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PAC 2028-2034


DjRudy

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@8320T dissento pesantemente, ma non voglio entrare in discorsi troppo profondi. Dico solo che se si coltivasse per dare da mangiare all’uomo ne avremmo da buttare via. E invece che importare ogni schifezza dall’estero per darla da mangiare a noi o agli animali, basterebbe che i prezzi fossero un po’ più alti (soia, girasole, mais, pisello …) che anche in questo caso di terreni e tonnellate ne vengono fuori quanto ne vuoi in Europa (e anche in Italia). Metà di quello che importiamo lo trasformiamo e lo esportiamo di nuovo , quindi saremmo tranquillamente in sovranità alimentare se il mercato avesse un equilibrio . Compreso il fatto che per avere prezzi del trasformato decenti devi esportare perché l’italiano medio non può permetterselo. Non voglio dire ma il biologico o comunque l’altissima attenzione all’uso di pesticidi e chimica è quello che ancora ti sta facendo andare avanti (a meno che ad impollinare ci vai a mano o a togliere i mille batteri patogeni/insetti resistenti ci vai sempre a mano con il microscopio) . Bisogna guardare più ampio, perché il futuro ambiente/clima/malattie è peggio di quel che si crede. Quindi vi prego basta con sta paura del Bio o del “covenzionale ma super controllato “, serve anche a noi


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24 minuti fa, FedericoAgri ha scritto:

@8320T dissento pesantemente, ma non voglio entrare in discorsi troppo profondi. Dico solo che se si coltivasse per dare da mangiare all’uomo ne avremmo da buttare via. E invece che importare ogni schifezza dall’estero per darla da mangiare a noi o agli animali, basterebbe che i prezzi fossero un po’ più alti (soia, girasole, mais, pisello …) che anche in questo caso di terreni e tonnellate ne vengono fuori quanto ne vuoi in Europa (e anche in Italia). Metà di quello che importiamo lo trasformiamo e lo esportiamo di nuovo , quindi saremmo tranquillamente in sovranità alimentare se il mercato avesse un equilibrio . Compreso il fatto che per avere prezzi del trasformato decenti devi esportare perché l’italiano medio non può permetterselo. Non voglio dire ma il biologico o comunque l’altissima attenzione all’uso di pesticidi e chimica è quello che ancora ti sta facendo andare avanti (a meno che ad impollinare ci vai a mano o a togliere i mille batteri patogeni/insetti resistenti ci vai sempre a mano con il microscopio) . Bisogna guardare più ampio, perché il futuro ambiente/clima/malattie è peggio di quel che si crede. Quindi vi prego basta con sta paura del Bio o del “covenzionale ma super controllato “, serve anche a noi


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In Italia neanche se seminiamo sui tetti mais e soia siamo autosufficienti. Non hai idea neanche lontanamente della roba che serve a livello zootecnico.

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54 minuti fa, FedericoAgri ha scritto:

@8320T dissento pesantemente, ma non voglio entrare in discorsi troppo profondi. Dico solo che se si coltivasse per dare da mangiare all’uomo ne avremmo da buttare via. E invece che importare ogni schifezza dall’estero per darla da mangiare a noi o agli animali, basterebbe che i prezzi fossero un po’ più alti (soia, girasole, mais, pisello …) che anche in questo caso di terreni e tonnellate ne vengono fuori quanto ne vuoi in Europa (e anche in Italia). Metà di quello che importiamo lo trasformiamo e lo esportiamo di nuovo , quindi saremmo tranquillamente in sovranità alimentare se il mercato avesse un equilibrio . Compreso il fatto che per avere prezzi del trasformato decenti devi esportare perché l’italiano medio non può permetterselo. Non voglio dire ma il biologico o comunque l’altissima attenzione all’uso di pesticidi e chimica è quello che ancora ti sta facendo andare avanti (a meno che ad impollinare ci vai a mano o a togliere i mille batteri patogeni/insetti resistenti ci vai sempre a mano con il microscopio) . Bisogna guardare più ampio, perché il futuro ambiente/clima/malattie è peggio di quel che si crede. Quindi vi prego basta con sta paura del Bio o del “covenzionale ma super controllato “, serve anche a noi


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Se c’è una cosa certa è che se facciamo tutti bio, alla prima anomalia climatica (ovvero tutti i giorni da 20 anni a sta parte), d’inverno su 10 mangeranno in 2.

chiedere agli irlandesi di meta’ 800 per la conferma.

