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Legatrici al verde per vigneti


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premesso che non mi piace la collina (ho solo piano) se avessi pendenze del 40 valuterei qualcosa di più leggero della volentieri..non discuto sulla qualità costruttiva e di lavoro (anche quelle vecchie pneumatiche di 20 anni non ho mai visto saldature) ma se devo rischiare il cappottamento a ogni filare un compromesso lo trovo...

@enologo: per i punti bio facci sapere magari con foto (se non ti scoccia per prova buttane un paio a terra già adesso e vediamo in quanto tempo spariscono, se puoi anche in una bottiglietta d'acqua) durata resistenza e altro...altra cosa vinifichi?fai anche raccolta meccanica?vorrei sapere se possono dare problemi nelle vinacce soprattutto rossi che stanno parecchi giorni a mollo nel mosto

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Tranquillo che il cappottamento non si rischia noi ci siamo abituati. Per i punti mi ha spiegato un amico che lavora nel settore plastiche che la biodegradabilità è molto lenta. Normalmente ci vogliono mesi affinché il tutto si degradi e questo avviene ad opera di microrganismi presenti nel terreno. In acqua non credo che funzioni. Comunque a terra ce li metto e vediamo. Per le uve si, le vinifico io e facendo la raccolta meccanica spesso ne ritrovo alcuni nelle uve. Problemi non è ho avuti e poi sui rossi non ricordo di averne visti nella vinaccia. Forse quando passa nel diraspatore li elimina. Comunque in generale le plastiche sono molto stabili chimicamente e non cedono al vino. Peggio sarebbe averli di rame come la legatrice "ero" se non vado errato. Li il rame o altro metallo che sia te lo porti nel vino ed inoltre hai anche il rischio di bucare le camere d'aria delle presse.

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...Tranquillo che il cappottamento non si rischia noi ci siamo abituati. Per i punti mi ha spiegato un amico che lavora nel settore plastiche che la biodegradabilità è molto lenta. Normalmente ci vogliono mesi affinché il tutto si degradi e questo avviene ad opera di microrganismi presenti nel terreno...

 

Io ho iniziato ad usarle durante la prima legatura del 2009 e a distanza di 4 anni sono ancora lì. Ho chiesto ad Andrea se era una cosa normale. Lui mi ha risposto che la decadenza dipende molto dai terreni e dal tipo di lavorazioni. Il mio è un terreno di collina mediamente argilloso. Vedo però che la cosa non cambia nei miei terreni di pianura che presentano un discreto scheletro (a meno di 200 mt in linea d'aria c'è il Piave e due cave di estrazione). Il sottofila lo lavoro solo a inizio stagione e in autunno mentre passo con la lama in sede di taglio/trinciatura dell'interfila. Vedremo. L'aspetto positivo al momento rimane quello economico. Dato la vicinanza acquisto le bio direttamente in azienda ed è un discreto risparmio. Quello su cui spendo è il filo. Rispetto ai prezzi da voi indicati io ho un rincaro superiore al 15%:cheazz:.

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Quindi confermi anche tu che le biodegradabili tanto bio non sono. Secondo te vale la pena spendere più soldi per le biodegradabili? se non si degradano tanto vale prendere le altre. Per l'utilizzo creano problemi tipo inceppamento della macchina, punti a vuoto??

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  • 2 settimane dopo...
Quindi confermi anche tu che le biodegradabili tanto bio non sono. Secondo te vale la pena spendere più soldi per le biodegradabili? se non si degradano tanto vale prendere le altre. Per l'utilizzo creano problemi tipo inceppamento della macchina, punti a vuoto??

 

No. Credevo di essere stato chiaro. Anche quest'anno la prima legatura l'ho fatta con le bio e quella che farò subito dopo il primo trattamento contro la cicalina della fd (questo nonostante la facoltatività introdotta quest'anno:muro::muro:). Considerato che le bio costano un 10% abbondante in più rispetto alle altre la mia scelta parla da sola. Il mio intervento è rivolto a chi legge biodegradabile e pensa ad un prodotto che si degrada a fine stagione. Non è così. Il degrado è molto ma molto lento ma è l'unica alternativa, a mia scienza, che il mercato al momento offre alla pura platica.

