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Crisi??


Bestia

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Io sono sempre riuscito a campare e pure la mia famiglia,ovviamente senza sprechi, ma non senza togliermi i miei sfizi,il posto in fabbrica,non è cosi difficle da trovare come vogliono far credere,però in fabbrica bisogna starci e adattarsi,se uno vuol andare in fabbrica a fare il capo e a prendere 5000 euro al mese è difficile che trovi!io ci ho trascorso 10 anni,in mezzo a 4 mura,in segheria di marmo,però solo chi l'ha provato sa cosa vuol dire,non è affato semplice e salutare,certo dopo anni di lavoro,prendevo un bel stipendio,sia chiaro,ma a che prezzo?Certo oltre alla segheria cè di peggio,ma comunque ha anche lei la sua parte,come cattivo lavoro..........

 

anche io sono stato in fabbrica un anno ...xdxd

 

comunque è questa la crisi la crisi ce quando non si fanno quadrare i conti...

 

poi se la mettiamo nel campo economico la vera crisi è nata quando le calzaturiere non hanno più avuto lavoro questo perché tutte le le fabbriche importanti portano i loro prodotti a fare in cina o in altri paesi dove una paio di suole costa pochissimo rispetto a qua che andava a 5 centesimi a paio... siccome che nella mia zona ce ne sono molte di fabbriche calzaturiere ( diciamo tutte... e con molti operai) ... quando non hanno avuto più lavoro e quindi niente soldi... non sapevano come pagare ne i macchinari ( per chi aveva investito ) e ne i operai... allora i primi ad andarsene sono stati gli operai.. questo diciamo spopolamento dalle fabbriche ha porta a niente soldi per le famiglie che a sua volta vuol dire poche spese... e cosi sono declinati anche l'edilizia, l'agricoltura, la metalmeccanica italiana ecc...

poi nel nostro caso l'agricoltura a cominciato scendere sempre di più fino ad ora..

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L'agricoltura è ormai anni che è in crisi, non per niente ogni parte che vado sento dire "con l'agricoltura non si prende niente" " coi campi si ha solo da perderne..." e tutte cose di questo tipo.... qui ci vorrebbe un intervento da parte dello stato, in fin dei conti se alle nostre industrie conviene importare latte e materie prime (mais, frumento..) da paesi distanti migliaia di chilometri piuttosto che comprare la produzione italiana vuol dire che c'è qualcosa che non va. Secondo me lo stato potrebbe, ad esempio, mettere molte piu tasse sull' importazione piuttosto che ai poveri agricoltori italiani (e imprenditori di altri settori volendo uscire d' argomento), ma questa è solo una mia personale idea, detta ovviamente non conoscendo le varie situazioni politiche ed economiche a livello approfondito, e quindi le conseguenze che potrebbe portare una politica protezionista.

 

Certo è che non si può dipendere totalmente dagli altri.... se e quando succederà qualcosa (disastri, guerre o simili) gli altri stati prima penseranno a loro e poi vedranno di esportare beni a noi (e poi, a quale prezzo?)

 

Ciao.

 

p.s. per fiat 540c: Che la crisi (mondiale) sia nata dalle industrie calzaturiere attorno a casa tua la vedo un pò dura....

Modificato da marty92
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Caro fiat 540..

quello che hai appena detto è un esempio classico di macroeconomia (cioè la propensione aò consumo in base al reddito) studiato e ristudiato, ma non è sicuramente l'unico fattore che incide sulla nostra crisi.

parlando invece del nostro settore vorrei definire alcune situazioni:

- cereali: ormai venduti a livello globale, senza una differenzazione adeguata non sono altro che commodity. Altro aspetto che dovrebbe essere preso in considerazione dai governi è che su dei prodotti di prima necessità non si può a mio parere lasciare un libero mercato.

Non dico che ci vogliono limiti, ma dei paletti che permettano un adeguado approvigionamento di prodotto per ogni paese, e un livello di prezzo adeguato per i produttori.

Troppo pericoloso già l'anno passato si è rivelato il mercato dei cereali..

per il latte...potrebbe valere la stessa cosa.

Per la frutta invece, prodotto di "lusso" dovrebbero essere le imprese a adottare strategie propense al mercato.

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Quando gli italiani capiranno che è meglio spendere qualcosa in più per l'alimentazione - stare in vita e in salute - ansichè spendere cifre assurde per abbigliamenti e aggeggi elettronici appena usciti dai laboratori di progettazione. Potrebbe inziare ad invertirsi la tendenza.

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p.s. per fiat 540c: Che la crisi (mondiale) sia nata dalle industrie calzaturiere attorno a casa tua la vedo un pò dura....

 

bhe quella mondiale non credo .... ma quella l livello regionale... credo proprio di si...

fatti un giro nelle zone industriali di alcuni paesi marchigiani.... sono tutte calzaturieri o dipendenti da loro ( scatolifici, mastrimifici.. ecc...)

