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Minima lavorazione e semina su sodo


Gian81

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Lascia perdere il ringrano fatto con il ripuntatore, c'è sempre troppo rischio di fusarium, e tutte le altre malattie del grano. Nel ringrano l'unica soluzione è arare, bastano anche 30 cm ma devi arare.

 

Ma scusa con questi prezzi del grano che senso ha fare ringrano? Non è meglio fare rotazione (con colza, girasoli ecc) e fare minima lavorazione?

 

Annate come quest'anno si guadagna di più con 20-25 q.li/ha di colza venduta a 28-30 €, che non 40-50 q.li/ha di grano duro venduto si e no a 15-16 €, soprattutto considerando tutte le maggiori spese di coltivazione che ha il cereale.

 

Quando il grano era a 30 o più euro poteva avere un senso fare il ringrano, ma ora direi proprio di no.

Modificato da DjRudy
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non faccio duro, faccio tenero come quest'anno con rese medie attese di circa 50 qli..

lo so i guadagni non sono alti ma la colza dalle mie parti ne viene poca e male..

provai anno scorso e la resa fu di circa 8/10 qli ha

 

sconsigli il ripuntatore quindi ?

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l'unico metodo per far ringrani e aratura alla romagnola, 30 40cm. noi facciamo sempre cosi e le rese ci sono.

l'anno scorso addirittura ho fatto 10 ettari, arato,ripuntatore, erpice a dischi, dopo fave.

le migliori rese erano dove la terra era arata.

 

Con tutto quello di cui si parla in questo bel argomento,supportato da persone capaci e con esperienza pluriennale come il Djrudy, per ciò che mi riguarda non credo che abbandoneremo l arato mai.

 

Nelle argille pur se gli "esperti" del settore, consigliano la semina su sodo, le radici del grano, se la terra di sotto è come le pietre marciscono e chi ci ha provato se ne pentito.

Invece chi ha terreni leggeri(specie terreni neri organici) trova successo in questi metodi.

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lo so i guadagni non sono alti ma la colza dalle mie parti ne viene poca e male..

provai anno scorso e la resa fu di circa 8/10 qli ha

 

Sempre il solito errore di provare una volta una coltura, se il primo anno va male allora basta si da la colpa alla coltura dicendo qui non è terra ecc ecc. Quando sappiamo tutti che in agricoltura le prove per essere valide devono essere pluriennali. Puntoluce non sta molto lontano da te e su terreno non certo eccelso lo scorso anno ha fatto oltre 20 q.li/ha di colza e quest'anno la riseminerà.

 

Magari hai sbagliato qualcosa nell'epoca di semina, oppure qualche tecnica colturale sbagliata, o semplicemente sei capitato nell'anno sfortunato.

 

Io direi di riprovare magari seguendo i consigli e le esperienze che ho riportato nell'argomento dedicato: http://www.tractorum.it/forum/coltivazioni-erbacee-f21/coltivazione-brassicacee-colza-brassica-carinata-ecc-113/

 

@ il conte non ti dico di fare semina su sodo, ma certamente non vedo l'utilità di arare per fare grano dopo veccia o dopo favino, in quei casi un bel colpo di ripper fa risparmiare tempo e denaro senza influenzare negativamente le rese. Mentre sul ringrano il vecchio aratro è ancora la prevenzione migliore per i vari guai fungini.

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infatti ormai l 'arato lo utilizziamo una volta ogni 3 anni, solo sul ringrano, per il resto non ha molto senso usarlo, sopratutto per la zollosità e la difficoltà su terreno secco del successivo ripasso, ad oggi, impossibile camminarci di sopra se non con un cingolato di ferro.

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Alla cortese attenzione del Dott. Dj Rudy, le si chiede consiglio, considerando:

 

- terreni dove quest'anno ci si è piantati con la trebbia; e nemmeno una volta sola. Pertanto argillosi e mal/poco drenati.

- la necessità, dimostrata anche dalle rese, di seminare relativamente tardi, onde evitare eccessiva crescita della parte aerea, con sicuri maggiori problemi sanitari & altro.

