Vai al contenuto

Tecniche di coltivazione in regime di biologico


Messaggi raccomandati

20 ore fa, ortodib ha scritto:

Secondo me sì, devo indicare le specie, ma avendo prevalenza di leguminose secondo me non mi conta come ristoppio...però non vedo il problema di avere frumento o triticale al posto dell'avena..qui sono spesso usati come foraggeri

 

Stai dando per scontato che chi legge le tue dichiarazioni capisca di agricoltura. Capisce solo le tabelline che dev consultare per visionare il tuo piano di coltivazione

  • Like 1
  • Thanks 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...
  • 1 mese dopo...

Salve a tutti,
come densità di semina di grano duro bio come vi comportate?

Premesso che qui da noi in alta collina molisana (700/800 m. slm) si semina piuttosto fitto già su convenzionale  (2.7/2.8 q/ha e non ho ben chiaro neppure se sia una questione di terreni, di altitudine o di consuetudine errata... ) vi risulta che in regime bio la densità vada aumentata?? Noi abitualmente siamo intorno ai 3q/ha di seme per Antalis ma ho il timore che sia un po' troppo...

Quest'anno vogliamo anche fare una prova con Senatore Cappelli su 4ha senza nessuna concimazione né in copertura né a Marzo (dato che le prove passate di concimazione (su Antalis) con concime bio non ci hanno convinto). Sulla quantià di seme la SIS consiglia 1.8/2.0q/ha che mi pare però troppo bassa. 

Abbiamo anche seminato Orzo (2.7q/ha), Favino (3q/ha) e per la prima volta Farro (2.2q/ha). Come vi sembra?

Dunque le mie domande sono?
Vi risulta che in alta collina vada aumentata la densità?
Vi risulta che in regime bio vada aumentata la densità?
Vi risulta che con Cappelli (forse per ridurre il rischio allettamento) vada diminuita la densità?

Graditi consigli ed esperienze

Grazie mille e buona semina a tutti!

 

Modificato da BioMauri
Link al commento
Condividi su altri siti

Questa anno proverò la bulatura del grano a fine febbraio con trifoglio ..qualcuno sa la dose da applicare ?

 

ps

in primavera corei applicare anche una sorta di bulatura-consociazione su mais e girasole …posso metterci in mezzo favino-pisello oppure trifoglio ?

Modificato da Agrigalpad
  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Questa anno proverò la bulatura del grano a fine febbraio con trifoglio ..qualcuno sa la dose da applicare ?
 
ps
in primavera corei applicare anche una sorta di bulatura-consociazione su mais e girasole …posso metterci in mezzo favino-pisello oppure trifoglio ?
Su grano 15-20 kg/ha di trifoglio pratense

Sulle primaverili metti un micro sul sarchio e mentre sarchi ci dai 10 kg/ha di trifoglio alessandrino

Inviato dal mio KB2003 utilizzando Tapatalk

Link al commento
Condividi su altri siti

Il 13/11/2022 Alle 16:55, BioMauri ha scritto:

Salve a tutti,
come densità di semina di grano duro bio come vi comportate?

Premesso che qui da noi in alta collina molisana (700/800 m. slm) si semina piuttosto fitto già su convenzionale  (2.7/2.8 q/ha e non ho ben chiaro neppure se sia una questione di terreni, di altitudine o di consuetudine errata... ) vi risulta che in regime bio la densità vada aumentata?? Noi abitualmente siamo intorno ai 3q/ha di seme per Antalis ma ho il timore che sia un po' troppo...

Quest'anno vogliamo anche fare una prova con Senatore Cappelli su 4ha senza nessuna concimazione né in copertura né a Marzo (dato che le prove passate di concimazione (su Antalis) con concime bio non ci hanno convinto). Sulla quantià di seme la SIS consiglia 1.8/2.0q/ha che mi pare però troppo bassa. 

Abbiamo anche seminato Orzo (2.7q/ha), Favino (3q/ha) e per la prima volta Farro (2.2q/ha). Come vi sembra?

Dunque le mie domande sono?
Vi risulta che in alta collina vada aumentata la densità?
Vi risulta che in regime bio vada aumentata la densità?
Vi risulta che con Cappelli (forse per ridurre il rischio allettamento) vada diminuita la densità?

Graditi consigli ed esperienze

Grazie mille e buona semina a tutti!

