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Il 19/2/2025 at 10:54, geovign ha scritto:

Proverò a vedere se nel servizio deleghe del portale sian risulta qualcosa.

da vedere ma non mi risulta che ci sia una delega solo per il quaderno di campagna. Però meglio ri-controllare (sperando in miglioramenti)

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Io presso l'azienda che amministro utilizzo da ormai 7/8 anni il programma Geofolia di ISAGRI che mi ha permesso sino ad ora di gestire il piano colturale, il magazzino prodotti, il registro interventi, registro fitofarmaci e registro concimazioni, oltre alle contabilità colturali.

Il mio consiglio, piuttosto che i programmini che fanno solo Registri dei Trattamenti, è di orientarvi verso qualcosa che vi possa aiutare anche nella gestione economica dell'azienda agraria, vero tallone d'Achille per gli imprenditori agricoli. Come tutti i gestionali, inizialmente l'impatto è disastroso in quanto richiedono moltissimi dati e non prima di due anni di messa in opera non otterrete numeri significativi, ma poi vi assicuro che vi potrà aiutare molto.

Dal mio punto di vista, siate scettici verso i tecnici dei CAA che si offrono di fare per vostro conto il QdC... ne ho viste di tutti i colori in giro!

Per quanto riguarda l'interoperabilità con SIAN, ci hanno assicurato che non appena AGEA renderà disponibili le modalità in cui ricevere i dati, saranno pronti.

Per le licenze multi-utente o multi-azienda è da valutare attentamente perchè potrebbe diventare costoso...

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Spandiconcime

Quaderno digitale di campagna obbligatorio dal 2026

Quest’anno non sarà obbligatorio integrare il Quaderno di campagna dell’agricoltore (Qdca) con il fascicolo aziendale, per la registrazione digitale di trattamenti fitosanitari e fertilizzazioni. Lo conferma il direttore di Agea Fabio Vitale intervistato da L’Informatore Agrario. Direttore, può confermare il rinvio dell’obbligo del Qdca digitale? Assolutamente sì. Il Quaderno di campagna digitale diventerà obbligatorio a […]

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Per quanto miriguarda il quaderno di campagna deve essere compilato e gestito da me. Poi per caricare i dati sul portale agea o sian che sia può essere preso in carica così come io lo ho compilato dai caa però non posso dover passare per loro per ogni cosa , nè loro devono poter modificare quello che io dichiaro.

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Tanti fanno fare tutto al CAA, non capisco come fanno conto di organizzarsi per poter registrare la mole di lavoro che gli dovrebbe arrivare soprattutto in alcuni periodi dell’anno. Chi riesce e lo fa per conto suo ok, è una rottura di palle, ma chi si deve appoggiare ai CAA, auguri. A prescindere comunque è una pagliacciata


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sul discorso pagliacciata non sono d'accordo! sono 15 anni che è obbligatorio cartaceo ed era ora passare all'online per evitare tanti "furbetti".
Come accade sempre in Italia, si "casca dal pero" solo quando viene messo l'obbligo restrittivo, lamentandosi a dismisura senza aver mai nemmeno approcciato al registro cartaceo.

Bisogna partire dal presupposto ormai che l'agricoltore l'equivalente del tempo che sta sul trattore dovrebbe stare in ufficio.

E se avete ancora da lamentarvi, mettete sul tavolo registri dei trattamenti cartacei dal 2014 ad oggi... poi possiamo parlarne. Il resto sono solo polemiche chiacchiere.

Poi ci si lamenta del Registro dei Trattamenti... ma in realtà sarà un registro delle operazioni colturali, quindi ancora più dettagliato

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è proprio quello il problema, che si debbano registrare i trattamenti non ci piove e sono pienamente d’accordo, che debba registrare ogni volta che accendo il trattore o vengono 2 gocce anche no, nessuno ha mai chiesto (giustamente) quanti km fa al giorno un idraulico o quanti metri di cavi e canaline posa l’elettricista in mezza giornata, e non è questione di “eh ma ti diamo dei soldi pubblici quindi dobbiamo sapere”, è questione che io lavoro per me, non sono un loro dipendente.

Modificato da mbx
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26 minuti fa, Primo ha scritto:

sul discorso pagliacciata non sono d'accordo! sono 15 anni che è obbligatorio cartaceo ed era ora passare all'online per evitare tanti "furbetti".
Come accade sempre in Italia, si "casca dal pero" solo quando viene messo l'obbligo restrittivo, lamentandosi a dismisura senza aver mai nemmeno approcciato al registro cartaceo.

Bisogna partire dal presupposto ormai che l'agricoltore l'equivalente del tempo che sta sul trattore dovrebbe stare in ufficio.

E se avete ancora da lamentarvi, mettete sul tavolo registri dei trattamenti cartacei dal 2014 ad oggi... poi possiamo parlarne. Il resto sono solo polemiche chiacchiere.

