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Riforma PAC 2014-2020


DjRudy

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Non so quanto era la vostra quota base, la nostra da quel che sentivo era la più bassa (nella mia zona sulle 250/300€)delle regionioni Italiane e quindi con la regione unica teoricamente ne dovremo "trarre vantaggio"?

 

Sulla "barzelletta" dei prezzi che aumentano x bilanciare le minori entrate pac, ho anch'io molti dubbi.... nel caso, speriamo vengano smentiti.

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Non so quanto era la vostra quota base, la nostra da quel che sentivo era la più bassa (nella mia zona sulle 250/300€)delle regionioni Italiane e quindi con la regione unica teoricamente ne dovremo "trarre vantaggio"?

 

Sulla "barzelletta" dei prezzi che aumentano x bilanciare le minori entrate pac, ho anch'io molti dubbi.... nel caso, speriamo vengano smentiti.

 

bisogna prendere tutto l'importo pac 2013 e dividerlo per gli ettari ammissibili, compreso l'eventuale art68 se hai fatto l'avvicendamento, cosa che io faccio da sempre....

così facendo io sto intorno i 380/390 euro ettaro di cui 90/100euro solo di art 68.....ora bisogna vedere quanto è la media nazionale che è un "mistero", anche se il tecnico con cui ho parlato dice che sia bassa (in base a cosa non lo so)

ciao

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Da come ho interpretato io le norme dovrebbe funzionare così: si prende l'importo percepito nel 2014. Il 58% o il 53% non ricordo bene, dovrebbe rappresentare il pagamento base che va diviso per il numero di ettari e poi moltiplicato per il numero di ettari che si avranno nel 2015, a quell'importo va aggiunta la quota per il greening che è il 30% ed altre cose tipo il 5% per le zone svantaggiate e un'altra percentuale per l'imprenditoria giovanile.

Tutto dipende però dalla media nazione euro/ettaro. Ovviamente chi prendeva tanto è quello più penalizzato...

 

Inviato dal mio SM-N7505 utilizzando Tapatalk

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  • 3 settimane dopo...

Io ancora devo capire se per superfici sopra i 40 ettari è obbligatorio il set side

il quale credo che poi valga come terza cultura .....

Poi si deve tenerlo pulito sto set side, oppure come lo era tempo fa non si potrá entrare in campo prima di un tempo prefissato(eccetto deroghe)?

ciao

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In mezzo a tutto sto caos della nuova Pac chiedo: per vare accesso al pagamento base nel 2015 un azienda a seminativi di oltre 15Ha deve fare per forza 3 colture diverse oppure no? Qui in giro la gente e inferocita da sto parametro in quanto avendo terreni dislocati in vari comuni ed intestati a più famigliari si ritrovano a far quasi tre colture per ogni lotto con conseguente aumento dei giri con le attrezzature e perdita di tempo. Per non parlare del greening: basterà seminare soia o bisognerà ritornare a fare le odiose siepi?

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In mezzo a tutto sto caos della nuova Pac chiedo: per vare accesso al pagamento base nel 2015 un azienda a seminativi di oltre 15Ha deve fare per forza 3 colture diverse oppure no? Qui in giro la gente e inferocita da sto parametro in quanto avendo terreni dislocati in vari comuni ed intestati a più famigliari si ritrovano a far quasi tre colture per ogni lotto con conseguente aumento dei giri con le attrezzature e perdita di tempo. Per non parlare del greening: basterà seminare soia o bisognerà ritornare a fare le odiose siepi?

 

in wuesto csso non servono 3 colture ma sopra i 10 ne bastano 2 fino a 30 ettari

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  • 2 settimane dopo...

settembre alle porte e ancora niente di preciso e concreto....

soprattutto sto greening....set side si o no.....fasce di rispetto rientreranno nel calcolo del 5%?...

nel caso non bastassero conterá come terza coltura?...basterá metterci una "fissatrice di azoto"come il favino?(ma a questo punto verrá pagato cosa?visto che per alcune zone il favino non rientra negli aiuti accoppiati)

io intendevo fare grano /girasole..poi favino o colza...ma non so quale delle 2 per via che non si capisce se mette do l'uno ti esonerank dal setside rispetto l'altra......e per la colza é il momento di preparare bene il tutto......

che pac di merxx

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20 ettari?....

dj io ho pensato ad un piano colturale strutturato in 50 % a grano duro ,per i restante girasole e per terza coltura favino o colza, ma il 5% quindi circa 7 ettari....

in modo che se non c'é nulla di accoppiato per il favino perdo meno possibile

ciao

 

p.s...in confagricoltura mi spingono a puntare al massimo degli aiuti per non avere sorprese in un possibile ricalcolo nel 2017.....ti risulta?

