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Pac 2023-2028


DjRudy

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7 ore fa, DjRudy ha scritto:

Incolto è compatibile con ECO5.

Ovviamente se fai incolto ed ECO 5 la terra non può essere toccata dal 30 marzo al 30 settembre.

Scusa ma se faccio eco 5 in quel maledetto4% , che per me sono circa 3 ettari, e lo semino ad una mellifera foraggera entro il 31 dicembre , lo posso toccare dopo i supposti 6 mesi o devo andare propriolungo? Alla fine devo dichiarare anche la data di semina o fa fede quel registro delle lavorazioni che di fatto non ho mai visto e quindi potrebbe anche essere una vecchia agenda?

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1 ora fa, superbilly1973 ha scritto:

Scusa ma se faccio eco 5 in quel maledetto4% , che per me sono circa 3 ettari, e lo semino ad una mellifera foraggera entro il 31 dicembre , lo posso toccare dopo i supposti 6 mesi o devo andare propriolungo? Alla fine devo dichiarare anche la data di semina o fa fede quel registro delle lavorazioni che di fatto non ho mai visto e quindi potrebbe anche essere una vecchia agenda?

Se metti eco5 devi non toccare il terreno da fine marzo al 30 settembre a prescindere da quando semini e a prescindere se decidi di farlo sul 4%

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Incolto è compatibile con ECO5.
Ovviamente se fai incolto ed ECO 5 la terra non può essere toccata dal 30 marzo al 30 settembre.
Penso di fare medica e favino, li ho in casa di autoriproduzione

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Il 6/11/2023 at 15:17, Anto97 ha scritto:

Sul 4% di incolto ho deciso di seminare mellifere. In qualche link più su ho letto che è possibile seminare anche seme non certificato. Posso pertanto seminare ad esempio favino autoprodotto e un altro seme che magari acquisto? C'è un limite minimo di kg/ha?

Perchè stamattina in coldiretti, una tizia che dovrebbe occuparsi di queste cose ma non sa neanche lei come si è imboscata lì, insisteva che il seme dovesse essere acquistato dal commerciante.

Il mio tecnico coldiretti e un tecnico cia mi hanno detto che senza il cartellino del miscuglio per eco5, il programma non gli permette di inserirlo per chiedere il contributo...

Ma esiste una cosa che non sia ridicola o assurda di questa nuova pac maledetta?

Poi altra cosa, eco5 e indennità compensativa sono cumulabili? 

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20 ore fa, savioleo ha scritto:

Se metti eco5 devi non toccare il terreno da fine marzo al 30 settembre a prescindere da quando semini e a prescindere se decidi di farlo sul 4%

Mentre invece se faccio un semplice miscuglio di trifogli o addirittura di favino e li metto in 4% posso tranquillamente trebbiare a luglio?

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Il 7/11/2023 at 19:51, casemx240magnum ha scritto:

a me oggi è arrivato l'anticipo pac

100 euro ad ettaro in tutt, mi hanno pagato il 68% delle sole quote base....

una miseria, mai avuto un anticipo così basso , neanche la metà degli scorsi anni......

 

Ecco, questo ci invita a non seguirla questa pac di m* ma secondo quale criterio io devo rispettare rotazioni impossibili e limiti mai sentiti sui miei terreni solo per vedere due soldi dati da loro e quando vogliono loro pure in ritardo, ma che se ne vadano a quel paese io quest anno faccio ringrano in molti terreni e che se la piglino 

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2 minuti fa, Fabiè ha scritto:

Ecco, questo ci invita a non seguirla questa pac di m* ma secondo quale criterio io devo rispettare rotazioni impossibili e limiti mai sentiti sui miei terreni solo per vedere due soldi dati da loro e quando vogliono loro pure in ritardo, ma che se ne vadano a quel paese io quest anno faccio ringrano in molti terreni e che se la piglino 

Ma scusa l'anno scorso dal grano hai fatto soldi?

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Obiettivamente in questa pac sono riusciti nell'intento di sbagliare praticamente tutto. E non era facile
Gli ecoschemi fanno acqua da tutte le parti, mellifere e 4% incolto che a livello agronomico non si capisce a cosa servano, 60gg di tutti i terreni a riposo idem, ciliegina sulla torta i residui da lasciare in campo fino al 15 novembre se erano presenti il 15 settembre. Come dire, fermi tutti, andate a fare altro che tanto per arare i terreni c'è tempo tutto inverno, argille comprese
Un accumulo di geni così non era facile trovarlo
L'intento è ovvio, foraggiare sempre e solo chi di agricoltura campa senza produrre, ma il trend non inizia ora, sono già vent'anni che si rema in questa direzione...

