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Minima lavorazione e semina su sodo


Gian81

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Non sono esperto di sodo, ma se non ho capito male bisogna azzeccare il momento in cui il terreno è in tempera.

 

Il sodivo dovrebbe essere ancora più "difficile" e con le finestre di intervento "ristrette" rispetto alla minima lav.

 

(chiedo conferma anch'io ai più esperti)...

 

oltre ad avere il mezzo giusto.... (jd secondo quelle che ho visto)

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  • 2 settimane dopo...

salve ragazzi io la ritengo un buon sostegno economico questa tecnica...io personalmente ho provato in più modi e ho trovato dei bei risultati, pero con seminatrici buone,tipo io ho provato una gaspardo da sodo a dischi è veramente una validissima macchina..bisognerebbe approfondire di più questa tecnica!!!! complimenti per il forum

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ciao a tutti

leggo con attenzione e curiosità le discussioni riguardanti questo argomento e mi sorge una domanda:

Ma la tecnica della semina su sodo o minima lavorazione è praticabile a prescindere dalle varie tipologie di terreni?

 

Grazie

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Il sodo si può applicare ai terreni argillosi soprattutto quelli autostrutturanti (che crepacciano d'estate). Se al momento della raccolta non si fanno grosse ruotate ecc, il sodo è indicatissimo anche sui terreni argillosi. Anzi secondo me se si ha la fortuna che il tempo assiste e sia quando si raccoglie sia al momento di seminare il terreno è in tempera, con la semina su sodo si compatta meno il terreno rispetto alla minima lavorazione dove i passaggi sono almeno 3 (grubber, rotante e semina), mentre con il sodo è un unico passaggio (quello dell'irroratrice non lo conto in quanto passa ogni 12-15 metri).

 

Nei terreni limosi con scarsa capacità autostrutturante il sodo puro, crea problemi soprattutto nei primi anni di applicazione, in questo caso o si ha la forza di fare sodo su sodo per 6-7 anni fino a che le caratteristiche fisiche del terreno iniziano a migliorare, oppure l'unico modo è alternare il sodo alla minima lavorazione magari con l'utilizzo alternato negli anni di attrezzi come il subsoiler per decompattare il terreno.

 

Sui sabbiosi invece problemi non ce ne sono, qualsiasi tipo di lavorazione fai la coltura viene, l'unico vero problema di questi terreni è la scarsa capacità idrica che comporta problemi di siccità estiva forse il fattore più limitante per questi tipi di terreni.

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Il sodo si può applicare ai terreni argillosi soprattutto quelli autostrutturanti (che crepacciano d'estate). Se al momento della raccolta non si fanno grosse ruotate ecc, il sodo è indicatissimo anche sui terreni argillosi. Anzi secondo me se si ha la fortuna che il tempo assiste e sia quando si raccoglie sia al momento di seminare il terreno è in tempera, con la semina su sodo si compatta meno il terreno rispetto alla minima lavorazione dove i passaggi sono almeno 3 (grubber, rotante e semina), mentre con il sodo è un unico passaggio (quello dell'irroratrice non lo conto in quanto passa ogni 12-15 metri).

 

Nei terreni limosi con scarsa capacità autostrutturante il sodo puro, crea problemi soprattutto nei primi anni di applicazione, in questo caso o si ha la forza di fare sodo su sodo per 6-7 anni fino a che le caratteristiche fisiche del terreno iniziano a migliorare, oppure l'unico modo è alternare il sodo alla minima lavorazione magari con l'utilizzo alternato negli anni di attrezzi come il subsoiler per decompattare il terreno.

 

Sui sabbiosi invece problemi non ce ne sono, qualsiasi tipo di lavorazione fai la coltura viene, l'unico vero problema di questi terreni è la scarsa capacità idrica che comporta problemi di siccità estiva forse il fattore più limitante per questi tipi di terreni.

 

ho capito

scusa l'ignoranza ma c'è una discussione inerente ai vari tipi di terreno?

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  • 3 settimane dopo...

Scusate, ma non so se questa è la discussione giusta...

 

volendo andare a rinfoltire un prato naturale con erba medica, senza scomporre troppo il manto erboso, esiste un metodo di lavorazione???

 

la domanda nasce da questo fatto:

da queste parti sui prati naturali si fa un primo taglio di fieno buono....e poi se la stagione è piovosa si fa un secondo taglio con rese molto minori, ma comunque un buon fieno....

