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Tecniche di coltivazione in regime di biologico


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Il 04/11/2024 at 09:53, Baroxi ha scritto:

Io faccio bio dal 2017, prima mio padre faceva convenzionale. Finora sono riuscito ad ottenere rese rispettabili con la rotazione che utilizzo (medica, frumento, orzo, girasole, pisello). Utilizzo concimi ammessi, sono in collina e tutto sommato se dovessi tornare indietro rifarei la stessa scelta. Però devo dire una cosa, ormai fare agricoltura come intendo io, richiede molta fatica e molte persone non sono disposte ad accettarlo. Nessuno mi convincerà mai che seminare sul sodo renda come nella lavorazione tradizionale, quando vedo rippare un campo e poi ci si lamenta delle malerbe infestanti ovunque, avena ed altro, mi si rizzano i peli. Ovvio che arare richiede fatica, tempo e denaro ma in bio è imprescindibile. Al giorno d'oggi sembra che arare sia una pratica terroristica, che quasi ci si debba vergognare. Ovvio che l'ultimo campo che avevo in girasole, 6 ettari, ci ho messo 15 giorni per ararlo però poi io problemi di infestanti non ne ho mai avuti, anche complice una rotazione lunga di 8 anni. Tutto richiede attenzione e fatica, non ho erpice rotante ma ho sempre seminato e rullato con discreti risultati. Vedo che negli ultimi anni l'agricoltore medio vorrebbe fare tutto e presto: certo, sarebbe l'ideale, ma la natura ha i suoi ritmi e seguendoli, spesso, si risolvono problemi. Capisco che chi ha grandi aziende non può aspettare che piova o geli per far sgretolare le zolle ma io parlo di piccole aziende di collina che cercano di barcamenarsi nella gestione aziendale senza spendere capitali in meccanizzazioni. 

Sono nelle tue stesse condizioni e la penso esattamente come te! Ora spacciano per sana ed efficace la minima lavorazione ma mica lo dicono quanti diserbanti e veleni buttano nella terra!!!!!!! Ricordiamoci sempre di chi è venuto prima di noi! Aratro, estirpatore, 40 corni e seminatrice! Un motivo ci sarà stato no?!

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Il 04/11/2024 at 21:09, Emme ha scritto:

La tua realtà aziendale è quella ideale x fare bio. Certo è che se ari a fondo terreni collinari alla prima pioggia il poco strato di terra buona che c'è va a fondovalle. Bio o non bio questo è il miglior modo per impoverire terreni già poco dotati ed aumentare fenomeni di dissesto idrogeologico, frane ed alluvioni.

se rimetti le forme e scoline per bene non succede niente!

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8 ore fa, Sirol ha scritto:

Sono nelle tue stesse condizioni e la penso esattamente come te! Ora spacciano per sana ed efficace la minima lavorazione ma mica lo dicono quanti diserbanti e veleni buttano nella terra!!!!!!! Ricordiamoci sempre di chi è venuto prima di noi! Aratro, estirpatore, 40 corni e seminatrice! Un motivo ci sarà stato no?!

Dipende sempre dalle annate che ti vengono e da come gestisci la coltura precedente e poi dipende da quanto costa il glifo. Quest'anno viene , ora, 4 euro al litro. Da me hanno lavorato i terreni e stanno diserbando tutto sapendo che devono rilavorare. Io diserbo si e nò tra i 8 e i 15 ettari, se piove,su 50-55 di seminativi. Perchè ho la giungla delle ex mellifere. Però se non piove per 15 giorni lavoro tutto senza diserbare. Il discorso minima = diserbo a oltranza non è sempre scontato.

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Il 14/11/2024 at 10:02, Sirol ha scritto:

Sono nelle tue stesse condizioni e la penso esattamente come te! Ora spacciano per sana ed efficace la minima lavorazione ma mica lo dicono quanti diserbanti e veleni buttano nella terra!!!!!!! Ricordiamoci sempre di chi è venuto prima di noi! Aratro, estirpatore, 40 corni e seminatrice! Un motivo ci sarà stato no?!

