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DjRudy

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Apro questo argomento per parlare di un problema da non sottovalutare in futuro, e cioè quello delle micotossine nei cereali soprattutto grano duro e mais.

 

Molte specie fungine (Aspergillum,fusarium,Penicillum) dopo essersi accresciute su substrati alimentari, hanno la capacità di produrre come metaboliti secondari sostanze ad azione tossica denominate Micotossine.

 

Ogni tossina è prodotta da una o più specie fungine, ma in ogni caso una singola specie può essere in grado di produrne più di una in ambienti umidi igienicamente non idonei. Quasi tutte le materie prime di origine vegetale sono suscettibili di contaminazione da micotossine; questa può aver luogo in campo, nelle fasi di coltivazione e raccolta, in magazzino e nelle diverse fasi di trasformazione delle industrie alimentari, oltre che nel trasporto.

 

Le micotossine possono facilmente essere rinvenute nei mangimi e negli alimenti, quali prodotti da forno, cereali fioccati, birra, vino e distillati, succhi, carni e uova, latte, formaggi. Tutto ciò è dovuto al fatto che questi metabolici secondari sono molecole chimicamente stabili in grado di resistere ai trattamenti termici e ai processi di trasformazione e cottura.

 

Le micotossine costituiscono un numeroso gruppo di composti fra loro chimicamente diversi, in grado di causare una reazione tossica ogni qualvolta vengono ingerite dall’uomo e dagli animali, provocando l’insorgenza di micotossicosi croniche o acute.

 

Le micotossine riscontrate nelle produzioni di grano duro sono dovute principalmente alle infezioni di Fusarium graminearum e F.culmorum.

 

t85805_fusarium-graminearum.jpg t85806_fusarium-graminearum-01.jpg

 

Negli ultimi anni si sono registrati forti attacchi di questi patogeni. Poiché la principale

fonte di infezione è dovuto alla presenza di inoculo nel terreno, il ringrano protratto per più anni,l’utilizzo di seme non conciato, la presenza di residui colturali infetti, sono stati responsabili di un incremento della carica di spore di Fusarium nel terreno.

 

A questo possiamo aggiungere che un'elevata piovosità nei mesi di aprile e maggio (come è avvenuto in molte parti d'Italia lo scorso anno) possono incrementare il rischio DON.

 

Tale problema si ha anche sul Mais, soprattutto quello molto attaccato dalla piralide, oppure trebbiato tardi (novembre, dicembre ed oltre) ecc.

 

Qualcuno si potrebbe chiedere e a me che me ne frega se il mio grano o il mio mais hanno il DON? Fino a qualche anno fa poteva essere anche una risposta giusta, ma ora è ben diverso...

 

Tabella dei limiti di micotossine per granelle a destinazione umana:

 

t85800_tabella-limiti-don.jpg

 

Tabella dei limiti di micotossine per granelle a destinazione animale:

 

t85801_tabella-limiti-micotossine.jpg

 

Negli ultimi anni al momento della trebbiatura oltre ai tradizionali parametri del grano come proteine e peso specifico alcuni stoccatori hanno iniziato a rilevare anche il livello di micotossine, e se alcune partite hanno livello di micotossine elevato viene declassato il prezzo, ad esempio se ho un grano tenero con caratteristiche perfette (di peso specifico e proteine) tanto da poter essere classificato come grano duro Fino (dove spunto sicuramente un prezzo più alto), ma poi ho livelli di micotossine superiori ai 1750 microgrammi/kg tale prodotto mi verrà declassato a grano ad uso mangimistico.... con perdita di valore anche di oltre 5 €/q.le.....

 

MAIS:

 

t85808_spiga-mais.jpg

 

  • Trattamento contro la piralide
  • Cicli più corti nei terreni dove sappiamo già che se arriviamo tardi alla raccolta si rischia di raccogliere a novembre inoltrato
  • Evitare il mais su mais in modo da ridurre l'azione della piralide
  • Raccolta al 20-25 % di umidità --> evitare di lasciare il mais sulla pianta un mese in più per cercare di risparmiare 1 € di essiccatura.

