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Prezzi prodotti agricoli e strategie di mercato


DjRudy

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Però non dite che senza i psr l'agricoltura e finita......quello e il contentino che ci danno perché sanno benissimo che i prezzi di "tutti"i prodotti son bassi.... e quello è il modo per tenerci buoni..... anche se li riprendono con gli interessi...

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secondo me se ti tengo in ordine e attivo il terreno ti faccio un piacere e comunque investo io e il rischio rimane a me, quindi le quote le voglio io altrimenti non conviene proprio.

I contoterzisti lavoreranno anche senza pausa, ma non ne conosco nessuno che se la passa meglio economicamente rispetto ad un coltivatore che pensa al suo di terreno e basta...magari i costi fissi manco ce li mettono nei conti, bei conti sì...

 

male molto male sto tipo di consumatori, spero vivamente per loro che siano la minoranza altrimenti i conti li sappiamo fare in pochi...

Discorso valido, ma purtroppo qui si scannano per un fazzoletto di terra

 

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Discorso valido, ma purtroppo qui si scannano per un fazzoletto di terra

 

come la domanda del mercato per gli integratori alimentari o per i prodotti senza glutine, così la domanda del mercato per un terreno, ma per farci cosa poi? per aumentare il capitale e fare un investimento e lavorare di più per fare più spese? boh assurdo...

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come la domanda del mercato per gli integratori alimentari o per i prodotti senza glutine, così la domanda del mercato per un terreno, ma per farci cosa poi? per aumentare il capitale e fare un investimento e lavorare di più per fare più spese? boh assurdo...
Per lavorare sulla quantità: se avanzano 100 o anche solo 50 euro ettaro è comunque un introito. Io non sono terzista quindi a loro l'ultima parola ma penso non sia facile pagare le macchine e rotture, i contaore che girano, nella speranza penso che i prezzi dei prodotti riprendano fiato.

 

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Per lavorare sulla quantità: se avanzano 100 o anche solo 50 euro ettaro è comunque un introito. Io non sono terzista quindi a loro l'ultima parola ma penso non sia facile pagare le macchine e rotture, i contaore che girano, nella speranza penso che i prezzi dei prodotti riprendano fiato.

penso anch'io che non convenga, i conti basta farli esatti e c'è chi non li sa fare, perchè non li ha mai fatti..perchè decenni fa non c'era bisogno di saper fare i conti, oggi invece bisogna farli.

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Ragazzi conosco coltivatori che per avere più terreni da lavorare destinano le quote (il Pagamento Unico+avvicendamento) al proprietario del terreno, finchè esisteranno queste scelte infelici di consumo dove si va?...quando vi dico che del nostro settore dovremmo essere ottimi consumatori e non lo siamo...300€/ha ma siamo pazzi o cosa? i conti alcuni coltivatori non li sanno fare oppure proprio nemmeno ragionano con le proprie tasche...non lo so...

 

300€/ha :AAAAH:che è da qualche coltivatore è considerato il prezzo di affitto qua...ma scherziamo?

 

È tanto che non scrivo. Ma questo è un argomento scabroso a cui voglio aggiungere la mia... qui da noi siamo in collina poco fertile, frammentata, scoscesa, con cinghiali, dove col duro non si arriva ai 40 di media, di girasoli meno di 20 ecc... qui da noi è una corsa continua per prendere i terreni in affitto, e minimo ci vogliono 50 € ad ettaro oltre alla pac completa per prende i pezzi peggio. I meglio siamo già oltre i 300€/ha oltre la pac. Io credo che anche se il prezzo del grano si stabilisse sempre a 100€/q, noi rimarremmo sempre poveri, perché questi imbecilli invece di pagare 300€ ne darebbero 600 pur di accaparrarsi il terreno. Quindi credo che finché esisterà questa gente, noi saremo destinati alla fame.