 

Può dipendere dalla qualità bassa del letto di semina che si riesce ad ottenere in alta collina con terreni argilloso-calcareo e basse precipitazioni. In generale in alta collina non va aumentata la densità di semina va aumentata solo nel caso, come in altri contesti, di letti di semina pessimi, semine tardive. Bisogna vedere anche se si sta seminando (o se in quei terreni si riesce a seminare) a profondità corretta, in genere se si va troppo in profondità hai un alta mortalità e quindi una possibile spiegazione al fatto che  si usa in zona aumentare la dose di semina. 

In bio va aumentata la dose di semina per avere più competizione verso le infestanti ma c'è un range oltre il quale non si può andare altrimenti si penalizza la resa e la qualità dei cereali ottenuti. Poi dipende dalla destinazione del prodotto ad esempio se viene valutata o meno in sede di vendita la qualità del prodotto es. proteine sul grano duro o altri parametri qualitativi. In definitiva esagerando hai molti svantaggi che non compensano la riduzione delle infestanti. 

Cappelli dipende dalla fertilità del terreno, in genere alta collina= terreni meno fertili, quindi meno problemi di allettamento. A grandi linea densità almeno metà di quella che si usa nella zona per il grano duro ordinario.  Con terreni di alta collina alletta anche perchè il culmo con densità elevata viene più esile di quello di pianura e alletta con più facilità.

  • Thanks 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Il 13/11/2022 Alle 16:55, BioMauri ha scritto:

Salve a tutti,
come densità di semina di grano duro bio come vi comportate?

Premesso che qui da noi in alta collina molisana (700/800 m. slm) si semina piuttosto fitto già su convenzionale  (2.7/2.8 q/ha e non ho ben chiaro neppure se sia una questione di terreni, di altitudine o di consuetudine errata... ) vi risulta che in regime bio la densità vada aumentata?? Noi abitualmente siamo intorno ai 3q/ha di seme per Antalis ma ho il timore che sia un po' troppo...

Quest'anno vogliamo anche fare una prova con Senatore Cappelli su 4ha senza nessuna concimazione né in copertura né a Marzo (dato che le prove passate di concimazione (su Antalis) con concime bio non ci hanno convinto). Sulla quantià di seme la SIS consiglia 1.8/2.0q/ha che mi pare però troppo bassa. 

Abbiamo anche seminato Orzo (2.7q/ha), Favino (3q/ha) e per la prima volta Farro (2.2q/ha). Come vi sembra?

Dunque le mie domande sono?
Vi risulta che in alta collina vada aumentata la densità?
Vi risulta che in regime bio vada aumentata la densità?
Vi risulta che con Cappelli (forse per ridurre il rischio allettamento) vada diminuita la densità?

Graditi consigli ed esperienze

Grazie mille e buona semina a tutti!

 

I cereali con che cosa vengono avvicendati, solo favino?

L'Antalis che rese , in media, da?

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Il 16/11/2022 Alle 11:22, luigite ha scritto:

I cereali con che cosa vengono avvicendati, solo favino?

L'Antalis che rese , in media, da?

 

Favino e trifoglio alessandrino. Quest'anno faremo anche una prova su 4 ettari con girasole, è una zona un po' freddina ma puntiamo sul riscaldamento cliamtico :) 

Siamo in regime bio da 5/6 anni e stiamo provando a rimettere in duscussione tante cose. Abbiamo meditato anche sulla colza, diversi articoli la incensano, 
https://terraevita.edagricole.it/biologico/colza-e-biologico-binomio-vincente/
ma tanti agricoltori che si sporcano le mani sul terreno, dicono, (ho chiesto anche su su questo blog), che poi senza poter diserbare ti diventa infestante per gli anni a seguire... questa cosa ci ha spaventati e per quest'anno abbiamo rinunciato... vedremo per i prossimi... poi rimane anche il problema della barra di raccolta con taglio verticale.

Rese grano molto basse, noi facciamo bio duro e puro e negli ultimi 2 anni per via anche della siccità non abbiamo ragggunto i 20q/ha. Sul convenzionale in zona 35 q/ha  è già considerato ottimo.

Scorso anno provato concime bio alla semina (non ricordo la marca) e la resa è stata più bassa che in altri posti non concimati. All'interno dello stesso appezzamento non si notava nessuna differenza tra il concimato ed il non concimato. Quest'anno quindi niente concime e amen.

