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2024 in Vigneto


ALAN.F

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Come un continuo di questa primavera ma è vero se fai gli anti botritici e le piante sono cariche alla fine allunghi di botto ma il problema è la tignola, tignole tignolette e tignole zebrate al mese di settembre con l'ifantria in vigna.... come una nuova primavera. Speruma di vendemmiar..... No è che anche il Cortese segue, i 300 m di glera si vede che non ce la fanno più, fosse tutto cortese allora andava avanti ma le prime sono precoci e ormai prende acqua ma non gradi.

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Altro dettaglio che ho notato nelle uve quest’anno, buccia molto molto spessa, secondo me stato questo ad aver ridotto anche polpa e quindi peso. Da cosa potrebbe essere causato ?
Il peggio è merlot e Pinot nero
Non sono l’unica che ha notato sta cosa comunque nelle mie zone, non so in giro come sia


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  Il 13/09/2024 at 21:44, Agri.90 ha scritto:

Altro dettaglio che ho notato nelle uve quest’anno, buccia molto molto spessa, secondo me stato questo ad aver ridotto anche polpa e quindi peso. Da cosa potrebbe essere causato ?
Il peggio è merlot e Pinot nero
Non sono l’unica che ha notato sta cosa comunque nelle mie zone, non so in giro come sia


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corretto, tendenzialmente buccia spessa. a cosa sia dovuto in particolare non so, ma sicuramente il meteo perchè riguarda tutte le uve.

in azienda poi con media grandine del 45%...ancora peggio

la mia personale, invece, sono stracontento perchè ho finito stamattina (e non c'era assolutamente coda a scaricare per cui abbiamo fatto come le lepri...) con grado corretto e quintali a valanga nonostante la moria.

 

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Io sono ancora in attesa domani facciamo un altro campione e vediamo, mediamente viaggiamo a 16 Babo (analisi di mercoledì scorso) qualche punta a 19.

Finche non viaggia tutto intorno a 20 sta in pianta.

Questa settimana si scalza.

Il fatto della buccia spessa a me è capitato nel 2022 che non c'era prodotto, ha reso pochissimo l'uva.

Io defoglio e ho notato che con tanto caldo improvviso (da noi si è scottato qualche grappolo quando è partito il caldone a luglio) e stagione soffocante provoca questo ispessimento della buccia come una protezione.

Magari è una mia suggestione e ho scritto la più grande cagata del pianeta però a me sembra così.

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  Il 15/09/2024 at 14:44, Johndin ha scritto:

Io sono ancora in attesa domani facciamo un altro campione e vediamo, mediamente viaggiamo a 16 Babo (analisi di mercoledì scorso) qualche punta a 19.

Finche non viaggia tutto intorno a 20 sta in pianta.

Questa settimana si scalza.

Il fatto della buccia spessa a me è capitato nel 2022 che non c'era prodotto, ha reso pochissimo l'uva.

Io defoglio e ho notato che con tanto caldo improvviso (da noi si è scottato qualche grappolo quando è partito il caldone a luglio) e stagione soffocante provoca questo ispessimento della buccia come una protezione.

Magari è una mia suggestione e ho scritto la più grande cagata del pianeta però a me sembra così.

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Corretto se poi mombardi con le polveri e con caolino, zeolite o anche le alghe si ispessisce, il contatto con le polveri e solferine tende a ispessimento meccanico e si sa col caldone è ovvio o si disidrata o ispessisce. Il rame di certo da sempre fa questo effetto secolarmente cercato. 

