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Prezzi Fitofarmaci e Concimi


Fabio

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Ragazzi e che me ne dite del Entec 46 della Compo?....secondo voi è remunerativo questo concime?.....a voi la parola...

 

P.S.

Noi l'abbiamo utilizzato quest'anno sul mais come concimazione di copertura...

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Ragazzi e che me ne dite del Entec 46 della Compo?....secondo voi è remunerativo questo concime?.....a voi la parola...

 

P.S.

Noi l'abbiamo utilizzato quest'anno sul mais come concimazione di copertura...

 

il rapporto azoto/ prezzo ??

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certo, se acqisti del nitrato ammonico costa meno dell'urea, ma a parte il fatto che la cessione di azoto è molto rapida, quindi se ti serve una copertura prolungata non è idonea, ha il 27% (mi sembra) di azoto disponibile, per cui dovresti spargere più kg di concime

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Ragazzi e che me ne dite del Entec 46 della Compo?....secondo voi è remunerativo questo concime?.....a voi la parola...

 

P.S.

Noi l'abbiamo utilizzato quest'anno sul mais come concimazione di copertura...

Anche noi l'ho abbiamo gia provato l'anno scorso e questanno l'abbiamo di nuovo messo nel mais perche la compo ha fatto una bella offerta alla coperativa e costa 1euro meno dell'urea
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  • 2 settimane dopo...

Una delucidazione in quanto sono incompetente. Nell'introduzione a questo dibattito Mapomac spiega che i residui interrati della coltivazione precedente consumano azoto, entrando in competizione con la coltura in essere. Ho capito bene od ho fatto confusione, in quanto ero convinto che la decomposizione dei residui colturali interrati rilasciassero azoto. Conto su qualche competente che mi faccia un pò di chiarezza.

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Quando si decompone la paglia, ad esempio, quetsa viene attaccata da batteri decompositori, ma per poter compiere questa operazione hanno bisogno d'azoto, ed è quì che entra in competizione lo sfruttamento dell'azoto tra batteri e coltura in atto, infatti se si decide di trinciare la paglia e interrarla, è necessario effettuare una concimazione azotata maggiore rispetta alla normale... spero di non averti confuso ulteriormente le idee :)

Saluti ciao ciao :)

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Quando si decompone la paglia, ad esempio, quetsa viene attaccata da batteri decompositori, ma per poter compiere questa operazione hanno bisogno d'azoto, ed è quì che entra in competizione lo sfruttamento dell'azoto tra batteri e coltura in atto, infatti se si decide di trinciare la paglia e interrarla, è necessario effettuare una concimazione azotata maggiore rispetta alla normale... spero di non averti confuso ulteriormente le idee :)

Saluti ciao ciao :)

Quello che dici è giusto, ma attenzione !

Questo è corretto, agronomicamente senz'altro giusto, ma il gioco non vale la candela, economicamente parlando s'intende. Infatti quanti vedete farlo ? Come già detto altrove, l'eventuale asportazione è spesso trascurabile e comunque nel medio-breve periodo le eventuali unità asportate vengono cedute nuovamente al terreno.

 

Da aggiungere poi come vi siano terreni, che letteralmente "mangiano" poca paglia. Ovvero è facile vedere anche l'anno dopo, alla nuova lavorazione del terreno, la paglia dell'anno prima. In questi casi l'eventuale concimazione è ancora meno utile...

allora chi la brucia non sbaglia

Invece sbaglia e un bel po'. Non sto a ripetermi in questa discussione, c'è ne è una apposita dove si è ben spiegato il motivo.

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Da aggiungere poi come vi siano terreni, che letteralmente "mangiano" poca paglia. Ovvero è facile vedere anche l'anno dopo, alla nuova lavorazione del terreno, la paglia dell'anno prima. In questi casi l'eventuale concimazione è ancora meno utile...

 

 

Caro mapomac secondo te perchè ?

Modificato da puntoluce
sistemata citazione
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Innanzi tutto come ricordato altrove i residui dei cereali, sono poco umificabili a causa dell'alto rapporto C/N. Anche se sarebbe meglio dire che sono poco umificabili in tempi brevi, mentre a lungo andare ed in condizioni ottimali formano ottimo humus.

 

Detto questo le cause di scarsa decomposizione delle paglie possono essere molteplici, ma in un terreno agrario, che ricordo essere un sistema particolare, a sè, essenzialmente le cause sono queste:

 

- temperature invernali basse che rallentano i processi di umificazione da parte della flora del terreno

- residui troppo grossi = paglia non trinciata = stocchi di mais

- scarso tenore di sostanza organica nel terreno = assente o limitato effetto "starter"

- scarsa, assente, debilitata flora edafica. Vedi bruciature stoppie, scassi, arature profonde, ecc che sconvolgono troppo e troppo in fretta gli equilibri biologici del terreno.

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ti dovrebbero fare professore di agraria del forum, direi molto professionale.

 

dimmi un pò invece nelle tue zone la produzione di grano tenero quest anno come è andata?

 

il fusarium ha fatto danni?

