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Salve a tutti,

vorrei porre a chi è più esperto nel campo dei trattori d'epoca (e di Same in particolare) un piccolo quesito: se volessi cimentarmi in un restauro (anche parziale) di un vecchio Same, quale modello sarebbe un buon punto di partenza? Inteso nel senso della facilità pratica, di reperimento informazioni ed eventualmente di pezzi di ricambio. Io ho cominciato da diversi anni a restaurare vespe anni '50 ed

ho una discreta conoscenza meccanica, quindi è una avventura che sta iniziando a tentarmi molto....

Ho visto che in rete si trovano diversi modelli anni 50/60 a prezzi modici e mi pare alcuni anche in buono stato di conservazione, ma non saprei quale modello scegliere fra i vari puledro, sametto ecc.

Esiste per caso anche un libro, una "bibbia Same" che raccolga tutta la storia e i modelli di questa casa?

Grazie mille.

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Miglior contributo in questa discussione

Miglior contributo in questa discussione

Salve a tutti,

vorrei porre a chi è più esperto nel campo dei trattori d'epoca (e di Same in particolare) un piccolo quesito: se volessi cimentarmi in un restauro (anche parziale) di un vecchio Same, quale modello sarebbe un buon punto di partenza? Inteso nel senso della facilità pratica, di reperimento informazioni ed eventualmente di pezzi di ricambio. Io ho cominciato da diversi anni a restaurare vespe anni '50 ed

ho una discreta conoscenza meccanica, quindi è una avventura che sta iniziando a tentarmi molto....

Ho visto che in rete si trovano diversi modelli anni 50/60 a prezzi modici e mi pare alcuni anche in buono stato di conservazione, ma non saprei quale modello scegliere fra i vari puledro, sametto ecc.

Esiste per caso anche un libro, una "bibbia Same" che raccolga tutta la storia e i modelli di questa casa?

Grazie mille.

 

Il Sametto in genere è quello che vale, o almeno dovrebbe valere, di più nel senso che pare essere il più richiesto.

Cimentarsi su un Same è già un buon punto di partenza in quanto la Casa Madre ha un ottimo Archivio Storico a disposizione di tutti, e attingere informazioni è relativamente facile.

I ricambi invece sono costosi anche rivolgendosi ai demolitori.

Per marchi esteri c'è una cultura diversa, in Germania Inghilterra etc esistono dei Ricambisti specializzati nella ricostruzione di pezzi ad hoc per le macchine d'epoca o semplicemente solo vecchie (naturalmente "autoctone"), che poi vendono on line in tutto il mondo, e a prezzi decisamente abbordabili.

In Italia non mi risulta ci sia nessuno che fa cio'.

Se trovi un 240, 250 o un puledro (meglio però i primi due) hai già una buona base di partenza per una prima esperienza di restauro, se sai destreggiarti in officina (anche nella autocostruzione) non credo avrai particolari problemi.

Cito i bicilindrici per una mera considerazione economica; in caso di manutenzioni importanti al motore, infatti, il prezzo delle riparazioni varia in base al numero dei cilindri, averne due piuttosto che quattro significa spendere la metà (es. revisione pompa iniezione, revisione iniettori, sostituzione valvole etc etc).

Inoltre sono motori relativamente semplici e che non hanno particolari problemi, funzionano anche parecchio giù di compressione e, tutto sommato, hanno anche discrete qualità motoristiche.

Ultima considerazione: i lamierati della carrozzeria non hanno caratteristiche particolarmente nobili (benedetta economia), pare una sciocchezza ma botte e stortature varie vengono su con grande facilità anche ad opera di neofiti della carrozzeria (ed io rientro comodamente in questa categoria). Macchine di altri Costruttori hanno lamierati ben più coriacei da risistemare e che richiedono attrezzature e manualità. Su un Automazione con un paio di martelli con punte diverse ed un tampone di legno vien su tutto. Per contro, il muso è abbastanza "complicato" in quanto con parecchie modanature e di sicuro con varie crepe (si rompevano tutti per i motivi di cui sopra).

