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MOTOAGRICOLE a motore centrale anteriore


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Nate e sviluppatesi come evoluzione delle motoagricole originarie ossia di quelle dotate di motore anteriore a sbalzo, le motoagricole a motore centrale anteriore con il passare degli anni hanno subito delle evoluzioni tali che ormai l'unico punto in comune con le loro progenitrici è quello dettato dal codice della strada che le inserisce nella stessa categoria di veicoli.

Infatti oggi guardando una motoagricola a motore centrale si ha più la sensazione di trovarsi di fronte ad un camion di piccole dimensioni che ad altro, tale sensazione è motivata per un verso dall'impostazione tecnica del progetto (tipo del telaio, posizione motore ecc) per l'altro dal livello raggiunto nelle finiture, ormai in certi casi prossimo a quello dei mezzi commerciali da trasporto leggero.

Detto ciò approfondirei per quanto ne sono capace il discorso relativo alle tipologie costruttive di tali macchine:

MOTOAGRICOLE CON TELAIO RIGIDO: Quando circa quaranta anni fà (secondo le informazioni in mio possesso, se avete dati più precisi corregetemi) si sviluppò la commercializzazione di tali macchine, lo standard costruttivo era costituito da mezzi dotati di telaio in longheroni a C o tubolare sospensioni con molle a balestra, ponti di derivazione FIAT 1100 ,il cambio 4+rm del fiat 1100 aveva il riduttore e l'innesto della trazione anteriore fatti realizzare dai costruttori da terzi specializzati in ingranaggeria, scatola dello sterzo sempre 1100 fiat e motori centrali anteriori, ossia posti subito dietro al ponte anteriore, monocilindrici Diesel ad iniezione diretta di fabbricazione nazionale (Ruggerini, Slanzi, Lombardini) con potenze dai 14 ai 18 cv, infine sempre a richiesta era disponibile la PdF posteriore usata per lo più nell'azionamento di pompe irroratrici .

Le sovrastrutture erano invece costituite da un cassone fisso, in optional era disponibile il ribaltabile posteriore per mezzo di un pistone idraulico azionato da una pompa innestata meccanicamente e dotata di un serbatoio olio dedicato, il cassone aveva il fondo in lamiera, le sponde apribili dello stesso materiale e dell'altezza quasi sempre di 30 cm., per quanto concerne la cabina di guida era montata rigidamente sul telaio ed il confort assicurato era praticamente nullo, posso affermare con certezza (perchè provato direttamente) che non c'era niente di più spartano e scomodo sul mercato, al confronto l'Ape Piaggio era una berlina di lusso, la cabina era posizionata sopra il motore che faceva sentire la sua presenza trasmettendo agli occupanti dei due sedili, un sottofondo sonoro talmente forte che per parlare con il vicino si doveva urlare, inoltre in estate l'unità motrice una volta in moto scaldava la lamiera del cofano motore sotto la quale si trovava rendendo audace il gesto di appoggiare per sbaglio la mano sulla lamiera posta fra i due sedili in ferro rivestiti con uno strato di gomma nemmeno troppo morbida e senza il benchè minimo sistema di smorzamento delle vibrazioni, per fortuna almeno in inverno il tepore trasmesso dava un pò di sollievo agli occupanti, naturalmente non c'era la purchè minima presenza di materiale fono-termoassorbente, ma questo penso che si fosse già capito dalla mia precedente descrizione, in molti casi la cabina era parzialmente smontabile ossia per facilitare il transito negli impianti arborei, gli sportelli e tutta la parte superiore della cabina(dal cruscotto in su) realizzata in vetroresina poteva essere sganciata per mezzo di ganci o bulloni.

Viaggiare su tali mezzi era specie di tortura che durava per tutto il tragitto da compiere e la limitazione della velocità a 40km/h non veniva vissuto come un limite perchè difficilmente lo si raggiungevano in quanto la rigidità delle sospensioni e l'assenza di sistemi ammortizzanti in cabina obbligava ad andature molto basse per evitare alla prima buca capocciate sotto il tetto della cabina o colpi alla schiena ed al suo nobile fondo, nel caso in cui si fosse avuta la sfrontatezza di affrontare buche ed avvallamenti delle sedi stradali anche di quelle asfaltate senza la dovuta cautela e pacatezza.