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anzitutto bisognerebbe scremare la platea degli affittuari tra quelli che pagano i trattori e quelli che non li pagano:

le aziende dei commercianti/molini che oltre a fare gli industriali (quindi non sono agricoltori) non ce ne è una a cui non piovano i soldi del PSR sia per l'azienda agricola sia per l'attività di stoccaggio e trasformazione

poi togli tutti quelli che prendono psr residenti in zone "montane" con figlie imprenditori agricoli... anche li' trattori agratis e va beh

poi quelli che ogni due anni pigliano l'inail (e ci sono eccome)

 

a fare agricoltori dopo sta scrematura già ne hai rimasti la metà

 

ah dimenticavo i possessori di titoli ex tabacco e bietole

 

togli pure quelli...

Modificato da FIAT100C
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Questi coltivatori visto che sperperano per qualsiasi irragionevole motivo saranno destinati alla fame, non certo noi che questi conti li sappiamo fare.

 

...e invece no purtroppo... per qualche motivo a tutti sconosciuto si sta verificando ciò che ho scritto io... poi tra l'altro ad ogni rinnovo contrattuale o ti adegui ai prezzi, o rimani senza terra e senza lavoro

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anzitutto bisognerebbe scremare la platea degli affittuari tra quelli che pagano i trattori e quelli che non li pagano:

le aziende dei commercianti/molini che oltre a fare gli industriali (quindi non sono agricoltori) non ce ne è una a cui non piovano i soldi del PSR sia per l'azienda agricola sia per l'attività di stoccaggio e trasformazione

poi togli tutti quelli che prendono psr residenti in zone "montane" con figlie imprenditori agricoli... anche li' trattori agratis e va beh

poi quelli che ogni due anni pigliano l'inail (e ci sono eccome)

 

a fare agricoltori dopo sta scrematura già ne hai rimasti la metà

 

ah dimenticavo i possessori di titoli ex tabacco e bietole

 

togli pure quelli...

 

Sarebbe sacrosanto si... ma non si può fare...

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Questi coltivatori visto che sperperano per qualsiasi irragionevole motivo saranno destinati alla fame, non certo noi che questi conti li sappiamo fare.
No, perché quando ne fallisce uno che non sa fare i conti ne spuntano altri 2 peggiori del primo...

Non so perché ma nel nostro settore è così

 

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...e invece no purtroppo... per qualche motivo a tutti sconosciuto si sta verificando ciò che ho scritto io... poi tra l'altro ad ogni rinnovo contrattuale o ti adegui ai prezzi, o rimani senza terra e senza lavoro

Uno senza terra dovrebbe fare un lavoro in cui la terra non ci voglia.

Senza lavoro se non ci sai stare probabilmente hai già fatto scelte consumistiche non adeguate al tuo portafoglio, se non hai soldi da investire non puoi ostentare..

No, perché quando ne fallisce uno che non sa fare i conti ne spuntano altri 2 peggiori del primo...

Non so perché ma nel nostro settore è così

si ritorna al discorso precedente ben esposto da FIAT100C, i PSR sono fatti apposta per immettere nel circuito dei coltivatori senza esperienza che Simone 83 individua come coloro che non hanno terra di proprietà.

Modificato da Argilloso
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No, perché quando ne fallisce uno che non sa fare i conti ne spuntano altri 2 peggiori del primo...

Non so perché ma nel nostro settore è così

 

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Siamo arrivati al punto paradossale che prima di sperare che i prezzi aumentino, dobbiamo sperare che sparisca una parte di noi agricoltori... una cosa surreale... poiché l'esistenza di quest'ultimi renderebbe vano ogni aumento di prezzo del nostro prodotto (almeno per chi lavora con i terreni in affitto)

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Psr e pac devono sparire

Viste le cifre che gli operatori si sentono di spendere su macchine e trattori, un qualsiasi ragionamento economico razionale conduce a concludere che sono sussidi pubblici che non hanno alcun senso

 