 

Quando gli italiani capiranno che è meglio spendere qualcosa in più per l'alimentazione - stare in vita e in salute - ansichè spendere cifre assurde per abbigliamenti e aggeggi elettronici appena usciti dai laboratori di progettazione. Potrebbe inziare ad invertirsi la tendenza.

 

questo è stato sempre nella mente dei italiani ( vestire bene e essere sempre i primi ad avere il meglio) senza considerare la vera benzina per andare ad avanti ( cibo)

 

 

X frio87..= si è un esempio di macroeconomia....

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secondo me uno dei problermi dell'agricoltura è la filiera troppo lunga e troppa gente che ci guadagna in mezzo!

 

 

Mai discorso più azzecato!!!almeno quando per me quando vendo le ciliege e la verdura!!!!!!!!!passano (includendo me e il consumatore finale)attraverso 5 mani che non siano a volte anche 6 o 7................

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Io vorrei fare una piccola parentesi per informarvi che è falso quello che dicono i governanti sulla differenza del costo della vita tra nord e sud. E vero che c'è differenza ma non come dicono loro.

Vi faccio un esempio: Fuoristrada Suzuki acquistato in provincia di Allessandria da un rivenditore, costo 10500 euro, se la stessa macchina si doveva acqustare in Sicilia, solo direttamente dal proprietario si sarebbe potuta acquistare per 12/13 mila euro.

Costo dei carburanti: Malgrado abbiamo le raffinerie il carburante al distributore è più caro di quello del Piemonte, anche nei supermercati si trova convenienza al nord.

Ovviamente il nuovo (auto, trattori) costa tanto quanto al nord.

Che la finissero di parlare di gabbie, e differenzazioni salariali, si tratta dell'ennesimo tentativo di sfruttare.......

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Riprendo qui la discussione iniziata sul tread del Class Xerion

forse intendi 180 euro a viaggio?

o 18 euro a metro cubo?

 

io non conosco le tariffe ma 18 a viaggio mi paiono proprio pochini

 

Son proprio 18 euro a viaggio oppure 34 euro all'ora.... dipende tutto da quanta strada si fà....

 

No no sono proprio 18 euro a viaggio con 20 km di andata e 20 di ritorno...fate un pò voi...se poi vi parlo della estrema concorrenza che c'è fra i Jaguaristi durante la campagna del trinciato...tutti oramai hanno la 8 file peccato che le stalle di media fanno dai 5 a 10 ha (quelle che fanno di più si contano sulle dita di una mano...e sono sempre meno, anzi reggono meglio le stallette che le stalle grandi che spesso saltano in aria) e macchine del genere con queste superfici sono sprecate anche perchè poi il cantiere diventa di difficile gestione...ti capitano uno dietro l'altro dumper 3 assi stracolmi in trincea e tu sei che spingi il trinciato con il trabicolo da 80 cv la cosa ti fa incavolare un pò.

 

I prezzi sono scesi tanto che i terzisti che sanno fare i conti stanno pensando seriamente di prendere la trincia (che di solito è un pò vecchiotta ma pagata tipo jd 6910 ma che comunque per fare 100-150 ha di superfice all'anno basta ed avanza) e buttarla nel ferro vecchio per far lavorare gli altri.

 

Ha dimenticavo le trebbie, oramai sono tutte dai 300 cv in su con 8-9 file peccato che di mais ce n'è andato giù poco e probabilmente l'anno prossimo ne andrà giù ancora meno, intanto le trebbie stanno ferme a meno di non andare per 80 euro/ha trasporto incluso.

 

Insomma parchi macchine stellari per superfici ridicole, macchinari da parecchie centinaia di migliaia di euro che corrono solo per il gasolio perchè tutto questo?

 

Un pò di crisi fa bene

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Insomma parchi macchine stellari per superfici ridicole, macchinari da parecchie centinaia di migliaia di euro che corrono solo per il gasolio perchè tutto questo?

 

Un pò di crisi fa bene

 

giusto ... esattamente azzeccato... da me molti controterzisti vanno in aria perche corrono dietro alla amcchine nuove... invece ci sono pochi controterzisti che di macchine le hanno si .. ma sono vecchie e potenti ( 180/90, 70 c , AD7.. ecc...) queste non si rompono mai ma tirano come dannate...

 

concordo con il discorso dei trasporti.... un po meno con quello delle stalle ( per quello ce da vedere un paio di cose)

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Più che altro il ministro Zaia sulla crisi ha detto le stalle inferiori alle 500 vacche non devono più esistere... bè caro ministro.... grazie per quanto ci farai chiudere perchè chiuderanno più dell'90% delle stalle italiane... siamo noi che manteniamo il territorio non la multinazionale.... sai gestire i terreni in collina e montagna..... è dura...... Però mi domando per combattere tutto ciò bisognerà costituire delle cooperative di aziende... ma quando saremmo realmente con l'acqua alla gola ci si riuscirà.....

