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Buonasera a tutti, mi sono appena iscritto su questo fantastico forum, che a dire il vero osservavo già da un pò, quindi perdonatemi se dico un pò di castronerie, che vi faranno accapponare la pelle!!!

Premetto che ho letto un pò il vademecum, ma questo non vuol dire che non commetterò sbagli...

In pratica la questione è questa: Io vivo in calabria, precisamente a San Giovanni in fiore, in Sila, ed avendo un appezzamento terriero in località vallepiccola di circa 2500mq, molto pianeggiante e perennemente esposto al sole, avevo deciso di fare un piccolo fragoleto.

I requisiti del mio terreno sembrano esserci tutti credo...:

terreno a dire il vero un pò argilloso, perdonatemi la povertà delle parole in pratica la terra è nera bella scura!?!?!?!:cheazz:

Come detto vi è un'esposione perenne al sole ed è in pianura, il solo mio problema riguarda l'altitudine a cui questo fragoleto andrà a sistemarsi circa 1200m.

Premetto anche che vorrei fare un impianto "semplice" magari senza tunnel, ma con la pacciamatura e magari sistema di irrigazione a goccia per non favorire il ristagno idrico.

Dite che la fragola sopporterà bene il freddo Silano e secondo voi che produzioni avrò? Scaricandomi un pò di materiale su come si produce la fragola ho visto che il periodo di produzione lo si ha da Maggio a Settembre, come mai se ne trovano pure adesso nei negozi? Sono di importazione?

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Certamente, il piu' delle volte sono di origine spagnola.

Ricordo che mio zio (scomparso da qualche anno) aveva un piccolo appezzamento coltivato a fragoline, quelle piccole, molto ricercate perche' particolarmente gustose, aveva come clienti dei negozi di fruttivendoli del centro e alcune pasticcerie.

Rivedo ancora lo zio che con cura estrema le accudiva, credo che abbiano certo bisogno di irrigazione, ma non di un sole estremamente forte e certamente patiscono il freddo.

Scusami se le info sono poche, da chi non ne ha che solo un ricordo ;)

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  • 2 settimane dopo...

Innanzitutto ho provveduto a spostare la discussione nelle sezione "colture arboree"; sembrerà strano ma è considerata una specie arborea. Il fusto è infatti trasformato in un rizoma, il meglio conosciuto stolone.

 

La fragola è una specie molto duttile, in virtù del variabilissimo fabbisogno il freddo, è possibile coltivarla a moltissime latitudine, spaziando dalla Scandinavia al Sud Africa. Il fabbisogno in freddo necessitante alle gemme affinché escano dalla fase di quiescenza e pertanto vadano a fiore, varia infatti da 700 a 1000 ore. *1

La fioritura è tanto anticipata, quanto prima viene soddisfatto il monte ore; ciò permette di dilatare enormemente il calendario di raccolta, sfruttando sia le naturali condizioni ambientali, sia forzature in serra.

 

Classificazione delle cultivar

 

  • Univere (brevidiurne): Differenziano i fiori quando le giornate presentano meno di 12 ore di luce (giorno corto). Ovvero il periodo intercorrente tra fine estate e primavera. In condizioni di giorno lungo le gemme differenziate vegetano ed emettono stoloni. Per questo motivo la durata utile del periodo di raccolta sarà correlato al periodo di differenziazione, si avranno pertanto a latitudini settentrionali anche solo 30 gg di raccolta, mentre a paralleli più settentrionali la raccolta può protrarsi anche di 3-4 mesi.
  • Rifiorenti (longidiurne e neutrodiurne): differenziano gemme nei giorni lunghi, ovvero caratterizzati da luce per più di 14 ore. Producono pertanto da primavera all'autunno. A causa di ciò non differenziano gemme vegetative, rendendone difficile la propagazione per stolone; si ricorre pertanto a divisione del ceppo con rese molto basse. Le neutrodiurne differenziano indipendentemente da giorno corto e lungo.

