Bio27 Inviato 31 Luglio 2024 Condividi Inviato 31 Luglio 2024 Qualcuno di voi ha esperienza con l'utilizzo di pacciamatura di paglia nella coltivazione delle patate? Coltivo circa 2000-3000 mq di patate biologiche, e una delle avversità principali da affrontare, specialmente in annate piovose, è il contrasto delle infestanti non solo nell'interfila ma sopratutto all'interno della fila dove le lavorazioni meccaniche possono intervenire poco. Volevo provare per il prossimo anno a effettuare un'abbondante pacciamatura con paglia, da effettuare dopo la prima rincalzatura e zappatura delle file, con lo scopo di contrastare lo sviluppo delle malerbe. La pacciamatura riesce davvero a contenere le infestanti? È necessario aggiungere più volte la paglia? Lavorando con pendenze, in caso di forti pioggie si rischia che l'acqua piovana possa trascinare via la paglia portandola a valle? Grazie a chi saprà rispondermi. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
daniel5720 Inviato 31 Luglio 2024 Condividi Inviato 31 Luglio 2024 (modificato) 9 ore fa, Bio27 ha scritto: Qualcuno di voi ha esperienza con l'utilizzo di pacciamatura di paglia nella coltivazione delle patate? Coltivo circa 2000-3000 mq di patate biologiche, e una delle avversità principali da affrontare, specialmente in annate piovose, è il contrasto delle infestanti non solo nell'interfila ma sopratutto all'interno della fila dove le lavorazioni meccaniche possono intervenire poco. Volevo provare per il prossimo anno a effettuare un'abbondante pacciamatura con paglia, da effettuare dopo la prima rincalzatura e zappatura delle file, con lo scopo di contrastare lo sviluppo delle malerbe. La pacciamatura riesce davvero a contenere le infestanti? È necessario aggiungere più volte la paglia? Lavorando con pendenze, in caso di forti pioggie si rischia che l'acqua piovana possa trascinare via la paglia portandola a valle? Grazie a chi saprà rispondermi. Al nord Europa pare venga adottata questa strategia. Avevo visto un video dove addirittura spargevano del trinciato verde Modificato 31 Luglio 2024 da daniel5720 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
superbilly1973 Inviato 31 Luglio 2024 Condividi Inviato 31 Luglio 2024 Ma la paglia con 'acqua non dà problemi di funghi? 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
luigite Inviato 1 Agosto 2024 Condividi Inviato 1 Agosto 2024 (modificato) 13 ore fa, daniel5720 ha scritto: Al nord Europa pare venga adottata questa strategia. Avevo visto un video dove addirittura spargevano del trinciato verde trinciato verde rispetto alla paglia ha rapporto C/N CARBONIO/AZOTO migliore. Modificato 1 Agosto 2024 da luigite Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
luigite Inviato 1 Agosto 2024 Condividi Inviato 1 Agosto 2024 (modificato) 23 ore fa, Bio27 ha scritto: Qualcuno di voi ha esperienza con l'utilizzo di pacciamatura di paglia nella coltivazione delle patate? Coltivo circa 2000-3000 mq di patate biologiche, e una delle avversità principali da affrontare, specialmente in annate piovose, è il contrasto delle infestanti non solo nell'interfila ma sopratutto all'interno della fila dove le lavorazioni meccaniche possono intervenire poco. Volevo provare per il prossimo anno a effettuare un'abbondante pacciamatura con paglia, da effettuare dopo la prima rincalzatura e zappatura delle file, con lo scopo di contrastare lo sviluppo delle malerbe. La pacciamatura riesce davvero a contenere le infestanti? È necessario aggiungere più volte la paglia? Lavorando con pendenze, in caso di forti pioggie si rischia che l'acqua piovana possa trascinare via la paglia portandola a valle? Grazie a chi saprà rispondermi. Che infestanti hai difficili da controllare di solito? Paglia soprattutto su terreno lavorato, contiene si le infestanti, ma avendo un alto