al momento minima lavorazione su terreni collinari condotti in biologico gli svantaggi sono superiori ai vantaggi, ancor di più con rotazioni strette cereali autunno vernini/colture da rinnovo. Dalle sperimentazioni qualcosa è fattibile anche in collina con colture da rinnovo primaverili seminate su sodo su cover crops allettate, sui cereali autunno vernini invece ci sono tentativi più o meno riusciti sporadici. Diventa poi una questione di rotazioni più lunghe  cover crops, acquisto delle relative sementi, acquisto di macchine specifiche in primis seminatrici su sodo, etc. Per piccole aziende diventa un problema. Se si vuole andare in quella direzione anche in collina, mettendo al bando l'aratura, e quindi motivando dal fatto che va a beneficio non solo dell'agricoltore ma della collettività, allora la politica deve fare una scelta e intervenire in maniera forte con incentivi importanti sui psr con misure studiate per la collina, montagna, terreni in pendenza e marginali. Del resto, al momento, anche con le tecniche tradizionali di lavorazione del terreno, non è che le aziende di quelle zone se la passino tanto bene, senza pac sarebbero tutte chiuse il giorno dopo, specialmente quelle senza zootecnia e molte fanno biologico solo per avere una buona entrata dai contributi che ogni regione stanzia per la conversione e il mantenimento nel bio. Altrimenti in quelle zone soprattutto con le colture estensive e senza animali non si spiega come fanno a stare ancora in piedi. Ben vengano innovazioni nel biologico come può essere l'agricoltura conservativa condotta con questo metodo. Se andiamo indietro nella tradizione, prima le infestanti sul grano si eliminavano a mano con tante persone al lavoro come nel riso, se oggi non lo si fa più e si ottengono lo stesso anche in biologico produzioni abbastanza "pulite" è merito di qualche innovazione apportata o no?

Il 14/11/2024 at 10:06, Sirol ha scritto:

se rimetti le forme e scoline per bene non succede niente!

giustissimo ma chi paga per questo lavoro aggiuntivo? è la domanda da porsi. E' un lavoro aggiuntivo che va a beneficio solo dell'agricoltore che lo fa,che difende il suo campo, o anche degli altri e della collettività? Perciò, stando le cose cosi, in collina si vedono o solo solchi acquai temporanei fatti in maniera sbrigativa o nella maggior parte nulla. Con ovvi risultati in caso di piogge importanti.

17 ore fa, superbilly1973 ha scritto:

Dipende sempre dalle annate che ti vengono e da come gestisci la coltura precedente e poi dipende da quanto costa il glifo. Quest'anno viene , ora, 4 euro al litro. Da me hanno lavorato i terreni e stanno diserbando tutto sapendo che devono rilavorare. Io diserbo si e nò tra i 8 e i 15 ettari, se piove,su 50-55 di seminativi. Perchè ho la giungla delle ex mellifere. Però se non piove per 15 giorni lavoro tutto senza diserbare. Il discorso minima = diserbo a oltranza non è sempre scontato.

Le nascite delle infestanti ci sono sia nel sodo, che nella minima che sull'arato. Il problema è che in convenzionale è molto più facile gestirle mentre in biologico è molto più difficile ma non impossibile. Ben vengano nuove idee, sperimentazioni, innovazioni fattibili e supportate a dovere da chi deve.

Modificato da luigite
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6 ore fa, luigite ha scritto:

al momento minima lavorazione su terreni collinari condotti in biologico gli svantaggi sono superiori ai vantaggi, ancor di più con rotazioni strette cereali autunno vernini/colture da rinnovo. Dalle sperimentazioni qualcosa è fattibile anche in collina con colture da rinnovo primaverili seminate su sodo su cover crops allettate, sui cereali autunno vernini invece ci sono tentativi più o meno riusciti sporadici. Diventa poi una questione di rotazioni più lunghe  cover crops, acquisto delle relative sementi, acquisto di macchine specifiche in primis seminatrici su sodo, etc. Per piccole aziende diventa un problema. Se si vuole andare in quella direzione anche in collina, mettendo al bando l'aratura, e quindi motivando dal fatto che va a beneficio non solo dell'agricoltore ma della collettività, allora la politica deve fare una scelta e intervenire in maniera forte con incentivi importanti sui psr con misure studiate per la collina, montagna, terreni in pendenza e marginali. Del resto, al momento, anche con le tecniche tradizionali di lavorazione del terreno, non è che le aziende di quelle zone se la passino tanto bene, senza pac sarebbero tutte chiuse il giorno dopo, specialmente quelle senza zootecnia e molte fanno biologico solo per avere una buona entrata dai contributi che ogni regione stanzia per la conversione e il mantenimento nel bio. Altrimenti in quelle zone soprattutto con le colture estensive e senza animali non si spiega come fanno a stare ancora in piedi. Ben vengano innovazioni nel biologico come può essere l'agricoltura conservativa condotta con questo metodo. Se andiamo indietro nella tradizione, prima le infestanti sul grano si eliminavano a mano con tante persone al lavoro come nel riso, se oggi non lo si fa più e si ottengono lo stesso anche in biologico produzioni abbastanza "pulite" è merito di qualche innovazione apportata o no?