 

p.p.s...stamani ho avuto altre news..

praticamere se si vuole fsre al posto del setside delle colture azotofissatrici si potranno fare ma si dovrá fare molta attenzione a dei coefficenti di riduzione che saranno comunicati per ogni singola colturs....es 0.25 cioé 4 ettari ogni 1 di set side...se così fosse per 7 ettari io dovrei mettere 28 di favino e non prendere niente di accoppiato

(i coefficenti comunque devono ancora essere approvati)

son pazzi!!!!!!

Modificato da casemx240magnum
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Ti avevo detto 20 ha ancora 2 mesi fa... mica avevo sbagliato di tanto.... altro che 7 ha....

già..........ma se veramente farano questi coefficenti credo che farò il set side......non posso mettere 28 ha di favino non prenderci 'aiuto accoppiato e rischiare che non si possa mettere nel sacco(come è capitato spesso con il favino)....

inoltre ho anche problemi di orobanche...e peggiorerei solo la situazione....

aspetto ovviamente ......oramai credo che la colza non la faccio piu comunque, visto che poi dovrei pure lasciare obbligatoriamente il set side....

quindi metà a grano e l'altra metà dovrò decidere tra girasole e favino o girasole e setside........

ciao

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Comunque i coefficienti da quello che so saranno più alti tipo 0,6 o 0,7, quindi nel tuo caso sarebbero 12-13 ha di favino, detto questo concordo con te molto meglio il set aside del favino.

Ma della buona soia no?

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In mezzo a tutto sto caos della nuova Pac chiedo: per vare accesso al pagamento base nel 2015 un azienda a seminativi di oltre 15Ha deve fare per forza 3 colture diverse oppure no? Qui in giro la gente e inferocita da sto parametro in quanto avendo terreni dislocati in vari comuni ed intestati a più famigliari si ritrovano a far quasi tre colture per ogni lotto con conseguente aumento dei giri con le attrezzature e perdita di tempo. Per non parlare del greening: basterà seminare soia o bisognerà ritornare a fare le odiose siepi?

E si è la mia situazione.

Mio papà mi sa che non abbia ancora pensato a sto fatto.

Quando glielo diro auguri. ....

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non tutti possono fare soia......da me in collina, argilla, niente irrigazione, coma fai a fare soia......impossibile

La mia infatti era una domanda... So che per tutti nn è facile o non è la scelta più scontata o agronomicamente più appropriata ... Era un modo per chiedere se aveva valutato questa ipotesi... Tutto lì

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da "AgriNews" :

 

 

http://www.agrinews.info/nuova-pac-la-ripartizione-delle-risorse-per-l-italia_news_x_24501.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_agrinews_29_29_08_2014&utm_campaign=newsletter_agrinews_29_29_08_2014&utm_medium=email&utm_source=Agrinews-Newsletter

 

Da "l'informatore agrario" :

 

 

http://www.informatoreagrario.it/ita/files/Nuova_PAC_Analisi.pdf

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di

Ermanno Comegna

I

l 31 luglio il Ministero delle politi-

che agricole ha comunicato che il

documento nazionale contenente

le scelte per la prima applicazione

della riforma pac 2014-2020, con parti-

colare riferimento al nuovo regime dei

pagamenti diretti, è stato approvato dal

Consiglio dei ministri. E ciò ha consen-

tito di provvedere, entro i termini sta-

biliti dal regolamento comunitario, a

notifi

care ai servizi della Commissione

europea le modalità prescelte a livello

italiano per dare forma e sostanza agli

aiuti al reddito dal 2015 al 2020.