A me fa stano che tenendo i 20 Brix e la vogliono ancora, coda ce n'è e vasche mancano perchè stanno scannando a tutto andare, sinceramente passando oggi sembravano aver deciso di fare una vasca per prova con una semovente, il socio ha confermato ma fanno solo una vasca per riempire un'autoclave, vediamo se hanno cammion a sufficienza. Il problema sono i trasporti, ormai è pronta e volendo è pronta per tutti gli usi ma ormai la moda sono gli spumantini e allora devono lavorare tutti i cantinieri. Il  prezzo non lo so perchè dipende dal materiale che trovano comunque parlando di rossi, il barbera quest'anno è una rarità, stanno già piangento per il gotturnio. Vediamo come vanno i mercati locali ma rossa poca. Come Vini OltrePo ho poca fiducia amenochè non ci sia un sussulto dei micro consorzi, ci  spero per mandare l'uva più vicino e non sfaccinare per chilometri.

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  Il 16/09/2024 at 11:06, MWines ha scritto:

Salve, 

qualcuno ha usato o usa il bicarbonato di potassio Vitikappa o similari contro botrite? Quanto uscite a dose hl?

Grazie!

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Jess,usato st'anno per la prima volta ,mi sembra 600 grammi a quintale in fascia grappoli

Però avevo fatto anche lo Switch a cavallo del ferragosto ,voglio stare dalla parte del sicuro ,mò vedremo dopo sti 4 giorni di pioggia 

 

 

Modificato da martinaz
però....
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  Il 16/09/2024 at 11:06, MWines ha scritto:

Salve, 

qualcuno ha usato o usa il bicarbonato di potassio Vitikappa o similari contro botrite? Quanto uscite a dose hl?

Grazie!

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Sì sia quello di potassio che quello di sodio, solo ultimamente in fascia grappoli allargata ma solitamente a tutta pianta. LA botrite dipende molto dalla gestione non si può affidare al singolo prodotto e lo Switch va usato entro 30gg non farlo a ridosso ma anche quì mai avuti problemi anche a 20gg su vinificazione dopo analisi in cantina.

Bicarbonato di potassio è meno forte si può usare meglio in aree ristrette ma i bicarbonati vanno usati o con oilli vegetali, con sapone o con collante bagnando tutta la fascia fin ben dentro. 

La botrite quest'anno è molto forte ma va gestita più agronomicamente e solo dopo con trattamenti ma partendo già alla caduta dei invogli fiorali. VA gestito l'oidio e le varie tignole perchè fanno un'autostrada su cui poi arriva la botrite trovando il grappolo già rotto e ferito.

Switch copre anche su Aspergilli e altre muffe cosa che i bicarbonati coprono molto meno ma appunto i vari bicarbonati li puoi dare adesso e vendemmiare appena decide a fare bello. Molto lo fa la varietà e il clone, la lotta su pinot o reaslingh è estremamente dura peggio su pinot grigio bianche a grappolo serrato.  

Quest'anno c'è altro ed è più variegata la situazione ma la buccia è ben più dura e spessa per cui in molti casi folpet e rame dati prima aiutano.

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Noi partiamo in pre fioritua con la sfogliatura, poi rimozione il più possibile residui floreali e diradamento grappoli in invaiatura. 

Per bicarbonato di sodio intendi il solvey classico di casa? Che oli vai ad addizionare? 

Varietà pinot nero e chardonnay 

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  Il 17/09/2024 at 06:04, MWines ha scritto:

Noi partiamo in pre fioritua con la sfogliatura, poi rimozione il più possibile residui floreali e diradamento grappoli in invaiatura. 

Per bicarbonato di sodio intendi il solvey classico di casa? Che oli vai ad addizionare? 

Varietà pinot nero e chardonnay 

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Sì Solvay è il maggior e storico produttore inventando secoli fa il processo per ottenerlo puro. Olii si usano oli vegetali, noi quest'anno abbiamo fatto 4 trattamenti, non sfogliamo in fioritura che quest'anno è stata lunga e fecondazione molto lunga, passiamo fer fa cadere i residui fogliari ma usiamo folpet e fosfiti  a cavallo della fioritura sfruttando l'azione collaterale del folpet o altri prodotti. I bicarbonati in pura e ovvia copertura abbastanza lontano dai prodotti sistemici. Abbiamo qualche saltuario problema di cocciniglie e insetti come tutti per cui ci troviamo bene con miscela saponi di potassio, bicarbonati e olii quest'anno olio di colza e di soia ad uso alimentare. 