 

Tipologie di piante

 

  • Piante frigoconservate: a marzo viene impiantato il vivaio, durante l'estate si ha il completo sviluppo degli stoloni. In inverno vengono estirpate e selezionate le piante; le stesse verranno poi frigoconservate fino al momento della vendita.
  • Piante A +: seguono lo stesso processo delle piante frigoconservate ma, durante l'estate si ha l'eliminazione delle piante madri, la disposizione manuale delle catene stolonifere, l'eliminazione delle piante piccole. Tutto questo porta alla produzione di piante generalmente più grosse e sviluppate, adatte soprattutto per coltivazioni fuori suolo.
  • Trayplant: dopo ingrossamento post-vivaio, le piante vengono poste in contenitori alveolari di 7-8 cm di diametro, su torba e trattate con fertirrigazione. Si ottengono piante sviluppate, vigorose, adatte per produzioni di alta gamma, specie fuori suolo in Nord Europa. Sono impianti precoci, sicuri, costosi, non sempre producono alta qualità
  • Waiting Bed:sono piante di grosso calibro, ottenute ripicchettando piante frigoconservate a fine giugno, ad una densità di 120-180.000 piante/ha. Rispetto alle piante A +, presentano generalmente produzioni più elevate, dovute ad un numero maggiore di gemme, conferito da un'attività vegetativa più prolungata.
  • Cime radicate:si ottengono dalla parti terminali delle catene stolonifere, prelevate e messe a radicare su torba. Grazie ad una rapida radicazione, 20-30 giorni, permettono di trapianti tardivi.
  • Piante fresche: i vivai vengono estirpati da metà ottobre ed il materiale viene messo a dimora senza conservazione frigorifera.

 

Le tipologie di coltivazione sono innumerevoli, sia per le soluzioni da campo aperto, sia per quelle da coltura forzata. Indicativamente il numero di piante per ettaro cade nella forbice di 40-55.000 piante per ettaro, con produzioni di 10-30 t/ha.

La coltura della fragola, nonostante le apparenze, spazia da livelli tecnologici basilari, fino ad arrivare ad impianti particolarmente avanzanti, con conseguenti alti costi. Specie a livello di vivaismo, le operazioni per l'ottenimento delle varie tipologie di piante sono innumerevoli e per nulla scontate, dove nonostante la massiccia meccanizzazione sono ancora presenti numerosi passaggi manuali. Indicativamente da 1 ettaro di vivaio si ottengono anche 600.000 piante, pertanto con un rapporto rispetto al campo aperto, maggiore di 1:10.

 

*1: indicativamente il monte ore viene calcolato, sommando le ore ove la temperatura registrata è inferiore ai +7 °C.

 

Vivaio di fragole:

 

066.GIF

 

Piante madri:

 

moltiplicazione_piante_madri_460.JPG

 

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Io personalmente non ne ho ma da me ce ne sono tantissime(tutti i piccoli frutti in generale),vengono coltivate dal fondo valle fino 1200 sicuri forse anche piu,tutte rigorosamente in serra,gli impianti a terra sono spariti da anni ormai,ci sono solo piante alte,che vengono messe a dimora anno per anno,in pratica finita la stagione viene buttato via tutto,utilizzatissima e' la fertirrigazione.Da noi i piccoli frutti posso dire che sono diventati famosi e diffusi anche grazie al consorzio che li commercializza,sant'orsola www.santorsola.com .te lo sconsiglio di fare un impianto a terra,e vista l'altezza secondo me va fatta sotto serra.Potresti in alternativa valutare di mettere mirtilli,coperti con rete antigrandine.se sei interessato potresti contattare direttamente il consorzio che c'e' da noi,in quanto so che stanno cercando di coltivare piccoli frutti in sicilia e calabria.

Modificato da dadorex
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  • 3 settimane dopo...
  • 1 anno dopo...

Stessa domanda dell'utente luigi,piu' o meno le condizioni sono simili,piccolo appezzamento di terreno ,2,5 ha ,altezza 400 mt,condizioni climatiche piu' calde,terreno leggermente argilloso, l'unico dubbio è la natura del terreno ,non è in piano almeno la parte centrale di esso, ma c'e' una leggera collinetta 4-5% di pendenza,questo puo' essere una limitazione?:cheazz:

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  • 1 anno dopo...