A livello meccanico, non mi risulta occorrano utensili particolari o ci siano particolari difficoltà nell'operare su questo o quel componente.

A disposizione, ciao!

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Grazie per la risposta cortese e competente.

In linea di massima (ovviamente questo vale per tutti gli appassionati di qualunque genere di mezzi storici) un mezzo ha valore soprattutto se è conservato e ha i documenti originali. Quindi credo che questo sarà già un punto fermo per me. Poi immagino che mi documenterò molto prima di acquistare (per questo chiedevo anche di riferimenti bibliografici, che ci sono, anche se forse non c'é una vera e propria "bibbia" come esiste ad esempio con Colombo per la Guzzi) e terrò presente i consigli pratici e sensati che mi hai dato. Poi credo che alla fine varrà anche la simpatia personale per l'uno o l'altro modello, anche perché vorrei completare un mezzo che sia anche utilizzabile, anche se per puro diletto (ad esempio, da me in lunigiana reputo indispensabili doppia trazione e sollevatore).

Il rifacimento della carrozzeria non mi preoccupa perché mi aiuta sempre un mio vicino carrozziere in pensione che è un vero artista della lamiera. Riguardo la meccanica per esperienza personale le cose che trovo in genere più difficile sono i dettagli, cioè saper riconoscere/capire/scovare talune caratteristiche e particolari che differenziavano i modelli come quando uscirono di fabbrica.

E' per questo che fa sempre piacere parlare con chi ne sa di più... :)

 

Allego qualche immagine di esemplari in vendita in rete (noto sito di affari online, non serve fare il nome..) non tanto per esser consigliato ma perché mi ha davvero rincuorato vedere che ci sono in giro ancora mezzi del genere, alcuni molto sfruttati certo, ma senza dubbio in buone condizioni e buone basi per un restauro. Si aggirano tutti sui 2500/3500 a seconda che abbiano doc. o meno.

Ciao!

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Francè, sono tutti troppo cari gli esemplari di cui hai messo le foto. Conosco gli annunci, sono lì da diverso tempo (....)

Ti faccio un esempio, contemporaneamente al primo 240 che hai messo, vi era anche un 250 sempre dt, bello sano, coi documenti e ad occhio messo bene. Aveva ancora il suo bel coperchio batteria (difficile da trovare).

Prezzo, mi pare 1800. Telefonato poco dopo ma era gia stato venduto e se non ricordo male è finito all'estero.

A quei soldi, se le condizioni meccaniche mi avessero soddisfatto, lo avrei preso senza trattare. Per me i particolari sono importanti, DEVONO esserci dinamo, fari originali, coperchi batteria, targhette sane, borchie copriruota, etc etc, ed il modello di cui parlavo aveva tutto.

Spendere 3-400 euro in meno e poi doverne spendere, a conti fatti, di più per rimediare tutti i pezzi ha poco senso.

 

Che io sappia non esiste una "bibbia del samista", ci sono vari testi ad opera dei "soliti" noti, che sono gia una discreta base, poi per il resto comunque non credo avrai difficoltà, immodestamente gia questa discussione contiene molte informazioni, poi se punti un esemplare ben definito basta che metti un po' di foto e matricola, per quel poco che ne capisco volentieri cercherò di darti il mio contributo.

 

P.S. documenti? Non mi accanirei troppo, alla fine stiamo parlando di un "pezzo di ferro" che in strada non ci andrà mai, e per dimostrare l'acquisto serve altro tipo di documento (di vendita, appunto). Quindi se, ipoteticamente, trovassi il tuo trattorino "dei sogni", io non mi farei tanti scrupoli se non avesse i documenti di circolazione.

Modificato da Filippo B
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ciao France'.......concordo pienamente con filippo......personalmente ti consiglierei un 240 DT in quanto è stato il primo della serie automazione e poi doppia trazione perche ritengo che un same DT avra' sempre piu valore oltre ad essere piu' usabile in particolare nella tua zona.......altro consiglio è di cercare un esemplare con i "fanaloni" originali......

Modificato da DL30
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I particolari li lascio a Filippo....