I Pinot neri e bianchi non ce li abbiamo ancora in produzione sono impianti nuovi in formazione, Chardonnay lo abbiamo escluso a priori perchè ci si orienta su un vino più del territorio e meno internazionalizzato. I Pinot sono storici della nostra zona- Ci siamo spinti con il sapone di potassio, bicarbonato ma senza olio fin sotto vendemmia per problemi di tignole e moscerini o vespe evitando piretri e spinosad. Molto probabilmente faremo l'ultimo bicarbonato dopo vendemmia e sul cortese in maturazione avanzata destinato a vini fermi.

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  Il 16/09/2024 at 18:40, ALAN.F ha scritto:

Dopo aver pulito due file poco belle , da ieri siamo nella vigna 2023 , grandinata il 15 maggio , nonostante ciò a sorpresa la bambina ha sparato un over 200qli x ha al 16 babo 🤪

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A sorpresa di chi scusa? :coolsmiley:

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  Il 17/09/2024 at 12:56, CultivarSé ha scritto:

Sì Solvay è il maggior e storico produttore inventando secoli fa il processo per ottenerlo puro. Olii si usano oli vegetali, noi quest'anno abbiamo fatto 4 trattamenti, non sfogliamo in fioritura che quest'anno è stata lunga e fecondazione molto lunga, passiamo fer fa cadere i residui fogliari ma usiamo folpet e fosfiti  a cavallo della fioritura sfruttando l'azione collaterale del folpet o altri prodotti. I bicarbonati in pura e ovvia copertura abbastanza lontano dai prodotti sistemici. Abbiamo qualche saltuario problema di cocciniglie e insetti come tutti per cui ci troviamo bene con miscela saponi di potassio, bicarbonati e olii quest'anno olio di colza e di soia ad uso alimentare. 

I Pinot neri e bianchi non ce li abbiamo ancora in produzione sono impianti nuovi in formazione, Chardonnay lo abbiamo escluso a priori perchè ci si orienta su un vino più del territorio e meno internazionalizzato. I Pinot sono storici della nostra zona- Ci siamo spinti con il sapone di potassio, bicarbonato ma senza olio fin sotto vendemmia per problemi di tignole e moscerini o vespe evitando piretri e spinosad. Molto probabilmente faremo l'ultimo bicarbonato dopo vendemmia e sul cortese in maturazione avanzata destinato a vini fermi.

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Grazie mille per le risposte, sei stato molto esaustivo. Non ho capito però se usi oli nell'ultimo periodo in pre raccolta o solo bicarbonati. 

Con che dosaggi esci?

Per la drosophila cosa usate?

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  Il 17/09/2024 at 17:54, MWines ha scritto:

Grazie mille per le risposte, sei stato molto esaustivo. Non ho capito però se usi oli nell'ultimo periodo in pre raccolta o solo bicarbonati. 

Con che dosaggi esci?

Per la drosophila cosa usate?

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Olii a fine campagna non in vendemmia per via che imbrattano e con la luce ovviamente tutti poco o tento irrancidiscono con enorme odore in vigna. A 35 c° fino a settimana scorsa se si davano anche a 10gg dalla vendemmia sai che bellììo odere di mummie egizie.... Basta il sapone che è olio esterificato, anche lui e in parte degrada che resta un pò di puzza. Comunque è piovuto ha fatto freddo e gli odorini complice anche un certo effetto del bicarbonato che è minerale lo toglie giusto un pò.

