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la congiuntura economica mondiale, crisi vaire, Libia, Giappone, aumento del petrolio previsione di prossimi raccolti normali ecc... hanno portato molti speculatori a mettere nel mercato le loro scorte per fare liquidità e fiondarsi nelle commodities energetiche.

il fatto che le scorte europee siano basse pare non incidere questo trend al ribasso ed anche la processione di navi destinate al nord Africa deviate al porto di Manfredonia non aiuta......

 

mettiamo anche il fatto che in generale la qualità del raccolto scorso è stata mediamente bassa ed il gioco è fatto.

 

sarebbe interessante approfondire come la sanità della granella può inficiare la sua quotazione visto che pare che la barilla abbia rinunciato a ritirare grosse partite di granaglie dopo che i saggi hanno rivelato alti valori del DON

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Miglior contributo in questa discussione

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Il fatto è che ormai le speculazioni sono all'ordine del giorno e anche chi ci è in mezzo non riesce a capire molto di dove possano andare i prezzi :cheazz:...il trend attuale potrebbe indicare che i prezzi sono in discesa, ma occhio a non trarre conclusioni affrettate; non stanno infatti crollando. I consumi ci sono, una cosa importante è invece che è stato immesso nel mercato un grosso quantitativo di merce da molti operatori visto che i prezzi sembrava avessero raggiunto un prezzo invitante per tutti i venditori e questo ha naturalmente portato all'abbassamento del prezzo visto l'aumento dell'offerta e i consumi sostanzialmente stabili. Sembra più che altro che si stia cercando di capire quanto potrà influire sui mercati la difficile situazione nordafricana e le recenti vicissitudini dei nostri amici giapponesi (con l'affaire nucleare/radiazioni che interessa un po' tutti direttamente o indirettamente ma in maggior modo Usa, Russia e Cina, guarda caso 3 delle maggiori potenze mondiali, anche per quanto riguarda le commodities).

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Dimenticate che, al di la dei motivi della rottura del recente trend ascendete dei prezzi delle commodity, v'è anche l'apprezzamento dell' €. Quasi tutte le materie prime sono quotate in $; un rafforzamento del rapporto €/$ da una parte comporta un'amplificazione del fenomeno, ma dall'altra ha comunque consentito, ed ora più di prima, di calmierare le speculazioni sulle materie prime, che volenti o nolenti si ripercuotono su tutto il sistema, agricoltori e non.

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Dimenticate che, al di la dei motivi della rottura del recente trend ascendete dei prezzi delle commodity, v'è anche l'apprezzamento dell' €. Quasi tutte le materie prime sono quotate in $; un rafforzamento del rapporto €/$ da una parte comporta un'amplificazione del fenomeno, ma dall'altra ha comunque consentito, ed ora più di prima, di calmierare le speculazioni sulle materie prime, che volenti o nolenti si ripercuotono su tutto il sistema, agricoltori e non.

 

SI e NO Mapomac...

 

Si in quanto il discorso che hai fatto è corretto nel suo senso generale ed in un'analisi storica...

 

NO in quanto negli ultimi 16 mesi abbiamo assistito ad un vero e proprio decoupling della correlazione tra rapporto €/$ e le commodities.

 

(prova a raffrontare gli andamenti di prezzo delle commodities singole con il cambio €/$ negli ultimi 6 anni , magari ponendo nello stesso grafico il CRB)

 

 

 

Bisogna considerare che un calo così forte può solo essere spiegato da una forte componente finanziaria nel prezzo ... in primis il mondo hedge ed ETF.

Modificato da PSA75
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perdona la mia ignoranza, ma potresti dirmi che sono tutte queste sigle CRB, ETF, HEDGE,?

 

perdonami , ma sarebbe lunga e fuori tema, comunque :

 

il CRB è un indice delle commodities che comprende anche le materie prime non agricole, (34%agricole, 38% oil/gas, ecc...

 

Gli ETF sono fondi di investimento che replicano gli andamenti dei prezzi di molte cose e spesso lo fanno mediante i futures.