 

Mi sa che riponi fiducia nella persona sbagliata! :)

 

Molto bello davvero, colori giusti e dettagli fedeli.

Ad occhio:

-fanalini (odiosi)

-mancanza borchie copridadi sulle ruote posteriori (molto rare da trovare ma altrettanto belle da vedere)

-pomelli su acceleratore a mano e leva inserimento dt (sarebbero nere)

-sportelli dei vani portaoggetti sui parafanghi

 

Il resto mi pare, ad un occhiata approssimativa, tutto in ordine. Ganci e componenti sollevatore sembrano tutti originali, anche la barra di traino è la sua, anche se è stata saldata e rinforzata in quanto i fori della cavicchia si asolavano col tempo e molti saldavano, come nel caso in oggetto, delle toppe per rifare i fori.

Le batterie, se sono nel loro posto originale, mi fanno pensare che sia uno dei primi costruiti, sarebbe bello verificare la matricola.

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Mi sa che riponi fiducia nella persona sbagliata! :)

 

Si si,fai il modesto....:asd::asd::asd::asd:

 

Altre foto di Same nella stessa manifestazione a Pomponesco MN

 

Un Ariete conservato( che probabilmente veniva usato per sfondare i portoni dei castelli :asd::asd:)

 

t72408_ariete-st.jpgt72409_ariete-st-1.jpg

 

e un Puledro con dimostrazione di come si possa effettuare un restauro veloce.......................forse troppo veloce?:cheazz:

 

t72410_puledro-edit.jpg

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che probabilmente veniva usato per sfondare i portoni dei

 

:asd::asd:

Bello, non sono ancora riuscito a decidere se l'Ariete mi piace di piu in versione 2R o DT.

Certo che ha delle targhette strane, mai viste fatte cosi, in altri tempi avrei detto che sono interpretazione successiva del proprietario, ora invece conoscendo Same potrei quasi pensare ad una particolare targhetta originale che non avevo mai visto prima. Giusto per capirci....

 

img_8997_thumb.jpg

 

......vedendo che al Museo Storico hanno esposte targhette in configurazione piuttosto rara potremmo essere di fronte ad un Ariete con targhette non convenzionali ma comunque originali.

 

Peccato per il portazavorre che fora il muso, quello originale (molto simile) aveva il collo d'oca che passava sotto al cofano stesso. Il gancio di traino pare invece quello originale.

Da notare il pregevole copribatteria :asd:

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Le targhette dell'Ariete più non convenzionali di così è difficile trovarle:asd::asd::asd::asd::asd::asd:

 

Ho fatto due ingrandimenti

 

t72928_targhetta-1.jpgt72929_targhetta-2.jpg

 

A mio avviso buona calligrafia ma decisamente fatte in casa.

-----------------------------------------

 

Da usare è sicuramente meglio il DT,il 2R ha uno sterzo granitico.

Modificato da Ross
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Giuseppe hai ragione da vendere, io non sono stato scaltro e non ho fatto alcun ingrandimento, ora vedendo le tue ultime foto è chiaro che si tratta di targhette posticce ad opera del proprietario. D'altronde, trovare le sue in giro non è cosa facile.

 

2R, certo sterzo durissimo (anche i modelli più piccoli mica scherzavano) ma vuoi mettere.... è una macchina da uomini duri questa!! :asd:

 

P.S. con quello scarico stile cannone stufa sotto pto deve essere un bel sentire.

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  • 2 settimane dopo...
2R, certo sterzo durissimo (anche i modelli più piccoli mica scherzavano) ma vuoi mettere.... è una macchina da uomini duri questa!! :asd:

 

All'epoca proprio uomini non eravamo,nelle foto scattate nel 78 alla guida c'è il mio amico più vecchio di due anni,comunque sul 2R ci siamo fatti i muscoli :asd::asd::asd:

 

t73621_ariete-st-carro-100-q.li-1.jpg t73623_ariete-st-carro-100-q.li-2.jpg t73624_ariete-st-carro-100-q.li-2.jpg

 

P.S. con quello scarico stile cannone stufa sotto pto deve essere un bel sentire.