 

Se si lasciano i residui o si arano e ci son le spore che rimangono sotto terra come salvaguardarsi(magari rispondi dove è piu corretto, scusate).

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Sono andate decisamente male e per di più credo sia un'annata ben poco esplicativa delle diverse problematiche di cui abbiamo a lungo parlato = è stata un'annata davvero strana.

 

- rese medie di un buon 35 % in meno, ovvero media di 45-50 qli/ha, dove solitamente senza tanti problemi si supera abbondantemente i 75-80 qli./ha

- peso specifico tutto sommato buono, punte di 82-83, alcuni 70-72, ma comunque in linea con le altre annate a differenza della resa. Non chiedermi proteine & company perchè come sai da noi non si misurano...

- si sono visti campi su sodo con rese dimezzate e campi su sodo con rese elevate...chi ci capisce è bravo !

- si è visto in particolare un campo dove da 5 anni si faceva sodo, sorgo e frumento in rotazione, (Dj insegna che i maggiori benefici si hanno appunto dopo 4-5 anni) con produzioni da 30 qli./ha. Tecnica culturale senza far mancare nulla...chi ci capisce è molto bravo !

- campi seguiti normalmente (concimazioni, trattamenti ecc) con rese basse, uguali però a gente che ha seminato ed è ritornata in campo solo con la trebbia...han preso poco entrambi ma chi ha speso di più ? (domanda retorica)

 

- in definitiva nella nostra zona il frumento si è trovato fino a metà maggio con le radici in acqua, pioveva sempre. Non ha quindi approfondito l'apparato radicale e a fronte dei 20 giorni di caldo e vento di fine maggio inizio giugno è andato nella più classica delle strette. Stretta da manuale...

 

- Il fusarium sicuramente ha colpito specie in caso di ristoppi o sodi su mais e sorgo, in virtù anche delle abbondanti pioggie, ma non gli attribuirei un danno rilevante quanto il caldo.

 

- Dando per scontato che non semini frumento su terra arata (i costi ? sbaglio ?) occorre prendere atto che se ristoppi su frumento, o stocchi di mais e sorgo, di sicuro (specie nell'ultimo caso) alzi di molto il rischio di infezioni. Se precoci sono anche le più dannose in quanto una cariosside già malata od una plantula già malata ad un mese dalla semina, svilupperà ugualmente ma senza la produzione di spiga, asportando però luce, acqua, nutrienti ecc...

 

Più che salvaguardarti devi trovare un compromesso. Non vi è cura ad oggi efficace, si tratta di evitare i casi più a rischio di sicura problematica.

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era proprio ciò che volevo sentire, ovviamente sei sempre piu che esauriente.

ma perchè apposto del forum non vai a fare il direttore in qualche contoterzista!

 

direi come tutte le parti d italia un disastro!

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Analisi dell'annata perfetta fatta dall'amico Maso!

 

si è visto in particolare un campo dove da 5 anni si faceva sodo, sorgo e frumento in rotazione, (Dj insegna che i maggiori benefici si hanno appunto dopo 4-5 anni) con produzioni da 30 qli./ha. Tecnica culturale senza far mancare nulla...chi ci capisce è molto bravo !

 

Sodo su sodo va anche bene (e dopo 5 anni si iniziano ad avere i vantaggi di tipo agronomico come: porosità del terreno che aumenta, aumenta la sostanza organica, maggiore capacità portante del terreno ecc), ma fare una biennale così stretta e con tutte colture portatrici di fusarium, l'anno che non piove la produzione ne risente marginalmente, ma negli anni eccezionali come questo, il fusarium esplode e le produzioni crollano.

 

Anche qui da noi si salvano solo i grani seminati su girasole, colza ecc, mentre i ringrani (soprattutto i tristoppi) anche fatti con aratura sono molto più malati dei grani fatti su sodo ma dopo girasole o colza o leguminose (colture non certo portatrici di malattie per graminacee).

 

Riguardo al conte: vai tranquillo! Dopo veccia e favino il grano viene benissimo anche con il ripper, non serve arare sono soldi buttati via, anzi i residui colturali delle leguminose è bene che non siano troppo interrati. L'aratura è indispensabile solo sul ringrano, parlando della tua rotazione specifica.

Modificato da DjRudy
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che dire, apprezzo sempre i vostri consigli e dalle annate strane ci resta qualche spunto in piu , per far numeri, dove i numeri li fanno in pochi. . . . e dal esperienza di chi ne sa di piu e sempre meglio apprendere..

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  • 4 mesi dopo...
Ragazzi e che me ne dite del Entec 46 della Compo?....secondo voi è remunerativo questo concime?.....a voi la parola...

 

P.S.

Noi l'abbiamo utilizzato quest'anno sul mais come concimazione di copertura...

ciao BASA

 

qui nella mia zona c'è gente che lo usa purtroppo nessuno fa prove nel senso stesso terreno metà con il lenta cessione e metà con l'urea.

Secondo me forse ne puoi usare un poco meno dell'urea per il semplice fatto che essendo a lenta cessione si dilava meno.

la pecca dell'entec è che rilascia il blu che copre i granuli e certe volte rompe le scatole ai tubi della rincalzatrice....

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