Gli HEdge sono una "famiglia" di fondi di investimento speculativi.

 

- - - -

 

Ciò che volevo dire (replicando a Mapomac) è che a mio modesto parere sono "saltati tutti gli schemi" dell'andamento dei prezzi e le "regole" che valevano fino a due anni fa ora non valgono più.

 

Come dicevo in post precedenti, l'eccessiva finanziarizzazione stà aumentando la volatilità dei mercati e "botte" di questo tipo mi preoccupano molto !!!

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perdonami , ma sarebbe lunga e fuori tema, comunque :

 

il CRB è un indice delle commodities che comprende anche le materie prime non agricole, (34%agricole, 38% oil/gas, ecc...

 

Gli ETF sono fondi di investimento che replicano gli andamenti dei prezzi di molte cose e spesso lo fanno mediante i futures.

Gli HEdge sono una "famiglia" di fondi di investimento speculativi.

 

- - - -

 

Ciò che volevo dire (replicando a Mapomac) è che a mio modesto parere sono "saltati tutti gli schemi" dell'andamento dei prezzi e le "regole" che valevano fino a due anni fa ora non valgono più.

 

Come dicevo in post precedenti, l'eccessiva finanziarizzazione stà aumentando la volatilità dei mercati e "botte" di questo tipo mi preoccupano molto !!!

 

 

l'eccessiva finanziarizzazione stà aumentando la volatilità dei mercati e "botte" di questo tipo mi preoccupano molto !!

 

sono d accordo con te ...e allora che fare ..come affrontare i futuro?

i produttori sebbene siano sian la ruota primaria ...talvolta rimangono con il cerino in mano

 

ciao franco

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Inviato (modificato)
perdonami , ma sarebbe lunga e fuori tema, comunque :

 

Scusa PSA, ma chi fa interventi "complessi" sul forum quasi sempre cerca di dare qualche base e spiegare almeno di cosa sta parlando in modo che possano capire anche i profani; vedi ad esempio le recenti discussioni di Dj Rudy. Capisco benissimo come possa essere noioso da parte di chi scrive, ma altrimenti le discussioni che dovrebbero servire a tutti, più di quelle di millemila messaggi sulla scelta di un aratro, non possono che trasformarsi in soliloqui.

 

Dato che da come scrivi è evidente che ne sai, potresti fare un ulteriore sforzo e giovare così a tutti.

 

Se è lungo da spiegare pazienza: o si spiega bene oppure un post "astratto" che leggono l'1% del forum ha poco senso.

Se è fuori tema, non è un problema: si possono aprire altre discussioni.

 

Scusa l'intervento e spero non te la prenderai; non è affatto mia intenzione.

Modificato da Mapomac
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Scusa PSA, ma chi fa interventi "complessi" sul forum quasi sempre cerca di dare qualche base e spiegare almeno di cosa sta parlando in modo che possano capire anche i profani; vedi ad esempio le recenti discussioni di Dj Rudy. Capisco benissimo come possa essere noioso da parte di chi scrive, ma altrimenti le discussioni che dovrebbero servire a tutti, più di quelle di millemila messaggi sulla scelta di un aratro, non possono che trasformarsi in soliloqui.

 

Dato che da come scrivi è evidente che ne sai, potresti fare un ulteriore sforzo e giovare così a tutti.

 

Se è lungo da spiegare pazienza: o si spiega bene oppure un post "astratto" che leggono l'1% del forum ha poco senso.

Se è fuori tema, non è un problema: si possono aprire altre discussioni.

 

Scusa l'intervento e spero di non te la prenderai; non è affatto mia intenzione.

 

CI MANCHEREBBE

Non me la prendo affatto, gli inviti sono sempre ben accetti; come sono sicuro che nemmeno tu te la sei presa per il mio.

 

______

 

Proverò nei prossimi giorni a spiegare quei temi che secondo me sono importanti per aiutarci a capire qualcosa di più dei "movimenti" dei mercati e che ci permettano di comprendere appieno ogni articolo, pubblicazione, report o servizio al telegiornale, in modo da (alla fine) riuscire a "leggere tra le righe" e "caRpire" le informazioni che ci sono necessarie nella nostra attività.

