CultivarSé Inviato 11 Dicembre 2023 Condividi Inviato 11 Dicembre 2023 Il 11/12/2023 at 18:36, Steu93 ha scritto: Esempio: loiessa consociata a veccia villosa. Mi dicono che a volte, a seminare assieme, la prima prende il sopravvento sulla seconda - credo perché sia stata seminata troppo presto. Dunque c'è forse la necessità di seminare la loiessa più tardi, dopo metà ottobre; e seminare la veccia prima: seconda metà di settembre. Pianura Padana ovviamente. Altro esempio: poniamo orzo foraggero e veccia villosa consociate. Credo che la veccia villosa vada seminata "per tempo"; perché altrimenti l'orzo, anche seminato a metà novembre, ai primi caldi rischia di saltarle sopra. La veccia ci mette tempo ad ingranare. Però si avvinghia: grosso vantaggio. Coi trifogli forse c'è meno margine di "errore" nel tempismo, e c'è da stare più attenti alla dose di semina della graminacea. Tutte queste conoscenze sono andate perse: nessuno sa più fare queste cose nella mia zona. Si sperimenta a casaccio e prima o poi si ritroveranno - per carità! Ma partire da qualche base è meglio che da 0... Espandi No per niente, certo che la veccia villosa prende il sopravvento, orzo e loietto sono piante rapide veloci e non sono dei colossi. Lo si fa apposta perchè serve massa e coprire il terreno. A me questa estate avevano dato una soia lunga, due sorghi alti e due vigne cinesi tipo fagiolino all'occhio.... hai voglia che massa che fanno e le vigne continuano a crescere fino all'autunno. Capita anni che trinci il sovescio con la trincia pena bruciare scatole e cinghie dei trinciastocchi. E'm normale serve massa. Però se fa un periodo giusto basta che secchi due o tre giorni, a contatto col terreno si vede subito che inizia ad essere decomposta almeno sui mie terreni che mangiano tutto. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CultivarSé Inviato 11 Dicembre 2023 Condividi Inviato 11 Dicembre 2023 Il 11/12/2023 at 18:03, superbilly1973 ha scritto: anche io sono tentato da mettere un favino e veccia però favino non me ne rimane per fare eco 5 e quindi o faccio "incolto" con trifoglio fino al 30 giugno oppure semino trifogli vari per eco 5 da lasciare al 30 ottobbre e poi si vede cosa ne viene fuori perchè tenere un incolto così a giugno con elevato rischio di incendi non è che sia una genialata dalle mie parti. Sono fortunato perchè avrei canale, carciofo, strada foraggio e solo grano da un lato vicino. Espandi La normativa dice che lo sfalcio va fatto a fioritura conclusa della maggioranza delle piante perchè si presume che poi vadano anche su altre specie anche spontanee.... non dice piante a vita. In pratica si usa quel che era il Prato fiorito poi che fai fienaccio fieno duro si intende o che uno trinci poi le essenze ripartono e rifioriscono ed essendo miscugli hanno fioriture diverse in tempi diversi oppure chi viene terminata e chi va avanti poi chiaro che il termine 30 ottobre o poco prima è per permettere le semine autunno-vernine. Della faccenda non so se hanno accettato di riconsiderare la Facelia nel discorso o resta solo come pianta da sovescio-cover. 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Steu93 Inviato 12 Dicembre 2023 Condividi Inviato 12 Dicembre 2023 Il 10/12/2023 at 12:51, ansimoni ha scritto: https://www.padanasementi.com/prodotto/nitrofert/ io ho seminato questo l'anno scorso (2022) ad inizio settembre e l'ho terminato in marzo con 3 litri di platinum (12 €/lt); purtroppo non ho fatto analisi dei benefici specificii, ma di massa ne avevano fatta molta tutte due le essenze. Chiaramente non ho ripetuto quest'anno perchè più di 100 €/ha di seme più la semina e la terminazione sono totalmente fuori budget, almeno per le miei benefici e relative produzioni Espandi Eh bisogna trovare il modo di farsi il seme della veccia villosa... Vedo da documenti francesi del metodo MERCI di una 15ina di anni fa che a suo tempo non costava una cippa in Francia. Ora tra inflazione fisiologica, ma soprattutto il fatto che le cover-crop sono un nuovo business sementiero in Italia, verremo spennati di sicuro. Magari in Francia se le facevano a mo' di cooperativa.... Sarebbe la soluzione ideale del resto! Viva la collaborazione! 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CultivarSé Inviato 12 Dicembre 2023 Condividi Inviato 12 Dicembre 2023 Il 12/12/2023 at 16:58, Steu93 ha scritto: Eh bisogna trovare il modo di farsi il seme della veccia villosa... Vedo da documenti francesi del metodo MERCI di una 15ina di anni fa che a suo tempo non costava una cippa in Francia. Ora tra inflazione fisiologica, ma soprattutto il fatto che le cover-crop sono un nuovo business sementiero in Italia, verremo spennati di sicuro. Magari in Francia se le facevano a mo' di cooperativa.... Sarebbe la soluzione ideale del resto! Viva la collaborazione! Espandi Molti ci hanno tentato ma è un lavoro di merda perchè la veccia tutte le veccie sono assai lunghe e naturalmente si impastano tutte a terra, bisogna semnarle con due o più piante che fanno da stampella e da palo, solitamente si usa una colza alta affinchè funga da rete di crescita. La veccia è ben lunga si va tranquillamente a fine luglio o agosto e spesso spappolata a terra. Per fare si fa ma è bella lunga, va vagliata bene bene, pulita e poi si vede che caspita di germinabilità avrà. I primi anni si fa poi ovvio si hanno sempre problemi e la veccia che scappa è veramente infestante, un simil crodo. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
B155B Inviato 12 Dicembre 2023 Condividi Inviato 12 Dicembre 2023 Mi pare che la discussione stia imboccando un vicolo cieco: tutta teoria e niente sperimentazione. Personalmente sono anni che per un motivo o per l'altro semino da sovescio e nei post indietro certamente compaiono mie discussioni con commenti, foto, e quant'altro: nulla di rigoroso o scientifico, ma certamente dovrebbe aiutare chi si cimenta a non partire da zero. Detto ciò: - ricordo che la consociazione è preferibile (uno aiuta l'altro) e vari testi lo dimostrano - pensare di seminare in due momenti diversi le due specie (esempio orzo e veccia) è utopico, già tanto se si trova il momento giusto per farlo una volta! - nel caso di successione a riso (unico caso che mi interessi), prima si semina e meglio cresce il sovescio: considerando i miei tempi di semina-maturazione-taglio del riso è già tanto se riesco a farlo nella prima decade di ottobre per cui bisogna programmare il sovescio dove si può entrare in campo prima. Se poi fa un novembre che sembra aprile tutto va bene, ma non è la regola. - secondo me dopo un sovescio ben riuscito non è pensabile di fare minima lavorazione, troppi residui da interrare a poca profondità: oltretutto trinciare aiuta anche se se ara. In affinatura