Però questi mezzi nonostante i molti difetti, ebbero un successo travolgente, tale che almeno dalle mie parti i motocarri in pochi anni quasi sparirono dalla circolazione, secondo me i motivi di tale affermazione furono dettati dal fatto che anche essendo una motoagricola, l'utilizzatore percepiva tale mezzo alla stregua di un camioncino con tutti i vantaggi del caso, con in più il plus della trazione 4x4 che per la prima volta permetteva di scendere in campo con una macchina agricola cassonata (precedentemente c'era stato il samecar ma quella è un'altra storia) e quindi in grado di facilitare le operazoni di carico e scarico ed alleviarne la fatica, inoltre l' essere un mezzo agricolo consentiva di pagare un premio assicurativo molto più basso rispetto ai motocarri e rimanendo sempre in ambito economico il consumo di gasolio era basso, la capacità di carico fuoristrada era molto alta, non di rado capitava di vedere mezzi con oltre 15 q.li sul groppone arrampicarsi per le ripide coste delle colline, anzi per la circolazione fuoristrada la presenza del carico sopratutto sull'asse posteriore rappresentava un vantaggio, perchè andava a limitare la rigidità dell'insieme telaio-sospensioni, migliorando di molto la capacità trattività del mezzo.

Purtroppo le capacità fuoristradistiche peggioravano in caso di fondo bagnato, di avvallamenti troppo pronunciati e di terreno soffice in tali condizioni molti, forse tutti sono rimasti impantanati, affossati con le ruote giù fino a far toccare i ponti e la terra che strusciava sulla coppa del motore magari al termine di una giornata di lavoro, proprio al momento di uscire dal terreno e tornarsene a casa quando l'unica cosa che si voleva era quella di andarsene via, lui "lo scimiotto" verseggiativo usato all'ora ed ora dalle mie parti per indicare questa tipologia di mezzi si piantava e li ci volevano una buona capacità fuoristradistiche nella guida, qualcuno che spingeva da dietro o che mettesse qualcosa sottole ruote per tirarti fuori ed infine una buona dose di cu...lo e comunque alla fine anche un prete per confessarti, nei casi peggiori se non c'era qualcuno che ti trainava fuori con un trattore od un'altra motoagricola a casa non ci tornavi, purtroppo non essendo dotati di blocco differenziale e sospensioni adeguate anche essendo dei fuoristrada erano in parte limitati, ma la loro fortuna commerciale è stata quella di essere i primi mezzi del genere.

Nei primi anni '80, in campagna incominciarono a circolare mezzi più evoluti, erano dotati dello stesso schema costruttivo, però ora i motori erano bicilindrici con potenze fino a 26 cv. le cabine erano interamente in metallo leggermente più confortevoli, i cassoni erano di poco più lunghi un paio di mt e larghi qualche cm in più rispetto ai primi da 1,40mt.

Sempre nello stesso decennio si incominciarono a vedere le cabine con una foggia più camionistica cioè dotate di sportelli ad apertura normale non controvento come nei primi modelli e con accesso dotato di poggiapiede interno alla cabina e non con gradino esterno, le cabina per contro avevano perso la possibilità di essere snmontate per consentire il passaggio sotto le coltivazioni arboree più basse, dal punto di vista meccanico però erano sempre più o meno uguali, unica novita di rilievo fu l'adozione su alcuni modelli della sospensione anteriore con lo schema McPerson mutuata dal FIAT 128 che garantiva un livello di confort di guida nettamente superiore.

Un nuovo step evolutivo si ebbe all'inizio degli anni '90 ormai il materiale fiat 1100 era di scarsa reperibilità, inoltre era disponibile la trasmissione del FIAT 131 che da allora venne utilizzata, in quegli anni le motoagricola di cui stiamo parlando dal punto di vista meccanico si presentano con motore bicilindrico diesel con potenze prossime ai 30cv, telaio sempre in longheroni, sospensioni a molla con balestre paraboliche ed ammortizzatori, cambio fiat 131 5+rm, riduttore e innesto 4x4 fatto realizzare dal costruttore della motoagricola da terzi, ponti fiat 131 con i tubolari più resistenti autocostruiti dai costruttori per garantire maggior resistenza al carico.