 

Il tutto senza nessuna presunzione ed in linea con l'impronta divulgativa del forum, quanto scriverò NON HA comunque carattere esaustivo, ma solo esemplicativo, ed in alcuni casi volutamente e forzatamente modificato da renderlo comprensibile .

 

 

I punti che proverò a trattare sono questi

 

1) soggetti presenti nel mercato (oltre ai tradizionali produttori, trasformatori, consumatori)

 

2) correlazioni / andamenti dei prezzi

 

3) analisi e idee

 

______

 

1) Oltre ai tradizionali soggetti presenti nel mercato (inteso come piazza "virtuale" globale e non solo come mercato locale ) ci sono soggetti che muovono enormi flussi finanziari che agiscono non sul "fisico" ossia sulla materia vera e propria, ma sul "virtuale" (futures, opzioni ecc...).

Questi soggetti sono principalmente (non solo) Fondi di Investimento.

 

I Fondi di Investimento sono una MACRO categoria che raccoglie numerose tipologie di entità ; alcune di queste sottofamiglie sono:

a) i Fondi Comuni e Assicurativi

b) gli ETF (Exchange Trading Found)

c) gli Hedge Founds (fondi speculativi)

d) i Fondi Sovrani (tipici dei paesi produttori di petrolio o ex emergenti)

e) i Fondi Pensionistici (fortissimi nell'area anglosassone)

 

 

I Fondi nel loro complesso hanno in mano enormi quantità di denaro dato da anni di risparmio delle famiglie di tutto il mondo (caso A e B), i soldi delle casse previdenziali di milioni di lavoratori (caso E), le somme in mano ai "paperoni" e non solo (caso C) e infine i soldi risultanti dagli avanzi di bilancio degli Stati accumulato e investito negli anni (caso D)

 

continua....

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ontinua.....

 

La quantità di denaro in mano ai Fondi nel loro complesso, non è facilmente e/o univocamente misurabile in quanto alcuni soggetti "sfuggono" alla statistica, c'è chi azzarda cifre di oltre 64 mila miliardi di dollari (115% del PIL mondiale), chi addirittura molto di più; la cifra esatta non ci interessa ed è comunque ovvio che non tutte quelle somme finiscano nelle soft commodities (materie prime agricole), ma serve per capire la "potenza di fuoco" di tali soggetti.

 

Parentesi.... un dato di cui sono quasi sicuro è la quantità di denaro a disposizione del fondo sovrano della Norvegia, ossia il 107% del loro PIL... mentre l'Italia invece ha un debito al 125% del PIL.....>. fine parentesi .

 

In fin dei conti questi fondi , altro non sono che "gestori" di somme , con l'obbiettivo di ottenerne un rendimento.

 

Ci sono fondi che hanno il "mandato di gestione" specifico su un settore (borsa, titoli di stato ecc...), mentre ce ne sono altri che investono "dove vogliono".

 

Negli ultimi anni è cresciuto l'interesse per il mercato delle materie prime agricole, e quindi sono nati molti fondi specializzati per questo settore e molte "persone" hanno cominciato ad affidare i loro denari a questi fondi.

 

Quando in un mercato aumentano le somme "circolanti" e il numero di soggetti che vi operano, questo mercato assume sempre più le caratteristiche di "mercato efficiente" ossia dove (in teoria) nessuno sarebbe in grado di condizionare (da solo) le quotazioni ed il prezzo riflette in maniera corretta l'incrocio tra domanda e offerta.

 

Più un mercato è considerato efficiente, più gli operatori si affacciano e più le somme impegnate aumentano, mediante un circolo virtuoso.

 

In un mercato efficiente (ma soprattutto pieno di operatori) si possono sviluppare strategie speculative dove a seconda di come vengono utilizzati e concatenati una serie di strumenti derivati, si possono ottenere guadagni (o perdite) a seconda se il mercato cresce, cala, se il prezzo resta stabile o aumenta la volatilità ecc...

