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Mi è stato detto che se localizzo del fosfato biammonico (io localizzo nel falcione dunque a contatto con il seme).

Questo non brucia.

Qualcuno ha esperienza in merito?

Io sono molto scettico, al riguardo.

Però se fosse vero sarebbe una gran cosa per m'è.

Tonytorri il 18/46 mettilo solo in banda se non vuoi aver rogne...

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Le momentanee difficolt� logistiche nel Mar Nero hanno fornito nelle ultime due settimane alcuni elementi di sostegno alle quotazioni, che hanno avuto dei lievi incrementi sia in Italia che all�estero. A Milano il mais nazionale � rimasto invariato a 189,50 euro/t, mentre a Bologna c�� stato un aumento di 2 euro/t (185 euro/t). La minore disponibilit� di prodotto soprattutto ucraino ha portato, sempre a Bologna, ad un rialzo di 3 euro/t per il mais extracomunitario (ora a 197 euro/t).

 

Uno sguardo all�andamento dei future di marzo a Parigi e a Chicago lascia intravedere qualche ulteriore speranza magari non proprio di una netta ripresa (i dati fondamentali non sembrerebbero consentirla) ma almeno di una stabilizzazione di medio periodo sui livelli attuali. Sul Matif il mais per marzo valeva venerd� 174,25 euro/t, a Chicago 444,2 cent/bushel. Si tratta di lievi miglioramenti dovuti pi� che altro al rinnovato interesse da parte degli investitori ad acquistare titoli. Positivi gli effetti anche sui mercati fisici: a Bordeaux il mais francese fob valeva venerd� 172 euro/t contro i 169 euro/t di inizio febbraio.

 

Il processo di stabilizzazione del prezzo del mais inizia a mostrare i primi risultati, anche con lievi rialzi delle quotazioni.

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Le momentanee difficolt� logistiche nel Mar Nero hanno fornito nelle ultime due settimane alcuni elementi di sostegno alle quotazioni, che hanno avuto dei lievi incrementi sia in Italia che all�estero. A Milano il mais nazionale � rimasto invariato a 189,50 euro/t, mentre a Bologna c�� stato un aumento di 2 euro/t (185 euro/t). La minore disponibilit� di prodotto soprattutto ucraino ha portato, sempre a Bologna, ad un rialzo di 3 euro/t per il mais extracomunitario (ora a 197 euro/t).

 

Uno sguardo all�andamento dei future di marzo a Parigi e a Chicago lascia intravedere qualche ulteriore speranza magari non proprio di una netta ripresa (i dati fondamentali non sembrerebbero consentirla) ma almeno di una stabilizzazione di medio periodo sui livelli attuali. Sul Matif il mais per marzo valeva venerd� 174,25 euro/t, a Chicago 444,2 cent/bushel. Si tratta di lievi miglioramenti dovuti pi� che altro al rinnovato interesse da parte degli investitori ad acquistare titoli. Positivi gli effetti anche sui mercati fisici: a Bordeaux il mais francese fob valeva venerd� 172 euro/t contro i 169 euro/t di inizio febbraio.

 

Il processo di stabilizzazione del prezzo del mais inizia a mostrare i primi risultati, anche con lievi rialzi delle quotazioni.

ma guarda personalmente con i tenui segnali di ripresa non ci campi a mais su cui esiste una speculazione interminabile ,se il prezzo sale ci sono le aflatossine,muffe, e quant'altro, oppure arriva il Veronesi di turno che ti compra qualche motonave di Mais estero e il prezzo subito crolla.Compriamo l'ogm ma non ci permettono di produrlo (un vero paradosso visto che son 10 anni almeno che ce lo mangiamo se non direttamente indirettamente)io proporrei forconi del Mais!!!!!

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Milano oggi +1 euro.:crashpc:

Assurdo.

Io non capisco perchè è da anni che si dice che i mercati li fanno gli speculatori che fanno crollare i prezzi per poi fermare le importazzioni e creare aumenti per vendere il prodotto preso.

Ma quando dovrebbe avvenire stò aumento?

Pure quelle mi sanno di stupidate.

L'unica cosa è smettere di fare mais (o ridimensionare drasticamente).

La soia per ora tiene la vogliono calare ma non riescono.

Me sà che se rimane cosi nei prossimi anni sene farà parecchia.

E ben venga visto che è pure più semplice da fare.