Drosofila nostrana se non c'è un attacco diretto di altri patogeni serve meno sui rossi, sui reaslingh sì perchè porta la stessa drosofila, porta i batteri del marciume acido e i fermenti. Ma l'attacco non lo fa la nostra drosofila, la melanogaster, arriva dopo attacchi di vespe, tignole, oidio o botrite e grandine ossia tutto ciò che lacera. La nostra drosofila lei lecca e assorbe con la proboscide, non sarebbe in grado di perforare o masticare.

La Drospphyla suzuki ossia uno dei moscerini della frutta giapponesi allora lei sì che può far tutto. La lotta alla drosofila suzuki detta per i poco amici la Suzuki. è davvero difficili ma in anni molto freddi e piovosi il numero scende, quest'anno non c'èera cibo per la suzuki mancando un sacco di frutta alternativa che ne ha diminuito enormemente i numeri. Lo Spinosad era un'alternariva per tignole e drosofile qualora avesse fatto ancora caldo. Le drosofile bisogna conoscerle e separarle, sono diverse e diveramente pericolose. La melanogaster porta solo batteri e lieviti ma non perfora e danneggia, pericolosa per il marciume acido soprattutto sui bianchi precoci, la Suzuky è già un grande fitofago perchè non solo mangia, lacera ma depone dentro l'uovo nell'acino oltre a portare a sua volta batteri, lieviti e ovviamente aprire una via con la rottura dell'acino a botrite e funghi del frutto come aspergilli ecc... La suzuki ama tutti i frutti rossi quindi uve rosse o nere dolci e precoci come lambruschi, barbera, bonarda, pinot meno il merlot ma se manca frutta tutto ciò che è colorato lo attacca. Quest'anno con gelate, pioggie e danni vari frutta a drupa molto poca.

In molte zone è vero è tornata la mosca della frutta anche su uva per via che manca propriamente frutta-

Le dosi di bicarbonato sono sempre quelle sono dai 5 ai 6 g/l standar, solo nelle primissime fasi primaverili si può andare a 7g ma già la dose resta forte, bicarbonato di sodio, quello di potassio ha dose di etichetta ed è meno forte. Coi bicarbonati non si va a dosi masse, si fanno dosi da veri prodotti di copertura si va a 500-600 l/ha minimo chiaro dipende dalla dimensione della parete vegetale, del filare,  ma è meglio non andare troppo ne sotto ne sopra è pur sempre base sodio. Sapone molle c'è la linea bayer ma ormai tutte hanno formulati ma si può usare anche il prodotto puro, 2 panetti di sapone molle di potassio solitamente a base di olii vegetali esterificati.

Si usa un buon bagnate meglio se non ionico che sia Mago o altro che sia, essendo sapone ovvio che fa un pelino di schiuma ma col bicarbonato sarà meno facile specie con quello di sodio.

Gli olli col sapone e bicarbonato non serve emulsionarli sarà un casino ma solitamente si usano 2 litri ogni 100l di acqua, 3-4 litri olio di colza, 2-3 olio di soia, 2-3 olio di arachide ogni tipo di olio cambia al cambiare delle temperature ambientali e dal tipo di malattia. I legumi sono più utili contro oidio e botrite ma sono più imbrattanti e untuosi. 

Se poi si fa un trattamento seguente a base di rame è inutile pulire la botte, con lo zolfo idem. Se si fanno sistemici va lavata e sciacquata con una miscela acida fosse anche banale aceto. Sono puri trattamenti multisito. multi p.a. di copertura durano abbastanza anche in condizioni poco piovose sotto pioggie di frequalnza di 50mm / h.

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Da noi purtroppo il vero disastro lo fa la suzukii che non riesco a gestire. Ho provato lo spinosad, ma non ho notato differenze eclatanti. Forse perché si riproduce in continuazione 

Sia sullo chardonnay che pinot trovi all'interno degli acini le uova nonostante il freddo e le gelate iniziali. 