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Più che altro il ministro Zaia sulla crisi ha detto le stalle inferiori alle 500 vacche non devono più esistere... bè caro ministro.... grazie per quanto ci farai chiudere perchè chiuderanno più dell'90% delle stalle italiane... siamo noi che manteniamo il territorio non la multinazionale.... sai gestire i terreni in collina e montagna..... è dura...... Però mi domando per combattere tutto ciò bisognerà costituire delle cooperative di aziende... ma quando saremmo realmente con l'acqua alla gola ci si riuscirà.....
Ma guarda! Gli esseri umani ovviamente non sono tutti gli stessi, ce ne sono diversi che pensano di essere immortali e vogliono crescere sempre di più.

E' chiaro che la grande distribuzione preferisce rivolgersi ad una grossa azienda piuttosto che a cento piccole.

Ormai questi dinosauri comandano, e fino a quando il popolo gli porta il suo denaro questi vivono, quando il popolo non avrà euri, i dinosauri moriranno perche se non mantengono un certo ritmo i conti saltano, e il popolo tornerà di qualche decennio indietro e ripartirà con l'economia di borgata, e ciao globalizzazione.

Sarà vero? Sarà falso? Sara ferguson? :boh:

Chi vivrà vedra!

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Ospite albe 86

Noi italiani siamo costretti a produrre di qualità, e dico costretti perchè dobbiamo seguire regole così restrittive che sarebbe impossibile fare altrimenti. Spesso parlando di agricoltura italiana ci si riempie la bocca parlando di qualità, ma la verità è che, ad oggi, soprattutto con questa crisi, nessuno vuole pagarla questa qualità. La massaia che va al supermercato non è più disposta a pagare quel tot in più per un prodotto garantito e ripiega su prodotti provenienti da chissà dove ma più economici. Adesso allora bisogna fare un raginonamento: -lo stato e l'Europa ci costringono a produrre in un certo modo (usando solamente certi prodotti, sottostando a pressanti forme di controllo, ecc...), per salvaguardare la salubrità degli alimenti verso i consumatori e con un occhio di riguardo verso l'ambiente. Se tutto questo sistema di regole è necessario per garantire la salubrità degli alimenti vuol dire che tutti i prodotti che entrano da altre zone non hanno le nostre stesse garanzie, quindi potebbero essere potenzialmente pericolosi per la salute (nostra che ce li mangiamo) e per l'ambiente (là dove li hanno prodotti), quindi, la logica conseguenza dovrebbe essere: Non li dobbiamo fare entrare! Invece purtroppo al giorno d'oggi va di moda la globalizzazione, bisogna liberalizzare i mercati e così come ci arrivano i vestiti, i giocattoli e quant'altro di cinese, ci arrivano anche i prodotti alimentari. Non sto a raccontare quale sia la "qualità" di questi prodotti, so di gente che li ha visti nei porti ed è stata male per settimane. Quindi, quello che dico è che non è possibile pensare solo a liberalizzare i mercati, perchè qui non si sta parlando di borsette, ma si sta parlando di cose che la gente si mangia, da cui dipende la VITA stessa. Se chiudere completamente i mercati non fosse possibile, quantomeno ci dovrebbero essere riconosciuti i nostri maggiori costi a produrre, che dipendono essenzialmente da imposizioni dall'alto (varie regole di cui parlavo prima) e dalla situazione contingente in cui ci troviamo (elevato costo del lavoro, aziende di piccole dimensioni). Per riconoscerci queste maggiori spese bisognerebbe quindi applicare dei dazi che compenserebbero questo nostro differenziale di costo per produrre. A quel punto avremmo la convenienza a continuare a produrre e manterremmo la nostra gestione del territorio. Perchè spesso un cittadino pensa all'agricoltura come una grossa fonte d'inquinamento, e non a tutto il lavoro che è appunto la gestione del territorio, e lo stato dovrebbe tenere conto anche di questo prima di sparare a zero su di noi. Senza di noi avrebbe dei costi (monetari) elevatissimi, oltre a tutte le problematiche economiche che si avrebbero per tutta l'industria collegata, l'indotto, la disoccupazione che si creerebbe e quant'altro.

Concludo dicendo che quello che ho detto purtroppo non sarà mai realizzato, ci sono troppi interessi sotto, ma almeno si dovrebbe obbligare, per tutti i prodotti alimentari, ad indicare in etichetta la provenienza (è vergognoso che sia sufficiente lavorare un prodotto in italia per essere indicato come italiano), così almeno quei pochi che vogliono (pagare) la qualità possano farlo senza prese in giro.