 

Mentre per i cereali autunno-vernini la cosa è più complicata per cui vi allego in interessante file dove vi sono ben riassunte le linee guida.

 

In azienda per ridurre il problema delle micotossine sul grano duro usiamo i seguenti accorgimenti:

 

  • Rotazioni (evitare assolutamente i ringrani)
  • Nei pochi rigrani effettuiamo sempre l'aratura ad almeno 30 cm in modo da ridurre il potenziale di inoculo.
  • Doppio trattamento sia al diserbo sia in spigatura, (quello in spigatura è fondamentale per ridurre il rischio micotossine)

 

Con questi accorgimenti, anche lo scorso anno nonostante l'annata eccezionalmente favorevole allo sviluppo di micotossine (continue piogge da aprile a giugno e temperature medie elevate), non abbiamo avuto nessun problema, e i livelli di DON sono sempre stati sotto i limiti imposti dall Reg. (CE) N. 1126/2007.

 

Chi ha esperienze di problemi a commercializzare partite di cereali con eccessive micotossine?

Modificato da DjRudy
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Miglior contributo in questa discussione

Ottimo argomento Dj Rudy O0, lavorando in un centro raccolta e lavorazione cereali so bene di questi problemi :aahhhh:...inoltre tempo fa avevo aperto una discussione, senza peraltro nessuna risposta, sul fatto che potesse/può esistere un certo vantaggio sul raccogliere il mais con una trebbia non convenzionale (visto che tutte le guide ne parlano assieme alle buone pratiche agronomiche ecc) rispetto ad una a scuotipaglia per non maltrattare la granella con conseguenti rotture e successivi inoculi di patogeni durante lo stoccaggio.

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In effetti si dice anche che basta una tradizionale a patto che sia regolata al meglio. Il fatto è che (lungi da me il fare dell'erba tutto un fascio) molti operatori cominciano la campagna di raccolta con una regolazione e la mantengono per tutto il periodo della raccolta; questo forse potrebbe essere evitato se si informassero in qualche modo dei rischi/pericoli che si corrono nelle fasi successive se si maltratta la granella. Inoltre la mania di aspettare che il mais faccia 18 di umidità per la raccolta di certo non aiuta...arrivano spezzati a go go e le tossine vanno a nozze. Diciamo che un problema innato in Italia è l'eccessiva parcellizzazione e quindi un operatore ha a che fare con molte situazioni che il più delle volte non vanno d'accordo con qualità. Altro discorso è la situazione climatica e ogni stagione è a se stante, con andamenti che possono favorire o meno l'una o l'altra tossina.

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questo problema sarà sempre, giustamente, più sentito in Italia, già oggi parlando di frumento duro alcuni stoccatori si sono visti rifiutare partite o silos interi dalla barilla dopo che i saggi hanno evidenziato un elevato livello di don.

queste cose sono successe anche da me, e dire che la mia non è zona di ringrani pluriennale, ma basta una tecnica colturale errata a far aumentare esponenzialmente i livelli di micotossine, è inutile infatti fare la rotazione per poi seminare grano dell'ammasso non trattare con fungicidi e mantenere sempre la coltura in uno stato di stress.

 

per quanto riguarda il mais qui si vedono cose imbarazzanti, ma per ora non pare essere una discriminante gravosa per quanto riguarda la quotazione.

avevo sentito dire invece che alcuni stoccatori del nord rifiutavano di ritirare mais trebbiato con trebbe convenzionali. è vero?

