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Tecniche di coltivazione in regime di biologico


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21 ore fa, Agrigalpad ha scritto:

Campo che

non si dovrebbe concimare 

forse neanche strigliare 

staremo a vedere 

  

si in teoria la leguminosa dovrebbe dare l'azoto necessario al cereale, e l'avere più piante al m2 controllare meglio l'emergenza delle infestanti. A spaglio è l'ideale perche si ha meno competizione tra le due colture consociate rispetto la semina a file (dove cadono troppo semi addossati sulla stessa fila), però a quanto pare è difficile ottenere un ricoprimento accettabile. Forse su alcuni terreni si è costretti a fare la semina con due passaggi, prima la leguminosa che deve andare più fonda e poi il cereale.

 

9 ore fa, FedericoAgri ha scritto:

C’è qualcuno che gestisce il bio senza aratura? Io ci sto provando da 3 anni e non è semplice . Però lavoro sia con dissodatore che con coltivatore … sinceramente non so ancora quale sia il risultato in quanto i campi alcune erano e sono rimasti sporchi e altri erano e sono rimasti puliti. Però devo ammettere che ho voluto un po’ troppo facendo anche secondi raccolti e molti autunni vernini… la voglia di tornare all’eco aratura c’è ma provo a tenere botta


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non è impossibile, ma molto più difficile. Ad esempio, solo con dissodatore e coltivatore,  con un grado di infestazione anche non esagerato, basta una successione tra due autunno-vernini per arrivare ad una situazione ingestibile. Ci sono delle colture a semina primaverile remunerative che permettono di avere un intervallo maggiore tra raccolta e nuova semina?

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15 ore fa, FedericoAgri ha scritto:

C’è qualcuno che gestisce il bio senza aratura? Io ci sto provando da 3 anni e non è semplice . Però lavoro sia con dissodatore che con coltivatore … sinceramente non so ancora quale sia il risultato in quanto i campi alcune erano e sono rimasti sporchi e altri erano e sono rimasti puliti. Però devo ammettere che ho voluto un po’ troppo facendo anche secondi raccolti e molti autunni vernini… la voglia di tornare all’eco aratura c’è ma provo a tenere botta


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Esperienza fatta a lungo, terreni che dal prossimo anno torneranno convenzionali, ma non per impossibilità gestione malerbe, ma perchè non c'è più convenienza a fare bio: troppa burocrazia, controlli ed obblighi di rotazioni stringenti a fronte di una differenza di prezzo con il convenzionale non più così elevata. Terreni con rotazione tra colture autunnali, pisello, grano, farro, orza, colza e foraggere. Il problema è a mio avviso nelle colture primaverili o semina tardiva in cui nascono infestanti a seguito delle piogge, difficili da far morire solo con le lavorazioni, se non con parecchie false semine. Infatti a parte cece non abbiamo mai fatto colture primaverili. Ho conoscenza di terreni bio in aree marginali (terre rosse collinari) in cui arano tutti gli anni a 30 cm con macchie di loietto ed avena ingestibili,  in cui manco più i prati ci escono, terreni magri in cui la medica non rende, facendo solo un misero taglio in primavera.

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Il 05/01/2025 at 17:30, BioMauri ha scritto:

Grazie per la risposta. Ne approfitto per farti un po' di domande.

A che altitudine sei? Noi siamo tra i 700 e 800m slm e 65 q/ha non li facciamo nemmeno in 2 anni :D anche se penso tu stia parlando di frumento tenero mentre noi siamo in zona più siccitosa e mettiamo il duro.
La tua rotazione se ho capito bene prevede 3 anni di erba medica su 8 giusto? Questo significa che almeno per 2 anni di seguito non disturbi la microfauna e la lasci rigenerare.

L'erba la usi per la tua zootecnia o riesci a venderla oppure la regali come siamo costretti a fare noi?

Il girasole in che epoca lo semini e raccogli? Noi temiamo di arrivare ad una raccolta troppo tardiva ed in più avremmo bisogno di ricorrere al conto terzi sia per la semina che per la raccolta.

Sul frumento che concime usi? Hai fatto il confronto tra zone concimate e non?
Hai provato anche la coltivazione del farro?

Grazie e saluti!

Altitudine 380mtslm, frumento tenero,rotazione 8 anni (medica-medica-medica-medica-frumento-orzo-pisello-girasole), erba la vendo a stalle grandi di pianura, girasole quest'anno seminato 18 aprile e trebbiato 29 settembre con semina e trebbia conto terzi, concime orgazot micro in tramoggia (frumento) e bioenne in primavera in copertura. Mai coltivato farro.