    Le tipologie di coltivazione sono innumerevoli, sia per le soluzioni da campo aperto, sia per quelle da coltura forzata. Indicativamente il numero di piante per ettaro cade nella forbice di 40-55.000 piante per ettaro, con produzioni di 10-30 t/ha.
    La coltura della fragola, nonostante le apparenze, spazia da livelli tecnologici basilari, fino ad arrivare ad impianti particolarmente avanzanti, con conseguenti alti costi. Specie a livello di vivaismo, le operazioni per l'ottenimento delle varie tipologie di piante sono innumerevoli e per nulla scontate, dove nonostante la massiccia meccanizzazione sono ancora presenti numerosi passaggi manuali. Indicativamente da 1 ettaro di vivaio si ottengono anche 600.000 piante, pertanto con un rapporto rispetto al campo aperto, maggiore di 1:10.
 
quindi un impianto fuori terra dovrebbe produrre di più?se la proporzione è 1 a 10 dovrebbe arrivare a 100 t di prodotto a ettaro.sbalgio?

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quindi un impianto fuori terra dovrebbe produrre di più?se la proporzione è 1 a 10 dovrebbe arrivare a 100 t di prodotto a ettaro.sbalgio?

 

Attenzione, il vivaio serve solo per fare piante..

 

Ho visto qualche vivaio fuoriterra, uno spettacolo!

 

A mio parere la coltivazione a terra non è adatta a coltivazioni importanti..

 

 

ciao

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però mi pare di capire che le produzioni fuori terra siano più produttive.certo bisogna vedere se questa produzione maggiore giustifica i costi più elevati.vedremo...intanto mi piacerebbe sapere che resa hanno questi allevamenti fuori terra.

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dipende moltissimo da quanti "cicli" di coltivazione fai..

 

in campo aperto arrivi anche a 400 quintali ad ettaro, certo che per averne un ettaro ce ne vuole di manodopera..

 

per i costi che mi avevi chiesto tempo fa ti ho mandato un mp..

 

 

ciao

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quindi un impianto fuori terra dovrebbe produrre di più?se la proporzione è 1 a 10 dovrebbe arrivare a 100 t di prodotto a ettaro.sbalgio?

Hai inteso male. I numeri, indicativi, riportati si riferiscono al numero di piante non alla produzione.

D'altronde è anche normale, se ci volesse 1 ha di vivaio per produrre le piante necessarie per un impianto di 1 ha, sarebbe improponibile.

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approfitto di questa discussione per chiedere un piccolo consiglio.......ogni anno mi metto un po di fragole per consumo personale e di solito non ci metto nessun aiuto di concimi ecc solo un po di letame..... quest anno faccio l' agricoltore intensivo :coolsmiley: e ci ho messo un po di urea durante lo sviluppo della piantina, adesso che ci sono i frutti verdi che concime consigliate ??? ancora un po di urea o magari il 20-20-20 che uso per gli ulivi puo andare ?????

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  • 11 anni dopo...

Buongiorno a tutti!! 

Mi chiamo Mattia, sono un ragazzo di 22 anni e ho da pochissimo iniziato un mio piccolo orticello in terrazzo!!

Per ora ho solo preso delle piante di Fragola, le ho già travasate e messe in un vaso 20x60 in un terreno universale.

Data la mia inesperienza, mi sono messo a cercare online alcune informazioni e consigli utili, e ho scoperto che la pacciamatura è importantissima!!!

Ed è qui che mi occorre il vostro aiuto hahah: quale tipo di pacciamatura sarebbe più adatta alle fragole (nel vaso)? Ho visto che si usa o la paglia o i teli appositi o altri materiali, voi cosa mi consigliate?

E per quanto riguarda l’innaffiatura (io uso un semplicissimo innaffiatoio trovato in casa) posso bagnare direttamente la pacciamatura? Anche se si tratta del telo?

E ultimissime domanda che vi vorrei fare:

Quante volte dovrei bagnare le piantine? perché su internet ho trovato pareri contrastanti, c’è chi dice che va innaffiata ogni mattina e chi dice che va bagnata ogni 3/4 giorni, voi cosa dite??

Grazie mille per tutto in anticipo!! E se avete qualche consiglio in generale in più mi aiutereste tantissimo, grazie mille davvero!!!