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Siccome le rese non sono proporzionali agli imput, ma le spese sì, per fare questi record non devi certo risparmiare su acqua ed azoto ed alla fine lo si fa per la targhetta da incorniciare, mica per il guadagno economico.

 

Avevo letto di alcuni record appunto nella produzione di mais qualche anno fa e delle strategie utilizzate per aumentare la resa, la produzione diventava decisamente antieconomica.. però interessante leggere i "trucchetti" per produrre di più..

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Milano oggi +1 euro.:crashpc:

Assurdo.

Io non capisco perchè è da anni che si dice che i mercati li fanno gli speculatori che fanno crollare i prezzi per poi fermare le importazzioni e creare aumenti per vendere il prodotto preso.

Ma quando dovrebbe avvenire stò aumento?

Pure quelle mi sanno di stupidate.

L'unica cosa è smettere di fare mais (o ridimensionare drasticamente).

La soia per ora tiene la vogliono calare ma non riescono.

Me sà che se rimane cosi nei prossimi anni sene farà parecchia.

E ben venga visto che è pure più semplice da fare.

 

 

ciao tony.....

sono d accordo conte !!!

ma cosa produrre poi???

dipende dalla zona di ubicazione ....

qui da me ,poi oltre alla soia vi è ben poco.

frumento ???

date le condizioni climatiche ,di certo non si arriva alle produzioni degli emiliani.....

è antieconomico produrlo???

per la colza ,servono terreni sciolti ....non sono certo quelli che gestico.

girasole ,nemmeno l ombra(de vin)

resta !!!l incolto???

ciao franco

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ciao tony.....

sono d accordo conte !!!

ma cosa produrre poi???

dipende dalla zona di ubicazione ....

qui da me ,poi oltre alla soia vi è ben poco.

frumento ???

date le condizioni climatiche ,di certo non si arriva alle produzioni degli emiliani.....

è antieconomico produrlo???

per la colza ,servono terreni sciolti ....non sono certo quelli che gestico.

girasole ,nemmeno l ombra(de vin)

resta !!!l incolto???

ciao franco

Guarda, io il mais l'ho pian piano ridotto e quest'anno al 99%, dopo anni, non seminerò nemmeno un seme di mais.

Abbiamo messo frumento e nella sez. apposita vedi come sono ridotti i miei campi, sotto 1,5metri di acqua.

Soia ok, ma dato che qua non c'è irrigazione le rese sono quello che sono. Sorgo bene, ma visto il calo del prezzo non mi pare molto redditizio.

Cioè, se devo star qua a lavorare per tirare fuori se va bene 100€ a ettaro veramente chiudo tutto e mi dedico solo ai vigneti, lavoro meno e guadagno di più.

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ciao tony.....

sono d accordo conte !!!

ma cosa produrre poi???

dipende dalla zona di ubicazione ....

qui da me ,poi oltre alla soia vi è ben poco.

frumento ???

date le condizioni climatiche ,di certo non si arriva alle produzioni degli emiliani.....

è antieconomico produrlo???

per la colza ,servono terreni sciolti ....non sono certo quelli che gestico.

girasole ,nemmeno l ombra(de vin)

resta !!!l incolto???

ciao franco

noi la colza l'abbiamo fatta anche su terreni pesanti e le rese sono state di tutto rispetto con una guadagno netto pari al mais nelle annate migliori poi ce' la medica che e' molto richiesta prodotti da sfalcio che le zone montane richiedono ....se uno si guarda un po' in giro qualcosa trova incomincia a inserie prove e poi valuta in modo da portare il mais a non essere la coltura prevalente e i "signori" del mais vedrete che incominceranno a stringere le chiappe perche' dovranno acquistarlo all'estero in quantita' maggiore e non in tutte le annate la merce e' di qualita' e in quantita' ....se ci si fossilizza in una monocultura ovvio che se ne approfittano ....grande errore anche fare solo soia perche' diventerebbe come il mais alle merce' degli speculatori.

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Guarda, io il mais l'ho pian piano ridotto e quest'anno al 99%, dopo anni, non seminerò nemmeno un seme di mais.

Abbiamo messo frumento e nella sez. apposita vedi come sono ridotti i miei campi, sotto 1,5metri di acqua.

Soia ok, ma dato che qua non c'è irrigazione le rese sono quello che sono. Sorgo bene, ma visto il calo del prezzo non mi pare molto redditizio.