rapporto carbonio/azoto va a sottrare azoto al terreno e quindi alla coltura. Su piccolissime superfici si usa partendo però da terreni non lavorati il piantamento delle patate direttamente sul fieno o sullo sfalciato (ci sono diversi video e articoli sul web). Altro aspetto è che da varie prove in Appennino patate e terreni in pendenza non vanno molto d'accordo soprattutto in caso di piantamento meccanico, con le file da monte a valle si formano dei canali che in caso di pioggia, con il terreno per forza di cose fine, hanno causato erosioni molto dannose, in terreni con già poco spessore di per se. Modificato 1 Agosto 2024 da luigite Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
daniel5720 Inviato 1 Agosto 2024 Condividi Inviato 1 Agosto 2024 10 ore fa, luigite ha scritto: trinciato verde rispetto alla paglia ha rapporto C/N CARBONIO/AZOTO migliore. Se non ricordo male era roba da sovescio Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Bio27 Inviato 1 Settembre 2024 Condividi Inviato 1 Settembre 2024 (modificato) Faccio una domanda ai più esperti.. Coltivo da qualche anno patate biologiche (parliamo di 2.000-3.000 mq di terreno) in collina emiliana con terreni poveri e pesanti. Cerco di migliorare le mie pratiche colturali di volta in volta con l'esperienza e con i consigli di persone più esperte di me. Quest'anno sono riuscito a trovare del letame che ho distribuito in abbondanza e interrato con aratura 15 gg fa, a questo punto pensavo di preparare il terreno e lasciarlo nudo tutto l'inverno per poi in primavera passare erpice rotante e seminare le patate con concimazione direttamente sulla fila con pollina di Italpollina. Innanzitutto chiedo se secondo voi questa è una pratica colturale corretta per le patate, e secondariamente se secondo voi può essere utile provare un sovescio da seminare a settembre/ottobre e terminare in primavera prima della semina oppure è inutile? La difficoltà in questo caso sarebbe quella di riuscire a interrare il sovescio con il solo erpice rotante senza creare problemi di eccessivo residuo colturale per la successiva semina. Oltre al fatto che a fine marzo/inizio aprile (data in qui si effettua la semina delle patate) generalmente con il clima del nord Italia il sovescio sarebbe ancora molto "indietro". Può avere senso tentare un sovescio? Magari con rafano/senape riuscirei ad avere anche un effetto nematocida? Oppure mi complicherei solo la vita con la difficoltà a interrare il sovescio e senza reali vantaggi agronomici? Grazie a chi saprà rispondermi. Modificato 1 Settembre 2024 da Bio27 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mbx Inviato 1 Settembre 2024 Condividi Inviato 1 Settembre 2024 Avrei fatto il contrario, sovesci prima e letame dopo, a ridosso della semina, letame ora ok sostanza organica ma perdi troppo azoto ad arrivare alla prossima primavera 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Waiss Inviato 1 Settembre 2024 Condividi Inviato 1 Settembre 2024 Ti posso consigliare quello che ho fatto io questa anno con risultati ottimi, a ottobre un sovescio di Favino orzo e rafano, poi a marzo lo Ari sotto, poi qualche sacco di stallatico pellettato e passata di eprice rotante e via di semina 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Waiss Inviato 1 Settembre 2024 Condividi Inviato 1 Settembre 2024 2 ore fa, Waiss ha scritto: Ti posso consigliare quello che ho fatto io questa anno con risultati ottimi, a ottobre un sovescio di Favino orzo e rafano, poi a marzo lo Ari sotto, poi qualche sacco di stallatico pellettato e passata di eprice rotante e via di semina Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
