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Grani antichi : Opportunita' o nuova moda?


carlo80

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I cinghiali in zone collinari-montane sono una tragedia. In generale su grani alti fanno meno danni , però quando sono allettati il loro lavoro è facilitato. Invece orzo e grani a taglia bassa li divorano letteralmente.

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  • 7 mesi dopo...
qualcuno ha seminato grani antichi ?
Io ho seminato diversi grani antichi! Che dire, sono colture che hanno una spesa più bassa e qualche marginalità si può fare ma da seminare solo in presenza di filiere! Se li dovete seminare senza sapere a chi darli rovinate una nicchia di mercato! E bastano pochi qli per far crollare i prezzi!

Basta guardare anche il Farro, da coltura pagata bene per quello che costava farla a costare meno dell'orzo nel giro di soli 3 anni! Senza contratti non si va da nessuna parte!

 

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concordo in pieno quanto detto da liuk...se si e' all'interno di una filiera e' una buonissima alternativa alle coltivazioni tradizionali ...e soprattutto per aziende biologiche ricadenti in zone svantaggiate e marginali..

noi anche quest'anno abbiamo messo circa 2 ha di grano tenero Rieti

Modificato da carlo80
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Se il saragolla é antico allora io sono preistorico

 

Purtroppo ha ragione Dany 5610. Il grano saragolla è una varietà originaria simile al capelli come caratteristiche molto alta che si coltivava secoli fa da non confondere con il grano duro Saragolla syngenta che lo ha nanizzato e brevettato negli anni '60. Sono grani che vengono dall'oriente e se non mi ricordo male sono dello stesso ceppo del khorasan che magari in qualche pizzeria trovi impasto "grano" kamut etc etc. Mi sembra che il ceppo originario è quello se ricordo bene.

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Purtroppo su questo equivoco "saragolla "moderno" triticum durum cultivar iscritta - saragolla originale o grano khorasan o turanicum popolazioni italiane" si va avanti molti anno e sicuramente visto l'aumento della domanda della farina Saragolla qualcuno ci marciava e ci continua a marciare. Inoltre essendo anche l'antico a frattura vitrea semola è quella semola è quell'altra. Almeno il Kamut essendo un marchio registrato sei sicuro che compri quello. Per l'equivalente l'unica soluzione è che qualcuno si prenda la bega di fare semente certificata di saragollla italiana anche se sono troppo alti gli investimenti va bene anche come varietà da conservazione. Altrimenti si continuerà a giocare sempre su questo fatto delle due varietà che invece dal punto di vista agronomico sono due mondi opposti con rese e tecnica colturale diversissime.

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Buongiorno. Sono circa tre anni che coltivo in agricoltura naturale due varietà antiche, un grano tenero(Gentilrosso)e un duro(Saragolla)ma trovare chi è disposto a spendere per questo prodotto è molto difficile.

 

Tenero Bio oggi è sui 30 €, duro è sui 40 €, ovvero il 50 % e il 75 % in più rispetto ai rispettivi prezzi del convenzionale, quindi mi sembra che ci sia eccome qualcuno disposto a spendere per questi prodotti, non vedo perchè lamentarsi.

 

Oppure bisogna vendere la pasta a 5 €/kg e valorizzare un grano antico a 80 €/qle? A me sinceramente sembra una pazzia.

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Considerando le rese in bio con grani antichi non porti a casa tanto...Io volevo provare ma ho visto mio zio che tra semente ecc è un bene andare in pari...Io l'anno scorso ho venduto Altamira Bio a 38 e sono riuscito a pagare il concime e mettere via 2 soldi...quest'anno pagato il concime non guadagno quasi nulla fuorché la paglia per la stalla...Ho venduto a 29

 

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Tenero Bio oggi è sui 30 €, duro è sui 40 €, ovvero il 50 % e il 75 % in più rispetto ai rispettivi prezzi del convenzionale, quindi mi sembra che ci sia eccome qualcuno disposto a spendere per questi prodotti, non vedo perchè lamentarsi.

 

Oppure bisogna vendere la pasta a 5 €/kg e valorizzare un grano antico a 80 €/qle? A me sinceramente sembra una pazzia.

Non volevo affatto lamentarmi ma per far quadrare i conti con rese di 12-13ql/ha credo che ci sia bisogno di valorizzarlo un tantino.

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Non volevo affatto lamentarmi ma per far quadrare i conti con rese di 12-13ql/ha credo che ci sia bisogno di valorizzarlo un tantino.