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Puntoluce, ti rispondo da stoccatore. Non mi risulta, almeno qui in zona Padova Sud che venga rifiutata merce trebbiata con trebbie convenzionali, a meno che la merce non rispetti i contratti nazionali tipo delle associazioni e che quindi non sia merce buona sana e mercantile. Dipende anche l'uso al quale è destinato il prodotto, se è destinato a produrre mangimi per vacche da latte il livello di aflatossine deve essere più basso rispetto a quello destinato ad altri animali e quindi servono analisi e i costi aumentano e questo si fa solo se la merce corrisponde prima a dei prerequisiti (sanità della granella, impurità entro i limiti, assenza di corpi estranei ecc); se la merce deve poi essere destinata, direttamente o indirettamente a molini, le tossine sono analizzate di continuo e sono un problema ormai da alcuni anni perenne. Da qui la necessità di rifornirsi di materia prima da altri paesi dell'UE dove le condizioni climatiche e ambientali in genere consentono raccolti ampiamente sicuri dal punto di vista delle tossine.

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Qua alcuni centri di ritiro hanno delle raccomandazioni ben precise in merito alla raccolta del mais, non si è ancora arrivati a discriminare i carichi, ma è probabile (auspicabile ?) che questo avvenga nei prossimi anni; in particolare umidità ed impurità. Ad ogni carico comunque, v'è il controllo sotto lampada UV.

 

Per quanto riguarda il frumento, nell'annata 2010 tutto il Mieti (f.tenero) è stato classificato come mangimistico in quanto al 90 % pregerminato.

Il tipico "fumo" nero delle trebbie non sarà indice scientificamente corretto, ma da campo a capo a volte v'è differenza sostanziale.

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  • 1 anno dopo...
  • 3 mesi dopo...

Oggi ho dipanato l'argomento mais con aflatossine con il mio stoccatore e ne venderò un po purtroppo ai biodigestori nonostante non abbia ne la certezza della sanità ne tantomeno della presenza delle tossine.Il prezzo è interessante anche se come immaginate è 6-7 euro in meno rispetto al mercato.Il fatto è che a breve arriverà il prodotto del sud-america probabilmente sano...ed inoltre a ravenna c'è una nave con tonnellate di mais buono pronto da inserire sui mercati.Per questo la mia decisione di vendere un terzo della produzione...non vorrei arrivare con la patata bollente tra le mani alla volta della trebbiatura del grano...

Ci ho preso o no?!?!Sinceramente nn lo so...però qua bisogna cominciare ad avere dei dati e soprattutto degli euro certi anche perchè con la storia dell'articolo 62 quest'anno entro i 60 giorni data fattura ci sono da pagare tutte le sementi...

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Il fatto è che a breve arriverà il prodotto del sud-america probabilmente sano...ed inoltre a ravenna c'è una nave con tonnellate di mais buono pronto da inserire sui mercati.

Ci ho preso o no?!?!Sinceramente nn lo so...però qua bisogna cominciare ad avere dei dati e soprattutto degli euro certi anche perchè con la storia dell'articolo 62 quest'anno entro i 60 giorni data fattura ci sono da pagare tutte le sementi...

ahahahahaha mais buono che arriva dall'america!! la il limite è 500ppm!! il tuo è sanissimo in confronto a quello!!!!

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Oggi ho dipanato l'argomento mais con aflatossine con il mio stoccatore e ne venderò un po purtroppo ai biodigestori nonostante non abbia ne la certezza della sanità ne tantomeno della presenza delle tossine.Il prezzo è interessante anche se come immaginate è 6-7 euro in meno rispetto al mercato.Il fatto è che a breve arriverà il prodotto del sud-america probabilmente sano...ed inoltre a ravenna c'è una nave con tonnellate di mais buono pronto da inserire sui mercati.Per questo la mia decisione di vendere un terzo della produzione...non vorrei arrivare con la patata bollente tra le mani alla volta della trebbiatura del grano...

Ci ho preso o no?!?!Sinceramente nn lo so...però qua bisogna cominciare ad avere dei dati e soprattutto degli euro certi anche perchè con la storia dell'articolo 62 quest'anno entro i 60 giorni data fattura ci sono da pagare tutte le sementi...

 

Fammi indovino e ti farò ricco.