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Io non so voi, la mia azienda è in zona svantaggiata. I contributi erano il mio guadagno, uno stipendio da operaio rimaneva, tolti gli investimenti.

adesso con i contributi dimezzati, i prezzi dei mezzi, carburante aumentati. La riduzione della produzione per clima e cinghiali.

sono molto preoccupato sul futuro di questa attività, ma allo stesso tempo ho investito tutto quello che potevo sia in tempo sia in denaro, non saprei cosa altro fare!?sto’ cercando di risparmiare su tutto e cerco di vivere di autoproduzione ed anche le pensioni dei mie vecchi!!

maledico questa Pac questi politici!

Vedremo come riusciremo a superare questo momento difficile…FORZA

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15 ore fa, #VG# ha scritto:

Non sta a me dare una risposta a sta domanda ma sicuramente posso affermare con certezza che non li farà nemmeno coi contributi pac...😅

A me non è ancora arrivato nè l'anticipo ( che AGEA ha già dato ad ARGEA ), nè filiera 2021 ( figuriamoci la 2022 e quella 2023 da fare ancora ) nè il raccolto 2023. Qua ognuno ha le sue cose da fare ....sono troppo impegnati. Intanto il 15 novembre riunione collettiva dei soci coldiretti per "delucidazioni" su questa nuova pac. Vediamo un pò cosa riusciranno a spiegare

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23 ore fa, #VG# ha scritto:

Non sta a me dare una risposta a sta domanda ma sicuramente posso affermare con certezza che non li farà nemmeno coi contributi pac...😅

Esatto, se fosse la pac vecchia puntuale a ottobre anticipo e saldo puntuale ok, ma non è ne puntuale ne soddisfacente dal punto di vista euro a ettaro, quindi tanto vale 

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Il 4/11/2023 at 13:37, Simone 83 ha scritto:

Secondo voi, se uno come 4% improduttivo lascia un medicaio vecchio, ci possono essere problemi? Il tecnico coldiretti mi dice che non va bene, lo trovo francamente assurdo 

Se il medicaio nel 2024 è oltre il  quinto anno dalla data di impianto diventa prato permanente  e quindi non è più possibile metterlo a riposo senza romperlo o fienagione o pascolamento. Se invece non è ancora al quinto anno si può rompere tranquillamente (lavorazione del terreno) senza fare istanza 30 giorni prima fare la lavorazione del terreno. Nel caso quindi che si vuole mettere a riposo un medicaio vecchio più di 5 anni prima bisogna chiedere l'autorizzazione ad agea per riconvertirlo in seminativo, lavorarlo e poi si può mettere dichiarare nell'anno corrente a riposo- improduttivo.

da Conversione prati permanenti: ecco la circolare di AGEA (consulenzaagricola.it)

" Una volta che un terreno ha acquisito lo status di prato permanente, l’agricoltore non può più liberamente riconvertirlo ad altro uso o coltura. Infatti, la rottura dei prati deve essere autorizzata da AGEA, previa la presentazione di un’apposita richiesta, in cui devono essere indicate nel dettaglio le superfici da convertire."

Modificato da luigite
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Il 9/11/2023 at 21:56, Mattema ha scritto:

Io non so voi, la mia azienda è in zona svantaggiata. I contributi erano il mio guadagno, uno stipendio da operaio rimaneva, tolti gli investimenti.

adesso con i contributi dimezzati, i prezzi dei mezzi, carburante aumentati. La riduzione della produzione per clima e cinghiali.

sono molto preoccupato sul futuro di questa attività, ma allo stesso tempo ho investito tutto quello che potevo sia in tempo sia in denaro, non saprei cosa altro fare!?sto’ cercando di risparmiare su tutto e cerco di vivere di autoproduzione ed anche le pensioni dei mie vecchi!!

maledico questa Pac questi politici!

Vedremo come riusciremo a superare questo momento difficile…FORZA

in zone marginali per i seminativi classici, ad ettaro, si è sempre preso di più dai contributi che della vendita delle produzioni (plv). Quindi anche piccole variazioni in negativo dei contributi portano in queste aree marginali soprattutto su aziende grandi non part-time, a tempo pieno o quasi, a situazioni molto pericolose per il futuro di queste realtà.