L'anno scorso un mio amico aveva tenuto il cavallo in un prato per tutto l'inverno, e a primavera il terreno era pieno di buchi. Allora abbiamo fatto un attrezzo rudimentale per riappianare il terreno, e prima di passarlo abbiamo sparso un pò di erba medica. Risultato: primo sfalcio regolare, secondo taglio con resa molto maggiore, quasi tutta erba medica, e il tutto con una lavorazione davvero minima.

 

ci vorrebbe un attrezzo che fa il lavoro del cavallo... :asd::asd::asd:

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ma i buchi erano dovuti agli zoccoli del cavallo??...perchè se fosse così potresti modificare un rullo mettendoci tipo degli spuntoni da circa 10cm in modo che al passaggio pratichino dei fori nel terreno in modo arieggiare l'erba...un rullo tipo questo:

http://www.manualegiardiniere.it/arieggiare_prato_erba.shtm

 

da noi in questo periodo passano con un erpice a catene o alcune aziende un pò più moderne con l'erpice strigliatore per dare una smossa all'erba e eliminare il muschio nato d'inverno....

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  • 1 mese dopo...
  • 1 mese dopo...

interessante documento riportante prove comparative di mais su minima lavorazione e su sodo.

 

http://www.acutis.it/SC_erbacei/08_Analisi%20integrata%20di%20sistemi%20maidicoli.pdf

 

interessanti video dove si capisce l'importanza di non formare suola di lavorazione e di applicare una corretta lavorazione del terreno

 

 

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  • 3 settimane dopo...

Sicuramente una delle seminatrici per grano in minima lavorazione più interessanti del panorama internazionale.

L'abbinamento di una doppia dischiera "carrier" ad un rullo compattatore ed al classico elemento di semina a disco Rotec Plus direttamente derivati dal modello ADP, rendono questa macchina estremamente interessante, in quanto può essere un' ottima opportunità per continuare a svolgere comunque una semina diretta del grano ovviando ai limiti fisiologici della semina su sodo.

 

Infatti per far sì che la semina su sodo abbia pieno successo è necessario il rispetto delle seguenti condizioni:

 

1) La prima condizione è l'assenza di carreggiate marcate lasciate ad esempio dalla raccolta in condizione bagnate o dalla semina, unitamente ad una buona struttura generale del terreno

2) La seconda condizione è che la semina sodo esige terreno secco o comunque asciutto durante la semina. Sono assolutamente compromettenti semine su sodo con terreno troppo umido o bagnato, in quanto tale tecnica prevede comunque una corposa pressione al suolo del disco o dell'elemento di semina eciò causa la creazione di un microstrato impermeabile a contatto diretto col seme

3) La terza fondamentale condizione è che alla semina facciano seguito diversi giorni di tempo stabile: infatti l'eventualità (non improbabile ad ottobre) di una eventuale pioggia, tanto peggio quanto più intensa, che intercorra subito dopo la semina o prima che il seme abbia germogliato, può compromettere la giusta emergenza perchè il letto di semina reso impermeabile dalla semina stessa crea un microclima asfittico che può essere letale per la sopravvivenza del germoglio.

 

Una seminatrice con il concetto Cyrrus, a questo punto, può mantenere lo stesso tipo di approccio alla tecnica del sodo, riferendomi perciò al medesimo concetto di semina diretta e le relative, favorevoli tempistiche, garantendo, oltre a ciò e rispetto al classico "sodo", un miglior letto di semina diminuendo contestualmente i rischi insiti in una eventuale pioggia a ridosso della semina stessa.

 

 

Alcune foto della macchina a chiarimento del concetto Cyrrus, della semina e delle condizioni di semina, della nascita del grano dopo circa un mese e a maggio a fine spigatura (anche se il fatto di non aver diserbato il grano non rende merito alla qualità della coltura)

 

t96502_dscn0355.jpg t96503_dscn0357.jpg t96504_dscn0356.jpg

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t96508_dscn0382.jpg t96509_22-11-06-006.jpg t96510_22-11-06-001.jpg

t96511_dscn1328.jpg t96513_dscn1331.jpg

Modificato da Andrea terratech
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Ospite albe 86

Di questo tipo di seminatrici se ne era parlato anche nell'argomento relativo alle seminatrici combinate. A mio avviso, come si diceva anche nell'altro argomento, sono macchine che vanno molto bene su terreni leggeri e facili da lavorare, però secondo me non sono molto versatili perchè in molte condizioni, ad esempio come quella che riporti nel punto 1, sono necessarie operazioni di "ripristino" della struttura del terreno, quali ripuntatura o arieggiatura (non volendo arare). In seguito a quelle operazioni, su terreni ostici, non cerdo che una seminatrice così configurata riesca a preparare in modo sempre accettabile il terreno per la semina, e al contrario di una combinata tradizionale, dove basta rallentare per migliorare il lavoro, qui il lavoro che svolge è costante.

