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Bruciatura delle stoppie


DjRudy

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infatti, è proprio così quest'estate avevo dato gli ultimatum, entro tre giorni dalla mietitura volevo la paglia tolta, e niente pecore sul terreno, uno voleva fare il figo lo ha imballato senza ranghinare lasciando metà della paglia in terra e portando le pecore un paio di giorni dopo, e allora li Gianlu una notte prese il bivomere e gli fece la sorpresa, la mattina dopo il tizio non trovò più paglia da pascolare ma solo zolloni, invece dove ho fatto minima lavorazione e c'era un po di paglia ancora ci ho dato di frangizolle sminuzzando e sporcando le stoppie di conseguenza ho risolto il problema. Molte volte sullo stesso terreno è capitato di vedere le pecore per 4 giorni a settimana, e io che mi chiedevo se non avesse altro terreno su cui portale....bisogna solo trovare le soluzioni ai problemi, comunque il fuoco cerco di evitarlo per principio

Gianlu

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io scommetto che tanto qui non ti pagano mai il pascolo e allora farò così: ranghino e faccio andane grosse, come numero meno possibile, se vanno a imballarselo bene se no vado di trincia e macino tutto, poi giù di estirpatore modificato con punte tipo balestre di camion per entrare meglio nel terreno e vedi che sostanza organica per il grano successivo!

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io scommetto che tanto qui non ti pagano mai il pascolo e allora farò così: ranghino e faccio andane grosse, come numero meno possibile, se vanno a imballarselo bene se no vado di trincia e macino tutto, poi giù di estirpatore modificato con punte tipo balestre di camion per entrare meglio nel terreno e vedi che sostanza organica per il grano successivo!

Discorso giusto, da pazzi bruciare le stoppie. La miglior cosa, in ogni caso, è lasciare i residui colturali nel campo e interrarli.

Per quanto riguarda il pascolo, beh, trovo insensato investire in trattori con gomme larghe contro il compattamento e poi farsi compattare il terreno da altri...

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Discorso giusto, da pazzi bruciare le stoppie. La miglior cosa, in ogni caso, è lasciare i residui colturali nel campo e interrarli.

 

Beh, dipende anche dalle zone in cui uno ci si trova: se la metto sotto la paglia e non piove abbastanza in modo che si possa decomporre, me la ritrovo pari pari alla semina con conseguente ingolfamento della seminatrice; dico questo per prove fatte personalmente.

Non dico che la bruciatura delle stoppie sia una "tecnica" eccelsa, ma in alcuni casi diventa indispensabile per non rimetterci altro gasolio per la trinciatura col trattore.

Discorso diverso se la si trincia al momento della trebbiatura: quantomeno i residui sono più piccoli e non danno fastidio.

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Anche se vado ot volevo chiedere ai "compari" :asd: sardi ma da voi le pecore entrano solo dopo che avete trebbiato o anche prima come succede da me???

...........ehhhe purtroppo qualche volta anche prima sopratutto quando soffia scirocco a metà giugno ....e sentono il profumo del grano......ma poi ci restano secche se bevono...........comunque loro non hanno colpa.......

.........ah dimenticavo .......si dice GOPPAI quì da noi .......ciauuuuuuuu!

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@ atzo: non è che sono poche le pecore sono i personaggi che non hanno voglia di pagare, figurati uno mi ha chiesto se gli vendevo due rimorchi di orzo ma gli risposto di no perchè tanto sapevo che non mi avrebbe pagato, gli ho detto che lo portavo al consorzio, e di prenderlo li; figurati che si sta girando tutti i mangimifici della zone per andare avantie dopo "paccato" tutti che fa?

@ barbarian: si alcune volte capita anche qui, quando i conducenti di pecore "si distraggono":asd::fiufiu:

Modificato da gianlu81
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  • 1 anno dopo...

E' sempre reato, ma ci sono delle deroghe, soprattutto fitosanitarie. Nella premessa di apertura manca la grande produzione di CO2 e pm2,5-10.

Utile a volte ma in zona parecchie tragedie sono successe in autostrada e statali oltre a splafonare il pm10, basta vedere che bel fumo fa la paglia di riso.

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per non parlare di qualche imbecille che faceva cumuli di celofan e tubi di irrigazione a goccia su pomodoro anguria melone ecc ecc che poi durante la notte o nelle giornate di nebbia autunnali dava fuoco con focolai visibili da km e fumo nero tossico, ecco quelli sono dei veri sporcaccioni senza rispetto di nulla.

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  • 1 anno dopo...
La pazzia persevera anche ed è pure giustificata dall'assessore dell'agricoltura....