Al momento in cui si scrive, è in la-

vorazione un decreto ministeriale che

si prevede possa essere approvato en-

tro il prossimo autunno, per poi essere

pubblicato sulla

Gazzetta Uffi

ciale

della

Repubblica italiana. A quel punto toc-

cherà all’Agea e agli organismi paga-

tori, i quali dovranno emanare gli atti

amministrativi di loro competenza,

a cominciare dal provvedimento che

detterà le procedure per la gestione

della fase di prima assegnazione dei

nuovi titoli pac disaccoppiati (ricogni-

zione preventiva). A tale riguardo, è

opportuno tenere presente, ad esem-

pio, come dal primo gennaio 2015 i ti-

toli disaccoppiati oggi in circolazione

saranno azzerati e inizierà una nuova

fase di prima attribuzione che rical-

cherà quanto avvenuto, tra il 2004 e il

2005, con l’applicazione della riforma

di medio termine della pac.

Sempre dal primo gennaio prossi-

mo, inizierà a essere valido l’obbligo

dello svolgimento in azienda di alcu-

ne pratiche di carattere ecologico (in-

verdimento o, qualora si preferisca il

termine in lingua inglese, greening).

Inoltre, l’eventuale accesso alla riser-

va nazionale nel corso del corrente an-

no o il perfezionamento di operazioni

sul mercato fondiario, come la vendi-

ta o l’acquisto di superfi

ci agricole, la

sottoscrizione di contratti di affi

tto o la

riconsegna di terreni oggi condotti in

affi

ttanza, sono operazioni da gestire

anche, e soprattutto, nella prospettiva

della nuova fase di prima assegnazione

Defi

nizione

di agricoltore attivo

e criteri di riduzione

dei pagamenti diretti

ISTRUZIONI PER L’APPLICAZIONE DELLA NUOVA PAC

Con questo articolo,

primo di una serie,

vogliamo fornire

le informazioni

pratiche sul

funzionamento della

nuova pac a partire

dalle defi

nizioni

tecniche ai requisiti

dell’agricoltore attivo

e ai criteri di riduzione

dei pagamenti diretti

NUOVA PAC

ANALIS

 

 

 

Il resto sul PDF...

Modificato da MET80100
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In mezzo a tutto sto caos della nuova Pac chiedo: per vare accesso al pagamento base nel 2015 un azienda a seminativi di oltre 15Ha deve fare per forza 3 colture diverse oppure no? ...

Da quello che ho capito la coltivazione di 3 colture è solo per aziende con superficie superiore ai 30 Ha e la princiopale non deve occupare il 75%, mentre per quelle da 10 a 20 Ha c'è l'obbligo di coltivare almeno due colture.

Tutto questo è abbianto al fatto che questa logica, a mio giudizio assurda, è subordinata al cosidetto "inverdimento", ovvero al manetenimento di una quota della superfice a verde.

Per le aziende con superficie superiore a 15 Ha è fatto obbligo di mantenere una quota del 5% e successivamnte nel 2017 del 7% di aree di Focus Ecologico, quindi va da se che per il tuo caso così come anche per me, dovrai dedicare nelle diverse zone delle aree dove non coltivare.

Ribadisco che questa regola se recepita in toto dalla regione, Veneto, nel mio caso, è una mannaia per i piccoli e medi agricoltori che hanno superifici limitate con guadagni risibili.

 

Proprio in relazione ad un post dell'attuale 3D di Cat Power, mi sto chiedendo e chiedo ai più esperti: avendo un'azienda con superficie inferiore ai 30 Ha, ma superiore ai 15 è prevista la coltivazione di almeno 2 coltivazioni in campo. L'annata agraria, se non m'inganno, va da novembre a fine ottobre dell'anno successivo. Ora se in azienda semino tutti i miei 29 Ha a grano (in parte tenero e in parte duro) a ottobre e l'anno successivo, dopo la raccolta del grano, semino soia e mais non ho rispettato la regola sopracitata (sempre che sia tale anche nei prossimi mesi)?

 

Grazie

Modificato da MET80100
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In mattinata mi sono recato presso la mia associazione di categoria, dove l'addetto mi ha spiegato come effettuare l'inserimento come giovane agricoltore; quello del quale vorrei essere sicuro è che nella misura 121 (miglioramento dell'azienda), eventuali macchinari acquistati hanno diritto al 50%di contributo, mentre i trattori sono esclusi da questa misura. Vi risulta corretto? Premetto che sono in Veneto.