  • Thanks 1
Link al commento
Condividi su altri siti

15 ore fa, BioMauri ha scritto:

Favino e trifoglio alessandrino. Quest'anno faremo anche una prova su 4 ettari con girasole, è una zona un po' freddina ma puntiamo sul riscaldamento cliamtico :) 

Siamo in regime bio da 5/6 anni e stiamo provando a rimettere in duscussione tante cose. Abbiamo meditato anche sulla colza, diversi articoli la incensano, 
https://terraevita.edagricole.it/biologico/colza-e-biologico-binomio-vincente/
ma tanti agricoltori che si sporcano le mani sul terreno, dicono, (ho chiesto anche su su questo blog), che poi senza poter diserbare ti diventa infestante per gli anni a seguire... questa cosa ci ha spaventati e per quest'anno abbiamo rinunciato... vedremo per i prossimi... poi rimane anche il problema della barra di raccolta con taglio verticale.

Rese grano molto basse, noi facciamo bio duro e puro e negli ultimi 2 anni per via anche della siccità non abbiamo ragggunto i 20q/ha. Sul convenzionale in zona 35 q/ha  è già considerato ottimo.

Scorso anno provato concime bio alla semina (non ricordo la marca) e la resa è stata più bassa che in altri posti non concimati. All'interno dello stesso appezzamento non si notava nessuna differenza tra il concimato ed il non concimato. Quest'anno quindi niente concime e amen.

Sul discorso avvicendamenti, il problema principale in alta collina e ancor di più in biologico e in aziende senza zootecnia (senza letame e colture foraggere) è la gestione della sostanza organica del suolo, con queste rotazioni di sole coltura annuali quindi lavorazione ripetuta ogni anno l'unico sistema è quello di prevedere una gestione dei residui colturali molto oculata. Con sostanza organica bassa e che tende a diminuire nel tempo è normale anche avere una risposta alle concimazioni organiche nulla perchè avendo poca s.o. e quindi poca microbiologia del suolo e soprattutto poco attiva chi va a mineralizzare l'azoto organico apportato in tempi giusti per il fabbisogno della coltura  ?

Adesso bisogna vedere con il senatore cappelli, in quanto come gli altri cereali "antichi" a taglia alta valorizza gli ambienti marginali come la media-alta collina e la montagna e le agrotecniche tradizionali. Il discorso è che gli ambienti marginali hanno anche loro una diversità quindi bisogna vedere come risponde con quelle tecniche adottate in quel determinato ambiente. Da esperienze passate si sono avute molte risposte diverse  da rese molto basse (anche sotto i 10q/ha) (e quindi pochi ricavi) ad allettamenti anche senza concimazione e con ringrani (cappelli in successione ad altro cereali). Nel primo caso bisogna pensare in qualche modo di aumentare la fertilità del terreno con rotazioni migliori e concimazioni organiche (che danno risposte) nel secondo caso invece bisogna ridurre (esempio ridurre profondità lavorazione, modificare rotazione, etc). Poi da non sottovalutare anche il clima come l'effetto di un eventuale periodo siccitoso che produrrà notevoli effetti sulla coltura.

Per la colza, il problema infestante deriva dal fatto che dopo la trebbiatura della colza c'è una quota che si disperde sul terreno sia prima della trebbiatura che durante. I semi delle crucifere sono abbastanza longevi nel terreno e quindi germinano a distanza di molti anni. Allora se vengono interrati con un aratura anche di media profondità si conservano a lungo e germineranno appena con le nuove lavorazioni verranno riportati in superficie. Quindi il caso peggiore in biologico è avere una bella infestazione di crucifera sul cereale a paglia, quindi nascita autunno-invernale dopo la semina del cereale e fioritura ad aprile-maggio con fortissima competizione sul cereale in fine accestimento-inizio levata. Per evitare ciò in diverse aziende dopo la trebbiatura della colza si lavora molto superficialmente il terreno, germinano con le prime piogge e in autunno vengono distrutte con un lavorazione come un sovescio. Gli attrezzi usati dipendono dal tipo di terreno e dall'acclività del terreno, in caso di terreno pianeggiante e tendente allo sciolto va bene la fresa in altri bisogna limitare le problematiche.