- seminare tardi può voler dire terreno umido

 

Cosa suggerisce in merito ?

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Questo darmi del lei tra colleghi proprio non l'ho capita, comunque prima contro domanda per cercare di chiarire meglio il problema:

 

Si parla di ringrano? Perchè se si la seconda domanda che ti faccio è ci sono ancora persone nel Ferrarese che si ostinano a fare ringrano?

 

Se si sono fatte ruotate e si vuole ringranare, è chiaro che il sodo non si potrà fare, la prima cosa da fare a mio parere è la rottura delle stoppie tramite erpice a dischi, oppure ripuntatura subito dietro la trebbia con ripuntatori tipo crakker, e non aspettare 15-20 giorni (come di solito fanno i terzisti) che la terra diventi cemento armato (con relativa formazione di mega zolle), così intanto la terra prende un po' di sole e si struttura un po'.

 

Riguardo a seminare non troppo presto, io sono dell'idea che al nord dopo il 15 ottobre si può entrare tranquillamente a seminare, se si ha paura della troppa vegetazione si seminano varietà lunghe, preferisco seminare presto (magari con terreno più in tempera) che a metà novembre seminare magari con il terreno un po' bagnato varietà più corte.

 

Proprio oggi pomeriggio abbiamo iniziato a trebbiare del grano duro (Levante varietà lunga) seminato il 17 ottobre su sodo su terreno argilloso quando seminavo faceva la polvere la seminatrice, quindi 0 ruotate, e 0 destrutturazione del terreno.

 

Magari è vero si ammalerà un po' di più a primavera ma almeno cresce su terreno ben strutturato (soprattutto se capita una primavera non piovosa è un bel vantaggio), mentre se semini a metà-fine novembre, fai le ruotate, destrutturi, nasce peggio (è + freddo), ecc ecc, certo si ammala un po' meno a primavera perchè c'è meno vegetazione, ma poi se maggio non piove, la terra argillosa pestata (destrutturata) si crepaccia tutta e crepacciandosi addio umidità per fare il riempimento del grano.

 

Se uno semina a metà ottobre, seme conciato e fa 2 trattamenti, difficilmente avrà rese scarse nella media di 10 anni, se uno semina a metà fine novembre per cercare di risparmiare un trattamento ma magari rischiando di seminare con terreno eccessivamente umido, nella media di 10 anni produrrà sempre meno di chi semina un mese abbondante prima, almeno per quanto riguarda la mia zona è così.

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Perchè se si la seconda domanda che ti faccio è ci sono ancora persone nel Ferrarese che si ostinano a fare ringrano?

 

Se mi dai del ferrarese ancora, altro che del LEI ti do...

 

Veniamo a noi:

 

- chi fa ringrano c'è ancora, ma per fortuna sono pochi e non meritano nemmeno considerazione. Quindi no: non sto parlando di ringrano.

- sono sempre d'accordo quando affermi di fare una prima lavorazione post-trebbiatura. Che non sia aratura ovviamente. Purtroppo non trovo riscontro nelle volontà altrui.

- il 15 ottobre è un limite temporale, per l'inizio, che condivido. Peccato come invece molti seminino molto prima, pure chi potrebbe, causa poca superficie, cominciare dopo.

 

Alla luce di quanto detto finora, tutte cose di relativa facile risoluzione, si pone il problema della successione colturale, la quale non avrà gli effetti del ringrano diretto, ma poco ci manca.

 

- negli anni s'è ridotto il panorama colturale coltivato, spostandosi quasi tutto su cereali.

- fatto 100 la superficie agricola a seminativi, un ottimistico 75 è rappresentato da: grano, mais, sorgo.

- va da se come irrimediabilmente non v'è rotazione alcuna che possa evitare una successione cereale-cereale. Pur con la presenza, magari nella stessa azienda, di altre colture come pomodoro o pisello da industria, c'è sempre, almeno in parte, una quota di frumento che succede a stocchi di sorgo o mais.