 

Io uso un Imeca (di questa azienda di Pordenone ho anche le trince e le cimatrici di cui ho parlato in un altro thread). Quello che posso dire è che la particolare conformazione delle graffe di Andrea sia quelle standard sia quelle bio le rende molto ma molto più performanti di quelle originali. I miei vigneti sono in media collina ma soprattutto sono collocati in un "canale" che costeggia il Piave. Quando in pianura muoiono d'afa io sto come un dio (non a caso ho un microclima che più di un agronomo della zona ha paragonato a quello del cartizze dove c'è sempre un minimo di vento molto utile in un annata come questa ad alta pressione di peronosposra . Per contro sono a forte rischio di oidio). Questo venticello spesso di traduce in vento e quindi, nonostante il posizionamento dei filari in modo favorevole, in rottura delle graffe e contestuale necessità di ricollocarle nei fermi dei pali. Venendo alle graffe. Le originali si rompevano con maggiore frequenza e soprattutto si rompevano a catena con non pochi problemi. Quelle di Andrea si rompono molto meno e hanno un effetto catena limitato. Visto che non me l'hai chiesto lo aggiungo io. C'è differenza di prestazioni tra le standard e quelle bio? Assolutamente no.

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quindi l'imeca l'hai presa per fedeltà al marchio o aveva qualcosa che ti piaceva di più delle altre?come ti trovi? non mi sono mai soffermato a guardarla nei particolari ma sembra simile alla volentieri...

@enologo: lavorando senza cabina ti arrivano mai graffette in faccia fiondate quando non si agganciano bene? a volte ne sento arrivare contro il vetro e ne trovo sempre alcune sul tetto...

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No a me in faccia non sono mai arrivate. A dir la verità se non si agganciano rimangono nel lato opposto del filare rispetto a dove passo. Ma la tua e la mia avranno lo stesso legatore? di che anno è la tua? Quest'anno i vigneti da noi sono indietro e ancora non ho legato quasi niente. Da voi come va?

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mi sono dimenticato di leggere l'anno...comunque è agganciata al sollevatore posteriore e arriva davanti alla cabina con il braccio lungo...è color grigio scuro "pellenc" non azzurro volentieri a memoria dovrebbe avere 4-5 stagioni...io ho già legato più di metà domani faccio altri 5 ettari e mi rimane solo il merlot che è sempre l'ultimo e qualche pezzetto di quelli che vegetano meno...non ho mai cambiato niente alla macchina ogni quanto cambiate i "pezzetti" della pinzatrice?

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...quindi l'imeca l'hai presa per fedeltà al marchio o aveva qualcosa che ti piaceva di più delle altre?come ti trovi? non mi sono mai soffermato a guardarla nei particolari ma sembra simile alla volentieri...

 

A dire il vero era l'unico marchio trattato dal nostro rivenditore di fiducia, l'Europiave di Cimadolmo già segnalato anche a Iso che cercava un sistema di recupero per il proprio atomizzatore. Cercavamo una macchina duttile che si prestasse alla palizzatura sia per sollevamento (per usare la coppia di fili usati per la palizzatura manuale) sia per trascinamento. Oggi palizziamo tutto a trascinamento avendo abbandonato il sollevamento a causa dei danni che provoca ai futuri capi a frutto e rottamato il filo in un altro vigneto.

 

Pecche.

1) La necessaria manualità a inizio/fine filare nel caso di filo trascinato. E' vero che con l'apposito fermo l'operazione è molto veloce ma rimane sempre un'operazione scomoda che obbliga l'operatore a scendere dal trattore (noi abbiamo solo cabinati e se si lavora in un vigneto dove si è passati con un fitosanitario il giorno prima uscire dalla cabina non è proprio il massimo).

 

2) Il prezzo. Noi siamo riusciti a smussarlo un pò solo perché abbiamo inserito la legatrice in un pacchetto d'acquisto che comprendeva anche la prima coppia di trincia/cimatrice d/s. Non avevamo esperienza di questa macchina perché da noi ancor oggi le aziende che dispongono di una legatrice si contano forse in una mano e nel 2004/2005 erano anche meno ma quando ci han mostrato il prezzo ci è preso un mezzo coccolone. La macchina è curata nei minimi particolari come tutte le macchine dell'Imeca O0 ma considerando che si tratta pur sempre di una macchina che all'interno di un azienda ha un arco temporale di utilizzo molto stretto e una meccanica che non ha nulla di così eccezionale era un prezzo esagerato. Oggi credo non si porti a casa per meno di 17/18k € il modello con attacco posteriore. Se ti interessa posso informarmi.