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@8320T dissento pesantemente, ma non voglio entrare in discorsi troppo profondi. Dico solo che se si coltivasse per dare da mangiare all’uomo ne avremmo da buttare via. E invece che importare ogni schifezza dall’estero per darla da mangiare a noi o agli animali, basterebbe che i prezzi fossero un po’ più alti (soia, girasole, mais, pisello …) che anche in questo caso di terreni e tonnellate ne vengono fuori quanto ne vuoi in Europa (e anche in Italia). Metà di quello che importiamo lo trasformiamo e lo esportiamo di nuovo , quindi saremmo tranquillamente in sovranità alimentare se il mercato avesse un equilibrio . Compreso il fatto che per avere prezzi del trasformato decenti devi esportare perché l’italiano medio non può permetterselo. Non voglio dire ma il biologico o comunque l’altissima attenzione all’uso di pesticidi e chimica è quello che ancora ti sta facendo andare avanti (a meno che ad impollinare ci vai a mano o a togliere i mille batteri patogeni/insetti resistenti ci vai sempre a mano con il microscopio) . Bisogna guardare più ampio, perché il futuro ambiente/clima/malattie è peggio di quel che si crede. Quindi vi prego basta con sta paura del Bio o del “covenzionale ma super controllato “, serve anche a noi


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Credo che ti abbiano risposto molto concretamente i due utenti qui sopra.. Comunque perche non puo esserci un connubio tra le due cose? che ci piaccia o meno abbiamo bisogno della chimica se vogliamo perlomeno cercare di autoprodursi piu possibile tutto quello di cui abbiamo bisogno, se ne parla sempre come due estremi, o tutto o niente.. Il problema è che ancora oggi si associa il convenzionale alla distruzione della biodiversità, impoverimento dei suoli, l uso insensato di diserbanti ecc.. e quindi la soluzione è semplicemente non usare piu niente?! Seme per terra e la natura ci dara i suoi frutti?!?! Ma dai… Perche non si puo unire le due cose??
Domanda retorica ovviamente.. ormai con quella scritta bio su un prodotto si è gia creato un mercato dove la gente pensa di comprare il prodotto piu salubre.. (quando poi per fare un esempio banale, moolto spesso, sul grano, sono quelli con livelli di micotossine piu alte)
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@8320T assolutamente, convivenza, di fatti ho detto uso molto controllato per chi non vuole fare bio.
Per dare da mangiare a un bovino per un anno ci vuole almeno 1ha, in 1ha dai da mangiare ad almeno 50 persone per un anno.

Per gli altri 2 commenti, mi sa che sto parlando con le stesse persone che vanno a protestare prima perché c’è troppo greening e poi piangono per sussidi e richieste per il clima. Anche perché come ho detto autosufficienza interna è una cosa, necessita di produrre per poi esportare è un’altra.

Ma per tornare in argomento PAC, non preoccupatevi che di soldi per il Bio non ce niente come in passato. Se fai la difesa integrata, ecoschema e tutti i sussidi alla zootecnica prendi il doppio dei sussidi per il Bio, quindi lasciamo stare.

Avete anche ottenuto di non fare più le rotazioni, mi chiedo ancora se c’è qualcuno che ne capisce di agronomia o no


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29 minuti fa, FedericoAgri ha scritto:



Ma per tornare in argomento PAC, non preoccupatevi che di soldi per il Bio non ce niente come in passato. Se fai la difesa integrata, ecoschema e tutti i sussidi alla zootecnica prendi il doppio dei sussidi per il Bio, quindi lasciamo stare.

 

Ecoschema 4 lo prende anche il bio, ecoschema 1 lo prende anche allevatore bio.

Inoltre se il bio va tanto bene come dici te perchè avrebbe bisogno di contributi? 

In Toscana che è la prima regione BIO come superficie (37 % della SAU è bio), il PSR fornisce 205 milioni su un totale di 280 tutti al biologico, altrimenti in tantissimi uscirebbero se non ci fosse il contributo. I soldi al bio sono sempre arrivati dalle regioni e non dall'Europa, o meglio sono sempre soldi europei ma gestiti specificatamente dalla Regione.

FINE OT.

Qui si parla di prossima PAC non certo di Bio vs Convenzionale.