MOTOAGRICOLE CON TELAIO SNODATO: Dal punto di vista telaistico una grossa novità usata tutt'oggi fu l'introduzione del telaio a snodo centrale, era costituito da due semitelai in longherono resi solidali per mezzo di uno snodo, nel quale la parte esterna detta femmina era solidale con un semitelaio, la parte interna solidale con l'atro semitelaio detta maschio si innestava sulla prima, inframmezzate da una boccola e dotate di ingrassatore per la lubruficazione delle parti in contatto andavano a formare lo snodo, l'oscollazione del telaio snodato dava maggiore tratività al mezzo nella circolazione fuoristrada, stressava meno le sospensioni, il telaio e le sovrastrutture, insomma una rivoluzione dal punto di vista telaistico che migliorò di molto le facolta fuoristradistiche di tali mezzi, ne aumentò il confort stradale e ne ridusse anche il consumo degli pneumatici posteriori non più costretti a sgommare o slittare ad ogni minimo avvallamento della sede stradale o del fondo sterrato, unico neo di tale sistema era costituito dalla maggiore oscillazione in caso di carico alto, ma per ovviare a cadute accidentali di cassette piene di frutta bastava legare tutte le file delle casse da dx a sx utilizzando i ganci di cui era fornito il cassone.

Passando alle sovrastrutture, cassoni lunghi circa 2,30mt. e larghi poco meno di 1,50mt con sponde a partire da 30cm fino a 40cm di altezza, ribaltabile trilaterale, cabine finalmente ospitali con i loro occupanti.

Sempre negli stessi anni vennero commercializzati modelli ancora più grandi che montavano in alcuni casi motori tre cilindri lombardini o di altre case cambi fiat 131 riduttori e innesti 4x4 cime sempre fabbricati da fornitori esterni dei costruttori di motoagricole e per la prima volta venivano montati i ponti dell'IVECO DAILY con semiassi sfilabili, più performanti e sicuri in caso di rottura su quelli del 1100 e del 131 la rottura del semiasse comportava la perdita della ruota, non pochi sono stati quelli che in discesa si sono visti sorpassare da una delle ruote posteriori staccatesi per il motivo sopra citato, oppure di persone che guardando nello specchietto retrovisore esterno si sono accorte di andare a tre ruote.

Oggi la tipologia di motoagricole di cui stiamo parlando presenta ulteriori evoluzioni, dal punto di vista motoristico abbiamo assistito alla scomparsa di alcuni marchi come Slanzi assorbita dalla Ruggerini a sua volta confluita in Lombardini, inoltre la richiesta di motori più prestanti e meno inquinanti, ha portato ad uno sconvolgimento delle tipologie, oggi abbiamo una piccola fetta di mercato coperta con biclindrici Lombardini raffredddati ad aria, che probabilmente sparirà con il passare del tempo, poi abbiamo tri e quadricindrici sempre in linea ma raffreddati ad acqua, in tale settore c'è da notare l'entrata in campo di un costruttore come VM che motorizza parte dei mezzi di categoria superiore mentre Lombardini detiene la quasi totalità della restante fetta di mercato, qualcuno ha provato a montare anche unità Isuzu senza grande successo vista la qualità dei motori nazioznali, la disponibilità di ricambi a buon mercato delle unità motrici Italiane e la gran quantità di meccanici in grado di operare la manutenzione.

Sempre per quanto riguarda la parte telaistica oggi esistono modelli che sono tornati ad adottare la sospensione anteriore McPerson a tutto vantaggio del confort di guida, insomma le motoagricole vanno piano ma non si fermano mai nemmeno dal punto di vista evolutivo.

La mia prefetità oggi è un modello dotato di motore raffreddato ad acqua con telaio snodato e sospensione anteriore McPerson, unico neo i differenziali senza bloccaggio.

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  • 2 mesi dopo...
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  • 5 settimane dopo...

Usando motoagricole da molti anni, posso affermare con certezza che purtroppo quelle non dotate di bloccaggio differenziale hanno il grande limite di non riuscire ad avanzare nella circolazione fuoristrada quando questa diventa impegnativa per via del fondo sconnesso o peggio ancora nel caso di fondo bagnato.