Per il girasole si può pensare ad inserire una coltura intercalare tra la raccolta del cereale (estate) e la semina del girasole (primavera dopo) che va ad arricchire il terreno di sostanza organica e che fornisce elementi a lento rilascio alla coltura a semina primaverile.  Il problema è che mentre in pianura c'è un ampia possibilità di scelte ed itinerari in alta collina si hanno molte più limitazioni e soprattutto con terreni argillosi si rischia di non riuscire ad avere un letto di semina accettabile e nei tempi giusti per la semina della primaverile.

In zona ci sono ancora aziende con stalla, che foraggere coltivano ?

  • Like 1
  • Thanks 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Il 13/11/2022 Alle 16:55, BioMauri ha scritto:

Salve a tutti,
come densità di semina di grano duro bio come vi comportate?

Premesso che qui da noi in alta collina molisana (700/800 m. slm) si semina piuttosto fitto già su convenzionale  (2.7/2.8 q/ha e non ho ben chiaro neppure se sia una questione di terreni, di altitudine o di consuetudine errata... ) vi risulta che in regime bio la densità vada aumentata?? Noi abitualmente siamo intorno ai 3q/ha di seme per Antalis ma ho il timore che sia un po' troppo...

Quest'anno vogliamo anche fare una prova con Senatore Cappelli su 4ha senza nessuna concimazione né in copertura né a Marzo (dato che le prove passate di concimazione (su Antalis) con concime bio non ci hanno convinto). Sulla quantià di seme la SIS consiglia 1.8/2.0q/ha che mi pare però troppo bassa. 

Abbiamo anche seminato Orzo (2.7q/ha), Favino (3q/ha) e per la prima volta Farro (2.2q/ha). Come vi sembra?

Dunque le mie domande sono?
Vi risulta che in alta collina vada aumentata la densità?
Vi risulta che in regime bio vada aumentata la densità?
Vi risulta che con Cappelli (forse per ridurre il rischio allettamento) vada diminuita la densità?

Graditi consigli ed esperienze

Grazie mille e buona semina a tutti!

 

In alta collina è normale aumentare un po' la dose, il freddo puo' fare brutti scherzi, io sono in umbria 600/700 metri e tranne che per il favino (massimo 2.5 quintali/ettaro) come quantitativi siamo li

Per quanto riguarda il senatore cappelli ti consiglio di stare intorno ai 200 kg ettaro qualcosa più e non di meno, puoi utilizzare alla semina un concime tipo dermazoto N11 (500 kg/ettaro) e vedrai che la differenza la noti

  • Thanks 1
Link al commento
Condividi su altri siti

6 ore fa, Sirol ha scritto:

io quando pianto il mio seme uso un prodotto in polvere che metto nella seminatrice rameico ma non ricordo il nome

come fai lo mischi direttamente nel cassone della seminatrice? e che dose fai al quintale?

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Quest anno nella semina del tenero bio….appena asciugano i campi ma non si sa quando che qui un giorno piove e uno no….spero entro Natale…….metterò nella tramoggia sop cocus cereali…..

in primavera girasole nei campi in cui ora c è il rafano tillage radish…come potrò si entra con il carrobotte e liquame 

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

21 ore fa, Sirol ha scritto:

In alta collina è normale aumentare un po' la dose, il freddo puo' fare brutti scherzi, io sono in umbria 600/700 metri e tranne che per il favino (massimo 2.5 quintali/ettaro) come quantitativi siamo li

Per quanto riguarda il senatore cappelli ti consiglio di stare intorno ai 200 kg ettaro qualcosa più e non di meno, puoi utilizzare alla semina un concime tipo dermazoto N11 (500 kg/ettaro) e vedrai che la differenza la noti

Nell'alta collina umbra i cereali ruotano con l'erba medica o anche li ci sono aziende senza zootecnia e senza foraggere?

Link al commento
Condividi su altri siti

19 ore fa, Simone 83 ha scritto:

Nel frattempo il ciclo colturale del maggese è stato eliminato, non viene più considerato come alternativo alla leguminosa

con l'ultimo decreto non si parlava del maggese e di "Quest’ultimo con una permanenza sul terreno non inferiore a 6 mesi ?