Cosa succeda non lo sò, il mio commerciante dice che tutto sto mais a Ravenna non è vero che c'è.

E lui di solito va a prendere la soja e vede.

Per lui è un pò un giochetto che si sta facendo.

E dice pure che per lui la settimana prossima dovrebbe aumentare qualcosa.

 

Una cosa per m'è è certa.

Adesso tutti fanno delle gran storie perchè c'è prodotto, ma se è come dicono che verso Maggio Giunio , ci sarà scarsità di prodotto, andrà via pure quello marcio per buono, e personalmente mi piacerebbe che succedesse, neanche tanto per il prezzo che sale ma per il gusto di vedere prendere robaccia a chi prima aveva tante balle....

 

Alla fine ste tossine sono la solita favoletta Italiana....

Se per il latte fanno male Ok ma per il resto, se non danno problemi perchè ci devono essere tutte ste b...e?

 

A bello che un amico mi riferiva che ci sono grossi problemi su il Mais alimentare, perchè dovrebbe essere a 10 se non sbaglio.

Mentre molto spesso chi fa quel mais fa prodotti biologici, senza tanti trattamenti concimi, e spesso acqua...

Pensate voi cosa si trovano in mano....

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da quest'anno pare dalle mie parti (a partire dal frumento) chi ritira cereali (sicuramente a chi conferisco) comincerà a fare campioni di quello che analizzano in rimorchio per evitare casini (c'è chi ha chiamato l'avvocato perchè nel mucchio non era dimostrabile la qualità del singolo prodotto) e per tutelarsi dal problema tossine dato che molti autotreni di mais partiti per l'umbria quest'anno ( lavorano molto con questa zona) sono stati contestati saranno ancora più selettivi... ne vedremo delle "belle" mi sa....

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da quest'anno pare dalle mie parti (a partire dal frumento) chi ritira cereali (sicuramente a chi conferisco) comincerà a fare campioni di quello che analizzano in rimorchio per evitare casini (c'è chi ha chiamato l'avvocato perchè nel mucchio non era dimostrabile la qualità del singolo prodotto) e per tutelarsi dal problema tossine dato che molti autotreni di mais partiti per l'umbria quest'anno ( lavorano molto con questa zona) sono stati contestati saranno ancora più selettivi... ne vedremo delle "belle" mi sa....

Ma guarda, io cosi lo preferisco.

Anzi il prossimo anno, sarò io conferitone, che vorrò certezze su quello che fanno chi secca.

Perchè io irrigo, e trebbio verde (a meno che mi scappi).

Dunque voglio che il mio mais sia trattato per quello che è.

Se è dentro che sia lavorato e tenuto come tale.

Se è fuori, idem.

Magari melo seccano e poi lo buttano nel mucchio che è fuori.

Oppure melo vado a prendere.

Però mica che buttino tutto a mucchio.

E poi ci si trovi i casini...

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Alla fine ste tossine sono la solita favoletta Italiana....

Se per il latte fanno male Ok ma per il resto, se non danno problemi perchè ci devono essere tutte ste b...e?

 

Non spariamo a zero su cose che evidentemente non si conoscono.

Le micotossine, sono tra le sostanze tossiche più cancerogene presenti in natura, tra queste, fra l'altro, l'Aflatossina è quella più pericolosa. Non è una "favoletta Italiana", ma per niente proprio.

 

L'Aflatossina B1, presente nel mais contaminato (o derivati), ma anche nel cotone, se ingerita da vacche da latte, si trasforma, tramite il normale processo metabolico dell'animale in Aflatossina M1 e finisce nel latte. Da lì il consumo e l'assunzione diretta per l'uomo.

 

Ma il rischio non è solo nel latte. Può avvenire anche per il consumo diretto della farina (la comune polenta), e comunque il bovino stesso non ne è "immune", l'Aflatossina è tossica anche per l'animale, ovviamente parlo a determinate concentrazioni, e non è solo per questa categoria di animali che il danno si manifesta, anche i tori, i suini, le capre subiscono danni a lungo termine se continuamente nutriti con mangimi contenenti tossine.