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Nuova Pac e valore dei titoli

 

Come cambia il sistema dei pagamenti: terreni affittati e riserva nazionale

 

PAGAMENTI A beneficio degli affittuari, non dei proprietari

Mio padre è un agricoltore in pensione; titolare di regolare partita Iva.

Ha un terreno di circa 10 ha che coltiva direttamente e dal quale percepisce un contributo di circa 3.000 euro.

Ha inoltre un’azienda di circa 50 ha a seminativi che 6 anni fa ha dato in affitto insieme alle quote possedute. Il contratto scade a ottobre 2014. L’affittuario non intende rinnovare l’affitto. Mio padre vorrebbe ricondurre l’azienda personalmente o darla in affitto ad altro conduttore. In questo caso come viene calcolato il contributo base della Pac per la coltivazione dell’estensione complessiva delle due aziende?

Mio padre inoltre non è iscritto Inps in quanto in pensione, ma ha una regolare partita Iva; ha comunque diritto a richiedere la Pac?

L’azienda di mio padre è cerealicola principalmente.

Grazie per le informazioni stiamo cercando di capire con le associazioni di categoria che gestiscono la contabilità, ma ancora non abbiamo ottenuto risposta. F.V. – email

Il lettore chiede se i proprietari sono tutelati nella nuova Pac. Questa domanda è conseguente al fatto che il padre del lettore perderà il valore dei titoli della Pac, dopo la conclusione di un contratto di affitto. Infatti il padre del lettore aveva dato in affitto terra e titoli, con un contratto che scade ad ottobre 2014. In tale data, i titoli tornano in possesso del proprietario, ma gli stessi titoli scadono il 31 dicembre 2014 (art. 21, par. 2, Reg. 1307/2013). Nella nuova Pac 2015-2020, i benefici di quei titoli andranno a vantaggio dell’affittuario e non del proprietario.

Questo fatto è coerente con gli obiettivi del sostegno della Pac, che è sempre stato rivolto agli agricoltori, cioè a coloro che esercitano l’attività agricola, non ai proprietari.

Acquisita questa situazione, nell’annata agraria 2014/2015, il padre del lettore deve analizzare con attenzione la nuova Pac 2015-2020, in quanto cambia il nuovo sistema di pagamenti diretti.

Valutiamo le due situazioni che sono state prefigurate nel quesito:

1) gestione diretta di tutta l’azienda di 60 ettari (ipotesi A);

2) gestione diretta di 10 ettari e stipula di un contratto di affitto con un altro conduttore, sulla superficie di 50 ettari, rientrati in possesso dal contratto di affitto che scade a ottobre 2014 (ipotesi B).

Nella prima situazione, suo padre nel 2015 riceverà 60 titoli, con un valore complessivo dei pagamenti diretti (pagamento di base e pagamento greening) che passerà da circa 3.852 euro nel 2015 a circa 9.817 euro nel 2019 (tab. 1).

Nella seconda situazione, suo padre nel 2015 riceverà 10 titoli, con un valore complessivo dei pagamenti diretti (pagamento di base e pagamento greening) che passerà da circa 2.367 euro nel 2015 a circa 2.392 euro nel 2019 (tab. 2).

Vediamo perché si generano questi pagamenti diretti.

Il nuovo regime dei pagamenti diretti prevede tre importanti innovazioni:

- spacchettamento in più tipologie, di cui il pagamento di base e il pagamento greening sono i più importanti;

- regionalizzazione;

- convergenza.

All’interno di questi criteri, gli Stati membri hanno un grande ruolo nell’applicazione del nuovo regime di pagamenti diretti. A tal proposito, l’Italia ha scelto di adottare il cosiddetto “modello irlandese” che fissa regole per il pagamento di base e per il pagamento greening.

Relativamente al pagamento di base, il modello “irlandese” prevede (art. 25, Reg. 1307/2013):

- i titoli di ogni agricoltore non potranno diminuire di oltre il 30% rispetto al suo valore unitario iniziale;

- all’anno di domanda 2019 nessun titolo avrà un valore unitario più basso del 60% del valore unitario nazionale al 2019;

- gli agricoltori che ricevono meno del 90% del valore unitario nazionale otterranno un aumento graduale, pari a un terzo della differenza tra il loro valore unitario iniziale e il 90% del valore unitario nazionale nel 2019.