 

Quello che vado chiedendo è una risposta a questo problema, puntualizzandoci appunto sulla convivenza delle lavorazioni e delle successioni colturali.

 

Constatato questo, come ti approcci alla minima lavorazione o addirittura al sodo ?

 

 

Tornando invece in termini generali e valutando sodo e minima lavorazione su scala più ampia, ti chiedo questo: tempo fa parlavamo di cover crop, ipotizzandone l'impiego seminando sulle stoppie di frumento per le successive colture da primavera. Nuovamente ribadisco l'interesse a provare, per verificare infatti che le stesse possano alleviare gli effetti delle precipitazioni autunno-invernali e rendere agevole l'entrata in campo a primavera.

E' possibile seminare adesso, in Emilia, cover crop ? Con queste temperature ? Senza irrigare ? Quali ?

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io ciò che non mi spiego è :

ma solo da noie fanno le leggi per seguire rotazioni esatte , dove devi per forza mettere leguminose, max 2 anni cereale dopo leguminosa. boh!

 

Comunque sia, riguardo il mio panorama collinare, minima lavorazione e collina vanno poco d'accordo:

quando piove l'acqua fa mille solchetti, causati dalla poca profondità fatta nella lavorazione che favorisce il "tagliare" del acqua in modo longitudinale.

 

Dulcis in fundo(modo siciliano per scriverlo) quest'anno la terra con erosione dove era?

Proprio dove c'erano seminate le fave......

ma per favore.

 

Quanto vorrei pianure, livelle,scraper e seminatrice a dischi e sodo tutta la vita. Da noi le ruotate che fa la Trebbia quando si livella non le puoi cancellare con la gomma della cartoleria.

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Ospite albe 86

Qualcuno ha esperienze diretta sulla minima lavorazione su mais? Che attrezzature sono utilizzate di solito? profondità di lavoro? differenze per la coltura rispetto all'aratura?

Dovendo fare "rotazione" solo di cereali (es triticale-mais), l'aratura può migliorare la situazione per quanto riguarda le malattie fungine (fusarium)?

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- negli anni s'è ridotto il panorama colturale coltivato, spostandosi quasi tutto su cereali.

- fatto 100 la superficie agricola a seminativi, un ottimistico 75 è rappresentato da: grano, mais, sorgo.

- va da se come irrimediabilmente non v'è rotazione alcuna che possa evitare una successione cereale-cereale. Pur con la presenza, magari nella stessa azienda, di altre colture come pomodoro o pisello da industria, c'è sempre, almeno in parte, una quota di frumento che succede a stocchi di sorgo o mais.

 

Quello che vado chiedendo è una risposta a questo problema, puntualizzandoci appunto sulla convivenza delle lavorazioni e delle successioni colturali.

 

Constatato questo, come ti approcci alla minima lavorazione o addirittura al sodo?

 

Nella nostra zona dove la quasi totale mancanza di piovosità estiva e terreni spesso meno fertili della pianura padana (escluso alcune piccole zone fortunate, come la zona di Pontebuggianese, o Val di Serchio dove si fanno anche 130 q.li/ha di mais in asciutta), ci impone la quasi totale mancanza di mais e sorgo, sostituiti da colza e girasole, queste due coltura non essendo cereali riducono fortemente l'incidenza delle malattie fungine, e permettono più facilmente di attuare un regime sodivo o di minina lavorazione continuativa.

 

La colza inoltre si adatta benissimo alla minima lavorazione, (la facciamo con il grubber a 15 cm di profondità, o con l'erpice a dischi sempre a profondità simile, in entrambi i casi con ottimi risultati).

 

Sicuramente la colza può essere introdotta nei tuoi areali, ma occorre fare le cose per bene perchè essendo un seme piccolo per farlo nascere su terreni pesanti bisogna davvero evitare al 100 % di fare lavori alla cacchio di fido.