 

Corte Costituzionale: bruciare residui vegetali è pratica agricola

 

 

Leggi bene cosa recita il testo, non consente comunque la bruciatura delle stoppie in campo aperto (meno male), che resta vietata. Giustamente direi, perchè oltre a perdere sostanza organica, l'incendio incontrollato è dietro l'angolo..

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Tecnicamente non è vietata è soggetta a deroghe e procedure d'urgenza.

Il Seccatutto invece veramente canerogeno in quanto funziona promuovendo la produzione di radicali liberi ovunque viene a contatto, meglio i glliphoate anche se non fa danni sulla so ma ha rischi di selezionare resistenze.

 

Su molti terreni fa meno danni l'aratro che altre tecniche anche sulla so che se tanta comein certe zone va comunque ossidata o mescolata.

Modificato da MET80100
unione messaggi consecutivi
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Su molti terreni fa meno danni l'aratro che altre tecniche anche sulla so che se tanta comein certe zone va comunque ossidata o mescolata.

Concordo! L'aratro è assolutamente indispensabile nei terreni argillosi,

l'aratura permette di arrivare alla semina, con un terreno alla giusta umidità.

 

Se il futuro è lavorazione minima e diserbanti a "bombazza", preferisco il medioevo.

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Uno dei limiti è quello i diserbanti totali se no c'è il paradosso dell'Argentina, se si può si va all'antica, certo con erosione e altro si mettono in campo più metodi. Sui terreni limosi è bene una conservativa perché sono terreni ne carne ne pesce e il limo fine è un Leviatano.

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Discussione interessante...in cui si capisce bene chi ha terreni difficili e chi no. Io sono con il conte della prima parte!!

Io parlo di stoppie senza ondoni, paglia pressata e portata via.

 

In alcune zone non si brucia per gusto ma per necessità e se in Puglia lo permettono non credo che siano dei dementi o addirittura incivili.

 

Noi avevamo due aziende separate da poche decine di km ebbene sembrava di lavorare in mondi diversi:

-una argillosa, molto molto sassosa e per sassosa non intendo ghiaia ma spunti affioranti e non, pronti a staccare le punte agli aratri come fossero grissini e sassosa da distruggere gli pneumatici dei gommati(difatto usavamo cingolati nei lavori di trazione), impossibile usare rip o coltivatori per l'innumerevole quantità di sassi che fuoriuscivano dal terreno, e piuttosto arida. Quando interravamo la stoppia con l'aratro la ritrovavi muffa l'anno seguente, invece con la minima lavorazione(praticata già dalla fine degli anni '80) la stoppia era sempre lì a dar fastidio agli attrezzi.

Quando si bruciava non sapevamo nemmeno cosa fossero le malattie fungini del grano, per dire, poi anche noi siamo passati ad usare molto di più la chimica: glifosate a nastro e trattamenti antifungini.

 

-l'altra composta di terreno leggero, senza un sasso, umido. Qui la stoppia ed anche la paglia trinciata non ha mai rappresentato il minimo problema, si dissolve con l'umidità beneficiando il terreno.

 

In molte zone d'Italia basta spostarsi di poco per veder cambiare il terreno di molto sia nella composizione che nella morfologia.

Quello che lì è normale di là sembra strano!!

In terreni difficili tutto diventa difficile anche trovare alternative per le rotazioni!!

Modificato da Tito Pullo
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sì è VERO ma la bruciatura ha spesso poco senso, minima o no serve più attività nel suolo e più azoto sulle paglie per decomporla, certo anche lavorare in aratura a doppio strato o entro i 40cm non da poi tante noie, magari facendo la rottura delle stoppie dopo la raccolta aggiungendo urea si aumenta e velocizza la decomposizione. Vero è che in realtà del Tavoliere quello che rende in Plv è il duro ma da secoli ha distrutto i terreni del sud perché senza rotazione anche le paglie si degradano male, del resto i legumi danno poco reddito e senza irrigazione è un disastro. Irrigando anche poco le alternativa ci sarebbero e i terreni avrebbero enormi benefici. Dove mancano prati, pascoli anche brevi i terreno soffre molto.

Non è solo il fatto tecnico delle paglie è quello ambientale, di salute e di codice della strada, aver a che fare col fumo vuol dire non vederci e avere un sacco di Pm 10-2,5 e altro es. silicio e ceneri, in realtà già problematiche la situazione non migliora anzi si somma a quella disastrose precedenti. Se si può è bene non aggiungere inquinanti dove già ce ne sono.

La Paglia va gestita con altri sistemi. Al nord un confronto è quella di riso che è molto peggio di quella di grano.

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