 

Le "strategie " speculative sono tipiche del mondo Hedge Founds, ma non solo.

 

In mercati fortemente "finanziarizzati" ossia con la presenza di molti operatori "veloci e potenti" come alcuni fondi, può succedere che l'arrivo di notizie inaspettate possa indurre questi fondi ad agire in acquisto o in vendita con volumi elevati e quindi generare forti oscillazioni di prezzo.

 

Non ultimo, anche il "completamento" di una strategia speculativa o la decisione di spostarsi su un altro settore, possono influenzare in maniera notevole il prezzo di un bene.

 

Quindi a mio parere, potrebbe essere che nel mercato dei prodotti agricoli, il prezzo viene influenzato non solo dalle notizie "consuete" circa la produzione elevata o scarsa di un bene, la previsione sulle piogge o sui consumi, ma anche e soprattutto da scelte puramente finanziarie.

Nulla mi vieta di pensare che certi movimenti del prezzo di un bene agricolo apparentemente "inspiegabili" dalle normali logiche di produzione e consumo, siano in realtà dettate da valutazioni prospettiche sul rendimento e sul rischio, ossia se il mercato delle soft commodities abbia delle potenzialità di rendimento future maggiori o minori di un qualsiasi altro bene, (potrebbe essere benissimo un titolo di stato, un'azione quotata o qualsiasi altra cosa).

 

Quanto sopra potrebbe spiegare in parte gli andamenti del prezzo delle materie prime nel loro complesso, ma forse anche il fatto che certi andamenti "storici" o correlazioni tra alcuni mercati e le valute (come accennava Mapomac alcuni post fa), oggi forse siano cambiati e,forse come non mai, sfuggano a facili e semplicistiche schematizzazioni.

 

 

continua.....

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io da quello che ho visto negli ultimi anni riuscire a capire se il prezzo dei cereali si alzera o si abbassera e pura fortuna fino a qualche anno fa le variazioni erano di 5-10 lire a kg ora invece 5- 10 centesimi kg nel giro di qualche mese in base a come gli gira la mattina a qualche fondo di investimento e cosa normale e chi ne fa le spese siamo sempre noi agricoltori perdendo a volte migliaia di euro con le sole differenze di prezzo

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questo breve riassunto dice niente a voi a RIGUARDO DEL PREZZO DEL MAIS..SE NTITE..(tratto dal sole 24)

 

gli usa hanno concluso un accordo per esportareben 1,25 milioni di tonnellate , da consegnarsi entro il 30 di agosto c.a.la destinazione resta incerta per ora (sembra destinata ai cinesi )in quanto dovranno importare 2,5 milioni di tonnellate .

inoltre il fabbisogno sarebbe con scorte a soddisfare solo il 15% della domanda .conseguentemente impennata del prezzo mais pari al 10%in una settimana.poi rientrato.

 

 

e allora tutti giu a""polenta"".

saluti franco b.

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Ringrazio PSA per il contributo.

 

In merito al post che mi precede:

 

Se l’America diventa il granaio della Cina - rivista italiana di geopolitica - Limes

articolo molto molto interessante.

praticamente,come sostengo io,tra pochi anni i cinesi non riusciranno più ad esportare,ma saranno importatori netti di generi alimentari (e non solo,probabilmente)

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Per alcuni settori la Cina risulta già importatrice a differenza di soli pochi anni fa. Senza poi contare che l'esponenziale industrializzazione del territorio, erode ogni anni centinaia di migliaia di ettari di terreno agricolo.

 

Forse, ripeto forse, è il caso di ridimensionare un attimo lo spauracchio Orientale; se non altro smettere di nascondersi dietro ad esso, per mascherare i problemi strutturali italiani.

 

A ridimostrazione della necessità di cooperazione ed associazionismo, l'Italia è riuscita a farsi fregare Bulgari, comprata dal gruppo Louis Vuitton. Vere eccellenze che, volenti o nolenti, non riescono a creare i famosi poli industriali italiani, organizzazioni necessarie per il mercato globale.