 

 

ho sentito di una azienda ferrarese bio che fa 70/80qli ha negli anni buoni col duro con varietà moderne, questo è un estremo però per dire che secondo me il bio non paga la qualità adeguatamente quindi la scappatoia e cercare di produrre come in convenzionale e non sulla vera filosofia bio con impatti ambientali molto bassi. Il tuo discorso eticamente è corretto però la realtà è diversa

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per fagneli che concime dai al grano bio quantità e costi e come fai con le infestanti?
Io ho dato guanito italpollina circa 45euro qle e in dose 300kg ha

A volte ho dato Pollina semplice prima di seminare in dose di 300kg ha

Infestanti non ne ho perché aro sempre e non ne ho tante

 

 

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Io ho dato guanito italpollina circa 45euro qle e in dose 300kg ha

A volte ho dato Pollina semplice prima di seminare in dose di 300kg ha

Infestanti non ne ho perché aro sempre e non ne ho tante

 

 

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Con la pollina sul tenero quanto hai avuto in termini di resa?

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ho sentito di una azienda ferrarese bio che fa 70/80qli ha negli anni buoni col duro con varietà moderne, questo è un estremo però per dire che secondo me il bio non paga la qualità adeguatamente quindi la scappatoia e cercare di produrre come in convenzionale e non sulla vera filosofia bio con impatti ambientali molto bassi. Il tuo discorso eticamente è corretto però la realtà è diversa

 

Infatti un conto è fare grani a taglia bassa di cultivar selezionate per il convenzioniale con tecniche ad alti input (concimazioni in copertura, etc) che ti valorizzano gli input in termini di resa maggiore. E' da li che si guadagna con il prezzo di 35-40 euro al quintale e quindi puoi portare il biologico coltivato in italia nella gdo a prezzi bassi. E' infatti quei grani li vedi in stoccaggio. Altra cosa sono i grani a taglia alta, che sono una nicchia, rendono massimo 20 qli/ha e non li puoi concimare. Questi ancora non hanno un prezzo stabile e se ci c'è qualche filiera e tra mulino e agricoltore. La loro quotazione anche se non c'è un vero mercato al momento è intorno ai 60 euro/qle. Inoltre ripeto non c'è seme certificato e quindi sono a "fiducia".

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Infatti un conto è fare grani a taglia bassa di cultivar selezionate per il convenzioniale con tecniche ad alti input (concimazioni in copertura, etc) che ti valorizzano gli input in termini di resa maggiore. E' da li che si guadagna con il prezzo di 35-40 euro al quintale e quindi puoi portare il biologico coltivato in italia nella gdo a prezzi bassi. E' infatti quei grani li vedi in stoccaggio. Altra cosa sono i grani a taglia alta, che sono una nicchia, rendono massimo 20 qli/ha e non li puoi concimare. Questi ancora non hanno un prezzo stabile e se ci c'è qualche filiera e tra mulino e agricoltore. La loro quotazione anche se non c'è un vero mercato al momento è intorno ai 60 euro/qle. Inoltre ripeto non c'è seme certificato e quindi sono a "fiducia".
Hai riassunto perfettamente la questione!

 

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quindi alla fine non e' poi cosi sbagliato seminare quelli antichi in biologico ...sia agronomicamente che economicamente...

il Rieti mi viene alto 150 cm minimo quindi si difende bene da solo dalle infestanti...mettendolo dopo medica mi ha prodotto anche 25q.li ad ettero..per 70/80 euro/q.le..

se semino un bologna in bio mi rende di piu?'vendendolo poi a 30 euro?

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Dipende molto spesso rendono di più in bio gli storici, antichi non li chiamerei. A me stanno riproponendo il San Pastore che è abbastanza recente ma finisce nel novero degli storici e come grano per la zona è in linea con i biscottieri classici ma preferisco fare risi storici classici rispetto a grani storici. Spendo di più ma preferisco fare altra coltura rispetto al grano. Il Cappelli ha sempre senso farlo se si hanno terreni abbastanza forti ma per il resto meglio i teneri sempre buono avere il Gentilrosso ma adesso si sta diffondendo il miscuglio di grani teneri e il mix teneri-duri antichi. Due anni di mix della mia vicina non mi fanno cambiare idea ma una cosa è certa, sono troppo tardivi e sono troppo soggetti al Carbone e la Caria che li rendono immangiabili.... sorvolando sulla ruggine nera. Generalmente sono troppo lunghi come ciclo.

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Infatti le variabili da considerare solo molte.

- precoci/tardivi. i grani antici sono in genere tardivi, poi ci sono quelli "storici" celebri quelli di Strampelli in cui cominciò a lavorare con la precocità (es. Mentana). I grani teneri odierni francesi molto produttivi sono tardivi. Quindi in definitiva la scelta precoce o tardivo dipende dalle condizioni in cui uno si trova.

- altezza/paglia. I grani a taglia alta producono più del doppio di paglia dei moderni. Questo "surplus" di paglia può essere valorizzato economicamente nel contesto in cui si opera? E quindi un altro criterio di scelta.

- Malattie. Oltre la diversa resistenza degli "antichi" anche il fatto che si trova solo seme aziendale o risemine di altri e quindi condizioni sanitarie del seme a "fortuna". Quindi unica soluzione per una filera seria = seme certificato (che per i grani antichi siamo agli albori).

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