 

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Il 7/1/2025 at 08:58, luigite ha scritto:

  

si in teoria la leguminosa dovrebbe dare l'azoto necessario al cereale, e l'avere più piante al m2 controllare meglio l'emergenza delle infestanti. A spaglio è l'ideale perche si ha meno competizione tra le due colture consociate rispetto la semina a file (dove cadono troppo semi addossati sulla stessa fila), però a quanto pare è difficile ottenere un ricoprimento accettabile. Forse su alcuni terreni si è costretti a fare la semina con due passaggi, prima la leguminosa che deve andare più fonda e poi il cereale.

 

non è impossibile, ma molto più difficile. Ad esempio, solo con dissodatore e coltivatore,  con un grado di infestazione anche non esagerato, basta una successione tra due autunno-vernini per arrivare ad una situazione ingestibile. Ci sono delle colture a semina primaverile remunerative che permettono di avere un intervallo maggiore tra raccolta e nuova semina?

Si sicuramente se fatto solo autunno vernini in poco tempo il loietto ed altre spopolano. Obbligo fare anche delle primaverili. Quella che in questi anni alla fine qualcosa ha dato è la soia. Per campi ovviamente tenuti puliti.

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21 ore fa, Emme ha scritto:

Esperienza fatta a lungo, terreni che dal prossimo anno torneranno convenzionali, ma non per impossibilità gestione malerbe, ma perchè non c'è più convenienza a fare bio: troppa burocrazia, controlli ed obblighi di rotazioni stringenti a fronte di una differenza di prezzo con il convenzionale non più così elevata. Terreni con rotazione tra colture autunnali, pisello, grano, farro, orza, colza e foraggere. Il problema è a mio avviso nelle colture primaverili o semina tardiva in cui nascono infestanti a seguito delle piogge, difficili da far morire solo con le lavorazioni, se non con parecchie false semine. Infatti a parte cece non abbiamo mai fatto colture primaverili. Ho conoscenza di terreni bio in aree marginali (terre rosse collinari) in cui arano tutti gli anni a 30 cm con macchie di loietto ed avena ingestibili,  in cui manco più i prati ci escono, terreni magri in cui la medica non rende, facendo solo un misero taglio in primavera.

Io provo ancora a rimanere, anche solo per il fatto che pure in convenzionale non vedo grandi raccolti visto il clima ma con spese decisamente più alte. Il prezzo non fa più la differenza soprattutto in colture che fanno poca produzione (vedi leguminose invernali o grani pseudo-antichi), ma è sempre un 15-20% in più. Ovviamente parlo di colture "facili" che non necessitano di troppi fitofarmaci.

Quest'anno inizio con pesanti concimazioni organiche pseudo-compostate, vediamo come si comporta senza aratro

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1 ora fa, FedericoAgri ha scritto:

Io provo ancora a rimanere, anche solo per il fatto che pure in convenzionale non vedo grandi raccolti visto il clima ma con spese decisamente più alte. Il prezzo non fa più la differenza soprattutto in colture che fanno poca produzione (vedi leguminose invernali o grani pseudo-antichi), ma è sempre un 15-20% in più. Ovviamente parlo di colture "facili" che non necessitano di troppi fitofarmaci.

Quest'anno inizio con pesanti concimazioni organiche pseudo-compostate, vediamo come si comporta senza aratro

Se alterni colture autunnali con primaverili,  foraggere in cui non fai andare a seme le infestanti e sopratutto medicai ci riesci senza grossi problemi. La difficoltà maggiore è nelle stagione piovose come questa dove si fa fatica a gestire la massa di infestanti solo con le lavorazioni e senza disseccanti. Un'altra cosa utile che noi facciamo è trinciare laddove ci sono grosse macchie di avena e loietto, una perdita di produzione di pochi metriquadri è sempre meglio che avere infestanti ingestibili per anni. Per quest'anno una parte sicuramente torna convenzionale, almeno c'è maggiore libertà nell'avvincendamento colturale, vediamo in futuro come si evolverà la situazione prezzi, negli ultimi anni si sono sempre più appiattiti verso il convenzionale e la cosa inizia a perdere di senso. 