Non possono sparire senza avere trasparenza nelle dinamiche di contrattazione domanda-offerta delle varie colture. Il punto è per come sono impostate se non fai luce su tutta la produzione e vendita di un determinato bene va a finire irrimediabilmente nelle tasche di chi non deve. Cioè quando non c'erano psr si prendeva un fendt 70 cv con 45k euro ora con i psr e inail pure ci si èmessa , per un 210 ( trattore più piccolo ) ti ritrovi a spendere con sconti vari 70-75k euro . "Se prendi terra in affitto ti fai psr pac etc etc e quindi mi puoi dare 1000 euro" . Ah si e allora chi è che si prende la pac? Chi coltiva o chi possiede? Altra bestialità sta venendo fuori con il latte in sardegna. Oltre 70 milioni di euro per acquistare l'eccedenza del pecorino romano prodotta acquistando il latte a prezzi del piffero . Ora secondo voi quei soldi a chi vanno? All'industriale o al pastore? :perfido: E con il grano ci arriveremo. Con i contratti di filiera da me prende soldi anche l'industriale e subito lui, però il prezzo è quasi sotto le condizioni di mercato perchè "tanto anche a noi ci danno psr, pac e pure contributo di filiera".

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https://www.sardiniapost.it/economia/il-manager-per-dare-un-euro-a-pastori-coop-imporra-il-prezzo-agli-industriali/

 

Non so se sia una fonte attendibile, ma sembrerebbe che arrivi qualche seria proposta

 

Sinceramente non sono d'accordo sui prezzi imposti a pera sia da una parte che dall'altra. Il primo passo a mio vedere , dovrebbe essere scoperchiare la pentola e vedere come si è arrivati a simili eccedenze, in qanto tempo, quuanto latte è stato comprato e a che prezzo in questo intervallo di tempo e poi programmare la produzione di formaggio e latte. I pastori non possono pretendere di vendere al loro prezzo tutto il latte che loro possono produrre e contemporaneamente gli industriali dovrebbero dire cosa ne hanno fatto del latte preso dall'estero , perchè se c'era eccedenza di formaggio al posto di comprare meno latte al prezzo giusto hnno preso tutto il latte a prezzo di svendita e soprattutto perchè fanno pecorino romano che non riescono a vendere ma poi si trova a prezzi startosferici all'estero. Poi si può vedere anche quale potrebbe essere il prezzo equo però se non si scoperchia la pentola a mio parere si corre il rischio di dare soldi agli industriali e basta perchè comunque il ragionamento è che gli industriali per pagare il latte ad 1 euro vogliono che gli compri le scorte di pecorino che hanno in magazzino e mi sa tanto di fregatura per i pastori questa.

Modificato da superbilly1973
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Sinceramente non sono d'accordo sui prezzi imposti a pera sia da una parte che dall'altra. Il primo passo a mio vedere , dovrebbe essere scoperchiare la pentola e vedere come si è arrivati a simili eccedenze, in qanto tempo, quuanto latte è stato comprato e a che prezzo in questo intervallo di tempo e poi programmare la produzione di formaggio e latte. I pastori non possono pretendere di vendere al loro prezzo tutto il latte che loro possono produrre e contemporaneamente gli industriali dovrebbero dire cosa ne hanno fatto del latte preso dall'estero , perchè se c'era eccedenza di formaggio al posto di comprare meno latte al prezzo giusto hnno preso tutto il latte a prezzo di svendita e soprattutto perchè fanno pecorino romano che non riescono a vendere ma poi si trova a prezzi startosferici all'estero. Poi si può vedere anche quale potrebbe essere il prezzo equo però se non si scoperchia la pentola a mio parere si corre il rischio di dare soldi agli industriali e basta perchè comunque il ragionamento è che gli industriali per pagare il latte ad 1 euro vogliono che gli compri le scorte di pecorino che hanno in magazzino e mi sa tanto di fregatura per i pastori questa.
Mi riferivo alla proposta fatta dal manager della coop, non credo possa essere risolutiva e tenere conto dell'intero mercato del latte e dei loro trasformati, ma almeno sembra qualcosa di concreto se si riuscisse a fare. Sotto copio e incollo la parte più interessante della proposta:

 

A proposito di operatività: avete individuato,nella pratica, la strada da seguire per aprire il confronto?

 

Al momento l’unica soluzione è trattare con gli attuali produttori di formaggio.

 

Quali sono?

 

La Sarda Formaggi, con sede a Olbia, e l’industria casearia dei fratelli Pinna a Thiesi. Aggiungo anche la Colla spa di Roveleto di Cadeo, in provincia di Piacenza, che produce pecorino da latte sardo.

 

Che tipo di pecorino?