Relativamente al pagamento greening, il modello “irlandese” prevede che gli Stati membri possano fissarlo a livello individuale ovvero il pagamento greening sarà calcolato per ogni agricoltore come percentuale del pagamento di base (art. 43, par. 9, comma 3, Reg. 1307/2013).

Di conseguenza, gli agricoltori che avranno un titolo del pagamento di base più elevato, avranno anche un pagamento greening più elevato.

Nel modello “irlandese” ci sono due parametri importanti: il valore unitario nazionale al 2019 (VUN) e il valore unitario iniziale (VUI).

Il valore unitario nazionale (VUN) è una sorta di media nazionale del pagamento di base, a cui gradualmente i pagamenti diretti devono convergere.

Il valore unitario iniziale (VUI) è il valore individuale di ogni singolo agricoltore, che si ottiene dalla seguente formula:

VUI = (x / y) * (A / B)

x = massimale nazionale del pagamento di base nel 2015;

y = importo dei pagamenti erogati a livello nazionale per il 2014.

A = pagamenti ricevuti dall’agricoltore per il 2014;

B = numero dei titoli (= numero ettari ammissibili) nel 2015 a livello nazionale.

Il rapporto (x / y) dipende dallo Stato membro ed è indipendente dalla situazione di ogni agricoltore.

L’Italia ha scelto il “modello irlandese”, con un pagamento di base di circa 58%; in tal caso, il rapporto (x / y) potrebbe assumere un valore di circa 57,2%; a ciò si aggiunge il pagamento greening al 30%.

Il rapporto (A/B), invece, dipende dalla situazione individuale di ogni agricoltore.

In sintesi, è rilevante sottolineare che il valore unitario iniziale tiene conto di due fattori:

- i pagamenti percepiti, riferiti all’anno 2014;

- il numero di ettari ammissibili riferiti all’anno 2015.

Il valore unitario iniziale non è il valore dei titoli nel 2015, ma è un valore di riferimento di ogni agricoltore che consente di determinare il valore dei titoli per ogni anno dal 2015 al 2020.

Se il VUI è inferiore al VUN, i pagamenti diretti aumenteranno dal 2015 al 2019 secondo le regole del modello “irlandese”; viceversa se il VUI è superiore al VUN dal 2015 al 2019 i pagamenti diretti diminuiranno secondo le regole del modello “irlandese”.

Dopo aver descritto l’applicazione della nuova Pac in Italia, passiamo ad esaminare le due ipotesi del quesito.

- Gestione diretta di tutta l’azienda di 60 ha. In questo caso, i pagamenti diretti del 2014 – che sono maturati su 10 ettari – si “spalmano” sui 60 ettari di gestione diretta del 2015. Il VUI è molto basso (25,81 €/ha) e, in base al “modello irlandese”, deve raggiungere almeno il 60% del VUN entro il 2019. Per questo motivo, il valore complessivo dei pagamenti diretti (pagamento di base e pagamento greening) aumenterà gradualmente, passando da circa 3.852 euro nel 2015 a circa 9.817 euro nel 2019 (tab. 1).

- Gestione diretta di 10 ha. In questo caso, i pagamenti diretti del 2014 – maturati su 10 ettari – si “spalmano” sugli stessi 10 ettari di gestione diretta del 2015. Il VUI è di 154,87 €/ha e, in base al “modello irlandese”, deve aumentare di un terzo della differenza tra il loro valore unitario iniziale e il 90% del valore unitario nazionale nel 2019. Per questo motivo, il valore complessivo dei pagamenti diretti (pagamento di base e pagamento greening) aumenterà leggermente, passando da circa 2.367 € nel 2015 a circa 2.392 € nel 2019 (tab. 2).

Infine, l’ultima parte del quesito: l’agricoltore non iscritto all’Inps, titolare di una pensione, ma in possesso di partita Iva ha diritto a ricevere i pagamenti Pac?

In Italia, sono considerati agricoltori attivi, coloro che possiedono uno dei seguenti requisiti:

- iscrizione all’Inps, come Iap (Imprenditore Agricolo Professionale), Cd (Coltivatore Diretto), coloni o mezzadri;

- titolari di partita Iva agricola e, a partire dal 2016, con dichiarazione annuale Iva. Per le aziende con superfici prevalentemente ubicate in montagna e/o zone svantaggiate, è sufficiente il possesso della partita Iva in campo agricolo.