 

Le brassicacee hanno un seme piccolo, che va seminato in superficie, (max 2 cm di profondità), per avere successo l'emergenza va seminato o su terreno completamente secco per cui il seme va nel terreno non parte la germinazione e germinerà tutto insieme solo in concomitanza della prima pioggia dopo la semina, oppure va seminata con terreno fresco che ne permetta la germinazione.

 

Sappiamo tutti che i terreni argillosi a metà-fine settembre se li smuovi e fa una settimana di bel tempo si seccano tutti però i primi giorni sono umidi, quindi cosa succede spesso: il seme della colza germina, poi si seccano i primi 3-4 cm di terreno e il germinello muore, invece nei terreni di medio impasto buoni, con una rullatura dopo la semina se il terreno è fresco, rimane fresco e non si hanno questi problemi. Per cui per avere successo con la colza nei terreni argillosi e applicare minima lavorazione occorre:

 

1) Subito dopo la trebbiatura rottura delle stoppie a 15 cm con erpice a dischi --> il terreno prende 2 mesi di sole, si struttura, nascono le infestanti, ecc ecc

 

2) Assolutamente non lasciare il terreno al sole per 2 mesi poi arrivare al momento della semina (metà-fine settembre), passare erpice a dischi e magari seminare subito dopo con la combinata, questa tecnica su terreni argillosi porta l'80% delle volte all'insuccesso della coltura causati dai motivi precedentemente elencati.

 

3) Dopo aver devitalizzato chimicamente l'erba nata nell'estate, seminare con terreno completamente asciutto in superficie, oppure se non è perfettamente asciutto seminare solo in caso ci sia un'elevata probabilità di pioggia nei 2-3 giorni successivi alla semina.

 

In pianura qui è vero abbiamo molta terretta, ma le colline sono argillose eppure riusciamo a fare ogni anno sui 20 q.li/ha di colza, e sono terreni poveri quelli collinari, non vedo perchè non si possano passare tutti gli anni i 30 q.li/ha nel Nord.

 

In molti obbiettano che nel Nord Italia sia troppo freddo per la colza, e io rispondo e come fanno a farla in Francia, Germania e qualche paese dell'Est Europa?.

 

Se nel nord Italia si semina presto e con presto significa che entro il 30 di settembre le semine DEVONO essere finite, tutta la colza arriva a novembre (quando c'è il freddo vero) allo stadio di rosetta e problemi non ce ne sono, poi a febbraio 1,5 q.li/ha di nitrato per dargli una svegliata, a metà marzo un paio di q.li di urea e vedrai che le produzioni sono garantite. Invece molti al Nord fanno 1000 lavori sul mais, poi quando seminano il grano o la colza, seminano e poi ci tornano per trebbiare, e si lamentano che non producono nulla.

 

Anche per quanto riguarda il girasole, anche questa è una coltura che ben si adatta ai terreni dove viene fatto mais e sorgo, anzi se qui da noi nelle annate buone fa i 30-35 q.li/ha, al nord che piove un poco più spesso, i 30 q.li si fanno quando va male, e spesso si possono passare i 40.

 

Il vicino di mio Zio (Monselice), 2 anni fa ha fatto girasoli, dove mio zio irrigando 2 volte ha fatto 140 q.li/ha di Mais verde, il vicino ha fatto 45 q.li/ha di girasoli completamente in asciutta.

 

Quindi nella tua zona potrei prevedere l'introduzione del colza soprattutto nelle zone dove ci sono grossi problemi di piccioni che danneggerebbero i girasoli, mentre nelle zone dove i piccioni non ci sono si può prevedere anche l'introduzione del girasole.

 

Pensa a un avvicendamento ad ampio respiro come:

 

Grano-colza-grano-mais-grano-girasole-grano-sorgo-colza-grano

 

Con un avvicendamento del genere fare il sodo o la minina continuativa è molto più semplice riducendo fortemente l'incidenza delle malattie fungine e il problema delle infestanti in quanto l'introduzione di altre 2 colture non graminacee comporta l'utilizzo di P.A. diserbanti con azione sito-specifica completamente diversa, riducendo il pericolo di insorgenza di resistenze agli erbicidi, altro grosso problema delle rotazioni troppo strette.