del terreno (con rotante ad esempio) ce ne si rende conto subito. - il seme di veccia villosa (la specie più indicata in risaia per apportare N) costa molto, circa 3€/kg. Anche io ho pensato di auto produrmelo in un piccolo incolto vicino l'azienda, ma lessi che la tecnica prevede la falciatura, andanatura, e poi quando secca, trebbiatura con pickup: e qui sta il problema perchè il mio terzista non ha il pickup per la trebbia (stai certo che non lo va a comprare per me). - quanto detto fin'ora lo può apprendere e affinare chiunque con la pratica, la vera incognita ad oggi per me è capire QUANDO, in funzione delle varie condizioni al contorno, c'è il rilascio dei nutrienti catturati. E qui secondo me non c'è nessuno che sa dare delle indicazioni chiare e certe: è tutto una stima, un sentimento. E' su questo punto più che su di altri serve lavoro. @Steu93 se accetti un consiglio allora ti dico buttati, fai una prova anche in piccolo (magari con i miei spunti eviti errori che io invece ho dovuto fare), così ti togli tante domande. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CultivarSé Inviato 12 Dicembre 2023 Condividi Inviato 12 Dicembre 2023 Il 12/12/2023 at 21:47, B155B ha scritto: Mi pare che la discussione stia imboccando un vicolo cieco: tutta teoria e niente sperimentazione. Personalmente sono anni che per un motivo o per l'altro semino da sovescio e nei post indietro certamente compaiono mie discussioni con commenti, foto, e quant'altro: nulla di rigoroso o scientifico, ma certamente dovrebbe aiutare chi si cimenta a non partire da zero. Detto ciò: - ricordo che la consociazione è preferibile (uno aiuta l'altro) e vari testi lo dimostrano - pensare di seminare in due momenti diversi le due specie (esempio orzo e veccia) è utopico, già tanto se si trova il momento giusto per farlo una volta! - nel caso di successione a riso (unico caso che mi interessi), prima si semina e meglio cresce il sovescio: considerando i miei tempi di semina-maturazione-taglio del riso è già tanto se riesco a farlo nella prima decade di ottobre per cui bisogna programmare il sovescio dove si può entrare in campo prima. Se poi fa un novembre che sembra aprile tutto va bene, ma non è la regola. - secondo me dopo un sovescio ben riuscito non è pensabile di fare minima lavorazione, troppi residui da interrare a poca profondità: oltretutto trinciare aiuta anche se se ara. In affinatura del terreno (con rotante ad esempio) ce ne si rende conto subito. - il seme di veccia villosa (la specie più indicata in risaia per apportare N) costa molto, circa 3€/kg. Anche io ho pensato di auto produrmelo in un piccolo incolto vicino l'azienda, ma lessi che la tecnica prevede la falciatura, andanatura, e poi quando secca, trebbiatura con pickup: e qui sta il problema perchè il mio terzista non ha il pickup per la trebbia (stai certo che non lo va a comprare per me). - quanto detto fin'ora lo può apprendere e affinare chiunque con la pratica, la vera incognita ad oggi per me è capire QUANDO, in funzione delle varie condizioni al contorno, c'è il rilascio dei nutrienti catturati. E qui secondo me non c'è nessuno che sa dare delle indicazioni chiare e certe: è tutto una stima, un sentimento. E' su questo punto più che su di altri serve lavoro. @Steu93 se accetti un consiglio allora ti dico buttati, fai una prova anche in piccolo (magari con i miei spunti eviti errori che io invece ho dovuto fare), così ti togli tante domande. Espandi Non no è sperimentata da millenni, ultimamente in Italia abbandonata certo in Germania e Austria no e i biologici la fanno e come specie sovesci. Le cover è diverso, negli Stati Uniti e Canada è un'altre cosa, in Francia si è rivalutata ma in ottica agricoltura di superficie estensiva. Si sa benissimo ma le vie sono vaste i rivoli vanno in 10000 posti. Per il resto sono d'accordissimo con te, ho provato per due anni il classico biada e veccia molto largo e mi son trovato a trinciarlo una volta in due tempi e la seconda con la trincia, la facelia non è stata di meno l'ho trinciata vecchia e già il seme era ripartito alla fine trinciato due volte con masse considerevoli. A fare riso è stata un'impresa perchè seminando in sommersione ho dovuto fare asciutte estreme certo terreni, terrette lo permettono, a ben vedere da noi non è facile trovare tanta argilla superiore al 12% che possa inficiare la respirazione. Da me togli l'acqua in una settimana asciuga tutto essendo la maggior parte in zone non bibule, se vado in zona bassa verso pavia già asciuga molto meno velocemente. Però la sferza di vita arriva ad agosto e non sempre è piacevole. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CultivarSé Inviato 12 Dicembre 2023 Condividi Inviato 12 Dicembre 2023 Il 12/12/2023 at 21:47, B155B ha scritto: Mi pare che la discussione stia imboccando un vicolo cieco: tutta teoria e niente sperimentazione. Personalmente sono anni che per un motivo o per l'altro semino da sovescio e nei post indietro certamente compaiono mie discussioni con commenti, foto, e quant'altro: nulla di rigoroso o scientifico, ma certamente dovrebbe aiutare chi si cimenta a non partire da zero. Detto ciò: - ricordo che la consociazione è preferibile (uno aiuta l'altro) e vari testi lo dimostrano - pensare di seminare in due momenti diversi le due specie (esempio orzo e veccia) è utopico, già tanto se si trova il momento giusto per farlo una volta! - nel caso di successione a riso (unico caso che mi interessi), prima si semina e meglio cresce il sovescio: considerando i miei tempi di semina-maturazione-taglio del riso è già tanto se riesco a farlo nella prima decade di ottobre per cui bisogna programmare il sovescio dove si può entrare in campo prima. Se poi fa un novembre che sembra aprile tutto va bene, ma non è la regola. - secondo me dopo un sovescio ben riuscito non è pensabile di fare minima lavorazione, troppi residui da interrare a poca profondità: oltretutto trinciare aiuta anche se se ara. In affinatura del terreno (con rotante ad esempio) ce ne si rende conto subito. - il seme di veccia villosa (la specie più indicata in risaia per apportare N) costa molto, circa 3€/kg. Anche io ho pensato di auto produrmelo in un piccolo incolto vicino l'azienda, ma lessi che la tecnica prevede la falciatura, andanatura, e poi quando secca, trebbiatura con pickup: e qui sta il problema perchè il mio terzista non ha il pickup per la trebbia (stai certo che non lo va a comprare per me). - quanto detto fin'ora lo può apprendere e affinare chiunque con la pratica, la vera incognita ad oggi per me è capire QUANDO, in funzione delle varie condizioni al contorno, c'è il rilascio dei nutrienti catturati. E qui secondo me non c'è nessuno che sa dare delle indicazioni chiare e