Tornando appunto in argomento, parlando un mese fa con Frascarelli, ha detto che la nuova amministrazione europea (che di nuovo non ha nulla) solo che sono cambiate alcune persone che "comandano" nel settore agricolo, sicuramente c'è un cambio di passo, dove il green deal è stato accantonato (nelle 600 pagine di programmazione della nuova PAC quel termine non è mai stato usato....) a favore di un'agricoltura si comunque sostenibile e rispettosa dell'ambiente, ma non certamente presa dagli estremismi come la vecchia gestione europea.

Questo è solo un bene, in quanto gli estremismi che siano da una parte o dall'altra non portano a nulla, con un agricoltura meno vessata da regole inutili o stupide c'è comunque posto per tutti, sia per chi fa agricoltura convenzionale sia per chi fa bio.

Riguardo alla possibilità di fare ristoppio anche quella è giusto che l'agricoltore a casa sua faccia quello che ritiene più opportuno e se vuole ristoppiare in parte è giusto che ristoppi.

Semmai la porcata è stata di ritornare al vecchio greening che permette di fare ristoppio per n anni sul 75 % della superficie, quando invece bastava dire ristoppio della solita coltura massimo per 1 anno, e così era il giusto compromesso, invece si è passati da un estremo all'altro (sempre tornando al problema che gli estremismi non servono a nulla).

 

 

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@8320T assolutamente, convivenza, di fatti ho detto uso molto controllato per chi non vuole fare bio.
Per dare da mangiare a un bovino per un anno ci vuole almeno 1ha, in 1ha dai da mangiare ad almeno 50 persone per un anno.

Per gli altri 2 commenti, mi sa che sto parlando con le stesse persone che vanno a protestare prima perché c’è troppo greening e poi piangono per sussidi e richieste per il clima. Anche perché come ho detto autosufficienza interna è una cosa, necessita di produrre per poi esportare è un’altra.

Ma per tornare in argomento PAC, non preoccupatevi che di soldi per il Bio non ce niente come in passato. Se fai la difesa integrata, ecoschema e tutti i sussidi alla zootecnica prendi il doppio dei sussidi per il Bio, quindi lasciamo stare.

Avete anche ottenuto di non fare più le rotazioni, mi chiedo ancora se c’è qualcuno che ne capisce di agronomia o no


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Avete?!
Parlo di connubio, e mi dici che ho voluto l esenza dalle rotazioni?!
Qui da noi si fanno rotazioni da 30/40 anni.. eppure si puo sempre fare meglio.. sempre stato a favore nell uso di cover, nell agricoltura di precisione per ridurre l uso di concimi e diserbi, l uso di erpici strigliatori per il controllo dell infestanti, e via cosi… ovviamente fino a dove si puo arrivare, ma poi in un anno si raccoglie una, dove va bene due volte.. e quindi se serve si deve poter dare concime granulare, controllare le infestanti con dei diserbanti o controllare malattie fungine delle colture…

Su l argomento carne posso darti ragione ma il cambiamento che mi pare di intendere viene semplicemente dalle nostre abitudini…

La chiudo qui dicendoti solo che il biologico nacque da una semplice idea, quasi come un movimento di quelli complottisti che abbiamo oggi..

Si progredisce con la scienza e la ricerca.
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In Italia neanche se seminiamo sui tetti mais e soia siamo autosufficienti. Non hai idea neanche lontanamente della roba che serve a livello zootecnico.
Mais non direi, pre 2003/04 1 200 000 ettari (oggi 600 000 scarsi) ed eravamo autosufficienti e negli anni buoni lo esportavamo addirittura. Soia abbiamo sempre fatto abbastanza schifino invece.

Per quanto riguarda la nuova Pac ho il presentimento che tanto i problemi saranno sempre gli stessi, o la scrive chi di agricoltura non conosce/capisce una cippa o verrà scritta sotto determinati dettami.

Green deal e sovranità alimentare per me sono entrambe facce della stessa medaglia: boiate. Chi l'ha detto che non si possa contemporaneamente puntare a cercare di essere il più possibile autosufficienti, produrre di più con meno risorse ed essere più rispettosi dell'ambiente?


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Vaglielo a ficcare nella testa te che l’unica opzione per meno chimica son gli ogm. E’ come il tiro alla fune, se uno tira per l’ogm l’altro tira per il biodinamico (tanto per far n’esempio estremo), risultato, si fa qualcosa nel mezzo che come si dice dalle mie parti, l’è merda ad caval, la fa ne ben e ne mal.