Cosa ancora peggiore è data dal fatto che i ponti di origine fiat 1100 o 131 non possono essere modificati per farli diventare autobloccanti o dotati di bloccaggio a comando, quindi niente da fare e si continua a rimanere impantanati o addirittura si rimane a slittare sull'erba bagnata ancor prima di entrare nel terreno.

Anni fa avevo sentito parlare di differenziali autobloccanti di origine Fiat Abarth montati sul 131 Rally degli anni '70-80 ma il loro prezzo 2000 euro l'uno, mi fece desistere da qualsiasi tentativo d'acquisto tanto che non chiesi nemmeno se a tale prezzo si dovesse aggiungere l'iva, quindi ho perso la speranza ed ho continuato a maledire motoagricole e terreno bagnato ogni volta che sono rimasto impantanato.

 

L'altro giorno per caso mentre guardavo siti x fuoristrada o visto che esiste una casa la ARB che costruisce accessori per fuoristrada, compresi differenziali autobloccanti, secondo loro adattabili a tutti i modelli, guardate qui e ditemi cosa ne pensate 4 technique [OFF ROAD DIVISION] --- portale di vendita e distribuzione di articoli per l'off-road, verricelli, warn, winch, old man emu, modena, italia, italy

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Purtroppo oggi ho contattato la ditta che avevo evidenziato nel collegamento sul messaggio precedente e mi hanno detto che non hannoa listino differenziali bloccabili al 100% per nessun tipo di differenziale FIAT compresi quelli del Fiat 131, insomma una speranza vanificata da una telefonata, eppure di mezzi in grado di montare un differenziale del genere ce ne sono a migliaia, visto che la quasi totalità delle motoagricole di questa categoria con potenze fino a 35 cv monta ponti del Fiat 131, insomma avrebbero pure un bacino d'utenza molto grande, come dire pazienza continueremo a slittare sul baagnato e nel fango.

La ditta vende solo prodotti adattabili a fuoristrada stradali, come dire per fare fuoristrada nelle zone permesse per divertimento si trova tutto, invece per andare a lavorare in campagna niente, naturalmente questo è solo uno sfogo personale che niente a a che fare con la ditta il cui personale è stato molto disponbile e gentile nel darmi le informazioni da me richieste, questo è solo un pensiero su come oggi venga tenuto più in considerazione il divertimento che il lavoro nei campi.

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  • 3 settimane dopo...

Io ho una vecchia motoagricola (Transporter) Camisa con motore ruggerini da 16 cv e fuoristrada non andava da nessuna parte a causa della rigidità delle balestre da scarica non copiava il terreno ed aveva meno trazione di un auto a due ruote motrici, per farla andare l'ho modificata con uno snodo come quelle più recenti e ora va. Secondo voi è meglio la soluzione con motore centrale o a sbalzo per arrampicarsi in posti impossibili teoricamente sembrerebbe migliore la soluzione centrale(per una miglior distribuzione di pesi tra l'anteriore e il posteriore ) però vedo che i maggiori costruttori di motoagricole da montagna usano sbalzi anteriori notevoli tali da pregiudicare l'angolo d'attacco.

C'è qualcuno che ha fatto esperienza su quelli che oggi chiamano transporter su forti pendenze come si comportano rispetto alla motoagricola tradizionale?

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  • 3 settimane dopo...

Fubiano scusa del ritardo con il quale ti risponso, relativamente al tuo quesito pennso cheuna parte della risposta te la sei dato da solo quando hai detto di aver modificato il telaio della tua Camisa da rigido a snodato.

Infatti io penso che a prescindere dalla posizione del motore la condizione principe da rispettare per aver una buona trazione in fuoristrada sia quella di avere un mezzo con il telaio snodato.

Per quanto concerne la questione dellaposizione del motore secondo me in salita il motore a sbalzo da qualche vantaggio ma in discesa il motore anteriore a sbalzo diventa come una pietra al collo.

Se vuoi parlare delle motoagricole con motore a sbalzo anteriore lo possiamo fare tranquillamente nella discussione dedicata che trovi in questa sezione del foru,. Ciao.