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Ma si può passare da bio a convenzionale così liberamente? A me risulta che si può aderire al bio solo ad inizio PAC e si prendono impegni per 5 anni e non puoi né togliere né aggiungere terreni, nemmeno eventuali nuovi terreni acquistati! (Che poi è il mio caso, mi è stato detto che devo aspettare la fine di questa PAC per poter richiedere qualsiasi aiuto sui terreni appena acquistati)

Mi sbaglio?

Dipende dalla regione?

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13 ore fa, BioMauri ha scritto:

Ma si può passare da bio a convenzionale così liberamente? A me risulta che si può aderire al bio solo ad inizio PAC e si prendono impegni per 5 anni e non puoi né togliere né aggiungere terreni, nemmeno eventuali nuovi terreni acquistati! (Che poi è il mio caso, mi è stato detto che devo aspettare la fine di questa PAC per poter richiedere qualsiasi aiuto sui terreni appena acquistati)

Mi sbaglio?

Dipende dalla regione?

dipende dalla regione. se si aderisce al psr della regione per il biologico  si può uscire solo alla fine dei 5 anni di impegno, (senza rinunciare al bando e quindi essere obbligati a restituire le somme percepite a partire dal primo anno di impegno).

Per l'aggiunta di altri terreni durante il periodo di impegno per il molise sra29 si puo fino al 20%: 

Articolo 6 -Impegni. "È ammessa l’estensione dell’impegno ad una superficie aggiuntiva all’interno del 20% di adeguamento in aumento (estensione impegno, entro il 2° anno) rispetto alla domanda. Per l’eventuale superficie assoggettata agli impegni, eccedente il limite del 20% non è riconosciuto alcun indennizzo." Inoltre si possono togliere terreni fino a massimo 20%: "mantenimento per tutto il periodo di impegno della quantità di superficie ammessa nella domanda, con una tolleranza massima complessiva in riduzione del 20%; b) il calcolo della riduzione si effettua per differenza di superficie tra quella concessa nella domanda iniziale e quella che soddisfa i criteri di ammissibilità per il pagamento. Non si effettua alcun recupero degli importi erogati negli anni precedenti se la riduzione complessiva rimane contenuta nella soglia del 20%"

i premi per i seminativi annuali in Molise sono alti:

- conversione: 450 euro/ha

- mantenimento:  400 euro/ha

In alta collina con terreni magri conviene a rinunciare a queste somme? Potendo usare concimi minerali e diserbi che rese riescono ad ottenere. ad esempio, su grano duro chi coltiva in convenzionale (stessa tipologia di terreno e altitudine)? L'aumento di produzione riuscirebbe a compensare le maggiori spese e i 400-450 euro/ha non più percepiti?

 

Modificato da luigite
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Il 7/1/2025 at 14:12, Emme ha scritto:

 Ho conoscenza di terreni bio in aree marginali (terre rosse collinari) in cui arano tutti gli anni a 30 cm con macchie di loietto ed avena ingestibili,  in cui manco più i prati ci escono, terreni magri in cui la medica non rende, facendo solo un misero taglio in primavera.

non sono riusciti a trovare una foraggera alternativa alla medica? c'è ne sono sia per terreni acidi che alcalini. Non potendo fare ne annuali a semina primaverile ne prati avvicendati la situazione diventa impossibile in biologico, ma anche in convenzionale non è facile.

 

18 ore fa, Emme ha scritto:

Se alterni colture autunnali con primaverili,  foraggere in cui non fai andare a seme le infestanti e sopratutto medicai ci riesci senza grossi problemi. La difficoltà maggiore è nelle stagione piovose come questa dove si fa fatica a gestire la massa di infestanti solo con le lavorazioni e senza disseccanti. Un'altra cosa utile che noi facciamo è trinciare laddove ci sono grosse macchie di avena e loietto, una perdita di produzione di pochi metriquadri è sempre meglio che avere infestanti ingestibili per anni. Per quest'anno una parte sicuramente torna convenzionale, almeno c'è maggiore libertà nell'avvincendamento colturale, vediamo in futuro come si evolverà la situazione prezzi, negli ultimi anni si sono sempre più appiattiti verso il convenzionale e la cosa inizia a perdere di senso. 

un altra considerazione è che senza zootecnia non avendo annuali a semina primaverile  e foraggere valide da mettere in avvicendamento, oltre la gestione delle infestanti impegnativa si hanno costi importanti da sostenere per le concimazioni almeno per ottenere rese accettabili. Se ci si va ad aggiungere una situazione prezzi peggiorata la convenienza finisce.

