienza personale mi dispiace ma dissento dal Direttorissimo, e devo dire che in quei rari casi che ho toccato la terra quando non dovevo se poi in quell'appezzamento c'è andato grano il risultato si è visto eccome, soprattutto in caso di livellatura del terreno pre-grano, se si livella che la terra è completamente secca bene, se invece si va a livellare quando ogni tanto fa la pioggerella sulla terra secca, l'anno dopo sono dolori per il grano, mentre per le colture a ciclo primaverile estivo non ho mai visto grossi problemi.

 

Quindi caro green deere puoi dare tutte le irrigazioni che vuoi al mais, non ci saranno di questi problemi, ma quando ti capita di arare o lavorare il terreno per il grano occhio che la terra o sia completamente secca, oppure in tempera (ovvero uniformemente umida).

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da noi gli anziani per "la calla fredda"consigliano tre soli e tre lune prima di toccare la terra,in alcuni casi ho provato a chiedere delle spiegazioni tecniche-scientifiche ma nessuno mi ha mai dato una risposta,comunque ho visto dei terreni "callafreddati"e credetemi che per 3 anni all infuori dei papaveri non viene quasi niente

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Mai argomento,non fu piu azzeccato!!!O0

Bravo Giovanni,un argomento che dovrebbero leggere molto agricoltori,perche spesso se lo dimenticano.Il senso di calda-fredda lo avete spiegato tutti molto bene,quindi non ce altro da aggiungere.Cerchiamo di starci attento e di rispettare la terra!!

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Il fatto è che la nostra terra cambia composizione molto spesso.. Ghiaia, terra pura, ghiaia e così via, percui un pezzo può essere bagnato e l'altra asciutto o viceversa.. Nella semina invece è tutto uniforme la maggior parte delle volte.. Comunque farò più caso a questo fatto!

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Da noi si dice " da San michel d magg a San Michel d settembr a terr meschk", ossia "da San Michele di maggio (9 maggio) a San Michele di settembre (29 settembre) la terra va arata con attenzione se no si rischia di mischiare la bagnata con l'asciutta".

In pratica in quel periodo di tempo davvero bisogna fare attenzione alle lavorazioni da farsi "osservando" per bene il terreno come si presenta.

Addirittura diversi agricoltori incappati in questo errore hanno subito danni per tre-quattro anni successivi sul frumento. Pero' si e' notato che seminando avena in quel terreno, i danni si riuscivano a limitare notevolmente.

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in friuli non abbiamo di questi problemi o almeno non ne ho mai sentito parlare...anche ad agosto se aro tiro fuori terra bagnata tra falde alte e maggior piovosità rispetto alle vostre zone credo il problema non si verifichi o non si verifica perchè non si fa frumento o orzo per anni consecutivi...proverò a informarmi da qualche anziano in zona

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in friuli non abbiamo di questi problemi o almeno non ne ho mai sentito parlare...anche ad agosto se aro tiro fuori terra bagnata tra falde alte e maggior piovosità rispetto alle vostre zone credo il problema non si verifichi o non si verifica perchè non si fa frumento o orzo per anni consecutivi...proverò a informarmi da qualche anziano in zona

A vai tranquillo, anche qua da noi puoi aspettare anche due mesi senza pioggia, col cavolo che si asciuga sotto!

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Il fatto è che la nostra terra cambia composizione molto spesso.. Ghiaia, terra pura, ghiaia e così via, percui un pezzo può essere bagnato e l'altra asciutto o viceversa.. Nella semina invece è tutto uniforme la maggior parte delle volte.. Comunque farò più caso a questo fatto!

 

Green come ti han già detto più volte, più il terreno è argilloso più si verifica il problema. I tuoi terreni non risentono eccessivamente di tale fenomeno, se no ci avresti già fatto caso

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Bell'argomento! Pensavo che tale problematica fosse presente solo qui al Centro-Sud, difatti è la prima volta che ne sento parlare da qualcuno del "Nord".

 

Da quello che mi diceva il mio Prof. di microbiologia sembrerebbe uno scombussolamento microbiologico ma si sa ancora poco su questo tipo di problema. Si è visto che il numero di protozoi è molto alto, organismi come amebe che mangiano i batteri e quindi portano ad un calo del numero di batteri nel suolo.

Il fenomeno si manifesta con ingiallimenti, tipica sui cereali in campi interi come se mancassero elementi nutritivi, in più c’è la nascita di ombrelliferae a seme duro (finocchi selvatici) nel campo come infestanti.

Poi questo problema inspiegabilmente avviene molte volte dopo la coltivazione del favino.

Da noi in realtà questo problema si provoca quando si lavora il terreno in condizioni particolari: lavorazioni in cui si mischiano strati di terreno bagnato e asciutto e arature con temperatura troppo elevata.

Per ripristinare la microflora si fanno arature profonde per arieggiare il terreno con aggiunta di microrganismi mediante letame maturo o compost.

 

Dimenticavo di dire che da noi, Molise-Abruzzo, l'arrabbiaticcio in dialetto viene chiamato "verde secco".

Modificato da tk90
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