certe: è tutto una stima, un sentimento. E' su questo punto più che su di altri serve lavoro. @Steu93 se accetti un consiglio allora ti dico buttati, fai una prova anche in piccolo (magari con i miei spunti eviti errori che io invece ho dovuto fare), così ti togli tante domande. Espandi Bisogna vederla cone un incastro, si può benissimo pare il paciugo che è la non lavorazione, si fa benissimo la semina dentro la massa ma in generale come si diceva per altre colture, essendo colture seminate fitte meglio non tritare. Se si vuole lavorare in acqua va fatto il sistema Riso secondo Natura è il migliore se si vuole simil slottare con i rulli climper e rulli scanalati. La logica vorrebbe il paciugo nelle varie forme se si fa seriamente col residuo in superficie. Lavorare in minima col terreno a vivo meglio anticipare la lavorazione ma slottare seriamente resta un'utopia. Per usarlo si usa tutto poi quale sia il riso migliore per tale tecnica bisogna rivedere al ricambiare anche delle varietà. Col CL Barone in puro sovescio da me si andava da Dio, col Selenio coltivato alla milanese si andava molto bene, poi il discorso diventa la tecnica del riso più che la tecnica della fine sovescio. Io il sovescio lo seminavo anche tardi su stoppia è sempre un prodotto in generale lungo. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ninjarosso Inviato 12 Dicembre 2023 Condividi Inviato 12 Dicembre 2023 Cambiando un po' il tema.... Qualcuno ha esperienza su terreni di serra....ad ortaggi (zucchino), in cui si sono accumulati sali e nutrienti, il mix di specie erbacee da seminare da gennaio fino a luglio per mitigare la situazione suolo, con sovescio, oppure da asportazione perché magari specie da bioaccumulo per poi tirarle via dalla serra? Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Steu93 Inviato 12 Dicembre 2023 Condividi Inviato 12 Dicembre 2023 Il 12/12/2023 at 21:47, B155B ha scritto: Mi pare che la discussione stia imboccando un vicolo cieco: tutta teoria e niente sperimentazione. Personalmente sono anni che per un motivo o per l'altro semino da sovescio e nei post indietro certamente compaiono mie discussioni con commenti, foto, e quant'altro: nulla di rigoroso o scientifico, ma certamente dovrebbe aiutare chi si cimenta a non partire da zero. Detto ciò: - ricordo che la consociazione è preferibile (uno aiuta l'altro) e vari testi lo dimostrano - pensare di seminare in due momenti diversi le due specie (esempio orzo e veccia) è utopico, già tanto se si trova il momento giusto per farlo una volta! - nel caso di successione a riso (unico caso che mi interessi), prima si semina e meglio cresce il sovescio: considerando i miei tempi di semina-maturazione-taglio del riso è già tanto se riesco a farlo nella prima decade di ottobre per cui bisogna programmare il sovescio dove si può entrare in campo prima. Se poi fa un novembre che sembra aprile tutto va bene, ma non è la regola. - secondo me dopo un sovescio ben riuscito non è pensabile di fare minima lavorazione, troppi residui da interrare a poca profondità: oltretutto trinciare aiuta anche se se ara. In affinatura del terreno (con rotante ad esempio) ce ne si rende conto subito. @Steu93 Espandi Ti ringrazio per i consigli! Proprio per le ragioni che hai elencato, e per il fatto che d'altra parte cacca animale non ne abbiamo più, sono giunto alla conclusione che senza un po' di rotazione colturale non si riesca ad incastrare decentemente la pratica della concimazione organica in risaia. Anche a seminare in asciutta, si tratta comunque di fare tutto all'ultimo: per fare tanta superficie in asciutta all'ultimo bisogna avere l'azienda sistemata alla grande, anzitutto a livello fondiario. La pratica più veloce è appunto la pacciamatura verde per sfruttare gli erbai - conosco le sue diverse varianti usate in biologico e chi le usa, e io stesso ne ho provata una - ma le varietà sono limitate e spesso ci sono altre limitazioni (tipo l'odore vicino ai centri abitati...). Selenio però va benissimo: è l'ideale per questa pratica. Orzo e triticale si possono tranquillamente seminare a novembre con lo spandiconcime. Io faccio conto di seminare in fretta e furia le leguminose appena mietuto e seminare le graminacee finita la raccolta in generale. In ogni caso bisogna ritornare a fare concimazione organica PESANTE, altrimenti viviamo di rendita sul passato dei nostri terreni e non credo che i nostri figli/nipoti ci ringrazieranno per questo... 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CultivarSé Inviato 13 Dicembre 2023 Condividi Inviato 13 Dicembre 2023 Il 12/12/2023 at 23:26, Ninjarosso ha scritto: Cambiando un po' il tema.... Qualcuno ha esperienza su terreni di serra....ad ortaggi (zucchino), in cui si sono accumulati sali e nutrienti, il mix di specie erbacee da seminare da gennaio fino a luglio per mitigare la situazione suolo, con sovescio, oppure da asportazione perché magari specie da bioaccumulo per poi tirarle via dalla serra? Espandi Bioaccumulo di cosa? Salino o minerale metallico? Il mix per le serre c'è ma solitamente il bioaccumulo viene se si spinge con le sanificazioni del suolo soprattutto trattamenti a vapore spinti alchè passano un sacco di minerali in soluzione circolante del terreno. Ma senza analisi terreno ogni cosa è inutile. Poi zucchino su zucchino o cucurbitacee in generale non è mai una soluzione geniale. Anche solo mettere un mix biofumigante che esiste senza modificare o agire su altre cause non ha senso. Un mix di cruciferre-brassicacee a doc esiste ma non è una panacea, si può benissimo seminare a gennaio in serra o meglio dire tunnel ma non sposta i minerali in circolo. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CultivarSé Inviato 13 Dicembre 2023 Condividi Inviato 13 Dicembre 2023 Il 13/12/2023 at 14:15, CultivarSé ha scritto: Bioaccumulo di cosa? Salino o minerale metallico? Il mix per le serre c'è ma solitamente il bioaccumulo viene se si spinge con le sanificazioni del suolo soprattutto trattamenti a vapore spinti alchè passano un sacco di minerali in soluzione circolante del terreno. Ma senza analisi terreno ogni cosa è inutile. Poi zucchino su zucchino o cucurbitacee in generale non è mai una soluzione geniale. Anche solo mettere un mix biofumigante che esiste senza modificare o agire su altre cause non ha senso. Un mix di cruciferre-brassicacee a doc esiste ma non è una panacea, si può benissimo seminare a gennaio in serra o meglio dire tunnel ma non sposta i minerali in circolo. Espandi Il sodio, compreso di cloro è un sale, il sodio è un metallo vero e proprio. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