Quindi concludendo, a mio personalissimo avviso, è un'ottima macchina costruttivamente, sia per il lavoro che svolge che per la grande capacità operativa, di contro penso sia meno versatile di una combinata "tradizionale" operando su terreni ostici. Si può inserire bene in una grossa realtà con più macchine, ognuna più adatta a determinate condizioni operative.

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  • 2 settimane dopo...

Non so se questo sia il 3D giusto per parlare dei risultati della semina su sodo! Magari i gestori del forum se hanno pazienza sposteranno il messaggio nel 3D opportuno!

Quest'anno è stata la prima volta che abbiamo seminato su sodo! Dico subito che sono più che soddisfatto!

Ieri abbiamo raccolto il grano svevo di prima riproduzione! La media è stata di 52q/ha! Veramente una bel raccolto! Mi aspettavo una media di 40q/ha!

La seminatrice per chi non ricorda è una Semeato TDNG 300E!

Le parcelle erano tre con seguenti colture precedenti:

guado (pianta per produrre colori): il terreno era in condizioni veramente disastrose; la macchina per raccogliere il guado nonostante non fosse molto pesante (in pratica la macchina per raccogliere gli spinaci) però aveva rullato il terreno! Non lo abbiamo toccato, ma seminato direttamente! Tereno tendente al sabbioso!

Sempre sullo stesso terreno in successione ai piselli senza nessuna lavorazione! In questa parcella il raccolto è stato massimo; anzi c'era un pezzetto seminato 10 giorni più tardi e devo dire rispetto a quello seminato prima la produzione è stata nettaente inferiore!

Una terza parcella sempre su piselli (da seme) però dove abbiamo passato un erpice a dischi molto leggero per togliere le infestanti! Pensavamo che su questa parcella la produzione sarebbe stata la migliore! Questa è la prima esperienza che lavorazione olto superficiale non apporta nessun beneficio!

La concimazione è stata:

gennaio: 2q nitrato ammonico

marzo: 1,5q urea e 10 giorni dopo 2,5q concime a lenta cessione (timac)! Per ora sono più che soddisfatto!

Ora tocca attendere 10 gg per vedere i risultati della semina su sodo dopo mais ( e li è un po un problema....!)

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Complimenti per le produzioni! Messi a frutto ottimi consigli di qualcuno..... :fiufiu::fiufiu::fiufiu:

 

Il prossimo anno nessun ringrano o semina su mais, varietà migliori (iride, saragolla, levante, Tirex ecc) e vedrete che le produzioni saranno ancora migliori!

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Purtroppo nell'ottica di contenimento dei costi e per mezzi oramai obsoleti penso quasi sicuramente di dedicarmi alla estirpatura o rippatura...che dir si voglia...

Ho terreni per la maggior parte argillosi e semino il grano su sodo alternati a seconda del tipo di terreno a soia,mais e sorgo.

Proprio adesso post trebbiatura (scadente...60 qli di media...ma qui in prov di ferrara siamo legati alla normativa nitrati) pensavo di buttarmi col mio estirpatore modificato...ex collari combinata...in poche parore un estirpatore a 7 ancore con esplosori con dietro una modificata fresa a doppio rullo libero con pistoni per la regolazione dell'altezza.

Primo anno d'uso...che ne dite?!?

Se riesco vi posto le foto delle modifiche ed il lavoro una volta cominciato...

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Ecco le foto dell'estirpatore "combinato"...

Bè la rotazione purtroppo non è del tutto perfetta...sono costretto ad alternare grano a sorgo...quindi quando ho sorgo,prima di seminare su sodo il grano,con la bertini diserbo con glifosate...poi darei l'estirpatore una volta trebbiato.

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  • 2 settimane dopo...

Sono un pò di giorni che sto leggendo qua è la l'argomento.

 

Da giovane agricoltore e quindi aperto alle innovazioni, anche se abituato alle idee di vecchio stampo e quindi ai metodi tradizionali, devo dire la verità, sono "affascinato" da queste pratiche conservative.

 

Da quel poco che ho appreso anche da voi soprattutto, quello che ho capito a grandi linne è che il sodo si può fare su qualsiasi tipologia di terreno, servono almeno 4-5 per ottenere le produzioni e le condizioni pedologiche adatte, servono macchinari adatti, serve far uso di rotazioni e prodotti fitosanitari, oltre ai tradizionali fertilizzanti, bisogna lavorare con criterio e in periodi ben precisi...