 

Se a questo avvicendamento che ho scritto, aggiungi anche ogni tanto dei piselli e del pomodoro magari proprio tra un grano-mais, il problema dei "troppi cereali in successione" si riduce molto e con esso anche il problema malattie.

 

Della soia non parlo perchè ne so poco, e per quel poco che so, non è molto contenta di stare su terreni troppo pesanti.

 

Tornando invece in termini generali e valutando sodo e minima lavorazione su scala più ampia, ti chiedo questo: tempo fa parlavamo di cover crop, ipotizzandone l'impiego seminando sulle stoppie di frumento per le successive colture da primavera. Nuovamente ribadisco l'interesse a provare, per verificare infatti che le stesse possano alleviare gli effetti delle precipitazioni autunno-invernali e rendere agevole l'entrata in campo a primavera.

E' possibile seminare adesso, in Emilia, cover crop ? Con queste temperature ? Senza irrigare ? Quali ?

 

Purtroppo di cover crop che resistono al caldo e alla siccità estiva Italiana da seminare a luglio e che riescano a resistere per 2 mesi di alte temperature e quasi totale assenza di pioggia non ce ne sono.

 

Per cui per ora l'unica cosa da fare è seminare orzo o veccia villosa a metà fine settembre, effettuando una rottura delle stoppie come nel caso della colza.

 

Riguardo ai dubbi sulla resistenza alle basse temperatura invernali della veccia villosa, posso assicurare che problemi non ce ne sono.

 

Quest'anno ho avuto problemi con le basse temperature perchè abbiamo utilizzato la veccia sativa (molto meno resistente alle basse temperature), mentre con la villosa questi problemi non ci sono.

 

Infatti un mese e mezzo fa Basa stava facendo il primo taglio da un suo vicino, che aveva seminato un mescuglio di graminacee più veccia villosa, e nonostante il gran freddo che è stato quest'anno a Milano, 2 abbondanti nevicate, ecc la veccia era bella rigogliosa e in qualche punto aveva sovrastato le graminacee, quindi la villosa è una cover crop anche per zone a temperature invernali molto rigide, in attesa di trovare una coltura che possa essere seminata ora e che resista sia alla siccità estiva, sia al freddo invernale.

 

Quindi fare una bella veccia da cover crop a settembre, poi fare mais o sorgo su sodo, secondo me è fattibilissimo anche da voi per sfruttare i vantaggi che hai elencato (galleggiabilità, anticipo semina ecc).

 

@ il conte non capisco le tue lamentele sulle rotazioni, vorresti più libertà? Non ti bastano 2 anni di ringrano? Vorresti farne 3?

 

@ albe il problema fusarium ecc, se uno utilizza sia il mais sia il triticale per trinciato si riduce moltissimo perchè gran parte della biomassa viene portata via, l'Università di Pisa da molti anni su 40 ettari (chiaramente i più vicini alla stalla e irrigabili) fa metà mais e metà triticale tutto da insilato, e sempre con tecniche di minima lavorazione, anzi se quando fanno l'insilato di mais il terreno non è bagnato e non fanno ruotate il triticale lo seminano su sodo.

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Ospite albe 86

@ albe il problema fusarium ecc, se uno utilizza sia il mais sia il triticale per trinciato si riduce moltissimo perchè gran parte della biomassa viene portata via, l'Università di Pisa da molti anni su 40 ettari (chiaramente i più vicini alla stalla e irrigabili) fa metà mais e metà triticale tutto da insilato, e sempre con tecniche di minima lavorazione, anzi se quando fanno l'insilato di mais il terreno non è bagnato e non fanno ruotate il triticale lo seminano su sodo.

 

Su che genere di terreni attua queste pratiche colturali? Il sodo lo vedo male perchè nel mio caso ho il liquame da spargere, e quindi sono obbligato ad interrarlo in qualche modo, o con gli interratori della botte oppure passando dopo lo spaglio con grubber o dischi o dischi+ancore.