 

Non esistono poi solo queste famose "Aflatossine", che sono purtroppo le uniche regolamentate ufficialmente con leggi Italiane, ma anche molte altre, tra le quali per esempio Fumonisine, Deossinivalenolo (detto anche Vomitossina), Ocratossine e lo Zearalenone, giusto per citare le più comuni.

Queste tossine, presenti non solo nel mais, ma anche in altri cereali, o frutti (l'ocratossina si trova nelle spezie, nella frutta secca e nell'uva), hanno limiti "consigliati" dall'unione Europea, ma non ancora recepiti a livello nazionale. Sicuramente limiti fissati nell'ordine di concentrazioni più elevate, parliamo spesso di ppm e non ppb, ma questo non significa che non facciano comunque male.

 

Dosi di Zearalenone superiori ai 200ppb (0.2ppm) nelle razioni per scrofe da riproduzione, causa un sensibile aumento statistico della percentuale di aborti. Dosi di Vomitossina superiori ai 5ppm nelle razioni per maiali da ingrasso, comporta molto spesso una diminuzione di appetito e di conseguenza un calo sulla resa, fino a portare al vomito e persino decessi in caso di concentrazioni ancora più alte.

In buona sostanze non c'è da scherzare sulle micotossine.

Che poi ci sia chi specula su queste, è scontato, ma questo succede per qualunque cosa...

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Non spariamo a zero su cose che evidentemente non si conoscono.

Le micotossine, sono tra le sostanze tossiche più cancerogene presenti in natura, tra queste, fra l'altro, l'Aflatossina è quella più pericolosa. Non è una "favoletta Italiana", ma per niente proprio.

 

L'Aflatossina B1, presente nel mais contaminato (o derivati), ma anche nel cotone, se ingerita da vacche da latte, si trasforma, tramite il normale processo metabolico dell'animale in Aflatossina M1 e finisce nel latte. Da lì il consumo e l'assunzione diretta per l'uomo.

 

Ma il rischio non è solo nel latte. Può avvenire anche per il consumo diretto della farina (la comune polenta), e comunque il bovino stesso non ne è "immune", l'Aflatossina è tossica anche per l'animale, ovviamente parlo a determinate concentrazioni, e non è solo per questa categoria di animali che il danno si manifesta, anche i tori, i suini, le capre subiscono danni a lungo termine se continuamente nutriti con mangimi contenenti tossine.

 

Non esistono poi solo queste famose "Aflatossine", che sono purtroppo le uniche regolamentate ufficialmente con leggi Italiane, ma anche molte altre, tra le quali per esempio Fumonisine, Deossinivalenolo (detto anche Vomitossina), Ocratossine e lo Zearalenone, giusto per citare le più comuni.

Queste tossine, presenti non solo nel mais, ma anche in altri cereali, o frutti (l'ocratossina si trova nelle spezie, nella frutta secca e nell'uva), hanno limiti "consigliati" dall'unione Europea, ma non ancora recepiti a livello nazionale. Sicuramente limiti fissati nell'ordine di concentrazioni più elevate, parliamo spesso di ppm e non ppb, ma questo non significa che non facciano comunque male.

 

Dosi di Zearalenone superiori ai 200ppb (0.2ppm) nelle razioni per scrofe da riproduzione, causa un sensibile aumento statistico della percentuale di aborti. Dosi di Vomitossina superiori ai 5ppm nelle razioni per maiali da ingrasso, comporta molto spesso una diminuzione di appetito e di conseguenza un calo sulla resa, fino a portare al vomito e persino decessi in caso di concentrazioni ancora più alte.

In buona sostanze non c'è da scherzare sulle micotossine.

Che poi ci sia chi specula su queste, è scontato, ma questo succede per qualunque cosa...

Io sparo a 0 pur non conoscendo i fati per un semplice motivo.