Questa definizione di “agricoltore attivo” è molto ampia e, di fatto, include quasi tutti gli attuali beneficiari della Pac, quindi anche l’agricoltore in questione, purché sia titolare di partita Iva agricola.

RISERVA NAZIONALE Valore dei titoli da Riserva uguale in tutta Italia

Sono un giovane nuovo agricoltore dell’Umbria che dovrebbe ottenere titoli da riserva nel 2015 per la prima volta.

Quali saranno i valori dei titoli Pac ottenuti da riserva nazionale nel 2015? Il valore è destinato a crescere fino al 2019 secondo la convergenza ‘‘modello irlandese’’ o no?

F.M. – email

Il valore dei titoli assegnati dalla riserva nazionale nella nuova Pac 2015-2020 è pari al valore medio nazionale.

Questo valore tiene conto del fatto che l’Italia ha applicato la regionalizzazione come “Italia regione unica”; pertanto il valore dei titoli assegnati dalla riserva nazionale è identico per tutta l’Italia, quindi un “nuovo” e “giovane” agricoltore in Umbria riceve lo stesso livello di titoli del resto d’Italia.

La media del valore nazionale è calcolata dividendo il massimale nazionale per il regime di pagamento di base (escluso l’importo della riserva nazionale) per il numero dei titoli assegnati in Italia.

Il valore di tali titoli non è soggetto al “modello irlandese”, in quanto il valore dei titoli della riserva è già fissato al valore medio nazionale.

Il valore medio nazionale, quindi il valore dei titoli da riserva, tuttavia, cambia ogni anno (seppure di poco) per tener conto della variazione del massimale nazionale.

Alle luce delle recenti scelte nazionali sulla Pac 2015-2020, è possibile fare una stima del valore dei titoli assegnati dalla riserva nazionale.

Per fare questo calcolo, bisogna tener conto di una serie di elementi:

- il massimale nazionale, previsto dal Reg. 1307/2013;

- il massimale nazionale per il pagamento di base, fissato dall’Italia al 58% del massimale nazionale;

- la percentuale della riserva nazionale, fissato dall’Italia al 3% del massimale nazionale, che incide per l’1,74% sul massimale del pagamento di base;

- il numero dei titoli assegnati in Italia, che si può stimare in circa 12 milioni, pari alla Sau ammissibile a livello nazionale (tab. 1).

Alla luce di questi calcoli, il valore dei titoli del pagamento di base, assegnati dalla riserva nazionale, varia da 185 €/ha nel 2015 a 176 €/ha nel 2020.

Inoltre bisogna tener conto che l’Italia ha scelto di calcolare il pagamento greening a livello individuale ovvero il pagamento greening sarà calcolato per ogni agricoltore come percentuale del pagamento di base (art. 43, par. 9, comma 3, Reg. 1307/2013).

Di conseguenza, gli agricoltori che avranno un titolo del pagamento di base più elevato, avranno anche un pagamento greening più elevato.

Alla luce di questa scelta, l’agricoltore che accede alla riserva nazionale riceve un pagamento greening che varia da 96 €/ha nel 2015 a 91 €/ha nel 2020. In totale, i pagamenti diretti per un agricoltore che accede alla riserva nazionale variano da 281 €/ha nel 2015 a 267 €/ha nel 2020.

Se l’agricoltore che presenta domanda alla riserva nazionale è anche un “giovane agricoltore” che si insedia per la prima volta, riceve anche ilpagamento per i giovani agricoltori, pari a circa 45 €/ha per i primi cinque anni dall’insediamento, quindi dal 2015 al 2019.

 

http://www.agricoltura24.com/e-65279-nuova-pac-e-valore-dei-titoli/0,1254,54_ART_8607,00.html

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In mattinata mi sono recato presso la mia associazione di categoria, dove l'addetto mi ha spiegato come effettuare l'inserimento come giovane agricoltore; quello del quale vorrei essere sicuro è che nella misura 121 (miglioramento dell'azienda), eventuali macchinari acquistati hanno diritto al 50%di contributo, mentre i trattori sono esclusi da questa misura. Vi risulta corretto? Premetto che sono in Veneto.

 

Emy cosa ti ha spiegato di preciso, come funzionava fino adesso o come funzionerà anno prossimo, perche in E.R. fino a fine anno non se ne sa nulla.

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