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Pac 2023-2028


DjRudy

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Negli altri stati europei ci sono state manifestazioni, anche pesanti, a cavallo tra il 2019 ed il 2020. Probabilmente sono riusciti a correggere qualcosa. Dubito che in Italia con 4 mesi si riesca a cambiare molto.

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Ma non sono così sicuro che gli altri agricoltori siano riusciti a correggere qualcosa.

Allora la pac è stata approvata a fine estate 2021 e gli stati membri hanno avuto tempo  fino al 31/12/2021 per fare il loro piano.

Qua fino a gennaio non si sapeva molto! Le peggiori rimango le varie associazione che ne prima ne ora dicono qualcosa!!! Tanto c'è Campagna Amica??‍♂️??‍♂️

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4 ore fa, ROBERTO69 ha scritto:

Infatti sarei curioso anch'io di sapere cosa fanno gli altri stati perché mi pare che stavolta l'Ue ha dato più libertà di azione ad ognuno controllando poi la linea di principio. Chissà se solo noi siamo andati dietro alle chiacchere popolari senza sapere cosa succede nei campi.

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Non vorrei che fosse un effetto collaterale del recovery found o pnnr

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Penso che se non troviamo una bacchetta magica di sti ecoschemi se ne applicheranno ben pochi, loro risparmieranno dei soldi, ma quello che doveva essere un miglioramento della sostenibilità sarà un fallimento e anzi un rinculo: se non mi dai più niente allora faccio come credo e almeno produco

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Per gli olivi, vigneti e coltivazioni arboree mi sembrano ben facilmente applicabili.

Il problema sono solo i seminativi, dove l'ecoschema 4 è fatto perfettamente per non poter essere applicato a meno che uno non sia in biologico.

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31 minuti fa, DjRudy ha scritto:

Per gli olivi, vigneti e coltivazioni arboree mi sembrano ben facilmente applicabili.

Il problema sono solo i seminativi, dove l'ecoschema 4 è fatto perfettamente per non poter essere applicato a meno che uno non sia in biologico.

Ma, non so! Sull’Ulivo, non ne ho idea! Sul resto delle arboree, il facilmente applicabile, mi riservo di valutarlo per bene, non credo sia conveniente crearsi problemi per due spiccioli.

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40 minuti fa, DjRudy ha scritto:

Per gli olivi, vigneti e coltivazioni arboree mi sembrano ben facilmente applicabili.

Il problema sono solo i seminativi, dove l'ecoschema 4 è fatto perfettamente per non poter essere applicato a meno che uno non sia in biologico.

Assolutamente d'accordo......e da quello che so ,fonti non ufficiali, è il punto in cui si potrebbe fare leva......di fatto l' eco4 è un biologico, di cui già si prendono per le stesse regole dei contributi.... , Anzi sarebbe ancora più stringente perché chi volesse avventurarsi in questo schema, spenderebbe ben di più del normale in carburanti tra sarchiature e strigliature, ma non avrebbe poi la giusta assegnazione di carburante, e la giusta remunerazione  perché poi i prodotti sono comunque equiparati al convenzionale, anche se oggi i prezzi sono simili, non è detto che lo sia anche in futuro....

Inoltre,se si aderirà in massa, si avranno gravi problemi di approvvigionamento di tutte le colture da rinnovo, in quanto le rese caleranno drasticamente.......

Siamo in zona "Cesarini" ma se vogliono, fanno ancora in tempo ad aggiustare il tiro... Il problema è che non mi pare che ci sia nessuno che faccia aprire gli occhi a questi "ignoranti"....le associazioni latitano tutte, gli agronomi ,quelli che contano remano contro, e il rischio di rimanere fregati è ogni giorno più probabile...

Domani andrò in associazione a fare le mie rimostranze, speriamo che molti altri agricoltori lo facciano, perché bisogna assolutamente fare qualcosa.....o ci inchiappettano senza neanche calarci le mutande...

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1 ora fa, DjRudy ha scritto:

Per gli olivi, vigneti e coltivazioni arboree mi sembrano ben facilmente applicabili.

Il problema sono solo i seminativi, dove l'ecoschema 4 è fatto perfettamente per non poter essere applicato a meno che uno non sia in biologico.

è più restrittivo del biologico, per come è scritto non si può usare neanche il rame

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è più restrittivo del biologico, per come è scritto non si può usare neanche il rame
Ci dimentichiamo che uno degli obbiettivi era raggiungere il 25% di biologico, con questo ecoschema più restrittivo sei portato a pensare di convertire l'azienda almeno vendi i prodotti ad un prezzo maggiore. Per me la cosa è studiata in maniera subdola. Mi sbaglierò ma....