Link al commento
Condividi su altri siti

22 ore fa, luigite ha scritto:

Sul discorso avvicendamenti, il problema principale in alta collina e ancor di più in biologico e in aziende senza zootecnia (senza letame e colture foraggere) è la gestione della sostanza organica del suolo, con queste rotazioni di sole coltura annuali quindi lavorazione ripetuta ogni anno l'unico sistema è quello di prevedere una gestione dei residui colturali molto oculata. Con sostanza organica bassa e che tende a diminuire nel tempo è normale anche avere una risposta alle concimazioni organiche nulla perchè avendo poca s.o. e quindi poca microbiologia del suolo e soprattutto poco attiva chi va a mineralizzare l'azoto organico apportato in tempi giusti per il fabbisogno della coltura  ?

Adesso bisogna vedere con il senatore cappelli, in quanto come gli altri cereali "antichi" a taglia alta valorizza gli ambienti marginali come la media-alta collina e la montagna e le agrotecniche tradizionali. Il discorso è che gli ambienti marginali hanno anche loro una diversità quindi bisogna vedere come risponde con quelle tecniche adottate in quel determinato ambiente. Da esperienze passate si sono avute molte risposte diverse  da rese molto basse (anche sotto i 10q/ha) (e quindi pochi ricavi) ad allettamenti anche senza concimazione e con ringrani (cappelli in successione ad altro cereali). Nel primo caso bisogna pensare in qualche modo di aumentare la fertilità del terreno con rotazioni migliori e concimazioni organiche (che danno risposte) nel secondo caso invece bisogna ridurre (esempio ridurre profondità lavorazione, modificare rotazione, etc). Poi da non sottovalutare anche il clima come l'effetto di un eventuale periodo siccitoso che produrrà notevoli effetti sulla coltura.

Per la colza, il problema infestante deriva dal fatto che dopo la trebbiatura della colza c'è una quota che si disperde sul terreno sia prima della trebbiatura che durante. I semi delle crucifere sono abbastanza longevi nel terreno e quindi germinano a distanza di molti anni. Allora se vengono interrati con un aratura anche di media profondità si conservano a lungo e germineranno appena con le nuove lavorazioni verranno riportati in superficie. Quindi il caso peggiore in biologico è avere una bella infestazione di crucifera sul cereale a paglia, quindi nascita autunno-invernale dopo la semina del cereale e fioritura ad aprile-maggio con fortissima competizione sul cereale in fine accestimento-inizio levata. Per evitare ciò in diverse aziende dopo la trebbiatura della colza si lavora molto superficialmente il terreno, germinano con le prime piogge e in autunno vengono distrutte con un lavorazione come un sovescio. Gli attrezzi usati dipendono dal tipo di terreno e dall'acclività del terreno, in caso di terreno pianeggiante e tendente allo sciolto va bene la fresa in altri bisogna limitare le problematiche.

Per il girasole si può pensare ad inserire una coltura intercalare tra la raccolta del cereale (estate) e la semina del girasole (primavera dopo) che va ad arricchire il terreno di sostanza organica e che fornisce elementi a lento rilascio alla coltura a semina primaverile.  Il problema è che mentre in pianura c'è un ampia possibilità di scelte ed itinerari in alta collina si hanno molte più limitazioni e soprattutto con terreni argillosi si rischia di non riuscire ad avere un letto di semina accettabile e nei tempi giusti per la semina della primaverile.

In zona ci sono ancora aziende con stalla, che foraggere coltivano ?

Grazie mille per tutto l'approfondimento che ho letto con molta attenzione e che sicuramente sarà d'interesse anche per altri lettori.
Nel frattempo il Cappelli l'abbiamo seminato a 2.2q/ha (seguendo anche i vostri consigli. Grazie!!) in successione a 2 anni di leguminose: trifoglio e poi pessimo favino lo scorso anno.

Argomento "fertilità del terreno e rotazioni migliori": come opzioni possibili (oltre alla già citata colza che comnq in zona sarebbe una assoluta novità) andando sul più classico qui oltre al trifoglio si mette Erba medica e sempre più rarametne Lupinella e Sulla. L'erba medica sarebbe un'ottima precessione ai cereali ma il fieno in generale rappresenta per noi guadagno nullo, in questi casi concediamo l'uso del terreno a proprietari di stalle che si preoccupano di tutto dalla semina alla raccolta in cambio di un prezzo simbolico e quindi se mettessimo erba medica sarebbero 2/3 anni di resa nulla...  (va precisato che nel ns caso specifico l'agricoltura è una grossa passione ma non la nostra prima occupazione seppur 50 ettari non sono poi pochissimi...  per cui l'argomento produzione e vendita fieno l'abbiamo chiuso da una ventina d'anni e abbiamo venduto tutta l'attrezzatura, sia per mancanza di tempo sia per difficoltà sempre maggiori a piazzare il prodotto a prezzi decenti.