giustissimo ma chi paga per questo lavoro aggiuntivo? è la domanda da porsi. E' un lavoro aggiuntivo che va a beneficio solo dell'agricoltore che lo fa,che difende il suo campo, o anche degli altri e della collettività? Perciò, stando le cose cosi, in collina si vedono o solo solchi acquai temporanei fatti in maniera sbrigativa o nella maggior parte nulla. Con ovvi risultati in caso di piogge importanti.

Le nascite delle infestanti ci sono sia nel sodo, che nella minima che sull'arato. Il problema è che in convenzionale è molto più facile gestirle mentre in biologico è molto più difficile ma non impossibile. Ben vengano nuove idee, sperimentazioni, innovazioni fattibili e supportate a dovere da chi deve.

Chiedo. Si deve per forza arare in estate anche in collina? Ovvio che se uno è strutturato bene con estirpatore, frangizolle, ripper, aratro, miniaratro multivomere , vibro, a seconda del meteo e delle annate riesce a fare tutto anche in bio e a partire pulito. Però se non ha avuto la fortuna di acquistare nei tempi passati , anche se lavori e dimensioni tutto per un 100cv lì ci sono attrezzi per oltre 150 mila euro e forse nemmeno ti bastano. Il discorso psr purtroppo non può prescidere dal blocco dei prezzi. Perchè se io ti dò il 40% o anche il 60% e permetto che i prezzi aumentino del 30-40 % in pochi anni e allora buonanaotte. Poi il problema delle infestanti è quali infestanti? Da me ad esempio sta partendo la malva che con clima invernalestivo di ora , quella spuntata a fine settembre o ottobre , quando ha piovuto , ora è alta 50 cm e per quella ci vuole diserbo o aratro a 25-30 cm. Con attrezzi da minima la pettini solamente. Le altre se fa un pò di sole con due passaggi le secchi. Non mi so fare un'idea di come riusciresti a d usare una seminatrice su sodo con i residui di una cover. Questo mi viene difficile. Mia curiosità. Prlo di macchine da sodo tipo semeato o a dischi comunque.

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Il 15/11/2024 at 19:11, superbilly1973 ha scritto:

 Da me ad esempio sta partendo la malva che con clima invernalestivo di ora , quella spuntata a fine settembre o ottobre , quando ha piovuto , ora è alta 50 cm e per quella ci vuole diserbo o aratro a 25-30 cm. Con attrezzi da minima la pettini solamente. 

malva sylvestris, malva perenne che se invecchia fa i fusti legnosi? resiste molto al glifosate. che coltura c'era sull'appezzamento dove adesso è alta 50 cm?

Il 15/11/2024 at 19:11, superbilly1973 ha scritto:

 Non mi so fare un'idea di come riusciresti a d usare una seminatrice su sodo con i residui di una cover. Questo mi viene difficile. Mia curiosità. Prlo di macchine da sodo tipo semeato o a dischi comunque.

Cover va gestita prima della semina, ad esempio rulli per cover crop (crimber, roller, etc) Crimper roller, Roller Crop o rulli per cover crop - Pagina 2 - Attrezzature da campo aperto - Tractorum.it.

Il 15/11/2024 at 19:32, Agrigalpad ha scritto:

per quelle invernali..mah 

Invernali: cereali autunno vernini o leguminose da granella a semina nov-dic? 

cereali autunno-vernini ad esempio nel comune di Ancona ha dato buoni risultati una prova di semina su sodo di cereale a paglia su prato di erba medica (azienda certificata biologica). Va studiata per ogni situazione specifica (terreno, avvicendamento, colture convenienti, etc) ma in generale il concetto è consociazione cereale-leguminosa. La leguminosa deve essere o a lento sviluppo o a taglia bassa in modo da non andare in competizione per la luce con il cereale ma al tempo stesso deve aver una buona densità per non fare emergere le altre graminacce infestanti prima della semina del cereale.