Perchè negli altri paesi i limiti sono più alti se fanno cosi male?

Perchè comunque sia non mi dicono come fare a limitarle?

Perchè se passano nel latte non proibiscono l'uso solo nelle vacche e lasciano usarle per altre cose?

Insomma dei perchè cene sarebbero decine.

Comprese il fatto che alla fine tutto fa morire, e poi gli sfigati che crepano sono quelli che abitano vicino alle fabbriche ( e io sono uno di quelli....).

 

Insomma chiudo qui perchè poi si rischia dei fuori temi infiniti.

Però è una storia tutta Italiana dare dei limiti senza dire come si possono rispettare.

E' un pò come se togliessero il conta Km sulle auto e si dovesse rispettare i limiti nei paesi...

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Non spariamo a zero su cose che evidentemente non si conoscono.

Le micotossine, sono tra le sostanze tossiche più cancerogene presenti in natura, tra queste, fra l'altro, l'Aflatossina è quella più pericolosa. Non è una "favoletta Italiana", ma per niente proprio.

 

L'Aflatossina B1, presente nel mais contaminato (o derivati), ma anche nel cotone, se ingerita da vacche da latte, si trasforma, tramite il normale processo metabolico dell'animale in Aflatossina M1 e finisce nel latte. Da lì il consumo e l'assunzione diretta per l'uomo.

 

Ma il rischio non è solo nel latte. Può avvenire anche per il consumo diretto della farina (la comune polenta), e comunque il bovino stesso non ne è "immune", l'Aflatossina è tossica anche per l'animale, ovviamente parlo a determinate concentrazioni, e non è solo per questa categoria di animali che il danno si manifesta, anche i tori, i suini, le capre subiscono danni a lungo termine se continuamente nutriti con mangimi contenenti tossine.

 

Non esistono poi solo queste famose "Aflatossine", che sono purtroppo le uniche regolamentate ufficialmente con leggi Italiane, ma anche molte altre, tra le quali per esempio Fumonisine, Deossinivalenolo (detto anche Vomitossina), Ocratossine e lo Zearalenone, giusto per citare le più comuni.

Queste tossine, presenti non solo nel mais, ma anche in altri cereali, o frutti (l'ocratossina si trova nelle spezie, nella frutta secca e nell'uva), hanno limiti "consigliati" dall'unione Europea, ma non ancora recepiti a livello nazionale. Sicuramente limiti fissati nell'ordine di concentrazioni più elevate, parliamo spesso di ppm e non ppb, ma questo non significa che non facciano comunque male.

 

Dosi di Zearalenone superiori ai 200ppb (0.2ppm) nelle razioni per scrofe da riproduzione, causa un sensibile aumento statistico della percentuale di aborti. Dosi di Vomitossina superiori ai 5ppm nelle razioni per maiali da ingrasso, comporta molto spesso una diminuzione di appetito e di conseguenza un calo sulla resa, fino a portare al vomito e persino decessi in caso di concentrazioni ancora più alte.

In buona sostanze non c'è da scherzare sulle micotossine.

Che poi ci sia chi specula su queste, è scontato, ma questo succede per qualunque cosa...

 

sono molto d'accordo con quello che dici e ti trovo preparato...

 

i miei dubbi sono: ma siamo sicuri che quello che importiamo non abbia abbia gli stessi problemi e le stesse concentrazioni del nostro? un esempio è che quando c'è maggiore siccità questi problemi aumentano notevolmente anche con abbondanti irrigazioni, e nel 2012 pare che in diverse zone del mondo la siccità abbia picchiato duro dall'est europa agli USA.

 

Altra cosa: probabilmente ci sono ancora abbastanza scorte e ciò porta a disprezzare e svalutare il nostro prodotto (e a spaventare il mercato) ma siamo sicuri che magari tra qualche mese il prodotto scarseggi e prima della raccolta non si rivaluti anche il nostro prodotto perchè non ce n'è più?