Poi ci si lamenta del Registro dei Trattamenti... ma in realtà sarà un registro delle operazioni colturali, quindi ancora più dettagliato

d'accordo ma a che pro? per dimostrare che in Italia la produzione agricola è tutta tracciabile (anche le operazioni colturali) per poi importare il "grosso" da altri paesi ( che non sono tracciabili e usano fitofarmaci non autorizzati in Italia)?

Un conto è fare tutte le registrazioni per gestire meglio la propria azienda un conto essere obbligati a fornirli a qualcuno.

Modificato da luigite
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1 ora fa, mbx ha scritto:

è proprio quello il problema, che si debbano registrare i trattamenti non ci piove e sono pienamente d’accordo, che debba registrare ogni volta che accendo il trattore o vengono 2 gocce anche no, nessuno ha mai chiesto (giustamente) quanti km fa al giorno un idraulico o quanti metri di cavi e canaline posa l’elettricista in mezza giornata, e non è questione di “eh ma ti diamo dei soldi pubblici quindi dobbiamo sapere”, è questione che io lavoro per me, non sono un loro dipendente.

forse mancava sapere quanto gasolio effettivamente consumiamo...

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sul discorso pagliacciata non sono d'accordo! sono 15 anni che è obbligatorio cartaceo ed era ora passare all'online per evitare tanti "furbetti".
Come accade sempre in Italia, si "casca dal pero" solo quando viene messo l'obbligo restrittivo, lamentandosi a dismisura senza aver mai nemmeno approcciato al registro cartaceo.
Bisogna partire dal presupposto ormai che l'agricoltore l'equivalente del tempo che sta sul trattore dovrebbe stare in ufficio.
E se avete ancora da lamentarvi, mettete sul tavolo registri dei trattamenti cartacei dal 2014 ad oggi... poi possiamo parlarne. Il resto sono solo polemiche chiacchiere.
Poi ci si lamenta del Registro dei Trattamenti... ma in realtà sarà un registro delle operazioni colturali, quindi ancora più dettagliato

Li ho tutti i registri trattamenti e fatti personalmente, e su concimi e fitofarmaci sono d’accordo che deve essere tutto registrato. Essere obbligato a caricare anche i dati delle lavorazioni non sono d’accordo, perché banalmente comporta un lavoro importante senza senso dal mio punto di vista. La pagliacciata lo è semplicemente perché il CAA compila già a cazzo i registri trattamenti per chi glielo fa fare, banalmente prendono le bolle e fatture e scaricano in base alla domanda PAC e fino ad ora ok che senso aveva chiedere il giorno del trattamento all’agricoltore, ora con tempistiche strette che ci saranno come pensano di fare? Assumono almeno una decina di persone per sede che stanno al telefono o al pc con i soci e nel frattempo caricano i dati? Chi li paga? Con la complicazione che la maggior parte delle aziende agricole sono “vecchie”… giusto o sbagliato che sia, la realtà è una cosa, al mondo perfetto completamente 4.0 non ci siamo ancora arrivati


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2 ore fa, Primo ha scritto:

sul discorso pagliacciata non sono d'accordo! sono 15 anni che è obbligatorio cartaceo ed era ora passare all'online per evitare tanti "furbetti".
Come accade sempre in Italia, si "casca dal pero" solo quando viene messo l'obbligo restrittivo, lamentandosi a dismisura senza aver mai nemmeno approcciato al registro cartaceo.

Bisogna partire dal presupposto ormai che l'agricoltore l'equivalente del tempo che sta sul trattore dovrebbe stare in ufficio.

E se avete ancora da lamentarvi, mettete sul tavolo registri dei trattamenti cartacei dal 2014 ad oggi... poi possiamo parlarne. Il resto sono solo polemiche chiacchiere.

Poi ci si lamenta del Registro dei Trattamenti... ma in realtà sarà un registro delle operazioni colturali, quindi ancora più dettagliato

I furbetti continueranno a fare i furbetti, digitale o carta poco cambia.

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Sulla qualità del lavoro dei CAA se ne deve preoccupare chi gli fornisce la delega per la compilazione. Se qui ce li compiliamo da soli questo problema è risolto.
Siccome percepiamo il contributo PAC, siamo obbligati a fornire traccia per questi motivi:
-registro dei trattamenti: per verificare il rispetto delle prescrizioni di etichetta;
-registro concimazioni: per verificare il rispetto delle limitazioni previste dalle ZVN;
-registro lavorazioni: per verificare il rispetto delle norme di condizionalità (es. BCAA6).

Se non volete obblighi bisogna rinunciare alla PAC, ma questi sono discorsi politici ed imprenditoriali che ognuno si fa per sè.

Non so se avete mai avuto controlli in azienda, ma vi assicuro che vi spulciano...

 

torniamo a parlare dei programmi di gestione dei registri aziendali che saranno obbligatori dal prossimo anno.
 

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Adesso, Rinaldo89 ha scritto:

I furbetti continueranno a fare i furbetti, digitale o carta poco cambia.

ti assicuro che iniziano a "stringersi i vestiti addosso" anche a loro... 

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