luigite Inviato 2 Settembre 2024 Condividi Inviato 2 Settembre 2024 (modificato) 23 ore fa, Bio27 ha scritto: collina emiliana con terreni poveri e pesanti Quanto pesante es. %argilla o quanto povero es.% sostanza organica? Terreni argillosi sono freddi in generale, interrando massa vegetale a ridosso della semina ad inizio primavera si hanno problemi perche i decompositori già fermi e poco numerosi a causa della povertà del terreno e delle basse temperature lavorano poco o niente. Ci sono possibili soluzionI : oltre alla scelta delle specie per avere rapporti c/n migliori anche l'aggiunta di starter, tra cui il più economico è il letame, possono migliorare il risultato. Altra problematica come fare ad avere un accettabile letto di semina per le patate (coltura tra le più esigenti, se si vuole raccogliere poi qualcosa) su un terreno collinare povero e pesante facendo lavorazioni importanti a breve distanza dal piantamento dei tuberi? Modificato 2 Settembre 2024 da luigite Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
luigite Inviato 2 Settembre 2024 Condividi Inviato 2 Settembre 2024 19 ore fa, Waiss ha scritto: Ti posso consigliare quello che ho fatto io questa anno con risultati ottimi, a ottobre un sovescio di Favino orzo e rafano, poi a marzo lo Ari sotto, poi qualche sacco di stallatico pellettato e passata di eprice rotante e via di semina tipologia di terreno e zona (pianura, collina)? dalla foto sembra che ci sia po' di argilla, l'importante è comunque che "digerisca" bene il sovescio, sicuramente apportando azoto organico con lo stallatico pellettato si migliora il rapporto carbonio/azoto della massa sovesciata. Il piantamento dei tuberi è stato fatto subito dopo il sovescio o distanza? Patate in asciutto o in irriguo? Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Waiss Inviato 2 Settembre 2024 Condividi Inviato 2 Settembre 2024 Ho seminato subito dopo aratura su un terreno che era un autentico fango,terreno medio impasto....in zona pianura, da me febbraio marzo ha sempre piovuto, io ho arato ultimo giorno di marzo e seminato il 2aprile , e non ho irrigato, mai, poi in rincalzatura ho dato un po di organo minerale con micro elementi ed un paio di trattamento contro dorifora. Un altro Consiglio che ti posso dare e scieglere la varietà, non tutte le patate sono uguali e non tutte vanno bene sullo stesso terreno, sono anni che faccio prove per trovare quelle che vengono meglio. 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Bio27 Inviato 2 Settembre 2024 Condividi Inviato 2 Settembre 2024 (modificato) 3 ore fa, luigite ha scritto: Altra problematica come fare ad avere un accettabile letto di semina per le patate (coltura tra le più esigenti, se si vuole raccogliere poi qualcosa) su un terreno collinare povero e pesante facendo lavorazioni importanti a breve distanza dal piantamento dei tuberi? Esatto credo che il problema principale sia proprio questo. È già difficile ottenere un letto di semina sufficientemente buono senza avere sovesci da interrare... Mi sa che conviene stare fermi! Ho provato a chiedervi in quanto comunque un passaggio di fresa o erpice rotante in primavera prima della semina lo devo comunque fare, quindi mi chiedevo se poteva avere senso seminare una cover/sovescio invernale da interrare con il passaggio dell'erpice/fresa in primavera. Ma in questi terreni probabilmente meglio continuare con lavorazioni tradizionali. Per quanto riguarda la concimazione: pollina data sulla fila in fase di semina, può andare bene? Modificato 2 Settembre 2024 da Bio27 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
luigite Inviato 3 Settembre 2024 Condividi Inviato 3 Settembre 2024 19 ore fa, Waiss ha scritto: Ho seminato subito dopo aratura su un terreno che era un autentico fango,terreno medio impasto....in zona pianura, da me febbraio marzo ha sempre piovuto, io ho arato ultimo giorno di marzo e seminato il 2aprile , e non ho irrigato, mai, poi in rincalzatura ho dato un po di organo minerale con micro elementi ed un paio di trattamento contro dorifora. Un altro Consiglio che ti posso dare e scieglere la varietà, non tutte le patate sono uguali e non tutte vanno bene sullo stesso terreno, sono anni che faccio prove per trovare quelle che vengono meglio. il sovescio lo hai seminato dopo che coltura e con quali lavorazioni? Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