 

Noterai che anche in quello delle mie foto lo scarico è a tubo diretto verso l'alto,soluzione all'epoca molto frequente da queste parti,e bisogna dirlo: Grande sound!!!! (anche se mi piaceva di più quello del DA 67 :fiufiu:)

 

Altro Ariete presente nell'azienda in quel periodo:

 

t73625_ariete-dt-carro-100-q.li.jpgt73626_ariete-dt-carro-100-q.li-1.jpgt73627_ariete-dt-carro-100-q.li-2.jpg

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Giuseppe, mi son guardato e riguardato le tue foto (a proposito, la seconda ha un errore e non si apre) con la bava alla bocca! Complimenti per l'archivio fotografico, davvero davvero notevole!!

Scommetto che quei spandiletame avevano vita difficile dietro ai 480-Ariete....

Sul DT è stato tolto il sollevatore e montato un tiro artigianale?

 

Luca l'Ariete a mio parere aveva il pregio di avere una gran trazione, peso giusto e velocità su strada notevole, personalmente da bambino all'esemplare che era qui in zona gli ho visto fare cose abbastanza impegnative; difetti aveva la dt senza riduzione e quindi con tutti i problemi gia spiegati in passato in questa discussione, la riduzione posteriore era pre differenziale ed anche in questa parte ci sono stati alcuni problemi, lo sterzo era duro se non era presente il servo (disponibile in opzional).

Per il resto attendiamo il contributo di Ross che li conosce molto, molto meglio di me.

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Rispondo a Luca75 e FilippoB insieme iniziando riproponendo la foto mancante scusandomi per l'errore (ma io la vedo :cheazz:)e sperando sia questa:

 

t74348_ariete-st-carro-100-q.li.jpg

 

Come giustamente osservato,era operazione comune a tutti i trattori presenti in azienda di qualsiasi marca togliere i bracci del sollevatore e rinforzare il gancio di traino con robuste piastre in ferro collegate a volte fino al terzo punto.

Partendo dal presupposto che sono passati più di trent'anni e i particolari nei ricordi si sono persi e in più ero ragazzino e certe cose non si notano,la scelta per i cantieri maggiori,ovvero quando si utilizzavano gli spandiletame da 100 q.li,ricadde sui Same Ariete,comprati rigorosamente usati a basso prezzo,sostanzialmente per le motivazioni indicate da Filippo,ottima trattività dovuta al peso,sforzo alla PTO richiesto in maniera non eccessiva salvo rari casi sostenuti egregiamente dagli 85 CV erogati,ma sopratutto non ricordo fermi macchina per interventi al di fuori della ordinaria manutenzione comprendendo il rifacimento di pompa e iniettori(se ricordo bene non più di una volta per macchina)quindi nel "mio"caso ottima affidabilità.

Le potrei definire macchine abbastanza "ruvide",come già citato se non era presente il servosterzo lo sforzo nelle manovre risultava notevole come l'innesto della doppia trazione quando presente,ricordo che noi giovani dovevamo lasciare il posto di guida e,puntellandoci sul predellino di salita,tirare con ambo le braccia per riuscire ad agganciarla.

Personalmente non ho mai utilizzato un Ariete,compreso quelli della serie T a cofano quadro,con attrezzatura a sollevatore,non esprimo quindi un parere.

Se avete altre curiosità chiedete pure,se la memoria mi assiste......:fiufiu:

 

Posto una foto del 360C coeva di quelle degli Ariete dove sono alla guida....statica.

 

t74349_same-360-c-argenterio.jpg

 

Una domanda per Filippo,notavo ora quella che io ritengo una finezza e che non ricordavo,cioè la doppia asta di sostegno dei fari e delle luci di posizione:era cosa comune a tutti i C?

 

Ciao

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Giuseppe rinnovo i complimenti per l'archivio storico fotografico.

 

Circa i fanalini anteriori, parto con una domanda: sicuro che non siano gli indicatori di direzione?