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1 ora fa, Niky199 ha scritto:

Mais non direi, pre 2003/04 1 200 000 ettari (oggi 600 000 scarsi) ed eravamo autosufficienti e negli anni buoni lo esportavamo addirittura

Dal 2003 ad oggi è cambiato il mondo.   Neanche col doppio degli ettari di quegli anno saresti autosufficiente 

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Dal 2003 ad oggi è cambiato il mondo.   Neanche col doppio degli ettari di quegli anno saresti autosufficiente 
Ah quello sicuro, soprattutto perché gli altri sono andati avanti e noi siamo rimasti al paleozoico
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Seguo come direttore tecnico un'azienda biologica e prende regolarmente l'Ecoschema 4 oltre al premio base (anche perchè è misura aggiuntiva del premio base PAC e se rispetti le regole di rotazione con leguminosa o rinnovo lo prende tranquillamente anche l'azienda BIO), e altri 160 €/ha di contributo bio della Regione Toscana.

Inoltre in Regione Toscana puoi prendere anche misure di cover anche se fai bio.

Quindi l'ECO4 tranquillo che puoi prenderlo anche tu.

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17 ore fa, DjRudy ha scritto:

.

Tornando appunto in argomento, parlando un mese fa con Frascarelli, ha detto che la nuova amministrazione europea (che di nuovo non ha nulla) solo che sono cambiate alcune persone che "comandano" nel settore agricolo, sicuramente c'è un cambio di passo, dove il green deal è stato accantonato (nelle 600 pagine di programmazione della nuova PAC quel termine non è mai stato usato....) a favore di un'agricoltura si comunque sostenibile e rispettosa dell'ambiente, ma non certamente presa dagli estremismi come la vecchia gestione europea.

Questo è solo un bene, in quanto gli estremismi che siano da una parte o dall'altra non portano a nulla, con un agricoltura meno vessata da regole inutili o stupide c'è comunque posto per tutti, sia per chi fa agricoltura convenzionale sia per chi fa bio.

Riguardo alla possibilità di fare ristoppio anche quella è giusto che l'agricoltore a casa sua faccia quello che ritiene più opportuno e se vuole ristoppiare in parte è giusto che ristoppi.

Semmai la porcata è stata di ritornare al vecchio greening che permette di fare ristoppio per n anni sul 75 % della superficie, quando invece bastava dire ristoppio della solita coltura massimo per 1 anno, e così era il giusto compromesso, invece si è passati da un estremo all'altro (sempre tornando al problema che gli estremismi non servono a nulla).

Concordo pienamente sul discorso greening e ristoppio.

Per quanto riguarda invece le nuove menate come il QdC elettronico, quello non è un'idea partorita dai geni nostrani?

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Ho seguito un intervento del prof Frascarelli dove diceva che si deve abbandonare l'idea dell'ettaro come unità di misura per i contributi ma si deve pensare ad altri indicatori (e anche questi hanno i loro limiti) o un mix degli stessi.

In particolare si parla di ULA (unità lavorativa annua).

Secondo me si potrebbe considerare un mix di indicatori tipo PLV/ULA dove appunto c'è un cap al massimo; faccio un esempio numerico ma non esaustivo:

Se mettessimo un cap a 200000 per esempio una persona a tempo pieno che produce 200000 di PLV

PLV=200000 euro

ULA=1 

prenderebbe il 100% del contributo (da definire)

due persone a tempo pieno che producono 500000 di PLV

PLV=500000 euro

ULA=2

prenderebbero il contributo solo sui primi 400000 euro di PLV

questo meccanismo porterebbe a mettere un cap oltre il quale le aziende non hanno necessità di aiuti (nell'esempio: 200000) e si punterebbe alla redistribuzione del reddito in base al numero di addetti della stessa (nel primo caso 1 addetto, nel secondo caso 2 addetti)

Rimangono ovviamente da definire la soglia cap e se utilizzare la ULA o un indice basato su ULA (esempio: 1 persona = 1 ULA e se hai altre 5 persone allora + 1 ULA, e via discorrendo)

Sul sistema attuale, vedendo la direzione dell'Europa che vuole il 50% dei terreni in Bio entro il 2050, serve necessariamente investire su questa misura ma come detto, non si riuscirà a produrre abbastanza (a parte l'ingresso di OGM o TEA).