luigite Inviato 3 Settembre 2024 Condividi Inviato 3 Settembre 2024 16 ore fa, Bio27 ha scritto: Esatto credo che il problema principale sia proprio questo. È già difficile ottenere un letto di semina sufficientemente buono senza avere sovesci da interrare... Mi sa che conviene stare fermi! Ho provato a chiedervi in quanto comunque un passaggio di fresa o erpice rotante in primavera prima della semina lo devo comunque fare, quindi mi chiedevo se poteva avere senso seminare una cover/sovescio invernale da interrare con il passaggio dell'erpice/fresa in primavera. Ma in questi terreni probabilmente meglio continuare con lavorazioni tradizionali. Per quanto riguarda la concimazione: pollina data sulla fila in fase di semina, può andare bene? Si possono fare diverse valutazioni per migliorare le pratiche colturali: - grado di maturazione del letame che è stato arato sotto 15gg fa - la patata che colture segue (rotazione/avvicendamento)? - per la scelte di concimazione: che produzioni si ottengono in media? - l'azoto in assenza della pollina e del letame in passato come veniva apportato? Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Waiss Inviato 3 Settembre 2024 Condividi Inviato 3 Settembre 2024 27 minuti fa, luigite ha scritto: il sovescio lo hai seminato dopo che coltura e con quali lavorazioni? Sovescio dopo soia, estirpatura e semina in combinata 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Bio27 Inviato 3 Settembre 2024 Condividi Inviato 3 Settembre 2024 4 ore fa, luigite ha scritto: Si possono fare diverse valutazioni per migliorare le pratiche colturali: - grado di maturazione del letame che è stato arato sotto 15gg fa - la patata che colture segue (rotazione/avvicendamento)? - per la scelte di concimazione: che produzioni si ottengono in media? - l'azoto in assenza della pollina e del letame in passato come veniva apportato? 1) Il letame era molto fresco 2) Il terreno arriva da due anni di frumento tenero 3) Produzioni ridicole: mediamente 4-5 volte il quantitativo di patate seminato 4) Davo solo pollina non avendo letame 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
daniel5720 Inviato 4 Settembre 2024 Condividi Inviato 4 Settembre 2024 21 ore fa, Bio27 ha scritto: 1) Il letame era molto fresco 2) Il terreno arriva da due anni di frumento tenero 3) Produzioni ridicole: mediamente 4-5 volte il quantitativo di patate seminato 4) Davo solo pollina non avendo letame Che varietà hai messo in biologico? Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Bio27 Inviato 4 Settembre 2024 Condividi Inviato 4 Settembre 2024 1 ora fa, daniel5720 ha scritto: Che varietà hai messo in biologico? Quest'anno avevo: Spunta, sifra, kuroda e desiree 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
luigite Inviato 4 Settembre 2024 Condividi Inviato 4 Settembre 2024 (modificato) 23 ore fa, Bio27 ha scritto: 1) Il letame era molto fresco 2) Il terreno arriva da due anni di frumento tenero 3) Produzioni ridicole: mediamente 4-5 volte il quantitativo di patate seminato 4) Davo solo pollina non avendo letame Letame fresco su terreno pesante meglio molti mesi prima del piantamento. Con molta proabilità porterà un po' di infestanti anche a nascita autunno-invernale che si uniranno alle rinascite del frumento caduto quindi ci sarà sicuramente una cover/catch crop a costo zero che fermerà anche lisciviazione dell'azoto e erosione del terreno. Chiaro che la fittezza dipende anche dalla