Mattia

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  • 3 settimane dopo...
Il 20/05/2024 at 15:06, Tia ha scritto:

Buongiorno a tutti!! 

Mi chiamo Mattia, sono un ragazzo di 22 anni e ho da pochissimo iniziato un mio piccolo orticello in terrazzo!!

Per ora ho solo preso delle piante di Fragola, le ho già travasate e messe in un vaso 20x60 in un terreno universale.

Data la mia inesperienza, mi sono messo a cercare online alcune informazioni e consigli utili, e ho scoperto che la pacciamatura è importantissima!!!

Ed è qui che mi occorre il vostro aiuto hahah: quale tipo di pacciamatura sarebbe più adatta alle fragole (nel vaso)? Ho visto che si usa o la paglia o i teli appositi o altri materiali, voi cosa mi consigliate?

E per quanto riguarda l’innaffiatura (io uso un semplicissimo innaffiatoio trovato in casa) posso bagnare direttamente la pacciamatura? Anche se si tratta del telo?

E ultimissime domanda che vi vorrei fare:

Quante volte dovrei bagnare le piantine? perché su internet ho trovato pareri contrastanti, c’è chi dice che va innaffiata ogni mattina e chi dice che va bagnata ogni 3/4 giorni, voi cosa dite??

Grazie mille per tutto in anticipo!! E se avete qualche consiglio in generale in più mi aiutereste tantissimo, grazie mille davvero!!!

Mattia

Ciao Mattia, non sono esperto di pacciamatura su piante in vaso, ma secondo me potresti procedere semplicemente con della paglietta. Il telo è piu consigliato su campo rispetto al vaso. Per l'irrigazione dipende, avendo poche piante da gestire e irrigando con innaffiatoio potresti irrigare la mattina e il giorno successivo controllare la terra e le piante e verificare se urge una seconda irrigazione o può aspettare alla mattina successiva. Ogni situazione ha un suo modo di procedere diverso, magari nel tuo caso per temperatura, irraggiamento solare e umidità può andar bene un'irrigazione giornaliera o un'irrigazione ogni 3 giorni

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  • 1 mese dopo...
Il 20/05/2024 at 15:06, Tia ha scritto:

Buongiorno a tutti!! 

Mi chiamo Mattia, sono un ragazzo di 22 anni e ho da pochissimo iniziato un mio piccolo orticello in terrazzo!!

Per ora ho solo preso delle piante di Fragola, le ho già travasate e messe in un vaso 20x60 in un terreno universale.

Data la mia inesperienza, mi sono messo a cercare online alcune informazioni e consigli utili, e ho scoperto che la pacciamatura è importantissima!!!

Ed è qui che mi occorre il vostro aiuto hahah: quale tipo di pacciamatura sarebbe più adatta alle fragole (nel vaso)? Ho visto che si usa o la paglia o i teli appositi o altri materiali, voi cosa mi consigliate?

E per quanto riguarda l’innaffiatura (io uso un semplicissimo innaffiatoio trovato in casa) posso bagnare direttamente la pacciamatura? Anche se si tratta del telo?

E ultimissime domanda che vi vorrei fare:

Quante volte dovrei bagnare le piantine? perché su internet ho trovato pareri contrastanti, c’è chi dice che va innaffiata ogni mattina e chi dice che va bagnata ogni 3/4 giorni, voi cosa dite??

Grazie mille per tutto in anticipo!! E se avete qualche consiglio in generale in più mi aiutereste tantissimo, grazie mille davvero!!!

Mattia

Usa ricci di legno cerca un falegname e ti fai dare un bel bustone di solito li regalano per innaffiare devi impare a gestire le piante metti le dita sotto la pacciamatura che farai e il terreno lo devi quasi sempre sentire con lo stesso grado di umidità cioè cerco di spiegarmi metti le dita sotto la pacciamatura se il terreno lo senti umido ok se lo senti quasi che lo spresci ed esce acqua fermati e se lo senti secco innaffia in tutto ciò osserva sempre la pianta se è vigorosa se è moscia se la vedi con le foglie ruvide insomma prima esperienza e devi diventare un buon osservatore " le risposte diverse che trovi vengono da esperienze diverse ecco perché trovi pareri discordanti....

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