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le mie lamentele sulla severità delle rotazioni era perchè da voi sento rotazioni, mais, grano e altro che son sempre cereali, da noi anche volendo non si può fare.

 

Comunque la colza l abbiamo seminata , tutti sti problemi di emergenza mai visti , il problema al limite è che non te la paga nessuno, ma la produzione si faceva.

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  • 3 mesi dopo...

Di nuovo ciao a tutti...

Ho letto un po le discussioni...bè ti dico DjRudy che qua nella pianura ferrarese è un po difficile mettere colture alternative...vuoi per i terreni,vuoi per la commercializzazione e vuoi per la diffidenza...però il tuo discorso fila di brutto! :)

Oramai nella mia azienda sono costretto (e non solo io!) su terreni argillosi ad alternare grano e sorgo (avrei l'opzione medica ma non ho gli attrezzi adatti o meglio sono obsoleti e non mi permettono una estensione consistente).Da qualche anno oramai faccio seminare su sodo con la Bertini (sul terreno ex-sorgo ci passo con la barra con glifosate qualche giorno prima di seminare) e quest'anno una parte l'ho lavorata con il frangizolle e mi semineranno con la Directa Gaspardo così valuto la differenza.Dopo grano solitamente gli do una estirpata con sicma t-rex ed un passaggio prima dell'inverno con rotante da 5 mt per averla pronta già per la semina del sorgo in primavera.

Nei terreni a medio impasto o sabbiosi anche li mi sono ridotto ad alternare mais a grano (ed anche qui avrei l'opzione soia...ma da anni è "diversa"...non ha mai uniformità nell'arrivare a maturazione,non riesci a trebbiarla non umida,produzioni che se vanno bene si arriva a 45 qli e nel 70% dei casi con la brutta stagione ti ritrovi ruotate e necessità di lavorare la terra in fretta per la successiva semina del grano).Su ex-soia lavorata con frangizolle faccio seminare con l'Amazone e su ex-mais con la Bertini.Qui dopo grano solitamente do una arata con il quadrivomere e come al solito prima dell'inverno rotante 5 mt.

 

Premetto che da quest'anno visti i problemi fungini ho scelto la varietà Bologna per le semine su sodo ed invece dove ho lavorato il terreno ho optato per i bianchi Forblanc e Trofeo.Vedremo...

 

Sto valutando seriamente l'acquisto di una macchina da sodo o minima lavorazione per cereali autunno vernini...per la mia tipologia di lavori pre-semina e di semina che mi consigliate!?!?

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Intanto devi ben aver chiaro cosa vuoi comprare, se vuoi fare il vero sodo le macchine da scegliere sono le seguenti: http://www.tractorum.it/forum/attrezzature-da-campo-aperto-f19/seminatrici-da-sodo-per-cereali-autunno-vernini-502/ e io non posso far altro che consigliarti la Semeato dato che la sto usando da 2 anni con ottimi risultati.

 

Se invece vuoi fare minima lavorazione, allora in questo caso è più adatta una combinata scegliendo tra Gaspardo, Amazone, Kuhn o Lemken tutte comunque da equipaggiarsi con elemento di semina a disco data l'elevata mole di residui colturali presenti nella tua rotazione.

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Bè diciamo che vorrei una macchina polivalente...che mi permetta di seminare sia su sodo che su semilavorato...e principalmente per la semina del grano od eventualmente medica...

C'è una delle macchine che permette tutte e due?!?

Per quanto riguarda sorgo,mais e nel caso soia sono già indirizzato su una matermacc della serie 8200 pneumatica da 6 o 8 file...visto che seminiamo il mais a 75 ed i rimanenti a 45...

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Beh allora la scelta si riduce a 2 macchine:

 

Amazone AD-P Special da 3 metri

 

http://info.amazone.de/DisplayInfo.aspx?id=3913

 

Lemken Solitar 9 da 3 metri

 

http://www.lemken.com/appc/_upload/2009_28/solitair_8_9_10_12_en.pdf

 

Se vuoi continuare a parlare di seminatrici utilizziamo l'argomento dedicato.