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Negli anni 70 c'era un fuoristrada (Ferves) piccolo dotato di meccanica fiat 500, per ovviare alla mancanza del blocco differenziale venne dotata di due leve che andavano ad azionare separatamente relativo freno a mano delle ruote posteriori, ovvero: se slittava la ruota sinistra, tramite la leva si frenava quella ruota in modo che trasmettesse il moto a quella che aveva più aderenza; lo so è un ripiego, ma se non c'è altra soluzione....

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Si Tiziano quello indicato da te è un rimedio anche se credo improponibile ai giorni nostri per motivi di praticità, comunque la soluzione del freno sulla ruota che non fa il suo dovere, mi sembra che ora sia usata nel campo automobilistico in sistemi di sicurezza attiva tipol'ESP.

 

Certo niente a che fare con le motoagricole con motore sentrale anteriore o transporter che dir si voglia, la mia speranza è che presto i vecchi ponti del Fiat 131 vengano sostituiti con modelli di derivazione giapponese nei quali il bloccaggio del differenziale c'è di serie, oppure è possibile montarlo in after market.

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Sì, comprendo, io mi riferivo a chi avese un mezzo vecchio e volesse porre un rimedio senza modificare radicalmente il mezzo.

All'epoca la Fiat 132 I.e. e l' Argenta corrispondente disponevano come optional il differenziale autobloccante, chissà perchè non fu preferito quello.

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salve io ho una OMAS se ricordo bene,

ha più di 30 anni, ho continui problemi con il ponte anteriore, si sara rotto almeno una decina di volte.

Monta un motore ruggerini da 18cv accoppiato ad un cambio a 3 rapporti e due gamme più retro( anche questo revisionato un paio di volte). Ponte ant e post non hanno il bloccaggio ma si arrampica un po d'appertuto spece quando ha sul groppo 7/8 quintali.

Chi di voi ha avuto problemi con il ponte ant?

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Inviato (modificato)

Grazie dell'informazione Tiziano non sapevo che Fiat 132 ed Argenta avessero l'autoblocccante, se fosse stato montato sulle motoagricole al posto di quello del 131 sicuramente sarebbe stata una mossa azzeccatta, sempre meglio di niente, mi viene da pensare che tale sluzione sia stata scartata a causa dell'esiguo numero di pezzi prodotti per tali modelli rispetto a quelli fabbricati per il modello 131.

Lo scorso anno parlando con un costruttore che utilizza ponti e cambio del Fiat 131 mi ha detto che ora non usano solo pezzi rigenerati in quanto non se ne trovano quasi più in giro (sono andati a finire tutti in nord africa a fare i Taxi o le "berline" per famiglia), ma montano pezzi nuovi costruiti in Polonia dove la Fiat ha trasferito gli impianti di produzione di tali componenti.

 

Una curiosità anche il Fiat 1100 i cui componenti della trasmissione sono stati usati per assemblare motoagricole fino agli anni '80, disponeva di una versione con differenziale autobloccante, peccato che non sia mai stata usata sulle motoagricole.

 

MF6445 sicuro che hai una omas e non una omai?

Modificato da MCT
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Conscio d’aver scritto un’inesattezza sono andato a buttare per aria l’archivio e ora posso affermare con esattezza che: le Fiat 131(solo 1600 cc) e 132 disponevano, a richiesta, del differenziale autobloccante, verificato sui depliant e sul listino Quattroruote, tale accessorio fu disponibile all’incirca fino al 1978, e costava £ 115.600 (centoquindicimilaseicento); dal 1979 in poi, e nei depliant coevi delle 131 Racing e III° serie, Argenta, non compare più questo accessorio. Per curiosità, erano disponibili anche il cambio automatico (GM, convertitore di coppia e 3 rapporti) l’aria condizionata e, solo per la 131, i fantastici paraurti ad assorbimento d’energia.

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Tiziano grazie della precisazione, io sapevo che era montato solo sul Fiat 131 Racing che se non ricordo male veniva costruito solo nella versione 3 porte.

Comunque la cosa importante è che venisse montato anche su altre versioni del 131 e su tutti i 132 a richiesta.

Un'ultima cosa sai se 131 e 132 montavano differenziali uguali?

In tal caso se dovessi trovare un 132 in qualche rottamaio potrei vedere se ha l'autobloccante e farci un pensierino per montarlo al posto di quelli che ho ora senza autobloccante, almeno avrei qualche possibilità di uscire meglio dai terreni quando c'è bagnato.