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20 ore fa, FedericoAgri ha scritto:

Quest'anno inizio con pesanti concimazioni organiche pseudo-compostate, vediamo come si comporta senza aratro

il fatto di non interrarle in profondità con l'aratura è un bene, ma è importante che non portino troppi semi di infestanti.

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4 ore fa, luigite ha scritto:

non sono riusciti a trovare una foraggera alternativa alla medica? c'è ne sono sia per terreni acidi che alcalini. Non potendo fare ne annuali a semina primaverile ne prati avvicendati la situazione diventa impossibile in biologico, ma anche in convenzionale non è facile.

 

un altra considerazione è che senza zootecnia non avendo annuali a semina primaverile  e foraggere valide da mettere in avvicendamento, oltre la gestione delle infestanti impegnativa si hanno costi importanti da sostenere per le concimazioni almeno per ottenere rese accettabili. Se ci si va ad aggiungere una situazione prezzi peggiorata la convenienza finisce.

Sicuramente la zootecnia è fondamentale sia per il continuo apporto di concime organico che per le colture foraggere che sfalciandole fanno si che le infestanti non vadano a seme. Purtroppo la medica vuole terreni profondi e nelle terre rosse superficiali non è molto adatta, ci esce solo un taglio in maggio, in estate magari un taglio se fa mezzo temporale, ma ci esce mezzo ballone. Per cui come alternative rimangono i classici erbai e loietto che però vengono venduti allo stesso prezzo del convenzionale (regalati).Il grano invece seminato in autunno tardi facendo porcai ed a marzo è già soffocato da avena. L'unica coltura primaverile possibile è il cece, ma tra cinghiali ed estati siccitose fa ben poco. Molte aziende nelle aree medio collinari della mia provincia lavorano così, ma solo x i contributi. Sicuramente in convenzionali avrebbero rese migliori per i cereali a paglia, ma per il resto delle foraggere che vengono regalate non starebbero in piedi, con i contributi del bio rimangono un minimo in piedi.

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4 ore fa, luigite ha scritto:

dipende dalla regione. se si aderisce al psr della regione per il biologico  si può uscire solo alla fine dei 5 anni di impegno, (senza rinunciare al bando e quindi essere obbligati a restituire le somme percepite a partire dal primo anno di impegno).

Per l'aggiunta di altri terreni durante il periodo di impegno per il molise sra29 si puo fino al 20%: 

Articolo 6 -Impegni. "È ammessa l’estensione dell’impegno ad una superficie aggiuntiva all’interno del 20% di adeguamento in aumento (estensione impegno, entro il 2° anno) rispetto alla domanda. Per l’eventuale superficie assoggettata agli impegni, eccedente il limite del 20% non è riconosciuto alcun indennizzo." Inoltre si possono togliere terreni fino a massimo 20%: "mantenimento per tutto il periodo di impegno della quantità di superficie ammessa nella domanda, con una tolleranza massima complessiva in riduzione del 20%; b) il calcolo della riduzione si effettua per differenza di superficie tra quella concessa nella domanda iniziale e quella che soddisfa i criteri di ammissibilità per il pagamento. Non si effettua alcun recupero degli importi erogati negli anni precedenti se la riduzione complessiva rimane contenuta nella soglia del 20%"

i premi per i seminativi annuali in Molise sono alti:

- conversione: 450 euro/ha

- mantenimento:  400 euro/ha

In alta collina con terreni magri conviene a rinunciare a queste somme? Potendo usare concimi minerali e diserbi che rese riescono ad ottenere. ad esempio, su grano duro chi coltiva in convenzionale (stessa tipologia di terreno e altitudine)? L'aumento di produzione riuscirebbe a compensare le maggiori spese e i 400-450 euro/ha non più percepiti?

 

Cavolo!!!!! Emilia-Romagna premi decisamente più bassi... Magari un contributo così alto. 

Per seminativi danno 187 euro conversione e 140 euro mantenimento! 

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Il 09/01/2025 at 08:32, luigite ha scritto:

Per l'aggiunta di altri terreni durante il periodo di impegno per il molise sra29 si puo fino al 20%:

Grazieeeeeeee.

Hai ragione da vendere!!

A questo punto sono quasi in imbarazzo per non poterti ringraziare con qualcosa di più concreto... 

In effetti abbiamo appena acquistato 1 terreno da ettaro e mezzo, non tantissimo, ma eravamo convinti di dover attendere il nuovo bando per poterlo inserire nella domanda sra29 ed invece ci hai aperto gli occhi!