E poi ci stupiamo se 2 agricoltori confinanti non comprano un attrezzo in comune ???

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Forse, ripeto forse, è il caso di ridimensionare un attimo lo spauracchio Orientale; se non altro smettere di nascondersi dietro ad esso, per mascherare i problemi strutturali italiani.

 

A ridimostrazione della necessità di cooperazione ed associazionismo, l'Italia è riuscita a farsi fregare Bulgari, comprata dal gruppo Louis Vuitton. Vere eccellenze che, volenti o nolenti, non riescono a creare i famosi poli industriali italiani, organizzazioni necessarie per il mercato globale.

E poi ci stupiamo se 2 agricoltori confinanti non comprano un attrezzo in comune ???

giusto,vogliamo dire una parola anche di parmalat?

ci si accorge solo ora che è un'azienda appetibile e per giunta "in vendita"?

nessun industriale o sedicente tale italiano si è mai accorto?

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..... continua

 

Fino ad alcuni mesi fa, diciamo circa 15/20 mesi, gli andamenti delle materie prime nel loro complesso, erano caratterizzate da una discreta correlazione, ossia quando crescevano di prezzo lo facevano molte volte tutte (+o-) assieme , (+o-) nello stesso arco temporale e (+o-) con intensità simili , inoltre spesso si verificava l'effetto "tampone" del cambio valutario dell'€uro sul Dollaro USA.... ossia, l'aumento del prezzo del petrolio (quotato in $) veniva controbilanciato da un aumento del rapporto €/$ che a sua volta "scaricava" le tensioni su altri prezzi dei beni , ecc...

 

La "quasi" consapevolezza che gli andamenti dei prezzi e cambi subivano delle oscillazioni in qualche modo "legate" e correlate, consentiva di impostare dei piani di acquisto e vendita (all'interno di un'azienda agricola) abbastanza semplici in quanto i movimenti "bruschi" venivano in qualche modo mitigati da altre "reazioni" opposte (vedi cambio €/$ e prezzo petrolio per capirci, ma non solo).

 

Ora, dicevo, queste correlazioni sono "saltate", o meglio ci sono ancora, ma (a mio parere) non sono più così visibili come prima, o addirittura , in alcuni casi mi sembra di vedere degli andamenti opposti di prezzo.

 

Il caso del prezzo del petrolio confrontato con il cambio €/$ , il prezzo dei cereali, e l'indice CRB è secondo me emblematico .... se analizziamo l'andamento dei prezzi negli ultimi 5/7 anni si possono notare degli "spostamenti" con delle correlazioni più "definibili", mentre se guardiamo gli ultimi 18 mesi vediamo che "qualcosa è cambiato".

 

Questo aspetto che può sembrare "banale", è a mio parere molto preoccupante, in quanto rende ancora più difficile fare una programmazione o fare delle scelte, e, sempre a mio parere, ancora più pericoloso commettere errori.

Non che prima i prezzi fossero prevedibili (non voglio dire assolutamente questo), ma, oggi (diciamo) sono ancora più imprevedibili di prima, o meglio con movimenti più bruschi e più decorrelati e gli effetti mitigatori che possono essere in "ritardo" o addirittura assenti per qualche tempo.

 

Attenzione, panta rei, ciò che sta accadendo oggi non è detto che continui, ed è possibile che gli aspetti si modifichino ancora,

 

.....continua

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  • 1 mese dopo...
  • 1 mese dopo...
  • 1 anno dopo...

E' del 2011 quell'allegato.... comunque attualmente almeno nella nostra zona il duro lo pagano 24 €, aumenterà? Mah viste le grandi produzioni non è detto che aumenti anzi....

 

Discorso diverso sul tenero (attualmente sui 20 €) dato che il mais è in stress idrico in molte parti d'Italia nel caso a settembre ci sia poco mais e il prezzo del mais aumenta, può darsi che molte aziende mangimistiche comprino del tenero al posto del mais se quest'ultimo dovesse passare i 25 €.

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