Argomento coltura intercalare da sovescio prima del girasole: Sarebbe l'aspirazione per il futuro ma andiamo per piccoli passi, per quest'anno già provare una primaverile è per noi una decisa virata rispetto a quello che facciamo normalmente, il rischio è che in una primavera piovosa fai fatica ad entrare in campo su terreno seminudo figuriamoci se prima devi anche interrare una foresta di sovescio...

Profondità di lavorazione: Storicamente l'aratro qua è la regina dei campi, col bio poi se non ari le infestanti la fanno da padrone. Noi ariamo a 30/35cm, quest'anno però abbiamo seminato un paio di ettari ad Orzo su terreno sciolto passato solo con frangizolle pesante (15/20cm) e vedremo come viene, io sono ottimista. Personalmente sarei per evitare di arare anche per il favino ma sono in minoranza nel nostra cda di famiglia :) per cui nulla. Non mi è chiaro il passaggio in cui dici che se si alletta allora bisogna arare meno profondo, qual è il legame?

Concimi organici: probabilmente dobbiamo studiare meglio i prodotti, i tempi e le dosi... il fatto è che sono anche molto costosi e come visto, se non ben usati finiscono col creare solo una ulteriore spesa. Problematico anche il discorso letame perchè andrebbe tenuto a maturare per qualche anno altrimenti si trasforma in una semina di infestanti. Qui da noi il poco letame che c'è se lo accaparrano le aziende convenzionali che lo buttano non ancora maturo tanto poi diserbando superano il problema.

In ogni caso l'agricoltura è un'attività meravigliosa!!! Ogni anno diversa, quasi ogni anno a suo modo sfortunato ma ad ogni semina rinasce l'entusiasmo e la speranza per l'anno perfetto :)

Link al commento
Condividi su altri siti

22 ore fa, Sirol ha scritto:

In alta collina è normale aumentare un po' la dose, il freddo puo' fare brutti scherzi, io sono in umbria 600/700 metri e tranne che per il favino (massimo 2.5 quintali/ettaro) come quantitativi siamo li

Per quanto riguarda il senatore cappelli ti consiglio di stare intorno ai 200 kg ettaro qualcosa più e non di meno, puoi utilizzare alla semina un concime tipo dermazoto N11 (500 kg/ettaro) e vedrai che la differenza la noti

Grazie mille, siamo quasi colleghi di altitudine dunque, allora con le dosi di semina qui da noi non siamo così sballati come temevo! Cappelli seminato a 2.2q/ha quindi perfettam in linea col tuo consiglio. E' un bel ritono al passato anche per mio padre che se lo ricorda negli stessi campi quando lui era ragazzino. A volte gelava mi dice... Per quest'anno siamo andati senza concime ma per il prox magari riproveremo. Tu che colture hai e che rotazioni applichi? Ci sono anche da voi quelle belle gelate di fine Marzo o Aprile che piegano la testa al favino già alto?

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

20 ore fa, Simone 83 ha scritto:

Nel frattempo il ciclo colturale del maggese è stato eliminato, non viene più considerato come alternativo alla leguminosa

Scusa l'ignoranza ma il ciclo del maggese cosa prevede esattamente?

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, luigite ha scritto:

con l'ultimo decreto non si parlava del maggese e di "Quest’ultimo con una permanenza sul terreno non inferiore a 6 mesi ?

Mi ha detto il tecnico dell'organismo certificatore che una circolare ministeriale di circa un mese fa, lo ha tolto dalle alternative al ciclo colturale di leguminosa

1 ora fa, BioMauri ha scritto:

Scusa l'ignoranza ma il ciclo del maggese cosa prevede esattamente?

Si tratta di fare una lavorazione iniziale e poi lasciare il terreno senza lavorazioni per almeno 6 mesi

Link al commento
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

×
×
  • Crea Nuovo...