In tutta sincerità, è il primo Automazione che vedo con quei fanalini, sui cataloghi ricambi non mi è mai capitato (anche se in verità è un po' che non ne sfoglio qualcuno, provvederò) di vedere tale accessorio, è pur vero che per i mercati esteri (germania in primis) erano già previsti impianti elettrici con indicatori di direzione e quindi potrebbe pure essere un equipaggiamento mutuato dagli export.

Ti chiedo se non siano gli indicatori di direzione in quanto le parabole tipo nf dei 360c erano gia dotate appunto della luce di posizione quindi mi pare un po' strano un applicazione tale. Ma ovviamente le mie sono solo supposizioni.

Devo dire che sono molto d'accordo con Te, è proprio una finezza e che mi fa dubitare che sia un applicazione postuma dei proprietari o di meccanici, salvo questi ultimi non fossero dei "palati fini" con velleità da perfezionisti.

Comunque devo dire che mi piacciono assai!

 

Una domanda circa la dt: dura da inserire o..... da disinserire?? Ti chiedo questo perchè sui 480 sono certo che non mi è mai successo (finora) di avere la fortuna di inserire la dt. Di solito comunque avevano "un levone" maggiormente dimensionato rispetto ai fratelli minori....

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Giuseppe rinnovo i complimenti per l'archivio storico fotografico.

 

Grazie Filippo,non sai quanto mi pento adesso di non averne fatte molte,ma molte di più!:sob:

 

Circa i fanalini anteriori, parto con una domanda: sicuro che non siano gli indicatori di direzione?

In tutta sincerità, è il primo Automazione che vedo con quei fanalini, sui cataloghi ricambi non mi è mai capitato (anche se in verità è un po' che non ne sfoglio qualcuno, provvederò) di vedere tale accessorio, è pur vero che per i mercati esteri (germania in primis) erano già previsti impianti elettrici con indicatori di direzione e quindi potrebbe pure essere un equipaggiamento mutuato dagli export.

Ti chiedo se non siano gli indicatori di direzione in quanto le parabole tipo nf dei 360c erano gia dotate appunto della luce di posizione quindi mi pare un po' strano un applicazione tale. Ma ovviamente le mie sono solo supposizioni.

Devo dire che sono molto d'accordo con Te, è proprio una finezza e che mi fa dubitare che sia un applicazione postuma dei proprietari o di meccanici, salvo questi ultimi non fossero dei "palati fini" con velleità da perfezionisti.

Comunque devo dire che mi piacciono assai!

 

Concordo con te in quanto a bellezza,riguardando la foto dopo parecchio tempo mi sono saltati subito all'occhio.

Non so se si trattasse di un modello export ma di sicuro quelli non erano indicatori di di direzione,si illuminavano con l'accensione delle luci,non ricordo però se erano presenti le lampade di posizione,illuminandosi,anche all'interno dei fari.

A conferma di ciò c'è anche il fatto che la foto è stata scattata in un'epoca precedente l'obbligatorietà di indicare la svolta sui trattori e in azienda l'ultimo pensiero era quello delle luci in generale.L'adeguamento delle macchine a tale normativa avvenne anni dopo in maniera MOLTO posticcia badando solamente al risparmio,quindi una modifica così ben fatta era fuori da ogni logica.

 

Una domanda circa la dt: dura da inserire o..... da disinserire?? Ti chiedo questo perchè sui 480 sono certo che non mi è mai successo (finora) di avere la fortuna di inserire la dt. Di solito comunque avevano "un levone" maggiormente dimensionato rispetto ai fratelli minori....

 

Ti confermo "ad inserire",abbastanza leggera da disinserire.Ricorda però che i miei parametri sono riferiti a quando avevo 11-12 anni,ora probabilmente la valutazione sarebbe diversa.

 

Andando per un'attimo OT torno ai ganci di traino e ti metto una foto di un T preso da dietro,sperando che l'età della stessa non comprometta le visione di come li facevano.

 

t74351_ariete-neve-1.jpg

 

Ciao

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Grazie Filippo,non sai quanto mi pento adesso di non averne fatte molte,ma molte di più!:sob:

 

 

 

Concordo con te in quanto a bellezza,riguardando la foto dopo parecchio tempo mi sono saltati subito all'occhio.