 

Grazie

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  • 2 settimane dopo...

alcune domande..

mi volete far credere che seminate le barbaietole su sodo ??? e come ha modo la pianta di fittonare ??

 

inoltre come la mettete con i ristagni di acqua non avendo aratura e queindi il terreno non potendo drenare ? ?

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Leggendo la discussione sulle seminatrici ho notato che la Gaspardo viene spesso criticata. Per curiosità mi sono scaricato la broschure di tali macchine e ho notato che Gaspardo le propone anche per la semina su sodo del riso.

 

Io opero nell'areale risicolo, e non ho mai sentito parlare di sodo per tale coltura. Qualcuno ha visto o provato sperimentazioni in merito? Cosa ne pensate? Sarebbe una strada percorribile?

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luchino intanto dove hai letto su queste 10 pagine di discussione dove parliamo di barbabietole su sodo? E' chiaro che una coltura del genere dove la parte utile è il fittone ha bisogno di un terreno ben lavorato.

 

Ho parlato di cereali autunno-vernini su sodo (dove la tecnica è affinata da tempo), mentre per le colture estive (ma solo sorgo, mais e girasole), le prove in Italia sono ancora in fase iniziale, poi ci siamo noi che siamo pazzi del tutto e facciamo cose del genere sul girasole: http://www.tractorum.it/forum/coltivazioni-erbacee-f21/semina-primaverile-su-sodo-crimper-roller-crop-4508/

 

Mentre per la soia ci sono migliaia di ettari nel Nord Italia seminati su sodo, soprattutto in secondo raccolto direttamente su stoppia di grano con ottimi risultati produttivi.

 

Riguardo ai ristagni idrici un terreno è bene ricordare che deve essere ben livellato come dovrebbero essere tutti i terreni indipendentemente dalla tecnica colturale.

 

Quello seminato su sodo se al momento della trebbiatura della coltura precedente non è stato maltrattato (quasi totalità di assenza di ruotate) e al momento della semina del grano su sodo la semina è stata fatta con terreno in tempera molto probabilmente quel terreno avrà una capacità di assorbimento dell'acqua maggiore rispetto a un terreno che è stato arato a 25-30 cm (con relativa formazione di suola di aratura) e magari seminato un po' bagnato (e quindi con calpestamento).

 

Sia chiaro che nonostante sia un sodista convinto, non dico certo che il sodo sia la tecnica da applicare a tappeto, ma con una rotazione fatta ad hoc, semine dei rinnovi anticipate (in modo da non doversi ritrovare a trebbiare i girasoli a fine settembre con relative sicure ruotate della trebbia), e in annate normali la semina su sodo (soprattutto per i cereali autunno-vernini) può dare ottimi risultati produttivi (non significativamente diversi da quelli ottenibili con tecniche tradizionali) contenendo i costi.

 

Ad esempio nel mio caso cerco di seminare i girasoli entro i primi 15 giorni di aprile, in modo da trebbiarli entro la fine di agosto dove la probabilità di fare ruotate con la trebbia sono molto basse e di conseguenza possibilità di effettuare semina su sodo. Mentre nei terreni buoni dove faccio colza o brassica carinata da 2 anni faccio il secondo raccolto di girasoli seminati su sodo (qui puoi vedere in che condizioni ho seminato i girasoli secondo raccolto quest'anno e la relativa emergenza: http://www.tractorum.it/forum/attrezzature-da-campo-aperto-f19/seminatrici-pneumatiche-di-precisione-per-la-semina-su-sodo-delle-colture-estive-35/index2.html ), chiaramente questi vengono trebbiati a fine settembre-primi di ottobre con relative carreggiate, per cui in questo caso evito la semina su sodo e faccio un'erpicatura a dischi o una ripuntatura per seminare il grano in successione.