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Più che altro il ministro Zaia sulla crisi ha detto le stalle inferiori alle 500 vacche non devono più esistere... bè caro ministro.... grazie per quanto ci farai chiudere perchè chiuderanno più dell'90% delle stalle italiane...

gia ma le aziende sotto hai 500 capi sai quanti debiti devono avere per farla funzionare bene ?? da me con 100 capi si va in aria ...e con 500 ??devo stare sempre in stalla... poi una cosa che non so se ilc aro ministro sa... per mantere 500 capi ce da avere no una terra buona ma buonissima perché altrimenti non si smaltire tuto il liquame prodotto... senza contare l'elevati costi del mangime e quant' altro

 

e il popolo tornerà di qualche decennio indietro e ripartirà con l'economia di borgata, e ciao globalizzazione.

Sarà vero? Sarà falso? Sara ferguson? :boh:

Chi vivrà vedra!

 

infatti se voi ci fate caso adesso se qualcuno ha un pezzetto di terra in campagna fa l'orto.. piccolo ma grande esempio ?? la moglie di obama produce l'orto...

 

sono d'acordissimo sul post che ha scritto albe 86... ora mai i cinesi producono anche il vino... e poi lo importano in italia sotto falsa casa di produzione...

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infatti se voi ci fate caso adesso se qualcuno ha un pezzetto di terra in campagna fa l'orto.. piccolo ma grande esempio ?? la moglie di obama produce l'orto...

 

Ah si:asd:? Spiega meglio il senso di questa frase e in questo contesto che non l ho capito:asd:

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Ah si:asd:? Spiega meglio il senso di questa frase e in questo contesto che non l ho capito:asd:

 

diciamo che anche obama risente ( tanto meno di noi esseri comuni ) la crisi... ma per mio parere io penso che lo fa solo per diciamo pubblicità oppure per sapere ciò che magia..

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  • 3 settimane dopo...

Premetto che mi riferisco alle mie esperienze (vedi crisi delle pesche).CMQ;

Concordo con albe86.Siamo in un sistema dove dobbiamo produrre qualità perchè con la quantità nn saremo competitivi.

-La qualità è stata prodotta

(per qualità intendo:

certificazioni ISO 9001,

certificazioni etica,

BRC,

regolamenti UE,

regolamenti delle GDO

ecc..............

ma anche miglioramento delle qualitàorganolettiche del prodotto anche se le pesche che fanno schifo ci sono ancora sul mercato, ma le varietà sono migliorate notevolmente!),

-la filiera nn può essere lunga (guardate: agricoltore-cooperativa-GDO-consumatore). + corta di così come dobbiamo fare?(nn so voi, ma 2000q.li di pesche le vendete voi sulla strada).

MA LE PESCHE QUEST'ANNO VERRANNO LIQUIDATE A 20cent!!!! (e nn è vero che i costi di produzione sono di 40cent (se lavoro a gratis si che lo sono!)

Cmq. perchè!?

Perchè il mercato nn è regolamentato..nn dico che sono contro alla globalizzazione, ma la liberalizzazione totale ci penalizza troppo!

NN VOGLIAMO DEI CONTRIBUTI e nemmeno delle DOGANE, ma visto che abbiamo rispettato le richieste della UE sarebbe doveroso che ci garantisse un reddito attraverso:

-strutture per la gestione della crisi

- munima regolazione del mercato (es. i saldi nei negozi di vestiti ci sono in periodi stabiliti: perchè nella GDO la frutta è rigorosamente in saldo e i costi di questo scaricati sui produttori?MISERIA BOIA! è tutto allo sbaraglio allora!).

- valorizzare questo prodotto (di interventi dello stato a riguardo ne ho visti pochi).

- rispettare almeno il FNZ!

 

ps: LA CRISI DELLE PESCHE, DEL LATTE, DEI CEREALI NN C'è SOLO QUI, MA ANCHE IN FRANCIA, SPAGNA GERMANIA!! nn siate miopi e ottusi.la questione va oltre i nostri confini nazionali.

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Concordo con albe86.Siamo in un sistema dove dobbiamo produrre qualità

[/color]

 

si ma la non qualita costa molto meno... adesso che i soldi non girano più della qualità ce ne se frega... solo quelli che hanno la testa dicono... no ce da mangiare sano anche adesso.. ( ma sono finite queste persone... )

 

comunque non voglio essere di parte, ma la globalizzazione è la fonte perché per vednere e per stare nel mercato ce da stare ai costi ( che non sono mica come quelli della francia della spagna della cina ) ecco qua...

 

 

P.S== è una mi opinione non voglio creare sconforti ne confronti politici ( che non ho messo.. pero posso sempre venire fuori.. se qualcosa non va...PREGO I MODERATORI DI CANCELLARE... :ave:)

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  • 4 settimane dopo...

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