Provo la prossima stagione a seguire i tuoi preziosi consigli! Ti ringrazio 

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  Il 18/09/2024 at 05:18, MWines ha scritto:

Da noi purtroppo il vero disastro lo fa la suzukii che non riesco a gestire. Ho provato lo spinosad, ma non ho notato differenze eclatanti. Forse perché si riproduce in continuazione 

Sia sullo chardonnay che pinot trovi all'interno degli acini le uova nonostante il freddo e le gelate iniziali. 

Provo la prossima stagione a seguire i tuoi preziosi consigli! Ti ringrazio 

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Ho cercato di combatterla per anni nel reggiano ma appunto ce n'è tantissima nell'ambiente ma attenzione, quest'anno c'è tantissima mosca della frutta per via che i frutti sono pochi e persino i fichi sono pochi, di uva ce n'è ben di più. 

La Suzuki entra direttamente nel frutto e punge direttamente l'acino deponendo dentro. Senza fosforganici e senza dimetoato già di suo per delicatezza nella vite è un vero caos. LA suzuki va fermata in inverno con trappole e trappole cromotropiche massali e trattamenti su tutta la frutta ma mancano prodotti.

Chardonnay è ben strano perchè è bianca e dovrebbe attirarla molto meno, su pinot nero capisco, pensa su Lambrusco che bello avere la suzuki. Immagino zona reggio o modena dati i danni. 

Le larve, bisogna veder bene le larve dentro in anni come questi e poi attenzione alle tignole. Attualmente le tignole in tutta italia sono tre non più due... tignola, tignoletta e tignola tigrata. Non è detto di trovarsi insetti di altre colture. Spinosa funziona ma a ridosso della vendemmi e poi il costo è comunque alto. 

Nel caso specifico della suzuki deponendo dentro l'acino è al pari di altre mosche della frutta, ripeto le larve vanno classificate bene non c'è come le mosche della frutta, il pericolo è trovarsi altre specie di altri continenti che fanno la fine della suzuki, mosca occidentale degli Usa per esempio, sempre mosca della frutta. Non è roba da generalizzare.

Funziona bene i mascheranti come caolino, bentonite, argille, carbonati sull'acino in invaiatura ma dato che mancano prodotti la lotta chimica è stretta e molto dura. Spinosa, azadiractina, neem ma hanno tolto un sacco di sostanze collaterali alla lotta che resta povera e ricca di inventiva. La suzuki ha fame il problema è l'inverno, se sopravvivono tante larve e adulti è un casino vero non figurato. Ad oggi restano le trappole di tutti i tipi al risveglio febbraio aprile prima delle cigliegie e dei frutti colorati soprattutto rossi e arancioni scuri, ama i colori.

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  Il 18/09/2024 at 13:43, CultivarSé ha scritto:

Ho cercato di combatterla per anni nel reggiano ma appunto ce n'è tantissima nell'ambiente ma attenzione, quest'anno c'è tantissima mosca della frutta per via che i frutti sono pochi e persino i fichi sono pochi, di uva ce n'è ben di più. 

La Suzuki entra direttamente nel frutto e punge direttamente l'acino deponendo dentro. Senza fosforganici e senza dimetoato già di suo per delicatezza nella vite è un vero caos. LA suzuki va fermata in inverno con trappole e trappole cromotropiche massali e trattamenti su tutta la frutta ma mancano prodotti.

Chardonnay è ben strano perchè è bianca e dovrebbe attirarla molto meno, su pinot nero capisco, pensa su Lambrusco che bello avere la suzuki. Immagino zona reggio o modena dati i danni. 

Le larve, bisogna veder bene le larve dentro in anni come questi e poi attenzione alle tignole. Attualmente le tignole in tutta italia sono tre non più due... tignola, tignoletta e tignola tigrata. Non è detto di trovarsi insetti di altre colture. Spinosa funziona ma a ridosso della vendemmi e poi il costo è comunque alto. 