 

biomasse: il mais quest'anno a causa di questi problemi la prima cosa che si è sentita dire è di convertirlo ad uso biomasse... speculazioni create ad arte?

 

i prezzi poi si sono abbassati ma il mais viene cmq "tagliato" e reimmesso sul mercato magari con quello estero che anche a causa dei trasporti viene pagato di più... come mai?

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il bello è questo! il mais che arriva dall'america che sia nord o sud e che lo spacciano per "buono" ha valori di ppm 3000 volte superiori del nostro.. tanto per sparare una cifra.. però lo importano e lo mangiamo!!! invece qui è vietato alzare il limite delle aflatossine.. è un controsenso.. tipo non bere alla guida perchè ti multiamo, io non bevo e me la fanno lo stesso!?!?!?

questo fa pensare quanto siano intelligenti i nostri superiori e quanto ogni santo giorno ci vogliono far crepare! poi ci mettiamo a fare mais alimentare con tutti i benedetti trattamenti e una cura come se fosse un bambino piccolo!! ma daiii.. chi c'è lo fa fare?

allora anche io il prossimo anno faccio un mais che fa schifo.. tanto poi lo buttano nel mucchio e mi pagano come quello che lo ha fatto sanissimo!!

ma il prossimo anno faccio come dice tony.. prima di scaricarlo mi fai vedere dove lo scarichi, se quell'altro è bello va bene, altrimenti me lo metti da parte oppure faccio fare le analisi e poi se fa valori superiori mi faccio pagare di più.. non che poi fanno la media di tutto il mucchio!!

piuttosto mi costruisco un capanno solo per mettere il mio raccolto lontano dalle schifezze degli altri!

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Io sparo a 0 pur non conoscendo i fati per un semplice motivo.

Perchè negli altri paesi i limiti sono più alti se fanno cosi male?

Perchè comunque sia non mi dicono come fare a limitarle?

Perchè se passano nel latte non proibiscono l'uso solo nelle vacche e lasciano usarle per altre cose?

Insomma dei perchè cene sarebbero decine.

Comprese il fatto che alla fine tutto fa morire, e poi gli sfigati che crepano sono quelli che abitano vicino alle fabbriche ( e io sono uno di quelli....).

 

Insomma chiudo qui perchè poi si rischia dei fuori temi infiniti.

Però è una storia tutta Italiana dare dei limiti senza dire come si possono rispettare.

E' un pò come se togliessero il conta Km sulle auto e si dovesse rispettare i limiti nei paesi...

 

1-I limiti relativi alle aflatossine nei paesi della comunità europea sono identici. Perchè negli USA questi limiti siano più alti è affar loro, e sinceramente, conoscendo la tossicità di tali sostanze, preferisco di gran lunga quelli adottati in Europa. E poi sarebbe come chiedere: "Perchè negli USA si possono comprare armi e fucili a mazzi quasi senza controlli e da noi invece no?".

 

2-Limitarle purtroppo si può solo in parte, sicuramente dipende molto dall'andamento climatico. Ma in ogni caso è già stato detto più e più volte che, relativamente al solo mais, assodato che è una coltura che richiede molta acqua, l'incidenza delle aflatossine aumenta esponenzialmente quando non si irriga, quando non si fanno trattamenti contro la piralide, quando si lascia in campo fino a farlo bruciare perchè così "risparmio sull'essicazione" ecc... ecc... Quindi, teoricamente, uno che sa questo, e conosce i suoi terreni, le sue possibilità economiche ed il clima generale del suo territorio (in Italia ed in particolare nella Pianura Padana è provato che l'incidenza di sviluppo di Aflatossine e Fumonisine, a causa del microclima specifico, è molto più alta rispetto agli altri paesi Europei, dove invece, guarda caso, hanno problemi evidenti con Zearalenone e Vomitossina) dovrebbe valutare bene se è il caso di coltivare proprio il mais, rischiando che tutto vada a puttane per colpa dell'annata sfigata con le afla, o magari ripiegare su altre colture, che di questi problemi magari qui da noi non ne hanno... Se poi uno fa gli stracazzi suoi perchè il mais è remunerativo, ritrovandosi con le afla >20ppb, se poi alla fine il suo mais non glielo compra nessuno, sinceramente per me gli sta anche bene.