 

Modificato da luigite
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Io sono in Bio, è convinto sostenitore, ma oggi qui nel Mantovano quanto invidio il convenzionale: soia appena trebbiata, loietto alto 10cm, campo assolutamente non in tempra per dischiera o coltivatore….glifo e semina su sodo di cereale (con tutti i vermi che con duro lavoro ho cercato di proteggere che ne gioverebbero)….invece aspetterò tempi migliori con forse una semina di orzo o avena da sfalcio primaverile, perché un altra cultura estiva non posso permettermela visto che il campo ha fatto in tempo a maturare un po’ dì abutilon e quindi l’anno prossimo con soia o sorgo sarebbe una guerra…. Accetto consigli 😅

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Il 20/11/2024 at 07:54, luigite ha scritto:

malva sylvestris, malva perenne che se invecchia fa i fusti legnosi? resiste molto al glifosate. che coltura c'era sull'appezzamento dove adesso è alta 50 cm?

Cover va gestita prima della semina, ad esempio rulli per cover crop (crimber, roller, etc) Crimper roller, Roller Crop o rulli per cover crop - Pagina 2 - Attrezzature da campo aperto - Tractorum.it.

Invernali: cereali autunno vernini o leguminose da granella a semina nov-dic? 

cereali autunno-vernini ad esempio nel comune di Ancona ha dato buoni risultati una prova di semina su sodo di cereale a paglia su prato di erba medica (azienda certificata biologica). Va studiata per ogni situazione specifica (terreno, avvicendamento, colture convenienti, etc) ma in generale il concetto è consociazione cereale-leguminosa. La leguminosa deve essere o a lento sviluppo o a taglia bassa in modo da non andare in competizione per la luce con il cereale ma al tempo stesso deve aver una buona densità per non fare emergere le altre graminacce infestanti prima della semina del cereale.

 

Grano. Anche il campo vicino competamente invaso da malva. Si quellache può diventare legnosa ma non ci arriva. Il grano pulito eh sia il mio che del vicino. Io posso diserbare ma non arare in quel campo perchè è a minima lavorazione . Il vicino ha ripuntato bene e ha fatto un bel lavoro ma ce ne è sempre. Se mi fossi accorto lo avrei lavorato appena spuntata ma è terra sabbiosa che la lavori solo in tempera. Il rullo crimper ok ma non la disgrega. Forse solo la trincia potrebbe farlo e a quel punto aratura a 15 cm e via. Mmm non sono in bio però la semina su sodo di cereale su erba medica ha il suo perchè. Casualmente un mio compaesano ha seminato orzo su medica. Lui ha diserbato ma con scarsi risultati però dopo aver raccolto l'orzo ( che purtroppo ha avuto attacchi di afidi penso svernati nella medica ) e ora ha un campo bello pieno di medica. Non so se rifarà cereale o riseminaerà leguminosa da foraggio

Modificato da superbilly1973
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Il 21/11/2024 at 08:09, superbilly1973 ha scritto:

Grano. Anche il campo vicino competamente invaso da malva. Si quellache può diventare legnosa ma non ci arriva. Il grano pulito eh sia il mio che del vicino. 

sul grano è andata in fioritura (in genere fiorisce in piena estate) o si è riusciti a controllarla?

Il 21/11/2024 at 08:09, superbilly1973 ha scritto:

. Casualmente un mio compaesano ha seminato orzo su medica. Lui ha diserbato ma con scarsi risultati però dopo aver raccolto l'orzo ( che purtroppo ha avuto attacchi di afidi penso svernati nella medica ) e ora ha un campo bello pieno di medica. Non so se rifarà cereale o riseminaerà leguminosa da foraggio

solo glifo tra l'ultimo sfalcio della medica e la semina su sodo dell'orzo. La struttura del terreno migliorata dalla medica è ottimale per il cereale.

 

Il 20/11/2024 at 13:19, FedericoAgri ha scritto:

Io sono in Bio, è convinto sostenitore, ma oggi qui nel Mantovano quanto invidio il convenzionale: soia appena trebbiata, loietto alto 10cm, campo assolutamente non in tempra per dischiera o coltivatore….glifo e semina su sodo di cereale (con tutti i vermi che con duro lavoro ho cercato di proteggere che ne gioverebbero)….invece aspetterò tempi migliori con forse una semina di orzo o avena da sfalcio primaverile, perché un altra cultura estiva non posso permettermela visto che il campo ha fatto in tempo a maturare un po’ dì abutilon e quindi l’anno prossimo con soia o sorgo sarebbe una guerra…. Accetto consigli 😅

cereale autunno-vernino dopo soia più conveniente sarebbe stato, per la tua zona e per la tua azienda, il tenero, giusto?  