Cioè, se devo star qua a lavorare per tirare fuori se va bene 100€ a ettaro veramente chiudo tutto e mi dedico solo ai vigneti, lavoro meno e guadagno di più.

 

Anche i vigneti hanno i loro problemi. Ovvero vendere il vino. Devi esportare all'estero e credimi che non è per tutti fare un'attività commerciale di quel tipo.

L'unica cosa sicura è che non ha senso prendere attrezzi nuovi. Si tira avanti finchè si può.

Modificato da Stabilo
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Sul mais purtroppo è la zootecnia che muove il mercato, i grandi mangimisti, i grandi molini (Moretti e compagnia). Di usi alternativi in Italia ce ne sono ben pochi giusto il biogas che è un'arma usata malissimo, sarebbe ottima nelle annate di abbondanza.

Vediamo un pò con di dati sul latte e purtroppo sui suini perchè per gli animali da ingrazo e il pollame è assai disastrata la situazione.

Coltivare si può praticamente tutto il problema è vendere e consumare il prodotto venduto (at Urbi et Orbi - Alla città e al mondo). Il fatto stesso che l'Argentina (ma anche i paesi dell'Est, hai voglia a versare PAC se devi ripianare secoli di disagi) è di nuovo al collasso non fa ben sperare perchè del resto loro devono vendere per campare e troppi mercati non se ne vedono...di gente che sia disposta a pagarti con veri soldi ( non con valuta che non vale niente o con lo strozzo dei dumping). La questione vale anche sul riso su molte delle colture estensive tipicamente padane.

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Stavo programmando la semina e visto che per qest'anno ho un terreno di12ha in un quadro, terreno buonissimo con irrigazione a goccia. Pensavo di fare una prova varietale con ibridi della cousade, dekalb e piooner classe600 da granella. Divido il terreno in tre quadri da quattro ettari, in uno semino vivani della cousade, in un'altro devo scegliere un dekalb tra 6728/ 6724/ 6815. Nel terzo quadro destinato al pioneer non saprei che 600 seminare perché ho seminato sempre i700 tipo 1921 o 1758. Voi che ne pensate? Mi date qualche spunto su che ibrido seminare tra queste tre ditte sementiere.

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Devi trovare una varietà di riferimento per ogni ditta e per ogni classe e poi ti regoli come riferimento. Una varità affidebile anche vecchiotta e la confronti come base con gli ibridi scelti a piacere, che si possa essere certi delle caratteristiche che esprime costantemente non solo come produzione affidabile ma anche come tenuta idrica, perdita di umidità, indice di verde, tenuta alla concimazione prefissata. Quello che volgarmente va al dilà dei così detti TESTER, io direi Certezza.

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MERCATO - Mais

Prosegue la fase di lieve recupero per il mais nazionale. Sia a Milano sia a Bologna l�aumento � stato di un euro alla tonnellata (chiusura rispettivamente a 190,50 euro/t e 186 euro/t).

 

La situazione di instabilit� politica in Ucraina intanto ha cessato di avere effetti rialzisti sul mercato internazionale. A Parigi marted� scorso il future di marzo aveva sfiorato i 175 euro/t, per poi calare nei giorni successivi fino ai 172,25 euro/t di venerd�, ossia due euro in meno rispetto al venerd� precedente. A Chicago invece la quotazione � rimasta praticamente invariata: 445,2 cent/bushel sempre per il future con scadenza marzo. La stabilit� dei prezzi negli Usa � frutto di due dati fondamentali che si compensano a vicenda: da un lato l�ottimo andamento delle esportazioni (siamo ormai al 91% degli obiettivi di vendita della campagna, contro il 63% della media degli ultimi anni), dall�altro la coscienza da parte degli operatori che la disponibilit� � comunque garantita ben oltre il prossimo raccolto.

 

In lieve incremento i prezzi per il mais nazionale, a fronte di un mercato internazionale improntato alla stabilit�.

 

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qualcuno ha visto le prove del cra di bergamo?

un classe 700 da trinciato da provare insieme all'Y43 quale potrebbe essere?

Il mio vicino fa A34 sempre della Pioneer,bel gambo grosso però come spiga mi ha deluso...era 10 volte meglio il mio 6286...che non è stato irrigato a differenza del A34...da trinciato ti consiglierei un bel NK famoso che un mio amico che ha stalla lo semina ed è davvero contento!

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