 

La Sarda Formaggi e la Colla spa preparano il ‘romano’ col marchio Coop, mentre i Pinna ci forniscono il pecorino sardo, sempre col marchio Coop.

 

La trattativa coi tre gruppi industriali in cosa dovrebbe consistere?

 

Semplicemente nel contratto che ci lega a queste aziende fornitrici viene inserito il valore di un euro per la materia prima, che quindi diventa un elemento conosciuto dai due contraenti, noi e il fornitore. Significa che gli stessi contraenti si vedono costretti a tenerne conto nel concordare il prezzo finale del formaggio.

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Mi riferivo alla proposta fatta dal manager della coop, non credo possa essere risolutiva e tenere conto dell'intero mercato del latte e dei loro trasformati, ma almeno sembra qualcosa di concreto se si riuscisse a fare. Sotto copio e incollo la parte più interessante della proposta:

 

A proposito di operatività: avete individuato,nella pratica, la strada da seguire per aprire il confronto?

 

Al momento l’unica soluzione è trattare con gli attuali produttori di formaggio.

 

Quali sono?

 

La Sarda Formaggi, con sede a Olbia, e l’industria casearia dei fratelli Pinna a Thiesi. Aggiungo anche la Colla spa di Roveleto di Cadeo, in provincia di Piacenza, che produce pecorino da latte sardo.

 

Che tipo di pecorino?

 

La Sarda Formaggi e la Colla spa preparano il ‘romano’ col marchio Coop, mentre i Pinna ci forniscono il pecorino sardo, sempre col marchio Coop.

 

La trattativa coi tre gruppi industriali in cosa dovrebbe consistere?

 

Semplicemente nel contratto che ci lega a queste aziende fornitrici viene inserito il valore di un euro per la materia prima, che quindi diventa un elemento conosciuto dai due contraenti, noi e il fornitore. Significa che gli stessi contraenti si vedono costretti a tenerne conto nel concordare il prezzo finale del formaggio.

 

Si Elsi ma le scorte di pecorino romano che sono nei magazzini come le smartiscono? E' formaggio mica pellet. E soprattutto con quale latte lo hanno fatto? Guarda che noi stiamo nella stessa situazione sai. Il problema che il governo cade sempre dalle nuvole. Se prendi il latte a tot a che prezzo andrai a vendere il formaggio? Ma se il formaggio lo vendi a certi prezzi perchè prendi altro latte se già non riesci a smaltire quello che hai? Qualcuno non sta dicendo tutta la verità. Giustamente quel managere dice che può mettere per contratto che il latte che serve per fare il formaggio che vende lui lo devi pagare ad 1 euro perchè comunque l'industriale il suo guadagno lo ha però allora se i pastori fanno un prezzo legato all'allevamento che motivazioni danno gli industriali per dire che il prezzo del latte deve essere a 70 cent? E quando lo pagavano 1 euro e più allora ? Non mi vorrai dire che pensi lo facessero per congiunture del mercato e che lavorassero in perdita ?

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Si Elsi ma le scorte di pecorino romano che sono nei magazzini come le smartiscono? E' formaggio mica pellet. E soprattutto con quale latte lo hanno fatto? Guarda che noi stiamo nella stessa situazione sai. Il problema che il governo cade sempre dalle nuvole. Se prendi il latte a tot a che prezzo andrai a vendere il formaggio? Ma se il formaggio lo vendi a certi prezzi perchè prendi altro latte se già non riesci a smaltire quello che hai? Qualcuno non sta dicendo tutta la verità. Giustamente quel managere dice che può mettere per contratto che il latte che serve per fare il formaggio che vende lui lo devi pagare ad 1 euro perchè comunque l'industriale il suo guadagno lo ha però allora se i pastori fanno un prezzo legato all'allevamento che motivazioni danno gli industriali per dire che il prezzo del latte deve essere a 70 cent? E quando lo pagavano 1 euro e più allora ? Non mi vorrai dire che pensi lo facessero per congiunture del mercato e che lavorassero in perdita ?
Non so rispondere a tutte le tue domande, so solo che se c'è tanta disperazione significa che qualcosa non va bene e loro lottano x accorciare la forbice dei guadagni all'interno del ciclo produttivo, di trasformazione e vendita. Cosa riescano ad ottenere e cosa può succedere ... sarà tutto da vedere, intanto son riusciti a sedere(anche se forse per poco)nel tavolo delle trattative e han cercato di fare valere anche le loro ragioni. Modificato da Elsi
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Non so rispondere a tutte le tue domande, so solo che se c'è tanta disperazione significa che qualcosa non va bene e loro lottano x accorciare la forbice dei guadagni all'interno del ciclo produttivo, di trasformazione e vendita. Cosa riescano ad ottenere e cosa può succedere ... sarà tutto da vedere, intanto son riusciti a sedere(anche se forse per poco)nel tavolo delle trattative e han cercato di fare valere anche le loro ragioni.

