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Magazzino motori


Tiziano

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Sempre a supporto di altra discussione: libretto uso e manutenzione del motore Lombardini 904-914-L20
 
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Nel frattempo ho sostituito il Lombardini sul mio irrigatore. Farlo revisionare completamente non aveva senso, mio padre negli anni 80 frecce pure una modifica aggiungendo un motorino di avviamento per l'accensione elettrica, ma gli è decisamente venuta male
Lombardini 3ld 510

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Dovrei avere qualcosa, su qualche libro, ma a trovarlo.... Comunque il principio dovrebbe essere lo stesso dei compressori del gas dell'aria condizionata degli autoveicoli.

Il motore era definito "revolver" poichè, concettualmente ma più in grande, assomigliava al tamburo di una pistola, con i cilindri disposti come per i fori delle pallottole.

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Tratto da un vecchio articolo di Quattroruote, il bisolfuro di molibdeno negli olii  per motore; giusto per comprendere alcuni meccanismi della lubrificazione. Vennero anche prodotti grasso lubrificante con questo componente (lo consigliava la Laverda per le sue mietitrebbie)

 

bisolfuro molibdeno 4r 1965.JPG

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Novembre 1981, Fiat Aifo (Applicazioni Industriali Fiat OM), i motori che vedete illustrati sono nella versione industriale/autotrazione.

Da sinistra, il 3 cilindri montato anche sui trattori tipo serie 66 e altri;

il 6 cilindri (derivato OM cp3) lo stesso del 180/90 ma aspirato;

il classico sei cilindri montato sull'autocarro 4 assi 180nc e tanti altri, in agricoltura era sulle cingolate AD20 ma depotenziato;

ultimo lo 8 cilindri a V montato sul Turbostar 190-48

 

81-11 mema iveco aifo.jpg

Modificato da Tiziano
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  • 2 settimane dopo...

Decisamente poco diffusi, i 4 cilindri a V diesel, appena si vedono saltano subito all'occhio, anche Lombardini ne approntò una serie, con sistema modulare, cui esisteva il monocilindrico, bicilindrico sempre a V (equipaggiava il trattore TL25) e la naturale espansione a 4 cilindri.

Questi motori erano precamera, ma non avevano le Ricardo comet, bensì assomigliavano più a quelle della Caterpillar o Mercedes (grossomodo), inoltre non avevano le candelette ma per facilitare l'avviamento a freddo, ovvero climi rigidi, disponeva di strozzatura sul collettore di aspirazione e ingresso comandato di benzina -contenuta in apposito pozzetto/sebatoio- che aumentava l'incendiabilità dell'aria in compressione.

 

lombardini lda 95-4.jpg

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@Tiziano hai materiale informativo sui diesel a 2 tempi?

Come mai non sono stati usati x i motocoltivatori? Sono più leggeri e di semplice costruzione e anche longevi. In più hanno una resa maggiore a pari cubatura di un 4 tempi. Poi il diesel 2 tempi ha un rumore bellissimo da ascoltare..... Brabrabrabra... 

Metto un articolo che parla di una loro evoluzione e possibile utilizzo 

https://www.sicurauto.it/news/lesperto-di-sicurauto/motore-diesel-2-tempi-a-cilindri-contrapposti-analisi-tecnica/commenti/

Modificato da davide87
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Per quel poco che so, il motore diesel 2 tempi ha avuto un discreto sviluppo e molte applicazioni, ma evidentemente c'era qualcosa che non "ingranava" bene, poichè ad un certo punto il 4 tempi aspirato ha preso nettamente il sopravvento.

Sui motocoltivatori ha avuto diverse applicazioni, prevalentemente di produzione tedesca, poichè la Sachs ne aveva sviluppato diversi (vedi link).

Comunque si differenziano in due tipi: col carter pompa e i travasi, lo era il Landini testacalda -o meglio semidiesel- e i Sachs, ma anche gli inglesi Marshall col cilindro orizzontale e avviamento a cartuccia; e quelli col compressore volumetrico che effettuavano il lavaggio "soffiando dentro il cilindro", come lo era quello della Landinetta e del Massey Ferguson 21(francese), che avevano le feritoie nei cilindri sia per il soffiaggio che per l'uscita dei gas di scarico; poi c'erano quelli col volumetrico e le valvole per lo scarico, tra cui i diffusissimi General Motors serie 71 (con iniettore-pompa) prodotti in tutte le salse di combinazione di cilindrate e cilindri; i più famosi da noi erano quelli montati sui cingolati Allis Chalmers 4 e 6 cilindri; ma arrivarono qui alloggiati in coppia nei carri armati Shermann e poi diffusi venduti dai campi ARAR a equipaggiare molti mezzi.