superbilly1973 Inviato 14 Dicembre 2023 Condividi Inviato 14 Dicembre 2023 Chiedo qui anche se non è forse la discussione giusta. Ho circa 3 ettari che mi devono soddisfare il 4% incolto, oppure mellifera . Ammettiamo che li dedichi al 4% , al 30 giugno dovrei levare tutto e potrei tentare di fare sorgo. Quindi se lo considero come un sovescio lo dovrei levare con la trincia oppure con la falce o con la trebbia. Cosa potrei mettere in sardegna che mi possa servire a limitare i danni se non guadagnarci qualcosa ? Io stavo pensando a qualcosa che magari riuscendo a raccogliere come seme mi potrebbe servire per anni successivi . Vedevo che avete nominato la veccia. Se la usassi come 4% a fine giugno è matura per essere mietuta? Con cosa la potrei associare ? Nel caso della mellifera invece dovendola lasciare fino a settembre avrebbe senso seminarla insieme ad qualche trifoglio ? E nel caso a fine settembre è mietibile? O è tutto da trinciare e arare sotto? Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Steu93 Inviato 16 Dicembre 2023 Condividi Inviato 16 Dicembre 2023 Il 14/12/2023 at 17:37, superbilly1973 ha scritto: Chiedo qui anche se non è forse la discussione giusta. Ho circa 3 ettari che mi devono soddisfare il 4% incolto, oppure mellifera . Ammettiamo che li dedichi al 4% , al 30 giugno dovrei levare tutto e potrei tentare di fare sorgo. Quindi se lo considero come un sovescio lo dovrei levare con la trincia oppure con la falce o con la trebbia. Cosa potrei mettere in sardegna che mi possa servire a limitare i danni se non guadagnarci qualcosa ? Io stavo pensando a qualcosa che magari riuscendo a raccogliere come seme mi potrebbe servire per anni successivi . Vedevo che avete nominato la veccia. Se la usassi come 4% a fine giugno è matura per essere mietuta? Con cosa la potrei associare ? Nel caso della mellifera invece dovendola lasciare fino a settembre avrebbe senso seminarla insieme ad qualche trifoglio ? E nel caso a fine settembre è mietibile? O è tutto da trinciare e arare sotto? Espandi Un ragazzo della mia zona che ho ho conosciuto lo scorso anno che fa mais, mi diceva che per il set-aside mette veccia villosa in purezza e poi appunto a fine giugno ci semina mais. Ora non vorrei dire cazzate, di mais ne so quasi nulla, ma mi pare che risparmiasse 2/3 di azoto minerale. Conta che la veccia villosa a quel punto può sfiorare i 300 kg/ha di azoto TOTALE. Poi i tempi di cessione sono un'altra storia. Di sicuro se vuoi massimizzare la cessione al mais devi trinciarla. A quello stadio puoi addirittura rullare con crimper la veccia e seminarci dentro il mais su sodo avere la veccia come pacciamatura anti-infestantj: è un classico del mais biologico in semina diretta: il periodo è quello: seconda metà di giugno. Seme a settembre di quali essenze non saprei... Seme veccia villosa: no in quel periodo almeno qui al nord iniziano a maturare i baccelli dei fiori più bassi. Dunque no: non puoi farci il seme. Seguo con interesse per il discorso sull'Ecoschema 5, anch'io mi chiedevo le essenze più adatte a sgomitare in mezzo alle infestanti. E sopra tutte la rampicanti, perché appunto ci si arrampicano sopra: vecce, cicerchie, vigna etc. . Ho delle zone incolte su cui pago l'affitto e in cui cresce solo sorghetta. Mi piacerebbe provare. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CultivarSé Inviato 16 Dicembre 2023 Condividi Inviato 16 Dicembre 2023 Il 16/12/2023 at 19:27, Steu93 ha scritto: Un ragazzo della mia zona che ho ho conosciuto lo scorso anno che fa mais, mi diceva che per il set-aside mette veccia villosa in purezza e poi appunto a fine giugno ci semina mais. Ora non vorrei dire cazzate, di mais ne so quasi nulla, ma mi pare che risparmiasse 2/3 di azoto minerale. Conta che la veccia villosa a quel punto può sfiorare i 300 kg/ha di azoto TOTALE. Poi i tempi di cessione sono un'altra storia. Di sicuro se vuoi massimizzare la cessione al mais devi trinciarla. A quello stadio puoi addirittura rullare con crimper la veccia e seminarci dentro il mais su sodo avere la veccia come pacciamatura anti-infestantj: è un classico del mais biologico in semina diretta: il periodo è quello: seconda metà di giugno. Seme a settembre di quali essenze non saprei... Seme veccia villosa: no in quel periodo almeno qui al nord iniziano a maturare i baccelli dei fiori più bassi. Dunque no: non puoi farci il seme. Seguo con interesse per il discorso sull'Ecoschema 5, anch'io mi chiedevo le essenze più adatte a sgomitare in mezzo alle infestanti. E sopra tutte la rampicanti, perché appunto ci si arrampicano sopra: vecce, cicerchie, vigna etc. . Ho delle zone incolte su cui pago l'affitto e in cui cresce solo sorghetta. Mi piacerebbe provare. Espandi Ecoschema 5 da una serie di indicazioni, la copertura fiorale non deve essere eterna, da una lista delle specie e da delle prescrizioni. Finita la fioritura si trincia o si taglia poi come in spirito Pac da fine settembre si riparte per le autunno-vernine. Questione mais mi sembra di sentire le favole che raccontavano gli istituti caseri di mantova che coltivavano, pretendevano di coltivare mais in continuo e solo con gli organici zootecnici, fisiologicamente e biologicamente una mezza caccata. Pura veccia non la consiglio a nessuno ma una super veccia bè sono i batteri e il clima a fare azoto non la veccia in sè che fa ma non è in grado di gestire la propria morte. Seminare il mais a giugno è fin troppo lunga, quello dell'organico tutto o quasi organico al mais a giugno, i secondi raccolti o gli ostani è una pratica tutta nostra ma non del tutto giusta, una manina di urea bisogna per forza darla ma poi si sa che la liberazione azotata arriva tardi a settembre. Chi fa solitamente mais a giugno solitamente non lo fa da granella ma va a pastone di trincia o trinciato e se si fanno caxxx pazzesche si paga in nitrati e non è piacevole averceli ne in stalla ne nel biogas. La pratica tutto organico si è sempre usata ma non è la panacea, qualcosa va dato in pronta cassa e non è priva di rischi perchè nessuno sa quanto e come l'organico in generale riesce a liberare. Gioca un ruolo fondamentale la genetica e il tipo di masi più che il riso, ci sono geni che regolano gli assorbimenti e la gestione dell'azoto che permettono di utilizzare meglio l'organico e l'azoto in generale, non esiste un ibrido tipo o guida ma nel mondo del mais si sa ed è pianta che reagisce comunque meglio all'organico. Nel caso del riso si complica però a giugno provato, un Baldo o meglio un Cameo tenuto così dice la sua e anche con molta cura un Selenio che va molto bene nel periodo tardo certo con particolare cura. Chiaro che nessuno ha certezza della data e della dose. Comunque sia ogni gestione organica fosse solo la gestione del sed-aside, del maggesse, del recupero dell'incolto, del sovescio o di un concime con e da vivente la decomposizione con mineralizzazione è sempre tarda. Tarda ma continua o meglio duratura anche per anni non è che la sostanza organica sparisce di botto ma è un continuo lavorio. Il mais ha l'effetto apporto degli stocchi che è un bel aiuto per la sostanza organica da considerare un sovescio parziale anche solo la coltura del mais.... no non è solo una miserrima sarchiata. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Steu93 Inviato 16 Dicembre 2023 Condividi Inviato 16 Dicembre 2023 Il 16/12/2023 at 21:38, CultivarSé ha scritto: Ecoschema 5 da una serie di indicazioni, la copertura fiorale non deve essere eterna, da una lista delle specie e da delle prescrizioni. Finita la fioritura si trincia o si taglia poi come in spirito Pac da fine settembre si riparte per le autunno-vernine. Questione mais mi sembra di sentire le favole che raccontavano gli istituti caseri di mantova che coltivavano, pretendevano di coltivare mais in continuo e solo con gli organici zootecnici, fisiologicamente e biologicamente una mezza caccata. Pura veccia non la consiglio a nessuno ma una super veccia bè sono i batteri e il clima a fare azoto non la veccia in sè che fa ma non è in grado di gestire la propria morte. Seminare il mais a giugno è fin troppo lunga, quello dell'organico tutto o quasi organico al mais a giugno, i secondi raccolti o gli ostani è una pratica tutta nostra ma non del tutto giusta, una manina di urea bisogna per forza darla ma poi si sa che la liberazione azotata arriva tardi a settembre. Chi fa solitamente mais a giugno solitamente non lo fa da granella ma va a pastone di trincia o trinciato e se si fanno caxxx pazzesche si paga in nitrati e non è piacevole averceli ne in stalla ne nel biogas. La pratica tutto organico si è sempre usata ma non è la panacea, qualcosa va dato in pronta cassa e non è priva di rischi perchè nessuno sa quanto e come l'organico in generale riesce a liberare. Gioca un ruolo fondamentale la genetica e il tipo di masi più che il riso, ci sono geni che regolano gli assorbimenti e la gestione dell'azoto che permettono di utilizzare meglio l'organico e l'azoto in generale, non esiste un ibrido tipo o guida ma nel mondo del mais si sa ed è pianta che reagisce comunque meglio all'organico. Nel caso del riso si complica però a giugno provato, un Baldo o meglio un Cameo tenuto così dice la sua e anche con molta cura un Selenio che va molto bene nel periodo tardo certo con particolare cura. Chiaro che nessuno ha certezza della data e della dose. Comunque sia ogni gestione organica fosse solo la gestione del sed-aside, del maggesse, del recupero dell'incolto, del sovescio o di un concime con e da vivente la decomposizione con mineralizzazione è sempre tarda. Tarda ma continua o meglio duratura anche per anni non è che la sostanza organica sparisce di botto ma è un continuo lavorio. Il mais ha l'effetto apporto degli stocchi che è un bel aiuto per la sostanza organica da considerare un sovescio parziale anche solo la coltura del mais.... no non è solo una miserrima sarchiata. Espandi @superbilly1973 però chiedeva del sorgo... @superbilly1973A fine settembre della veccia rimane ben poco: tutti i baccelli si saranno già aperti in estate e avrà disseminato ovunque. Infestante tremenda.... Mais bio è chiaro che uno deve arrangiarsi ed è comunque una costruzione di fertilità che arriva da lontano. Non è che la veccia ti sputa metà dell'azoto accumulato durante l'estate. Ma il 30% sì. La produzione contenuta (se non fosse per carenza di nutrienti, lo sarebbe per la semina tardiva e quindi a causa di una varietà meno produttiva) viene compensata dal modico sovrapprezzo del mercato biologico. Che io sappia, colture così mangione in biologico si mettono solo dopo anni di prati miglioratori e relative deiezioni. Come una volta, del resto. Altrimenti è un suicidio. Rivoluzione agricola inglese - ricordo male? Comunque il 30 giugno certo è tardi, tardi anche per il mais su pacciamatura crimpata: dalle date che leggo. Ma qui non si sta parlando di biologico. Sono uscito dal seminato. Servisse almeno a qualcosa questo set-aside del balle. I faunisti l'hanno già smontato. Alla fauna selvatica servono aree complesse, altro che il set-aside di Bruxelles. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
superbilly1973 Inviato 17 Dicembre 2023 Condividi Inviato 17 Dicembre 2023 Non mi sono spegato bene io. Devo gestire circa 3 ettari in irriguo. Posso scegliere tra 3 opzioni. Prima opzione : 4% di set aside gestico con lavorazione e inerbimento "naturale" di un sovescio che potrebbe anche venire sfalciato o mietuto oppure trinciato e messo sotto con aratro e poi sorgo per biogas ai primi di luglio . Quindi un sovescio che a giugno potrebbe essere mietuto o sfalciato, cioè gestito in maniera almeno umana se non produce reddito . Stavo pensando ad un mix di veccia e orzo o trifoglio oppure ditemi voi cosa. Daquel che dite la veccia è meglio che la mieto o che comunque la porti via perchè poi il seme diventa infestante . In effetti ho un campo che seminato a veccia per foraggio non è stato sfalciato e poi lavorato con frangizolle lo ho dovuto diserbare perchè non sarebbe asciugato mai ( terra sabbiosa eh ) in quanto era un tappeto verde. Seconda opzione : eco 5 e quindi mellifera. Anche qui a fine settembre andrei a mietere, sfalciare oppure trincia e aratro o frangizolle se sono in minima lavorazione ( e anche quello è da verificare se il frangizolle è ammesso ) . Dopo andrei a fare grano o orzo, comunque graminacea . La veccia la si esclude perchè se quella che ho frangizollato quest'anno mi ha fatto un casino ed era brutta, figuratevi come mi concia il terreno se cresce in terra buona , e quindi cosa ? Trifogli ? Perchè senape direi proprio di no. Favino non ne troverei di sicuro. Forse qualche pisello foraggero. In questo caso semina quindi sarebbe meglio varietà con seme quasi della stessa dimensione . Terza opzione sempre 4% ma senza semina. Quindi lavorazione ora a dicembre con terra pulita e poi scongiuri che non ci cresca niente centaurea, cocomero asinino, cardo mariano, loietto etc etc . Poi al 30 giugno trincia o fresa e aratro per sorgo. Da verificare se , considerando il set aside del 4% come propedeutico alla coltura estiva, possa quindi prevedere seconda lavorazione per tenere piulito da infestanti. Su questo coldiretti sono possibilisti ma per me sarebbe un controsenso con gli obblighi della pac. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CultivarSé Inviato 17 Dicembre 2023 Condividi Inviato 17 Dicembre 2023 Il 16/12/2023 at 23:34, Steu93 ha scritto: @superbilly1973 però chiedeva del sorgo... @superbilly1973A fine settembre della veccia rimane ben poco: tutti i baccelli si saranno già aperti in estate e avrà disseminato ovunque. Infestante tremenda.... Mais bio è chiaro che uno deve arrangiarsi ed è comunque una costruzione di fertilità che arriva da lontano. Non è che la veccia ti sputa metà dell'azoto accumulato durante l'estate. Ma il 30% sì. La produzione contenuta (se non fosse per carenza di nutrienti, lo sarebbe per la semina tardiva e quindi a causa di una varietà meno produttiva) viene compensata dal modico sovrapprezzo del mercato biologico. Che io sappia, colture così mangione in biologico si mettono solo dopo anni di prati miglioratori e relative deiezioni. Come una volta, del resto. Altrimenti è un suicidio. Rivoluzione agricola inglese - ricordo male? Comunque il 30 giugno certo è tardi, tardi anche per il mais su pacciamatura crimpata: dalle date che leggo. Ma qui non si sta parlando di biologico. Sono uscito dal seminato. Servisse almeno a qualcosa questo set-aside del balle. I faunisti l'hanno già smontato. Alla fauna selvatica servono aree complesse, altro che il set-aside di Bruxelles. Espandi Il sorgo o il mais è quasi simile cambiano le produzioni ma sono simili come periodica e tempistica. Se sei a maggio- giugno fai entrambi, a luglio già vai sul sorgo. 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CultivarSé Inviato 17 Dicembre 2023 Condividi Inviato 17 Dicembre 2023 Il 17/12/2023 at 10:29, superbilly1973 ha scritto: Non mi sono spegato bene io. Devo gestire circa 3 ettari in irriguo. Posso scegliere tra 3 opzioni. Prima opzione : 4% di set aside gestico con lavorazione e inerbimento "naturale" di un sovescio che potrebbe anche venire sfalciato o mietuto oppure trinciato e messo sotto con aratro e poi sorgo per biogas ai primi di luglio . Quindi un sovescio che a giugno potrebbe essere mietuto o sfalciato, cioè gestito in maniera almeno umana se non produce reddito . Stavo pensando ad un mix di veccia e orzo o trifoglio oppure ditemi voi cosa. Daquel che dite la veccia è meglio che la mieto o che comunque la porti via perchè poi il seme diventa infestante . In effetti ho un campo che seminato a veccia per foraggio non è stato sfalciato e poi lavorato con frangizolle lo ho dovuto diserbare perchè non sarebbe asciugato mai ( terra sabbiosa eh ) in quanto era un tappeto verde. Seconda opzione : eco 5 e quindi mellifera. Anche qui a fine settembre andrei a mietere, sfalciare oppure trincia e aratro o frangizolle se sono in minima lavorazione ( e anche quello è da verificare se il frangizolle è ammesso ) . Dopo andrei a fare grano o orzo, comunque graminacea . La veccia la si esclude perchè se quella che ho frangizollato quest'anno mi ha fatto un casino ed era brutta, figuratevi come mi concia il terreno se cresce in terra buona , e quindi cosa ? Trifogli ? Perchè senape direi proprio di no. Favino non ne troverei di sicuro. Forse qualche pisello foraggero. In questo caso semina quindi sarebbe meglio varietà con seme quasi della stessa dimensione . Terza opzione sempre 4% ma senza semina. Quindi lavorazione ora a dicembre con terra pulita e poi scongiuri che non ci cresca niente centaurea, cocomero asinino, cardo mariano, loietto etc etc . Poi al 30 giugno trincia o fresa e aratro per sorgo. Da verificare se , considerando il set aside del 4% come propedeutico alla coltura estiva, possa quindi prevedere seconda lavorazione per tenere piulito da infestanti. Su questo coldiretti sono possibilisti ma per me sarebbe un controsenso con gli obblighi della pac. Espandi Se semini da dicemnbre in la ci sono altre veccie meno terribili. Centaure e cocomero esplosivo, asinino, sono tutte estive per cui nei primi periodi non hai problemi. Il cardo con le minime e le conservative non è che lo controlli al meglio, questa è solo tecnica certo se poi hai i cardeti vicini che non tagliano e non mangiano neppure gli ovini .... auguri. Nulla vieta di mettere insieme pisello almeno due varietà e quel poco favino che trovi, orzo alternativo e un'avena alternativa, mischi con trifoglio alessandrino e via con spandiconcime se vuoi vai con la seminatrice da frumento classica. Avena sativa non le altre. Difficile che se parte scampa qualcosa fino a giugno. La veccia sativa o la veccia pannonica non sono mostri comunque, difficili che a giugno c'è già seme pronto anche luglio difficile sia germinabile. Poi appunto se ari presto ossia dopo pochi giorni che hai trinciato, l'eventuale seme lo interri e muore perchè verde e non prende sole ed è ancora umido. La senape o la colza che te ne frega le distruggi bene e anche presto, in 90-100gg sono trinciabili anche in estate che siano a fiore o con le prime silique fai fuori tutto. Il frangizzolle non è un vero disco pesante inclinato. 2 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Steu93 Inviato 17 Dicembre 2023 Condividi Inviato 17 Dicembre 2023 Il 17/12/2023 at 10:29, superbilly1973 ha scritto: Non mi sono spegato bene io. Devo gestire circa 3 ettari in irriguo. Posso scegliere tra 3 opzioni. Prima opzione : 4% di set aside gestico con lavorazione e inerbimento "naturale" di un sovescio che potrebbe anche venire sfalciato o mietuto oppure trinciato e messo sotto con aratro e poi sorgo per biogas ai primi di luglio . Quindi un sovescio che a giugno potrebbe essere mietuto o sfalciato, cioè gestito in maniera almeno umana se non produce reddito . Stavo pensando ad un mix di veccia e orzo o trifoglio oppure ditemi voi cosa. Daquel che dite la veccia è meglio che la mieto o che comunque la porti via perchè poi il seme diventa infestante . In effetti ho un campo che seminato a veccia per foraggio non è stato sfalciato e poi lavorato con frangizolle lo ho dovuto diserbare perchè non sarebbe asciugato mai ( terra sabbiosa eh ) in quanto era un tappeto verde. Seconda opzione : eco 5 e quindi mellifera. Anche qui a fine settembre andrei a mietere, sfalciare oppure trincia e aratro o frangizolle se sono in minima lavorazione ( e anche quello è da verificare se il frangizolle è ammesso ) . Dopo andrei a fare grano o orzo, comunque graminacea . La veccia la si esclude perchè se quella che ho frangizollato quest'anno mi ha fatto un casino ed era brutta, figuratevi come mi concia il terreno se cresce in terra buona , e quindi cosa ? Trifogli ? Perchè senape direi proprio di no. Favino non ne troverei di sicuro. Forse qualche pisello foraggero. In questo caso semina quindi sarebbe meglio varietà con seme quasi della stessa dimensione . Terza opzione sempre 4% ma senza semina. Quindi lavorazione ora a dicembre con terra pulita e poi scongiuri che non ci cresca niente centaurea, cocomero asinino, cardo mariano, loietto etc etc . Poi al 30 giugno trincia o fresa e aratro per sorgo. Da verificare se , considerando il set aside del 4% come propedeutico alla coltura estiva, possa quindi prevedere