Nel caso specifico della suzuki deponendo dentro l'acino è al pari di altre mosche della frutta, ripeto le larve vanno classificate bene non c'è come le mosche della frutta, il pericolo è trovarsi altre specie di altri continenti che fanno la fine della suzuki, mosca occidentale degli Usa per esempio, sempre mosca della frutta. Non è roba da generalizzare.

Funziona bene i mascheranti come caolino, bentonite, argille, carbonati sull'acino in invaiatura ma dato che mancano prodotti la lotta chimica è stretta e molto dura. Spinosa, azadiractina, neem ma hanno tolto un sacco di sostanze collaterali alla lotta che resta povera e ricca di inventiva. La suzuki ha fame il problema è l'inverno, se sopravvivono tante larve e adulti è un casino vero non figurato. Ad oggi restano le trappole di tutti i tipi al risveglio febbraio aprile prima delle cigliegie e dei frutti colorati soprattutto rossi e arancioni scuri, ama i colori.

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Eh la madonna....con tutti questi insetti meglio le piaghe d'egitto...Non oso immaginare cosa succcede se arrivano da me

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  Il 18/09/2024 at 13:43, CultivarSé ha scritto:

Ho cercato di combatterla per anni nel reggiano ma appunto ce n'è tantissima nell'ambiente ma attenzione, quest'anno c'è tantissima mosca della frutta per via che i frutti sono pochi e persino i fichi sono pochi, di uva ce n'è ben di più. 

La Suzuki entra direttamente nel frutto e punge direttamente l'acino deponendo dentro. Senza fosforganici e senza dimetoato già di suo per delicatezza nella vite è un vero caos. LA suzuki va fermata in inverno con trappole e trappole cromotropiche massali e trattamenti su tutta la frutta ma mancano prodotti.

Chardonnay è ben strano perchè è bianca e dovrebbe attirarla molto meno, su pinot nero capisco, pensa su Lambrusco che bello avere la suzuki. Immagino zona reggio o modena dati i danni. 

Le larve, bisogna veder bene le larve dentro in anni come questi e poi attenzione alle tignole. Attualmente le tignole in tutta italia sono tre non più due... tignola, tignoletta e tignola tigrata. Non è detto di trovarsi insetti di altre colture. Spinosa funziona ma a ridosso della vendemmi e poi il costo è comunque alto. 

Nel caso specifico della suzuki deponendo dentro l'acino è al pari di altre mosche della frutta, ripeto le larve vanno classificate bene non c'è come le mosche della frutta, il pericolo è trovarsi altre specie di altri continenti che fanno la fine della suzuki, mosca occidentale degli Usa per esempio, sempre mosca della frutta. Non è roba da generalizzare.

Funziona bene i mascheranti come caolino, bentonite, argille, carbonati sull'acino in invaiatura ma dato che mancano prodotti la lotta chimica è stretta e molto dura. Spinosa, azadiractina, neem ma hanno tolto un sacco di sostanze collaterali alla lotta che resta povera e ricca di inventiva. La suzuki ha fame il problema è l'inverno, se sopravvivono tante larve e adulti è un casino vero non figurato. Ad oggi restano le trappole di tutti i tipi al risveglio febbraio aprile prima delle cigliegie e dei frutti colorati soprattutto rossi e arancioni scuri, ama i colori.

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Hai ragione, se riesco nei prossini giorni faccio qualche foto alle larve che si trovano all'interno. Effettivamente ce ne sono molteplici quest'anno, non solo suzukii

Il decis evo ha nelle indicazioni anche la drosophila. 7gg però

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  Il 18/09/2024 at 18:17, superbilly1973 ha scritto:

Eh la madonna....con tutti questi insetti meglio le piaghe d'egitto...Non oso immaginare cosa succcede se arrivano da me

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Le cavallette già ci sono in Romagna ed Emilia non serve andare lontano. Il covid c'è ancora, La peste suina, la Lingua Blu, Aviari in ogni salsa, zanzare quante ne vuoi, zecche di tutti i continenti e relativi virus anche umani. 