 

quello che mi chiedo, per un'azienda zootecnica come la mia, si possono fare anche leguminose come medica su rotazione oltre a cereali e brassicacee, fermando al rotazione per 5-6 anni quindi???

Stessa cosa, bisogna fare mais o sorgo, a quel che ho capito queste colture per motivi fisiologici non si adattano troppo al sodo almeno nei nostri comprensori, quindi questi vanno fatti con agricoltura tradizionale o minima lavorazione, ma mai fare sodo e poi riniziare con le lavorazioni tradizionali giusto, è inutile altrimenti o no??? A questo punto è giusto alternare magari mais e un'orticola come la patata con le coltivazioni tradizionali, dato che c'è richiesta almeno per ora di questo prodotto???

 

Altra cosa, in collina a quanto pare con le giuste sitemazioni idrauliche non ci sono problemi, ma in pianurra, come ovviare ai ristagni idrici in inverni piovosissimi come quelli passati???

 

Concludo dicendo che ho molto da imparare e apprendere, però appena ne avò la possibilità non tarderò a provare!!

Modificato da RobertinoTrattorista
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Robertino non devi subito pensare al sodo e alle soluzioni estreme, intanto puoi partire con calma e ad esempio per fare il grano dopo girasoli o colza, invece di arare passi un erpice a dischi o il ripuntatore, questo può essere un primo approccio alla riduzione degli input delle lavorazioni.

 

Nel tuo caso sarà impossibile abbandonare l'aratro, semplicemente perchè hai la fortuna di avere i reflui zootecnici da interrare (i vecchi agronomi dell'800 dicevano che il letame era un male necessario, in quanto era si una rottura spargerlo e interrarlo, ma poi le colture venivano sempre).

 

Quindi normalmente spargi il letame sulla stoppia del grano, e in questo caso l'unico modo per fare un bel lavoro è arare, mentre come detto precedentemente puoi provare a ridurre le lavorazioni dopo colza o girasole per fare grano.

 

In Pianura se ci sono i capofossi, i fossi ben fatti e puliti, e i campi sono ben livellati e con una leggera baulatura problemi di ristagni idrici non ce ne sono, chiaro che se invece nei capofossi ci sono i rovi e le piante, i fossi sono stati fatti con l'aratro e non con l'affossatore, le testate sono più alte dei campi ecc, uno si merita il grano marcito.

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Robertino non devi subito pensare al sodo e alle soluzioni estreme, intanto puoi partire con calma e ad esempio per fare il grano dopo girasoli o colza, invece di arare passi un erpice a dischi o il ripuntatore, questo può essere un primo approccio alla riduzione degli input delle lavorazioni.

 

Nel tuo caso sarà impossibile abbandonare l'aratro, semplicemente perchè hai la fortuna di avere i reflui zootecnici da interrare (i vecchi agronomi dell'800 dicevano che il letame era un male necessario, in quanto era si una rottura spargerlo e interrarlo, ma poi le colture venivano sempre).

 

Quindi normalmente spargi il letame sulla stoppia del grano, e in questo caso l'unico modo per fare un bel lavoro è arare, mentre come detto precedentemente puoi provare a ridurre le lavorazioni dopo colza o girasole per fare grano.

 

In Pianura se ci sono i capofossi, i fossi ben fatti e puliti, e i campi sono ben livellati e con una leggera baulatura problemi di ristagni idrici non ce ne sono, chiaro che se invece nei capofossi ci sono i rovi e le piante, i fossi sono stati fatti con l'aratro e non con l'affossatore, le testate sono più alte dei campi ecc, uno si merita il grano marcito.

 

Capito, in effetti quest'anno abbiamo un paio di ettari difficli e invece di ararli pensavamo ad una minima lavorazione...

 

Quello che pensavo, noi che non abbiamo mai usato nei terreni di nostra proprietà prodotti fitosanitari, coltivando magari orzo su sodo o min.lav. si può tirare fuori qualcosa o no??? Perchè poi che sia giusto o no torna il solito dilemma, ma la paglia trattata farà male alle vacche???

 

Per il letame ci sarebbe anche posto dove si fa mais o patata!!!

 

Una cosa a cui non hai risposto, probabilmente non hai visto, ma ad esempio si semina anche la medica su sodo con i dovuti fermi alle lavorazioni per la durata del ciclo???

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