zollosità del terreno che è venuta fuori dall'aratura, meno zolloso più si avranno emergenze. Azoto c'è ne bisogno se viene da due anni di frumento tenero, è difficile quantificare il contributo del letame fresco perchè oltre al quantitativo che è stato distribuito è soggetto a diverse dinamiche. Da considerare inoltre che comincerà a "lavorare" (e quindi a cedere azoto) quando verrà rimescolato con il terreno con una nuova lavorazione. Quindi se deve "lavorare" per il sovescio/cover è un conto se per le patate è un altro. Il grosso comunque della cessione si avrà in primavera inoltrata con temperature del terreno aumentate, quindi in definitiva il problema che potrebbe sorgere è eccesso di azoto in fine primavera/inizio estate quando si andranno a sommare mineralizzazione dell'azoto del letame+ azoto della pollina. (In asciutto dipenderà molto anche dalla piovosità che si avrà). In biologico lavorando con l'azoto organico sono queste le problematiche maggiori. Come quantitativo di seminato su 2000-3000mq ci sono voluti 5 quintali (circa)? In asciutto con una buona annata (piovosità ben distribuita durante il ciclo colturale) e una buona tecnica colturale si può arrivare a raccogliere anche 8-10 volte il quantitativo seminato. Come pendenza il terreno come è messo? Con l'aratura sono venute fuori grosse zolle e quindi il letame è rimasto tutto confinato in spazi vuoti tra le "zolle" o il terreno è venuto più fine e quindi il letame si è rimescolato in maniera omogenea? Modificato 4 Settembre 2024 da luigite Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Bio27 Inviato 5 Settembre 2024 Condividi Inviato 5 Settembre 2024 23 ore fa, luigite ha scritto: Letame fresco su terreno pesante meglio molti mesi prima del piantamento. Con molta proabilità porterà un po' di infestanti anche a nascita autunno-invernale che si uniranno alle rinascite del frumento caduto quindi ci sarà sicuramente una cover/catch crop a costo zero che fermerà anche lisciviazione dell'azoto e erosione del terreno. Chiaro che la fittezza dipende anche dalla zollosità del terreno che è venuta fuori dall'aratura, meno zolloso più si avranno emergenze. Azoto c'è ne bisogno se viene da due anni di frumento tenero, è difficile quantificare il contributo del letame fresco perchè oltre al quantitativo che è stato distribuito è soggetto a diverse dinamiche. Da considerare inoltre che comincerà a "lavorare" (e quindi a cedere azoto) quando verrà rimescolato con il terreno con una nuova lavorazione. Quindi se deve "lavorare" per il sovescio/cover è un conto se per le patate è un altro. Il grosso comunque della cessione si avrà in primavera inoltrata con temperature del terreno aumentate, quindi in definitiva il problema che potrebbe sorgere è eccesso di azoto in fine primavera/inizio estate quando si andranno a sommare mineralizzazione dell'azoto del letame+ azoto della pollina. (In asciutto dipenderà molto anche dalla piovosità che si avrà). In biologico lavorando con l'azoto organico sono queste le problematiche maggiori. Come quantitativo di seminato su 2000-3000mq ci sono voluti 5 quintali (circa)? In asciutto con una buona annata (piovosità ben distribuita durante il ciclo colturale) e una buona tecnica colturale si può arrivare a raccogliere anche 8-10 volte il quantitativo seminato. Come pendenza il terreno come è messo? Con l'aratura sono venute fuori grosse zolle e quindi il letame è rimasto tutto confinato in spazi vuoti tra le "zolle" o il terreno è venuto più fine e quindi il letame si è rimescolato in maniera omogenea? In realtà ne ho seminati circa 3 quintali, un po' perché le patate da seme erano piccole, e un po' perché per riuscire a lavorare con le mie macchine e attrezzature devo tenere una distanza tra le file piuttosto ampia. Il terreno è abbastanza duro essendo anche stato compattato dalla mietitrebbia che purtroppo causa clima ha lavorato con terreno umido. Quindi abbastanza zolloso, infatti pensavo di affinarlo prima dell'inverno in quanto ho notato che l'anno scorso con un inverno poco freddo e piovoso non avendolo affinato non si è ammorbidito e avevo poi un letto di semina pessimo. Quindi dici che si può anche evitare la concimazione con pollina? O di darla magari più avanti con rincalzatura? 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