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Dunque, sul depliant 131 Racing e nella relativa prova su strada di 4Ruote (compresi i listine dell'epoca) non compare la dicitura "differenziale autobloccante a richiesta", non devi confonderti con la 131 destinata ai rallyes, che aveva sì il blocco differenziale ma il ponte era indipendente e il differenziale sospeso alla scocca; riguardo il differenziale 131-132 non saprei dirti, sinceramente, se fossero uguali-intercambiabili, tra l'altro la 132 era disponibile con 2 rapporti al ponte (V° lunga o di potenza).

Personalmente ritengo che trovare una 132, dal rottamaio, con l'autobloccante sia una pia illusione, poi non saprei nemmeno come poterlo riconoscere dall'esterno.

Ritengo che tale accessorio fosse montato assai di rado e, probabilmente o normalmente, in abbinamento a certi allestimenti destinati ad un uso particolare, come quelli tropicali, pensa che c'era pure, a richiesta, il filtro aria a bagno d'olio e per certi mercati, il basso rapporto di compressione per benzine a scarso numero d'ottani.

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ciao a tutti.

per MF6445:

io ho il tuo stesso mezzo, omai con ruggerini 18cv.

ha solo 400 ore di lavoro ma e' da un po' che ho notato un allentamento del dado, sull' asse anteriore, che sono sul semiasse e si fermano con una coppigli(sono al centro della ruota).

forse indicano un usura eccessiva del differenziale o cosa?

a te quale era il problema?

ti pongo un argomento a me interessante:

sulla pdf hai mai attaccato qualche utensile oltre la classica pompa?

lo chiedo perche cerco su internet opsional tipo taglia erba o trincia da poter montare alla pdf del mio omai ma non ho ancora trovato nulla dedicato.

non capisco perche oggetti del genere che cerco io per il motocolitvatore ne fanno a bizzeffe ma nessuno adattato per omai che hanno lo stesso motore, la stessa pdf.

 

per FUBIANO:

anche per me muoversi per il campo un po scosceso e' un problema sopratutto

se si alza una ruota o ce' del fango. ho pero notato che con il cassone carico la cosa migliora parecchio, slitta pochissimo.

la modifica che hai fatto inserendo lo snodo e' molto interessante.

puoi inserire qualche foto, dove hai reperito i pezzi per la modifica e quanto ti e' costato il lavoro?

grazie

 

per MCT:

come sai ho sempre il problema dello slittamento su fango eppure, per esperienza, passando lo stesso giorno (quindi stesse situazioni di fanghiglia e erba bagnata) ma con il cassone con 3 o 4 ql di legna lo slittamento non si verifica piu.

inizialmente ho pensato che era dovuto al fatto che con il carico oltre alla 4x4 inserisco la ridotta.

ho fatto le dovute prove e il risultato e' che le ridotte non centrano niente.

ho letto da qualche parte (non ricordo dove) che il trasporter che monta il cambio 1100 (4m+r) monta un blocco differenziale centrale prima della distribuzione anteriore-posteriore, e' possibile?

 

Negli anni 70 c'era un fuoristrada (Ferves) piccolo dotato di meccanica fiat 500, per ovviare alla mancanza del blocco differenziale venne dotata di due leve che andavano ad azionare separatamente relativo freno a mano delle ruote posteriori, ovvero: se slittava la ruota sinistra, tramite la leva si frenava quella ruota in modo che trasmettesse il moto a quella che aveva più aderenza; lo so è un ripiego, ma se non c'è altra soluzione....

 

e' assolutamente vero!

lo fanno ancora oggi su fuoristrada estremo con mezzi datati.

su internet cercando bene ce' una guida, passo passo con foto, di un fuoristrada che adotta questo sistema.

per raggioni di tempo non ho ancora fatto questa modifica ma sara' prossima!

infondo anche a livello economico e' la soluzione migliore in quanto basta comprare:

2 leve freno e rimuovere il meccanismo di blocco

2 guaine e cavi freno di stazionamento da collegare al cavo esistente dopo il punto della carrucola di ripartizione(quando posso faccio due foto per essere piu chiaro)

ciao

Modificato da MCT
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ragazzi finalmente ho trovato una ditta che utilizza per mille applicazioni il nostro motoagricola.

per adesso gli ho mandato una mail per specifiche tecniche e per la trinciatutto.

ho sempre pensato che in realta ha tutte le potenzialita dei versatili motocoltivatori ma la comodita' in piu di stare seduti e di trasporto su strada

ditta CARON, posto qualche foto:

i12572_pagr2big.jpg

i12573_pagr10big.jpg

 

ragazzi addirittura ARARE!!!!!!