 

Se la Volentieri di cui parli è questa

ad occhio mi pare una macchina più grezza ma forse anche più leggera (il che è un gran pregio secondo me) dell'Imeca nonostante una meccanismo del tutto simile.

 

ps. abbiamo completato la prima palizzatura sul glera a inizio giugno. Ancora in itinere quella sul pinot bianco.

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la mia è un pò più recente comunque la macchina è praticamente quella...essendo giovane non so di preciso quando sono state fatte le prime pneumatiche della volentieri comunque a eccezione della pinzatrice la macchina è la stessa da almeno 20 anni quindi se dovevano irrobustire o modificare hanno avuto tutto il tempo e invece è sempre la stessa (un motivo ci sarà) comunque se vai un pò in pendenza magari su filari alti meglio leggera anche se non sembra dal video non è proprio una piuma ma in confronto con l'imeca posso fidarmi conoscendo gli spessori che usano (ho la cimatrice doppia che reputo ottima ma è tutto meno che leggera)..

per il costo è più o meno lo stesso della volentieri..

non ho capito il discorso trascinamento-sollevamento...tu alzi i fili mobili presenti e li pinzi con i punti o alzi i tralci, metti lo spago e pinzi?con la mia puoi solo sollevare i tralci e metterci lo spago non utilizzare fili mobili come si fa con il modello dedicato della pellenc...

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Come ho scritto la maggiore leggerezza che avevo intuito ad occhio e che tu mi confermi è un pregio (nel mio caso non tanto per l'altezza dei filari (2.10 max) ma per la pendenza del terreno.

 

Le cimatrici d/s dell'Imeca da collina leggere non sono ma in circolazione ce ne sono di più pesanti (vds le Rinieri. Abbiamo una singola di metà anni 90 attaccatta anteriormente ad un 70-66 e ti posso garantire che si sente assai).

 

Come ho già scritto l'Imeca lavora sia con fili mobili sia con fili fissi (quelli che si abbassano in sede di potatura). Come ho già scritto in questo secondo caso il lavoro nei nostri vigneti, sui quali pratichiamo una severa scacchiatura di tutta la vegetazione non utile alla successiva potatura, si è rivelato una soluzione poco felice causa danni diffusi ai futuri capi a frutto. Ci siamo accorti del problema ad acquisto già avvenuto ovviamente. Nei vigneti con vegetazione abbondante, dove le ferite si concentrano sulla vegetazione laterale e la scelta dei capi a frutto è più abbondante, invece la macchina rappresenta un discreta alternativa all'uso dei fili mobili. Forse non l'ho detto ma io ho solo sylvoz.

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Che genere di danni avevate alla vegetazione? Da noi con le macchine si usano solo spaghi e il modello come la tua che solleva delle coppie di fili presenti nel filare non ce ne sono. Comunque anche da me facciamo una buona scacchiatura, in questa maniera la fascia produttiva è più aerata e l'uva si mantiene più sana.

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Per sollevare i fili in mettallo esistenti, devi predisporre l'impianto...mettere le catennelle alle capoteste e poi una volta messi giu i fili molto spesso sono di intralcio per la spollonatrice meccanica

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Che genere di danni avevate alla vegetazione? Da noi con le macchine si usano solo spaghi e il modello come la tua che solleva delle coppie di fili presenti nel filare non ce ne sono. Comunque anche da me facciamo una buona scacchiatura, in questa maniera la fascia produttiva è più aerata e l'uva si mantiene più sana.

 

Ferite più o meno evidenti ai tralci che molto spesso manifestavano erinosi l'anno successivo con conseguente debolezza del capo a frutto più esposto anche all'oidio!!

 

Noi la scacchiatura la facciamo per contenere al meglio l'oidio. Quest'anno poi è stata particolarmente impegnativa perché l'abbondanza di acqua ha prodotto un sacco di gemme doppie. In alcuni casi, fatto per noi quasi nuovo, abbiamo avuto manifestazioni delle cd radici aeree, fenomeno che avevo studiato ma che nei miei vigneti non avevo mai verificato con questa intensità.

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  • 11 mesi dopo...

Nonostante l'anticipo di quest'anno nei germogliamenti anche qui va tutto un po' a rilento. Non vorrei sbagliare ma credo che quest'anno siamo qualche giorno indietro anche all'anno scorso che già andava piano... E poi con tutta l'acqua accumulata c'è molta disformità credo per fenomeni di asfissia.

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