luigite Inviato 6 Settembre 2024 Condividi Inviato 6 Settembre 2024 18 ore fa, Bio27 ha scritto: In realtà ne ho seminati circa 3 quintali, un po' perché le patate da seme erano piccole, e un po' perché per riuscire a lavorare con le mie macchine e attrezzature devo tenere una distanza tra le file piuttosto ampia. Il terreno è abbastanza duro essendo anche stato compattato dalla mietitrebbia che purtroppo causa clima ha lavorato con terreno umido. Quindi abbastanza zolloso, infatti pensavo di affinarlo prima dell'inverno in quanto ho notato che l'anno scorso con un inverno poco freddo e piovoso non avendolo affinato non si è ammorbidito e avevo poi un letto di semina pessimo. Quindi dici che si può anche evitare la concimazione con pollina? O di darla magari più avanti con rincalzatura? La priorità è quella di riuscire a migliorare la struttura danneggiata dalla raccolta, almeno per lo strato di terreno interessato poi dalla crescita dei tuberi, l'ideale è un estirpatura prima delle gelate in modo da esporre anche le zolle che sono andate sotto. Affinando subito e solo superficialmente con erpici o frese. si rischia che sotto ( strato 15-30cm) rimane intatto fino a primavera, ancor di più se l'inverno sarà "mite". Bisogna regolarsi in base alle piogge e al meteo e intervenire sempre con terreno in tempera mai bagnato. Per la concimazione per integrare gli apporti del letame meglio in presemina un organo minerale ammesso in biologico con alto tenore in potassio (patata pianta potassofila) e fosforo. Inoltre per rendere disponibili gli elementi nutritivi apportati inoculo di microrganismi e/o acidi umici e fulvici. In terreno povero anche apporto di microelementi può apportare benefici. Solo in caso di sviluppo stentato attribuibile con certezza a carenza di azoto allora intervenire con la coltura in atto oltre che con la pollina con altri prodotti che oltre ad apportare azoto stimolano sia la pianta che il terreno (biostimolanti). Varietà: tra Spunta, sifra, kuroda e desiree chi si è comportata meglio? Si sono notate le differenze di precocità tra le varietà? Tuberi seme piccoli che calibro avevano? in terreni ostici meglio usare calibri medio-grossi. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Bio27 Inviato 9 Settembre 2024 Condividi Inviato 9 Settembre 2024 Il 06/09/2024 at 08:59, luigite ha scritto: La priorità è quella di riuscire a migliorare la struttura danneggiata dalla raccolta, almeno per lo strato di terreno interessato poi dalla crescita dei tuberi, l'ideale è un estirpatura prima delle gelate in modo da esporre anche le zolle che sono andate sotto. Affinando subito e solo superficialmente con erpici o frese. si rischia che sotto ( strato 15-30cm) rimane intatto fino a primavera, ancor di più se l'inverno sarà "mite". Bisogna regolarsi in base alle piogge e al meteo e intervenire sempre con terreno in tempera mai bagnato. Per la concimazione per integrare gli apporti del letame meglio in presemina un organo minerale ammesso in biologico con alto tenore in potassio (patata pianta potassofila) e fosforo. Inoltre per rendere disponibili gli elementi nutritivi apportati inoculo di microrganismi e/o acidi umici e fulvici. In terreno povero anche apporto di microelementi può apportare benefici. Solo in caso di sviluppo stentato attribuibile con certezza a carenza di azoto