 

i12574_pagr21big.jpg

 

con questo caricatore a 3 punti sembra un trattore da frutteto!!!!!

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ciao a tutti.

per MF6445:

io ho il tuo stesso mezzo, omai con ruggerini 18cv.

ha solo 400 ore di lavoro ma e' da un po' che ho notato un allentamento del dado, sull' asse anteriore, che sono sul semiasse e si fermano con una coppigli(sono al centro della ruota).

forse indicano un usura eccessiva del differenziale o cosa?

a te quale era il problema?

ti pongo un argomento a me interessante:

sulla pdf hai mai attaccato qualche utensile oltre la classica pompa?

lo chiedo perche cerco su internet opsional tipo taglia erba o trincia da poter montare alla pdf del mio omai ma non ho ancora trovato nulla dedicato.

non capisco perche oggetti del genere che cerco io per il motocolitvatore ne fanno a bizzeffe ma nessuno adattato per omai che hanno lo stesso motore, la stessa pdf.

 

Quando si inizia ad allentare il dado dei semigiunti solitamente e perche si è usurato il mozzo e le sedi dei cuscinetti. I ccuscinetti si mettono di lato, e un gran macello. Prova a sollevarla e verifica il gioco dei mozzi.

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per MCT :

quest' anno al mulino di castel madama ho visto un OMAI con attaccato dietro un compressore per pto come in foto.

di chi sara'?

gli avevo dato un occhiata accurata: non avevano messo l'attacco a tre punti ( sicuramente piu laborioso e dispendioso ) ma due semplici travi a sbalzo dallo sciasse su cui poggiano il compressore fermato con bulloni.

i12575_Ecoplus.jpg

ciao

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Tiziano per il 131 raging hai ragione mi confondo io.

 

Per Giolapis, l'unico motivo per cui il tuo omai slitta di meno quando è carico è dovuto al carico stesso che rende più morbide le sospensioni e le fa adattare meglio al terreno, però questo vale fino ad un certo punto, infatti quando il fuoristrada diventa un pò più impegnativo il mezzo slitta lo stesso.

 

Il differenziale centrale all'uscita del cambio per quella categoria di mezzi non esiste, sicuramente ti confondi con il riduttore.

 

per il compressore attaccato dietro il cassone con due staffe, qualche volta l'ho visto anch'io, non è difficile da fare ed è pratico da usare, però da un punto di vista legale (codice della strada) non credo sia regolare.

Per il CARON direi che è un mezzo a parte di una categoria superiore, in tutto e per tutto.

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Sulle motoagricole della foto del ponte del 131 è utilizzata la scatola del differenziale con relativo differenziale, i semiassi, i mozzi per il ponte montati al posteriore ed invece sono stati cambiati i tubi che collegano la scatola del differenziale ai mozzi, infatti ne vengono montati di sezione più grande e con spessore maggiore del materiale utilizzato addirittura in alcuni modelli i tubi originali a seguito della modifica degli attacchi della sospensione del fiat 131, sono stati rifoderati con un altro tubo cosi da rendere il tutto più resistente, infatti gli ultimi modelli di questi mezzi hanno una portata utile di 18 q.li, un peso a vuoto di circa 14 q.li per un totale di 32 q.li a pieno carico.

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Quando si inizia ad allentare il dado dei semigiunti solitamente e perche si è usurato il mozzo e le sedi dei cuscinetti. I ccuscinetti si mettono di lato, e un gran macello. Prova a sollevarla e verifica il gioco dei mozzi.

 

se mi spieghi meglio come fare la verifica mi fai un favore.

come lo misuro e quanto deve essere al massimo?

grazie, ciao!

Modificato da giolapis
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