Non so se si trattasse di un modello export ma di sicuro quelli non erano indicatori di di direzione,si illuminavano con l'accensione delle luci,non ricordo però se erano presenti le lampade di posizione,illuminandosi,anche all'interno dei fari.

A conferma di ciò c'è anche il fatto che la foto è stata scattata in un'epoca precedente l'obbligatorietà di indicare la svolta sui trattori e in azienda l'ultimo pensiero era quello delle luci in generale.L'adeguamento delle macchine a tale normativa avvenne anni dopo in maniera MOLTO posticcia badando solamente al risparmio,quindi una modifica così ben fatta era fuori da ogni logica.

 

 

 

Ti confermo "ad inserire",abbastanza leggera da disinserire.Ricorda però che i miei parametri sono riferiti a quando avevo 11-12 anni,ora probabilmente la valutazione sarebbe diversa.

 

Andando per un'attimo OT torno ai ganci di traino e ti metto una foto di un T preso da dietro,sperando che l'età della stessa non comprometta le visione di come li facevano.

 

t74351_ariete-neve-1.jpg

 

Ciao

 

Grazie delle info.

Stupenda questa foto!!

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Ciao a tutti,spero di non essere fuori tema,ma so che qui ci sono molti Samisti,che mi potrebbero aiutare.Dunque è molto semplice:ho cambiato il filtro dell olio del same 360c,tutto ok ma non ricordo piu se la molla che c è dentro deve andare a battere attorno al "cappellotto"che svito o nella parte attaccata al monoblocco:cheazz:.Qualcuno mi sa dire?grazie anticipatamente.:fiufiu:

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  • 2 settimane dopo...

Vorrei chiedere a Filippo che differenza c’è tra questo Puledro (serie “B” riportata sul logo del cofano) che ho scorto in vendita su un piazzale

t75986_2011-01-04-puledro-b.jpg

 

 

e questo, con mascherina anteriore con le griglie e parafanghi posteriori avvolgenti con sedioli.

 

 

t75987_2011-01-04-puledro-dt.jpg

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Inviato (modificato)

Bello Tiziano!

Il primo in foto è la versione Trento, ossia stretta per lavori interfilari. Differenze sostanziali a livello meccanico con la versione B "standard" erano i riduttori posteriori, le ruote (24" contro i 28" dello standard, anteiori da 5 pollici se non ricordo male contro i 5,5 dello standard) assale anteriore e poco altro. L'estetica era direttamente mutuata dalla serie "A" quindi il cofano ed i parafanghi rimanevano quelli della prima serie, mentre la versione B "Standard" adotta la nuova cofanatura utilizzata in tutto il resto della serie Automazione.

Non è il primo Puledro (così pure il Sametto) che vedo con la fioriera portabatterie, ma sono molto portato a pensare fosse una modifica postuma dei proprietari o delle officine per poter adottare una singola batteria 12V. La mensola comunque è possibile sia l'originale Same del 360C opportunamente adattata per questo modello.

Tiziano se ti ricapita di vedere quell'esemplare, puoi ispezionare il numero di telaio (come sai, barca lato dx, vicino a dove corre la cinghia), dovrebbe essere scritto "PUL UN T" o "PUL T U", la t indica appunto la versione Trento, mentre la U o la UN indica la versione universale provvista di carreggiata allargabile e doppia frizione.

Che io sappia, la versione Trento finirà la carriera tal quale, quindi medesimi cofani e tutto il resto, fino all'avvento dell'Atlanta.

Modificato da Filippo B
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Luca non ti so rispondere con assoluta certezza, teoricamente fino all'avvento dell'Atlanta, in realtà ho visionato tempo fa un Puledro matricola 17000 e spacca immatricolato nel 1966, poi si sa, in quegli anni non c'erano tanti problemi di emissioni e altre paranoie e quindi poteva capitare che una macchina stesse in giacenza, pertanto non mi stupirei piu di tanto se in giro ci fossero dei puledro con prima immatricolazione al 1967.

Se la memoria non mi inganna, la matricola dei puledri vari arriva fino a 18.000 e qualcosa.

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