 

3-Ripeto... le micotossine sono tossiche sia per l'uomo che per gli stessi animali. I limiti per le vacche da latte sono più stretti (5ppb di B1 nella farina di mais con 5kg al giorni nella razione equivalenti in linea teorica a 50ppt di M1 nel latte) rispetto a quelli destinati ad altri usi.

 

4-Che discorso è "tutto fa morire"? Allora a questo punto non limitiamo più niente, facciamo pure le stalle per le vacche in eternit e diamo da mangiare le farine animali di topi morti e nutrie sterilizzate. Bella roba, tanto crepiamo uguale...

 

sono molto d'accordo con quello che dici e ti trovo preparato...

 

i miei dubbi sono: ma siamo sicuri che quello che importiamo non abbia abbia gli stessi problemi e le stesse concentrazioni del nostro? un esempio è che quando c'è maggiore siccità questi problemi aumentano notevolmente anche con abbondanti irrigazioni, e nel 2012 pare che in diverse zone del mondo la siccità abbia picchiato duro dall'est europa agli USA.

 

Altra cosa: probabilmente ci sono ancora abbastanza scorte e ciò porta a disprezzare e svalutare il nostro prodotto (e a spaventare il mercato) ma siamo sicuri che magari tra qualche mese il prodotto scarseggi e prima della raccolta non si rivaluti anche il nostro prodotto perchè non ce n'è più?

 

biomasse: il mais quest'anno a causa di questi problemi la prima cosa che si è sentita dire è di convertirlo ad uso biomasse... speculazioni create ad arte?

 

i prezzi poi si sono abbassati ma il mais viene cmq "tagliato" e reimmesso sul mercato magari con quello estero che anche a causa dei trasporti viene pagato di più... come mai?

.

 

Grazie, sono dieci anni che analizzo mangimi e materie prime.

Rispondo ai tuoi dubbi.

 

1)La mia esperienza mi consente di dire che quello che importiamo viene generalmente controllato al pari di quello nazionale. Come ho già scritto poco sopra, ogni microclima ha i suoi vantaggi e svantaggi specifici, indipendentemente dalla siccità o meno, che comunque è un fattore molto importante. Da noi il problema è generalmente spostato su Afla e Fumo, nell'Est Europa su Zearalenone e Vomitossina. In USA per esempio c'è grande rischio relativo all'Ocratossina e alla Fumonisina, e lo Zearalenone manco sanno cos'è a momenti... Questo non significa che il problema non sussisterà mai, ma solo che statisticamente è più o meno probabile che alcuni tipi di contaminazioni avvengano in certi territori. Quest'anno il mais francese per esempio è ottimo dal punto di vista delle Aflatossine.

 

2)In questo momento la cosa gira più o meno così: il mais estero viene comprato e dato esclusivamente alle vacche da latte, quello nazionale sotto il 20ppb si usa per tutto il resto. Se tra qualche mese quello estero inizierà a scarseggiare, ci sarà un bel casino, concordo, e sicuramente il nazionale tornerà su di prezzo, sopratutto quel poco che è

 

3)Ripeto, le speculazioni ci sono e ci saranno sempre. Di fatto però, non è una balla che il mais nazionale di quest'ultimo raccolto 2012 abbia valori in Aflatossine molto ma molto più alti di quelli degli ultimi anni. Te lo assicuro personalmente visto che lo analizzo per lavoro.

 

4)Se uno si ritrova con mais >20ppb, ha queste possibilità: tagliarlo con quello estero (o comunque a posto), cercare di farlo "pulire" da chi possiede macchinari in grado di eliminare i grani spezzati/contaminati (perdendoci però una buona % di prodotto), o venderlo per biogas.

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