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9 ore fa, ROBERTO69 ha scritto:

Ci dimentichiamo che uno degli obbiettivi era raggiungere il 25% di biologico, con questo ecoschema più restrittivo sei portato a pensare di convertire l'azienda almeno vendi i prodotti ad un prezzo maggiore. Per me la cosa è studiata in maniera subdola. Mi sbaglierò ma....

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......ce lo prendiamo in quel posto due volte. Primo non riusciamo a coltivare e quindi produrre, che sarebbe l'attività principale ma a quanto pare è cambiato qualcosa e io non me ne ero accorto, e secondo quando non hai la merce e la gente mangia te la vai a comprare e sicuramente te la fanno pagare quello che vogliono loro il tanto giusto per prenderti per il collo e far finire noi gambe all'aria. Ma evidentemente c'è qualcuno che riesce a produrre e vendere in italia a prezzi da gdo. Tanto poi passa lo stato a dare i buoni spesa....Continuo a non capire come una impostazione simile possa andare bene anche nel resto degli stati membri.

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15 minuti fa, casemx240magnum ha scritto:

vorrei tanto capire come gli altri stati hanno "accordato " il tutto.......per esempio , pare che la spagna abbia raddoppiato gli aiuti accoppiati sulle colture seminative piu coltivate

Da noi ho letto + 38% grano duro e +5% proteaginose e stop. 

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10 ore fa, ROBERTO69 ha scritto:

Ci dimentichiamo che uno degli obbiettivi era raggiungere il 25% di biologico, con questo ecoschema più restrittivo sei portato a pensare di convertire l'azienda almeno vendi i prodotti ad un prezzo maggiore. Per me la cosa è studiata in maniera subdola. Mi sbaglierò ma....

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Prezzo maggiore? Il grano biologico è quotato praticamente uguale al convenzionale..per me l'unica strategia che c'è sotto è quella di fare le cose alla razzo di cane. Non so se avete avuto modo di dare un'occhiata allo speciale di terra e vita sugli ecoschemi, anche il mondo accademico ha più di qualche dubbio, non solo sull'applicabilità, ma anche sull'interpretazione

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Adesso, pinox ha scritto:

Quello di cui parlavo sopra

Bisogna scricare le linee guida per l'interpreazione oproprio sono gli ecoscemi? Perchè divieto di diserbo per leguminose ( che poi se non diserbi interri residui eleguminosa mica raccogli ) non mi sembra interpretabile come non è interpretabile la riduzione al 48%.

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6 ore fa, pinox ha scritto:

Prezzo maggiore? Il grano biologico è quotato praticamente uguale al convenzionale..per me l'unica strategia che c'è sotto è quella di fare le cose alla razzo di cane. Non so se avete avuto modo di dare un'occhiata allo speciale di terra e vita sugli ecoschemi, anche il mondo accademico ha più di qualche dubbio, non solo sull'applicabilità, ma anche sull'interpretazione

Però non devi guardare le quotazioni attuali dove il mercato è falsato da non so cosa, di solito il bio ha quotazioni più alte. Se poi l'utile sia maggiore questo non lo so.

Comunque opinione pienamente condivisa sugli ecoschemi.

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Una domanda se l'Ucraina entrasse nell'UE poi la PAC và a valori sotto i 100 ad ettaro? Domando per conto di vicini tossicodipendenti da contributi comunitari.
Bhe l'Ucraina dovrebbe versare i suoi contributi europei, che poi ritornano sottoforma di aiuti come la Pac, quindi alla fine ogni stato si paga la propria PAC, decurtata della gestione degli organi gestionali e pagatori
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Il 27/2/2022 Alle 16:32, DjRudy ha scritto:

Per gli olivi, vigneti e coltivazioni arboree mi sembrano ben facilmente applicabili.

Il problema sono solo i seminativi, dove l'ecoschema 4 è fatto perfettamente per non poter essere applicato a meno che uno non sia in biologico.

si scusate io mi riferivo a eco4 ed eco5.

io ho seminativi ed orticole e non ne vedo l'applicabilità. Zero trattamenti è ben peggio del biologico. e anche se dedichi della terra persa alle mellifere tra lavorazioni semente ecc non ci tiri su niente

l'unica cosa è che al contrario del biologico puoi ruotare

Modificato da paolocappo
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Il bio funziona solo per i commercianti e l'industria per tagliare la merce che arriva via nave o treno perché quando compri una partita da fuori Italia bella o brutta la paghi tutta e devi mangiarla tutta. "No soldi no nave "ti dice il capitano della barca e passa oltre .

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