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33 minuti fa, luigite ha scritto:

sul grano è andata in fioritura (in genere fiorisce in piena estate) o si è riusciti a controllarla?

solo glifo tra l'ultimo sfalcio della medica e la semina su sodo dell'orzo. La struttura del terreno migliorata dalla medica è ottimale per il cereale.

................

 

No no grano pulito. Bello pure considerando l'annata. La medica per seccarla la devi lasciare tranquilla vegeta e poi glifo con ormone. Solo glifo non secca. La addormenti e basta. Idem diserbo dell'orzo. Senza qualcosa di mirato ( che poi bisogna ricordare che se vedi in etichetta una malerba, si intende nata da pochi mesi mentre medica di 4-5 anni è un tantino diversa ) la blocchi ma poi con la luce riparte. Ora dovrà arare o fare leguminosa da foraggio.

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10 ore fa, luigite ha scritto:

sul grano è andata in fioritura (in genere fiorisce in piena estate) o si è riusciti a controllarla?

solo glifo tra l'ultimo sfalcio della medica e la semina su sodo dell'orzo. La struttura del terreno migliorata dalla medica è ottimale per il cereale.

 

cereale autunno-vernino dopo soia più conveniente sarebbe stato, per la tua zona e per la tua azienda, il tenero, giusto?  

Si frumento tenero 

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Il 23/11/2024 at 09:30, superbilly1973 ha scritto:

No no grano pulito. Bello pure considerando l'annata. La medica per seccarla la devi lasciare tranquilla vegeta e poi glifo con ormone. Solo glifo non secca. La addormenti e basta. Idem diserbo dell'orzo. Senza qualcosa di mirato ( che poi bisogna ricordare che se vedi in etichetta una malerba, si intende nata da pochi mesi mentre medica di 4-5 anni è un tantino diversa ) la blocchi ma poi con la luce riparte. Ora dovrà arare o fare leguminosa da foraggio.

quindi la malva è nata da seme sulla stoppia (con le prime pioggie) e in meno di due mesi è arrivata a 50cm?

 

Il 23/11/2024 at 19:29, FedericoAgri ha scritto:

Si frumento tenero 

Nel mantovano come resa non è sono accettabili gli orzi da granella "primaverili" a semina fine inverno (varietà alternative distici più adatti dei polistici)?

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13 ore fa, luigite ha scritto:

quindi la malva è nata da seme sulla stoppia (con le prime pioggie) e in meno di due mesi è arrivata a 50cm?

 

......................

Yes. I campi che sono a minima lavorazione li ho diserbati sabato con piccola aggiunta di 2,4D non si sa mai la malva sia resistente mentre gli altri verranno trinciati e poi se continua questo caldo asciutto aratro oppure vedo di ripuntare.

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18 ore fa, FedericoAgri ha scritto:

Ma gli orzi anche autunnali non si pagano i costi, i primaverili peggio ancora credo 

non vuoi fare cereale da granella per tentare un secondo raccolto che può far quadrare i conti? Orzo e avena primaverili da sfalcio: da affienare (fieno secco) o da fasciato? da insilato con semina primaverile la resa ottenibile non paga i costi, da affienare si può risparmiare sul costo della semente e delle lavorazioni. Si può valutare anche un erbaio misto primaverile per migliorare qualità e valore del fieno. Terreni? basso mantovano ci sono terreni abbastanza argillosi.

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Il 23/11/2024 at 08:52, luigite ha scritto:

sul grano è andata in fioritura (in genere fiorisce in piena estate) o si è riusciti a controllarla?

solo glifo tra l'ultimo sfalcio della medica e la semina su sodo dell'orzo. La struttura del terreno migliorata dalla medica è ottimale per il cereale.

 

cereale autunno-vernino dopo soia più conveniente sarebbe stato, per la tua zona e per la tua azienda, il tenero, giusto?  

scusate ma state parlando di Glifosato in biologico??? mi sono perso qualcosa?!

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6 ore fa, Sirol ha scritto:

scusate ma state parlando di Glifosato in biologico??? mi sono perso qualcosa?!

No no ero io che ho due situazioni che devo gestire in maniera diversa. Una che potevo gestire con glifo , ma per il resto per quella malva solo aratro altrimenti. Cioè senza diserbo la minima lavorazione con certe erbe non solo non risolve ma è controproducente e anche il ripper non sempre risolve del tutto.