seconda lavorazione per tenere piulito da infestanti. Su questo coldiretti sono possibilisti ma per me sarebbe un controsenso con gli obblighi della pac. Espandi Ecoschema 5 alla fine sono molti più i rischi d'impestarsi di qualcosa che i vantaggi, sui seminativi s'intende. IL 2023 festa grande (quasi 800 euro/ha), ma nel 2024 voglio proprio vedere cosa rimarrà dei promessi 500 euro/ha. Io non lo farei assolutamente. Sovescio tutta la vita a condizione di mettere oltre l'eventuale coltura estiva anche l'autunno vernina dopo, che sia da reddito o sia da cover; in modo che venga sfruttata, mantenuta in circolo la fertilità del super-sovescio a base di leguminose che avrai fatto. Bon io ho appena letto il testo e ho scoperto che a meno di 3 metri da campi coltivati senza apposite restrizioni nell'uso dei fitosanitari bla bla, bla bla non ti lasciano inerbire per l'Ecoschema 5. Vogliono la fascia tampone in sostanza. Non è del tutto sbagliato, ma nemmeno del tutto corretto, a mio modestissimo giudizio. Ci sono molte zone marginali, ad esempio in presenza di canalizzazioni, che potrebbero essere sfruttate per fare dei miglioramenti ambientali con un certo impatto, soprattutto in un'area degradata. Bene, almeno, che non siano necessarie sementi certificate. Io vorrei farlo comunque a perdere, senza remunerazione, a scopo naturalistico (non solo per gl'impollinatori diurni tanto amati a Bruxelles; e non solo per gl'impollinatori tout court; come se il degrado ambientale colpisse solo gl'impollinatori... guardano troppa pubblicità del Mulino Bianco a Bruxelles!!!) visto il degrado in cui versa la campagna del mio paesino. Si tratta della sponda, di una grossa sponda di terra di un cavo acquifero sopraelevato rispetto al piano del campo limitrofo. Umida. Larga 4 metri e lunga 300. Ma prima dovrei liberarmi della sorghetta che la infesta.... Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CultivarSé Inviato 18 Dicembre 2023 Condividi Inviato 18 Dicembre 2023 Il 17/12/2023 at 22:05, Steu93 ha scritto: Ecoschema 5 alla fine sono molti più i rischi d'impestarsi di qualcosa che i vantaggi, sui seminativi s'intende. IL 2023 festa grande (quasi 800 euro/ha), ma nel 2024 voglio proprio vedere cosa rimarrà dei promessi 500 euro/ha. Io non lo farei assolutamente. Sovescio tutta la vita a condizione di mettere oltre l'eventuale coltura estiva anche l'autunno vernina dopo, che sia da reddito o sia da cover; in modo che venga sfruttata, mantenuta in circolo la fertilità del super-sovescio a base di leguminose che avrai fatto. Bon io ho appena letto il testo e ho scoperto che a meno di 3 metri da campi coltivati senza apposite restrizioni nell'uso dei fitosanitari bla bla, bla bla non ti lasciano inerbire per l'Ecoschema 5. Vogliono la fascia tampone in sostanza. Non è del tutto sbagliato, ma nemmeno del tutto corretto, a mio modestissimo giudizio. Ci sono molte zone marginali, ad esempio in presenza di canalizzazioni, che potrebbero essere sfruttate per fare dei miglioramenti ambientali con un certo impatto, soprattutto in un'area degradata. Bene, almeno, che non siano necessarie sementi certificate. Io vorrei farlo comunque a perdere, senza remunerazione, a scopo naturalistico (non solo per gl'impollinatori diurni tanto amati a Bruxelles; e non solo per gl'impollinatori tout court; come se il degrado ambientale colpisse solo gl'impollinatori... guardano troppa pubblicità del Mulino Bianco a Bruxelles!!!) visto il degrado in cui versa la campagna del mio paesino. Si tratta della sponda, di una grossa sponda di terra di un cavo acquifero sopraelevato rispetto al piano del campo limitrofo. Umida. Larga 4 metri e lunga 300. Ma prima dovrei liberarmi della sorghetta che la infesta.... Espandi Bè sì l'ignoranza europea. TRa l'altro le fasce tampone sono le nostre coste, antiche coste piantumate con tanto di zona vicina non sono le fasce. Il campo non finisce a tre metri dall'argine. La tecnologia è andata avanti anche con gli ugelli mozzi per cui se uno ha crismi non diserba sopra l'argine. Il fronte interno dell'0argine sarebbe campo. Ma molto probabilmente in Danimarca o nel paese delle renne non lo sanno....poi mi chiedo gli olandesi che caxxo fanno... La sorghetta infesta è il minore dei male c'è di peggio, ormai con la sorghetta ci convivo dal 1996 ovunque dal riso al mais alla vigna anche dove meno te l'aspetti lei c'è e non sempre è un male quando non avevi roba da dare alle manze fino al riempitivo per le vacche un sed aside con la sorghetta era manna. Sorghetta è una delle tipiche piante da rotazione se si continua afar primaverili è come la moglie. Il vero problema sono le aree degradate e chi non taglia dove può taglaire certo anche le zone pelate a raso non vanno bene ma chi lascia la sorghetta a seme è a tutti gli effetti un criminale come quelli che fan andare le infestanti a seme senza che siano allergeniche dove per forza si taglia. Le infestanti fiorite si lasciano anche solo la malva ma ormai è impazziata anche la malva e il tarassoco che in pratica fioriscono sempre manco fossero margherite ma sono ottime per l'impollinazione, sono feeder e officinali quindi si tengono sempre fuori dal campo... certo nel prato la cosa è diversa. Io nonsono di quelli che diserba il prato ma di certo controlla i prati, le mediche diserbate non è che mi piacciano anche il diserbo ha dei limiti ma la pulizia è altro che il diserbo, prima la pulizia e poi il resto. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
superbilly1973 Inviato 18 Dicembre 2023 Condividi Inviato 18 Dicembre 2023 (modificato) Il 17/12/2023 at 22:05, Steu93 ha scritto: Ecoschema 5 alla fine sono molti più i rischi d'impestarsi di qualcosa che i vantaggi, sui seminativi s'intende. IL 2023 festa grande (quasi 800 euro/ha), ma nel 2024 voglio proprio vedere cosa rimarrà dei promessi 500 euro/ha. Io non lo farei assolutamente. Sovescio tutta la vita a condizione di mettere oltre l'eventuale coltura estiva anche l'autunno vernina dopo, che sia da reddito o sia da cover; in modo che venga sfruttata, mantenuta in circolo la fertilità del super-sovescio a base di leguminose che avrai fatto. Bon io ho appena letto il testo e ho scoperto che a meno di 3 metri da campi coltivati senza apposite restrizioni nell'uso dei fitosanitari bla bla, bla bla non ti lasciano inerbire per l'Ecoschema 5. Vogliono la fascia tampone in sostanza. Non è del tutto sbagliato, ma nemmeno del tutto corretto, a mio modestissimo giudizio. Ci sono molte zone marginali, ad esempio in presenza di canalizzazioni, che potrebbero essere sfruttate per fare dei miglioramenti ambientali con un certo impatto, soprattutto in un'area degradata. Bene, almeno, che non siano necessarie sementi certificate. Io vorrei farlo