 

Siamo sicuri che ci sia una sovrapproduzione di ROMANO?

Siamo sicuri che i magazzini siano pieni?

Ricordo che non tutto il latte viene trasformato in romano, anche se il mercato vero o presunto di quest’ultimo determina il prezzo del latte.

Fino a quando nessuno pubblica i dati ufficiali delle vendite annuali/semestrali, con quantità e prezzi dei prodotti delle varie industrie, e non verranno fatti dei registri publici di produzione latte e formaggi, allora i vari trasformatori faranno il loro gioco.

Se poi ci sono eccedenze, rispetto ai contratti di vendita, perché si continua a produrre un determinato prodotto?

Se effettivamente c’e il rischio di avevere eccedenze sono sicuro che il prodotto primario (latte ovino) non verrebbe neanche lavorato.

A me sa tanto di speculazione.

Vediamo cosa diranno le indagini di gdf e antitrust.

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Siamo sicuri che ci sia una sovrapproduzione di ROMANO?

Siamo sicuri che i magazzini siano pieni?

Ricordo che non tutto il latte viene trasformato in romano, anche se il mercato vero o presunto di quest’ultimo determina il prezzo del latte.

Fino a quando nessuno pubblica i dati ufficiali delle vendite annuali/semestrali, con quantità e prezzi dei prodotti delle varie industrie, e non verranno fatti dei registri publici di produzione latte e formaggi, allora i vari trasformatori faranno il loro gioco.

Se poi ci sono eccedenze, rispetto ai contratti di vendita, perché si continua a produrre un determinato prodotto?

Se effettivamente c’e il rischio di avevere eccedenze sono sicuro che il prodotto primario (latte ovino) non verrebbe neanche lavorato.

A me sa tanto di speculazione.

Vediamo cosa diranno le indagini di gdf e antitrust.

vediamo, sono curioso anche io di capire se veramente si riesce a portare fuori numeri reali delle vendite e confrontarli con quelli della produzione. Ci saranno sorprese? Io continuo a sostenere che ci vogliano delle regole e dei controlli più severi anche sull'agroalimentare.
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vediamo, sono curioso anche io di capire se veramente si riesce a portare fuori numeri reali delle vendite e confrontarli con quelli della produzione. Ci saranno sorprese? Io continuo a sostenere che ci vogliano delle regole e dei controlli più severi anche sull'agroalimentare.

Le agromafie esistono da anni!! E non si tratta solo dei prodotti falsi, che purtroppo per l’agricoltura Italiana fanno una grossa parte, ma si tratta anche delle speculazioni sui prezzi delle materie prime, dei ricatti delle grosse multinazionali, di presidenti e direttivi delle cooperative che si ginoflettono davanti ai grandi gruppi ecc....

Bisogna leggere gli articoli e le notizie di 20/30 anni fa!

Dal latte bovino a quello ovino, passando per il grano, il vino, l’olio e il miele!

Non c’e Settore che non sia interessato dalle speculazioni e dalle truffe a tutti i livelli. E chi paga purtroppo è sempre il piccolo.

E l’italia Si sa a livello agricolo è composta da tantissimi piccoli!!

Confido in un buon lavoro da parte degli organi preposti al controllo.

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Tutto vero..... anche se (lo dico sempre...)prima si riempivano la bocca dicendo che l'Italia è fatta di piccole medie aziende....ora e un po' che non lo dicono più........ forse si sono accorti (tutti...) che l'hanno penalizzate pesantemente.........?

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