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Si credo tenterò di fare qualcosa da sfalcio, secondo raccolto l’ho fatto dopo frumento da granella, ma devo fare comunque da sfalcio perché il campo sarebbe troppo infestato . L’unica cosa che di secondo raccolto da sfalcio le produzioni non pagano quasi mai i costi. Mi viene in mente solo panico, miglio o sorgo ma con 2-3 ton di fieno secco , ci fai 300-400€ a ha e sono in costi minimi tra semente, lavorazione e irrigazione 

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Il 27/11/2024 at 11:45, Sirol ha scritto:

scusate ma state parlando di Glifosato in biologico??? mi sono perso qualcosa?!

per il fatto che minima e sodo sono più facili da attuare in convenzionale grazie a questo, in bio sono da auspicare per ridurre perdita di sostanza organica ed erosione nonche maggiore fertilità del suolo, ma la gestione delle infestanti diventa il problema principale che al momento limita l'applicazione sulla gran parte delle superfici coltivate in biologico. E quindi ancora molto utilizzato l'aratro o in alternativa il ripper e non ad esempio il decompattatore che ridurrebbe la formazione di grandi zolle, specialmente i terreni argillosi o compatti, che poi implicano forti consumi per la preparazione dei letti di semina.

Il 27/11/2024 at 22:57, FedericoAgri ha scritto:

Si credo tenterò di fare qualcosa da sfalcio, secondo raccolto l’ho fatto dopo frumento da granella, ma devo fare comunque da sfalcio perché il campo sarebbe troppo infestato . L’unica cosa che di secondo raccolto da sfalcio le produzioni non pagano quasi mai i costi. Mi viene in mente solo panico, miglio o sorgo ma con 2-3 ton di fieno secco , ci fai 300-400€ a ha e sono in costi minimi tra semente, lavorazione e irrigazione 

quindi la situazione corrente è forte presenza di loietto infestante nel periodo autunno-invernale e abutilon nelle colture a ciclo estivo (con lavorazione del terreno profonda senza inversione degli strati primaverile)?

sorgo polisfalcio si fa più di 2-3 t/ha di fieno secco? Però costo sementi e lavorazioni maggiori rispetto a panico e miglio.

 

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9 ore fa, luigite ha scritto:

per il fatto che minima e sodo sono più facili da attuare in convenzionale grazie a questo, in bio sono da auspicare per ridurre perdita di sostanza organica ed erosione nonche maggiore fertilità del suolo, ma la gestione delle infestanti diventa il problema principale che al momento limita l'applicazione sulla gran parte delle superfici coltivate in biologico. E quindi ancora molto utilizzato l'aratro o in alternativa il ripper e non ad esempio il decompattatore che ridurrebbe la formazione di grandi zolle, specialmente i terreni argillosi o compatti, che poi implicano forti consumi per la preparazione dei letti di semina.

.............................................

 

una macchina da sodo o forse sarebbe da chiamare semi-sodo potrebbe essere un modello idraulico tipo raciti o rapisarda o altre ( ne ho visto anche Solà ) . Potresti trinciare per tempo una discata leggera e poi un passaggio con quella. Lavora bene anche sul sodo ma se hai residui colturali consistenti è meglio se li gestisci anticipando la trinciatura e discando . Su terreni argillosi riesci a risparmiati lavorzioni importanti e magari rognose tipo fresature o erpici rotanti

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Il 29/11/2024 at 19:24, superbilly1973 ha scritto:

una macchina da sodo o forse sarebbe da chiamare semi-sodo potrebbe essere un modello idraulico tipo raciti o rapisarda o altre ( ne ho visto anche Solà ) . Potresti trinciare per tempo una discata leggera e poi un passaggio con quella. Lavora bene anche sul sodo ma se hai residui colturali consistenti è meglio se li gestisci anticipando la trinciatura e discando . Su terreni argillosi riesci a risparmiati lavorzioni importanti e magari rognose tipo fresature o erpici rotanti

si e poi, per le semine che si fanno nel periodo autunno-invernali con raccolte delle colture precedenti che si sono avute in estate,  cercare di essere tempestivi nella gestione delle stoppie, intervenire il più presto possibile per gestirle in modo corretto in maniera da non arrivare alla successiva semina con inerbimenti "impossibili", situazioni da aratro. Gestione residui colturali importante anche la rotazione per renderli meno "problematici".

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Il 2/12/2024 at 14:41, andrea4500c ha scritto:

A me è successo così.causa quantità di pioggia in Piemonte avevamo passato carrier sulla stoppia lavoro perfetto ,risultato abbiamo dovuto arare tutto perche erba assurda.devo prendere non considerazione aratrini eco.

che coltura dopo la stoppia è in programma? Eco aratri interessanti anche come riduzione dei consumi per la lavorazione.

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