comunque a perdere, senza remunerazione, a scopo naturalistico (non solo per gl'impollinatori diurni tanto amati a Bruxelles; e non solo per gl'impollinatori tout court; come se il degrado ambientale colpisse solo gl'impollinatori... guardano troppa pubblicità del Mulino Bianco a Bruxelles!!!) visto il degrado in cui versa la campagna del mio paesino. Si tratta della sponda, di una grossa sponda di terra di un cavo acquifero sopraelevato rispetto al piano del campo limitrofo. Umida. Larga 4 metri e lunga 300. Ma prima dovrei liberarmi della sorghetta che la infesta.... Espandi Ecco mi sta venendo un dubbio. Ma dopo sorgo da biogas posso fare grano? Sia per la rotazione per la pac sia agronomicamente parlando. Perchè se non posso fare grano cosa serve incasinarmi con il sorgo? Modificato 18 Dicembre 2023 da superbilly1973 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CultivarSé Inviato 18 Dicembre 2023 Condividi Inviato 18 Dicembre 2023 Il 18/12/2023 at 18:47, superbilly1973 ha scritto: Ecco mi sta venendo un dubbio. Ma dopo sorgo da biogas posso fare grano? Sia per la rotazione per la pac sia agronomicamente parlando. Perchè se non posso fare grano cosa serve incasinarmi con il sorgo? Espandi Sì che lo puoi fare ma il sorgo lascia il terreno fitto di radici che sembra secco poi chiaro che ciuccia acqua anche coi ricacci e lo asciuga per cui meglio ararlo e chiaro che munge soprattutto il sorgo da foraggio rimuove nutrienti. Ma sul sorgo puoi divertirti a bastonare centaurea, cardo, cyperus, tutti cardi con cardini e dicotiledoni in genere. Solitamente dovrebbero riportarti il digestato per cui rigor di logica meglio un sovescio e dopo altro seppur nulla vieta di mettere grano anche se ha il limite dei nutrienti e del fusarium. Se manca terra tanto vale seminare dopo sorgo ma conviene arare e sostentarlo un pò di più. Meglio sarebbe legumi o pratino o legumi da seme trifoglio e via. 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
superbilly1973 Inviato 18 Dicembre 2023 Condividi Inviato 18 Dicembre 2023 Il 18/12/2023 at 18:58, CultivarSé ha scritto: Sì che lo puoi fare ma il sorgo lascia il terreno fitto di radici che sembra secco poi chiaro che ciuccia acqua anche coi ricacci e lo asciuga per cui meglio ararlo e chiaro che munge soprattutto il sorgo da foraggio rimuove nutrienti. Ma sul sorgo puoi divertirti a bastonare centaurea, cardo, cyperus, tutti cardi con cardini e dicotiledoni in genere. Solitamente dovrebbero riportarti il digestato per cui rigor di logica meglio un sovescio e dopo altro seppur nulla vieta di mettere grano anche se ha il limite dei nutrienti e del fusarium. Se manca terra tanto vale seminare dopo sorgo ma conviene arare e sostentarlo un pò di più. Meglio sarebbe legumi o pratino o legumi da seme trifoglio e via. Espandi Ok per ora cerco qualcosa da fare sovescio che magariva bene anche per le api poi decido se fare sorgo o lasciare tutto a eco 5 in cambio di un piccolo obolo 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Steu93 Inviato 20 Dicembre 2023 Condividi Inviato 20 Dicembre 2023 Il 18/12/2023 at 18:58, CultivarSé ha scritto: Sì che lo puoi fare ma il sorgo lascia il terreno fitto di radici che sembra secco poi chiaro che ciuccia acqua anche coi ricacci e lo asciuga per cui meglio ararlo e chiaro che munge soprattutto il sorgo da foraggio rimuove nutrienti. Ma sul sorgo puoi divertirti a bastonare centaurea, cardo, cyperus, tutti cardi con cardini e dicotiledoni in genere. Solitamente dovrebbero riportarti il digestato per cui rigor di logica meglio un sovescio e dopo altro seppur nulla vieta di mettere grano anche se ha il limite dei nutrienti e del fusarium. Se manca terra tanto vale seminare dopo sorgo ma conviene arare e sostentarlo un pò di più. Meglio sarebbe legumi o pratino o legumi da seme trifoglio e via. Espandi Per il discorso fatto sopra, se @superbilly1973 fa il sovescio galattico portato fino al 30 giugno, causa obbligo di set-aside, comunque almeno i 2/3 dell'azoto di quel popò di roba il sorgo non li vede, ma spetteranno al grano. E tanto di più di quei 2/3 tante più graminacee c'erano nel prato da sovescio: degradazione relativamente lenta. Dunque, se parliamo di solo N, il problema non sembra sussistere per il grano. Il digestato di sorgo si converte velocemente in nutrienti? Leggo che quello di triticale sì. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Steu93 Inviato 20 Dicembre 2023 Condividi Inviato 20 Dicembre 2023 Discorso Ecoschema 5: tecnicamente se si vogliono massimizzare le fioriture delle essenze seminate e contrastare le infestanti bisogna fare almeno uno sfalcio estivo. Ma non te lo lasciano fare. Di essenze pollinifere che potrebbero competere con le infestanti, escludendo le rampicanti che ci salgono sopra avvinghiandosi, mi viene in mente solo la Crotalaria Juncea. Che sarebbe anche ottima da sovescio. Ma non è ammessa. Comunque è pur sempre alloctona e farla disseminare mmhhh... Ci sarebbero tante cose da dire, tanti aspetti tutti contenuti negli impegni e nelle restrizioni imposte dall'Ecoschema 5 che sono folli. A partire dal fatto che secondo Il Ministero esistono solo gli apoidei come impollinatori da salvaguardare. Che cosa si può pretendere da gente che scrive già i regolamenti così? Lincenziarli in tronco non sarebbe peccato. Alla fine, come quasi sempre di questi tempi, verrà premiata la furbizia più che l'utilità ambientale. Le fasce "tampone" sarebbero doverose in molte situazioni (e non tanto perché tamponano). Ma, con una popolazione rurale ridotta all'osso, ed essendo venuta a mancare la loro funzione d'integrazione economica (legna, bachi da seta, frutta etc.); è necessario che la comunità intera se ne faccia carico e le paghi per il prezzo che valgono; e che, almeno per la "manutenzione" si ricorra al libero e consapevole volontariato. Io qualcosa faccio, gratuitamente e ben volentieri, ma è un goccia d'acqua nel deserto. La verità è che a nessuno glie ne frega un cazzo; e la soluzione comoda è scaricare sugli agricoltori responsabilità, oneri e impegni di tutela ambientale che nemmeno se lavorassimo come schiavi potremmo mai sperare di adempiere. Insomma: se si fanno slogan di riqualificazione rurale, poi bisogna scendere in campo e sporcarsi le mani; oppure creare redditività. Delle due l'una. E poi a chi prende le decisioni non è appunto chiaro l'aspetto demografico: si ragiona come se ci fosse ancora un quarto della popolazione nazionale che lavora nelle campagne. Perché manutenere i corridoi ecologici, ad esempio, non ha mica la stessa produttività oraria che arare il campo. Considerazioni banali... eppure... 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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