I voli di Ibis Sacri che erano quelli della dipartita del Faraone, lo sciacallo dorato che scende dalle alpi, lupi e cinghiali che manco nel medioevo.... Di roba ce n'è. Mosè aveva poca roba, Fentanyl al posto del Papavero da tutto, siamo oltre, canapa e lino ok ma anche il cotone non solo della Numidia. Siamo oltre Egitto ormai piaghe della globalizzazione e della migrazione, gli animali han sempre migrato da millenni.

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Ragazzi chi di voi a pinot grigio?devo fare un nuovo impianto e la cantina spinge....per 14 anni minimo garantito 55/ 60 euro...loro dicono che si fanno i 200 q.li ettaro sarei contento dei 150 sempre molto sensibile a oidio....

Oppure del Sauvignon resistente pochi trattamenti molti q.li difficile tenere la vegetazione.... pagato come lo Chardonnay ma sicuramente più produttivo

Trebbiano una quasi garanzia ma le altre due si raccolgono prima....

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  Il 18/09/2024 at 22:01, 5500 ha scritto:

Ragazzi chi di voi a pinot grigio?devo fare un nuovo impianto e la cantina spinge....per 14 anni minimo garantito 55/ 60 euro...loro dicono che si fanno i 200 q.li ettaro sarei contento dei 150 sempre molto sensibile a oidio....

Oppure del Sauvignon resistente pochi trattamenti molti q.li difficile tenere la vegetazione.... pagato come lo Chardonnay ma sicuramente più produttivo

Trebbiano una quasi garanzia ma le altre due si raccolgono prima....

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Lascia stare il Griso, il Grigio non farlo, meglio delle disgrazie è il Pinot nero o un rosso. Tra grigio e sauvignon è come scegliere fra eschericchia coli e colera. Chardonnay peggio che andar di notte senza luci in contromano sui viali di torino.

Scegli un nero che abbia una minima citazione nella zona che possa andare a qualche denominazione. Il Pinottone va sempre ed è più a triplice attitudine, un rosso medio o medio precoce di zona se proprio un vitigno del territorio. 

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  Il 18/09/2024 at 22:01, 5500 ha scritto:

Ragazzi chi di voi a pinot grigio?devo fare un nuovo impianto e la cantina spinge....per 14 anni minimo garantito 55/ 60 euro...loro dicono che si fanno i 200 q.li ettaro sarei contento dei 150 sempre molto sensibile a oidio....

Oppure del Sauvignon resistente pochi trattamenti molti q.li difficile tenere la vegetazione.... pagato come lo Chardonnay ma sicuramente più produttivo

Trebbiano una quasi garanzia ma le altre due si raccolgono prima....

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Quest' anno chi aveva Pinot bianco e grigio si sfrega le mani...ci sono cloni interessanti ..e va via 10gg prima....visto il bordello di oggi....non e' poco.....valuta la vicinanza della cantina 

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Col nero vai megli, due anni di spumanti e te lo chiedono ovunque basta pagare il trasporto. Il bianco ce l'ho ma poca roba non ancora in produzione ha un sacco di delicatezze e di attenzioni da richiedere. Però tanto meglio del grigio sicuramente.

A parte che essendo in zona classica il grigio sarebbe out, richiedono solo bianco e nero. Il bianco manca perchè non è bellissimo da fare. Il bordello che sta facendo lo si sapeva e chi minimizzava lo prendano le corde.

E' tutto l'anno che sta facendo il bordello non si capisce neppure in che stagione si è. Tanto poi presto o tardi lo decide chi è in cantina mai viste raccogliere basi spumante da un mese.... sembra il sud america. Uve per tutti gli usi per tutti i gradi e per tutti i mari sicuramente un mare d'acqua dall'ottobre dell'anno scorso ad oggi è un anno. Altro che succo d'uva.

Per chiedere chiedono e pretendono tutti poi a cacciare la grana e il grano non è che ci tengano. 

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