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L unico dubbio è il mantenimento delle quote ma se la pac impone regole in cambio  dell elemosina si fa quello che si vuole con quello che si ha e amen qualcosa sarà momenti brutti o meno belli ne abbiamo sempre avuti è sempre sarà così ma almeno un po’ di libertà La godiamo

noi piangeremo ma tranquilli che con noi piangeranno in tanti 

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3 ore fa, luigite ha scritto:

in zone marginali per i seminativi classici, ad ettaro, si è sempre preso di più dai contributi che della vendita delle produzioni (plv). Quindi anche piccole variazioni in negativo dei contributi portano in queste aree marginali soprattutto su aziende grandi non part-time, a tempo pieno o quasi, a situazioni molto pericolose per il futuro di queste realtà.

Ma ha senso? Aziende sane che mantengono realtà antieconomiche? Meglio il RdC

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Il 12/11/2023 at 02:32, DjRudy ha scritto:

Avrà deroghe e allungamenti minino fino al 2030.

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Andiamo bene. Altri 3 anni con questa cagata

22 ore fa, luigite ha scritto:

Se il medicaio nel 2024 è oltre il  quinto anno dalla data di impianto diventa prato permanente  e quindi non è più possibile metterlo a riposo senza romperlo o fienagione o pascolamento. Se invece non è ancora al quinto anno si può rompere tranquillamente (lavorazione del terreno) senza fare istanza 30 giorni prima fare la lavorazione del terreno. Nel caso quindi che si vuole mettere a riposo un medicaio vecchio più di 5 anni prima bisogna chiedere l'autorizzazione ad agea per riconvertirlo in seminativo, lavorarlo e poi si può mettere dichiarare nell'anno corrente a riposo- improduttivo.

da Conversione prati permanenti: ecco la circolare di AGEA (consulenzaagricola.it)

" Una volta che un terreno ha acquisito lo status di prato permanente, l’agricoltore non può più liberamente riconvertirlo ad altro uso o coltura. Infatti, la rottura dei prati deve essere autorizzata da AGEA, previa la presentazione di un’apposita richiesta, in cui devono essere indicate nel dettaglio le superfici da convertire."

Ah questa non la sapevo. Ogni volta ne scopro una nuova

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Vi metto una dispensa interessante del CREA in cui si descrivono le caratteristiche delle specie ammesse per l'ecoschema 5

https://agronotizie.imagelinenetwork.com/materiali/Varie/File/Matteo_Giusti/Linee_guida_per_la_scelta_delle_piante_di_interesse_apistico_Ecoschema_5_24_feb_compressed1.pdf

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Partiamo dal presupposto che la Pac era più alta in zone non svantaggiate-montane, quindi tutti hanno sovvenzioni, comprese le aziende con plv consistenti.

Sentirmi dire che equivale a Rdc, mi sembra ridicolo, io lo considero come un premio per incentivare le persone a lavorare, ed investire…e forse come primo obiettivo da molti dimenticato Tutela e conservazione del territorio.

No money no party

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Partiamo dal presupposto che la Pac era più alta in zone non svantaggiate-montane, quindi tutti hanno sovvenzioni, comprese le aziende con plv consistenti.
Sentirmi dire che equivale a Rdc, mi sembra ridicolo, io lo considero come un premio per incentivare le persone a lavorare, ed investire…e forse come primo obiettivo da molti dimenticato Tutela e conservazione del territorio.
No money no party
Si ma queste regole remano contro di noi agricoltori e contro la conservazione del territorio. Io non trovo una linea logica, vedo piuttosto una accozzaglia di norme complicate ideate da persone con magari buone intenzioni ma ignorante in materia.

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10 ore fa, Mattema ha scritto:

Partiamo dal presupposto che la Pac era più alta in zone non svantaggiate-montane, quindi tutti hanno sovvenzioni, comprese le aziende con plv consistenti.

Sentirmi dire che equivale a Rdc, mi sembra ridicolo, io lo considero come un premio per incentivare le persone a lavorare, ed investire…e forse come primo obiettivo da molti dimenticato Tutela e conservazione del territorio.

No money no party

L'obbiettivo, voluto o non voluto, intenzionale o come conseguenza, almeno con l'ultima pac è uno ed uno solo, far chiudere il piccolo.

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