allora intervenire con la coltura in atto oltre che con la pollina con altri prodotti che oltre ad apportare azoto stimolano sia la pianta che il terreno (biostimolanti). Varietà: tra Spunta, sifra, kuroda e desiree chi si è comportata meglio? Si sono notate le differenze di precocità tra le varietà? Tuberi seme piccoli che calibro avevano? in terreni ostici meglio usare calibri medio-grossi. Penso non sia l'anno adatto per trarre conclusioni sulle varietà che ho seminato.. Dopo la semina, avvenuta come ho detto in condizioni non ottimali (terreno umido e lavorato in condizioni non idonee), lo sviluppo iniziale era stato ottimo. Però poi si sono fermate li, hanno subito attacchi ingenti da dorifora (per la quale sono intervenuto un po' tardi con spinosad), nel frattempo si sono anche ammalate (credo peronospora, ma non ne sono sicuro come già detto non sono per niente esperto), e infine la pioggia così frequente e abbondante ha reso impossibile controllare le infestanti. Tanto che quando ho deciso di raccogliere le piante di patate erano al 60% secche (non perché avevano raggiunto la maturazione) e interamente coperte da erbe infestanti, per raccogliere sono dovuto entrare con la trincia. È stato un anno da dimenticare.. Ma in ogni caso cerco di migliorare volta per volta i miei interventi, ma non è sempre facile andando perlopiù per tentativi.. In ogni caso le rese sono state queste: - Spunta resa di 2,7 volte il quantitativo seminato con successivo scarto del 21,5% di prodotto non vendibile (troppo piccolo, rotto, marcito ecc.) - Sifra resa di 1,67 volte il quantitativo seminato e scarto del 14,4% - Desiree resa di 1,82 volte e scarto del 17,6% - Kuroda resa di 1,76 volte e scarto del 21,6% Quindi anno da dimenticare.. Altro problema.. Il costo dei tuberi da seme biologici è proibitivo.. 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
luigite Inviato 9 Settembre 2024 Condividi Inviato 9 Settembre 2024 (modificato) 5 ore fa, Bio27 ha scritto: È stato un anno da dimenticare.. Ma in ogni caso cerco di migliorare volta per volta i miei interventi, ma non è sempre facile andando perlopiù per tentativi.. Sicuramente lavorare in zone marginali è difficile e bisogna fare molti tentativi/prove prima di trovare delle piccole migliorie che nel caso di aziende agricole sono anche cercare un margine di guadagno a fronte di costi da sostenere importanti. Quindi la prima cosa per cercare di andare meno a "tentativi" è capire con che terreno si sta "lavorando". Analisi del terreno la cosa migliore anche per prendere decisioni sulle concimazioni. Alternative: Individuare la tipologia di suolo anche attraverso la cartografia disponibile on line: Geoportale 3D (regione.emilia-romagna.it) (Scala 1:50.000 Suoli regionali (2021), Tessitura dei suoli regionali tra 0-30 cm (2023), pH) Inoltre pendenza del terreno, altitudine? Si può migliorare la tecnica colturale all'infinito ma se il terreno non idoneo per quella coltura bisogna saperlo in anticipo, sapendo a cosa si va incontro in termini di costi da sostenere (tuberi-seme, concimi, lavorazioni, trattamenti, etc), problematiche fitosanitarie e produzioni che si otterranno. Costo tuberi seme bio: perciò chiedevo il calibro che è stato usato quest'anno. Tuberi seme piccoli=calibri piccoli= prezzo maggiore e rese minori in terreni marginali. Tuberi seme piccoli bio su piccoli quantitativi (qualche quintale) si arriva a spendere anche più di 2 euro al quintale mentre con un calibro 45/50 il costo è di molto inferiore. Da dire che, se in certe zone, si riesce a vendere al consumatore finale ad un prezzo interessante, allora il discorso cambia e conviene fare la coltura su terreni "limite". Modificato 9 Settembre 2024 da luigite Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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