In Italia il due tempi ebbe diffusione anche con Lancia che li posizionò sui propri autocarri anteguerra, erano  costruiti su licenza Junker ed avevano i cilindri contrapposti e camera di combustione unica; successivamente con gli autocarri Beta, cui motori, 2 cilindri, erano in pratica una fotocopia del General Motors. Anche Alfa Romeo si esercitò in questa disciplina montando un due cilindri precamera col volumetrico ( mi sembra un 1100 cc e una trentina di cv) sul veicolo commerciale "Autotutto" del 1955.

Poi ci fu anche Motomeccanica e la Breda che adottò un motore sempre due tempi 4 cilindri contrapposti a camera unica per coppie di cilindri e con bilanceri (meccanicamente inguardabile).

Il problema fondamentale di questi motori è che a bassi giri avevano poca coppia motrice e si accompagnava ad una forte usura delle fasce elastiche a causa delle feritoie nel cilindro; il mio ex contoterzista, che ne usò diversi di Allis col due tempi mi disse che dopo 4000 ore il motore era da "ripassare".

Va poi anche detto che il compressore volumentrico era un componente pesante, costoso e tecnicamente esigente in fatto di lavorazione delle superfici di accoppiamento delle giranti (non c'erano segmenti di tenuta).

E' anche vero che duplicando le fasi attive (un giro=uno scoppio) questi motori potevano esprimere una potenza superiore, teoricamente doppia, ma di fatto non era così.

Ora non ho sottomano illustrazioni del mio archivio, ma se siete interessati non ho difficoltà a metterne una di queste sere.

 

https://www.youtube.com/watch?v=y6U2W2kePdM

 

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@Tiziano  qualunque cosa metti è sempre ben accetta! Se hai materiale informativo e riesci (quando puoi) fa sempre piacere!

Io l'unico 2 tempi (non testacalda) lo visto proprio sui cingolati allis Chalmers tipo hd15 ecc. 

In America ci hanno motorizzato di tutto... E leggendo forum americani e altro in molti li lodano. Come rumore mi piace molto. 

Grazie mille per la risposta 

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in azienda mio padre ha uno di questi

 

lo aveva recuperato in uno sfascio dove era montato su una pompa per dissalare l'acqua di mare, a sua volta montato su una nave americana... vi dico solo un sound ammaliante

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Mi sono impolverato le mani e ho riesumato alcuni libri che era un po' che non vedevano la luce...:D alla ricerca delle immagini di motori diesel 2 tempi, che avevo promesso (e puntualmente ho impiegato un sacco di tempo poichè mi sono "perso via" nel rileggerli...:))

Dunque partiamo con i famosi e diffusissimi General Motors serie 71, vediamo la sezione delle prime serie e i "twin" come erano montati sui carri armati; questi motori potevano ruotare anche in senso inverso sostituendo piccoli particolari.

 

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m gm 6-71 twin.jpg

Modificato da Tiziano
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In questa immagine troviamo, in alto, piccolo diesel 2 tempi con carter pompa, precamera e miccia per facilitare l'avviamento; in basso a sinistra il motore Motomeccanica; a destra un motore con pistone/pompa di lavaggio

 

m motomeccanica.jpg

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Brevetto francese della MAP che dopo varie vicissitudini societarie passò in mano alla Someca nell' orbita della OM Fiat ed il brevetto di questo motore venne acquistato dalla Breda.
A parte la complessità dell' embiellaggio la figata di questo motore era che un pistone governava le luci di scarico l' altro i travasi permettendo un' incrocio di lavaggio più spinto favorito anche dal compressore volumetrico .


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Nel 1949/50 il motore MAP, con cilindrata portata 5 litri (presumo raddoppiando i cilindri, guardando le foto) venne usato per ottenere dei record, montandolo su autovettura sportiva formula "C".

Questo motore, nel concetto di base, ovvero camera combustione ottenuta nel cielo dei due cilindri coassiali, sviluppava lo stesso principi dei Junker Jumo usati in aeronautica (e su licenza negli autocarri Lancia),che sviluppavano notevoli potenze specifiche, ma che erano gravati da maggiore complessità, causa i due alberi a gomiti alle estremità del motore.

Complessità elevata al quadrato, con lo stesso principio cui sopra, erano i Napier Deltic, montati sui locomotori inglesi e su certi navigli, cui il disegno meccanico era da fuori di testa, e penso ai poveri meccanici cui dovevano metterci le mani.

Riguardo la complessità, altro due tempi diesel incredibile era il Napier Nomad, sempre per uso aeronautico, 12 cilindri contrapposti e compound, con soffiante ad azionamento meccanico, mentre i gas di scarico muovevano una turbina multistadio cui albero era in sincrono con l'albero motore, cui cedeva la potenza ottenuta dal transito dei gas di scarico; il motore era di 40 litri di cilindrata e sviluppava poco più di 3000 cv in quota.

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