Grazie ancora!

Ma tu sei un agronomo?
Non passi mai dalle parti di Campobasso?

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Il 09/01/2025 at 13:28, Bio27 ha scritto:

Cavolo!!!!! Emilia-Romagna premi decisamente più bassi... Magari un contributo così alto. 

Per seminativi danno 187 euro conversione e 140 euro mantenimento! 

Confermo, tutto vero!

Se vuoi fare a cambio contributi però, devi fare anche cambio terreni :D ... e poi vedi che mi restituisci volentieri i 400 euro :D 

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  • 4 settimane dopo...


Strategie di concimazione in biologico.
Concimazione di fondo con pellettati su seminativi (in alternativa al letame tradizionale).
Funzione principale: prevale l' apporto di sostanza organica rispetto all' apporto di elementi nutritivi, quindi devono essere matrici umificate in modo da portare sostanza organica più stabile nel tempo che garantisce l'effetto appunto di "fondo". Umificazione come si può valutare? dalla scheda prodotto il rapporto C/N, alcuni produttori danno anche maggiori informazioni.
aggiunte possibili nella concimazione di fondo:
- altre fonti di azoto ad esempio a cessione lenta
- fosforo
Alternative alla concimazione di fondo.
Si può scegliere di non eseguire la concimazione di fondo e andare in presemina con un prodotto con titolo in azoto più alto (sempre a rilascio medio-lento) e quindi con dosi ad ettaro minori.

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Il 12/2/2025 at 08:22, luigite ha scritto:

Funzione principale: prevale l' apporto di sostanza organica rispetto all' apporto di elementi nutritivi, quindi devono essere matrici umificate in modo da portare sostanza organica più stabile nel tempo che garantisce l'effetto appunto di "fondo". 

Pellettati vs letame nella concimazione organica di fondo.
L'obiettivo è di mantenere nel tempo una buona % di s.o nel terreno tramite l'apporto di sostanza organica umificata incrementato quindi la frazione stabile, quella che viene mineralizzata lentamente nel corso degli anni e quindi rappresenta la base della fertilità del terreno agrario.
Ma quanti quintali di sostanza organica si perdono annualmente in un terreno con la mineralizzazione? Dipende da molti fattori (tipo di terreno, clima, etc) ma orientativamente dai 10 a 20 quintali di humus/anno.
Quanti quintali di humus si ottengono con l'apporto dei letami o in alternativa dei pellettati?
- Letami, a seconda se sia fresco o maturo (sostanza secca) e in base alla sua qualità (resa in humus), con l'apporto 100 qli di letame si avranno dai 10 ai 25 quintali di humus.
- Pellettati (da matrici umificate), a seconda dell'umidità del prodotto e dalla loro qualità (resa in humus), con l'apporto di 10 qli dai 1 a 3 quintali di humus.
Già da questi dati (molto orientativi) si può comprendere che i pellettati non possono essere visti come un sostitutivo ma come una possibilità in più per poter, insieme ad altre pratiche agronomiche, mantenere un adeguata percentuale di sostanza organica nel tempo, quindi gestione residui colturali, avvicendamenti, etc.


 

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Il 07/01/2025 at 18:31, Baroxi ha scritto:

Altitudine 380mtslm, frumento tenero,rotazione 8 anni (medica-medica-medica-medica-frumento-orzo-pisello-girasole), erba la vendo a stalle grandi di pianura, girasole quest'anno seminato 18 aprile e trebbiato 29 settembre con semina e trebbia conto terzi, concime orgazot micro in tramoggia (frumento) e bioenne in primavera in copertura. Mai coltivato farro.

 

Posso chiedere che tipo di lavorazione fai in bio e che attrezzature usi?

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10 ore fa, Sphinx90 ha scritto:

Posso chiedere che tipo di lavorazione fai in bio e che attrezzature usi?

La rotazione l'ho scritta, le lavorazioni sono le tradizionali, aratura, erpicatura e semina per la preparazione terreno nelle semine. Per il fieno sfalcio, essicatura, imballatura. Per leguminose, cereali, girasoli trebbia in conto terzi. Ribadisco che non ho mai avuto problemi di infestanti, faccio 3/4 false semine e con aratura e rotazione lunga finora non ho mai avuto problemi. Temo che la moda di non arare più abbia contagiato diversi agricoltori ma i risultati si vedono dopo qualche anno che sono invasi da malerbe. 

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