 

In poche parole come sempre dico quando si parla di sodo non è che ci si sveglia la mattina e si dice compro la macchina da sodo e faccio il sodo, per passare a un regime sodivo occorre ottimizzare la rotazione in funzione della facilitazione dell'applicazione del sodo ma anche cambiare mentalità.

 

Infatti passare dall'aratura alla semina su sodo non è come passare dall'aratura alla minima lavorazione, il passo giusto è passare dall'aratura alla minima lavorazione e poi solo successivamente approcciarsi al sodo alternandolo al sodo, fino poi ad arrivare in casi estremi al regime sodivo ripetuto nel tempo, pensa ho dei campi che non vedono l'aratro da quasi 10 anni dove alterno negli anni solo ripuntatore o grubber e sodo senza nessun problema di calo di produttività, in collaborazione con l'Università abbiamo impostato una prova di 10 ettari (5 e 5) di 6 anni di sodo su sodo in confronto con 6 anni di aratura su aratura, per ora siamo al terzo anno di sodo e le produzioni sono sempre ottime.

 

All'azienda dell'Università di Pisa ci sono le prove di lungo periodo di sodo su sodo (che vanno avanti dal 1988) praticamente 22 anni senza mai arare il terreno ma nemmeno discato o rotantato, solo seminatrici su sodo alternando favino e grano, bene dopo 22 anni quei campi ancora producono, certo questa è una prova limite impostata per vedere l'effetto del sodo sulle caratteristiche fisico-chimiche del suolo, ma comunque rende l'idea delle svariate possibilità di applicazione della tecnica.

 

Riguardo alle malattie si ammala di più un grano seminato su ristoppio arato, che un grano seminato su sodo su residui di colza o girasole.

 

Certo se mi confronti un grano seminato su girasole arato si ammala meno di un grano seminato su sodo dopo girasole, ma comunque la differenza di produzione (se viene fatta una buona difesa fungina) è molto limitata, e ai prezzi di oggi vale ancora la pena arare per fare ringrano oppure arare per fare grano dopo girasole?

 

@ luka nelle zone risicole alcuni si approcciano al sodo, anche se non è proprio un sodo, diciamo che quelli che lo fanno entrano con la seminatrice da sodo e seminano sul laserato, quindi comunque la terra ha subito una lavorazione per poter livellare.

 

Fare sodo in risaia è dura, soprattutto in annate come quest'anno dove al momento della trebbiatura si sono formate tracce profonde anche 30-40 cm.

Modificato da DjRudy
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@ luka nelle zone risicole alcuni si approcciano al sodo, anche se non è proprio un sodo, diciamo che quelli che lo fanno entrano con la seminatrice da sodo e seminano sul laserato, quindi comunque la terra ha subito una lavorazione per poter livellare.

 

Fare sodo in risaia è dura, soprattutto in annate come quest'anno dove al momento della trebbiatura si sono formate tracce profonde anche 30-40 cm.

 

Proprio quello che intendevo. Usare una macchina da sodo su terreno leserato secondo me non ha senso. Se si possiede già la macchina è un conto, ma altrimenti ha più senso passare con un vibrocoltivatore a poi seminare con una macchina normale, oppure utilizzare una combinata.

 

Prescindendo dal discorso tracce lasciate durante la trebbietura, lo trovo comunque difficile fare sodo su riso, più che altro per quello che può succedere quando si sommerge la risaia con tutti i residui colturali in superficie.

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Volevo chiedere una cosa,

Per arrivare all'estremo del sodo su sodo o sodo + minima lavorazione, non sarebbe ottimale avere oltre alle trattrici a cingoli, anche le mietitrebbie a cingoli ?, visto che molte volte il problema del calpestamento è proprio della mietitrebbia ???

Qualcuno è in questa situazione ?

Grazie

Ciao

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Sicuramente avere un cingolo tradizionale per le aziende piccole e un track gommato per le aziende grandi sarebbe il top. Mentre per le trebbie sarebbe indicato avere gomme da almeno 900, oppure la gemellatura, oppure cingoli in gomma.

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