Servirebbero decisioni più importanti su alcune misure vagliate solo da alcune regioni come cover crop e aumento della sostanza organica nei terrreni

Come ha detto Frascarelli: abbiamo ancora fino ad autunno per proporre le nostre idee magari via CAA prima che decida ogni singolo stato le misure che vuole attuare.

Cosa possiamo proporre? ovviamente non vale l'aiuto al sostegno dei prezzi (vietato dalle regole del mercato)

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10 ore fa, Simone 83 ha scritto:

Concordo pienamente sul discorso greening e ristoppio.

Per quanto riguarda invece le nuove menate come il QdC elettronico, quello non è un'idea partorita dai geni nostrani?

Unione Europea ha detto entro il 2026 QdC elettronico ma per l'UE bastavano fitofarmaci e concimi, mentre l'Italia ha inserito anche tutte le altre operazioni colturali... perchè dobbiamo fare gli splendidi...

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Ho seguito un intervento del prof Frascarelli dove diceva che si deve abbandonare l'idea dell'ettaro come unità di misura per i contributi ma si deve pensare ad altri indicatori (e anche questi hanno i loro limiti) o un mix degli stessi.
In particolare si parla di ULA (unità lavorativa annua).
Secondo me si potrebbe considerare un mix di indicatori tipo PLV/ULA dove appunto c'è un cap al massimo; faccio un esempio numerico ma non esaustivo:
Se mettessimo un cap a 200000 per esempio una persona a tempo pieno che produce 200000 di PLV
PLV=200000 euro
ULA=1 
prenderebbe il 100% del contributo (da definire)
due persone a tempo pieno che producono 500000 di PLV
PLV=500000 euro
ULA=2
prenderebbero il contributo solo sui primi 400000 euro di PLV
questo meccanismo porterebbe a mettere un cap oltre il quale le aziende non hanno necessità di aiuti (nell'esempio: 200000) e si punterebbe alla redistribuzione del reddito in base al numero di addetti della stessa (nel primo caso 1 addetto, nel secondo caso 2 addetti)
Rimangono ovviamente da definire la soglia cap e se utilizzare la ULA o un indice basato su ULA (esempio: 1 persona = 1 ULA e se hai altre 5 persone allora + 1 ULA, e via discorrendo)
Sul sistema attuale, vedendo la direzione dell'Europa che vuole il 50% dei terreni in Bio entro il 2050, serve necessariamente investire su questa misura ma come detto, non si riuscirà a produrre abbastanza (a parte l'ingresso di OGM o TEA).
Servirebbero decisioni più importanti su alcune misure vagliate solo da alcune regioni come cover crop e aumento della sostanza organica nei terrreni
Come ha detto Frascarelli: abbiamo ancora fino ad autunno per proporre le nostre idee magari via CAA prima che decida ogni singolo stato le misure che vuole attuare.
Cosa possiamo proporre? ovviamente non vale l'aiuto al sostegno dei prezzi (vietato dalle regole del mercato)

A mio avviso c’è da stabilire delle regole che vadano in 3 direzioni: 1) mi devi pagare perché come agricoltore sto stoccando carbonio a fronte di trasporti/industria che non può farlo. In più se rispetto a un’altra azienda agricola ho un impatto più basso (LCA) devo guadagnare di più. 2) no aiuti all’ettaro perché sappiamo tutti le diseguaglianze che ci possono essere, ma un incentivo rispetto ai costi che si devo sostenere (il mais il prezzo è uguale ovunque nel mondo/europa, peccato che quello che spendo in affitto io per 1ha, in altre zone ci affitti 100ettari). 2 non serve incentivo al prezzo ma ratificare nella pac che sotto un minimo NON può essere pagato, la classica redistribuzione del valore che però è come fosse un “salario minimo”. Poi sta all’agricoltore riuscire a produrre di più o con meno spese . Perché sicuramente in Italia siamo troppo sparpagliati in piccole aziende e se il costo viene fatto prendendo ettaraggi importanti, viene da sé che ci si deve unire


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13 ore fa, Niky199 ha scritto:

50% superficie bio è pura idiozia a meno di non convertire tutto a pascoli o produrre una frazione di adesso

Toscana siamo al 37 ci siamo già portati avanti.... 

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